25 April, 2024
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Le possibilità di sviluppo delle relazioni economico-commerciali tra Sardegna e Cina sono state discusse oggi a Cagliari in un incontro svoltosi nella sede dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, tra l’assessore Francesco Morandi, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e una delegazione dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese guidata dal ministro consigliere Economico e Commerciale della stessa Ambasciata, Xu Xiaofeng. Numerosi gli argomenti affrontati, anche alla luce dell’importante accordo stipulato in questi giorni tra un’azienda sarda e un gruppo cinese leader nel settore del latte per l’infanzia.

«Il rilancio della competitività della destinazione Sardegna passa anche attraverso la valorizzazione delle eccellenze del turismo, dell’artigianato e del commercio – ha detto Francesco Morandi al rappresentante diplomatico -. Oggi si aprono nuove prospettive di sviluppo dei rapporti economici con il far east, grazie all’attenzione con cui la Repubblica Popolare Cinese guarda alla nostra Regione. Avviata una prima fase conoscitiva degli asset fondamentali dell’isola, seguiranno report e incontri di approfondimento su temi specifici, mentre è già confermato un interesse attuale per lo sviluppo turistico e la creazione di partnership commerciali.».
«Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – è rafforzare le politiche di internazionalizzazione e di attrazione degli investimenti portate avanti dalla Giunta. Il prossimo anno la Sardegna promuoverà, attraverso il Programma Triennale di Internazionalizzazione, alcuni grandi eventi in Cina. I nostri prodotti di eccellenza hanno tutte le caratteristiche per potersi ritagliare spazi importanti nel vasto mercato cinese.»
Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle tante opportunità messe in campo dalla Regione per attrarre investimenti esteri, tema verso il quale la delegazione cinese ha mostrato grande interesse.

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Gianfranco Cabiddu

Proiezioni, concerti, incontri e seminari, tutto all’insegna della musica per cinema: ritornaCreuza de Mà”, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage, quest’anno al significativo traguardo della decima edizione con un programma in due tranche. La prima è da sabato 29 a lunedì 31 ottobre a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro dove il festival è nato nell’estate del 2007; la seconda parte è invece a Cagliari dal 7 all’11 dicembre, con epicentro al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e appuntamenti al Teatro Massimo e al Cinema Spazio Odissea, più un’appendice il 15 dicembre alla Fondazione di Sardegna ed un “prologo” con il già annunciato corso di scrittura di musica per il cinema che il compositore Franco Piersanti terrà dal 7 al 12 novembre al Conservatorio.

La decima edizione di Creuza de Mà” sarà presentata alla stampa martedì 25 ottobre, a Cagliari, all’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, in viale Trieste n. 105. All’incontro, con inizio alle ore 10.30, nella sala conferenze al sesto piano, interverranno l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi ed il direttore artistico del festival Gianfranco Cabiddu.

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‘Sardinien, 46 Wanderrouten’, ossia ‘Sardegna, 46 sentieri’, è la guida scritta da Lisa Dell, Petra Grom e Inés Richter che questa sera sarà premiata a Francoforte in occasione della 22esima edizione del prestigioso riconoscimento Enit dedicato ai migliori prodotti editoriali sull’Italia turistica, pubblicati di recente in Germania, Austria e Svizzera. La giuria di rappresentanti del Consolato d’Italia, Enit, tour operator, Alitalia e giornalisti, consegnerà il premio all’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi. La cerimonia si svolgerà nel corso della Fiera del Libro di Francoforte, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, e rientra nel piano promozionale che Enit riserva a editoria, operatori turistici, giornalisti e blogger di lingua tedesca che promuovono l’Italia.
Nel 2016 l’attività promozionale della Regione nei mercati-obiettivo di lingua tedesca è stata intensa e capillare: innanzitutto attraverso una campagna di comunicazione ‘mirata’. E con ben cinque appuntamenti sul territorio: Caravan Motor Tourism di Stoccarda, Boot, fiera del turismo nautico, di Dusseldorf, F.re.e di Monaco di Baviera, cinquantesima Borsa internazionale di Berlino e Imex, principale appuntamento europeo di turismo congressuale, a Francoforte. Ora riprende proprio dalla città sul Meno, grazie alla collaborazione con l’Enit: «Un appuntamento – dice l’assessore Morandi – che segna il successo di un prodotto di qualità che promuove l’offerta di turismo attivo, in particolare trekking e sentieristica, in Paesi nei quali il segmento è una grande attrazione. Non a caso, è uno degli asset su cui stiamo strutturando l’offerta regionale».
I Paesi di lingua tedesca sono il bacino di flussi più numeroso per l’isola. La Germania è il riferimento più importante nei mercati internazionali. La crescita dei tedeschi è costante: si è passati da 1,130 milioni di presenze nel 2012 a 1,270 milioni nel 2013 (+11%), quindi a 1,375 milioni nel 2014 (+8%), sino 1,555 milioni l’anno scorso (+13%). Quanto agli altri due Stati nei quali sarà diffusa la guida, la Svizzera è il terzo mercato internazionale per la Sardegna, dietro la Francia, con 84 mila500 arrivi e quasi 700 mila presenze nel 2015. Mentre l’Austria è il sesto, con 227mila presenze. Dai Paesi di lingua tedesca le strutture ricettive sarde hanno ricevuto quasi due milioni e mezzo di presenze, un contributo fondamentale alla crescita del turismo sardo: più 18 per cento nel biennio 2014-15. E il trend prosegue nel 2016. Le richieste principali, oltre al ‘classico’ turismo marino – balneare, sono rivolte proprio a turismo naturalistico ed attivo: la Sardegna offre ambiente e clima ideali per soddisfarle entrambe grazie a temperature e condizioni meteo ottimali per 10 mesi l’anno.

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Castelsardo sarà una delle sedi di tappa del Rally.

Castelsardo sarà una delle sedi di tappa del Rally.

E’ tutto pronto, a Palau, per la prima edizione dell’International Rallye Sardaigne Historique. Settanta fra le più belle vetture due ruote motrici da rally che attraversarono le strade europee tra il 1970 e il 1985, si daranno battaglia nella cinque giorni organizzata dalla A.S. Bocche di Bonifacio Racing dal 17 al 22 ottobre.

Giovedì 13 ottobre, alle ore 11.00, al Meeting and Business Center dell’Aeroporto Costa Smeralda di Olbia si terrà la conferenza stampa di presentazione della manifestazione organizzata dall’A.S. Bocche di Bonifacio Racing, associazione che, con il Rally delle Bocche di Bonifacio, per prima sperimentò dal 2007 al 2011 manifestazioni automobilistiche sovra-nazionali fra Sardegna e Corsica.

Alla conferenza stampa parteciperanno alcuni dei rappresentanti delle istituzioni regionali e dei comuni di riferimento, attraversati dalla corsa. Tra gli altri l’assessore de Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Francesco Morandi, il vicesindaco ed assessore dello Sport e Turismo del comune di Palau Maria Piera Pes, e gli organizzatori del rally Yves Loubet e Vittorio Carlino.

La manifestazione, fissata nel periodo autunnale, quindi in bassa stagione, rappresenta un significativo volano per l’economia turistica regionale grazie alla partecipazione di equipaggi provenienti da tutta Europa appartenenti a un target economico di rilievo.

Arriva anche in Italia quindi un rally storico simile al Giru de Corsica Historic e al Rally del Marocco: grazie all’intraprendenza dell’ex pilota Lancia Yves Loubet, in collaborazione con l’amico Vittorio Carlino (ex pilota di rally) ecco questo primo International Rallye Sardaigne Historique. Una scelta non casuale quella dell’Isola, da sempre legata al mondo del rally, che qui, negli sterrati galluresi ha trovato scenografie di gare ideali prima con il pionieristico Rally di Sardegna e poi all’indimenticabile Costa Smeralda degli anni d’oro dei vari Alen, Auriol, Zanussi, Mouton (solo per citarne qualcuno), sino ai giorni nostri con le prove del Mondiale WRC. La scenografia sarà quella tipica della Sardegna: prove speciali di grande spessore sportivo e scenari incantevoli in luoghi meravigliosi, molti dei quali sono proprio gli stessi delle edizioni mitiche di quelle corse che hanno fatto la storia del rally in Sardegna.

In programma 5 tappe, tutte su terra, per un totale di 19 prove speciali per quasi 300 chilometri cronometrati sugli oltre 1.500 chilometri complessivi.

La sede della competizione sarà Palau, centro nevralgico di tutto il rally. Altre sedi di tappa saranno Castelsardo e Oliena, tuttavia l’iniziativa coinvolgerà buona parte dell’Isola e i territori delle province di Olbia-Tempio, Sassari, Oristano e Nuoro.

Questo il programma della manifestazione: lunedì 17 ottobre, primo giorno di gara, con l’apertura dei servizi e l’accoglienza dei concorrenti a Palau. Martedì 18 ottobre, prologo a La Prugnola, di 9,34 km, con la prima vettura che partirà alle 14,54. A seguire la speciale di San Giacomo, di 18,46 km, e il riordino ad Arzachena.

Mercoledì 19 ottobre, seconda giornata di gara: in programma le speciali di Osilo-Tergu, Sa Ruinosa, di 14,11 km (con lo start della prima vettura alle 9,25), la Erula-Tula (Fiorani) di 12,66, quindi la seconda speciale sulla Osilo-Tergu, sempre di 14,11. Il riordino è fissato a Erula. nel pomeriggio nuovo giro di lancette e altre due speciali, con la Erula-Tula, e la terza speciale sulla Osilo-Tergu. Il parco chiuso sarà sistemato a Castelsardo.

Giovedì si scende più a sud, con una serie di crono nell’Oristanese: alle 9,56 parte la Sinis 1, di 14,99 km, nel territorio di Mogorella. A seguire la Grighine 1 di 21,64 km e il riordino di Cabras. Nel pomeriggio Sinis 2, Grighine 2 e parco chiuso a Oliena.

Venerdì si sale tra i graniti galluresi, nella piana che ha visto alcune delle giornate più belle nelle ultime edizioni del WRC sardo. In programma la Bitti-Buddusò, Pedru Pintu, di 14,12 km, la Sos Nurattolos, Nuraghe Ruiu, di 14,85, e la Sa Conchedda-Monte Lerno, la speciale più lunga del rally, tutta da guidare con i suoi 22,36 km. Dopo il riordino di Pattada, nel pomeriggio si replica sempre con la Bitti-Buddusò, la Sos Nurattolos, e la Sa Conchedda-Monte Lerno. Il parco chiuso è a Palau.

Sabato ultimo giorno di corsa: si finisce lì dove si era partiti. In programma le ultime due speciali di Prugnola e San Giacomo, e l’arrivo di Palau.

Fra gli iscritti figurano personaggi dell’economia sudamericana, europea e araba, piloti degli anni Settanta e Ottanta come Philipe Gache e Gregorie De Mevius, l’argentino Jorge Perez, il tedesco Bernard Munster e l’altro belga Chistophe Jacob.

L’obiettivo della prima edizione del Rallye Sardaigne Historique è quello di ritagliarsi uno spazio importante nel settore delle auto storiche, già strutturato in un Campionato europeo della FIA, numerosi campionati nazionali indetti dalle Autorità sportive nazionali e una serie di grandi eventi internazionali dalla stessa FIA.

In questo contesto, l’International Rallye Sardaigne Historique si candida a diventare un grande evento dedicato alle auto storiche e organizzato per i numerosi gentlemen drivers che partecipano a questo tipo di manifestazioni e fra i quali vi sono personalità dell’industria, della finanza e liberi professionisti di tutto il mondo, dotati di una ampia capacità di spesa, ritenuti “opinion maker” nei propri settori professionali. Sia grazie al palcoscenico sportivo, sia attraverso la promozione delle bellezze del territorio e delle sue peculiarità, il primo International Rallye Sardaigne Historique punta ad ampliare la visibilità e la conoscenza dell’Isola presso privilegiati pubblici di riferimento, ritenuti moltiplicatori di consenso.

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Il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, e l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, hanno partecipato al convegno sulle possibilità di sviluppo del turismo in Sardegna promosso da Intesa San Paolo, in collaborazione con Confindustria, tenuto all’auditorium di Banca Cis.

«Qualità della vita, sostenibilità, forte identità della Sardegna nel promuovere la propria offerta: questi sono i nostri punti di forza per far crescere il turismo, garantendo allo stesso tempo una adeguata ricettività e trasporti efficienti – ha detto Raffaele Paci –. Stiamo investendo molte risorse e le risposte iniziano a vedersi: lavoriamo per superare la contrapposizione fra coste e interno, mettendoli a sistema per garantire un’offerta assolutamente unica al mondo e dando ai territori che hanno meno strutture ricettive la possibilità di svilupparsi, creando così ricchezza e occupazione sempre nell’assoluto rispetto per l’ambiente. Interveniamo con i fondi del Patto per la Sardegna, del mutuo infrastrutture, dell’Unione europea e parliamo di oltre due miliardi in sei anni per dare risposte complessive al sistema Sardegna con la programmazione territoriale, la Snai, il Masterplan per le zone interne.»

Oltre ai vertici dell’Istituto di credito e dell’associazione industriali, all’iniziativa di stamane ha partecipato il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini. L’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, ha sottolineato le caratteristiche della strategia di promozione della Sardegna, alla luce della crescita significativa di arrivi e presenze di vacanzieri nell’isola: «Non c’è regione che abbia investito sul turismo come la Sardegna – ha detto Francesco Morandi – si tratta di un investimento sulle persone e sul territorio, in trenta mesi abbiamo cambiato tutto. Basandoci sul tema della qualità della vita, una visione verso la quale stiamo riposizionando il prodotto isolano sui mercati, abbiamo valorizzato i rapporti con gli operatori e con le istituzioni locali: ogni passaggio dell’assessorato è condiviso per dare più forza al lavoro di tutti«. Francesco Morandi ha quindi richiamato la campagna di promozione nazionale, il rilancio dell’isola su Germania e UK, il progetto di comunicazione attraverso gli aeroporti. «La Sardegna ha una forte unicità, scegliamo una via autonoma allo sviluppo, mettendo al centro tradizione, identità e spinta innovativa: crediamo che questa sia la strada che ci porterà lontano.»

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Continua, in Sardegna, il boom del turismo crocieristico. Aumenti da record negli ultimi anni e un trend di crescita che proseguirà nei prossimi: il mercato crocieristico in Sardegna sta facendo registrare numeri mai visti prima, persino in controtendenza con i riscontri nazionali che per il 2016 decretano un segno meno del 10 per cento, secondo i dati diffusi oggi all’Italian Cruise Day di La Spezia. «L’isola si presenta all’appuntamento ligure in veste unitaria, grazie alla partnership siglata in occasione del Sea Trade di Miami del marzo scorso da assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Autorità portuali sarde, Terminal crociere di Cagliari ed enti locali coinvolti – dice l’assessore Francesco Morandi, presente a La Spezia – e si afferma come destinazione d’eccellenza e di riferimento per i crocieristi di tutto il mondoı. 

Il 2016 si attesterà molto probabilmente intorno ai 550 mila passeggeri che hanno ed avranno (da qui a dicembre) fatto tappa nell’isola, risultato che la colloca al settimo posto fra le regioni italiane. Mentre per il 2017 ci sono già importanti conferme di varie compagnie che assicureranno un traffico addirittura superiore in tutti i porti crocieristici sardi: Cagliari, primo scalo crocieristico in Sardegna e undicesimo in Italia (più 51 per cento nel 2016), Olbia, tredicesimo approdo nazionale per le ‘vacanze in mare’, Golfo Aranci, Porto Torres e Alghero.

I porti del nord nel 2015 hanno fatto registrare insieme 240 mila passeggeri. «Il traffico nei porti sardi è in costante crescita – aggiunge l’assessore Morandi – e le ultime annate hanno testimoniato che la candidatura della Sardegna quale crocevia delle crociere del Mediterraneo è ormai una realtà. La promozione dell’offerta assume nuovo slancio anche grazie all’accordo tra assessorato e le due Autorità portuali, attraverso il quale – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – intendiamo consolidare il posizionamento del nostro prodotto su un mercato che genera numeri enormi, crea indotto commerciale e anima il territorio, con ricadute economiche dirette, flussi nei periodi di spalla, visibilità internazionale sui cataloghi delle compagnie, opportunità concrete di interazione tra turismo, artigianato e commercio».

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E’ stata presentata questa mattina la fiction ambientata in Sardegna, a Carloforte, Sant’Antioco, Portoscuso, Calasetta, Carbonia e a Cagliari, protagonista Gianni Morandi insieme a Chiara Baschetti e Michele Rosiello per la regia di Umberto Carteni. Si intitola “Dott. Pietro” e sarà trasmessa su Canale 5 in sei episodi. È un progetto promosso dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission e prodotto dalla LUX Vide, società italiana leader in Europa. Oggi la presentazione alla stampa a Villa Devoto con il protagonista, il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori Francesco Morandi e Claudia Firino, gli amministratori dei Comuni coinvolti, i produttori Matilde e Luca Bernabei e il direttore della Film Commission, Nevina Satta.
«Vogliamo che la Sardegna sia terra di turismo e di investimenti, e per questo è necessario che sia sempre più conosciuta in Italia e all’estero – ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Iniziative come quella che presentiamo oggi, di forte impatto mediatico e con dietro un preciso progetto di valorizzazione, sono occasioni importanti per accrescerne la visibilità e irrobustirne l’immagine.»
«Un’esperienza fondamentale per la regione che consente di completare il panel degli strumenti di comunicazione sul panorama nazionale – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – la fiction garantisce grande visibilità e racchiude un progetto articolato e complesso di promozione del sud-ovest Sardegna, un’area simbolo dell’isola che ha bisogno di sviluppo e di attenzione. Il tema chiave del progetto è l’identità forte del territorio, la credibilità e l’autenticità delle nostre tradizioni culturali: tutto ciò è coerente con le strategie di posizionamento del prodotto Sardegna basate sulla qualità della vita – ha continuato -. Monitoreremo quindi i risultati dell’iniziativa, che comprende diversi spot, minidocumentari, servizi giornalistici, utili a rafforzare la rappresentazione di Sardegna in un periodo immediatamente precedente l’apertura della stagione, prima della Pasqua 2017.»
«C’è un grande lavoro dietro questo risultato, frutto della collaborazione tra le amministrazioni locali, territorio, Regione e operatori del cinema – ha commentato l’assessore della Cultura, Claudia Firino -. Abbiamo messo molte risorse nel settore, e in questo progetto il 50 per cento degli operatori impegnati nell’iniziativa saranno sardi. Una grande occasione ed esperienza per le nostre professionalità. Gli strumenti messi in campo a sostegno del cinema sardo servono anche per attrarre produzioni esterne, che possano valorizzare il territorio, specie il sud dell’isola, rappresentativo della qualità della vita della nostra regione.»
In chiusura della conferenza stampa, le parole di Gianni Morandi: «Ho già potuto ammirare immagini incredibili della Sardegna, posti bellissimi: ringrazio il presidente Pigliaru per questo incontro e raccolgo tanto entusiasmo attorno al progetto. Affronterò questa avventura con gioia, approfitterò dell’esperienza per conoscere e scoprire meglio la vostra terra, nonostante non da oggi abbia intrattenuto tanti legami con i sardi».
L’accordo prevede la realizzazione immediata – oggi l’inizio delle riprese – e la messa in onda in prima serata sulla rete Mediaset l’anno prossimo. La serie televisiva assicurerà grande visibilità sul mercato nazionale, è destinata a raggiungere un’audience amplissima ed arricchisce le azioni di comunicazione della Regione, con la ricerca di nuovi canali di promozione del prodotto Sardegna sul mercato. Prosegue dunque l’attività per stimolare nuove motivazioni di viaggio con la valorizzazione del territorio isolano tramite il racconto visivo, dopo l’accordo di collaborazione con la Fondazione Film Commission che garantirà il supporto tecnico. Il progetto interessa soprattutto il Sulcis, una regione della Sardegna dalle grandi potenzialità che non è stata ancora pienamente valorizzata, in stretto accordo con il comune di Carloforte.
Pietro è il medico di un piccolo paesino affacciato sul mare. Vedovo da anni, vive dedicandosi alla sua professione, fino al giorno in cui riappare nella sua vita la figlia Elena, giovane poliziotta. Sarà proprio lei ad indagare sul crollo di una vecchia tonnara che qualcuno ha deciso di fare esplodere proprio mentre si svolgeva una festa tra ragazzi. Ma chi può arrivare a voler uccidere un gruppo di diciottenni? Elena dovrà scoprire la verità, collaborando con l’ultima persona accanto alla quale vorrebbe stare: il suo primo amore che ha dovuto abbandonare a causa di un segreto inconfessabile, un amore che forse rinascerà pur sembrando impossibile. Questo e molti altri i misteri animeranno la serie TV, dove i toni del giallo e del mistery si uniranno ad un melodramma ricco di emozioni. Una storia di rinascita che vede al centro un personaggio come Pietro, carismatico, sempre pronto a ricominciare, anche quando messo davanti ad una realtà che gli sconvolgerà la vita. Un padre che aiuterà la figlia ad affrontare i fantasmi del suo passato e che collaborerà a far si che la sua comunità possa rinascere.
La fiction “Dott. Pietro” rispetta il protocollo ambientale della Sardegna Film Commission. A partire dal 2014 e, come prima regione in Italia, la Fondazione si è impegnata a favorire le produzioni green sull’isola e a comunicare l’importanza di una filiera cine-tele-audiovisiva sempre più sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico. Il “Sardegna Green Film Shooting” è una guida che ha il triplice scopo di aiutare filmmaker e società di produzione ad adottare soluzioni semplici e pratiche per limitare l’impatto ambientale dei set, ma anche per risparmiare risorse e condividere un modello di sviluppo innovativo, rispettoso della strategia Europa 2020. Gli accorgimenti pratici proposti possono essere applicati da qualsiasi società – anche in caso di piccoli budget – e aiutano ad ottimizzare le risorse disponibili utilizzando le cosiddette Smart Strategies. L’adozione del protocollo consente di beneficiare di 5 punti di “premialità green” previsti dai bandi della Fondazione, documentando in fase di rendicontazione gli accorgimenti ecosostenibili messi in atto.

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E’ stato presentato stamane il 100° Giro D’Italia che partirà il 5 maggio 2017 da Alghero e prevede le prime tre tappe in Sardegna: partenza da Alghero ed arrivo a Cagliari, passando per Sassari, Olbia, Nuoro e Tortolì. Hanno partecipato alla presentazione, nella sede degli organizzatori di RCS Sport, a Milano, on l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi, il direttore del Giro, Mauro Vegni, il ciclista di Villacidro, Fabio Aru, il presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini con il capitano della squadra, Marco Storari, il presidente della Dinamo Basket Stefano Sardara e il capitano Jack Devecchi. #Giro100 è l’hashtag ufficiale della manifestazione.
«Ospitare la partenza del Giro d’Italia nella straordinaria coincidenza della centesima edizione è per la Sardegna non solo un grande onore, ma anche un’occasione speciale per raccontare in modo diverso il nostro territorio – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Le tre tappe in programma offriranno una vista privilegiata sulle coste come sui percorsi dell’interno: paesaggi famosi, amati dai turisti di tutto il mondo, sfileranno accanto a scenari molto meno noti ma di altrettanto fascino. Stiamo investendo molto nel settore del cicloturismo, ben consapevoli di quanto la bicicletta sia un mezzo privilegiato per conoscere un territorio immergendosi nella sua bellezza. Mi piace pensare che i ciclisti di tutto il mondo, vedendo il Giro d’Italia, si innamorino dei nostri percorsi e abbiano voglia di venire qui da noi per scoprire la Sardegna pedalando.»
«L’evento simbolo dello sport italiano sceglie gli scenari unici della Sardegna per l’edizione numero cento – commenta l’assessore Morandi -. Con la partenza del Giro 2017, assicuriamo al nostro territorio la massima visibilità internazionale e importanti ricadute sotto il profilo economico grazie a una straordinaria iniziativa di promozione della destinazione, della sua qualità della vita e del suo nuovo modello di sviluppo sostenibile. Le tre tappe isolane a inizio maggio, subito dopo Pasqua, rappresenteranno l’apertura della stagione turistica, tassello fondamentale del piano di destagionalizzazione messo in atto per il triennio 2016-2018. Un’iniziativa coerente con la strategia dell’assessorato, che punta con decisione sul turismo attivo e sportivo, sulla strutturazione dell’offerta attraverso grandi eventi e sulla creazione di nuove motivazioni di viaggio. Si inserisce perfettamente, inoltre, nelle politiche regionali di valorizzazione del cicloturismo, su cui l’assessorato ha investito e investirà con convinzione, e di realizzazione della rete ciclabile della Sardegna.»
Alghero-Olbia di 203 chilometri, Olbia-Tortolì di 208 e da Tortolì con l’arrivo a Cagliari, di 148 chilometri. Percorsi mossi, ondulati, saliscendi, montagna e non mancheranno le lunghe salite con la più dura verso il centro di Nuoro. La probabile volata finale avverrà nelle strade del capoluogo. Oltre alle città di partenza e di arrivo, la corsa rosa attraverserà Sassari, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura, Palau, Nuoro, Barisardo, Muravera, Villasimius, e altri centri isolani.
Tappa 1 Alghero – Olbia. Mossa, ma non troppo: costantemente ondulata e caratterizzata da una interminabile sequenza di saliscendi lungo la costa nord dell’isola. Si contano alcune salite catalogabili GPM e decine di brevi strappi. Ultima asperità a meno di 20 chilometri dall’arrivo la salita di San Pantaleo, che potrebbe favorire i finisseur rispetto ai velocisti. Si tratta di una salita di circa 5 chilometri con 3 attorno all’8% e pendenze massime superiori nella prima parte. Finale ancora ondulato fino a Olbia per l’eventuale volata tutta da conquistare.
Tappa 2 Olbia – Tortolì. Di media montagna che però potrebbe terminare con uno sprint di gruppo. La prima parte si svolge nell’entroterra Nuorese con saliscendi e tre lunghe salite: la prima per Bitti e Orune (non catalogata GPM), la seconda più dura verso il centro di Nuoro (GPM) e la terza per scollinare il Passo di Genna Silana (GPM). Gli ultimi 50 km sono prevalentemente in discesa o pianura, ma su percorso molto articolato che potrebbe creare difficoltà ai ricongiungimenti. Anche qui una volata, probabile, ma da conquistare.
Tappa 3 Tortolì – Cagliari. Praticamente pianeggiante con lievi ma blande ondulazioni lungo l’intero percorso. Dopo Villasimius si incontrano alcune brevi salite lungo la strada costiera. Segue l’avvicinamento – completamente piatto – alla città di Cagliari fino alla probabile volata finale.
Quella del 2017 sarà l’88esima partenza dall’Italia, 12 sono state quelle dall’estero. La prima volta che il Giro è sbarcato in Sardegna era il 1961. L’occasione fu il centenario dell’Unità d’Italia. La Corsa Rosa, partita da Torino, arrivò sull’isola alla quarta tappa con una frazione Cagliari-Cagliari, vinta da Oreste Magni. Quel Giro, conclusosi a Milano, fu vinto da Arnaldo Pambianco. Trent’anni dopo ecco la prima Grande Partenza. Era il 1991. Furono effettuate due tappe in linea oltre a due semitappe tra cui una a cronometro. Quel Giro fu vinto da Franco Chioccioli.
Nel 2007 con una spettacolare cronosquadre Caprera-Maddalena prese il via il Giro d’Italia edizione numero 90 con l’incredibile presentazione delle squadre sull’incrociatore della Marina Militare, Garibaldi. A 10 anni di distanza la Corsa Rosa ritrova le strade dell’isola.
La Sardegna sarà raccontata in 192 paesi del globo, da 400 testate, 265 portali web, e oltre 2.000 giornalisti. Numerosi eventi collaterali coinvolgeranno tutto il territorio regionale.
Fabio Aru 1

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Proseguono, nella V commissione del Consiglio regionale, le audizioni sul testo unificato in materia di turismo. I primi ad intervenire oggi sono stati i rappresentanti di Federalberghi, Paolo Manca e Marco Murgia che hanno insistito sull’introduzione di norme a tutela delle professionalità del settore e del cosiddetto sistema classificato della ricettività turistica, minacciato – a loro giudizio – dalle attività extralberghiere che proliferano in violazione delle disposizioni che regolano il comparto dell’ospitalità nell’Isola.

«La professionalità degli operatori – ha dichiarato Manca – è il fulcro della competitività turistica ed è evidente che occorra tutelare chi paga regolarmente le tasse e crea lavoro, attraverso l’introduzione di misure efficaci e utili a combattere ogni forma di abusivismo e dunque di illegalità.»

Sulla base di tali considerazioni ed al fine di salvaguardare le attività alberghiere, l’associazione del presidente Manca ha proposto modifiche ed integrazioni ad alcuni articoli del testo unificato dalla commissione ed in particolare all’’articolo 16 (denominazione strutture ricettive) escludendo la così detta “domo” che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe superare l’affittacamere; l’articolo 19 (specificazione delle strutture ricettive extralberghiere) per ciò che attiene il concetto di attività occasionale riferita ai “Bed&Breakfast”, l’articolo 20 (avvio attività ricettive) in riferimento a più stringenti requisiti igienico sanitari per i B&B; l’articolo 23 (obblighi strutture organizzate per l’esercizio di attività ricettiva), l’articolo 24 (locazione occasionale a fini ricettivi); l’articolo 25 (uso occasionale di immobili e aree campeggio), l’articolo 29 (vigilanza e controlli) prevedendo il coinvolgimento del Corpo forestale in tutte le attività di controllo; l’articolo 32 (individuazione tipologie di turismo tematico) evidenziando l’incompletezza dell’elenco contenuto nel testo proposto dalla commissione.

L’assessore del Turismo, Francesco Morandi ha svolto il suo intervento seguendo quattro direttrici principali: il sistema di governance, il rafforzamento delle imprese, le tipologie di turismo tematico e gli adempimenti che derivano all’amministrazione regionale per effetto dell’approvazione delle norme contenute nel testo unificato dalla V commissione.

Quanto al primo punto, l’assessore ha evidenziato la distanza tra la visione di governance del livello regionale e il livello territoriale anche in conseguenza della soppressione di Apt, Ept, Esit e delle modificate competenze delle Province, nonché delle modifiche prodotte con la riforma degli Enti locali e dalle novità che potrebbero essere introdotte dall’approvazione della legge di riforma costituzionale che riporta in capo allo Stato le competenze esclusive in materia di turismo.

Francesco Morandi ha insistito sulla necessità di non procedere con la creazione di nuovi enti ma ha evidenziato che servono forme adeguate di governance al livello territoriale e il giusto raccordo tra pubblico e privato, rimarcando però come la promozione posta in capo alla Regione garantisca maggiore efficacia nelle azioni mirate, tese ad assicurare una più elevata competitività al comparto, soprattutto sui mercati internazionali.

La semplificazione ed una robusta sburocratizzazione delle procedure sono invece le proposte dell’assessore per ciò che riguarda le imprese del comparto ricettivo che per ciò che attiene le tipologie «deve poter contare su poche tipologie ma molto chiare e ben definite».

L’assessore ha quindi formulato un invito alla riflessione sull’indicazione dei tematismi turistici («l’elenco da una prima lettura ne esclude di importanti») e a questo proposito il presidente Lotto si è detto disponibile a rivedere l’intera formulazione dell’articolo 32 del testo unico.

«Resta il fatto – ha dichiarato l’assessore Morandi – che occorre valutare bene la sostenibilità del provvedimento sul piano amministrativo e burocratico». L’assessore ha citato a titolo esemplificativo il dettato dell’articolo 14 del testo unico che regola le direttive di attuazione che disciplinano il funzionamento della istituendo cabina di regia interassessoriale; il funzionamento dei partenariati e dei distretti turistici; dell’osservatorio del turismo e del portale regionale, a cui si aggiungono i compiti di vigilanza e controllo che attualmente sono in capo alle amministrazioni comunali e che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbero essere svolti dalla Regione. «E’ evidente – ha concluso Francesco Morandi – che il tutto comporta una serie di oneri per l’amministrazione per i quali è necessario compiere opportune e attente valutazioni.»

L’assessore ha quindi concordato con il presidente della commissione, Luigi Lotto, ulteriori approfondimenti sui singoli temi, così da assicurare una più ampia condivisione del provvedimento in vista dell’esame in Aula.

Salvatore Sulis ( Fiavet) e Tiziana Vacca (Assoviaggi) hanno invece illustrato le osservazioni delle organizzazioni delle agenzie di viaggio che si sono incentrate sulla necessità di più puntuali controlli per arginare quello che hanno definito “il dilagante fenomeno dell’abusivismo”. Nel mirino degli operatori le attività di associazioni e di altri soggetti a vario titolo operanti che grazie all’on line e ai social media propongono e pubblicizzano “pacchetti vacanze e viaggi” «senza avere titoli né autorizzazioni e in violazione delle leggi che regolano il settore». I rappresentanti di Fiavet e Assoviaggi hanno dunque auspicato maggiori controlli nell’applicazione della legge regionale 13 del 1998 che disciplina le agenzie di viaggio, nonché l’introduzione di nuove e più stringenti disposizioni che salvaguardino competenze, professionalità e qualità del sistema turistico della Sardegna.

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Domani riprende il lavoro delle commissioni del Consiglio. Per le ore 16.00 è convocata la commissione Attività produttive, presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd) che comincerà l’esame del Testo unificato sul Turismo con una lunga serie di audizioni. Nel pomeriggio riferiranno alla commissione gli assessori regionali del Turismo Francesco Morandi e dell’Ambiente Donatella Spano, seguiti dall’amministratore unico dell’Agenzia Forestas e dai rappresentanti di Confindustria e di Confapi.

Mercoledì 7, alle 10.00, sarà la volta dei responsabili di Confcommercio, Confesercenti, Federalberghi, Assohotel, Faita Federcamping, Federcampeggio, Fiavet Sardegna e Assoviaggi. A partire dalle 16.00 si alterneranno davanti alla commissione gli esponenti dell’Associazione albergo diffuso, dell’Associazione sarda operatori di B&B, dell’Associazione Domus Karalitanee e dell’Associazione guide turistiche. Giovedì 8 infine, con inizio alle 10.00, saranno sentiti il Club camperisti sardi e la Fiab Cagliari città ciclabile. Se necessario, l’attività della commissione proseguirà anche nel pomeriggio alle 16.00 con lo stesso ordine del giorno.

Mercoledì, alle 16.00, si riunirà anche la commissione Governo del territorio, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd): all’ordine del giorno il parere sul Dl n.254 (Norme sulla qualità della regolazione e semplificazione dei processi amministrativi) e l’audizione del Comitato “Salviamo il Trenino Verde”.

Per giovedì 8, alle 11.00, in conclusione, è stata programmata la seduta della Commissione Finanze, presieduta dall’on. Franco Sabatini (Pd), che affronterà l’esame del Testo unificato sull’istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate – Ase.

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