29 March, 2024
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L’australiano Michael Matthews ha vinto in volata la 14ª tappa, Fabio Aru ha perso 24″ in un convulso finale e la maglia gialla è tornata sulle spalle di Chris Froome. Il “Cavaliere dei 4 Mori” negli ultimi chilometri non è riuscito a restare davanti al gruppo che si è allungato ed ha finito col restare attardato sia su Froome sia sugli altri principali rivali per la vittoria finale del Tour de France. Chris Froome ora comanda la classifica con 18″ di vantaggio su Fabio Aru, 23″ su Romain Bardet e 29″ su Rigoberto Uran.

Il Tour è ancora lungo e Fabio Aru resta pienamente in corsa per la vittoria finale che si deciderà sicuramente sulle grandi vette delle Alpi nell’ultima settimana, ma come era già parso chiaro nella tappa di ieri, paga un “gap” pesante nei confronti degli avversari, soprattutto Chris Froome, per la mancanza di un adeguato sostegno da parte della squadra che ha perso alcuni uomini importanti. Ieri Aru ha dovuto rintuzzare da solo tutti gli attacchi nel difficilissimo finale, riuscendo a conservare la maglia gialla, ma oggi, in una tappa più abbordabile, non ha avuto comunque quell’aiuto che sarebbe stato necessario per rientrare nelle prime posizioni del gruppo prima della volata finale.

Domani la quindicesima tappa porterà i corridori da Laissac-Sévérac l’Église a Le Puy-en-Velay (189,5 km). Il percorso si presenta molto insidioso e Fabio Aru dovrà reagire per dimostrare di non aver subito contraccolpi psicologici per l’imprevisto ritardo accusato oggi che gli è costato la maglia gialla.

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Fabio Aru ha difeso brillantemente a Foix la maglia gialla strappata ieri a Chris Froome nel finale della 12ª tappa Pau-Peyragude. La 13ª tappa del Tour de France è stata vinta per distacco da Warren Barguil che ha superato in volata i compagni di fuga Nairo Quintana, Alberto Contador e Mikel Landa. I quattro hanno preceduto il gruppo di Fabio Aru, Chris Froome e Romain Bardet di 1’48”.

La classifica è rimasta praticamente immutata, con Fabio Aru in testa con 6” su Chris Froome, 25′ su Romain Bardet e 35″ su Rigoberto Uran. Tra i fuggitivi, l’unico ad aver tratto concreto vantaggio è stato Mikel Landa (compagno di squadra di Chris Froome nel team Sky) che ha ridotto il suo ritardo dal “Cavaliere dei 4 Mori” da 2’55” a 1’09”.

Fabio Aru ha corso con grande maturità, sopperendo alla mancanza di compagni di squadra nel finale di tappa. Ha lasciato andare la fuga ed ha controllato Froome e Bardet, i rivali più temuti.

Domani, la 14ª tappa porterà i corridori da Blagnac a Rodez (181,5 km), con tre gran premi della montagna, con l’arrivo alla Côte de Saint-Pierre.

 

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Fabio Aru è la nuova maglia gialla del Tour de France! Il “Cavaliere dei 4 Mori” ha sferrato il suo attacco a Chris Froome sulla salita conclusiva della durissima 12ª tappa (6 Gran premi della montagna) che ha portato i corridori da Pau a Peyragudes, lungo 214,5 chilometri. Fabio Aru si è piazzato al terzo posto, a 2″ da Romain Bardet e Rigoberto Uran, distanziando il leader della corsa di 20 secondi negli ultimi 300 metri. In classifica, grazie anche ai 4″ di abbuono del terzo posto, Fabio Aru ha ora 6″ di vantaggio su Chris Froome, 25″ sul francese Romain Bardet e 35″ sul colombiano Rigoberto Uran.

    

 

 

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Il colombiano Rigoberto Uran Uran (Cannondale-Drapac) ha vinto al fotofinish sul francese Warren Barguil la 9ª tappa del Tour de France, da Nantua a Chambery di 181.5 km, la tappa più temuta, con ben sei gran premi della montagna, tre di prima categoria. Chris Froome, classificato al terzo posto nello sprint tra i sei corridori superstiti della severissima selezione, che ha visto staccarsi Nairo Quintana (giunto a 1’15”) e, soprattutto, Alberto Contador, arrivato al traguardo con 4’19″di ritardo, ha conquistato l’abbuono di 4″ ed ha conservato la maglia gialla, portando a 18″ il vantaggio sul primo inseguitore che è ora Fabio Aru (Astana), giunto quinto, dopo il ritiro del gallese Geraint Thomas, vicecapitano del Team Sky, costretto al ritiro dopo una caduta verificatasi a circa 100 chilometri dal traguardo. Al quarto posto si è classificato Romain Bardet.

Fabio Aru avrebbe voluto tentare di vincere o, comunque, di strappare degli abbuoni per la classifica, potendo contare, unico tra i 6 fuggitivi, della presenza di un compagno di squadra, il 32enne danese Jakob Fuglsang, ma quest’ultimo anziché fare gioco di squadra a vantaggio di Fabio Aru, capitano del team Astana, ha cercato la vittoria, finendo con l’arrivare sesto, davanti al compagno di squadra.

Un altro dei favoriti per la vittoria finale, Richie Porte, è stato costretto al ritiro dopo una caduta rovinosa verificatasi nella discesa successiva all’ultimo gran premio della montagna, nella quale ha trascinato Daniel Martin che è riuscito però a rialzarsi e a ripartire, portando al termine la tappa. Una sola tappa, dunque, a poco più di un terzo della corsa, ha eliminato ben 4 dei “papabili” per la vittoria finale: Geraint Thomas e Richie Porte (ritirati), Nairo Quintana ed Alberto Contador, già pesantemente attardati.

Fabio Aru è parso in splendida forma, attaccando a più riprese e difendendosi sulla salita finale, quando Chris Froome ha tentato più volte di staccare tutti ed il campione di Villacidro ha perso un paio di volte qualche decina di metri, riuscendo sempre a rientrare sui migliori.

Domani è in programma il primo giorno di riposo del Tour 2017.

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Al Tour de France si è accesa la stella di Fabio Aru, straordinario vincitore solitario della quinta tappa, la Vittel – Planche des Belles Filles, di 160,5 km.
Il “Cavaliere dei 4 Mori”, capitano dell’Astana, ha lanciato il suo attacco a 3 km dall’arrivo, staccando tutti. Ha guadagnato subito una manciata di secondi di vantaggio e, con un’azione decisa, l’ha via via incrementato, rintuzzando il tentativo di riaggancio di Chris Froome. E’ arrivato al traguardo con 16″ di vantaggio su Daniel Martin, 20″ su Chris Froome e Richie Porte. Al quinto posto Romain Bardet, a 24″. Soltanto nono Nairo Quintana, a 34″, preceduto da Alberto Contador, giunto 8° a 26″ da Fabio Aru. Chris Froome è la nuova maglia gialla, con 12″ sul compagno di squadra Geraint Thomas e 14″ sullo straordinario Fabio Aru che si è dichiarato un po’ sorpreso di quanto è riuscito a fare, in quanto ha tentato la fuga per sondare le condizioni di forma dei principali avversari e, una volta resosi conto di potercela fare, ha dato tutto, vincendo a braccia alzate.

Il Tour è solo agli inizi ma se è il buon giorno si vede dal mattino, il campione d’Italia promette di essere un grandissimo protagonista della Grande Boucle…

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Avvio incoraggiante, per Fabio Aru, al Tour de France 2017. Nella cronometro individuale Düsseldorf-Düsseldorf, di 14 km, vinta da Geraint Thomas, con il tempo di 16’04″48, alla media di 52,282 km/h, il “Cavaliere dei 4 Mori” ha corso alla pari con tutti i candidati alla vittoria finale, eccezion fatta per Chris Froome, classificatosi al 6° posto, con il tempo di 16’16”, a 12″ dal vincitore e con 40″ di vantaggio su Fabio Aru che ha chiuso 66° in 16’56”, a 5″ da Richie Porte, 4″ da Nario Quintana e 2″ meglio di Alberto Contador, uno specialista delle corse contro il tempo ma, probabilmente, non più il fuoriclasse di qualche anno fa.

Meglio di Chris Froome ha fatto l’italiano Matteo Trentin, 5° a 10″ da Geraint Thomas. E’ già fuori dalla corsa lo spagnolo Alejandro Valverde, caduto nel finale e ritiratosi, ricoverato in ospedale con una sospetta frattura di una tibia.

Domani è in programma la prima tappa in linea, la Düsseldorf – Liegi, di 203.5 km, con probabile arrivo in volata.

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Inizia questa sera, con la cronometro di 13 km che parte ed arriva a Dusseldorf, in Germania, alle 18.27, la nuova avventura di Fabio Aru al Tour de France. Sarà il quint’ultimo corridore a prendere il via, dopo di lui, nell’ordine, Kung, Contador, Quintana e Froome (vincitore delle ultime due edizioni e dell’edizione del 2013).

Costretto a saltare il Giro d’Italia del centenario partito nella “sua” Sardegna a causa di un infortunio, il campione di Villacidro s’è preparato al meglio, brillando al Giro del Delfinato e trionfando con un’azione solitaria nel campionato italiano, vittoria che gli consente di correre la “Grande boucle” con la maglia tricolore.

Assenti Tom Domoulin e Vincenzo Nibali, protagonisti al Giro d’Italia insieme a Nairo Quintana, i grandi avversari di Fabio Aru, sulla carta, sono Chris Froome, Nairo Quintana, Richie Porte, Alberto Contador, Alejandro Valverde ed Esteban Chaves.

Le prime montagne, terreno privilegiato del “Cavaliere dei 4 Mori”, arriveranno lunedì e mercoledì, ma i primi veri arrivi in salita, sono fissati nelle giornate di sabato 8 (8ª tappa, Dole – Station des Rousses, 187 km) e domenica 9 luglio (9ª tappa, Nantua – Chambéry, 181 km), alla vigilia della prima giornata di riposo. Alla ripresa, 10ª e 11ª tappa pianeggianti, arrivo in alta montagna alla 12ª a Peyragudes, media montagna alla 13ª e 15ª, e nuovo riposo lunedì 17 luglio, a Le Puy en Velay.

La terza settimana, decisiva per la vittoria finale, inizierà martedì 18 luglio, con la 16ª tappa di media montagna e le due successive di alta montagna, con arrivi a Serre.Chevalier e sul mitico Izoard (sul quale l’indimenticabile Marco Pantani trionfò davanti a Lance Armstrong il 17 luglio 2000, al rientro dopo la squalifica ed i tormenti successivi che stravolsero la carriera, fin lì straordinaria, e la vita del campionissimo romagnolo).I corridori “respireranno” nella 19ª tappa, prima della cronometro di 23 km da Marsiglia a Marsiglia, nella quale potrebbe decidersi la vittoria finale, prima della “passerella” finale di 105 km di domenica 23 luglio, da Montgeron ai Campi Elisi, a Parigi, che tutti gli italiani sperano possa consacrare definitivamente il campione italiano Fabio Aru, già vincitore di una Vuelta e due volte sul podio al Giro d’Italia, a 27 anni (festeggerà il suo compleanno lunedì 3 luglio) stella assoluta del ciclismo mondiale.

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Era stato costretto a saltare per un infortunio il Giro d’Italia, il Giro del centenario che sarebbe partito il 5 maggio dalla sua Sardegna, da Alghero, ha cambiato i suoi programmi iniziando a lavorare per il prossimo Tour de France, ma oggi si è tolto la grandissima soddisfazione di conquistare la maglia tricolore di campione d’Italia, nella corsa di 236 km scattata da Asti, arrivando solitario sul traguardo di Ivrea.

Fabio Aru è così il nuovo numero uno del ciclismo italiano. Il campione di Villacidro, portacolori dell’Astana, ha staccato tutti sulla salita della Serra, ed ha vinto con 40″ di vantaggio su Ulissi, Nocentini, Caruso e Moscon.

La vittoria odierna, dedicata al compagno di squadra Michele Scarponi tragicamente scomparso alla vigilia del Giro d’Italia (ha corso con la maglia che Scarponi gli aveva regalato in Sierra Nevada, che ora restituirà alla famiglia), gli consentirà di correre il Tour de France con la maglia tricolore addosso, tra i grandi favoriti per la vittoria finale.

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Il colombiano Fernando Gaviria (team Quick-Step) ha vinto in volata, sul traguardo di via Roma, a Cagliari, la terza tappa del 100° Giro d’Italia, ed ha conquistato la maglia rosa, togliendola al tedesco André Greipel che l’aveva fatta sua con la vittoria di ieri a Tortolì ed oggi, a una decina di km dal traguardo, è stato penalizzato da un salto di catena che lo ha costretto a fermarsi e a ripartire da solo sul lungomare Poetto battuto dal vento. Il ciclista colombiano ha messo a frutto con il suo sprint vincente, il lavoro straordinario fatto da tutta la sua squadra nella parte finale della tappa, caratterizzata – come appena sottolineato – da un forte vento di maestrale che ha spirato ad una media di circa 40 kmh con raffiche addirittura superiori. Il vento ha favorito l’azione di un gruppo di fuggitivi che nel finale sono riusciti ad allungare il gruppo e a guadagnare una manciata di secondi, margine mantenuto fino al rettilineo finale in pavé di via Roma.

I favoriti per la vittoria finale sono riusciti a contenere i danni in pochi secondi, l’unico a restare fortemente attardato per una caduta provocata proprio dal vento, è stato Rohan Dennis (team Bmc Racing), giunto al traguardo con oltre cinque minuti di ritardo e praticamente già tagliato fuori dalla lotta per le prime posizioni sul traguardo finale del 28 maggio a Milano.

Fernando Gaviria, la nuova maglia rosa con un vantaggio di 9″ su André Greipel e di 13″ su Lukas Pöstlberger, il vincitore e maglia rosa di Olbia, è uno dei ciclisti più in forma di questo avvio di stagione che lo ha visto tagliare per primo il traguardo in diverse corse ben cinque volte.

La carovana del giro nel tardo pomeriggio si è spostata all’aeroporto di Elmas, per la partenza alla volta della Sicilia dove, dopo la prima delle tre giornate di riposo previste quest’anno, martedì e mercoledì sono previste le prossime due tappe. Si prevede particolarmente impegnativa quella di martedì, con partenza da Cefalù ed arrivo sull’Etna, dove potrebbero scatenarsi i primi attacchi degli scalatori e degli uomini che puntano alla vittoria del Giro d’Italia. All’aeroporto c’è stata una grande festa, organizzata dalla Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto, nella hall delle partenze, con vari artisti, sportivi e personaggi dello spettacolo, con un concerto del pianista Romeo Scaccia, madrina Giorgia Palmas.

Oggi si è chiusa, dunque, la straordinaria parte iniziale del 100° Giro d’Italia, tornato in Sardegna dopo un’assenza di dieci anni. Sono stati tre giorni di grande festa e di straordinaria promozione dell’Isola, fortemente voluti dalla Regione e dalle amministrazioni locali. In questi tre giorni e non solo, già nella lunga fase di avvicinamento alla grande corsa rosa, la Sardegna è stata al centro del mondo, non solo sportivo. Nonostante la delusione per la forzata assenza di Fabio Aru, la Sardegna ha vissuto giorni indimenticabili, ma ora non ci si dovrà fermare, perché a giorni come questi seguano effettivamente concrete azioni tese alla promozione della nostra Isola in chiave turistica e non solo nelle zone toccate dal Giro d’Italia. Resta sempre più incomprensibile che regioni, non solo italiane, con un patrimonio naturale neppure lontanamente avvicinabile a quello della Sardegna, facciano del turismo uno dei punti fondamentali dei loro programmi di sviluppo, e nella nostra meravigliosa isola si continui a dedicare al settore una fetta marginale delle risorse e dell’impegno concreto che sarebbe necessario per cambiare finalmente marcia e superare la condizione drammatica in cui vivono centinaia di migliaia di sardi.

Giorgia Palmas.

 

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E’ stata presentata oggi, ad Alghero, l’edizione numero 100 della corsa rosa che prenderà il via domani mattina dalla cittadina catalana e si svilupperà nell’Isola nelle prime tre tappe, fino a domenica, per complessivi 559 km.

La Sardegna è in festa per questo evento, sul quale hanno investito tanto sia la Regione sia le amministrazioni locali, consapevoli dello straordinario strumento promozionale che rappresenta anche in chiave turistica, nel medio e lungo termine.

Sul piano squisitamente tecnico, vista l’assenza forzata di Fabio Aru che ha dovuto dare forfait per le precarie condizioni fisiche (il camoione di Villacidro, presente al via da spettatore, dovrebbe recuperare la miglior condizione per presentarsi in perfette condizioni al prossimo Tour de France), e la tragica scomparsa di Michele Scarponi che avrebbe dovuto guidare da capitano la squadra dell’Astana proprio al posto di Fabio Aru, tra i grandi favoriti della vigilia ci sono Vincenzo Nibali (vincitore della corsa rosa per la seconda volta un anno fa) e il colombiano Nairo Quintana. Tra loro cercheranno di inserirsi i due capitani del team Sky, il gallese Geraint Thomas e lo spagnolo Mikel Landa; l’altro britannico Adam Yates (team Orica-Scott) che ha vinto la classifica giovani del Tour 2016; l’olandese Steven Kruijswick (team Lotto-Jumbo); il francese Thibaut Pinot (team FDJ) e l’olandese Tom Dumoulin (team Sunweb), il lussemburghese Bob Jungels (team Quick-Step) e lo statunitense Tejay Van Garderen (team Bmc).

Domani, per il via del 100° Giro d’Italia, Alghero verrà letteralmente invasa da decine di migliaia di tifosi e turisti, in una giornata che le condizioni meteo prevedono ancora più bella di quella che ha accompagnato la vigilia e temperature massime in crescita fino a 24 gradi, quasi un antipasto dell’estate.

Le tre tappe sarde: 1ª Alghero-Olbia, 203 km, 2ª Olbia-Tortolì, 208 km, 3ª Tortolì-Cagliari, 148 km.

Vincenzo Nibali è uno dei grandi favoriti per la vittoria finale del 100° Giro d’Italia