29 March, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

 

Si è conclusa la prima settimana di audizioni della Commissione Bilancio sulla manovra finanziaria 2016-2018. L’organismo consiliare, presieduto da Franco Sabatini, ha sentito i rappresentanti delle associazioni degli enti locali, il coordinamento delle comunità di recupero dei detenuti e le associazioni dei disabili.

Il presidente dell’Anci Sardegna Pier Sandro Scano ha espresso apprezzamento per il lavoro della Commissione finalizzato a scongiurare l’aumento dell’Irpef. «Siamo favorevoli ed esprimiamo un incoraggiamento forte – ha detto Scano -l’importante è che chi vuole evitare il rincaro delle tasse non deve fare l’errore di trasferire il compito ad altri. Un intervento sul Fondo Unico per gli enti locali costringerebbe i comuni a dover utilizzare la leva fiscale, una soluzione difficile da far digerire ai cittadini».

Secondo l’Anci, per raggiungere l’obiettivo si potrebbe agire su due fronti.

Dal lato delle entrate, proseguendo il negoziato con lo Stato sugli accantonamenti. «Abbiamo a disposizione l’articolo 13 dello Statuto e la legge 42/2009 che, all’articolo 27, assicura il conseguimento dei principi di perequazione e solidarietà per le regioni a Statuto speciale che scontano evidenti ritardi infrastrutturali, gli svantaggi dell’insularità e abbiano un reddito pro capite inferiore alla media nazionale».

Sul fronte della spesa si potrebbe invece accelerare il processo di riforma in modo da eliminare i centri di costo che stanno nella terra di mezzo, tra Regione e comuni, e sfuggono ai controlli.

Pier Sandro Scano ha poi ricordato i pesanti sacrifici che i comuni si sono dovuti accollare per il risanamento della finanza pubblica: «Dal 2007 al 2014 abbiamo contribuito con 18 miliardi di euro – ha detto il presidente dell’Anci – ecco perché non è rimasto altro da tagliare. In Sardegna si è riusciti a parare il colpo grazie alle risorse del Fondo Unico, altrimenti sarebbe stata una tragedia».

Un discorso a parte riguarda gli stanziamenti per le politiche sociali. «Nel 2015 vennero stanziati inizialmente 260 milioni di euro, poi portati a 292 – ha sottolineato Scano – la proposta del 2016 è di 263 milioni, all’appello mancano 30 milioni di euro. Invitiamo Consiglio e Giunta a riflettere su questo».

Enrico Delussu, consulente dell’Asel (Associazione sarda enti locali) ha ribadito la contrarietà del sodalizio a un aumento delle tasse (“pagano sempre i soliti noti”) e sollecitato la Regione a dare certezza sui tempi per i trasferimenti delle risorse agli enti locali e alle categorie produttive.

Il presidente della Commissione Franco Sabatini si è detto favorevole a un confronto più serrato con lo Stato sulle entrate fiscali. «Tra accantonamenti (681 milioni di euro) e riserve erariali (300 milioni) manca circa un miliardo nelle casse regionali – ha detto Sabatini – se avessimo quei soldi non saremmo in questa situazione. Il Consiglio deve farsi carico di coinvolgere tutta la società sarda in questa sacrosanta battaglia in difesa dei nostri diritti».

I rappresentanti delle comunità di recupero hanno illustrato alla Commissione le criticità del sistema che in Sardegna offre un supporto decisivo alle istituzioni nei percorsi di accoglienza e reinserimento dei detenuti in attuazione dell’articolo 27 della Costituzione. «Lavoriamo, da oltre vent’anni, per consentire a chi ha sbagliato di poter ricominciare – ha spiegato Antonello Caria della comunità “Il Samaritano” chi deve scontare una pena ha la possibilità di essere accolto, ascoltato e accompagnato verso il reinserimento sociale. In Sardegna, senza le nostre strutture, questo servizio non sarebbe possibile».

La novità di quest’anno è la nascita di un coordinamento regionale che raggruppa sei comunità di recupero dei detenuti: la Cooperativa Sociale “San Lorenzo” di Iglesias, la Cooperativa Sociale “Il Samaritano” di Arborea, la Società Cooperativa Sociale “Ut Unum Sint” di Nuoro, la Cooperativa sociale “Comunità Il Seme” di  Santa Giusta, l’Associazione di Volontariato “Giovani in cammino” di Sorso, l’Associazione Cooperazione e Confronto – “Comunità la Collina” di Serdiana. L’obiettivo è quello di armonizzare e rendere più efficaci gli interventi.

Le comunità chiedono di andare oltre un mero riconoscimento nominale e di pensare a un sistema di finanziamento certo che consenta loro di assolvere a tutti i compiti . «Le nostre comunità non si occupano solo di accoglienza, 24 ore su 24, ma anche di educazione – ha ricordato don Ettore Cannavera responsabile della Comunità “La Collina” – questo ruolo è stato finora assicurato grazie al supporto dei volontari e dalla generosità di donatori privati. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: chi esce dalle nostre strutture ha una percentuale di recidiva inferiore al 5% contro il 70% dei detenuti che escono dal carcere. La Regione ha sempre assicurato il suo contributo ma adesso è necessario fare un salto in avanti: i progetti vanno coordinati e resi quanto più efficaci, l’istituzione pubblica svolga un monitoraggio sulle attività e ci chieda un rendiconto minuzioso».

Per far fronte alle esigenze delle comunità servirebbero 2,5/3 milioni di euro. Una cifra nettamente inferiore rispetto ai costi di una detenzione in carcere, hanno spiegato i rappresentanti delle Comunità di recupero, senza considerare i benefici sociali. «La collaborazione tra pubblico è privato è stata decisiva in questi anni – ha detto don Pietro Borrotzu della Comunità “Ut Unum Sint” – questa sinergia deve proseguire per consentire alle nostre associazioni di svolgere al meglio un ruolo sociale».

Il presidente Franco Sabatini ha assicurato il pieno appoggio della Commissione e avanzato l’idea di costituire un fondo unico da destinare ai progetti di recupero.

Una proposta accolta favorevolmente dalle comunità: «Una soluzione si questo tipo consentirebbe di programmare meglio gli interventi. Lo strumento normativo c’è già: basta dare attuazione alla legge 23 del 2005 sui servizi sociali».

I Comitati della famiglie per la legge 162, che riuniscono circa 54 organizzazioni regionali,  hanno rivolto un appello accorato alla Commissione perché venga scongiurato il taglio di 10 milioni di euro destinato ai progetti per il sostegno alle persone con disabilità.

Il Sardegna sono 39.365 le persone seguite attraverso i percorsi della legge 162 che consentono ai pazienti di rimanere nelle loro case evitando di subire una

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Mercoledì prossimo, 14 ottobre, verrà presentato a Cagliari al SEARCH – Sede Espositiva Archivio Storico Comunale, nel Sottopiano del Palazzo Civico (in largo Carlo Felice, 2), la presentazione alla stampa della sesta edizione di Nues, il festival sui fumetti e i cartoni del Mediterraneo promosso dal Centro Internazionale del Fumetto con la direzione artistica di Bepi Vigna .

In arrivo, tra il 15 ottobre e il 3 dicembre a Cagliari (ma con incursioni anche a Iglesias, Carbonia e Sassari), presentazioni e reading letterari, mostre, conferenze e spettacoli, finestre aperte su novità editoriali di fumetti e graphic novel con autori e illustratori della scena italiana, siriana, tunisina e del Madagascar: un ricco cartellone racchiuso nel sottotitolo “Nuvole dal fronte”, per esplorare i diversi risvolti della guerra e delle situazioni di conflittualità tra uomini, leitmotiv di questa edizione di Nues.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, che avrà inizio alle 11, il direttore artistico Bepi Vigna illustrerà il programma alla presenza dell’illustratrice tunisina Takoua Ben Mohamed, protagonista, l’indomani (giovedì 15 ottobre) a Cagliari, all’ExArt (l’ex Liceo Artistico, in piazza Dettori 9) dell’appuntamento inaugurale del festival: il taglio del nastro alle 18.00 della mostra “Woman Story, il Fumetto intercultura”.

Il progetto di graphic journalism della giovane artista (24 anni, nata a Douz, vive a Roma dall’età di 8 anni), già presentato alla Camera dei Deputati, al TEDx di Matera, al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, in varie università italiane e in Argentina, farà tappa in Sardegna grazie alla collaborazione tra il Centro Internazionale del Fumetto, lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) progetto “Emilio Lussu”, la Provincia di Cagliari, la Comunità La Collina, l’associazione Efys Onlus, Typos Studio Editoriale. Nel corso della serata sarà presentato il libro – catalogo della mostra (che rimarrà aperta fino al 24 ottobre) dal titolo “Woman Story” (edizioni Taphros). Il volume, a cura di Bepi Vigna e con prefazione di Don Ettore Cannavera, rappresenta la prima pubblicazione monografica del lavoro della disegnatrice.

Allegato di posta elettronica Takoua Ben Mohamed - poster (m)

Fratel Gerardo Fabert in un quadro di DeRita.

Fratel Gerardo Fabert in uno splendido dipinto di DeRita.

Don Ettore Cannavera.

Don Ettore Cannavera.

E’ in programma domani, sabato 22 novembre, alle 17.00, presso la sede della Comunità, in via Marconi 65, a Carbonia, la celebrazione di una Messa in ricordo di Fratel Gerardo Fabert (ritratto nello splendido dipinto di DeRita), in occasione del 4° anniversario della sua morte, sopraggiunta il 19 aprile 2010.

La Messa verrà celebrata da don Ettore Cannavera.

Sono invitati i parenti, i piccoli fratelli del Vangelo, amici e amiche, conoscenti, a condividere i valori spirituali e materiali che Fratel Gerardo ha trasmesso nel corso della sua vita, come prete, minatore, cittadino del mondo ed amico di coloro che la società del consumismo ha volutamente lasciato indietro.

Santa Pasqua 2004.

«Beati coloro che costruiscono la pace

iniziando da se stessi,

dalla propria famiglia

e dalla comunità in cui vivono,

per irradiarla nel mondo intero e per chi non si accontenta di parlare di pace ma ne compie le opere».

Il Palazzo Boyl di Milis ospiterò sabato sera, dalle 15.00 alle 20.00, un convegno sull’energia organizzato dal FAI, #Fondo Ambiente Italiano in Sardegna.

Da quando i primi fuochi illuminarono le notti senza elettricità i nostri antenati costruirono il mito che un giorno sarebbero stati affrancati dal lavoro e che l’energia sarebbe stata inesauribile. La realtà è stata diversa. Il lavoro è una chimera per troppi e qualunque scelta sull‘energia necessita di valutazioni che oltrepassino il qui ed ora.

Per tale ragione il ¶FAI Sardegna s’interroga su quale energia per quale Sardegna? L’energia è tema sensibile da affrontare col massimo di partecipazione perché i decisori non siano lasciati soli ad assumersi responsabilità che riguardano la comunità regionale ed i territori per i decenni a venire.

La progressiva dismissione delle industrie energivore e la crescita delle fonti rinnovabili avrebbero dovuto produrre in Sardegna una diminuzione del consumo di energia ed un minor costo. E‘ diminuito il consumo ma non il costo. E‘ tempo allora di riflettere sulle diverse fonti di produzione e sul loro impatto nei territori. In troppi casi devastante. E‘ il caso di molte fonti energetiche che hanno occupato i territori a destinazione agricola.

E‘ necessario coordinare le fasi di pianificazione, di erogazione dei contributi, di costruzione e di gestione del #Piano Energetico Regionale. Chiedersi se non sia il caso di creare un’Agenzia Energetica Regionale che risponda alle molteplici esigenze di natura pubblica o privata da parte di singoli o società. Promuovere l’autonomia energetica delle comunità locali ed una diffusa pedagogia del risparmio e del riuso specie nelle aziende agricole e zootecniche messe in grado di “autoprodurre”.

Nei mesi scorsi il FAI ha sollecitato il governo regionale sulla sottrazione – a tratti spregiudicata – della terra alle colture agricole con le fonti rinnovabili. Sono stati distrutti paesaggi, divorati preziosi suoli agricoli, disseminati i territori di cattedrali nel deserto, creato ulteriori servitù. Dopo l’eolico, il fotovoltaico e il termodinamico solare a terra ad altissimo impatto ambientale l’ultima frontiera è il cosiddetto MINIeolico.

Non risultano ad oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza. Pertanto, per il FAI, è urgente che si disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw, si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un  imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola presente stabilmente nell‘isola; che siano assoggettati a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013).

Interverranno: Antonia Fabiola Putzolu, sindaco di Milis; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale FAI Sardegna; Nicolò Migheli, sociologo; Antony Muroni, direttore de L’Unione Sarda; Antonello Pazzona, agronomo dell’Università di Sassari; Andrea Vallebona, ingegnere elettrico; Alfonso Damiano, ingegnere elettrico ed elettronico dell’Università di Cagliari; Paolo Randaccio, fisico dell’Università di Cagliari; Giacomo Oggiano, geologo dell’Università di Sassari; Franco Meloni, fisico dell’Università di Cagliari; Luciano Burderi, fisico dell’Università di Cagliari; Sergio Vacca, geo-pedologo dell’Università di Sassari; Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari; Ignazio Camarda, botanico dell’Università di Sassari; Chiara Rosnati, naturalista dell’Università di Sassari, Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari; Ottavio Castello, direttore di Confservizi Sardegna; Michele Gutierrez, economista agrario dell’Università di Sassari; Fausto Pani, geologo; Pietro Tandeddu, esperto di politiche agricole; don Ettore Cannavera, responsabile della comunità La Collina; Giuseppe Pulina, agronomo dell’Università di Sassari; Mauro Mura, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Punta Torretta 1

E’ in programma sabato 10 maggio, dalle 16.00 alle 19.00, il 2° incontro-confronto a Punta Torretta, in località Medau Su Rei, a Carbonia, sul tema “Gratuità del dono per il bene comune”, organizzato  dal gruppo Comunità Via Marconi “ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ONLUS CARBONIA – RICORDANDO FRATEL GERARDO Prete minatore.

«Per favore, non guardate la vita dal balcone. Mischiatevi la dove ci sono le sfide, del mondo contemporaneo, la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori e tante lotte che troviamo ogni giorno. Non vive chi non risponde alle sfide.»

Da – L’Editoriale della rivista La Collina – che nessuno si perda -.

Interverranno come relatori:

Ettore Cannavera – pedagogista – Evangelii Gaudium (esortazione apostolica)

Stefano Alfonsi – missionario laico – Esperienze di vita

Luca Marras – psicoterapeuta.

I lavori saranno coordinati dalla giornalista Stefania Aoi. 

In caso di maltempo l’incontro si terrà presso la Sede centrale della Comunità, in Via Marconi, 65, a Carbonia.