29 March, 2024
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«La determinata e generosa mobilitazione delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori Sotacarbo nonché le nostre sollecitazioni, hanno sortito un primo importante effetto: il presidente Christian Solinas ha nominato come componente della Regione all’interno del Consiglio di Amministrazione della società di ricerca scientifica Sotacarbo, l’ingegner Mario Porcu, che, dopo l’imminente assemblea dei soci, su indicazione della Giunta regionale, ne diverrà il Presidente.»

Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione, commenta così la novità ufficializzata questa sera, che ha portato alla scelta di Mario Porcu, già presidente della società per diversi anni, nel Cda della Siotacarbo.

«Questa era una delle richieste delle organizzazioni sindacali: quella di avere un nuovo presidente dopo il dimissionario professor Alessandro Lanza. Naturalmente le sfide per rafforzare dal punto di vista finanziario e industriale la società sono ancora molte aggiunge Fabio Usai –. Ma noi, al fianco dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e oggi del nuovo, prossimo, manager, siamo pronti a combatterle. Sotacarbo è un’eccellenza del panorama scientifico sardo e perciò va preservata è rafforzata. Ringrazio il presidente Christian Solinas per averci ascoltato e per aver deciso e faccio i mei migliori auguri di buon lavoro all’ingegner Mario Porcu a cui offrirò, fin da subito – conclude il consigliere regionale sardista -, la massima disponibilità a collaborare nell’interesse della società, dei lavoratori e del territorio.»

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Sulla vertenza Sotacarbo che vede i lavoratori in sciopero per rivendicare dalla Giunta regionale il rispetto degli impegni assunti nei confronti di una sua società compartecipata con Enea, oggi interviene il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai.

«Nei mesi scorsi ho fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per promuovere percorsi di interlocuzione e risoluzione delle criticità insite nella vertenza Sotacarbo – scrive in una nota Fabio Usai -. Ho collaborato con le organizzazioni sindacali, in particolare con la Filctem Cgil, per addivenire a una rapida soluzione della vertenza. Più volte negli ultimi mesi ho stimolato la Giunta regionale e i suoi componenti, anche in incontri specificamente organizzati sul tema, a mantenere gli impegni presi con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Nello specifico per la nomina del nuovo (e indispensabile per garantire piena autorevolezza e concrete prospettive di sviluppo all’azienda) Presidente, nonché sull’acquisizione da parte della Regione della maggioranza del capitale azionario.»

«Ancora oggi gli impegni non sono stati concretizzati ed i lavoratori Sotacarbo (ovvero una straordinaria azienda di ricerca scientifica operante nel campo dell’energia e dell’economia circolare – apprezzata in ambito internazionale. Sita peraltro nel nostro territorio) sono obbligati a rivendicare i propri diritti nel modo più sofferto possibile, costituito dall’astensione dal lavoro e quindi dal salario nonché dalla discesa in piazza aggiunge Fabio Usai -. Una mobilitazione e uno stato d’incertezza per decine di famiglie che, francamente, si sarebbe potuto tranquillamente evitare se si fosse intervenuti per tempo decidendo ciò che semplicemente va deciso senza più tentennamenti per garantire a una delle ormai poche eccellenze industriali della nostra isola, di sopravvivere.»

«Pertantoconclude Fabio Usai, sollecito ancora una volta la Giunta regionale ed il presidente Christian Solinas a intervenire immediatamente per garantire una prospettiva all’azienda Sotacarbo e un futuro occupazionale ai lavoratori coinvolti.»

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Il servizio di dialisi notturna dell’ospedale Sirai di Carbonia non verrà sospeso. E’ il risultato dell’incontro svoltosi ieri mattina presso la sede istituzionale di Villa Devoto, a Cagliari, tra il presidente della Regione Christian Solinas, i rappresentanti dell’associazione nefropatici e trapiantati – Apent, Giampiero Bindo e Gianluca Lindiri, il dottor Giorgio Mirarchi, l’infermiere (già sindacalista ed amministratore del comune di Carbonia) Bruno Angioni ed il consigliere regionale Fabio Usai.

Il futuro del servizio di “dialisi notturna” dell’ospedale Sirai di Carbonia nello scorso mese di dicembre era stato messo in discussione dalle annose ristrettezze di organico del reparto Nefrologia-Dialisi. La reazione dei pazienti è stata fortissima ed ha dato vita ad una mobilitazione, accompagnata dalla denuncia del consigliere regionale Fabio Usai che ha sollecitato l’incontro di ieri e di altre forze politiche e sindacali del territorio.

«Da quando abbiamo la possibilità di effettuare la “dialisi notturna”hanno spiegato Giampiero Bindo e Gianluca Lindiri al presidente Christian Solinas -, la nostra qualità di vita è migliorata incredibilmente. Viviamo una vita quasi normale. Ed essendo noi pazienti cronici per i quali, probabilmente, non si potrà più nemmeno tentare la via del trapianto, arrivare a questa condizione di stabilità è fondamentale per vivere meglio e soprattutto più a lungo.»

La posizione dei due rappresentanti dei pazienti è stata ribadita da Bruno Angioni che ha spiegato al presidente Christian Solinas «l’impatto positivo, tangibile nell’osservazione quotidiana dei pazienti, della dialisi notturna. Grazie a essa, ha ribadito Angioni, molti pazienti vivono più a lungo e senza particolari o eccessive complicazioni» e dal dottor Giorgio Mirarchi, colui che per primo introdusse questo protocollo terapeutico all’ospedale Sirai di Carbonia: «Sono qui – ha spiegato Giorgio Mirarchi -, perché anche se in pensione, tengo ancora moltissimo alla vita dei pazienti che per tanti anni ho seguito e aiutato a vivere meglio. Grazie alla dialisi notturna, alla particolare modalità e tempistica con cui la terapia viene applicata la notte, ho registrato con osservazioni scientifiche adottate nel tempo un considerevole innalzamento dell’aspettativa e della qualità di vita dei pazienti. Che, curati in questo modo, accusano molti meno sintomi e conseguenze debilitanti per il proprio organismo rispetto a una terapia tradizionale. Questo protocollo è il più indicato per i pazienti impossibilitati a ricevere il trapianto».

Il consigliere regionale Fabio Usai ha ribadito come l’approccio al tema della “dialisi notturna” non possa essere ragionieristico o legato alla razionalizzazione, perché in gioco c’è il futuro di persone in carne ed ossa: «E’ necessarioha affermato Fabio Usai -, fare di tutto per salvare questo importante servizio. Perché la salute e in generale la qualità di vita dei pazienti deve avere la priorità sopra ogni cosa. Come hanno spiegato i rappresentanti dell’Apent e i professionisti della sanità presenti in sala, questo protocollo terapeutico è il più efficace per curare i pazienti e garantire loro un’esistenza dignitosa e duratura. La mia richiesta al presidente Christian Solinas – ha concluso Fabio Usai –, è che al reparto nefrologia-dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia siano assegnate nuove risorse infermieristiche allo scopo di colmare parte dei buchi in organico e garantire i servizi tra cui, appunto, la dialisi notturna».

Il presidente della Regione Christian Solinas non è rimasto indifferente alle sollecitazioni e alle spiegazioni, alle quali ha risposto assumendo l’impegno a trovare una rapida soluzione. Successivamente arrivata, alcune ore dopo, nell’incontro con il commissario straordinario dell’Ares Massimo Temussi, che ha confermato l’impegno ad implementare gli organici del reparto nefrologia-dialisi di Carbonia con le due unità infermieristiche chieste dal consigliere regionale Fabio Usai per superare l’emergenza e scongiurare la sospensione del servizio.
«In prospettiva, nel contesto più ampio dell’attuazione della nuova riforma sanitaria hanno spiegato Christian Solinas e Massimo Temussi -, le criticità emerse nel suddetto reparto verranno risolte strutturalmente in maniera da assicurare una soluzione definitiva alle problematiche esposte dai pazienti. Ma per adesso la dialisi notturna è salva.»

«Il risultato raggiunto è importante per i pazienti, per l’ospedale Sirai di Carbonia, per la città e per il territorio, arrivato grazie al lavoro di gruppo compiuto tra più livelli, politico, associativo e sanitario ha concluso Fabio Usai -. Quando ci si unisce e si lotta per gli stessi obiettivi, senza polemiche, sgambetti e strumentalizzazioni, i risultati arrivano.»

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Sulla vicenda della gravissima emergenza presente all’ospedale Sirai di Carbonia, che ha ieri ha portato tre dirigenti medici (Antonio Tuveri, Viviana Lantini e Mauro Mantega), a chiedere un intervento immediato per evitare il trasferimento delle attività al CTO di Iglesias e quindi la chiusura del presidio, interviene oggi il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, con un’interrogazione inviata all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.«Da molti anni assistiamo ad un progressivo depotenziamento della sanità nel nostro territorioscrive Fabio Usai nell’interrogazione -, con la chiusura e il trasferimento di interi reparti ed il depotenziamento di servizi sanitari spesso fondamentali per la vita dei cittadini. Uno fra i tanti, quello di Emodinamica ridotto drasticamente nella sua funzionalità e ormai disponibile solo 5 giorni alla settimana e per 1/3 della giornata. È notizia di questi giorni, inoltre, l’ipotesi di chiusura del servizio di “dialisi notturna”, ossia uno straordinario protocollo terapeutico in grado di migliorare l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti da esso assistiti. Disservizi e depotenziamenti che hanno coinvolto e coinvolgono anche altri reparti e fondamentali servizi come quelli del “pronto soccorso”, della chirurgia, dell’ortopedia, dell’urologia e dell’attività nelle sale operatorie in entrambi gli ospedali CTO di Iglesias e Sirai di Carbonia.»
«Tra le principali cause del depotenziamento dei servizi sanitari – ha sottolineato il consigliere regionale sardista –, c’è di sicuro quella della carenza negli organici e il mancato turnover del personale medico e infermieristico negli ultimi anni. Una situazione già grave ma ulteriormente peggiorata con l’entrata in vigore della riforma pensionistica sulla “quota 100”. Ho sollecitato fortemente l’assessore regionale Mario Nieddu ad illustrare le iniziative adottate dal suo assessorato, nelle more del processo di assunzione di nuovo personale sanitario avviato dalla Regione Sardegna, per destinare parte dei nuovi assunti nelle strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente allo scopo di soddisfare le esigenze di organico dell’ASSL.»
«La grave situazione dell’ospedale Sirai di Carbonia evidenzia Fabio Usaiche in questi giorni si trova ad affrontare due distinti focolai di Covid-19 che hanno provocato il contagio di decine tra operatori sanitari e pazienti ricoverati nella struttura, nonché il decesso di alcuni di essi, ha portato tre medici a prendere posizione con una missiva indirizzata alla dirigenza sanitaria, nella quale si chiedono immediati interventi per mettere in sicurezza la struttura, evitare pericolosi e ingestibili sovraccarichi di lavoro per il personale ivi impiegato (non risultato positivo al Covid-19) e garantire così le prestazioni urgenti all’interno dei reparti. Anche su questa preoccupante situazione, ho sollecitato l’assessore della Sanità, affinché intervenga con tutto ciò che è nel suo potere per garantire il contenimento e spegnimento dei focolai epidemici e, nel contempo, le prestazioni sanitarie all’utenza e per preservare l’incolumità degli operatori medici, infermieristici, delle pulizie e delle manutenzioni, e ovviamente dei pazienti ivi ricoverati e quelli che si potrebbero recare in ospedale per essere curati per le proprie patologie.»
«Sulla vicenda dell’ospedale Sirai l’assessore Mario Nieddu intervenga rapidamente, coinvolgendo e sollecitando a sua volta il management della ATS, e se si ravvisassero negligenze, sottovalutazioni, inadempienze o inadeguatezze, anche da parte di coloro che avrebbero dovuto prevedere e gestire questa situazione in ambito dirigenziale, evitando che sfuggisse di mano, si intervenga sanzionando i responsabiliconclude Fabio Usai -. Chi ha responsabilità reali e concrete, stavolta, si assuma le proprie responsabilità.»

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Il servizio di dialisi notturna del Sirai di Carbonia sembra destinato alla definitiva soppressione. La notizia, divenuta di dominio pubblico due giorni fa, con una forte presa di posizione del consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, ha scatenato una durissima reazione dei pazienti che ieri sera hanno manifestato nel corridoio d’ingresso del reparto, dove hanno ricevuto la visita del responsabile facente funzioni del Servizio, il dottor Raffaele Pistis, al quale hanno esternato la loro fortissima contrarietà al Piano che sarebbe stato predisposto dai vertici aziendali per fare fronte alla carenza di personale. Al dirigente medico è stato chiesto di farsi interprete nei confronti della dirigenza aziendale dell’importanza del Servizio, autentico fiore all’occhiello dell’Ospedale Sirai e dell’intera ASSL, dal momento che una sua soppressione, avrebbe ripercussioni pesantissime per diversi pazienti. Il dottor Raffaele Pistis ha assicurato che avrebbe predisposto una relazione dettagliata su quanto è emerso nel corso dell’incontro e sulle legittime rivendicazioni dei pazienti, sottolineando che, comunque, le decisioni finali sono in capo ai vertici dell’Azienda.

I pazienti presenti, molti dei quali sono in dialisi da alcuni decenni, hanno esternato forti perplessità al dottor Raffaele Pistis e stamane alcuni di loro hanno annunciato di aver avuto notizia che la decisione della soppressione del servizio di dialisi notturna sarebbe stata già presa, in quanto sarebbero stati già predisposti i turni delle sedute dei pazienti a partire dal 10 gennaio e quelli che si sottoponevano alle sedute di dialisi nel corso della notte, sarebbero stati spostati nei turni diurni.

Fotografie di Nadia Pische

Servizio di dialisi notturna a rischio chiusura all’ospedale Sirai di Carbonia. A lanciare l’allarme è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.
«Spiace constatare che ciclicamente la “dialisi notturna”, ovvero uno dei più importanti e (a livello nazionale) riconosciuti e invidiati servizi sanitari di cura dell’ospedale Sirai di Carbonia, viene messa in discussione con un’evidente noncuranza delle ripercussioni che l’abolizione di questo straordinario protocollo terapeutico avrebbe nella salute e in generale qualità di vita dei pazientiscrive in una nota il consigliere regionale dei 4 Mori -. È notizia di ieri, infatti, che la cronica mancanza di personale infermieristico negli ospedali del territorio (Sirai e Santa Barbara), specificamente nei reparti di nefrologia e dialisi, ha dato origine alla decisione di rimodulare gli orari del personale impiegato in tali strutture, in modalità incompatibile con l’espletamento del servizio soprammenzionato. Una decisione dei dirigenti sanitari motivata da necessità organizzative ma che cozza profondamente con l’esigenza di garantire agli assistiti le migliori cure rese disponibili dalla scienza nelle relative strutture. Per questo motivo i pazienti, che grazie alla dialisi notturna hanno visto aumentare e migliorare sensibilmente, negli ultimi anni, la propria aspettativa e qualità di vita, manifestano enorme preoccupazione rispetto all’eventualità che questo servizio salvavita venga interrotto o nella migliore delle ipotesi depotenziato al pari di tanti altri nel territorio.»

«Un servizio, è bene ricordarlo, nella sua innovatività tra i pochi in Italia e considerato all’avanguardia in ambito scientificoaggiunge Fabio Usai -. Grazie a esso, i pazienti possono godere delle cure la notte e vivere una quotidianità pressoché normale di giorno. Inoltre, considerato il suo espletamento tramite tempistiche più lunghe rispetto  a una normale dialisi, le conseguenze fisiche per chi viene sottoposto al trattamento sono nel medio e lungo periodo estremamente meno impattanti per la salute. Nondimeno, preservare la “dialisi notturna” nel nostro territorio oltre a essere esercizio fondamentale per garantire la salute dei pazienti, significa anche proteggere uno dei pochi servizi sanitari d’eccellenza rimasti, ed evitare che lo smantellamento degli ospedali del Sulcis Iglesiente, iniziato svariati anni or sono, proceda inesorabile.»

«Sollecito fortemente il direttore ASSL Carbonia Carlo Murru, il Commissario dell’ATS Massimo Temussi, e l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, ad adoperarsi per identificare una soluzione alternativa a quella della disintegrazione del servizio di “dialisi notturna” – conclude Fabio Usai -. In caso contrario saremo pronti a dare battaglia contro questa decisione scellerata e fortemente lesiva della salute dei pazienti e in generale dei cittadini del territorio.»

 

«Ammonterà in totale a 3.500.000 euro la cifra destinata oggi (tramite l’assestamento di bilancio) dal Consiglio regionale all’attivazione di progetti di politiche attive del lavoro per le ex maestranze delle vertenze Sider Alloys, Porto Canale e Air Italy. La somma, finanziata grazie ai contributi provenienti dal “Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione” e in parte grazie ad un cofinanziamento regionale di 1.400.000 euro, servirà ad allestire piani di allineamento delle competenze e di reinclusione nel mercato del lavoro per almeno 1.300 ex lavoratori; 600 di essi legati alla vertenza Sider Alloys; 500 a quella Air Italy e, infine, 200 al Porto Canale.»
Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito sardo d’Azione.

«Nello specifico aggiunge Fabio Usai i beneficiari di questi progetti potranno essere impiegati in attività quali:

  • formazione e riqualificazione su misura, anche nel campo ICT e della certificazione delle competenze;
  • assistenza per la ricerca di un lavoro e il ricollocamento;
  • orientamento professionale;
  • servizi di consulenza e tutoraggio;
  • promozione dell’imprenditorialità e assistenza al lavoro autonomo;
  • creazione e rilevamento di imprese da parte dei dipendenti, nonché per attività di cooperazione;
  • misure speciali di durata limitata, come l’indennità per la ricerca di un lavoro, gli incentivi all’assunzione destinati ai datori di lavoro e le indennità per la mobilità territoriale, di soggiorno o di formazione e per l’integrazione salariale per chi partecipa ad attività di formazione ed apprendimento permanente.»
    «In particolare i lavoratori ex Alcoa/Sider Alloys (espulsi dai cicli produttivi nel dicembre 2012 ed ancora oggi sottoposti a regime di mobilità in deroga con consistente decurtazione economica della stessa), così come discusso in questi mesi nelle diverse riunioni tenutesi alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, dell’assessora del Lavoro Alessandra Zedda e delle rappresentanze sindacali, potranno essere introdotti, contestualmente e di pari passo all’avvio del piano di revamping e di riavvio dell’unità produttiva di Portovesme, a un percorso di riprofessionalizzazione e allineamento delle competenze, propedeutico alla loro progressiva ricollocazione all’interno della fabbricasottolinea Fabio Usai . L’auspicio è che, in conseguenza allo stanziamento odierno delle risorse da parte della Regione Sardegna, ognuno dei soggetti coinvolti nella vertenza, in primis a partire dalla multinazionale svizzera, faccia la propria parte per concretizzare il prima possibile il piano di politiche attive e, si spera in tempi rapidi, la ricollocazione di tutte le maestranze all’interno dello stabilimento.»
    «Il Sulcis Iglesiente, territorio fra i più colpiti dalla crisi economica degli anni scorsi conclude il consigliere regionale sardista – necessita di urgenti interventi occupazionali e di un’inversione di tendenza immediata che solo il riavvio di grandi realtà produttive come appunto Sider Alloys potrebbe assicurare nel brevissimo periodo.»

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In queste ore ho presentato (insieme ai miei colleghi del gruppo consiliare del Partito Sardo D’Azione) un’interrogazione all’assessore regionale della Sanità, per quanto riguarda il fondamentale tema della medicina territoriale e del rilancio delle Case della Salute.

Il mese scorso, ricorderete bene, come maggioranza regionale abbiamo varato la nuova riforma sanitaria, per mettere riparo ai danni provocati dalla precedente riforma approvata dal governo di centrosinistra. In questi anni, a causa di essa, abbiamo assistito ad un progressivo depotenziamento dei servizi sanitari e della medicina territoriale, all’allungamento delle liste d’attesa, alla chiusura di interi reparti e al depauperamento del capitale umano costituito da medici, infermieri e operatori socio-sanitari.

Tutte criticità sulle quali è giunto il momento di mettere mano in modo efficace e concreto.

Tra le varie cose, è necessario ricostruire e rilanciare l’assistenza sanitaria territoriale, potenziando gli importantissimi presidi costituiti dalle Case della Salute che, secondo quanto previsto dai legislatori nazionali quando furono introdotte, sarebbero dovute diventare «strutture polivalenti in grado di erogare in uno stesso spazio fisico l’insieme delle prestazioni socio sanitarie, favorendo, attraverso la contiguità spaziale dei servizi e degli operatori, l’unitarietà e l’integrazione dei livelli essenziali delle prestazioni socio-sanitarie, fino a diventare le strutture di riferimento per l’erogazione dell’insieme delle cure primarie», ma che, purtroppo, nel nostro territorio si sono invece rivelate, soprattutto dopo la riforma sanitaria varata dalla precedente Giunta Pigliaru, in gran parte delle scatole vuote.

Perciò, è necessario rilanciarle, dotarle di organici adeguati, in termini di medici, infermieri ed operatori socio sanitari, potenziando, ad esempio fra i tanti, i servizi di diabetologia, pediatria, il centro prelievi, l’assistenza continua dei pazienti anche dopo le loro dimissioni dalle strutture ospedaliere, senza però togliere spazio alle attività di screening tra la popolazione, allo scopo di prevenire le patologie più diffuse.

All’assessore Mario Nieddu, chiedo di illustrare gli intendimenti della Giunta su questo importante argomento e, soprattutto, offro tutto il mio impegno, affinché si raggiungano gli obiettivi di ricostruire una Sanità nel territorio a dimensione dei bisogni dei suoi cittadini.

Fabio Usai

Consigliere regionale PSD’Az

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«È stata dura: abbiamo lavorato alacremente in queste settimane per arrivare a questo importante risultato confrontandoci con criticità di vario tipo e vincendo numerose resistenze, anche interne all’ATS, ma alla fine siamo riusciti a migliorare una situazione divenuta oramai insostenibile; soprattutto, negli ultimi tempi vista la recrudescenza dell’epidemia di Covid-19 anche nel nostro territorio.»

L’on. Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione, esprime soddisfazione per la soluzione del problema dell’accreditamento del macchinario processa-tamponi.

«Recriminazioni e polemiche a parteaggiunge Fabio Usai -, l’aspetto più importante è che da oggi anche nella ASSL Carbonia, ovvero l’azienda sanitaria del Sulcis Iglesiente, si potranno processare i tamponi per l’individuazione del Covid-19. I nostri laboratori di analisi, per la diagnosi molecolare basati sulla ricerca del genoma SARS-CoV-2, sono stati accreditati e riconosciuti dalla Regione Sardegna.»

«Alle critiche di questi giorni, rispondiamo con i fatti e con l’impegno costante a favore dei cittadini, degli operatori sanitari e dei pazienticonclude il consigliere regionale sardista -. Da oggi il nostro territorio ha un’arma in più per individuare velocemente il virus ed interrompere ogni potenziale catena di contagi.»

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La consigliera regionale Elena Fancello, ex Movimento Cinque Stelle e ora al Gruppo Misto, ha aderito al Partito Sardo d’Azione. Ad annunciare l’ingresso nel partito sono stati gli stessi Franco Mula, Nanni Lancioni, Piero Maieli, Giovanni Satta, Stefano Schirru e Fabio Usai.
«I consiglieri esprimono grande soddisfazione per il nuovo ingresso, la scelta effettuata dell’onorevole Fancello, infatti, è stata accolta con grande entusiasmo. Lo spessore politico e umano che caratterizza l’on. Fancello – aggiungono i consiglieri sardisti – apporterà un importante contributo all’azione politica della maggioranza e di tutto il Consiglio regionale.»
Antonio Caria