24 April, 2024
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L’assemblea Filctem Cgil Sardegna Sud Occidentale ha approvato un ordine del giorno all’unanimità sui temi legati alla transizione energetica, al termine dell’incontro svoltosi alla presenza del Segretario Regionale Filctem Francesco Garau e del Segretario della Camera del Lavoro Antonello Congiu.

«La bozza che oggi circola, affronta seppur non totalmente, l’approvvigionamento del metano in Sardegna necessario sia per il sistema produttivo industriale che per l’uso civile garantendo alle famiglie sarde un risparmio di circa il 3o% sulla bolletta – ha detto il segretario generale Emanuele Madeddu . La proposta, giunta oramai nella fase finale di concertazione tra Ras e Ministro della transizione ecologica recepisce le esigenze che da tempo poniamo come OO.SS.»

«Registriamo, purtroppo, l’ostracismo di chi considera l’infrastruttura portuale proprietà privata dimenticando che questa risponde alle finalità di una realtà industriale che va ben oltre il singolo comune, ma risponde alle esigenze del territorio e dell’intera Sardegna ha aggiunto Emanuele Madeddu -. Risulta quanto mai ingiustificato, e teso a insinuare nell’opinione pubblica un’idea di pericolosità, che Autorità Locali rilascino dichiarazioni su una presunta situazione di allarme senza mai spiegarla con fatti o mancato rispetto delle norme di riferimento. Il tema sicurezza, legato al posizionamento del rigassificatore (FSRU), è un tema che sta a cuore a tutti, e rappresenta la precondizione essenziale per la sua realizzazione; per questo motivo riteniamo fondamentale che sia competenza degli organi preposti valutare e rilasciare le autorizzazioni nel rispetto della Legge Seveso.»

«E’ evidente che il fattore tempo non sia una variabile indipendente, occorre dar gambe a quanto previsto nel Dpcm per recuperare il gap energetico di venti anni, favorendo la ripartenza di Eurallumina ed un risparmio significativo per le famiglie sarde ha concluso il segretario generale della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale -. Preoccupano ancora i ritardi sull’escavo del porto, intervento indispensabile per l’utilizzo del porto non solo per il rigassificatore ma per qualsiasi altra iniziativa imprenditoriale che accogliamo positivamente. Relativamente al caro prezzi sull’energia che in questi mesi ha portato alla parziale fermata dell’impianto della Portovesme Srl (linea zinco) si chiede un impegno significativo della Regione Sardegna e dei parlamentari Sardi per sollecitare il Governo. Rimane irrisolta la situazione della Centrale Grazia Deledda Enel a cui è legato il futuro dei lavoratori diretti e indiretti. Perché, se da un lato si annuncia la chiusura al 2025, dall’altro si utilizza in modo invasivo la centrale, aumentando addirittura la produzione elettrica con il personale decisamente sotto organico

 

 

“Da tempo chiediamo alla Regione un confronto per affrontare i temi legati al futuro della Carbosulcis e del sito di Nuraxi Figus. Ad oggi leggiamo solamente notizie che riguardano progetti per nuove iniziative, piani di riconversione e altro ancora. Il tutto con grande evidenza mediatica. C’è però un punto che ancora non è chiaro: ossia cosa vuole fare la Regione di questo sito. Quali sono i progetti, quali le intenzioni e quali i finanziamenti. Più volte abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto proprio per conoscere questi programmi, per capire dalla Regione cosa voglia fare a Nuraxi Figus. Purtroppo, alle nostre istanze, è corrisposto un silenzio assordante.”

Lo scrive, in una nota, Emanuele Madeddu, segretario generale della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale.

“Ancora una volta ci troviamo davanti alla necessità di sollecitar la Regione affinché sia attivato subito un tavolo di confronto perché la situazione è tutt’altro che semplice e le scadenze imposte dal piano di chiusura della miniera, concordato con l’Unione europea sono dietro l’angolo. In caso contrarioconclude Emanuele Madeddusaremo costretti ad attivare tutte le iniziative necessarie a far sì che sia risollevata l’attenzione verso una vertenza tutt’altro che risolta.”

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L’incertezza ancora presente sul futuro del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina, preoccupa le organizzazioni sindacali di categoria Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL.

Qualche giorno fa si è tenuto un incontro tra le stesse organizzazioni sindacali e la società Eurallumina, conclusosi con un verbale di riunione.

«Esprimiamo forte preoccupazione per quanto comunicato dalla società in merito al futuro dei piani la cui attuazione è strettamente collegata al processo autorizzativo in corsoscrivono in una nota Francesco Garau ed Emanuele Madeddu della Filctem Cgil, Nino D’Orso e Vincenzo Lai della Femca Cisl e Pierluigi Loi della Uiltec Uil -. Processo che viaggia seguendo due strade: una regionale relativa alla procedura Paur e uno nazionale legato all’approvazione del Dpcm (previsto per lo scorso gennaio ed oggi quasi fuori tempo massimo). Il tempo dell’attesa, siamo convinti, è terminato. E’ necessario che tutti gli atti necessari per determinare e chiudere questa vertenza siano compiuti in tempi molto rapidi.»
«La Sardegna ha occupato un ruolo importante nello scenario industriale nazionale ed internazionaleaggiungono -. La filiera dell’alluminio è stata dichiarata strategica e c’è stato un impegno significativo per far sì che i vari passi fossero compiuti. Oggi però il primo anello di questa filiera rischia di rompersi, generando una reazione a catena. Chiediamo al presidente della Regione Christian Solinas un intervento immediato e significativo al fine di definire una volta per
tutte questa vertenza che dura ormai da troppi anni.»
«Appare incomprensibile il silenzio della sottosegretaria Alessandra Todde che oramai da tempo non dà risposte sulla vertenza dopo una fase iniziale di iperattivismo, impegni presi e non rispettaticoncludono i rappresentanti sindacali -. Sia chiaro, davanti a questa situazione le organizzazioni sindacali non resteranno a guardare. Già dai prossimi giorni attiveremo tutte le iniziative necessarie per sostenere questa vertenza e far sì che il primo anello della filiera dell’alluminio possa essere riattivato.»

«Per due giorni la Sardegna è stata al centro di un importante dibattito internazionale sull’energia ed il futuro dell’industria. Un’iniziativa promossa dalla Sotacarbo con interventi provenienti dal mondo accademico e dell’industria, nella quale sono stati affrontati temi importanti legati al futuro del sistema industriale sardo in un contesto complicato come quello della transizione energetica. Durante il dibattito sono emerse le potenzialità della Sotacarbo, da sempre attiva nei settori delle tecnologie low carbon e dell’efficienza energetica. Con grande rammarico si è constatata l’assenza delle istituzioni regionali, unica breve presenza quella dell’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis.»

Lo scrivono, in una nota, i segretari FILCTEM-CGIL Sardegna Sud Occidentale Emanuele Madeddu, FLAEI-CISL Sardegna Gianrico Cuboni e UILTEC-UIL Sardegna Pierluigi Loi.

«Dagli interventi dei vari relatori è emersa l’assenza di un programma industriale regionale, in grado di affrontare con lungimiranza questa difficile fase storicaaggiungono i tre segretari sindacali -. Appare evidente come il tema della transizione energetica non rivesta una priorità per le istituzioni sarde. E’ necessario che dalla Regione Sardegna ci sia una maggiore sensibilità verso un argomento che non è slegato dal contesto economico, produttivo, ambientale e sociale. La complessità delle problematiche e la rilevanza delle conseguenze derivanti da qualunque scelta richiedono: responsabilità, consapevolezza e coinvolgimento dell’opinione pubblica e del mondo dell’industria e della ricerca. Servono iniziative, progetti e programmi che vadano oltre i proclami e scarni comunicati stampa. In un contesto dove a livello europeo e nazionale si punta sempre di più sulla ricerca, fa preoccupare che la regione Sardegna vada nella direzione opposta. Ad oggi non si hanno notizie da parte della RAS relative all’approvazione del piano industriale presentato da Sotacarbo ormai già da diversi mesi, esso risulta essere necessario per poter permettere al centro ricerche di operare con una programmazione adeguata delle attività. Inoltre, in questi giorni circola sempre con maggiore insistenza l’ipotesi che non vengano erogati gli stipendi, questo rappresenterebbe uno schiaffo ai lavoratori e alla ricerca della Sotacarboconcludono Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pieluigi Loi -. La politica tenga fede agli impegni assunti, altrimenti sarà necessario portare le istanze a chi deve dare risposte.»

Partendo dalle suggestioni conseguenti all’articolo pubblicato dall’Unione Sarda di domenica scorsa, che parlava dei fanghi rossi di Monteponi e dei progetti che riguardano il loro smaltimento ed utilizzo, una serie di riflessioni sorgono davvero spontanee.
Dall’articolo risulta chiaro che gli stessi fanghi sono oggetto di più di un progetto o idea di utilizzo: essi sono considerati nel piano industriale di Igea, sono di interesse del comune di Iglesias e anche della Portovesme Sri, il cui Amministratore Delegato ha reso noto di aver presentato un progetto di recupero ed utilizzo. Saranno tutti progetti complementari o saranno concorrenti, fino ad escludersi l’un l’altro?
Stesso ragionamento ci pare si stia delineando sulla parte energetica.
Questa domanda spontanea da voce ai dubbi già espressi dal sindacato nel corso della riunione indetta in videoconferenza il 30 marzo scorso dall’assessorato regionale dell’Industria per parlare del Just Transition Fund. In quella circostanza abbiamo esposto i seguenti dubbi, che oggi sono certezze: sull’eccessivo e colpevole ritardo con il quale si approccia la programmazione delle risorse del Fondo per la giusta transizione; sulla necessità di istituire una cabina di regia che, oltre l’Assessorato all’Industria, comprenda il Centro Regionale di Programmazione e l’Assessorato Regionale al Lavoro; sulla necessità che la programmazione degli interventi a valere sul Just Transition Fund, così come di quelli dei Fondi strutturali e di investimento Europei 2021-27, del Piano Regionale di Ripresa e Resilienza e la riprogrammazione dei fondi del Piano Sulcis avvengano in modo coordinato e partecipato, avendo una valida idea di sviluppo del territorio.
Da mesi, a tutti i livelli di confronto, chiediamo di partecipare alla programmazione o, meglio, di invertire la tendenza alla autoreferenzialità della Regione, che resta inerte o agisce poco e male. A maggior ragione per il JTF che, è bene ricordarlo, è pensato per mitigare nel Sulcis Iglesiente, come anche a Tarante, in quanto aree ad elevato rischio ambientale, il disagio sociale e occupazionale connesso alla transizione energetica e alla decarbonizzazione.
L’esempio citato dei fanghi rossi pone in evidenza l’affastellarsi di progetti da parte di enti o imprese che non adottano una visione prospettica d’insieme, di idee e interessi, poiché manca un coordinamento o una governance delle azioni da mettere in campo per lo sviluppo armonico del territorio, che non è scontato possa derivare consequenzialmente dalla realizzazione, totale o parziale, dei suddetti singoli progetti. Ognuno di questi, in ogni caso, deve essere ispirato alla sostenibilità ambientale e contemplare un significativo ritorno occupazionale, tali da garantire la sostenibilità economica e sociale dei cambiamenti e il saldo complessivamente positivo degli investimenti effettuati.
Le risorse sono potenzialmente disponibili per una progettazione seria fatta su base territoriale, per la giusta transizione ambientale e occupazionale, non tanto per portare vantaggi o sovvenzioni alle sole imprese.
Il nostro fondato timore è che il ricorso alla notevole mole di soldi per gli investimenti in argomento possa diventare un’altra occasione persa piuttosto che una vera possibilità di rilancio del territorio, tanto peggio perché, forse, questa è l’ultima grande occasione per fare un piano strategico condiviso che metta al centro il lavoro e l’occupazione.

Antonello Congiu – Segretario generale Camera del Lavoro CGIL della Sardegna Sud Occidentale

Emanuele Madeddu – Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale

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«In data 9 febbraio è stata premiata la determinazione e la tenacia dei lavoratori Sotacarbo che per mesi, supportati dalle OO.SS. Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, UIltec-Uil, hanno portato avanti diverse iniziative tra sit-in, assemblee e in ultimo lo sciopero presso la sede di Rappresentanza della Regione Sardegna. Con mesi di ritardo finalmente la delibera n° 62/14 del 4 dicembre 2020 è stata resa nota, ed è stato espresso, dal presidente Christian Solinas, il nome del componente mancante all’interno del Consiglio di Amministrazione della società stessa.»

I segretari delle tre organizzazioni sindacali, Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi, e i tre della RSU Ivo Puddu, Andrea Porcu ed Alberto Plaisant, salutano così la notizia della nomina dell’ing. Mario Porcu quale rappresentante della Regione Sardegna nel Cda della Sotacarbo.

«L’auspicio è che non vi siano ulteriori ritardi che possano compromettere le ricerche, e dar seguito a progetti scientifici in ambito energetico peraltro strategici anche per la nostra Isola – aggiungono -. I prossimi importanti passi riguardano l’Assemblea ordinaria e straordinaria tra i soci (Regione Autonoma della Sardegna ed ENEA-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) fissata per i giorni 11 e 15 febbraio finalizzata all’acquisizione delle quote di maggioranza da parte della Regione. Essenziale per il proseguo delle attività è il “fondo di dotazione” (da inserire in finanziaria regionale) che consenta a Sotacarbo di partecipare a bandi di ricerca nazionali ed europei.»
«Come OO.SS. vigileremo attentamente affinché la società possa esprimere quanto prima tutto il suo potenziale ed a tal fine verrà chiesto un incontro con l’assessore Giuseppe Fasolino ed al nuovo Presidente. È importante sottolineare – concludono che i ricercatori Sotacarbo lavorano da anni su temi in linea con le strategie europee di sviluppo del settore energetico a basse emissioni di anidride carbonica e con le loro competenze sono riusciti a ritagliarsi una altissima credibilità nel panorama scientifico internazionale.»

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«Tutti gli impegni presi dall’assessore Fasolino e dal presidente Solinas sulla Sotacarbo sono stati disattesi.» E’ quanto emerso nel corso dell’assemblea generale tenutasi oggi per esaminare la grave situazione economica che sta attraversando il Centro Ricerche.
«Ad aggravare ulteriormente il quadro complessivo è il silenzio assordante da parte della RAS (socio al 50%) verso il Socio ENEA, i vertici Sotacarbo e le OO.SSsi legge in una nota firmata dai segretari Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi e dai rappresentanti della RSU Ivo Puddu, Alberto Plaisant ed Alberto Porcu -. Negli ultimi mesi TUTTI i tentativi formali ed informali fatti per affrontare i problemi strutturali della Sotacarbo con la RAS sono stati IGNORATI. Questo ha generato il quasi totale blocco delle attività di ricerca, METTENDO A RISCHIO GLI STIPENDI DEI LAVORATORI.»
«L’assemblea si interroga su come sia possibile che gli impegni assunti dalla massima carica del Governo regionale vengano disattesi nel silenzio generale, quando da parte di tutte le forze politiche (di maggioranza e opposizione) è sempre stata riconosciuta la qualità del lavoro svolto dai Ricercatori Sotacarbo e la valenza strategica che l’azienda riveste nel settore delle tecnologie a basse emissioni inquinanti a livello nazionale ed internazionaleaggiungono i rappresentanti dei lavoratori -. Un’ulteriore fonte di forte preoccupazione è la notizia che ad OGGI il socio RAS non ha confermato la presenza all’assemblea ordinaria e straordinaria convocata per l’11 febbraio (prima convocazione) e per il 15 febbraio (seconda convocazione) nella quale si deve formalizzare il passaggio al 51% delle quote da parte della RAS, come già ipotizzato nel mese di luglio.»
«L’Assemblea prende atto dell’immobilismo della RAS e concorda la necessità di intraprendere una iniziativa forte e duratura, volta a sensibilizzare le parti in causa a rispettare gli impegni presi, ed evitare che la Sardegna lasci morire nel silenzio un’eccellenza della ricerca. Sulla base di quanto descritto l’Assemblea di concerto con le OO.SS territoriali e regionali, decide di proclamare uno sciopero permanente, nel rispetto delle normative Covid-19, a partire dal 9 febbraio presso la presidenza della Regione Sardegna (villa Devoto Cagliari) e mercoledì 10 presso il Consiglio regionale della Sardegna al fine di sensibilizzare anche i Capigruppo sul fatto che nelle ultime settimane nulla è cambiatoconcludono i rappresentanti dei lavoratori -. Lo stato di agitazione non terminerà sino a quando non verrà affrontata concretamente la vertenza Sotacarbo, oramai in una condizione di forte drammaticità, per questo motivo si proseguirà con un Sit-In permanente presso la sede della Presidenza della Regione.»

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E’ positivo il giudizio di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL sullo stato dell’iter del progetto Eurallumina.

Si è svolta ieri, in modalità web conference la riunione, richiesta dalle organizzazioni sindacali territoriali regionali, sulla vertenza Eurallumina, alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde, per gli assessorati regionali dell’Industria e Lavoro l’assessora Anita Pili e l’assessora Alessandra Zedda, oltre alla Società Eurallumina, il direttore del servizio Energia del Mise Gilberto Dialuce e le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec.

«Nella breve introduzione si legge in una nota dei segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, e Pierluigi Loi – la società Eurallumina ha confermato la volontà di voler riavviare gli impianti appena possibile e, su pressione della proprietà, a portare avanti i progetti pianificati per arrivare alla marcia degli stessi nel 2023. La sottosegretaria Alessandra Todde ha illustrato in modo dettagliato l’iter legislativo confermando che il Dpcm previsto dal D.L. semplificazioni, legato all’infrastrutturazione energetica della Sardegna, è il primo che verrà preso in esame da Palazzo Chigi. Il Dpcm, definita la fase concertativa, oramai agli step conclusivi, è stato inviato nelle sedi degli uffici legislativi dei Ministeri e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel provvedimento, oltre al recepimento del D.L. relativo all’infrastruttura immateriale della Virtual Pipe Line per il trasporto del metano in Sardegna, grazie ad accordo specifico con Snam, edil progetto di un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione del GNL, sono inclusi altri provvedimenti considerati strategici. Nello specifico si prevede di classificare come “strategico” per l’applicazione del PNIEC il progetto per il riavvio dello stabilimento Eurallumina, le opere di collegamento a Eurallumina e alla Centrale Enel da riconvertire da carbone a gas. Inoltre novità importante, al fine di ottimizzare la tempistica, è stato previsto l’inserimento del progetto relativo all’escavo del porto, infrastruttura indispensabile per dare piena attuazione agli altri interventi di sviluppo dell’area industriale di Portovesme funzionali allo sviluppo industriale e commerciale dell’intero territorio.»

«Nella riunioneconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiè emersa l’importante fase concertativa tra tutti i soggetti interessati funzionali alla ripartenza dello stabilimento, ma più complessivamente per garantire nuove opportunità di sviluppo con un progetto moderno, in linea con gli interventi strutturali del Recovery Fund. Esprimiamo apprezzamento per la fase avanzata dell’iter, tuttavia abbiamo ribadito la necessità di avere una tempistica certa ed un cronoprogramma funzionale alla ripartenza prevista.»

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, questa mattina, in videoconferenza, si è impegnato a valorizzare e rilanciare l’attività della Sotacarbo. «Nel corso dell’incontro si legge in una nota dei segretari della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale Emanuele Madeddu, della Flaei Cisl Sardegna Gianrico Cuboni e della Uiltec Uil Sardegna Pierluigi Loiè stata ribadita la centralità della Sotacarbo nel panorama scientifico regionale e nazionale considerata oramai un’eccellenza. Dal Governatore arriva l’impegno per far si che entro breve tempo siano formalizzati i passaggi per portare le quote della Regione da 50 al 51 per cento. Inoltre saranno stabilite le procedure per garantire il fondo di dotazione necessario per il funzionamento del centro ricerche investimenti, cofinanziamenti Dal governatore anche l’impegno per trovare una soluzione rapida per la nomina del nuovo Presidente. Su questo punto come sindacati e con il presidente siamo rimasti d’accordo sul fatto che il nuovo presidente, che sarà scelto tra figure di alto profilo, dovrà avere elevate e comprovate capacità scientifiche e manageriali.»

«Esprimendo un cauto ottimismoconcludono Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loinon possiamo che attendere ora la concretizzazione degli impegni assunti che dovrebbero definirsi nella riunione concordata oggi e prevista per martedì prossimo, 19 gennaio.»

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Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil manifesteranno nuovamente con i lavoratori Sotacarbo martedì 12 gennaio davanti al Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari.

Nei giorni scorsi la Rsu del Centro ricerche di Carbonia, ha inviato una richiesta al presidente della Giunta regionale, all’assessore della Programmazione, ai capigruppo in Consiglio regionale, in cui ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione ad una vicenda paradossale.

«Vorremmo ricordare che la “famosa” delibera relativa a Sotacarbo e pubblicata i primi giorni di dicembre non è ancora cliccabile. E quindi non è dato ancora sapere quali siano le intenzioni dell’azionista, giacché la Regione detiene in Sotacarbo il 50% ma nei programmi futuri dovrebbe passare al 51% dicono i segretari Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi -. Apprendiamo poi dai comunicati stampa l’enfasi dell’assessore Giuseppe Fasolino nell’annunciare sostegno a nuove iniziative di ricerca e collaborazioni con aziende d’oltremare. Sia chiaro, ben vengano queste nuove opportunità, ma questa enfasi non deve far dimenticare realtà importanti presenti nella regione e che meritano risposte. Davanti a quello che può essere definito come silenzio istituzionale assordante non possiamo fare altro che investire nel problema la massima assemblea regionale. Per questo motivo martedi 12 gennaio alle ore 10,00, assieme ai lavoratori manifesteremo davanti al Consiglio regionaleconclude Emanuele Madeddu, Gianrico Cuboni e Pierluigi Loi  -. In assenza di risposte sarà solo la prima delle iniziative che la RSU e le OOSS. Intendono portare avanti per salvaguardare l’importante realtà di Sotacarbo, considerata eccellenza nel panorama europeo della ricerca specie in un momento cruciale legato al Recovery Fund.»