28 March, 2024
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Gianluigi Rubiu 5 copiaModesto Fenu copia

«La pastorizia sarda è in ginocchio. Il dramma della lingua blu non ha risparmiato le aziende che si ritagliano sul territorio. Nel Sulcis Iglesiente, ad esempio, le cifre sul virus sono davvero spaventose. Migliaia di pecore morte negli ovili, aborti a non finire e capi che restano invalidi. La Regione deve provvedere a tutelare il mondo agropastorale.»

E’ la presa di posizione del consigliere regionale Gianluigi Rubiu (Udc) che ha inviato una richiesta urgente all’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.

«In pochi giorni una doppia beffa – aggiunge l’esponente dello scudocrociato -. Prima la cancellazione di oltre 25 milioni di euro previsti per il completamento degli indennizzi causati dalla mancata vaccinazione da parte della #Ragioneria dello Stato, poi l’inchiesta sui vaccini partita dalla #Procura di Roma. Un duro colpo per le aziende zootecniche isolane. Uno scandalo per quanti ancora oggi tentano di risollevarsi da un’epidemia che ha devastato le greggi isolane

Un vero e proprio schiaffo che suona come una beffa per i pastori isolani. «Non è bastata la strage di oltre 100 mila pecore, seimila aziende coinvolte ed oltre 300 mila capi che hanno dovuto fronteggiare la malattia – rileva Rubiu -. Una catastrofe che, soprattutto nel territorio del #Sulcis Iglesiente, ha di fatto portato alla desertificazione del patrimonio ovino presente nel territorio. Tantissime aziende non solo sono state decimate dal morbo della blue tongue ma non hanno potuto contare neppure su un centesimo di indennizzo».

La tregua è finita, dunque. «La Regione ha sbagliato tutto, concentrando tutte le attenzioni sul vaccino – prosegue il consigliere regionale dell’Udc – mentre si è dimenticata di affrontare la disinfestazione delle campagne. Non c’è stato neppure il monitoraggio del bestiame arrivato nei porti. Non si è insomma affrontato il problema dell’insetto vettore».

Occorre una svolta: «E’ necessario rilanciare un’azione concreta – evidenzia Rubiu – per riconoscere un ruolo di primo piano al settore della pastorizia, uno dei comparti strategici dell’economia isolana. Non si deve certo giocare sulla pelle degli allevatori. I sussidi vanno subito erogati. Poi si auspica che la magistratura faccia davvero chiarezza sullo scandalo dei vaccini. Una cosa è certa. Nei nostri ovili è racchiuso un patrimonio di saperi e sapori da salvaguardare, non certo da disperdere, con interventi urgenti da parte della Regione».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo regionale di “Zona Franca Sardegna” Modesto Fenu: «E’ davvero assurdo che il sistema agropastorale dell’Isola subisca uno scandalo senza precedenti. Non si comprende perché per sconfiggere l’epidemia non si sia intervenuto sugli insetti vettori del virus. La soluzione più logica attraverso i servizi sanitari della Regione. Occorre un cambio di marcia. Il settore va sostenuto. Bisogna entrare nell’ottica che l’agricoltura svolge il ruolo di settore trainante dell’economia. La Giunta deve dare delle risposte immediate per il sostegno alle aziende del comparto, uno dei punti chiavi per la rinascita della Sardegna. Sono inaccettabili le lungaggini sugli indennizzi, con 25 milioni di euro bloccati dalla Ragioneria generale dello Stato».

Il leader del movimento va oltre: «La pazienza degli allevatori è finita – conclude Fenu -. A causa dei ritardi accumulati sulla battaglia al virus, la grande fetta delle aziende agropastorali è stata cancellata. Per trovare le soluzioni migliori per il rilancio del settore, ci vuole umiltà nel saper ascoltare le ragioni degli altri. Occorre ripartire dal mondo delle campagne per ridare ossigeno alle peculiarità della nostra Isola».

Piantagione di carciofi 5

Il nuovo #Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr) è stato presentato oggi in commissione Attività produttive: un miliardo e 308 milioni di euro, di cui 200 milioni a carico della Regione, saranno disponibili per gli investimenti nel settore dell’agricoltura per i prossimi sei anni. Tre le linee strategiche individuate dall’Unione europea: crescita  intelligente, sostenibile e  inclusiva. Sono alcuni degli elementi forniti questa mattina dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, sentita in audizione in 5ª commissione, presieduta da Luigi Lotto (Pd).

L’esponente della Giunta ha parlato di un cambio di rotta rispetto alla precedente programmazione «che ha evidenziato molte criticità». Per l’assessore bisogna avviare un percorso comune che veda l’agricoltura come settore trainante per l’economia sarda, creando una sinergia con gli altri settori, in modo da utilizzare anche altri finanziamenti per attuare interventi efficaci e completi, utili a potenziare un settore che ha ancora, secondo l’assessore, enormi potenzialità di crescita. «Dobbiamo pensare al comparto agricolo all’interno di una programmazione unitaria, come deciso in Giunta – ha spiegato l’assessore – con la deliberazione del 27 maggio scorso sugli Atti di indirizzo strategico per la programmazione unitaria».

All’interno del quadro generale comunitario, non più diviso in assi ma in priorità, sono stati individuati tre obiettivi generali: stimolare la competitività del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima, realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e delle comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento dei posti di lavoro. All’interno della cornice di questi tre obiettivi si inseriscono le sei priorità dello sviluppo rurale alle quali sono stati attribuiti i fondi: conoscenza e innovazione (2,3%), competitività (18%), filiere e rischi  (26,7%), preservare e valorizzare ecosistemi (39,4%), uso efficiente risorse basse emissioni Co2 (3,4%), inclusione sociale e riduzione della povertà (9,4%).

Dalla suddivisione delle risorse è evidente che la priorità è di puntare sulla qualità dei prodotti sardi, già elevata grazie all’ambiente favorevole, a cui deve essere associato un progetto per rendere più competitive le aziende, attraverso l’innovazione, ma anche la formazione, il sostegno alle imprese che puntano sulla qualità, non tralasciando anche gli interventi di sviluppo rurale volti a evitare lo spopolamento delle zone interne e a creare occupazione.

L’assessore ha anche spiegato che nel nuovo #Psr i bandi saranno tematici per ogni filiera in modo da rendere più agevole l’accesso ai fondi. «I bandi – ha affermato – verranno testati su aziende campione prima di diventare esecutivi in modo da evitare che si verifichino gli stessi problemi della scorsa programmazione». Il testo e le singole misure saranno approfondite in commissione una volta che l’assessorato invierà il Piano a Bruxelles il 23 luglio.

Il presidente Lotto ha chiesto all’assessore di puntare anche sulla valorizzazione delle produzioni agricole, che hanno maggiore possibilità di creare nuovi posti di lavoro. Suggerimento accolto dall’esponente delle Giunta.

Per quanto riguarda lo stato del Psr 2007-2013, attualmente sono stati spesi il 67% delle risorse disponibili, pari a 858 milioni e 594mila euro su un miliardo e 284 milioni e 747mila euro. L’assessorato sta cercando di accelerare la spesa per cercare di non perdere i restanti 426milioni di euro. Falchi ha evidenziato che le criticità maggiori della scorsa programmazione sono state legate alle difficoltà di spesa delle risorse per gli assi 3 (qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale) e 4 “leader”, mentre l’asse 2 (miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale) è praticamente esaurito e per l’asse 1 (miglioramento capacità imprenditoriale, promozione e ammodernamento, innovazione, sviluppo della qualità) è stato speso appena il 41,47 % dei fondi stanziati. Secondo l’assessore Falchi i problemi maggiori sono stati la troppa burocrazia, i bandi che andavano corretti, la mancanza di un fondo di rotazione per i Gal e l’aver concentrato la spesa dei primi anni sull’asse 2. L’esponente dell’esecutivo, infine, ha rassicurato i commissari per quanto riguarda le richieste di indennizzo per l’alluvione dello scorso inverno: saranno accolte tutte quelle che saranno presentate entro il 31 dicembre.

Giunta regionale 90
La seduta odierna della Giunta guidata da Francesco Pigliaru, riunita oggi nella sala di viale Trento. Due le delibere portate al tavolo dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. La prima ha riguardato il #Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis, che è stato autorizzato all’assegnazione temporanea ai Comuni di 13 unità lavorative, e la seconda il programma relativo a spese per il potenziamento dei Servizi fitosanitari regionali. Si tratta di un importo di circa 176mila euro per far fronte alle varie emergenze fitosanitarie: circa 111 mila euro sono destinati all’implementazione dei procedimenti del Servizio Fitosanitario sul Sistema Informativo Agricolo Regionale, e 65 mila euro sono assegnati all’Agenzia #Agris per il personale con competenze specialistiche diagnostiche dedicato all’attività del laboratorio.
L’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali, Cristiano Erriu, ha presentato gli indirizzi per la predisposizione del disegno di legge in materia di governo del territorio, approvati dalla giunta. Secondo le indicazioni della delibera, «nel quadro normativo che si andrà a delineare dovrà assumere un ruolo fondamentale la parte dedicata alla pianificazione paesaggistica, in armonia alla convenzione europea del paesaggio, alle previsioni costituzionali e statutarie, alle disposizioni normative nazionali e regionali nonché, sul piano più strettamente politico, alle strategie tratteggiate nel programma di governo che considera il Paesaggio bene comune su cui si basa l’identità della Sardegna, indicando le finalità che si intendono conseguire nell’azione di governo, ovvero quelle di tutela, promozione e valorizzazione in un quadro di certezze per i cittadini e per gli amministratori locali». 
L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras ha presentato l’atto di indirizzo sull’#Igea: attraverso la delibera approvata viene dato mandato all’approvazione del bilancio in assemblea e si prevede, in prospettiva, una convenzione triennale che semplifica il rapporto tra la Regione e Igea.
La Giunta ha approvato inoltre la proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru che recepisce l’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome sulle Linee guida per l’adozione dei piani di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina, malattia infettiva e trasmissibile in grado di provocare danni ingenti agli allevamenti. Con una modifica al cronoprogramma, è stato inoltre definito il percorso che consentirà la certificabilità dei bilanci delle ASL secondo quanto disposto dal DM 1 marzo 2012.
La delibera presentata dall’Assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, infine, sull’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA) individua inadempimenti e criticità tali da condizionare regolarità e tempistica nella normale conduzione dell’Azienda, e dà avvio al procedimento per lo scioglimento anticipato del Consiglio di Amministrazione di AREA, assegnando dieci giorni di tempo per eventuali controdeduzioni. La giunta ha infine approvato alcune delibere di tipo legale.

 

Pecore 1 copia
«Siamo al fianco delle aziende del settore ovicaprino danneggiate dall’epidemia della lingua blu e faremo ciò che è di nostra competenza per garantire le risorse e il sostegno necessario». Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ribadendo che «se lo scorso anno si fosse agito per tempo, con un’attenta campagna di vaccinazioni, le conseguenze del morbo sarebbero state indubbiamente meno gravi». I danni provocati dalle infezioni hanno ridotto notevolmente la produzione di latte e causato decine di milioni di euro di perdite per l’intero comparto.

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha presentato al partenariato regionale le bozze guida del nuovo #Programma di sviluppo rurale (Psr) per le annualità 2014-2020. Aumentano le disponibilità economiche stanziate dall’Unione europea, che passano da un miliardo e 284 milioni di euro (Psr 2007-2013) a un miliardo e 308, con un incremento di 100 milioni sulla quota spettante alla Regione Sardegna.

«L’elemento caratterizzante, che come nuova giunta intendiamo inserire in questo nuovo Psr, è la programmazione – ha spiegato Elisabetta Falchi – un requisito fondamentale, che negli anni scorsi è mancato, poiché si è puntato su interventi spot che seguivano di volta in volta le emergenze di carattere sanitario o ambientale, come le alluvioni e gli incendi.»

L’assessore ha poi invocato una maggiore responsabilità nella spesa e nella gestione di questi fondi: «Visto che la Regione investe risorse maggiori sullo sviluppo rurale, dobbiamo ancor di più essere coscienti che tali stanziamenti devono essere ben finalizzati e devono portare a degli obiettivi precisi e identificabili». 

«Il Piano di sviluppo rurale – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – è uno degli strumenti, ma non il solo, a disposizione della politica agricola per poter programmare. E come tale deve essere inquadrato all’interno di un progetto che permetta ai vari attori di muoversi congiuntamente per raggiungere gli obiettivi.» 

La titolare dell’agricoltura ha ribadito che la scorsa programmazione non ha raggiunto i risultati sperati e ha citato come esempio il finanziamento del “Benessere animale”, sostenuto con notevoli risorse, ma di cui non è stato mai comunicato niente ai consumatori. «Non è stato mai fatto nulla per dire che i nostri prodotti lattiero-caseari venivano da produzioni in regime di Benessere animale. Vanno invece considerati valore aggiunto per i nostri prodotti e per il loro posizionamento nel mercato». 

Il nuovo Psr si occuperà anche dei crediti per le aziende agricole: oggi in forte sofferenza di liquidità e limitate quindi nella possibilità di investire per migliorare le produzioni. Ci sarà un cambio di rotta anche sul campo della promozione dei prodotti e dei territori con un Psr che dovrà camminare al fianco di una nuova politica non solo agricola, ma soprattutto regionale. Sulla base di ciò è nata la delibera 19/09 del 27 maggio 2014, che detta le linee guida sulla programmazione unitaria seguendo otto tematiche strategiche: 

Investimenti sulle persone con formazione e cultura 

Competitività/Internazionalizzazione delle filiere e dei sistemi produttivi 

Promozione di una società inclusiva 

Un ambiente sostenibile 

Interventi sugli attrattori naturali e culturali e sullo sviluppo delle aree interne 

Potenziamento dello sviluppo dell’agro urbano 

Infrastrutture 

Migliore qualità istituzionale, puntando su sburocratizzazione e sullo snellimento della pubblica amministrazione. 

Luca Pizzuto 2 copia

L’esame della mozione “sulla difesa delle biodiversità sarde” presentata dal consigliere regionale Luca Pizzuto (Sel), è stato sospeso. Il #Consiglio regionale, al termine di un lungo dibattito, ha deciso di lavorare su un ordine del giorno unitario.

Illustrando la mozione, il primo firmatario Luca Pizzuto ha citato in apertura numerosi esempi dell’attività di poche grandi multinazionali che stanno acquistando una grande quantità di semenze per brevettarle e monopolizzarle l’uso ed il commercio a livello mondiale. «E’un problema di enorme portata – ha commentato il segretario regionale di Sel –perché la maggioranza della popolazione del pianeta vive di agricoltura ed il comportamento aggressivo delle multinazionali sta saccheggiando il patrimonio naturale della tradizione, soprattutto a danno delle popolazioni più povere». «Questo attacco alle biodiversità – ha aggiunto Luca Pizzuto – che si è tradotto in un aumento del 30% dei prezzi delle sementi di tutto il mondo è arrivato anche in Sardegna dove una multinazionale  olandese chiede di poter acquisire una trentina di sementi sardi: a questa richiesta bisogna rispondere di no, abbiamo diritto di scegliere cosa fare della nostra terra». Dopo aver espresso apprezzamento per le dichiarazioni dell’assessore e per la #commissione Agricoltura che ha votato all’unanimità una proposta di legge in materia, Luca Pizzuto ha sottolineato che «dire no oggi significa dire no anche domani difendendo la nostra specificità, le nostre tradizioni e la nostra biodiversità», auspicando il voto unanime del Consiglio sulla mozione.

Il consigliere Pier Mario Manca (Sardegna Vera) ha messo l’accento sul fatto che «occorre un forte impegno comune per salvare una parte importante del nostro patrimonio di cui spesso non riusciamo a comprendere il grandissimo valore». «Proprio la sottovalutazione di questo problema – secondo Manca – ha lasciato campo libero alle multinazionali che usano le sementi per trasformarle in composti da utilizzare in altri campi». «Sementi e piante sono apparentemente selvatiche – ha detto ancora Manca – ma in realtà qualsiasi pianta e qualsiasi animale può darci qualche cose ed anche la biodiversità può darci molto: del resto la gran parte delle molecole usate in sanità vengono dalle foreste pluviali, dove c’è una grande biodiversità». «Che è presente in modo significativo anche in Sardegna – ha affermato il consigliere di Sardegna Vera – con caratteristiche uniche rispetto alle altre Regioni». Manda, infine, ha manifestato apprezzamento per le posizioni espresse dall’assessore, auspicando l’aggregazione di un largo consenso attorno alla mozione.

Gavino Sale (Irs), in apertura del suo intervento, ha sottolineato l’importanza del tema in discussione. «Questa multinazionale non è venuta in Sardegna per fare beneficenza. Se ha deciso di brevettare i semi non è per regalare ricchezza ma per produrla. La Sardegna non è povera perché non ha risorse ma perché le ha regalate. Se non invertiamo la rotta, continueremo ad essere poveri». Il leader indipendentista ha ricordato che nell’Isola esiste già la #Banca del Germoplasma, riconosciuta dal 2005 dall’assessorato dell’Ambiente. «Il ministero dello Sviluppo agricolo – ha proseguito Sale – ha affidato alla Sardegna un ruolo da protagonista per l’individuazione  delle linee guida che consentano di conservare la biodiversità sarda, italiana, mediterranea ed europea». «Il prossimo 15 luglio – ha annunciato il consigliere di iRS – ci sarà un convegno ad Abbasanta con i responsabili dell’università di Cagliari e Sassari da cui nascerà una proposta di legge. Il Pd ne ha presentato un’altra sulle specie coltivabili, manca un proposta per la tutela totale di tutte le biodiversità». Sale, dopo aver annunciato il suo voto a favore della mozione, ha invitato l’Aula ad esprimersi in modo unanime per respingere, una volta per tutte, «le logiche del saccheggio e favorire, finalmente, la valorizzazione delle nostre risorse».

Marco Tedde (Forza Italia) ha invece espresso perplessità sulla mozione. «I contenuti – ha detto Tedde – sono gli stessi di una proposta di legge di iniziativa popolare e di altre tre proposte presentate nei mesi scorsi in Consiglio. Stiamo andando a discutere un documento che tratta un tema già elaborato dalla Commissione che ha prodotto un testo unificato». L’esponente di Forza Italia ha quindi concluso il suo intervento invitando i proponenti a ritirare la mozione.

Luigi Lotto (Pd) ha ricordato che di biodiversità si è iniziato a parlare dal 2007 con un Dl della Giunta Soru. «Finora abbiamo fatto la scelta di occuparci di agrobiodiversità perché di più forte impatto. Oggi si affronta il tema in modo complessivo con un occhio di riguardo anche alle specie spontanee. C’è un Testo Unico che nelle prossime settimane sarà votato dalla  Commissione Agricoltura». Secondo Lotto, La Regione dovrà non solo difendere ciò che è in via d’estinzione ma favorire l’iniziativa degli operatori agricoli e dei produttori di sementi. «Occorre dare un segnale – ha concluso Lotto – c’è la possibilità di produrre ma lo si deve fare in Sardegna. Questo è un settore che può creare economiaۚ».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni ha sottolineato l’importanza della mozione presentata da Pizzuto con una critica all’operato dell’#Agris: «Credo che si debba fare una riflessione più ampia all’interno del Consiglio. Se c’è una pecca nella nostra istituzione e quella di non fare ricerca seria». Dedoni ha poi invitato l’assessore dell’Agricoltura a porre una maggiore attenzione sull’aspetto della ricerca che va implementata e che deve vedere la Sardegna, con le agenzie e le Università, soggetto principale.

Modesto Fenu (Sardegna) si è detto favorevole agli argomenti trattati, che «sono stati sviscerati in tutti i loro aspetti in #commissione Agricoltura».

Il presidente ha dato la parola alla Giunta per la replica. E’ intervenuto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha ringraziato la Quinta Commissione e il presidente Luigi Lotto  per la proposta di legge approvata sulle biodiversità che darà un quadro normativo per tutelare le diverse specie. «In carenza di norma ci siamo mossi nei confronti della multinazionale olandese e abbiamo comunicato – ha affermato l’assessore – anche al ministero che non siamo disponibili a svolgere il lavoro per cui ci eravamo impegnati in assenza della norma e che quindi non era possibile la raccolta delle erbe prevista per luglio». L’assessore ha poi spiegato che è arrivata la risposta della multinazionale, che ha dichiarato di non voler procedere se non ci fosse stato accordo con le parti per continuare l’attività e ha quindi sospeso la raccolta delle erbe. Falchi ha confermato anche il suo impegno per favorire la ricerca potenziando le agenzie per valorizzare un importante patrimonio della nostra Isola e ha annunciato l’accoglimento della mozione.

Luca Pizzuto, nella replica, ha chiarito che la mozione «non è un atto di contrapposizione  a ciò sta facendo il Consiglio. E’ stata presentata alcune settimane fa per scongiurare il rischio che una multinazionale venisse in Sardegna a brevettare sementi». Pizzuto ha poi annunciato all’Aula la propria disponibilità ad eliminare una parte della mozione ma non a ritirarla. «Stiamo chiedendo un atto politico al Consiglio – ha concluso Pizzuto – bisogna dire con chiarezza che ci prendiamo in carico la tutela della nostra biodiversità».

Modesto Fenu (Zona Franca) ha espresso contrarietà a un’eventuale modifica della mozione. «E’ la stessa richiesta che ho fatto prima per la mia mozione ma questa possibilità mi è stata negata. Non può esserci in quest’Aula disparità di trattamento. Non vogliamo essere presi in giro».

Su questo punto è intervenuto il presidente Ganau per chiarire alcuni aspetti regolamentari. «Luca Pizzuto – ha detto Ganau rivolgendosi a Modesto Fenu – ha chiesto di eliminare un punto della mozione e non di rivederla genericamente. Su questa richiesta deciderà l’Assemblea».

Ha quindi preso la parola il capogruppo del PD Pietro Cocco che ha chiesto cinque minuti di sospensione. Alla ripresa dei lavori è intervenuto il consigliere di Sel Luca Pizzuto che ha chiesto di sospendere la discussione della mozione per poter concordare un ordine del giorno unitario da presentare nella prossima riunione del Consiglio.

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e ha dichiarato chiusa la seduta.

 

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

Dopo la richiesta avanzata dal consigliere regionale del PD Piero Comandini, l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che «Il bando per l’alienazione dei terreni di #Cala Sinzias verrà sospeso». 

L’assessore dell’Agricoltura ha aggiunto che «Maria Ibba, neo direttore di #Laore, agenzia regionale che detiene il controllo della #Società Bonifiche Sarde attualmente in liquidazione, ha completato tutte le verifiche sulla documentazione e ha disposto che il commissario liquidatore sospenda e revochi il bando». «I  beni costieri non sono vendibili – ha sottolineato l’assessore Falchi – e, appena insediata, avevo chiesto un report per assicurarmi che nella procedura di alienazione di SBS già in corso non fossero compresi proprio quelli situati sulle coste. Ora verificheremo meglio cosa sia successo». 

«La linea dell’Amministrazione regionale – ha ribadito l’esponente della giunta Pigliaru – è sempre la stessa, cioè continuare nell’opera di tutela e salvaguardia assoluta del patrimonio ambientale dell’Isola, soprattutto di quello di maggior pregio. Per questa ragione costituiremo un Fondo unico per la tutela dei beni paesaggistici di pregio, con particolare attenzione per quelli costieri.»

«Questo Fondo – ha aggiunto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – sarà alimentato da una gestione più oculata del patrimonio regionale: dall’alienazione di quei beni e di quelle proprietà che non sono di interesse pubblico per la Regione potremmo ottenere le risorse per l’acquisizione di quelli che hanno valore paesaggistico, ambientale e simbolico e che vanno preservati e “messi in sicurezza” per la collettività.»

Il Canadair in azione a Carbonia
Incendi fuoco

L’emergenza incendi è ormai estesa a tutta la Sardegna. Nelle ultime 48 ore sono state sfiorate immani tragedie in varie località, da Carbonia a Gonnesa, da Iglesias al Basso Sulcis, da Arbus ad Oristano. Sono andati distrutti diverse migliaia di ettari di boschi e pascoli, alcune aziende agricole, un numero ancora da accertare di animali e colture. Una delle situazioni più difficili ha interessato i territori fra i comuni di Guspini, Arbus e Gonnosfanadiga, dove è stato subito organizzato il posto di comando avanzato (la struttura incaricata di seguire l’emergenza), dove si sono coordinati gli interventi fra Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, sindaci, barracelli e volontari. Alle centinaia di persone impegnate a terra per domare le fiamme hanno dato ausilio, a rotazione, 4 canadair e altrettanti elicotteri.
«Poco dopo le 21.00 di giovedì ci siamo trovati di fronte a condizioni ambientali estreme e l’incendio è degenerato – ha spiegato il Direttore provinciale del Corpo forestale di Cagliari, Giuseppe Delogu, presente nelle aree interessate – l’umidità era scesa al 23%, la temperatura si era attestata intorno ai 30 gradi e il vento soffiava a 18 metri al secondo. A quel punto i roghi hanno ripreso vigore con fiamme alte fino a 20 metri.»
La situazione è ritornata sotto controllo solo nella tarda mattinata di ieri. Domati i roghi, sono partite le operazioni di bonifica con gli spegnimenti sito per sito e da domani si inizieranno a fare i bilanci dei danni materiali.
«Sono stata sempre in contatto con il Corpo forestale e la Protezione civile e posso dire che, ieri sera, ci siamo trovati di fronte a condizioni ambientali estreme, che hanno reso la pericolosità molto alta – ha spiegato l’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano – Ciononostante la macchina organizzativa ha funzionato bene, evitando che l’emergenza si trasformasse in tragedia. Per questo ringrazio gli uomini del Corpo forestale, i Vigili del fuoco, il personale dell’Ente foreste e i tanti volontari per il grande lavoro fatto.»
Di prevenzione e di presidio del territorio da parte di agricoltori e pastori ha invece parlato l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi.
«Se le campagne sono coltivate e curate – ha dichiarato l’assessore – gli incendi vengono spenti con maggior facilità e le condizioni estreme gestite con risultati migliori. La Sardegna si salvaguarda valorizzando e investendo sulla presenza umana che ancora anima le nostre campagne. I custodi dell’ambiente stanno anche nelle aziende agricole, che presidiano quotidianamente il territorio. Ci tengo a ringraziare i numerosi allevatori e agricoltori che hanno contribuito con il proprio impegno e i propri mezzi a contrastare le fiamme-»

 

Giunta Pigliaru
La #Giunta regionale ha approvato una delibera di indirizzo, presentata dal presidente Francesco Pigliaru ed illustrata dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi in accordo con quelli della Sanità Luigi Arru e dell’Ambiente Donatella Spano, per dare una svolta radicale alla lotta per l’eradicazione della #peste suina nell’isola, con una prima risposta all’allarme crescente intorno a un problema che non è mai stato affrontato con strumenti seri ed innovativi. 
La delibera segue la decisione di creare una unità di missione guidata da un comitato ristretto di indirizzo che coinvolge tre assessorati (Agricoltura, Sanità e Ambiente) e che sarà coordinato dal presidente.
«L’urgenza del problema è davanti agli occhi di tutti», ha affermato l’assessore Falchi, spiegando che ne va dell’immagine di tutta la filiera agroalimentare sarda, che ha tutto da perdere se prosegue l’incapacità di affrontare il problema alla radice. Un problema che sta assumendo dimensioni non solo sarde: l’Unione europea e il ministero della Salute hanno più volte richiamato la Regione ad adottare misure più incisive soprattutto adeguate al contrasto dell’allevamento illegale, che come è noto è alla base del problema.
La peste suina, di carattere infettivo e diffusivo, danneggia gli allevatori sardi impedendo il libero scambio in ambito comunitario e internazionale di animali vivi e soprattutto dei prodotti da essi ottenuti.
Il primo atto sarà la redazione di un piano d’azione straordinario che, visti i fallimenti passati, dovrà contenere elementi fortemente innovativi. «Per esempio – spiega l’assessore Falchi – dovrà accompagnare gli allevatori che ancora praticano il pascolo brado verso la legalizzazione della loro attività. Dovrà spiegare loro la convenienza anche economica, di quella scelta. Non basta una politica repressiva». Oltre a tutti gli strumenti di coordinamento e di controllo del reale abbattimento degli animali infetti, il piano dovrà definire le premialità per gli allevamenti con elevata e certificata biosicurezza.
L’unità di missione, che sarà istituita con un decreto del presidente della Regione, entro venti giorni dalla costituzione presenterà al comitato di indirizzo ristretto, per poi passare all’approvazione in Giunta, in piano di azione straordinario che individua le priorità e le strategie. E dovrà definire i tempi e le risorse impegnate. Il comitato ristretto di indirizzo dovrà redigere a sua volta un apposito disegno di legge da sottoporre con urgenza al Consiglio regionale per definire il quadro legislativo di inserimento delle specifiche competenze dell’unità di missione.

 

Giunta regionale

La Giunta regionale ha dato il via libera alla ripartizione di 27 milioni come contributi all’attività di manutenzione dei #Consorzi di Bonifica, con l’approvazione della delibera presentata dall’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi. L’assessore ha ricordato che i commissari nominati dalla Giunta stanno effettuando verifiche e ricognizioni in ogni consorzio. E che in base a questa attività verranno stabiliti nuovi criteri di ripartizione delle risorse, per puntare su un uso più efficiente dei finanziamenti della Regione. 

L’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha prorogato fino al 31 luglio la scadenza per la iscrizione delle società sportive all’albo regionale. «E’ una proroga straordinaria, solo per quest’anno», ha spiegato l’assessore Claudia Firino. L’assessore della Cultura e dello Sport, illustrando alla Giunta la sua delibera, approvata nella seduta di oggi, ha annunciato che dall’anno prossimo saranno definiti nuovi criteri, con diverse procedure, per l’accesso ai contributi regionali.

La cessione dall’agenzia Laore al comune di Ozieri al prezzo simbolico di un euro dell’edificio della scuola media di Chilivani con il fabbricato di servizio e di alcune strade rurali, proposta dall’assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, è stata autorizzata dalla Giunta regionale.

Tra le altre delibere approvate tre sono quelle proposte dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano. La prima approva un finanziamento per l’ampliamento della discarica di Ozieri, la seconda dà l’ok alla procedura di verifica del progetto di ampliamento di un’area per il conferimento di rifiuti speciali prodotti dall’attività di costruzione, demolizione e scavi nel comune di Tempio Pausania, frazione di Bassacutena. La terza infine approva la valutazione di impatto ambientale per un parco eolico a Marrubiu, senza imporre nuovi vincoli. Riguarda ancora l’assessorato all’Ambiente lo spostamento di fondi all’interno del bilancio proposto dall’assessore al Bilancio Raffaele Paci.

Sulla base di un rilievo della #Corte dei Conti, l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana ha presentato una delibera, approvata dalla Giunta, con la quale viene ripristinata la corretta suddivisione tra parte fissa e parte variabile, legata agli obiettivi raggiunti, del trattamento economico dell’amministratore unico dell’Arst, che era stata modificata nel dicembre dello scorso anno.

La Giunta ha ratificato tre nomine.

Costantino Foddai è stato nominato, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, commissario della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, i nuovi direttori generali di Argea e Laore sono rispettivamente Gianni Ibba e Maria Ibba.

Non è stato invece discusso l’atteso disegno di legge sulle “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”. Lo stesso assessore degli Affari generali Gianmario Demuro, che lo ha elaborato, ha ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento da parte della Giunta sugli articoli relativi al tema della mobilità.