23 April, 2024
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Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

«Tra i contenuti del disegno di legge sulla doppia preferenza di genere nelle elezioni per il Parlamento Europeo, in discussione nella Commissione Affari Costituzionali del Senato, ci può stare benissimo anche la divisione in due della circoscrizione Isole, con la separazione consensuale di Sicilia e Sardegna. Due territori diversissimi per storia e cultura, e distanti non solo fisicamente e per il mare di mezzo ma anche per problemi e interessi.»

Lo sostiene Francesco Sanna, deputato PD primo firmatario alla Camera, sin dall’inizio della legislatura, del progetto di legge sottoscritto da tutti i deputati democratici sardi, che intende rendere autonome le rappresentanze delle due grandi isole italiane nel Parlamento Europeo.

«Trattandosi di una legge elettorale – aggiunge l’on. Sanna -, i dettagli sono essenziali. La divisione della circoscrizione assegnerebbe, per l’entità delle popolazioni, due seggi alla Sardegna e sei seggi alla Sicilia. Tuttavia segnalo che nella legislatura che volge al termine, per una bizzarra interpretazione della legge elettorale, le due regioni si sono viste attribuire due seggi in meno, e ben quattro sono stati sottratti alla circoscrizione del Mezzogiorno. Accade infatti che nella concreta assegnazione dei seggi, la Corte di Cassazione li attribuisca su base nazionale, in forza della partecipazione popolare al voto e non in proporzione ai residenti. La proposta di legge del PD chiarisce e corregge questa stortura interpretativa, che se non fosse eliminata potrebbe rivelarsi pericolosissima per una circoscrizione piccola ed in crisi di partecipazione al voto come quella della Sardegna, risultante dalla divisione della Circoscrizione Isole.»

«Paradossalmente si correrebbe il rischio di vedersi assegnare due seggi sulla carta, ma senza vedersene concretamente attribuito nemmeno uno dopo le elezioni. Bisogna quindi battersi per una riforma della legge elettorale europea completa di entrambi gli elementi: la modifica della circoscrizione e la precisazione della regola di attribuzione dei seggi. Se ci si riesce al Senato bene. Altrimenti – conclude il deputato sardo – sin da ora chiediamo che la questione sia fatta propria dal Governo e dalle forze politiche come prioritaria nell’agenda parlamentare delle prossime settimane.»

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

«La proroga della sospensione degli obblighi fiscali nei comuni colpiti dalle alluvioni in Sardegna ci sarà, sarà di un periodo congruo ed in linea, quanto a contenuti, con gli altri provvedimenti adottati per gli eventi calamitosi degli ultimi anni. Va fatta con un atto avente forza di legge, ma non era possibile introdurre la norma nella legge di stabilità perché questa si occupa di regolare rapporti giuridici a partire dal 2014. Ho ragione di credere che il provvedimento utile sarà il decreto legge “Milleproroghe”, che il Consiglio dei Ministri approverà nella seduta del 27 dicembre prossimo.»

Lo ha dichiarato ieri Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico e consigliere per gli affari politici e territoriali del Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta..

«La fiscalità di vantaggio per la Provincia di Carbonia Iglesias è la più grande area di esenzione fiscale a favore delle piccole e piccolissime attività produttive di tutta Europa. Complessivamente le imprese potranno godere di un bonus fiscale di 124,5 milioni di euro. Utilizzabili nella compensazione delle tasse sul lavoro, sugli immobili aziendali, sui redditi di impresa. Il 20% delle risorse sarà dedicata alle nuove imprese. E’ un provvedimento che riguarda i piccoli operatori economici in tutti i settori: il commercio, il turismo, i servizi, l’artigianato: sono circa 7000 le partite IVA che possono potenzialmente accedervi. Intanto per combattere la crisi, ma anche per rilanciare i loro prodotti e servizi.»

Lo scrive in una nota il deputato del PD Francesco Sanna.

«Nelle prossime settimane – conclude Sanna – andrà lanciata una campagna informativa sulla misura. Ma già da oggi mi sento di dire che una utilizzazione appropriata della fiscalità di vantaggio serve non solo alla singola impresa, ma anche per dare uno scatto di orgoglio e di reazione ad un territorio fortemente colpito dalla crisi economica e dalle chiusure dei grandi conglomerati industriali. E che da oggi può sentire più di prima lo Stato alleato e reattivo. L’attuazione del bando, infine, segna la sconfitta di una composita aggregazione di scettici, indifferenti e dei teorici del “nulla di buono può venire dalle istituzioni”. E anche di quelli che avevano scommesso che non se ne sarebbe mai fatto nulla. Si rassegnino, si farà.»

Francesco Sanna 75

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Il deputato Francesco Sanna critica duramente il Governatore Ugo Cappellacci sulla vicenda del disegno di legge di stabilità e sulla modifica dell’articolo 10 dello Statuto Sardo.

«Il presidente della Regione continua esplicitamente a ritenere che il Consiglio dei Ministri avrebbe approvato il disegno di legge di stabilità con una disposizione che modificava l’articolo 10 dello Statuto sardo – scrive Francesco Sanna in una nota -. E che un complotto di palazzo, (“mani misteriose”), avrebbe ordito la sua cancellazione. Egli deve necessariamente sostenere questa tesi per giustificare la dispendiosa missione a Roma di ieri, con Giunta regionale e seguito.«

«Lasciandogli le sue funzioni istituzionali molto tempo libero, tra l’altro l’onorevole Cappellacci – aggiunge Sanna – ha pubblicato sul suo profilo Facebook  un documento, su cui ha fatto apporre dai suoi grafici un timbro rosso sangue con la scritta: ECCO LA VERITA’. Si tratterebbe, a suo avviso, della relazione tecnica ufficiale all’articolo 16, allegata al disegno di legge. In essa si fa esplicito riferimento alla modifica dell’articolo 10 dello Statuto sardo.  Al Ministero dell’Economia si sarebbero dimenticati di toglierlo. Peccato però che il documento timbrato Cappellacci non sia la relazione tecnica del disegno di legge, pubblicata ufficialmente dal Senato della Repubblica e a disposizione anche sul sito ufficiale di Palazzo Madama e che l’articolo 16 della legge di stabilità, approvata dal Consiglio dei Ministri e su cui il Parlamento discuterà sia una norma nella quale si parla di competenze del Trentino e di strumenti finanziari derivati delle autonomie locali. Peccato – conclude il deputato sardo – che tale madornale falsificazione della realtà riveli una considerazione dell’opinione pubblica che rischia di squalificare anche l’istituzione da cui proviene.»

Francesco Sanna.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

«Leggere la sentenza della Corte Europea pubblicata ieri sul caso Alcoa è come rivedere il film andato in onda tra Bruxelles, Roma e Pittsburgh tra il luglio e ottobre 2012. Protagonisti e scene li conoscevamo già. La società americana cerca di rallentare l’applicazione della sentenza che la costringe a restituire circa trecento milioni di euro per le sovvenzioni ai costi energetici dichiarati illegittimi da Bruxelles, la Commissione preme sull’Italia perché attivi immediatamente le azioni di recupero, il Governo di allora inizia a riscuotere ma accordando tempi lunghi perché intanto ha nel cassetto garanzie idonee e sufficienti, in secondo luogo perché vuole che Alcoa collabori a ricollocare l’unico stabilimento italiano che produce alluminio primario nelle mani di un altro imprenditore.»

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico, commenta così gli sviluppi del caso Alcoa, con la sentenza di ieri della Corte europea che impone all’Italia il recupero degli aiuti di Stato concessi all’Alcoa sotto forma di tariffa agevolata per l’elettricità, circa 295 milioni di euro di cui 38 di interessi.

«La condanna dell’Italia per il mancato recupero (in realtà si tratta di una riscossione ritardata) ha un valore solo simbolico – aggiunge Francesco Sanna -, perché anche la sentenza dà atto che già nell’autunno dell’anno scorso Alcoa ha iniziato a restituire le somme in questione. Quello che interessa è che il Parlamento, alla fine dell’anno scorso, ha deciso che parte rilevante di quelle somme debbano andare a finanziare le politiche di sviluppo nel Sulcis Iglesiente, ed in particolare la fiscalità di vantaggio. E nella Gazzetta Ufficiale di avantieri, 16 ottobre 2013, la pubblicazione del decreto dei ministri Zanonato e Saccomanni, con il quale dispongono proprio a questo fine l’utilizzazione di 124,5 milioni di euro – conclude Francesco Sanna -, vi è la prova – nero su biancoche i soldi stanno rientrando in Italia e si stanno utilizzando per gli scopi che la legge ha stabilito.»

Emanuele Cani.

Emanuele Cani.

«A che punto sono giunte le interlocuzioni in atto tra Carbosulcis Spa, Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico ed Unione europea, relativamente alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 20867 (2012/NN) per l’aiuto di stato concesso (e non notificato alla Ue) alla Carbosulcis dal 1998 al 2010; e alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 33424 (2011/N) per l’aiuto di Stato notificato relativamente al Progetto Integrato CCS Sulcis?»

E’ il contenuto di un’interrogazione a risposta immediata presentata in commissione Attività produttive, dai deputati del Partito Democratico Emanuele Cani, Francesco Sanna e Gianluca Benamati (capogruppo in Commissione).

«Nella sua risposta – spiega Emanuele Cani, primo firmatario dell’interrogazione – il sottosegretario Claudio De Vincenti ha ricostruito la vicenda che riguarda la miniera e ha spiegato che le osservazioni presentate all’Europa dal Ministero non sono state seguite da repliche da Bruxelles. Nel suo intervento, il Sottosegretario ha anche spiegato che, per il Ministero, quanto sostenuto da Bruxelles non può essere considerato aiuto di Stato. Non solo, nel  suo intervento ha parlato anche del Piano Sulcis e della possibilità di realizzare un polo tecnologico per l’utilizzo del carbone pulito.»

«A questo punto, come ho avuto modo di precisare nella replica in Commissione – conclude Emanuele Cani -, è necessario che il Governo si senta coinvolto in un processo di affiancamento alla Regione Sardegna.»

 

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«Le alleanze delle mie amministrazioni, questo è un fatto, sono state tutte discusse e approvate in federazione… Alle illazioni non rispondo, non avendolo mai fatto neppure con gli avversari». E’ il passaggio più significativo della replica di Tore Cherchi al deputato Emanuele Cani che, in una nota diffusa qualche giorno fa, aveva attaccato pesantemente l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias (suo compagno di partito) di «essersi inserito in maniera tardiva ed inopportuna in una discussione (le polemiche scatenate dalle dichiarazioni del deputato Francesco Sanna circa le modalità di svolgimento delle elezioni primarie a Domusnovas, e dalla successiva replica dell’assessore al Bilancio del Comune di Domusnovas, Massimo Ventura, ndc), dimostrando di non conoscere i fatti e il modo con cui in questi anni hanno operato i rappresentanti della federazione. Vorrei ricordare a Tore Cherchi – aveva aggiunto Emanuele Cani – che le primarie non sono state organizzate dalla Federazione del Partito Democratico ma dal centro sinistra e che il presidente del seggio di Domusnovas è comunque un esponente del Partito Democratico che bene potrà lavorare in prospettiva con i dirigenti storici locali del Partito Democratico a cui rinnovo la mia stima e gratitudine per il loro costante impegno in questi anni.» «Tore Cherchi lasci fuori il partito provinciale da questa vicenda – aveva concluso Emanuele Cani – e non si permetta a fare insinuazioni attribuendo responsabilità a chicchessia seguendo metodi obsoleti di becera politica. Se vuole, il partito provinciale è pronto a una discussione approfondita sul tema delle primarie, le ultime e le passate, e sul rispetto delle decisioni in tema di alleanze politiche assunte nelle elezioni locali e sul rapporto del Partito e di alcuni suoi dirigenti con ambienti del centrodestra. Indipendentemente dalla sua volontà mi sento in dovere di promuovere una discussione su questi argomenti. Cosa che farò entro breve tempo.» 

«Considero utile l’apertura di una discussione sul partito nel Sulcis – ha sottolineato nella sua replica Tore Cherchi -. Spero in un dibattito costruttivo. A richiederlo sono innanzitutto i risultati elettorali delle politiche, pessimi seppure archiviati. Su Domusnovas mi è sufficiente l’opinione di un vecchio compagno, minatore a San Giovanni, per sapere dove stia il giusto. Mi tengo quella opinione e sto in quel campo, con Francesco Sanna. Come detto, episodi di malcostume e di segno opposto, si sono verificati anche in queste primarie, come in altre. Questi episodi rischiano di appannare la grande prova di democrazia delle primarie e l’impegno serio di migliaia di partecipanti. Il mio invito alla federazione era ed è per reprimerli comunque, dovunque, sempre e da chiunque siano promossi. In questo senso – ha aggiunto Tore Cherchi – la federazione ha un dovere. La reiterazione significa che non si fa o non facciamo abbastanza e che anzi si tende a considerare una compensazione e non un’aggravante, il fatto che si verifichino da più parti. Questa è la mia posizione, ferma, trasparente e non condizionabile da chicchessia. Conosco la destra solo per il Commissariamento della Provincia anche con una forte e diretta motivazione contro la mia persona e la mia amministrazione che per la destra erano da eliminare dal territorio. Le alleanze delle mie amministrazioni, questo è un fatto, sono state tutte discusse ed approvate in federazione. Lo si faccia sempre e per tutte le situazioni. Contribuirò alle decisioni. Alle illazioni non rispondo non avendolo mai fatto neppure con gli avversari.»

La polemica era stata accesa dal deputato Francesco Sanna che, a seggi ancora aperti, domenica 29 settembre ha diffuso un comunicato stampa nel quale denunciava che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

A Francesco Sanna aveva replicato Massimo Ventura, assessore al bilancio del Comune di Domusnovas che, dopo aver ribadito l’assoluta regolarità delle operazioni di voto, ha affermato che, ad intaccare lo spirito delle primarie, è stato piuttosto il deputato iglesiente che, dopo aver perso le primarie, è stato ripescato e candidato alla Camera dei deputati dalla Direzione nazionale del partito.

A difesa di Francesco Sanna è quindi intervenuto Tore Cherchi che, dopo aver sottolineato che Francesco Sanna è stato legittimamente candidato al Parlamento dalla Direzione nazionale del partito, ha dichiarato che «reagire al malcostume è un dovere di tutti e in particolare della federazione del Partito Democratico che deve scegliere a Domusnovas e altrove fra l’evidente ambiguità e la sperimentata serietà». Da lì la durissima presa di posizione di Emanuele Cani contro Tore Cherchi e la successiva replica dell’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias.

Per la cronaca, a Domusnovas l’europarlamentare Francesca Barracciu, sostenuta tra gli altri da Francesco Sanna e Tore Cherchi, ha ottenuto 20 voti; il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, sostenuto tra gli altri da Emanuele Cani, ha ottenuto 95 voti.

Le polemiche trovano terreno fertile, lo sottolineiamo ancora una volta, nell’ambiguità del regolamento delle primarie che, all’articolo 7, apre la partecipazione al voto a “tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge” e “ai giovani che, alla data del voto delle primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”e “alle cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità”. E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.

Le primarie del centrosinistra domenica 29 settembre hanno designato l’europarlamentare Francesca Barracciu candidata alla carica di Governatore alle elezioni regionali del 2014 e, a distanza di cinque giorni, non si sono ancora spente le polemiche accese dal deputato Francesco Sanna che, a seggi ancora aperti, domenica ha diffuso un comunicato stampa nel quale denunciava che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

Sulla vicenda hanno presso posizione altri esponenti del centrosinistra, tra i quali l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, le cui parole hanno scatenato una durissima reazione di Emanuele Cani, deputato e segretario della federazione del Sulcis Iglesiente, compagno di partito di Tore Cherchi.

«Reagire al malcostume è un dovere di tutti e in particolare della federazione del Partito Democratico che deve scegliere a Domusnovas e altrove fra l’evidente ambiguità e la sperimentata serietà.»

«Con questa dichiarazione – tuona Emanuele Cani – Tore Cherchi si inserisce in maniera tardiva e inopportuna in una discussione, dimostrando di non conoscere i fatti e il modo con cui in questi anni hanno operato i rappresentanti della federazione. Vorrei ricordare a Tore Cherchi che le primarie non sono state organizzate dalla Federazione del Partito Democratico ma dal centro sinistra e che il presidente del seggio di Domusnovas è comunque un esponente del Partito Democratico che bene potrà lavorare in prospettiva con i dirigenti storici locali del Partito Democratico a cui rinnovo la mia stima e gratitudine per il loro costante impegno in questi anni.»

«Tore Cherchi lasci fuori il partito provinciale da questa vicenda – aggiunge Emanuele Cani – e non si permetta a fare insinuazioni attribuendo responsabilità a chicchessia seguendo metodi obsoleti di becera politica. Se vuole, il partito provinciale è pronto a una discussione approfondita sul tema delle primarie, le ultime e le passate, e sul rispetto delle decisioni in tema di alleanze politiche assunte nelle elezioni locali e sul rapporto del Partito e di alcuni suoi dirigenti con ambienti del centrodestra. Indipendentemente dalla sua volontà mi sento in dovere di promuovere una discussione su questi argomenti. Cosa che farò entro breve tempo.»

Le dichiarazioni di Emanuele Cani aprono una lacerazione interna al Partito Democratico che rischia di avere ripercussioni difficilmente prevedibili. Non è la prima volta, come evidenzia lo stesso Emanuele Cani, che le primarie sono motivo di scontro interno e, anziché elemento di unione, rischiano ancora una volta di trasformarsi in motivo di divisione se non addirittura di lacerazione. Martedì scorso, commentando i risultati delle primarie, abbiamo sottolineato che è lo stesso regolamento delle primarie a creare i presupposti per polemiche e divisioni, dal momento che all’articolo 7 apre la partecipazione al voto a “tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge” e “ai giovani che, alla data del voto delle primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età” e “alle cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità”.

E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.

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Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Il deputato del Partito Democratico Francesco Sanna ha commentato positivamente i passi in avanti compiuti dall’iter attuativo del decreto sulla fiscalità di vantaggio.

«Due importanti passi avanti per l’attuazione del sistema di fiscalità di vantaggio nei 23 comuni del Sulcis Iglesiente – ha commentato Francesco Sanna, presentatore in Senato, nella scorsa legislatura, delle proposte modifiche introdotte nella legge Crescita -. Il primo passo consiste nella registrazione da parte della Corte dei Conti del decreto che determina le somme messe a disposizione del bando, pari ad oltre 124 milioni di euro. Il secondo passo è l’adozione, da parte del Direttore Generale per gli incentivi del ministero dello Sviluppo economico, della circolare con cui si spiegano le condizioni alle quali si accede alle esenzioni fiscali di cui godranno le piccole e piccolissime imprese in materia di IRPEF, IRAP, IRES, IMU e contributi INPS. Ora il prossimo e ultimo passo – ha concluso Francesco Sanna – è l’indizione formale del bando per le imprese, che a mio avviso dovrebbe essere molto più corto nei termini temporali di quello sperimentato a L’Aquila (tre mesi), perché prima si conclude la fase di raccolta delle domande di agevolazione, prima si mettono le risorse a disposizione delle aziende.»

Francesca Barracciu.

Francesca Barracciu.

L’europarlamentare del PD Francesca Barracciu ha vinto le primarie del centrosinistra e sarà candidata alla carica di Governatore alle elezioni regionali 2014. L’ex consigliere regionale e sindaco di Sorgono ha ottenuto 22.808 voti su 51.496 votanti, raggiungendo la percentuale del 44,29; alle sue spalle, Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari, anch’egli esponente del PD, che ha ottenuto 16.792 voti, il 32,61%. Terzo, vera sorpresa di queste primarie, Andrea Murgia, indipendente, con 6.456 voti, il 12,54%; più indietro Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro (PD) e presidente dell’Unione delle Province sarde, con 3.911 voti, il 7,59%; Simone Atzeni, candidato del PSI, infine, ha ottenuto il sostegno di 1.529 elettori, il 2,97%.

Le operazioni di voto sono state caratterizzate dalla polemica sollevata da Francesco Sanna, deputato del PD, che nel pomeriggio ha diffuso un comunicato stampa, nel quale ha denunciato che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

La polemica sollevata da Francesco Sanna, non è nuova ed appare la diretta conseguenza del regolamento che all’articolo 7 recita testualmente:

Art. 7 – Elettori
La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge.
Possono inoltre partecipare al voto:
1) i giovani che. alla data del voto delle Primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età;
2) le cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità.
Per essere ammessi al voto occorre esibire al seggio un documento di identità e la tessera elettorale. Ogni elettore vota ordinariamente nel seggio che include la propria sezione elettorale esprimendo un’unica  preferenza in corrispondenza del candidato prescelto.
Gli elettori che partecipano alle primarie devono versare, al momento del  voto, una quota di almeno 1 (uno) euro. Le quote raccolte ai seggi saranno interamente consegnate al comitato regionale delle primarie e saranno utilizzate al fine di coprire i costi sostenuti nella gestione della campagna informativa, nell’organizzazione e realizzazione delle primarie e nella  successiva campagna elettorale della coalizione.

E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.

Gianfranco Ganau copiaAndrea Murgia ARoberto Deriu 1Simone Atzeni