29 March, 2024
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Antonello Angioni, 63 anni, affermato avvocato cagliaritano patrocinante in cassazione e nelle giurisdizioni superiori, giornalista-pubblicista e scrittore, appassionato di letteratura e storia, è il neoeletto presidente della Fondazione “Giuseppe Dessì”, l’ente culturale di casa a Villacidro, dove lo scrittore (1909-1977) cui è intitolato, aveva le sue radici.

Giovedì scorso, 17 febbraio, il Comitato Direttivo – composto da Stefano Mais, Rachele Meloni ed Antonello Angioni per quanto riguarda la componente regionale e dal sindaco di Villacidro, Federico Sollai, Giuditta Sireus e Marta Cabriolu per la parte comunale, oltre a Francesco Dessì, figlio dello scrittore, in rappresentanza della famiglia – ha eletto all’unanimità il nuovo presidente che guiderà la Fondazione nei prossimi anni. Antonello Angioni succede a Paolo Lusci in quello che fu lo scranno di Salvator Angelo Spano, primo presidente della Fondazione.
Antonello Angioni ha subito dichiarato l’intento di continuare il percorso di valorizzazione della figura di Giuseppe Dessì con il coinvolgimento di tutte le risorse presenti nel territorio. In questa linea ha da subito individuato e nominato Giuditta Sireus nel ruolo di vicepresidente.
La Fondazione è impegnata nell’organizzazione della trentasettesima edizione del Premio Letterario Dessì, il cui bando è stato pubblicato a inizio febbraio (e già si registrano le prime candidature). Contemporaneamente sono operativi i corsi di formazione per insegnanti delle scuole di diverso ordine e grado del circondario, che dal 2015 rappresentano una delle attività sulle quali l’ente sta investendo e che ha evidenziato, di anno in anno, una crescita esponenziale sia per numero di partecipanti, sia per il coinvolgimento di figure professionali e formative di livello altissimo; dal 2021 la Fondazione ha aderito al Polo regionale SBN Sardegna, adeguando l’attività della biblioteca agli standard richiesti e procedendo alla catalogazione del vasto patrimonio attraverso il sistema operativo Sebina Next. Il patrimonio dell’ente conta al suo interno diverse serie inventariali che raggruppano, oltre al Fondo Dessì, i Fondi Franca Linari ed il Fondo De Magistris, la collezione delle opere di tutti i partecipanti al Premio Dessì a partire dal 2006, anno in cui la Fondazione ha assunto la gestione diretta del concorso letterario. L’intero patrimonio è fruibile nell’Opac regionale.
Il nuovo consiglio direttivo guidato dal presidente Antonello Angioni sarà impegnato inoltre nel progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio immobiliare acquisito dall’ente (Casa ed ex Frantoio Pinna) e al conseguente sviluppo del Parco Letterario Giuseppe Dessì, di recente istituzione, con programmi di itinerari turistico-culturali e progetti culturali finalizzati a far interagire tutte le realtà del territorio del Linas.

 

I sindaci delle città della Sardegna e l’Anci Sardegna in rappresentanza di tutti i Comuni dell’isola, hanno inviato una lettera al Presidente della Giunta regionale della Sardegna, Christian Solinas, «nella quale esprimono forte preoccupazione circa l’attuazione del PNRR nel nostro territorio».

Di seguito, il testo integrale.

«Come è noto, la Sardegna registra una condizione di rilevante arretramento e sottosviluppo su tutte le 6 Missioni del Piano che si evince dai dati drammatici sullo spopolamento, sulla disoccupazione, sulla dispersione e l’abbandono scolastico; condizione che potrebbe seriamente aggravarsi, pregiudicando ogni possibilità di Sviluppo Sostenibile e di ripartenza dell’isola se non si dovesse realizzare un’ adeguata e consistente crescita delle Fonti rinnovabili, incrementando anche la diffusione dell’Idrogeno Green, così come previsto dal PNRR nella Missione 2 “Rivoluzione verde e Transizione ecologica”. Per questo motivo, già qualche tempo fa, segnalavamo l’esigenza di puntare su un grande progetto di sviluppo della Rete Ferroviaria Sarda, a tutt’oggi non previsto all’interno del Piano di Rinascita e Resilienza.

I nostri primi timori, emersi al varo del Piano nazionale, hanno trovato purtroppo conferma una volta preso atto della situazione progettuale complessiva che, rimanendo sui temi della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, prevedono uno sviluppo delle FER residuale e lontano dai bisogni energetici immediati e futuri e nessun progetto di sviluppo della Rete ferroviaria, in particolare per quelle zone dell’Isola prive di collegamenti o sottosviluppate sul piano strutturale.

Ulteriore motivo di preoccupazione e allarme è stato apprendere, dagli organi di stampa locale, della possibilità di un conflitto tra Regione e Stato, motivato da un possibile vulnus dell’Autonomia della Sardegna, qualora dovesse essere attivato l’art. 12 (Poteri sostitutivi) del D.L. 31 maggio 2021, n. 77 in caso di ritardi o impedimenti alla realizzazione del suddetto PNRR, segnatamente alla installazione di nuova potenza eolica o fotovoltaica nell’Isola.

In merito alla condizione di arretratezza citata in premessa riteniamo utile ricordare che la Sardegna sulle due Missioni citate sconta quanto segue:

Energia e Fonti rinnovabili

– Eolico e fotovoltaico sono sviluppati in misura inferiore a tutte le altre regioni meridionali e insulari;

– La produzione di energia elettrica è per il 76% da impianti termoelettrici tradizionali e la produzione da carbone si attesta sul 36%, la più alta d’Italia;

– Il phase out al 2025 sul carbone appare irrealizzabile non essendo previsti progetti per impianti di generazione di EE sostitutivi dei quasi 600 MW di produzione oggi a carbone o combustibile solido.

Infrastrutture ferroviarie

– L’isola non dispone di una rete ferroviaria elettrificata e a doppio binario (se non in una minima parte) e la trazione, conseguentemente, è prevalentemente a gasolio;

– I tempi di percorrenza sull’asse nord – sud si attestano sul ben oltre le tre ore e mezza;

– Il centro Sardegna e il suo capoluogo, scollegati dalla rete ferroviaria nella direttrice nord, verso il porto e l’aeroporto di Olbia ed è collegata all’asse ferroviario nord – sud con una vetusta linea a scartamento ridotto.

Quanto sopra dimostra la solidità delle nostre preoccupazioni e quanto l’Autonomia Sarda rischi di ritorcersi contro gli interessi dell’Isola se utilizzata, da una parte, per impedire la realizzazione di impianti FER indispensabili per sostituire la potenza termoelettrica e per la riconversione a idrogeno della trazione ferroviaria e locale e, dall’altra, per non rivendicare progetti di sviluppo del trasporto ferroviario.

Da convinti autonomisti, riteniamo che, al contrario, l’Autonomia della Sardegna, frutto di lotte e di sacrifici del Popolo sardo, sia stata concepita e sia ancora attuale solo se funzionale allo sviluppo e non, come invece appare, al ripiegamento di fronte alle sfide dei tempi e della modernità, all’incapacità di decidere oltre l’orizzonte dell’immediato consenso.

Da Amministratori locali, sui quali gravano pesanti oneri con scarsi mezzi e il rapporto diretto con i cittadini, riteniamo che l’Autonomia possa dirsi pienamente realizzata solo coinvolgendo le istanze locali, le comunità, nella programmazione e nella progettazione del futuro.

Siamo altresì convinti che tanti altri Sindaci e Amministratori locali della Sardegna condividano ed andranno a sottoscrivere questa lettera “appello” per recuperare al PNRR progetti concreti, utili e realizzabili per la nostra Isola, a partire da quelli già citati sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’idrogeno e dei trasporti ferroviari ma anche per le altre Missioni sulle quali si registrano forti carenze propositive sia di livello regionale che nazionale, imputabili al mancato coinvolgimento del territorio e al riconoscimento delle legittime istanze locali.»

Tarcisio Anedda (Sinnai), Gian Vittorio Campus (Sassari), Pier Luigi Concu (Selargius), Mario Conoci (Alghero), Emiliano Deiana (ANCI Sardegna), Francesco Dessì (Capoterra), Sabrina Licheri (Assemini), Tomaso Antonio Locci (Monserrato), Andrea Lutzu (Oristano), Paola Massidda (Carbonia), Graziano Ernesto Milia (Quartu Sant’Elena), Massimo Mulas (Porto Torres), Settimo Nizzi (Olbia), Paola Secci (Sestu), Andrea Soddu (Nuoro), Paolo Truzzu (Cagliari), Mauro Usai (Iglesias).

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Il count down in vista dell’edizione 2020 del Giro delle Miniere è quasi terminato. Stamani, nella sede dell’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, è stata presentata la corsa ciclistica a tappe organizzata dalla SC Monteponi, che anche quest’anno è stata scelta dalla FCI per l’assegnazione dei campionati italiani master a cronometro. A presentare le novità della manifestazione è stato l’organizzatore Luigi Mascia: «Ci siamo nonostante tuttoha dichiaratoci sarebbe piaciuto addirittura rilanciare proponendo una quinta giornata dedicata alle donne, ma l’emergenza Covid ci ha costretti a rimandare di un anno questa novità. Rimaniamo dunque sul format di quattro tappe, con la prova di campionato italiano master a cronometro che rappresenterà un bel fiore all’occhiello anche dal punto di vista della promozione turistica, visto che si disputerà sugli incantevoli scenari del Golfo del Leone. Anche nei giorni successivi attraverseremo altri luoghi di grande valore paesaggistico e storico, come il sito minerario di Monteponi, il castello di Acquafredda, il tempio di Antas e tanto altro ancora, a testimonianza della nostra volontà di essere un volano turistico per il territorio. Ringrazio l’assessorato del Turismo e l’assessorato dello Sport per il loro sostegno, la Fondazione di Sardegna, la Prefettura e tutti i Comuni che verranno attraversati dal Giro. Il tema della sicurezza sarà fondamentale: i protocolli sono molto rigidi e noi li rispetteremo alla lettera».

A fare gli onori di casa l’assessore del Turismo della Regione Sardegna Gianni Chessa: «In un momento di emergenza la Sardegna offre un segnale di ripartenza attraverso lo sport ha dichiarato la nostra Isola riesce sempre più a essere un catalizzatore di eventi, e noi ci impegneremo per sostenerli tutti. Il Giro delle Miniere ci sta a cuore, perché porta l’attenzione su un territorio meraviglioso come quello dell’Iglesiente. Chi non potrà essere presente seguirà la gara in streaming, e sono certo resterà talmente affascinato da voler visitare i luoghi del Giro non appena la situazione sanitaria lo consentirà. La SC Monteponi ha il grande merito di lavorare per gli aspetti sociali dello sport, e questa è una ragione in più che ci porta a sostenerla. Iniziative come il Giro delle Miniere ci aiutano a rendere il brand Sardegna sempre più riconoscibile. Siamo l’Isola dello Sport e l’Isola in cui si vive più a lungo: non può essere un caso. Il ciclismo Pro? Abbiamo perso per un soffio l’organizzazione dei Campionati del Mondo, ma non molliamo e l’anno prossimo ci riproveremo».  

Presente anche Claudia Sanna, vice sindaca di Iglesias: «La nostra città è la casa della SC Monteponi – ha evidenziatoper noi è un grandissimo onore supportare una realtà che riesce a distinguersi in positivo nonostante la carenza di risorse e strutture. Siamo giunti alla 21esima edizione, e non si può che rivolgere un grande applauso all’organizzazione per aver raggiunto questo importante traguardo. La Sardegna ha grandi potenzialità, ma necessita di promozione. Ed è qui che entrano in gioco gli amministratori: il nostro compito è incentivare manifestazioni di questo genere affinché portino dei risvolti economici positivi sul territorio».

Dello stesso avviso anche Francesco Spiga, sindaco di Vallermosa: «Il nostro rapporto con il Giro delle Miniere è nato per casoha affermatoma negli anni è diventato sempre più solido. Avremo il piacere di ospitare tanti atleti che, a margine delle gare, potranno visitare il nostro paese. Anche le città dell’interno, infatti, hanno tanto da offrire in termini di storia, cultura e tradizioni. Pensavamo che la pandemia avesse portato all’annullamento del Giro delle Miniere, ma la determinazione di Luigi Mascia è stata troppo forte».

A Imola per seguire da vicino i Campionati del Mondo, il presidente FCI Sardegna Stefano Dessì ha voluto comunque salutare il Giro delle Miniere inviando un video messaggio: «Desidero ringraziare l’assessore Gianni Chessa, che ospita un evento diventato ormai riferimento a livello nazionale. L’organizzatore Luigi Mascia merita un grande plauso per non essersi arreso nonostante la situazione difficile sul fronte Covid».

Presente, nelle vesti di testimonial, anche Patrizia Spadaccini, atleta pluridecorata a livello nazionale: «Qui respiro un’aria leggera accanto a persone meravigliose ha ammessoda tre anni sono orgogliosamente tesserata con la SC Monteponi: ciò che si fa in questa società è unico, anche in termini sociali. Non potevo mancare, la Sardegna è meravigliosa e merita tanto».

A chiudere il quadro degli interventi è stato Claudio Chiappucci, che per il quarto anno consecutivo aggiungerà lustro alla kermesse: «Non sono andato al Mondiale di Imola per rispondere alla chiamata degli amici del Giro delle Miniere – ha rivelato – questo è un evento cui tengo particolarmente e che ha tanto da offrire sia dal punto di vista sportivo che turistico. Io per primo confesso di aver scoperto il patrimonio minerario del Sud della Sardegna solo grazie al Giro. Sono sicuro che si tratterà di quattro giorni divertenti e che tutto andrà per il meglio».

Il programma. Il Giro delle Miniere scatterà sabato 26 settembre con l’11ª Coppa Città di Gonnesa – Cronometro del Nuraghe, frazione valida per l’assegnazione delle maglie tricolori di specialità. In seconda giornata, invece, spazio alla tradizionale Gran Fondo delle Miniere – Trofeo Parco Geominerario Memorial Roberto Saurra, tappa di 119 chilometri con partenza e arrivo nel suggestivo sito minerario di Monteponi. Lunedì 28 settembre il Giro delle Miniere vivrà l’ormai consueta ‘escursione’ nei territori del Medio Campidano, con la 4ª Coppa Città di Pabillonis – Memorial Pietro Espis, mentre in ultima giornata si tornerà nell’Iglesiente per la quarta edizione della Coppa Città di Vallermosa – Memorial Giancarlo Rinaldi.

Sui media. La corsa potrà godere di visibilità nazionale e internazionale grazie all’ormai consolidata partnership con l’emittente Directa Sport, che curerà a 360 gradi la comunicazione legata all’evento. Non solo comunicati stampa, ma anche dirette streaming e resoconti video su ogni singola frazione con tanto di interviste ai protagonisti.

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Il tour alle saline Contivecchi, la visita alla Chiesa di Sant’Efisio, le mostre e le degustazioni nelle Case campidanesi che racchiudono tra le loro mura la storia e le antiche usanze del paese, e le piazze che si animano di balli, canti, suoni e sapori tradizionali.
Tutto questo è “Lollas e Pratzas antigas”, una due giorni – 28 e 29 dicembre – di festa a Capoterra.
La manifestazione è stata finanziata dall’Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, e sarà realizzata dal comune di Capoterra insieme all’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di spettacolo.

«Lollas e Pratzas antigas è una bellissima manifestazione – ha detto il sindaco di Capoterra Francesco Dessì che ci consente di promuovere il nostro territorio, specie in queste giornate di festa dove la comunità è più unita e ha più tempo da dedicare all’azione collettiva e alla ricezione del pubblico, siano essi curiosi di altri paesi della Sardegna o turisti provenienti da fuori l’isola. Abbiamo solo due giorni a disposizione, ma credo sia stato proposto un buon programma: è stato curato l’aspetto culturale, storico, artistico, religioso, tradizionale e culinario. E’ stato dato spazio all’artigianato e agli spettacoli, e non mancano neanche le escursioni. Per noi cittadini di Capoterra è davvero una grande occasione per il rilancio del territorio.»

Programma del 28 dicembre. I visitatori potranno ammirare le bellezze locali, come Casa Melis – previsti ingressi dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00 per entrambe le giornate – dove sarà allestita una bellissima mostra di foto d’epoca “Capoterra negli anni ’50 e ’60” e si potrà godere inoltre dello spettacolo del Presepe Animato, vera attrazione per adulti e bambini.

Per chi non avesse mai avuto occasione sarà possibile usufruire di un tour gratuito e guidato lungo saline a bordo del trenino, per ascoltare l’affascinante storia delle Saline Conti Vecchi. Una volta arrivati a destinazione è prevista una degustazione di prodotti enogastronomici locali. Alle ore 20.00, la Piazza Santa Croce sarà piacevolmente invasa dai gruppi di ballo sardo: la manifestazione sarà a cura del Gruppo Folk “Sa Scabitzada”.

Il programma del 29 dicembre. Previste visite guidate in una altra bellissima casa, Casa Spadaccino (ore 11.00-13.00 e 17.00-20.00) e, ovviamente, sarà possibile visitare l’illustre Chiesa di Sant’Efisio, meta di pellegrinaggio di tantissimi fedeli ogni anno, e sito di grande valore artistico, storico e culturale. Per chi fosse invece interessato a una piacevole escursione l’organizzazione ha scelto la visita alla Chiesa di Santa Barbara, che si trova nella omonima borgata montana (partenza alle ore 11.00).

All’arrivo, previsto per le ore 12.30 circa, ci sarà ad accogliere i turisti e i visitatori il concerto della Banda Musicale Sant’Efisio Capoterra e, alle ore 13.00. la degustazione prodotti enogastronomici offerti dalla Pro Loco Capoterra.

Il pomeriggio di “Lollas e Pratzas antigas” inizierà alle 17.00 con i Manovella Circus, a cura del Teatro Tages, a Casa Spadaccino, dove ci sarà anche una esposizione di prodotti artigianali e del territorio. A seguire, alle ore 18, lo spettacolo di circo teatro in compagnia degli artisti di strada e alle 19.30 si chiude con la degustazione prodotti enogastronomici.

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Un programma di eventi che si snoda nei fine settimana dal 12 ottobre al 2 novembre e ruota intorno alle Lollas delle Case campidanesi. Inaugura così l’autunno di Quartu Sant’Elena, con la manifestazione “LOLLAS, Autumn Tastes of Sardinia“, che ha l’obiettivo di rilanciare le capacità attrattive dell’offerta del territorio di Quartu attraverso la reinterpretazione dell’iniziativa “Lollas”, nata da una intuizione dell’amministrazione nei primi anni ’90, che fece della città uno dei più dinamici centri culturali della Sardegna e precursore di tutte le successive kermesse di questo genere.

Il programma della manifestazione, promossa dal Comune di Quartu Sant’Elena, con il sostegno della Fondazione di Sardegna, degli Assessorati regionali del Turismo e della Cultura e organizzata dall’Associazione Enti locali per le attività Culturali e di Spettacolo, sarà reso noto sabato 12 ottobre, alle ore 10.30, durante una conferenza stampa a Sa Dom’eFarra, via Eligio Porcu 143 a Quartu, alla presenza dei sindaci della Rete Lollas, già presentata l’8 ottobre, della quale il Comune fa parte ed è capofila per l’edizione 2019.

In tale occasione i sei sindaci di Rete Lollas firmeranno anche il protocollo d’intesa. Saranno presenti il primo cittadino di Quartu Stefano Delunas, Francesco Dessì per Capoterra, Pierluigi Concu per Selargius insieme all’assessora della Cultura Roberta Relli, Tarcisio Anedda per Sinnai, Tomaso Locci Monserrato e la vicesindaca di Maracalagonis Giovanna Maria Serra, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e il responsabile della comunicazione e relazioni esterne della Fondazione di Sardegna Graziano Milia.

Si inaugura sabato ore 17 a Sa Dom’e Farra con la Mostra fotografica “Street Photography Awards” – ASPA e la degustazione di prodotti enogastronomici alle ore 20.

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Ancora dieci giorni per conoscere il nominativo del candidato della coalizione di centrodestra per le elezioni regionali. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega (sulla base dei sondaggi, il primo partito italiano), oggi a Cagliari per la seconda giornata del suo viaggio in Sardegna, ha partecipato ad un vertice del centrodestra nella sede del Partito Sardo d’Azione, ma non ha sciolto le riserve sulla scelta del candidato e, anzi, ha detto che questo verrà scelto dai sardi.

Al fianco di Matteo Salvini c’era il senatore sardista Christian Solinas che, secondo le anticipazioni emerse nelle ultime settimane, resta in pole position per la candidatura alla carica di governatore.

Con l’entusiasmo dei sostenitori, non è mancata la contestazione di un gruppo, nel quale c’era Angelo Cremone, che ha contestato il decreto sicurezza che «violerebbe l’articolo 10 della Costituzione, diritti e dignità delle persone e dei migranti».

Terminati gli incontri a Cagliari, Matteo Salvini si è spostato a Capoterra dove, accompagnato dal sindaco Francesco Dessì, ha visitato le zone colpite dall’alluvione nello scorso mese di ottobre.

Prima di arrivare a Cagliari, invece, il ministro dell’Interno si era recato a Villasimius, dove ha visitato una villetta
confiscata ad un trafficante di droga che diventerà un alloggio per i carabinieri.

 

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Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, si sono recati questo pomeriggio a Capoterra, nei luoghi maggiormente colpiti dalle abbondanti piogge cadute nelle ultime ore. Accompagnati dal personale della Protezione civile regionale, che sta seguendo con una costante attività l’evoluzione dell’allerta meteo, si sono confrontati con il sindaco di Capoterra, Francesco Dessì, e con il Genio Civile per fare il punto sulla viabilità alternativa ed una prima verifica dei danni causati dal violento nubifragio che si è abbattuto soprattutto nel sud della Sardegna, portando alla chiusura di diverse vie di comunicazione tra le quali la strada statale 195 (tra Capoterra e Sarroch), interessata da diversi crolli e cedimenti, e la provinciale 91 Uta-Capoterra. Il Presidente ha inoltre voluto verificare con Anas l’efficienza del sistema di allerta e blocco viabilità: «Ad una prima ricognizione, il sistema pare avere funzionato – ha dichiarato Francesco Pigliaru -. La strada è stata bloccata prima che si verificassero crolli, garantendo la sicurezza degli automobilisti ed evitando conseguenze peggiori come quelle di 10 anni fa. Adesso pensiamo a porre riparo ai danni: siamo pronti a intervenire subito anche con risorse regionali, se necessario, proponendo un intervento con l’assestamento di bilancio in discussione in questi giorni».

Già stamattina il presidente Francesco Pigliaru si era recato in sala operativa della Protezione civile a Cagliari da dove ha seguito i primi sviluppi dell’emergenza. L’allerta meteo di codice rosso proseguirà fino alla mezzanotte di domani 11 ottobre.

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Proseguono le iniziative di sensibilizzazione sul referendum per l’insularità.

Questa sera alle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Sestu ci sarà un incontro al quale parteciperà gran parte dei sindaci dei comuni appartenenti alla Città metropolitana.

A portare i saluti saranno Paola Secci, sindaco di Sestu; Roberto Frongia, presidente del comitato promotore del referendum e Maria Antonietta Mongiu, rappresentante del comitato scientifico del referendum.

Interverranno i sindaci di:

  • Quartu Sant’Elena, Stefano Delunas
  • Capoterra, Francesco Dessi
  • Monserrato, Tomaso Locci
  • Selargius, Gigi Concu
  • Quartucciu, Pietro Pisu
  • Sinnai, Matteo Aledda
  • Elmas, Tonio Ena
  • Sarroch, Tore Mattana
  • Maracalagonis, Mario Fadda
  • Settimo San Pietro, Gigi Puddu
  • Uta, Giacomo Porcu

L’incontro conclusivo verrà curato da Michele Cossa.

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Oltre cinquemila sardi (per la precisione 5.576) hanno già sottoscritto la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare promossa dal comitato SOS 4 Zampe, che chiede l’istituzione di un Pronto soccorso veterinario pubblico aperto 24 ore su 24 in tutte le Asl della Sardegna ed un numero di emergenza dedicato per gli animali che stanno male, esattamente come il 118 per le persone.

Numeri importanti, un vero proprio successo (la campagna è iniziata meno di un mese fa) dell’iniziativa del #Gruppo Giovani Riformatori sardi, #Enpa (Ente nazionale protezione animali), #Anta onlus (Associazione Nazionale Tutela Animali sezione Terralba), #Lega nazionale per la difesa del cane, #Una zampa nel cuore, riuniti nel comitato #SOS 4 Zampe, presentato questa mattina in conferenza stampa a Cagliari nella sede dellEnpa.

Un successo tra i sardi ma anche nelle istituzioni, considerato che hanno aderito e firmato la proposta anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e numerosi amministratori locali e sindaci tra i quali Francesco Dessì (Capoterra), Mauro Contini (Quartu), Pino Caria (Burcei).

E neppure il Ferragosto fermerà il comitato che ha in programma diversi banchetti in tutta la Sardegna, da Cagliari ad Alghero, passando per Sassari, Olbia, Orosei, Nuoro, Oristano, Carbonia ed Iglesias.

Entro fine mese saranno allestiti cento tavolini per la raccolta firme in altrettante piazze sarde.

«Il riconoscimento degli animali quali esseri portatori di diritti – spiega Danilo Pillitu (Giovani Riformatori), portavoce del comitato – è uno dei capisaldi della politica dellUnione europea. La legislazione vigente risulta ancora carente per quanto concerne il soccorso agli animali feriti. La riforma del codice della strada ha introdotto lobbligo di soccorso agli animali che però, molto spesso, vengono abbandonati, a rischio della loro vita e anche di quella degli altri utenti perché non è stato previsto un adeguato sistema che consenta al cittadino di rivolgersi tempestivamente allente competente per usufruire del servizio di soccorso veterinario in caso di un animale vittima di incidente.»

La competenza del servizio di assistenza veterinaria, spiega ancora Pillitu, «è riconosciuta alle regioni, che a loro volta hanno delegato tale funzione alle aziende sanitarie locali. Tuttavia, non sempre sono garantiti un servizio di guardia veterinaria attivo ventiquattro ore su ventiquattro e spazi adeguati di pronto soccorso per gli animali feriti o che stanno male, siano essi domestici o randagi. La Regione Sardegna non ha ancora istituito un numero unico telefonico di pronto soccorso per la segnalazione di unemergenza al fine di inviare personale e mezzi adeguati».

Per il presidente regionale dell’Enpa, Giampaolo Spiga, la proposta di legge è importantissima. «Se approvata – dice Spiga – farà fare alla Sardegna un incredibile balzo in avanti nel campo della sicurezza e cura degli animali domestici e dei randagi. Possiamo essere battistrada in Italia, approfittando anche del nostro essere Regione a Statuto speciale».

D’accordo anche Patrizia Sitzia (Lega nazionale difesa del cane): «Il successo della raccolta di firme dimostra quanto il problema della salute e della sicurezza degli animali domestici sia sentito tra i sardi. Avere un pronto soccorso veterinario pubblico dedicato in ogni Asl è estremamente importante, poco costoso e soprattutto importante dal punto di vista sociale».

Secondo Anna Rita Deiana (Anta, sezione Terralba), «troppo spesso tanti animali muoiono perché le persone che li soccorrono non sanno come comportarsi e a chi rivolgersi, oppure non intervengono per paura di dover sostenere i costi veterinari. Nonostante in alcune realtà, come Oristano, sia previsto un servizio di soccorso animale (convenzione in una struttura privata), non è ancora chiara per tanti la procedura, per questo il numero unico per le emergenze è fondamentale».

Francesca Cadoni (La zampa nel cuore) invita tutte le associazioni e i sardi a unirsi in questa sfida «che non ha colore politico ma è una battaglia di civiltà».

La proposta di legge, che è composta da un unico articolo, intende rendere più efficiente il servizio di pronto soccorso veterinario, prevedendo listituzione, nellambito del servizio veterinario, di ununità operativa con medici veterinari preposti, tra laltro, allo svolgimento di attività di pronto soccorso, nonché di un numero unico telefonico di pronto soccorso veterinario.