25 April, 2024
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Dal 29 novembre al 1° dicembre Iglesias ospiterà l’ultima tappa del Festival Scienza 2018, che si svolgerà in concomitanza con il SulcIS Meeting. Il programma dell’edizione di quest’anno del Festival Scienza, sarà illustrato alla stampa mercoledì 28 novembre, alle 10.30, a Palazzo Bellavista, a Monteponi. All’incontro interverrà Davide Peddis, ricercatore del Cnr, con lui Paolo Dambruoso (Cnr), Fabio Pegorin (Eit, RawMaterials), Enrico Contini (Associazione Mineraria Sarda) e Claudia Sanna, assessore della Cultura e vicesindaco del comune di Iglesias.

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A che punto è la riconversione del bacino minerario del Sulcis? E, quale ruolo potrebbero avere ancora le miniere? Sono i temi che verranno affrontati nell’evento formativo dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, in programma sabato prossimo, 24 novembre ad Iglesias, dalle 10.00 alle 13.00, nella palazzina sociale dell’Associazione Mineraria Sarda. Il titolo è:  “Comunicare la miniera: dall’estrazione alla riconversione”.

Dopo i saluti del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi e l’introduzione di Enrico Contini, presidente dell’Associazione Mineraria Sarda, interverranno i tecnici e soci dell’A.M.S. Antonello Zucca e Franco Manca. Il proposito dell’incontro, inserito nel programma di informazione e comunicazione su temi minerari e industriali promosso dall’Associazione (che ogni anno organizza il Simposio internazionale “Attività Minerarie nel Bacino del Mediterraneo”) è quello di fare il punto sullo stato della riconversione dal bacino minerario del Sulcis-Iglesiente e mettere in evidenza come l’ambito estrattivo può ancora essere produttivo per l’intera Sardegna, non volendo consegnarlo ad una prematura prospettiva storicizzata e di sola “archeologia industriale”. Allo stesso tempo, di fronte a temi complessi quali ambiente e bonifiche, economia circolare e cicli produttivi – che possono essere ancora una risorsa per l’Isola – appare necessario fornire elementi tecnici di base per un’informazione corretta e puntuale.

Nel dettaglio, l’ingegnere minerario Antonello Zucca (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr di Cagliari) riferirà sulla situazione generale del settore estrattivo in Sardegna, mentre il dott. Franco Manca (geologo) presenterà invece lo stato dell’arte delle bonifica delle aree minerarie dismesse.

I giornalisti partecipanti avranno diritto a 3 crediti formativi.

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La cura integrale della nostra “casa comune”. Secondo questa prospettiva, in una sfida che coinvolge la pastorale sociale, l’economia e la politica, lo scorso 1° settembre la Chiesa Italiana ha celebrato la XIII Giornata per la Custodia del Creato sul tema “Coltivare l’alleanza con la terra”, come evidenziato nel messaggio della Giornata dai Vescovi delle Commissioni per i problemi sociali ed il lavoro, la giustizia e la pace, e dell’Ecumenismo e il dialogo. Nello stesso giorno per la Chiesa universale ricorre la IV Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato, istituita nel 2015 e fortemente voluta da Papa Francesco, in profonda sintonia con la Chiesa ortodossa. Quest’anno il Santo Padre ha puntato l’attenzione sul tema dell’acqua: il mare, gli oceani, l’acqua fin dagli albori del Creato sono stati origine di vita, vie di incontro e di solidarietà tra gli uomini e le civiltà.

Sulla base di queste tracce, la diocesi di Iglesias promuove per sabato 22 settembre 2018 la Giornata diocesana per la custodia del Creato. Dopo avere attraversato lo scorso anno le campagne bruciate dal terribile incendio di Monteponi, l’appuntamento è stavolta a Tratalias, luogo simbolico per la molteplice valenza dell’acqua, nel cuore del Sulcis: il lago artificiale di Monte Pranu è fonte di sostegno per la terra, per le attività dell’uomo, per la sostenibilità del Creato, per “coltivare l’alleanza con la terra”, ma ha anche fatto sperimentare la forza distruttiva di questo elemento naturale, come accadde al borgo intorno alla chiesa antica di Santa Maria di Monserrato per causa dell’incuria umana nella costruzione della diga, senza dimenticare la potenza devastante per i cicli anomali della natura, come è accaduto per le nostre colture messe in ginocchio dalle piogge inconsuete dell’ultima estate.

Acqua è anche il grande mare che ci ha dato vita e lavoro e messo in relazione con il mondo, oltre la nostra dimensione di isola nel cuore del Mediterraneo.

L’acqua è la protezione che la natura si è data dal fuoco: le piogge di questa estate hanno preservato le campagne dalla piaga degli incendi.

L’acqua rimane uno dei primi diritti umani, troppo spesso però negato: oggi più di 600 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile. È questo un dato che chiama tutti a pensare alla fraternità e alla solidarietà, ricordando come sull’acqua del mare viaggino le speranze e le tragedie di migranti e rifugiati.

L’acqua è il futuro della vita. È con questo spirito che nasce la riunione di Tratalias, che vedrà riuniti uomini e donne di fedi e culture diverse, ospiti del comune di Tratalias e della parrocchia di Santa Maria di Monserrato, degli Uffici diocesani della Pastorale sociale, delle Comunicazioni sociali e di Pastorale giovanile, con il Progetto Policoro. Insieme a loro, i lavoratori della Coldiretti, le cooperative dei pescatori, i diversi soggetti produttori del comparto agricolo sulcitano, la Pro Loco e le associazioni del territorio.

La Giornata sarà articolata in due fasi. Al mattino, nell’antica chiesa di Santa Maria di Monserrato, già cattedrale prima del trasferimento della sede vescovile da Tratalias a Iglesias, si terrà la Preghiera ecumenica seguita dalle relazioni proposte da lavoratori e tecnici e dalle riflessioni offerte dalla pastora battista Elizabeth Green e da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari. Nel pomeriggio, dopo un momento conviviale nel borgo medievale, ci si recherà al vicino lago di Monte Pranu per la preghiera finale sulle sponde dell’invaso costruito sul rio Palmas nei primi anni del secondo dopoguerra.

Ecco nel dettaglio il programma della Giornata.

Nella ex cattedrale di Santa Maria di Monserrato

– 9.30 Accoglienza

– 10.00 Saluti

10.30 Preghiera ecumenica guidata dal vescovo di Iglesias S.E. Mons. Giovanni Paolo Zedda con la pastora Elizabeth Green della Chiesa Battista e padre Ioan Pavaloaia della Chiesa Ortodossa, con l’animazione dei seminaristi del Pontificio Seminario Regionale della Sardegna

– 11.00 Interventi e relazioni:

Sergio Lai (Coldiretti): L’acqua e il territorio

Enrico Contini (Associazione Mineraria Sarda): L’acqua e l’industria

Luciano Maricca (pescatore): Il mare e il lavoro

Past. Elizabeth Green (Chiesa Battista del Sulcis Iglesiente): La creazione, dono di Dio per la felicità dell’uomo

S.E. Mons. Arrigo Miglio (arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda): Il cristiano e la responsabilità per la custodia del Creato: ricadute pastorali, sociali ed economiche

Nel borgo medievale

13.00 Lunch break “alla sarda”, con il contributo della Pro Loco di Tratalias, della Coldiretti, degli agricoltori, dei pescatori e delle aziende produttive del territorio

15.00 “Pellegrinaggio” al lago di Monte Pranu

Preghiera, Padre Nostro comunitario e conclusioni del vescovo di Iglesias S.E. Mons. Giovanni Paolo Zedda

– 16.00 Rientro a Tratalias

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Con un’anteprima dedicata alle scuole sull’importanza della musica quale linguaggio universale per la cooperazione tra i popoli domani, venerdì 19 maggio, alle 10.00, a Iglesias (Villa Bellavista) prende il via il Leb Sard Festival.

Il progetto di cooperazione  tra Sardegna e Libano, nato per promuovere il dialogo tra i popoli del Mediterraneo attraverso la musica, entra nel vivo sabato 20 maggio con l’atteso concerto (alle 18,30) di due artisti di spicco della scena musicale italiana e libanese: il bandoneonista Fabio Furìa, ritenuto tra i maggiori rappresentanti della scuola di bandoneon in Europa, e il soprano Hiba Al Kawas, considerata in Libano una autentica leggenda vivente.

L’appuntamento è per le 18.30, a Pozzo Sella (nella Miniera di Monteponi), che sarà riaperto apposta per questa grande occasione dove tradizione musicale sarda e libanese si intrecceranno in una serata ricca di emozioni.

Furìa e Al Kawas proporranno brani come “Non potho reposare”, tra i più conosciuti del repertorio musicale sardo, e “Yaduka”, un pezzo della tradizione musicale libanese, ricalcando così l’applauditissimo concerto dell’1 maggio a Beirut, prima tappa del progetto.

A precedere il concerto sarà, alle 17.30, una conferenza dedicata, oltre che alla presentazione del  progetto,  a un’analisi e illustrazione dell’importanza della cooperazione transfontaliera, come strumento volto anche a incoraggiare vasti e differenti pubblici alla promozione delle espressioni culturali e al dialogo interculturale, coinvolgendo autorità pubbliche come ministeri, comuni, ambasciate e istituzioni private, sino alle scuole e ai media.

All’incontro parteciperanno il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, il  presidente della Fondazione Anna Lindh Italia, Michele Capasso, il presidente dell’associazione Pozzo Sella, Giampiero Pinna, quello dell’Associazione Mineraria Sarda, Enrico Contini, ed il coordinatore dell’associazione OpenMed, Daniele Cocco. E’ previsto anche l’intervento della direttrice del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, Elisabetta Porrà. Lo spettacolo, infatti, sarà realizzato grazie alla collaborazione dell’Ensemble SCISMA, interamente formato da studenti  dell’istituzione musicale cagliaritana, d’età tra i 17 e i 22 anni. Inoltre, grazie al coinvolgimento della classe di Composizione del Conservatorio, per questa occasione sono stati composti tre brani, che saranno eseguiti per la prima volta.

I due giorni di iniziative sono realizzati grazie alla collaborazione dell’associazione Pozzo Sella e dell’Igea che hanno messo a disposizione gli spazi, occupandosi anche di allestirli.

Il Leb Sard Festival, finanziato dall’Unione Europea tramite la Fondazione Anna Lindh per il Dialogo tra le culture, è stato ideato e realizzato dalla casa di produzione libanese Zico House (capofila),  dall’Associazione Anton Stadler e dal comune di Iglesias, con il supporto tecnico di ASESEM (organizzazione non governativa fondata da un gruppo di professionisti ed esperti che lavorano per una società più coinvolta e un ambiente sostenibile) di Beirut, e dell’associazione OpenMed di Cagliari.

Presentato a marzo a Beirut (dal 1999 capitale della cultura del mondo arabo) in una affollata conferenza stampa svoltasi sotto il patronato del ministro della Cultura, Thattas Khoury, il progetto in Libano ha riscosso un enorme successo richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle più alte cariche istituzionali, di gran parte della stampa e di un vasto ed eterogeneo pubblico.

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La musica come strumento di dialogo tra i popoli del Mediterraneo. Si chiama “Leb Sard Festival” il progetto di cooperazione tra Sardegna e Libano che dopo un primo evento, l’1 maggio a Beirut, il 19 e 20 maggio approda a Iglesias per due giorni di iniziative che vedranno protagonisti due artisti di spicco della scena musicale italiana e libanese: il bandoneonista Fabio Furìa, ritenuto tra i maggiori rappresentanti della scuola di bandoneon in Europa ed il soprano Hiba Al Kawas, considerata in Libano una autentica leggenda vivente.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea tramite la Fondazione Anna Lindh per il Dialogo tra le culture, è stato ideato e realizzato dalla casa di produzione libanese Zico House (capofila), dall’Associazione Anton Stadler e dal comune di Iglesias, con il supporto tecnico di ASESEM (organizzazione non governativa fondata da un gruppo di professionisti ed esperti che lavorano per una società più coinvolta e un ambiente sostenibile) di Beirut, e dell’associazione OpenMed di Cagliari.

Dopo la serata che l’1 maggio a Beirut ha visto Fabio Furìa e Hiba Al Kawas assieme sul palco nell’interpretazione, tra l’altro, di composizioni come “Non potho reposare”, brano tra i più conosciuti del repertorio musicale sardo, e di “Yaduka”, un pezzo della tradizione musicale libanese, ora spetta alla Sardegna ospitare un’altra tappa del progetto.

L’appuntamento è per il 20 maggio a Pozzo Sella (nella Miniera di Monteponi) dove alle 18.30 il duo Furìa-Al Kawas si esibirà in un un concerto che intreccerà la tradizione musicale sarda e quella libanese, per una serata ricca di suggestioni.  Non è un caso che come luogo per l’esibizione dei due artisti sia stato scelto proprio Pozzo Sella: il progetto Leb Sar Festival punta a valorizzare le culture dei Paesi partecipanti non solo attraverso la creatività musicale ma anche attraverso il coinvolgimento delle aree periferiche e dei giovani.  

A precedere il concerto sarà, alle 17.30, una conferenza dedicata, oltre che alla presentazione del  progetto, a un’analisi e illustrazione dell’importanza della cooperazione transfontaliera, come strumento volto anche a incoraggiare vasti e differenti pubblici alla promozione delle espressioni culturali e al dialogo interculturale, coinvolgendo autorità pubbliche come ministeri, comuni, ambasciate e istituzioni private, sino alle scuole e ai media. L’incontro vedrà la partecipazione del vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, del  presidente della Fondazione Anna Lindh Italia, Michele Capasso, del presidente dell’associazione Pozzo Sella, Giampiero Pinna, di quello dell’Associazione Mineraria Sarda, Enrico Contini, e del coordinatore dell’associazione OpenMed, Daniele Cocco. E’ previsto anche l’intervento della direttrice del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, Elisabetta Porrà. Lo spettacolo, infatti, sarà realizzato grazie alla collaborazione dell’Ensemble SCISMA, interamente formato da studenti  dell’istituzione musicale cagliaritana, d’età tra i 17 e i 22 anni. Inoltre, grazie al coinvolgimento della classe di Composizione del Conservatorio, sono stati composti tre brani appositamente per l’occasione, che saranno eseguiti per la prima volta.

I giovani saranno protagonisti anche il 19 maggio quando alle 10 a Villa Bellavista si svolgerà un’iniziativa collaterale del Leb Sard Festival: un incontro in cui si parlerà dei diversi strumenti musicali e dell’importanza della musica quale linguaggio universale per la cooperazione tra i popoli.

Le iniziative organizzate a Iglesias sono realizzate grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Pozzo Sella e dell’Igea che hanno messo a disposizione gli spazi, occupandosi anche di allestirli.

Presentato a marzo a Beirut (dal 1999 capitale della cultura del mondo arabo) in una affollata conferenza stampa svoltasi sotto il patronato del ministro della Cultura, Thattas Khoury, il progetto in Libano ha riscosso un enorme successo richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle più alte cariche istituzionali, di gran parte della stampa e di un vasto ed eterogeneo pubblico.

La serata dell’1 maggio a Beirut, nella Chiesa di St. Louis, ha coinvolto il coro della Rafic Hariri Foundation, composto da 70 giovani tra i 6 e i 17 anni, che si sono esibiti insieme a Fabio Furìa e Hiba Al Kawas. Rafic Hariri Foundation, fondata nel 1984, opera nei settori dell’istruzione, della cultura e dei servizi sociali e sanitari con l’obiettivo di qualificare i giovani libanesi – gestisce 3 scuole superiori e un’Università riconosciuta per l’eccellenza).

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istituto-minerario-iglesias-4-copiaSede associazione mineraria sarda copia

Nell’ambito dei festeggiamenti per Santa Barbara, domani venerdi 2 dicembre arriverà in visita ad Iglesias il sindaco del comune di Posina, Andrea Cecchellero.

La visita è stata concordata nel mese di settembre dopo il viaggio nei Luoghi della Memoria della Grande Guerra dei rappresentanti dell’Associazione Mineraria Sarda e del Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra.

A Posina, comune dove ha inizio il “Percorso delle 52 Gallerie del Pasubio”, si è svolta, lo scorso mese di settembre, la cerimonia a ricordo dei “soldati-minatori”, uomini provenienti anche dalla Sardegna, che operarono nel 1917 per realizzare l’opera.

L’Amministrazione comunale di Iglesias darà il benvenuto al primo cittadino di Posina, venerdì 2 dicembre, alle ore 17,00, con una cerimonia che si terrà presso la sala consiliare del Palazzo Civico.

Sabato 3, l’ospite visiterà lo storico Istituto Minerario, mentre alle 9,30 parteciperà alla consueta celebrazione di Santa Barbara presso la sede dell’Associazione Mineraria Sarda. Quest’anno la celebrazione riveste duplice importanza perché cade nel 120° anniversario della fondazione dell’Associazione e nel mezzo delle attività di memoria del centenario della Grande Guerra.

Nel corso della celebrazione, dopo i saluti del presidente dell’Associazione Mineraria Sarda, Enrico Contini e l’intervento di Antonio De Rubeis, presidente del Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra, verrà proiettato un filmato realizzato nei luoghi della Memoria della Grande Guerra.

Di seguito, l’assessore della Cultura del comune di Iglesias, Simone Franceschi, illustrerà le procedure e le attività necessarie affinché si possa attivare un patto di amicizia tra il comune di Iglesias e il comune di Posina.

Durante la permanenza ad Iglesias, il sindaco Cecchellero, visiterà il patrimonio storico, culturale ed ambientale della città di Iglesias.

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Scuola Mineraria

L’Associazione Mineraria Sarda, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Iglesias, ha organizzato alcune iniziative per celebrare il 120° anniversario della sua fondazione.

Sabato 27 febbraio, alle ore 10.00, nel parcheggio antistante il Comando della Compagnia dei carabinieri, in via Cattaneo, sarà deposto un omaggio floreale sulla lapide in memoria dell’ingegnere Roberto Cattaneo, socio fondatore dell’Associazione Mineraria Sarda. L’iniziativa rappresenta un primo significativo passo per il recupero del monumento e la sua salvaguardia futura.

A seguire, alle ore 10.30, presso la sede sociale, in via Roma 39, verranno ricordati i 120 anni di storia del sodalizio e la sua persistente attualità. Insieme al presidente dell’A.M.S., Enrico Contini, interverranno le autorità cittadine ed i graditi ospiti. Concluderà la mattina una bicchierata augurale.

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L’Associazione Mineraria Sarda parteciperà con due importanti eventi, alla terza edizione della Settimana del Pianeta Terra, a Iglesias, dal 18 al 25 ottobre.

Il primo appuntamento #officinepermanenti; #cerchiconcentrici; #wecan; #primaleidee; – Le aree minerarie dell’Iglesiente: da attività estrattiva a patrimonio storico-culturale per nuove opportunità di sviluppo del territorio si terrà martedì 20 ottobre presso l’Aula Magna del Consorzio AUSI (Palazzo Bellavista – Miniera di Monteponi) con inizio alle ore 15.00. Si tratta di un incontro dibattito con talk di 10-15 minuti ognuno, concepito con l’obiettivo della scoperta dei valori e delle potenzialità del territorio, teso alla definizione di un laboratorio di idee funzionale alla valorizzazione sostenibile dei luoghi fortemente caratterizzati dall’attività mineraria. Il tema conduttore sarà la partecipazione attiva e consapevolezza da parte di professionisti, operatori e cittadini, che avranno l’occasione per iniziare a “fare sistema” e creare valore aggiunto dall’incontro tra esperienze e siti minerari da valorizzare con idee nuove e innovative. Gli hashtag del titolo vogliono introdurre una metodologia di lavoro e una programmazione del territorio che, partendo dal basso, mettano al centro le idee per una loro condivisione e possibile reale attuazione. Arrichiscono la trama dell’incontro altri hashtag: #archeologiaindustriale; #fotografia; #bonificheterritorio; #linguaggi; #visione; #innovazione; #consapevolezza; #rinascita; #responsabilita; #valorizzazione; #musica; #speleologia; #trekking; #archivistica; #archeologia; #formazione; #promozioneterritoriale. I talkers iscritti sono rappresentativi delle più varie realtà professionali e scientifiche legate alla valorizzazione del patrimonio minerario. L’evento sarà preceduto da una visita guidata all’Archivio Storico Minerario della società IGEA e poi concluso con il lancio di un contest fotografico. Il geoevento è organizzato dall’Associazione Mineraria Sarda e dall’Associazione Cagliari2020, con la collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, Associazione IC, Associazione ICS, Officine Permanenti e Cerchi Concentrici.

Il secondo appuntamento 70 anni di ricerche geologiche e minerarie in Sardegna: dal Centro Studi della Società di Montevecchio alle più recenti acquisizioni della ricerca di base, è invece in programma per sabato 24 ottobre, alle ore 9.30 presso la Palazzina dell’Associazione Mineraria Sarda, in via Roma 39 ad Iglesias. Il geoevento è dedicato agli studi geologici e minerari in Sardegna; attraverso una serie di interventi di studiosi nel campo delle scienze geologiche e minerarie, si ripercorrerà l’evoluzione storica delle conoscenze sul territorio sardo, a partire dalle attività del Centro Studi della Società Montevecchio negli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo, fino alle più recenti acquisizioni sulla struttura geologica e la metallogenesi dell’Isola. In conclusione si terrà un omaggio al geologo Ilio Salvadori. Il programma prevede interventi di Antonio Funedda, Stefano Naitza e Sandro Tocco, docenti dell’Università degli Studi di Cagliari.

Miniera Monteponi 1 copia

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Franco Meloni e Emilio Gariazzo

Si è svolto da venerdì 27 a sabato 28 giugno ad Iglesias, presso l’Aula Magna del Consorzio #AUSI nel Palazzo Bellavista della miniera di Monteponi, il simposio internazionale “#Attività minerarie nel bacino del Mediterraneo: stato dell’arte”.

Il simposio si è tenuto sotto il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Iglesias ed hanno concesso il loro patrocinio anche l’Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti (ANTEC), l’Associazione Periti Minerari e Minerari Geotecnici, l’Assomineraria, il Consorzio AUSI, l’E.Bi.Pro., l’Ordine dei Chimici di Cagliari, Nuoro e Oristano, le società Portovesme srl e SGS. Inoltre, l’evento è stato condiviso con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari, che ha riservato sei crediti formativi ai propri iscritti regolarmente partecipanti.

L’evento è stato organizzato dall’#Associazione Mineraria Sarda per fare il punto sullo stato dell’attività mineraria e metallurgica nell’area del Mediterraneo, in ciò comprendendo le nuove attività esplorative (Arabia Saudita), la gestione degli scarti di processo (Turchia), la coltivazione mineraria, il trattamento mineralurgico, il riprocessamento e la innocuizzazione dei materiali costituenti le strutture di deposito (Sardegna), con particolare riguardo sia alla compatibilità dei processi che al recupero ambientale delle aree minerarie dismesse, seppur nel contesto complessivo della disciplina normativa europea e implicazioni economiche legate alla sostenibilità dell’industria estrattiva.

Alle tre sessioni di lavori – due nella giornata di venerdì ed al mattino in quella di sabato – hanno partecipato numerosi professionisti ed addetti ai lavori, così affollando l’aula magna del Palazzo Bellavista.

La prima giornata si è aperta con i saluti di Enrico Contini, presidente dell’Associazione Mineraria Sarda, e di Angelo Loggia, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, seguiti dal Sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, dal Direttore Generale del Consorzio AUSI Franco Meloni, dal Commissario straordinario del Parco Geominerario Gianluigi Pillola, dal Presidente per la Sardegna dell’Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti Paolo Deidda e da Gabriella Zonnedda, per l’Ordine dei Chimici di Cagliari, Nuoro e Oristano.

È poi intervenuto, aprendo così la serie delle relazioni, Nicola Giulini (Servizio Attività Estrattive e Recupero Ambientale della Regione Sardegna) sui contributi regionali per gli interventi di recupero ambientale delle aree interessate da attività estrattive dismesse. Dopo di lui, Sandro Tocco (Università di Cagliari, DICAAR) ha presentato un’attesa seguita analisi del deposito di Fanghi Rossi di Monteponi, facendo il punto sui rischi ambientali ed ecologici da essi rappresentati e come queste discariche possano ancora rappresentare una risorsa da sfruttare. Ha infine chiuso la prima mattina il contributo di Pier Paolo Manca, (Università di Cagliari, DICAAR) che ha presentato i fenomeni di subsidenza nelle miniere dell’anello metallifero dell’Iglesiente, in previsione del reimpiego in sotterraneo degli scarti mineralurgici.

Nel primo pomeriggio, Roberto Dessì (ARPA Sardegna) ha ripreso i lavori con una comunicazione sulla normativa applicativa sulle gestione delle terre e rocce da scavo, seguito da Mario Ragona (Centro Ricerche Ecotec Gestione Impianti srl), intervenuto sul trattamento dei residui industriali minerari ed il recupero delle materie utili mediante l’applicazione del Plasma termico. Ha poi preso la parola, in lingua inglese, Hans Zijlstra (Geo Chem Tec), appositamente giunto ad Iglesias dall’Olanda per presentare gli aspetti tecnici e legali del recupero e bonifica delle miniere e discariche abbandonate in Turchia, dove l’attiva estrattiva è tuttora intensamente attiva. La prima giornata si è successivamente chiusa con la relazione di Angelo Bosu, Pierpaolo Pinna e Federico Fiorelli (Maffei Sarda Silicati S.p.A) sulla flottazione del feldspato sodico di Orani per la produzione di materie prime a basso tenore in ossidi di ferro e titanio e la testimonianza di Fabio Granitzio (Exploration Manager Kefi Minerals) sulle attività esplorative per preziosi e metalli di base in corso in Arabia Saudita, dove operano numerosi tecnici italiani.

Sabato mattina, il simposio è ripreso con il contributo di Elisabetta Fois (Carbosulcis) e Antonio Lallai (Università di Cagliari, DIMCM) sulla ottimizzazione dei nuovi impianti e la ricerca applicata nel bacino carbonifero del Sulcis, ricordando il grande patrimonio di competenze e tecnologie ancora operante nel nostro bacino industriale. Immediatamente dopo è intervenuto Tore Cherchi, stavolta nella veste di ingegnere/tecnico più che di uomo politico, presentando il progetto del Centro di Ricerca Tecnologica per la bonifica di acque e terreni che dovrà nascere a Monteponi con il Piano Sulcis. Cherchi ha ricordato l’impegno storico dell’Associazione Mineraria Sarda per la promozione della cultura mineraria e delle competenze e delle professionalità ad esse legate, formulando i personali auguri per questa rinnovata fase operativa dell’associazione ed auspicando che il futuro Centro di Ricerca riesca a mettere insieme le migliori risorse del territorio, a partire da Igea.

Hanno completato l’ampio programma del simposio, gli interventi della seconda parte della mattina: Alessandro Carbini (Baueddu s.r.l.) ha presentato il progetto di coltivazione sotterranea finalizzato alla valorizzazione del giacimento baritico di Bruncu Molentinu nel comune di San Vito; Fabio Canziani (SGS Minerals Services Manager) ha illustrato il supporto ambientale, commerciale e tecnico offerto dalla società SGS per le attività estrattive; Francesco Manca (Progemisa S.p.A. in liquidazione) ha parlato della sperimentazione in sotterraneo propedeutica allo stoccaggio nei vuoti minerari di materiali di scarto provenienti da processi di arricchimento dei grezzi fluoritici. A questi oltre il programma previsto, si è aggiunta la testimonianza di Sandro Putzolu.

Il simposio, dopo tre intense sessioni, si è concluso verso le 13 con i saluti finali ed i ringraziamenti del presidente Contini: l’appuntamento è per il prossimo anno, nella tradizione dei simposi dell’Associazione Mineraria Sarda, punto di incontro e confronto sullo stato dell’industria estrattiva e metallurgica nel contesto internazionale. Come ha ricordato Contini, lo sforzo è di presentare e promuovere la realtà di un panorama aziendale e professionale vivo ed operante, oltre l’immagine di una miniera sovente ricordata solo in termini nostalgici e di memoria passata e da conservare. Al contrario, con le competenze di questo territorio – su tutte quelle espresse dall’Istituto Minerario, come ricordato dal commissario del Parco Geominerario – si può e si deve ancora lavorare, come testimonia anche l’ottimo riscontro avuto con la collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri ed altre associazioni/enti di categoria.