19 April, 2024
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Il parco scientifico di Sardegna Ricerche a Pula ospiterà da domani al 30 settembre la​ Scientific​ school “Innovative Approaches for Identification of Antiviral Agents”, organizzata dal Dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università degli studi di Cagliari e da Sardegna Ricerche.

Interverranno​ Priscilla Yang della Stanford University (USA), Kathie Seley-Radtke, presidente della Società scientifica internazionale ISAR (International Society for Antiviral Research), Johan Neyts e Graciela Andrei, del Rega Institute dell’Università Cattolica di Lovanio, Vincenzo Summa della Federico II di Napoli e Enzo Tramontano dell’Università di Cagliari.​ L’evento – a cui prenderanno parte 34 studenti provenienti da Belgio, Germania, Italia, Olanda, Repubblica Ceca, Regno Unito e Stati Uniti- ha coinvolto nelle attività di formazione anche importanti aziende biotech come Reithera, Takisbiotech, Dompé, ViroStatics.

«Sardegna Ricerche potrà potenziare i propri laboratori anche grazie alle imminenti 28 assunzioni autorizzate dalla Regione per Pula e per Alghero. Un risultato importante per la ricerca e per i territori in cui hanno sede le nostre strutture», ha dichiarato Maria Assunta Serra, direttore generale di Sardegna Ricerche.
«La pandemia da cui stiamo faticosamente uscendo ha mostrato l’importanza di essere preparati alle sfide che possono sorgere dalle​ infezioni virali. Occorre essere pronti per evitare che si verifichi​ di nuovo quanto abbiamo vissuto negli ultimi anni. L’Università di​ Cagliari, coinvolta in numerosi progetti di ricerca scientifica in​ questi campi, si pone come un punto di riferimento italiano ed europeo​ in questo ambito», ha ricordato Enzo Tramontano direttore del Dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente.

Antonio Caria

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Al fine di sostenere la risposta del sistema regionale della ricerca all’emergenza sanitaria in corso, Sardegna Ricerche ha deciso di rimodulare le azioni previste nel piano d’attività 2020, mettendo a disposizione fondi, competenze e strutture per avviare progetti di ricerca collaborativa nel campo della biomedicina.

I motivi dell’iniziativa sono spiegati dalla Commissaria straordinaria dell’Agenzia, Maria Assunta Serra: «In questo momento di mobilitazione generale anche Sardegna Ricerche mette in campo la sua capacità di risposta e le sue strutture e le competenze organizzative per coordinare e assistere le numerose iniziative dei ricercatori, delle imprese e degli operatori sanitari del territorio, come già con l’appoggio offerto all’iniziativa dei “Makers pro sa Sardigna”. In particolare, con questa iniziativa proponiamo ai ricercatori di sviluppare insieme, in tempi rapidi, soluzioni utili a contrastare la diffusione del virus, mettendo a disposizione i fondi provenienti dalla rimodulazione dei nostri programmi».

L’iniziativa Incentivo Ricerca – SR4CoViD fa leva sulle strutture della Piattaforma Biomed e sulle competenze dell’Unità di supporto alla ricerca biomedica del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna e si propone di coinvolgere gli attori della ricerca in Sardegna, a partire dalle società partner del Parco scientifico (CRS4 e Porto Conte Ricerche), per arrivare ai vari dipartimenti delle Università sarde e agli altri enti di ricerca operanti sul territorio regionale.

Il primo progetto avviato, dal titolo “Studi per l’identificazione di agenti terapeutici per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2”, in acronimo DRUG4CoV, vede coinvolti il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università di Cagliari, nelle sezioni di Scienze del farmaco e Biomedicina, guidate rispettivamente dai professori Elias Maccioni ed Enzo Tramontano, e l’Unità di supporto alla ricerca biomedica di Sardegna Ricerche, che metterà a disposizione del progetto il proprio Laboratorio di spettroscopia NMR.

Il progetto si propone di individuare nuovi agenti terapeutici per il trattamento dell’infezione respiratoria da SARS CoV-2 aventi come bersaglio proteine virali non-strutturalialtamente conservate”, ovvero che si mantengono inalterate nella sottofamiglia dei Coronavirus, sia come singoli target, sia con un approccio poli-farmacologico che preveda l’inibizione di più target con un singolo agente terapeutico.

Altri tre progetti sono in corso di definizione e riguardano diversi aspetti del contrasto alla diffusione del virus, dalla prevenzione, alla diagnostica e al monitoraggio e vedranno come partner diversi Dipartimenti delle Università di Cagliari e Sassari, il CRS4-Centro di ricerca e sviluppo studi superiori in Sardegna e Porto Conte Ricerche.

L’iniziativa Incentivo Ricerca – SR4CoViD è aperta a nuove proposte di progetti di ricerca collaborativa, così come la Piattaforma Biomed è a disposizione per le richieste degli operatori della sanità isolana. Per accedere ai servizi della Piattaforma, ivi compresa la ricerca collaborativa, sul sito di Sardegna Ricerche è disponibile un modulo di richiesta online, all’indirizzo https://bit.ly/2XkkMje.

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Un riconoscimento che, oltre al gioco di squadra e alla mission d’ateneo, premia ricerca, applicazione e intuito. Angela Corona, virologa ed assegnista di ricerca dell’Università di Cagliari operativa nel laboratorio diretto dal presidente della facoltà di Biologia e farmacia, Enzo Tramontano, ha vinto il premio Women in science. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato annualmente dalla Chu family foundation ai principali talenti e giovani ricercatrici nel campo dei farmaci antivirali. Di fatto, un successo sia individuale, sia di vasta scala che rafforza la reputazione dell’ateneo, la qualità delle scuole di dottorato e il lavoro meticoloso svolto su più fronti disciplinari dal dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente.

La premiazione si è svolta durante la trentesima edizione dell’International conference on antiviral research che si è svolta ad Atlanta (Stati Uniti) dal 21 al 25 maggio scorsi. Angela Corona è stata premiata da David Chu. Il presidente della Fondazione è scienziato di fama mondiale e professore emerito del College of Pharmacy of the University of Georgia. Noto anche per aver partecipato alla scoperta di numerosi farmaci antivirali (tra cui la Clevudina e l’Amdoxovir) si è personalmente congratulato per le attività di ricerca svolte dalla dottoressa Corona, rimarcando le significative prospettive nel campo della ricerca sui farmaci antivirali. La Chu foundation ha assegnato il secondo premio a Makda Gebre (Stati Uniti) e il terzo a Linlin Zhang (Germania).

Laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche nel 2010, dottorato di ricerca conseguito nella scuola di Biologia e biochimica dell’uomo e dell’ambiente, sempre all’Università di Cagliari, Angela Corona è assegnista di ricerca nel dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente. Durante il dottorato si è formata anche al National cancer institute (Nih, Frederick-Stati Uniti) e nel laboratorio di Biologia e farmacologia applicata dell’Ecole Normale Superieure Paris-Saclay (Cachan-Francia). Le ricerche della specialista si sono focalizzate prevalentemente sullo studio di nuovi inibitori della funzione ribonucleasi H associata alla trascrittasi inversa di Hiv. Un tema su cui la specialista – che ha all’attivo 37 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali – ha già pubblicato nove lavori come primo autore.

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Oggi, mercoledì 28 settembre, alle 17.00, al Parco tecnologico Polaris – Piscinamanna di Pula, si apre la terza edizione della Summer school dal titolo “Innovative approaches for the identification of antiviral agents”. I lavori si concluderanno lunedì 3 ottobre.

La Summer School, organizzata dagli specialisti Enzo Tramontano ed Elias Maccioni (Università di Cagliari), Stuart Le Grice (Nci, Usa), Cristina Parolin (Università di Padova), Katarzyna Purzycka (Polish Academy of Science, Polonia), per qualità e accreditamento dei relatori e per i contenuti di forte attualità scientifica e impatto sociale, confermano il ruolo chiave dell’ateneo e del dipartimento di Scienze della vita e ambiente, nel campo della ricerca e della formazione di alto profilo.

Il confronto – con i patrocini di Università di Cagliari, European Society of Virology, Federation of European Societies of Microbiology, International Antiviral Symposium Foundation e Sardegna Ricerche – ha per tema chiave lo sviluppo di farmaci antivirali tra esperti e giovani ricercatori di provenienza internazionale. Al centro dei lavori, i meccanismi patogenetici di Zika virus, le modalità con cui l’organismo umano si “accorge” precocemente della presenza di Hiv, le future possibili emergenze di infezioni virali pandemiche di origine zoonotica.

Di rinomanza mondiale il parterre dei partecipanti. Tra questi, Giorgio Palù (Università di Padova – presidente European Society of Virologypermetterà), Josè Estè (Fundacia Irsicaxia of Barcelona, Spagna – presidente International Society for Antiviral Research), Mike Bray (Nci, Usa, editor rivista Elsevier Antiviral Research), Robert Jordan (California, Usa – direttore Virologia Gilead). La scaletta prevede gli interventi di undici scienziati provenienti da Belgio, Germania, Grecia, Italia, Spagna e Stati Uniti una quarantina di dottorandi e giovani post-doc provenienti da Argentina, Belgio, Italia, Malesia, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Taiwan, Ucraina e Stati Uniti.

«L’iniziativa permette ai giovani scienziati di discutere con scienziati affermati le linee di ricerca più innovative per i prossimi anni, in un ambiente che favorisce uno scambio proficuo di esperienze e di informazioni» dice il professor Tramontano, presidente della facoltà di Biologia e farmacia. La Summer school si sviluppa in quattro giornate di  lavori, presentazione e discussione delle ricerche dei giovani ricercatori, discussione e libero confronto sui vari temi. Un approfondimento specifico arriva dalla tavola rotonda “Lavorare in una Bio-tech dopo il dottorato” con Stuart Le Grice (Nci, già Boehringer Ingelheim), Robert Jordan e Vincenzo Summa (IRBM Roma, già Merck).

Mercoledì 10 dicembre, presso il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, a Pula, si terrà il seminario “Stability and Fidelity of HIV-1 Reverse Transcriptases” (Stabilità e fedeltà di trascrittasi inversa di HIV-1), tenuto da Luis Menéndez-Arias, ricercatore del Centro di Biologia molecolare “Severo Ochoa” di Madrid. La sua ricerca sull’HIV‑1 è principalmente dedicata allo studio delle relazioni struttura-attività, a chiarire i meccanismi di resistenza ai farmaci antiretrovirali, e a comprendere la sua capacità di replica.

Le trascrittasi inverse (RTs) sono enzimi responsabili della replicazione del genoma virale. Attualmente, il trattamento dell’infezione da HIV è basato sull’uso di inibitori enzimatici di trascrittasi inversa del virus (RT) e di farmaci che impediscono l’ingresso del virus nella cellula ospite. Tali enzimi presentano un margine di errore relativamente elevato, circostanza questa che spiega in parte l’enorme variabilità genetica osservata in retrovirus quali l’HIV-1. Il relatore mostrerà come, attraverso differenti approcci, si sia pervenuti a varianti della RT di HIV-1 che presentano una maggiore efficienza catalitica ad alte temperature ed una migliore fedeltà di sintesi del DNA. Il discorso verterà inoltre sui determinanti molecolari coinvolti nella fedeltà della RT HIV-1.

Il seminario sarà introdotto dal prof. Enzo Tramontano, dell’Università di Cagliari, durerà circa un’ora e si svolgerà in lingua inglese.

L’evento, promosso da Sardegna Ricerche nell’ambito delle attività dell’Enterprise Europe Network, è l’ultimo di tre incontri rivolti a ricercatori, studenti e imprese interessati ai temi della biomedicina.

La partecipazione è libera e gratuita, previa registrazione online sul sito di Sardegna Ricerche, all’indirizzo www.sardegnaricerche.it

Lunedì 27 ottobre, al Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, a Pula, si terrà il seminario ‘Trascrittoma di retrovirus endogeni umani (HERV) mediante microarray: da DNA spazzatura ad applicazioni come biomarcatori’.

Il genoma umano contiene circa 200.000 sequenze retrovirali endogene (HERV) integrate nel corso dell’evoluzione. Impropriamente chiamato “DNA spazzatura” negli anni ’80, nel corso degli ultimi 15 anni si è scoperto che l’attività HERV può essere neutrale, benefica o dannosa per l’ospite. Nel corso del seminario il relatore François Mallet, direttore dell’unità comune di ricerca Hospice civil de Lyon-bioMérieux Lyon Sud Cancer, darà conto degli studi del suo gruppo di ricerca sui biomarcatori tumorali.

Il seminario sarà introdotto dal prof. Enzo Tramontano, dell’Università di Cagliari, durerà circa un’ora e si svolgerà in lingua inglese.

L’evento, promosso da Sardegna Ricerche nell’ambito delle attività dell’Enterprise Europe Network, è il secondo di un ciclo di seminari scientifici in biomedicina rivolto a ricercatori e imprese.

Le imprese e i centri di ricerca impegnati su temi strettamente correlati con la tematica del seminario, che desiderino un incontro individuale con il relatore, si possono rivolgere a Carla Zuddas, referente della rete EEN presso Sardegna Ricerche (email: zuddas@sardegnaricerche.it; tel. 070.92431).

La partecipazione ai seminari è libera e gratuita, previa registrazione online sul sito di Sardegna Ricerche, all’indirizzo www.sardegnaricerche.it.