24 April, 2024
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Municipio di Cagliari 890 copia

Dura presa di posizione di Edoardo Tocco (FI) sulla situazione dell’#impiantistica sportiva a Cagliari. «L’ultima pagina nera per il basket cagliaritano è stata scritta domenica sera, durante la partita contro la Svizzera. Una scena destinata a ripetersi anche il prossimo fine settimana in occasione del match della #Nazionale di Datome e compagni contro la Russia – spiega Edoardo Tocco, consigliere regionale e consigliere del comune di Cagliari -. Centinaia di appassionati sportivi sono rimasti fuori dal #palazzetto di via Rockfeller per l’impossibilità di ospitare oltre tremila spettatori. Una struttura, dunque, inadeguata per i grandi eventi. Proprio per questo, con la giunta capeggiata da Emilio Floris avevamo pensato ad una nuova area che accogliesse diversi impianti sportivi, soprattutto un più moderno e funzionale palasport per il basket ed il volley della città capoluogo. Tutto già pronto, con uno stanziamento di 6 milioni di euro, provenienti dai Piani operativi regionali, per dare vita ad un sogno degli amanti dello sport e non solo. A sorprese, invece, l’esecutivo targato Massimo Zedda ha impresso la retromarcia. Nessun palazzetto. Basket, pallavolo, persino calcetto – che dovrà emigrare a Sestu per i lavori di rifacimento del Palaconi – dovranno ancora attendere.» «E’ assurdo – sottolinea ancora Tocco, da anni impegnato in diverse società sportive isolane – perché la Giunta, in base agli ultimi progetti rimbalzati a mezzo stampa, pensa di dover destinare l’area di San Paolo, a ridosso della città e ottimale per gli eventi di grande portata, ad un ecocentro per la raccolta dei rifiuti. Ben venga un servizio di raccolta dei residui in un sito attrezzato. Ma penso che una location che sarebbe potuta finire in tutt’altra zona di Cagliari. C’è poi un ulteriore danno: il pacchetto di 6 milioni di euro, attribuito per la costruzione delle strutture sportive, è stato dirottato alle società. Non è certo la stessa identica cosa. Perché la Capitale dell’Isola rimane ancora priva di un’impiantistica idonea ai grandi palcoscenici. E, mentre Sassari butta le fondamenta per la costruzione di una mega cattedrale del basket – conclude Edoardo Tocco – Cagliari dovrà aspettare ancora per chissà quanti anni delle strutture efficienti.»

Edoardo Tocco copia

«Dobbiamo riuscire a dotare la Sardegna di un servizio di elisoccorso al passo con i tempi. Sono ormai inaccettabili i tempi di attesa per gli interventi delle ambulanze, a causa della carenza delle infrastrutture soprattutto nelle zone dell’entroterra isolano.»

Lo ha detto Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, che sul caso ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed all’assessore della Sanità, Luigi Arru.

«E’ necessario un rafforzamento delle misure di sicurezza – ha aggiunto Tocco – per i casi di emergenza-urgenza sia sulle coste che nei territori dell’interno, con la previsione di diverse piattaforme logistiche in tutte le province isolane.»

Il consigliere regionale degli azzurri invoca inoltre l’istituzione di un servizio che passi in mano alla Regione.

«C’è un disegno di legge per la costituzione di una rete di elisoccorso regionale, che prevede l’incremento delle basi e l’apertura di una gara per l’affidamento della concessione. La Sardegna è il fanalino di coda nella previsione di questo fondamentale tassello della sanità. E’ ora di porre fine a queste lungaggini, con un moderno apparato di soccorso su tutta l’isola.»

Ospedale Brotzu 1 copia

«Occorre un piano per bloccare la fuga dei cervelli in campo sanitario, con tantissimi giovani che preferiscono scegliere le strutture internazionali rispetto agli impianti dell’Isola. Auspico che ora si possa investire sulle grandi professionalità che vanta la Sardegna nel campo della medicina.»

Così il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco si proietta sul futuro del settore sanitario isolano, all’indomani dell’annuncio di un’accelerata sugli investimenti per gli ospedali sparsi nei diversi angoli del territorio. «E’ solo un piccolo passo in avanti – ammette Tocco -. Ben venga un pacchetto di 287 milioni di euro a favore delle infrastrutture, per la modernizzazione dell’ospedale #Brotzu e del complesso di #San Gavino, così come i finanziamenti per le strutture di Sassari e Monserrato». Resta tanto da fare, però.

«Proprio così – evidenzia Tocco, esponente della commissione sanità – purtroppo molti giovani neolaureati scelgono la strada verso altre realtà europee o extraeuropee per perfezionare le loro conoscenze. Anche davanti al parlamentino regionale ho ribadito la necessità di un progetto finalizzato ad evitare questa fuga di cervelli, perché i nostri ospedali si stanno svuotando delle migliori risorse umane.»

Edoardo Tocco copia 

«L’efficienza e l’efficacia dell’attività di prevenzione, monitoraggio, controllo ed intervento svolta dal personale forestale, risultando di fondamentale importanza nel territorio regionale, soprattutto nel periodo estivo, rischia di essere compromessa dal persistente stato di precarietà che investe oltre mille lavoratori che da anni operano nel settore su più fronti e che, anche attraverso le organizzazioni sindacali di categoria, hanno manifestato in più occasioni il disagio connesso alla mancata stabilizzazione.»

L’esponente regionale  di Forza Italia, Edoardo Tocco, non indugia sui precari dell’Ente foreste, alle prese con un’infinita vertenza. Con un’interpellanza alla Giunta Pigliaru si invocano provvedimenti urgenti.

«E’ auspicabile, oltre alle esigenze di stabilizzazione ed eliminazione del precariato, un rilancio delle politiche di sviluppo, pianificazione e organizzazione da parte del governo regionale, che investa la generalità delle risorse umane impiegate – aggiunge Tocco – nell’ottica di un proficuo e virtuoso utilizzo delle stesse nei vari contesti e comparti in cui si estrinseca l’attività dell’Ente Foreste della Sardegna, salvaguardando, al contempo, il posto di lavoro di tanti padri di famiglia.»

Un disegno che non dovrebbe conoscere ostacoli: «Perché – conclude il consigliere di Forza Italia – al personale dell’Ente è riconosciuto un comparto di contrattazione distinto dal comparto del personale dell’Amministrazione regionale e degli altri enti, al quale si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai forestali ed impiegati agricoli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale. Un impianto che non prevede il contenimento della spesa pubblica. Si deve  mirare al potenziamento delle politiche di tutela, sviluppo ed intervento del comparto boschivo, agendo sulla professionalità e l’esperienza del personale operante, al fine di implementare e salvaguardare il patrimonio boschivo e gli habitat regionali da una fruizione indiscriminata ed incontrollata».

Edoardo Tocco copia

«Le audizioni di oggi sulla proposta di legge 71 sono state l’ennesima conferma delle carenze che presenta il testo di legge in esame». Lo ha affermato il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, al termine della seduta di questa mattina, durante la quale sono stati sentiti in commissione Sanità i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.

«Quella dei sindacati è stata una pesante bocciatura di un testo che potrebbe, invece, essere migliorato con un approfondito esame della situazione e con il supporto di tutti. Così come è stato predisposto – ha aggiunto Edoardo Tocco – non raggiunge sicuramente l’obiettivo di mettere il cittadino-paziente al centro di tutto il sistema sanitario, non garantisce la presenza dei servizi sul territorio e non interviene sugli sprechi.  Il testo, come hanno sottolineato gli stessi sindacati, non rispetta l’obiettivo dichiarato nella premessa della legge di voler ridurre le spese della Sanità, visto che non fa alcun riferimento alla spesa farmaceutica.  Manca, inoltre, di una visione complessiva e rischia così di  aumentare i costi e non migliorare i servizi.»

Edoardo Tocco copia

«La proposta di legge 71 non presenta una visione di insieme della Sanità sarda, soprattutto non tiene conto delle diverse esigenze territoriali.»

Lo ha affermato Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, al termine della seduta della commissione Sanità.

«Il testo non mette la persona e le sue prerogative di salute primaria in primo piano – ha affermato Tocco – e non rispetta l’obiettivo dichiarato nella premessa della legge di voler ridurre le spese della Sanità.  Con le nuove strutture, previste nella legge, potrebbero invece  aumentare i costi nel medio e lungo periodo.»

Teatro lirico di Cagliari copia

Il Consiglio regionale ha respinto (consiglieri presenti 40, votanti 39, favorevoli 19, contrari 20), la mozione n. 45 presentata dal consigliere regionale Alessandra Zedda (Forza Italia), sul #Teatro lirico di Cagliari.

«L’iniziativa – ha detto Alessandra Zedda in apertura del suo intervento – nasce da una volontà propositiva e ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione del Teatro ». Zedda ha proseguito ricordando che la Regione, unitamente al comune di Cagliari e al ministero dei beni Culturali, è socio della Fondazione Teatro Lirico che ha come obiettivo la promozione ai massimi livelli della cultura musicale.

«La Regione – ha spiegato Alessandra Zedda – ha sempre rispettato gli impegni erogando i finanziamenti alla Fondazione, altrettanto non si può dire per il Comune di Cagliari». Il consigliere di Forza Italia ha ricordato che l’amministrazione del capoluogo non ha ancora trasferito al Teatro il contributo obbligatorio del 2013 e l’acconto del 2014 nonostante abbia già approvato il bilancio di previsione. «In assenza di contributi – ha proseguito Alessandra Zedda – la Fondazione potrebbe essere costretta a chiedere un’anticipazione bancaria che potrebbe delineare un danno erariale». Alessandra Zedda ha poi rimarcato l’importanza del Teatro Lirico anche dal punto di vista occupazionale («in questa struttura lavorano centinaia di persone per le produzioni e gli allestimenti degli spettacoli, un’industria soft che deve essere valorizzata») e le polemiche relative al contratto di direttore artistico sottoscritto dal Cda della Fondazione con il nuovo sovrintendente Mauro Meli. «Le polemiche sollevate dal sindaco di Cagliari sono di natura ideologica e non tengono conto dei risultati raggiunti – ha detto Zedda – l’accordo è perfettamente in linea con le nuove disposizioni varate dal governo per i compensi dei manager pubblici e i numeri dicono che gli abbonamenti per la stagione in corso sono cresciuti del 38%».

Al termine del suo intervento, Zedda ha chiesto alla Giunta di riferire in Aula sulla situazione dell’Ente Lirico, di dare corso all’attuazione del Por Sardegna che a seguito della sentenza del Tar mette a disposizione del Teatro 2 milioni e 350mila euro e di completare l’erogazione del finanziamento destinato al risanamento dei debiti pregressi del Teatro, circa 4 milioni di euro.

Il consigliere della minoranza Edoardo Tocco ha ricordato il ruolo e la tradizione del Teatro Lirico di Cagliari ma ha dichiarato che è ancora più importante sottolineare le carenze. Da qui l’invito all’amministrazione regionale ad assicurare una strategia efficace per l’aspetto artistico e, soprattutto, per gli aspetti gestionali, «perché – ha dichiarato Tocco – il teatro è anche un’azienda». L’esponente di Fi del gruppo “Sardegna” ha poi polemicamente invitato l’assessore alla Cultura a verificare le recenti assunzioni al Teatro Lirico e ha ricordato la «cattiva immagine» procurata con il “caso” Crivellenti. Edoardo Tocco ha concluso con l’invito all’assessore Firino perché presti attenzione al Teatro di Cagliari e a tutti i teatri della Sardegna, ad incominciare dal Verdi di Sassari e dal teatro di Paulilatino.

Il consigliere del gruppo Sel, Francesco Agus, ha puntualizzato i recenti fatti accaduti al Teatro Lirico. In particolare ha indicato le date della nomina del sovrintendente Meli e gli importi devoluti per gli incarichi. Agus ha affermato che a Mauro Meli è stato riconosciuto un compenso di 120 mila euro\anno per ricoprire l’incarico di sovrintendente. Successivamente, nel mese di marzo, ha proseguito Agus, il sovrintendente ha avuto l’incarico dal Cda di direttore artistico con un compenso aggiuntivo di 60mila euro. «Il tutto – ha dichiarato Agus – con la contrarietà del presidente della Fondazione e nonostante fosse stata stipulato un contratto di consulenza con un altro soggetto per svolgere le medesime mansioni». L’esponente della maggioranza ha poi evidenziato come soltanto il 20 giugno scorso, il sovrintendete abbia firmato il contratto, con l’aggiunta dell’incarico da direttore artistico. Francesco Agus ha dunque sottolineato il generale scenario che caratterizza le attività artistiche e dello spettacolo e ha ricordato come i soli tagli statali alle fondazioni lirico sinfoniche sia stato di circa 10 milioni di euro. Agus è poi ritornato sui compensi del sovrintendente e ha affermato che «il dottor Meli percepisce un compenso di 111mila euro l’anno che significano – così ha dichiarato il consigliere di Sel – diecimila euro l’anno in più, rispetto ai compensi riservati al presidente della Regione Sardegna». Francesco Agus ha concluso ricordando che tutto il personale del Lirico ha avuto riduzioni negli stipendi e ha affermato che nei tre anni in cui al Teatro Lirico il sovrintendente era Crivellenti, i bilanci sono stati chiusi con un attivo.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Paolo Truzzu, ha replicato al consigliere Agus ed ha ricordato che il tema all’ordine del giorno non è il sovrintendente del Lirico ma la situazione complessiva del Teatro di Cagliari. Il Lirico – a giudizio di Truzzu – rappresenta l’esempio di ciò che la politica non deve fare, cioè partecipare alle fasi gestionali della fondazione. «Le responsabilità di quanto accade al teatro – ha dichiarato l’esponente della minoranza – è chiara ed è in capo a chi tre anni fa ha scelto un sovrintendente al di fuori delle norme e delle logiche ma che continua a generare conflitti con il sovrintendente e il Cda dell’Ente, nonostante la sua linea sia stata sconfitta». A giudizio di Paolo Truzzu i litigi tra le istituzioni individuino chi certamente sarà sconfitto: i cittadini e gli operatori culturali e dello spettacolo. Il consigliere del gruppo “Sardegna” ha concluso con l’invito all’assessore Claudia Firino «perché esca dalle logiche di parte e affronti la situazione e il dibattito con il ruolo che gli compete in qualità di assessore regionale della Sardegna».

E’ quindi intervenuto il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda che dopo aver ricordato le ultime vicende del Teatro Lirico ha sottolineato l’importanza della legge n. 112 del 2013 che ha come finalità il riordino e il risanamento finanziario delle Fondazioni lirico-sinfoniche. «La questione vera – ha sostenuto Zedda – è la spesa  fuori controllo. L’indirizzo del sindaco di Cagliari va nella giusta direzione: riportare dentro i binari la spendita di risorse pubbliche». L’esponente dei Rossomori ha poi parlato dell’attuale gestione del Teatro affidata al Sovraintendente Mauro Meli. «Occorre verificare come si stanno spendendo le risorse e se gli impegni finanziari in linea con le previsioni di bilancio». Zedda ha poi ricordato all’Aula che il prossimo 30 giugno scadranno i termini per la riscrittura dello Statuto della Fondazione. «La Regione – ha concluso – ha il dovere di verificare che i tempi vengano rispettati».
Da Paolo Zedda, infine, un auspicio: «Il teatro deve essere più aperto e puntare non solo agli spettacoli di musica lirica e sinfonica ma aprirsi anche al jazz, alla pop music e alla musica etnica».

Il consigliere Piero Comandini (Pd) ha detto di aver notato nel dibattito la presenza «di ottimi suonatori ma anche di qualche pifferaio e, non sempre, di buona musica». Al di là delle cronache di questi mesi, Comandini ha invitato l’Aula a riflettere «su quello che è successo negli ultimi vent’anni in Italia, dove molte fondazioni avrebbero chiuso se non fosse intervenuto il governo nel 2013». I valori culturali espressi dalle fondazioni sono stati giustamente considerati più importanti dei buchi di bilancio ma in cambio, ha sottolineato il consigliere del Pd, «è stato tracciato un nuovo quadro di regole: gestione aziendale e manageriale, conti in ordine». Il problema non è nel nostro cortile di casa, ha aggiunto, «dato che, come prevede il  decreto valore cultura, il nuovo sovrintendente sarà nominato dal ministero così come il presidente del collegio dei revisori dei conti che sarà un magistrato della Corte dei conti, mentre entro il 2016 le fondazioni dovranno arrivare all’equilibrio strutturale di bilancio, altrimenti c’è il rischio di chiusura». «Un quadro – ha concluso Piero Comandini – che impone a tutti di guardare al futuro».

L’assessore della Cultura Claudia Firino, esprimendo il parere della Giunta, si è soffermata, dettagliatamente, sul quadro che regola l’attività delle fondazioni e sulle sue trasformazioni. «Fra l’altro – ha osservato – occorre approvare il nuovo statuto dell’ente, come hanno sollecitato i rappresentanti della stessa Regione, anche perchè  a novembre scadrà il mandato del consiglio di amministrazione». Per quanto riguarda i finanziamenti, l’assessore ha affermato che «nel 2014 si è operato con continuità liquidando complessivamente circa 4 milioni più della prima rata del prestito straordinario pari a circa 4 milioni, mentre la seconda non è stata erogata a causa dei vincoli patto stabilità». «L’intervento finanziario della Regione – ha detto inoltre l’assessore Firino – è stato possibile solo a fronte della presentazione di un piano di risanamento presentato ad agosto  in cui la fondazione si impegnava a ridurre le spese di gestione, operando attraverso una nuova progettualità per intercettare fondi Ue». «Alcune parti del piano sono state realizzate, altre ancora no – ha concluso l’assessore – ma la Giunta è intenzionata a esercitare fino in fondo il suo ruolo di controllo ed indirizzo».

Il consigliere Alessandra Zedda (FI) ha dichiarato che «fermarsi ad una rassegna della normativa vigente non risolve i problemi sollevati dalla mozione, a cominciare dal comportamento del sindaco di Cagliari che per noi resta censurabile». Nessuno vuole mettere in dubbio che fondazioni debbano essere gestite col massimo dell’efficienza e con la capacità di competere sul mercato, ha continuato Zedda, «ma i soci, regione Sardegna e comune di Cagliari, devono fare la loro parte». Dopo aver sollecitato chiarezza sull’utilizzo dei fondi europei, il vice capogruppo di FI ha auspicato il potenziamento dei progetti di rilancio che tutti, a cominciare dalle istituzioni, devono perseguire.

La mozione, come riportato in apertura, è stata respinta con 19 voti favorevoli e 20 contrari sui 39 consiglieri votanti (40 i presenti).

Consiglio regionale 42 copia

Il #Consiglio regionale ha approvato il Testo unificato n. 32-40/A “Disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura”.

Il presidente, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione generale sul Testo unificato, licenziato all’unanimità dalla Quinta Commissione lo scorso 4 giugno, dando la parola a Luigi Lotto, presidente del parlamentino delle Attività produttive e relatore del provvedimento. Il testo mette insieme il Dl n. 40 della Giunta regionale e la proposta di legge n. 32 presentata dal gruppo del Partito Democratico.
«Con questa iniziativa – ha detto Lotto –  si punta ad uniformare la normativa regionale a quella nazionale in modo da consentire al settore ittico di operare con regole certe». Il testo introduce la proroga al 2020 delle concessioni demaniali ai fini della pesca e dell’acquacoltura già disposta a livello statale. «Questo intervento – ha proseguito il relatore – consentirà agli operatori, in questo periodo di passaggio, di poter crescere e guardare con serenità alla scadenza del 2020 e utilizzare le risorse messe a disposizione del settore».
Il testo unificato prevede, inoltre, la revoca delle procedure di evidenza pubblica già avviate e relative alle concessioni per la pesca e l’acquacoltura interessate alla proroga. Vengono escluse dalla legge le concessioni nelle acque di Olbia la cui gestione amministrativa rientra nella competenza dell’Autorità portuale. «Per la loro peculiarità – ha spiegato Lotto – queste concessioni dovranno essere trattate in modo diverso».

Ha quindi preso la parola l’ex assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi (Forza Italia). «Questa che ci apprestiamo a votare – ha detto l’esponente azzurro – è una norma necessaria e doverosa che ci consente di uniformarci alle direttive nazionali». Nell’intervento dell’ex assessore anche una nota polemica: «La stessa norma, proposta nella scorsa legislatura con un emendamento aggiuntivo alla legge finanziaria, venne inspiegabilmente bocciata dall’opposizione». Cherchi, ribadendo la necessità di dare risposte rapide ai settori produttivi, ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Edoardo Tocco, ha ripreso il concetto espresso dal suo collega Oscar Cherchi, riguardo al fatto che il provvedimento all’esame dell’Aula segua il percorso già tracciato dalla precedente giunta nelle fasi conclusive della passata legislatura. L’esponente della opposizione è, dunque, entrato nel merito del testo di legge ed ha affermato che, pur concordando sulla necessità delle proroghe per le concessioni, serve porre attenzione alle strutture che insistono nelle aree oggetto di concessione. Edoardo Tocco ha citato gli esempi del cagliaritano e in particolare dell’area lagunare di Santa Gilla per ribadire che «serve una nuova strategia che valorizzi e intervenga sul patrimonio immobiliare che in molti casi è inadeguato e fatiscente». Il consigliere Tocco ha concluso auspicando una ricognizione del patrimonio immobiliare per valorizzarne il recupero e il riutilizzo in termini produttivi.

Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha replicato all’ex assessore regionale dell’Agricoltura e Pesca, Oscar Cherchi, affermando che «nella passata legislatura la minoranza era solo la minoranza e non avrebbe potuto impedire, dunque, la discussione e l’approvazione del provvedimento per prorogare le concessioni». A giudizio dell’esponente del centrosinistra, la proposta a cui Cherchi ha fatto riferimento non ha avuto esito positivo perché «erano tante le perplessità di numerosi consiglieri dell’allora maggioranza di centrodestra». Solinas ha ribadito l’utilità del provvedimento all’esame del Consiglio e ha definito la proroga «indispensabile». Sono tante le aziende del comparto pesca, ha spiegato il presidente della Quarta commissione, che hanno le pratiche di finanziamento bloccate, proprio perché mancano le concessioni. Antonio Solinas, si è poi rivolto direttamente all’assessore dell’Agricoltura e della Pesca per richiamare l’attenzione sulle tensioni a Santa Gilla e nel compendio ittico di Cabras. «Serve la verifica della produttività – ha affermato Solinas, sottolineando che sia a Santa Gilla che a Cabras lavorano meno operatori di quanti potrebbero – per la chiusura messa in atto da parte dei concessionari all’ingresso di nuovi operatori».

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato il positivo passaggio in commissione del provvedimento all’esame dell’Aula e ha ribadito come la legge in discussione segua la linea tracciata dalla precedente giunta. Il consigliere della minoranza ha evidenziato «il percorso contiguo» delle concessioni per le attività di pesca e quelle per concessioni demaniali turistiche. In proposito l’ex assessore regionale del Turismo ha lamentato procedure troppo lunghe e complesse per il rilascio degli atti concessori e ha auspicato una semplificazione attraverso atti amministrativi, rilasciati dal competente assessorato.

Il consigliere Marco Tedde (FI) ha affermato che, con il percorso della legge in esame, «l’opposizione ha chiarito il suo ruolo costruttivo in aula e in commissione, facendo di tutto perché il provvedimento arrivasse in aula in tempi brevissimi e armonizzando la norma regionale con quella nazionale in modo da favorire gli operatori in attesa dei bandi per le nuove concessioni». Abbiamo di fronte un arco temporale nuovo, ha proseguito Tedde, «che consentirà agli operatori del settore di rientrare dagli investimenti in questo momento difficile». Nel testo, tuttavia, c’è secondo il consigliere di FI, «un punto che suscita perplessità relativo alle concessioni di Olbia dove, se il Consiglio non ha competenza perché la stessa è in capo all’autorità portuale è inutile dirlo in una legge, così come sembra intruso il passaggio riguardante la pesca del corallo; qui gli operatori sono in attesa da tempo di conoscere in quale scenario potranno operare ed è giusto che abbiano risposte».

Il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha sottolineato che «il testo unificato è una buona sintesi che qualifica il provvedimento anche in prospettiva, per altre indicazioni importanti frutto del confronto avvenuto in commissione con la struttura tecnica». A breve e medio termine, ha aggiunto Tendas, «occorre intervenire con la ricognizione sistematica di tutti i beni demaniali destinati alla pesca nel quadro di una gestione corretta del patrimonio demaniale con l’obiettivo di creare una vera e propria filiera produttiva». «Su questa linea c’è un largo consenso delle cooperative e dei consorzi del settore – ha detto ancora Tendas – e ciò rappresenta una ottima base di lavoro per varare in tempi brevi una legge organica di riordino che permetta al settore di sviluppare le sue potenzialità produttive, anche sfruttando l’opportunità dei fondi europei».

A nome della Giunta, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha definito il dibattito svoltosi in Consiglio «positivo e propositivo, non punto di arrivo ma di partenza per rilanciare il comparto dopo analisi complessiva delle concessioni che l’assessorato sta completando sia per vedere quali compendi dovranno andare a bando che per valutare le migliori politiche per i prossimi anni». Domani, ha poi annunciato l’assessore, «parteciperò a Roma ad una riunione della conferenza Stato – Regioni in cui si discuteranno le nuove politiche per la pesca, passaggio essenziale per decidere come rilanciare il settore». La proroga di 5 anni, ha aggiunto, «ci permetterà di lavorare in tranquillità per programmare bene una nuova politica della pesca, nel rispetto delle norme contenute nelle attuale concessioni, superando la fase attuale in cui non abbiamo sfruttato in modo ottimale le nostre risorse». Per quanto riguarda la situazione di Olbia, ha concluso l’assessore, «confermiamo la volontà di avviare procedure ad evidenza pubblica entro 31 dicembre».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli della legge, che l’Aula ha approvato.

Il presidente ha dato, poi, la parola a Luigi Lotto (Pd), presidente della commissione Attività produttive, per il parere sui due emendamenti presentati. Il primo, aggiuntivo, (Meloni e più) prevede che all’articolo 1, dopo il comma 3 si aggiunga il seguente comma: “4. Le concessioni di cui al comma 3 dovranno essere assentite mediante procedura di evidenza pubblica entro il 31 dicembre 2014”, il secondo, soppressivo totale, (Meloni e più) prevede all’articolo 1 comma 3, dopo le parole “Golfo interno del comune di Olbia, le parole “la cui gestione amministrativa si svolge nel rispetto delle funzioni proprie della competente Autorità portuale”.

Lotto ha dato pare positivo su entrambi gli emendamenti e ha aggiunto, rivolgendosi all’opposizione, che «negli ultimi 30 anni, non si è mai affrontata la situazione del settore della pesca con la giusta attenzione». Il consigliere del Pd ha esortato i colleghi, di tutti gli schieramenti, a lavorare insieme «perché il settore diventi il vero volano dell’economia sarda», confermando l’impegno della commissione da lui presieduta. Parere positivo sugli emendamenti è stato poi dato anche dall’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, per conto della Giunta regionale, perché rende più chiara la legge ed evita problemi di competenze.

Il presidente Ganau ha, quindi,  dato la parola al primo firmatario di entrambi gli emendamenti, Giuseppe Meloni (Pd). Sul primo il consigliere di maggioranza ha specificato come il testo sia fondamentale per evitare condizioni di disparità nel golfo di Olbia tra i diversi operatori. «E’ una situazione che va avanti da 30 anni e che riguarda  una delle realtà produttive più importanti di Olbia, che ha vissuto fasi difficili anche nei rapporti con Regione. Ci sono grosse situazioni di irregolarità – ha detto Meloni – che non consentono neanche l’accesso ai contributi. È emersa l’esigenza di regolarizzare la situazione e questa è l’occasione giusta: entro il 31 dicembre 2014 tutte quelle aree dovranno essere poste a bando». Meloni ha poi spiegato che l’emendamento n. 2 consente di «non appesantire una norma in merito a una situazione che si definirà nei prossimi mesi».

Ha quindi preso la parola Oscar Cherchi (Forza Italia) che ha giudicato “inutile” la presentazione degli emendamenti al provvedimento. «Francamente – ha sottolineato Cherchi – non capisco questi emendamenti il cui contenuto è già previsto dal comma tre dell’art. 1».

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento soppressivo parziale n. 2 che corregge l’articolo 3, nella parte in cui ricorda la competenza dell’autorità portuale sulle concessioni demaniali nelle acque di Olbia. L’emendamento è stato approvato dal Consiglio. Via libera anche all’art. 1, con il relativo emendamento aggiuntivo n. 1, e all’articolo 2. L’esame del provvedimento si è concluso con la votazione finale al testo che è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea.

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Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo unificato 20/28 su “Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica”. Il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione dando la parola al relatore Lorenzo Cozzolino (Pd). Nel suo intervento, il consigliere ha messo l’accento sulla gravità della patologia di cui si occupa il provvedimento, perché «l’assunzione di alcol nel delicato periodo della gravidanza può creare sia complicazioni per gestante che, nei casi più estremi, aborti prematuri». «Il fenomeno – ha aggiunto Cozzolino – è purtroppo molto diffuso fra le giovani donne, molte della quali consumano alcolici mettendo a rischio la propria salute e quella del bambino. La disciplina della materia è inoltre particolarmente utile, ha proseguito il consigliere, perché «spesso la presenza di queste patologie non è riconoscibile e diagnosticabile, né esiste una sorta di soglia minima di sicurezza». I dati più recenti dell’Istituto superiore di sanità, ha affermato Cozzolino, «sono del 2001e ci dicono che il 7% dei nascituri è esposto alcol materno, mentre in Sardegna sono stati segnalati ben 650 casi di aborti spontanei riconducibili alla fetopatia». La nuova legge regionale, secondo Cozzolino, affronta il problema sotto un duplice aspetto: «Quello medico attraverso la diagnosi precoce ed una serie di test mirati, quello sociale, con percorsi di accompagnamento e sensibilizzazione sulla importanza della prevenzione, con l’obiettivo di arrivare a gravidanze responsabili e analcoliche».

Il capogruppo di FI Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sottolineato l’anomalia dell’assenza dell’Assessore competente «al quale sarebbe stato utile porre alcune domande» ed ha chiesto alla presidenza chiarimenti sulle motivazioni dell’inversione dell’ordine del giorno del giorno, «visto che al punto due c’era l’esame delle disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica». Pittalis ha quindi chiesto una breve sospensione della seduta per una riunione dei capigruppo.

Il presidente Ganau, ha chiarito che il ritardo del provvedimento sull’edilizia scolastica è dovuto al mancato deposito presso gli uffici delle relazioni di maggioranza e minoranza. «Se dovessero arrivare – ha aggiunto – l’Aula inizierà immediatamente la discussione». Per quanto riguarda la presenza dell’Assessore della Sanità, il presidente ha spiegato che i membri della giunta in Aula hanno la delega a rappresentare l’esecutivo.

Il capogruppo Pd, Pietro Cocco, si è detto convinto della necessità di proseguire i lavori. In un successivo intervento, il capogruppo di Fi Pittalis ha affermato di non voler alimentare polemiche, aggiungendo che nel merito la legge ha il sostegno del suo gruppo. «Però – ha precisato – va rispettata la regola secondo la quale per ogni legge ci vuole interlocuzione dell’Assessore competente. Se c’è la necessità di spostare il dibattito per un’ora, ha suggerito, «possiamo farlo ma qui c’è una questione di rispetto per il Consiglio, ci vuole serietà e dignità per l’Assemblea».

Il consigliere Pietro Cocco, capogruppo del Pd, si è detto favorevole ad una breve sospensione. Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha dichiarato la posizione favorevole del suo gruppo, ma ha detto di ritenere necessaria la sospensione, dato che «un problema così specifico, sul piano sostanziale, non può essere affrontato senza la presenza dell’assessore».

Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha dato la parola a Rossella Pinna (Pd), la quale ha espresso viva soddisfazione per l’approvazione in Commissione di questa legge, tema importantissimo per la salute delle donne e dei nascituri.

L’esponente della maggioranza ha evidenziato che i dati sui danni causati dal l’alcool e sulle patologie alcol-correlate sono allarmanti in Europa, in Italia e in Sardegna. Secondo alcune ricerche, ha proseguito Pinna, quasi il 60 per cento dei sardi fa uso di alcool, con un’incidenza allarmante tra i giovani e i giovanissimi, con un età che tende vistosamente ad abbassarsi: un giovane su tre fa uso di queste sostanze. Nel mondo il 38,3 per cento consuma alcolici, in Italia 17mila sono i decessi causati dall’utilizzo di queste sostanze. La consigliera ha ricordato che dagli studi scientifici effettuati le donne sono maggiormente esposte ai rischio di patologie alcol-correlate rispetto agli uomini, oltre al fatto che i danni causati dalla fetopatia alcoolica è invalidante e non può essere curata, ma si può prevenire con gli interventi previsti in questa legge, soprattutto all’articolo 4.

Soddisfatto per la condivisione che si è creata tra maggioranza e opposizione su questo tema il consigliere Luca Pizzuto (Sel), uno dei proponenti delle due proposte di legge inserite nel Testo unico. L’esponente della maggioranza ha evidenziato come questa legge punti sulla prevenzione, come atto fondamentale, e riconosca l’importante lavoro svolto da oltre diciotto anni da diverse associazioni. Il particolare, Pizzuto ha proposto all’Aula di rinominare la legge con “Legge degli Amici della vita”, nome dell’associazione che da 18 anni si occupa di queste problematiche. Il consigliere di Sel ha rilevato in modo positivo, infine, che con il provvedimento di oggi «questo Consiglio si sta riavvicinando in modo trasversale alla gente e alle sue necessità».

Voto favorevole è stato espresso anche dal presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi), che ieri ha approvato il Testo unico oggi in discussione. Perra ha sottolineato che si tratta di una legge importante «per noi socialisti», un provvedimento che va nella direzione di tutelare la salute delle donne e dei nascituri. «Si va nella direzione della prevenzione – ha detto – e non in quella della cura. Con questi interventi, oltre a diminuire l’incidenza delle patologie alcoolcorrelate, si riduce anche l’aggravio per la spesa sanitaria, tra l’altro con un investimento modesto di 150mila euro». Per Perra questa legge punta sul migliorare l’informazione data alla donne in gravidanza attraverso l’utilizzo delle strutture sanitarie preposte e dei medici di base.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha annunciato il sostegno alla proposta di legge e ha ricordato come nella passata legislatura un provvedimento analogo aveva superato l’esame della competente commissione ma non era approdato in Aula. L’esponente della maggioranza ha inoltre sottolineato come la legge sia la prima sulla delicata materia varata da una Regione in Italia e ha ribadito l’efficacia degli interventi previsti in particolare per quanto attiene la prevenzione, l’informazione e la gratuità dei relativi test medici. A giudizio del consigliere, Pietro Cocco, con le disposizioni contenute nel testo si possono ipotizzare anche ulteriori benefici in termini di riduzione del costo sanitario complessivo della Sardegna.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha evidenziato che «in Europa il terzo fattore di rischio di morte prematura è rappresentato dall’uso di alcolici, dopo il fumo e l’ipertensione». L’esponente della minoranza ha ricordato le misure previste nel testo all’esame dell’Aula e rimarcato come l’obiettivo della legge è rappresentato dallo scoraggiare l’uso di alcol per tutto il periodo della gravidanza. Luigi Rubiu ha poi fatto cenno ad alcuni interventi promossi al livello europeo per migliorare la prevenzione e limitare la vendita degli alcolici. Tra gli esempi citati quello del divieto alla vendita di bevande alcoliche per chi non ha raggiunto la maggiore età e una particolare etichettatura in cui siano riportati con chiarezza i rischi che derivano dall’abuso di alcolici per le donne in gravidanza e per il feto. Il capogruppo Rubiu ha concluso dichiarando il suo voto a favore della proposta di legge.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque concesso la parola all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, per la replica della giunta. L’esponente dell’esecutivo ha espresso il formale parere favorevole della giunta alla proposta di legge e sottolineato come il provvedimento, oltre che per la sostanza, meriti apprezzamento anche per il significato simbolico del sostegno alla prevenzione e al “lavoro in team”. Il responsabile della Sanità ha inoltre evidenziato come la legge per la prevenzione della fetopatia alcolica rappresenti una risposta adeguata, in un particolare momento di crisi sociale, «verso quelle fasce che più soffrono una condizione di disadattamento sociale». Apprezzamento è stato inoltre rivolto per i previsti test gratuiti «si potrà così valutare compiutamente anche l’efficacia degli eventuali percorsi di accompagnamento».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque posto in votazione il “passaggio agli articoli” che il Consiglio ha approvato per alzata di mano.

Sull’art.3 del Testo Unico è intervenuto il dell’Udc Giorgio Oppi che ha espresso parere favorevole sull’esenzione dal ticket per le donne in gravidanza. Dubbi invece sulla somministrazione di un questionario anonimo tipo alle pazienti a rischio. «La patologia – ha detto Oppi – può essere riscontrato solo al termine della gravidanza. Il questionario potrebbe rivelarsi inutile. La prevenzione, inoltre, si fa da tempo con un altro questionario predisposto da ricercatori qualificati e finanziato dal Ministero in distribuzione in tutte le Asl sarde».

Gianni Tatti (Udc) ha chiesto di fare chiarezza sui soggetti beneficiari dell’esenzione dal ticket. «Dall’art 3 – ha detto Tatti – non si evince che solo le donne in stato di gravidanza possono avere l’esenzione per il dosaggio della Transferrina desialata. Se a una donna viene ritirata la patente per abuso di alcolici può comunque ottenere l’esenzione. E’ una discriminazione nei confronti degli uomini«  Tatti ha poi segnalato all’aula la presenza in alcune Asl di laboratori non in grado di fare l’esame. «La Regione se ne faccia carico – ha affermato l’esponente dell’UDC – se ci sono esami in più da fare ben vengano ,ma occorre scongiurare il rischio che in Sardegna ci siano cittadini di seria A e Serie B”.

Edoardo Tocco (Forza Italia), ha auspicato che il Consiglio in futuro possa approvare altri provvedimenti con la stessa celerità con cui si è arrivati all’esame del Testo Unico sulla fetopatia alcolica. Il consigliere “azzurro”  ha poi stigmatizzato il mancato coinvolgimento dei consultori e delle associazioni di volontariato nella discussione del provvedimento.

Per Angelo Carta (Psd’Az), la legge in esame «è una prima risposta ad un problema forte vissuto dai territori dove è più presente la piaga dell’alcolismo». In alcune zone dell’isola – ha ricordato Carta –  «il volontariato è l’unico baluardo contro l’abuso perché i comuni sono senza strumenti. La prevenzione è sempre più necessaria per affrontare il problema in modo radicale. Servono strumenti e risorse per il volontariato e una task force nelle Asl per sostenere associazioni e centri d’ascolto».

Robero Deriu (Pd) ha rivolto apprezzamento per il lavoro svolto dal collega Cozzolino annunciando il suo voto a favore del provvedimento

Luca Pizzuto (Sel), rispondendo al precedente intervento del consigliere Edoardo Tocco, ha ricordato che non c’era nessun intento di far trovare una legge già pronta alle associazioni ma i soggetti interessati hanno avuto un ruolo importante per il varo del provvedimento.

Roberto Desini (Centro Democratico) ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. «Sono orgoglioso – ha detto – perché la Sardegna arriva prima di altre regioni italiane. Si tratta della prima legge in materia sanitaria approvata da questo Consiglio. Per raggiungere gli obiettivi  non serve un grande dispendio di risorse. Con la prevenzione si risolvono i problemi delle persone e si creano le condizioni perché i neonati abbiano una vita normale».

Per Daniele Cocco (Sel), «la legge che il Consiglio si appresta ad approvare è un segnale di grande civiltà che certifica l’attenzione della Giunta per i problemi dei cittadini». Secondo Cocco, l’esenzione dal ticket deve essere estesa anche ai disoccupati.

Christian Solinas (Psd’Az)  ha chiesto all’Aula di mostrare in futuro, per altre problematiche,  la stessa attenzione riservata al Testo Unico sulla fetopatia alcolica. «Stiamo parlando di una legge che impegna 150mila euro – ha detto Solinas – mentre fuori si discute di una questione come il “San Raffaele” per la quale c’è in ballo un investimento di un miliardo di euro. Sarebbe opportuno che Pigliaru riferisse in Consiglio per capire se i sardi devono essere solo mediatori di questioni che interessano il Governo nazionale».

Modesto Fenu (Zona Franca), dopo aver espresso soddisfazione per l’esito della discussione, ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

Stessa valutazione dal consigliere del Partito dei sardi Augusto Cherchi, che ha annunciato il voto a favore del gruppo “Soberania e Indipendentzia”  per una legge importante che «pone una pietra nel percorso di prevenzione».

Efisio Arbau (La Base), rispondendo al consigliere Christian Solinas, si è detto sicuro del fatto che la Commissione Sanità saprà esaminare con stessa celerità il progetto “San Raffaele”.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rivolto un grazie al mondo dell’associazionismo e del volontariato da sempre in prima linea sul fronte della lotta all’alcolismo. «Grazie alle loro iniziative e a quanto hanno saputo seminare – ha detto Pittalis – oggi si può raccogliere il frutto di un impegno per la salvaguardia della vita. La politica scrive una bella pagina».

Il presidente Ganau ha quindi posto ai voti il provvedimento che è stato approvato all’unanimità.

Assalto al traghetto 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato stamane il disegno di legge n. 25/A su “Copertura oneri continuità territoriale isole minori”, presentato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana. Il provvedimento stanzia 16 milioni di euro per garantire i collegamenti marittimi con le isole di Carloforte e La Maddalena per tutto il 2014.

Il presidente ha dato la parola ai relatori di maggioranza e di opposizione che non sono intervenuti preferendo fare riferimento alle relazioni scritte già depositate. Il presidente ha quindi aperto la discussione generale. Il primo intervento è stato quello di Edoardo Tocco (Forza Italia), il quale ha voluto sottolineare che l’oggetto del disegno di legge è lo stesso dell’interrogazione da lui presentata  da tempo all’assessore Deiana. Tocco si è detto, quindi, assolutamente d’accordo con l’incremento del finanziamento di ulteriori 8 milioni di euro per la continuità territoriale con le isole minori, ma ha evidenziato anche la necessità impellente di risolvere il problema delle tariffe troppo elevate. Il consigliere di Forza Italia ha sollecitato l’assessore a portare avanti questa battaglia a Bruxelles.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha garantito il sostegno al disegno di legge approvato in Terza commissione. L’esponente del Pd, come il collega Tocco, ha sostenuto la necessità di risolvere il problema delle tariffe.

Il consigliere Luca Pizzuto (Sel) ha dichiarato il proprio sostegno e quello del suo gruppo consiliare al disegno di legge e ha espresso apprezzamento per l’impegno della giunta in materia di trasporti e in particolare riguardo alla Saremar. L’esponente della maggioranza ha auspicato una soluzione per quanto riguarda le tariffe nei collegamenti con le isole minori. A giudizio di Pizzuto, sono troppo elevate quelle riferite ai sardi che non risiedono né alla Maddalena, né a Carloforte («43 euro per due persone con auto al seguito sono cifre non sostenibili per molte famiglie»).

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha espresso il favore del gruppo per il disegno di legge («è importante per i cittadini e le imprese che transitano spesso da e per Carloforte e La Maddalena»). L’esponente dell’opposizione ha evidenziato alcune criticità in riferimento alla Saremar per quanto attiene le difficoltà nel reperire gli abbonamenti mensili.

Ha quindi preso la parola l’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana. «Oggi approviamo un provvedimento che sana una piccola incomprensione legislativa – ha detto l’esponente dell’esecutivo –  nella finanziaria era stata prevista una proroga della convenzione con Saremar per tutto il 2014 ma lo stanziamento copriva solo i primi sei mesi dell’anno». Deiana ha poi chiarito il perché della mancata applicazione delle tariffe agevolate per i residenti. L’assessore ha ricordato che la Regione ha previsto in bilancio risorse per un milione e mezzo di euro. «Il provvedimento è stato notificato a Bruxelles – ha affermato Deiana – aspettiamo il via libera dell’Unione Europea che su questa materia, in passato, ha recapitato diverse contestazioni alla Regione Sardegna. In attesa delle decisioni di Bruxelles, per le quali saranno necessari 90 giorni, lo sconto tariffario per i residenti non può entrare in vigore. Faremo di tutto – ha concluso Deiana – per avere risposte in tempi rapidi».

Subito dopo l’intervento dell’assessore, il presidente Ganau ha messo in votazione il disegno di legge n. 25/A che è stato approvato con 49 voti favorevoli e un solo astenuto.