19 April, 2024
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Si è concluso questa mattina, a Sant’Antioco, in uno dei piazzali del lungomare, il corso AIB (Antincendio Boschivo) 2020 rivolto ai volontari della Protezione civile. La prova pratica, a cui hanno partecipato sei giovani di Sant’Antioco, Sant’Anna Arresi e Carloforte, è stata diretta dal Corpo forestale dello Stato.
«Si tratta della fine di un percorso di formazioneafferma Albino Canè, presidente Assosulcis Sant’Antiocoper quanto riguarda la lotta agli incendi boschivi. È un corso che organizza il Corpo forestale per la Protezione civile e la prova pratica di questa mattina ha rappresentato la fase finale. Prima, i ragazzi hanno seguito tutta la parte teorica. Con questa prova si è potuto vedere il grado di preparazione dei volontari. La prossima fase sarà la consegna dell’attestato, che permetterà loro di intervenire nella lotta agli incendi boschivi, a supporto del Corpo forestale dello Stato.»
Federica Selis

 

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Sembrano non avere fine gli sbarchi dei migranti nelle coste del Sulcis. Durante la notte sono arrivati 12 uomini, tutti di nazionalità algerina. Il primo sbarco lungo la costa di Teulada, poi, questa mattina, attorno alle 6.00, il secondo tentativo nelle dune di Porto Pino.
Qui, il barchino, con a bordo i migranti, è stato avvistato dal titolare di una concessione balneare, che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Arrivata sul posto, la motovedetta del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza “Ballali”, ha scortato i 12 uomini, tutti giovani e in buona salute, al porto di Sant’Antioco. Ad attenderli in banchina polizia e carabinieri, che hanno invitato i migranti ad indossare la mascherina, prima di sbarcare.
Dopo i dovuti controlli medico sanitari e l’identificazione, la seconda tappa, per i 12 algerini, è stata il centro di accoglienza di Monastir, dove sono stati accompagnati e in cui dovranno passare 14 giorni di quarantena.
Salgono così ad oltre 500 i migranti arrivati in Sardegna dall’inizio del 2020. Viste le buone condizioni meteo marine non si escludono altri arrivi nelle prossime ore.
Federica Selis

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Si concluderanno questa sera, con l’ultimo appuntamento de “Lo Sbaraccone”, i cinque sabati antiochensi che hanno animato questi primi fine settimana estivi. A partire dalle 19.00, in Piazza Italia, cominceranno i divertimenti mentre le piazze e le vie del centro di Sant’Antioco si illumineranno delle luci dei negozi aperti fino alla mezzanotte. Ma non solo: la grande serata finale vedrà protagonisti i più piccoli: si terrà, infatti, il “Mercatino dei Bambini”, in cui i bimbi potranno mettere in vendita e scambiarsi libri, giocattoli, fumetti e tutto ciò che vorranno “sbaraccare”. E sempre pensando a loro, ad animare la manifestazione arriveranno, come ospiti speciali, Minnie, Topolino e Spiderman.
Intanto, in questa estate così particolare, in cui tutto appariva più difficile, Sant’Antioco può già trarre un suo primo bilancio.
«Il bilancio è positivo afferma Giovanni Esu, presidente del Centro Commerciale Naturale Sulki -. Queste cinque giornate sono andate benissimo, sia per i commercianti che hanno esposto sia per il paese di Sant’Antioco, che ha avuto finalmente delle serate piene, ben partecipate. Stasera, l’ultima serata con “Lo Sbaraccone”. L’abbiamo chiamato così, perché abbiamo invitato un po’ tutti a venire con gli oggetti e tutte le cose di cui si vogliono sbarazzare. Prepareremo delle piccole isole da Piazza Italia a Piazza Umberto, lungo tutto il viale alberato. Inoltre, invitiamo tutti i bambini a partecipare al “Mercatino dei Bambini”. Organizzeremo uno spazio interamente dedicato a loro, dove potranno venire gratuitamente e “sbaraccare” giornalini, giocattoli e tutto quello che desidereranno. È una cosa che ci fa molto piacere. Per tutta la giornata fino alla mezzanotte saremo molto felici di averli con noi.»
Gli organizzatori raccolgono i frutti di un’estate estremamente positiva, quindi, tanto che già si pensa ad una seconda edizione della manifestazione.
«Sì, assolutamenteconferma Giovanni Esu -. È un’idea che abbiamo in campo per i momenti di pausa, quando le attività commerciali hanno più bisogno di essere rinforzate da un piccolo evento che le metta in luce. Abbiamo approfittato di questo periodo, concentrando tutto sul sabato ed è andata bene. Chi ha esposto è assolutamente soddisfatto e questa cosa ci inorgoglisce. È un format che si può ripetere in altri periodi. Quindi richiameremo le attività commerciali a partecipare in maniera divertente, con un pizzico di animazione, accompagnando quella che è la vendita dei loro prodotti con il divertimento.»
Al via anche un turismo intelligente e sano, a Sant’Antioco. Il pacchetto offerte è vario e risponde a 360 gradi alle esigenze di tutti.
«Abbiamo messo in campo tutto ciò che si poteva realizzare per accogliere il turistaconclude il presidente del CCN -, per fornirgli le corrette informazioni, per fargli trovare tutto pronto. La situazione dei litorali, con i sistemi che informano continuamente riguardo a quello che è lo stato delle nostre spiagge ma, più in generale, di tutto quello che c’è a Sant’Antioco. Abbiamo un info point pronto ad accoglierli, a confezionare per loro pacchetti ad hoc e ad accompagnarli nella vacanza.»
Federica Selis

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Gli stagni di Sa Punta ‘e S’Aliga, a Sant’Antioco, si colorano di rosa. Nelle scorse settimane, infatti, nell’isola, sono tornati i fenicotteri. E sono migliaia. Un colpo d’occhio fantastico per gli appassionati di birdwatching ma non solo.
Non molti sanno che questi splendidi animali sono monitorati da istituti di ricerca italiani, francesi, spagnoli, greci e turchi, ovvero tutti i paesi del Mediterraneo in cui il fenicottero rosa compie le sue migrazioni ed i suoi spostamenti. Attraverso questi istituti, a cui fa riferimento una rete di studiosi ma anche di appassionati, gli uccelli vengono costantemente monitorati nei loro passaggi e nelle loro abitudini, inanellati e tutelati. Grazie a questi studi si è stati in grado di conoscere le abitudini di questi meravigliosi animali, il loro luogo di nascita, le mete delle migrazioni, il periodo di nidificazione, il
momento ed il luogo della loro morte. E non sono mancate le sorprese, come quando si è scoperto un esemplare di ben 78 anni d’età, ritenuto, al momento, il fenicottero più longevo.
Il controllo avviene attraverso un anello, che viene posizionato nella zampa dell’uccello poco dopo la nascita. Quest’anello, di cui l’animale viene dotato, ancora pullo, nel luogo in cui viene avvistato per la prima volta – in genere intorno al mese di vita -, contiene un codice numerico o alfabetico, che cambia a seconda della nazione natale e, ovviamente, dell’animale a cui appartiene. Una volta che l’uccello sarà dotato dell’anello identificativo, che può essere di plastica o di metallo, potrà essere monitorato nei suoi spostamenti, attraverso delle immagini fotografiche. Una volta fotografata la sigla segnata sull’anello, i dati relativi all’animale vengono riportati sulla sua scheda personale, aggiungendo un nuovo tassello alla sua vita.
Anche la Sardegna, meta prediletta dal fenicottero rosa europeo, vanta i suoi studiosi appassionati e fotografi. Come Salvatore Selis, che, a Sant’Antioco, si occupa da 18 anni, ovvero dal 2002, di controllare, monitorare ed inviare i dati, relativi agli esemplari che vivono o che raggiungono gli stagni dell’isola. Lo studio è internazionale, si chiama “Progetto Fenicottero”, ed è curato dai centri di ricerca di diverse nazioni, come il CSIC spagnolo – acronimo del Consiglio Superiore delle Investigazioni Scientifiche -, ed il Tour du Valat, che, in Francia, è un centro di ricerche per la conservazione delle zone umide mediterranee. In Italia se ne occupa l’ISPRA, ovvero l’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale.
Abbiamo incontrato Salvatore Selis per una chiacchierata, che ci ha avvicinato al mondo di questi affascinanti uccelli. Cominciamo col parlare degli esemplari presenti negli stagni della laguna sulcitana, che catturano l’attenzione dei tanti curiosi, che li osservano mentre transitano lungo l’istmo.
«A Sant’Antioco non abbiamo fenicotteri stanziali. Gli unici stanziali sono quelli che si trovano nel primo stagno delle Saline, che sono però animali malati, feriti o che hanno avuto problemi alle ali e non possono più volare. Vengono portati lì anche dalla Guardia Forestale, che, dopo averli curati, li rimette all’interno dello stagno.»
Quindi non c’è una nursery. Gli uccelli non nascono nell’isola?
«No, a Sant’Antioco il fenicottero non nidifica. Sono presenti solo i migratori.»
In che periodo arrivano?
«Solitamente in aprile. Si dividono tra gli stagni delle saline e quelli di Sa Punta ‘e S’Aliga, a Paringianu.»
In genere, si conosce la provenienza dei fenicotteri che arrivano in Sardegna?
«Non provengono da una nazione precisa. Pensiamo, ad esempio, alle zone di nidificazione: in Sardegna nidificano a Molentargius e alle saline Conti Vecchi di Cagliari. Le altre nazioni di nidificazione sono la Francia, allo Stagno du Fangassier, la Spagna, la Turchia e la Grecia. Non fanno altro che compiere un giro circolare tra le diverse nazioni, a seconda dei periodi.»
Quindi il nostro fenicottero non viene dall’Africa?
«No. Si tratta di un fenicottero puramente europeo: il cosiddetto fenicottero rosa, che è di dimensioni importanti. Come grandezza è il secondo uccello al mondo, dopo lo struzzo. Esistono cinque famiglie di fenicotteri e quello che migra nei nostri stagni è il più grande tra tutti. Le altre famiglie presentano anche colorazioni diverse. Il fenicottero africano, ovvero il fenicottero minore, migra solo all’interno dell’Africa.»
A che età un fenicottero compie la sua prima migrazione?
«Il primo spostamento avviene intorno ai due o tre mesi. In quel momento fa la sua prima migrazione insieme ai genitori. Una volta compiuto il primo volo inizia la fase indipendente della sua vita.»

Come si dispone lo stormo in volo?
«Forma uno schieramento e gli uccelli si alternano alla guida.»
Per quanto riguarda, invece, la composizione dello stormo: i fenicotteri si muovono in gruppi familiari?
«No, sono uccelli singoli che, in qualche modo, incontrano altri loro simili e vi si uniscono. In un unico gruppo ci sono uccelli di provenienze tutte diverse. Una volta che si uniscono formano anche le nuove coppie.»
Si tratta quindi di animali socievoli, che entrano facilmente all’interno di gruppi già formati.
«Sì, decisamente.»
Non tutti i fenicotteri sono muniti dell’anello identificativo. Di quelli presenti a Sant’Antioco, in questo momento, solo una cinquantina di esemplari sono monitorati.
«L’anello è la carta d’identità del fenicotteroprosegue Salvatore Selis -. Viene messo quando il pullo comincia a camminare. Un gruppo di persone incanala i piccoli in un recinto e li inanella. In Sardegna succede a Molentargius. Solitamente vengono inanellati circa 500 uccelli, sui 5mila che nascono.»
Come avviene l’identificazione degli esemplari?
«Si fotografa l’anello, che contiene un codice. Sulla base di questo codice, che è diverso a seconda delle nazioni, se non delle singole località, si tracciano gli spostamenti. In realtà gli anelli sono due: uno in acciaio, con l’indicazione della nazione di appartenenza, e uno in plastica. Possono riportare una sigla numerica o alfabetica o anche alfanumerica. Dipende sempre dall’anno di inanellamento e dal paese in cui viene registrato. Così come cambia anche il colore della plastica, che in alcune nazioni è gialla mentre in altre rosa.»
Il monitoraggio degli animali, a differenza di quello che si potrebbe pensare, non è cosa recente: i primi dati raccolti risalgono al 1979. Qual è l’età media di un fenicottero?
«50 o 60 anni – risponde Salvatore Selis -. Qualche tempo fa ne fotografai uno di 48 anni. C’è stato un fenicottero, in cattività, che ha raggiunto quasi gli 80 anni di vita.»
Sono uccelli monogami?
«In genere sì, anche se si separano per poi riunirsi ogni anno per la nidificazione.»
Da cosa deriva il colore intenso del loro piumaggio?
«Deriva dall’Artemia Salina, il piccolo crostaceo, simile a un gamberetto, che cresce all’interno delle saline e di cui si nutrono. Nel secondo stagno di Sant’Antioco, quello di Sa Punta ‘e S’Aliga, questo crostaceo non è presente. Si tratta di stagni d’acqua salmastra, se non addirittura dolce, ed i fenicotteri presenti lì si nutrono di alghe.»
In che momento della vita comincia a cambiare il piumaggio, passando dal grigio al rosa?
«La prima muta del colore inizia a vedersi intorno all’anno di vita. Pian piano le piume assumono sempre più la colorazione rosa. Le zampe e il becco diventano sempre più rossi man mano che l’animale cresce. Più è intenso e omogeneo il rosa più significa che il fenicottero è anziano. Se invece ha ancora parte del piumaggio grigia o nera significa che è un fenicottero giovane, di uno o due anni di vita.»
Come si distinguono i maschi dalle femmine?
«I maschi sono più alti e più grossi. Hanno il collo più lungo. Le femmine restano più piccole.»
Nella scheda relativa ad ogni individuo, accanto al codice dell’anello, viene riportato se il fenicottero si trova in parata nuziale. Qual è il periodo del corteggiamento, per questi meravigliosi uccelli?
«La parata nuziale la fanno tutti gli anni. Iniziano intorno a gennaio o febbraio. In genere, a farla sono i maschi, però può succedere che partecipino anche le femmine.»
Un problema annoso che, purtroppo, causa la morte di molti fenicotteri durante la discesa verso gli stagni delle saline, e che interessa, soprattutto, le aree di Sant’Antioco, sono i cavi dell’alta tensione. Gli uccelli, infatti, mentre si dispongono per la calata, incappano spesso in queste, che, per loro, rappresentano delle vere e proprie trappole mortali.
«Sbattono sui cavi e quando non muoiono direttamente, restando appesi, finiscono magari per spezzarsi un’ala. Infatti, gli esemplari che si trovano agli stagni delle saline sono perlopiù animali che si sono feriti, sono stati catturati per essere curati e sono stati rimessi nello stagno. A volte però succede che l’ala debba essere tagliata e che il fenicottero rimanga con il moncherino. A quel punto, non può più volare e diventa stanziale. Dopo un certo numero di anni, però, questo gli causa sempre più difficoltà nel nutrirsi e muore. A quel punto interviene il falco di palude, che si nutre di fenicotteri e di altri uccelli.»
Non sempre si riesce a salvarli: alcuni individui, infatti, resistono alla cattura, scappando in mezzo ai fanghi dello stagno, e segnando così il proprio destino: era accaduto, qualche tempo fa, ad un piccolo,
monitorato da Salvatore.
«Si era spostato nel lato della laguna. L’avevo seguito per qualche giorno ma è morto. In altri due o tre casi, invece, sono riuscito a catturarli e portarli alla Forestale. Altre volte ho chiamato direttamente loro per venire a prenderli. In due di questi casi non sono comunque sopravvissuti.»
Una volta che l’animale muore, la sua scheda viene aggiornata con il triste avvenimento.
Terminiamo l’incontro con Salvatore Selis ringraziandolo per la sua disponibilità nel farci conoscere degli aspetti, anche inediti, su questo meraviglioso fenicottero che, ormai da decenni, ci rende l’onore di popolare i nostri stagni.
Le immagini dei fenicotteri, a corredo dell’articolo, sono pubblicate su gentile concessione di Salvatore Selis.
Federica Selis

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Si è tenuta questa mattina, nella sala sindacale della Portovesme srl, la cerimonia di consegna delle Borse di studio, a due giovani studenti meritevoli, figli di dipendenti dell’azienda. Il concorso, indetto a gennaio 2020, è stato bandito dalla Fondazione Intercultura e fortemente sostenuto dall’azienda di Portoscuso. Lo scopo è quello di stimolare una mobilità internazionale tra studenti, che permetta di ampliare gli orizzonti scolastici e culturali dei giovani.
Ad aggiudicarsi le Borse sono stati Irene Boccini, di Portoscuso, e Alessandro Longu, di Iglesias, che partiranno per un programma annuale, da svolgere rispettivamente in Irlanda e in Danimarca.
«Trovo che sia un’esperienza molto bella e quindi sono molto eccitata all’idea di partire afferma Irene, studentessa del Liceo Scientifico  di Carbonia, con il sogno di una laurea in astronomia, passione che coltiva sin da piccola -. Penso che sia anche un modo per ampliare i miei orizzonti e lanciarmi nel mondo. Stare fuori un anno è anche un modo per rafforzare il legame con la mia terra, che è la Sardegna. Sono molto grata alla Portovesme srl per questa opportunità che mi sta offrendo.»
Questo 2020 rappresenta il primo anno della collaborazione tra la Portovesme srl e la Fondazione Intercultura, che vede l’azienda sulcitana impegnata nell’istituzione di due Borse annuali, al fine di promuovere un programma di studio all’estero, per i figli dei propri dipendenti.
Davide Garofalo, Amministratore delegato della Portovesme srl, si esprime in merito all’iniziativa: «I ragazzi hanno già dato dimostrazione di essere stati molto in gamba. Hanno fatto un ottimo percorso di studi e si sono meritati questa Borsa di studio per andare all’estero. Ci aspettiamo che quest’esperienza li faccia crescere, li arricchisca e che questo bagaglio, dovuto al contatto con culture diverse, possano poi riportarlo in Sardegna e metterlo a disposizione, per un progetto di crescita del territorio locale. La Sardegna ha bisogno di riprendere certe dinamiche che, soprattutto qui nel Sulcis, si sono fermate. Chi meglio dei giovani può dare  nuova linfa alla crescita futura dell’isola e soprattutto della nostra area?»
Le borse di studio si inseriscono sulla scia del successo del Bando di Concorso “Giovani Scuola e Futuro”, giunto ormai alla nona edizione e che, sempre questa mattina, ha visto premiati, con un assegno individuale di 3.500 euro, tre ragazzi: Gaia Littera, di Bacu Abis, Alessandra Loni e Nicola Longu, di Iglesias, tutti figli di dipendenti dell’azienda.
«Sono contento e ringrazio la Portovesme srl per questa grandissima opportunità – commenta Nicola, studente al primo anno di architettura presso l’ateneo di Cagliari -. Cercherò di sfruttarla per portare avanti i miei studi, per il mio futuro e per crescere ancora.»
Federica Selis

   

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Buche, crepe e pericolosi cedimenti: sono queste le condizioni in cui versa la Strada Provinciale 77 che collega i tre paesi di Tratalias, Perdaxius e Narcao. Nonostante le rimostranze dei sindaci, che da anni combattono per la sistemazione della Provinciale, il manto stradale versa ancora in condizioni pessime, tanto da risultare una vera e propria trappola per gli automobilisti. Negli anni, infatti, sono stati segnalati diversi incidenti, talvolta anche con risvolti drammatici. Per la messa in sicurezza erano stati stanziati dei fondi ma i lavori non sono mai iniziati. Adesso però pare che qualcosa si stia muovendo. Innanzitutto, nelle ultime settimane, sono state ripianate le pericolose buche.
«Tempo fa avevo anche organizzato una pedalata di protesta, arrivando fino a Piscinascommenta Gianfranco Trullu, sindaco di PerdaxiusPer le altre provinciali hanno provveduto. Per questa no, nonostante le battaglie. Siamo andati in Regione diverse volte, anche con i Commissari della Provincia. C’erano milioni di euro già finanziati, però pareva che non si trovasse soluzione. Circa un mese fa prosegue Gianfranco Trullu mi sono lamentato nuovamente, perché, in un tratto in cui erano stati fatti dei lavori per il passaggio della fibra, si è aperta una buca. Mi sono messo nuovamente in contatto con il Commissario, riuscendo a parlare con il subcommissario, il quale mi ha detto che è stata fatta la progettazione e che hanno le risorse a disposizione. Mi ha confermato conclude il sindaco di Perdaxiusche le somme sono state accreditate e che possono iniziare i lavori. Ha ritenuto che, presumibilmente, entro settembre verranno iniziati e completati.»
L’intervento significherebbe molto per una delle strade più scorrevoli del territorio ma, soprattutto, in quanto arteria di collegamento importantissima tra i paesi del Basso Sulcis e la città capoluogo, Carbonia.
Federica Selis

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Un incendio si è sviluppato, intorno alle 23.30, alla periferia di Giba. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della stazione di Carbonia ed una pattuglia dei carabinieri. L’incendio è stato domato intorno alla mezzanotte. Le fiamme hanno distrutto una Ford Ka, utilizzata da un uomo senza fissa dimora, che vive da alcuni anni nel paese sulcitano. Secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, si esclude la causa dolosa. Nei pressi dell’auto è stato ritrovato un gruppo elettrogeno, alimentato a benzina, che potrebbe essere stato la causa che ha innescato l’incendio.
Federica Selis

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La Polizia rurale di Sant’Antioco, capitanata dal comandante Marco Mocci, ha fermato, questa mattina, intorno alle 9.15, un clandestino di nazionalità algerina senza permesso di soggiorno e su cui pende un provvedimento di espulsione. Il giovane, munito di documenti, è stato trovato sdraiato su un marciapiede, in una strada del centro di Sant’Antioco. Con sé aveva uno zainetto pieno di indumenti ancora provvisti di etichetta, presumibilmente merce trafugata. Dopo essersi assicurati delle condizioni di salute del ragazzo ed avergli preso la temperatura, gli uomini della Compagnia barracellare lo hanno accompagnato presso la locale caserma dei carabinieri per le verifiche del caso.

+++ Notizia in aggiornamento +++

Federica Selis

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Parte domani, sabato 18 luglio, nella splendida cornice di Cala Sapone, il Sulky Jazz Festival, che vedrà protagonista della prima serata il Carol Mello Quartet.
Un’estate all’insegna della grande musica, con nomi di livello del panorama jazzistico nazionale ed internazionale che si esibiranno, per le prime serate, nelle splendide spiagge di Cala Sapone e Maladroxia, per poi spostarsi nel centro storico di Sant’Antioco.
Arrivato alla seconda edizione, dopo il successo della prima, l’evento si consacra come uno dei più rilevanti nel panorama jazzistico in Sardegna.
L’inizio dei concerti è previsto per le ore 21.00, ma per ragioni di sicurezza e nel rispetto delle disposizioni legate al Covid, l’invito agli spettatori è di recarsi nei luoghi dei concerti alle ore 20.00.
Grande musica, nomi di livello del panorama jazzistico nazionale e internazionale in cornici mozzafiato come le spiagge di Cala Sapone, Maladroxia ed il centro storico di Sant’Antioco. L’emergenza Covid non ferma la voglia di musica e spettacolo e si rinnova anche nel 2020 l’appuntamento con il Sulky Jazz Festival che parte domani con il primo grande concerto. L’evento si consolida come uno dei momenti più importanti per il jazz in Sardegna ed anche quest’anno il cartellone degli appuntamenti, organizzati dall’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, è ricco di grandi nomi della musica jazz. Tutti i concerti inizieranno alle ore 21.00, ma per assicurare la massima sicurezza e rispettare le disposizioni previste per il contrasto al Covid-19, gli spettatori sono invitati a recarsi ai luoghi dei concerti alle ore 20.00.
«Andiamo avanti con entusiasmo commenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci con l’intento di lasciarci alle spalle i mesi di lockdown e di emergenza: e lo facciamo senza rinunciare agli eventi estivi, che caratterizzano l’estate in salsa antiochense. Puntiamo alla riscoperta dell’isola e delle nostre radici, strizzando l’occhio agli eventi come il Sulky Jazz, che anche quest’anno porta a Sant’Antioco i grandi nomi della musica in location da favola. Saranno appuntamenti che gioco forza dovranno fare i conti con le diverse misure di restrizione anti contagio, che tuttavia non ci impediranno di vivere appieno questa estate, speciale e diversa.»
Si parte, dunque, domani sabato 18 luglio, a Cala Sapone, con il Carol Mello Quartet, ensemble guidata da Carol Mello, cantante e musicista brasiliana accompagnata da Roberto Bernardini alla chitarra classica, Matteo Marongiu al contrabbasso ed Emanuele Pusceddu alla batteria. Il 24 luglio, nella spiaggia di Maladroxia, si prosegue con ‘The in Sound’ – Barend Middlehoff Trio Featuring. Wena. Tra i più quotati tenoristi in terra olandese, ora in pianta stabile in Italia, si avvarrà di una ritmica di eccellenze nel panorama jazzistico europeo, l’organista Emiliano Pintori e l’australiano Adam Pache alla batteria. Con loro Wena, una delle più belle e interessanti voci della scena soul italiana. Il 7 agosto a Cala Sapone saranno in scena Yilian Cañizares Trio. Insieme alla musicista e cantante cubana, si esibiranno Inor Sotolongo alle percussioni e Childo Tomas al Basso. Una settimana dopo, il 12 agosto a Maladroxia, sarà la volta di Mauro Sigura Quartet “Terravetro”. Con Sigura (oud/bouzouky) ci saranno Gianfranco Fedele a piano ed elettronica, Tancredi Emmi al contrabbasso ed Alessandro Cau alla batteria. Il 28 agosto, in piazza De Gasperi, sarà la volta di Alice Ricciardi & Pietro Lussu Duo. Pietro Lussu al Piano-Fender Rhodes ed Alice Ricciardi alla voce oltre alle sonorità del loro primo album in duo “Catch a Falling Star”, proporranno un eclettico programma musicale con il “fil rouge” incarnato dal suono e dall’approccio distintivo del duo. Il Walter Ricci Trio salirà sul palco di piazza De Gasperi il 4 settembre. Insieme all’artista che ha suonato con artisti del calibro di Michael Bublè e Mario Biondi suoneranno Dario Rosciglione al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. A chiudere la rassegna 2020, saranno Lorenzo Tucci “Touch Trio” il prossimo 11 settembre, in piazza De Gasperi. Tucci, uno tra i batteristi di maggior talento della scena jazzistica nazionale ed europea si esibirà con Claudio Filippini al piano e Daniele Sorrentino al contrabbasso.
In rispetto delle norme anti Covid è consentito l’ingresso ad una persona per volta. Familiari e congiunti potranno accedere insieme. È previsto il mantenimento del distanziamento sociale di un metro, l’obbligo di indossare la mascherina finché non si raggiunge il posto assegnato, il divieto di accesso se la temperatura corporea suoera i 37.5°, l’utilizzo di gel mani disinfettante.
Per prenotazioni: Info Point Welcome to Sant’Antioco: 370 1115900

Federica Selis

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Dopo anni di assenza, riparte il cinema all’aperto a Sant’Antioco, con la rassegna “CineSulky. L’arena, il cinema, le stelle”, curata dall’associazione Il Calderone. Dal 16 luglio al 17 settembre, presso l’Arena Fenicia, verranno proiettati 10 titoli tra quelli più interessanti degli ultimi tempi.
Si parte giovedì 16 luglio con il film vincitore di quattro premi Oscar “Parasite”, del regista Bonj Joon-ho.
Le prevendite dei biglietti sono già aperte presso l’InfoPoint “Welcome to Sant’Antioco”.
In alternativa, sarà possibile acquistare direttamente presso la biglietteria di via Carducci, che sarà aperta un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
Federica Selis