20 April, 2024
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Nell’ambito degli eventi “E…State a Carbonia 2020”, l’Amministrazione comunale di Carbonia ha programmato una serie di manifestazioni culturali organizzate in collaborazione con lo SBIS e la Pro Loco di Carbonia.
Stasera, lunedì 24 agosto, alle ore 20.30, presso il Parco di Villa Sulcis prende il via la rassegna “Biblionotte”, con la presentazione del racconto “D.H.S.” con Anna Di Leo e Federico Cozzucoli.
La rassegna di appuntamenti letterari proseguirà nelle seguenti date:
28 agosto, alle ore 21.30 ,all’Arena Mirastelle Flavio Soriga e Renzo Cugis presentano lo spettacolo “Sardi della Pianura”;
3 settembre, alle ore 20.30, nel Parco di Villa Sulcis Franciscu Sedda e Bepi Vigna presentano il libro “Il sogno del falco”. Il Codice nascosto nell’opera di Sergio Atzeni;
17 settembre, alle ore 20.30, nel Parco di Villa Sulcis Davide Catinari presenta “Periferie dell’infinito”, spettacolo artistico letterario;
18 settembre, alle ore 17.30, in piazza Santa Barbara a Bacu Abis Rita Atzeri presenta il libro per adulti e bambini “Riccino e Riccetta”.

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L’attività del nuovo anno sociale di UNISULKY Università Popolare del Sulcis prevede lunedì 10 febbraio, alle ore 16.00, la presentazione del libro “Sanluri 1409. La battaglia per la libertà della Sardegna”, a cura dell’autore, il prof. Franciscu Sedda, professore associato di Filosofia e Teoria dei Linguaggi presso l’Università di Cagliari.
L‘incontro, in partenariato con la Società Umanitaria, si svolgerà nella Sala Cinema della Società Umanitaria, presso la Grande Miniera di Serbariu in piazza Sergio Usai, a Carbonia.
Ingresso libero.

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Pino Cabras, Maria Antonietta Mongiu, Franciscu Sedda e Giovannino Deriu sono i relatori della Assemblea conclusiva del ciclo di incontri-dibattito a carattere seminariale dal titolo “Istituzioni democratiche in Sardegna e partecipazione popolare”, organizzati dal Circolo Palmiro Togliatti nella sede di via San Domenico 10, a Cagliari.

In particolare l’evento di chiusura, che avrà inizio alle 17.00, tratterà il tema della “Sovranità e autodeterminazione del popolo sardo tra Costituzione repubblicana e Statuto speciale”. Un confronto approfondito che metta al centro la Sardegna a partire dal dibattito politico in corso sull’autonomia differenziata, sull’inserimento del principio di insularità in Costituzione e sulla rinnovata rivendicazione di spazi di autogoverno nel sistema dei poteri.

Introduce e coordina Giovannino Deriu e a seguire interverranno:
Pino Cabras, parlamentare del Movimento 5 stelle, membro della Commissione esteri alla Camera dei Deputati;
Maria Antonietta Mongiu, coordinatrice del Comitato per l’insularità;
Franciscu Sedda, autore del libro “Manuale d’indipendenza nazionale”.

Pino Cabras (Movimento 5 Stelle).

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Cinquecento anni di storia religiosa, una testimonianza documentale di rara importanza: venerdì 6 settembre, nell’aula consiliare del comune di Luogosanto, verrà illustrato il “Condaghe di Luogosanto”, l’antichissimo ed importante documento scritto nel 1519 dal vescovo Ludovico Gonzalez che comunica ai fedeli la storia religiosa della fondazione dei santuari del centro gallurese e della Porta Santa. Il Condaghe rappresenta la preziosa e unica certificazione dell’intreccio tra la devozione mariana e il culto dei santi a Luogosanto, centro religioso capace di conservare le tradizioni secolari e gli antichi privilegi riconosciuti dall’autorità ecclesiastica fin dal medioevo. Il documento svela le origini della fondazione delle chiese di Santa Maria di Luogosanto, San Nicola e San Trano rivelando l’antichissima presenza francescana in Gallura.  La conferenza, “1519-2019: 500 anni del Condaghe di Luogosanto” avrà inizio alle 10.30 e vedrà la partecipazione degli studiosi Graziano Fois, Mauro Maxia, autori dell’analisi filologica dell’antico manoscritto edito nel 2009 e da Fabio Pinna, ricercatore in archeologia cristiana e medievale.

Un grande contributo alla ricerca delle origini dei santuari del paese, lo si deve all’ex sindaco Mario Scampuddu: instancabile studioso, appassionato, fondatore dell’Accademia della lingua gallurese e profondo conoscitore della storia della Gallura, anche sotto il profilo religioso. Mario Scampuddu è stato anche autore dell’introduzione del libro sul Condaghe nella quale rimarca l’importanza del documento: «Testimonianza unica – commentava Mario Scampuddu – dell’identità religiosa della Gallura e del ruolo di Luogosanto come città-santuario».

«Mi manca un grande amico, fraterno e leale – commenta il sindaco di Luogosanto, Agostino Pirredda -. Mario Scampuddu era un profondo conoscitore della storia, innamorato del suo paese, forte sostenitore del turismo religioso e  del ruolo di Luogosanto in Gallura: come città mariana, con la Basilica, la Porta Santa, le feste e le chiese campestri.  Nei giorni che precedevano la Festa Manna – racconta Agostino Pirredda – le sue chiamate diventavano sempre più frequenti, erano ricche di consigli e raccomandazioni:  perché alla Festa Manna non si potevano commettere errori. Tutto doveva essere fatto nel perfetto rispetto delle tradizioni, della forma e dell’accoglienza.»

La conferenza sul Condaghe rientra nel calendario degli eventi della Festa Manna di Gaddura e verrà preceduta, il 5 settembre, alle 19.0, dalla presentazione di un’altra opera, questa volta di fresca pubblicazione: nel cortile della “Bottega dei Sapori” gli autori Franciscu Sedda e Graziano Fois illustreranno “Sanluri 1409. La battaglia per la libertà della Sardegna”, un libro di grande importanza per la riflessione storica e antropologica del popolo sardo.

La Festa Manna raggiungerà il momento più intenso ed emozionante sabato 7 settembre: alle 18.00 ci sarà la Fèsta di li bandéri in via Vittorio Emanuele II con il corteo delle bandiere delle chiese della Gallura, le confraternite, i cavalieri e la banda musicale. Insieme alle autorità religiose e civili, al gruppo folk e al comitato organizzatore si incammineranno fino a raggiungere la Basilica di Nostra Signora di Luogosanto dove, alle 18.30, avrà luogo la Santa messa. La solenne concelebrazione nei primi Vespri della Natività della Beata Vergine Maria sarà presieduta dal vescovo monsignor Sebastiano Sanguinetti, che – al termine – procederà alla riapertura della Porta Santa, dopo i canonici sette anni di chiusura e  alla proclamazione del nuovo parroco don Efisio Coni. La celebrazione sarà animata dal coro parrocchiale “Nostra Signora di Locusantu”. Al termine della concelebrazione, si svolgerà il “Rito del Fuoco”: la processione penitenziale che vede la partecipazione di numerosi fedeli galluresi e delle confraternite della Gallura che portano i ceri votivi dalla piazza della Basilica a San Quirico.

Alle 22.00, infine, appuntamento in piazza Incoronazione per il concerto di Bianca Atzei: la cantante sardo-milanese si esibirà in una delle ultime date de “Il nostro Tour 2019”. Domenica 8 settembre, altro momento importante della Festa Manna, la giornata sarà dedicata in particolar modo alle cerimonie religiose: con la processione alle 9,30 e la Messa solenne a seguire. In serata, spazio alla musica con il concerto dei The Kolors. Lunedì 9 settembre, penultimo giorno di festa, esibizione della “tribute band” Radio Queen e, infine, domenica 15 settembre si chiude con la gara di downhill, prevista per la mattina, e l’esibizione delle Barbie Sounds la sera.

La Festa Manna di Gaddura è patrocinata dal comune di Luogosanto con il contributo dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna e la collaborazione della Pro loco. I riti religiosi sono celebrati dalla Parrocchia Natività della Beata Vergine Maria, mentre i grandi eventi in piazza Incoronazione sono organizzati e finanziati dal Comitato Festa Manna 2019 Fidali 1975 presieduto da Massimo Pirredda. Gli eventi culturali sono organizzati dall’ Ufficio turistico comunale, dalla Biblioteca comunale e dalla Scuola di archeologia e comunità dell’Università di Cagliari. La direzione tecnico-organizzativa è affidata a Sémiti di Parauli, la direzione artistica a Riccardo Mura. La comunicazione è seguita dalla società Dodify di Olbia.

Costel Ichim

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Due grandi concerti con star di livello nazionale saranno gli eventi principali della Festa Manna di Gaddhura che si svolgerà a Luogosanto dal 29 agosto al 15 settembre: Bianca Atzei salirà sul palco sabato 7 settembre, i The Kolors la sera successiva. Le due esibizioni sono inserite in un calendario davvero ricco di appuntamenti, sia laici che religiosi, per celebrare una festa che affonda le sue radici fino all’epoca medievale: la prima Festa Manna di Gaddhura, secondo quanto è stato ricostruito dagli studiosi, è stata infatti organizzata per la prima volta nel 1228. E, stando agli scritti e alle documentazioni, non sarebbe mai stata interrotta. Quest’anno, infatti, si svolgerà la 791ª edizione. Inoltre, ci sarà un evento nell’evento: il 7 settembre, nel pieno delle celebrazioni, si svolgerà il rito settennale dell’apertura della Porta Santa.

Il sindaco Agostino Pirredda spiega: «Fino a due anni fa, la Festa Manna si svolgeva solo il 7 e l’8 settembre. L’anno scorso c’è stato un deciso cambio di rotta, confermato anche quest’anno: l’evento è stato allungato e il calendario è diventato molto più ricco». Il comune di Luogosanto, in questi due anni, è riuscito a ottenere delle importanti risorse economiche grazie alla partecipazione e all’assegnazione di alcuni bandi regionali: «La nostra cittadina è stata inserita nei Percorsi Francescani e nei Percorsi di Pellegrinaggio – sottolinea Agostino Pirredda – perciò Luogosanto ha ottenuto uno status sempre più importante all’interno del segmento turistico religioso in Sardegna. Lo era già prima, anche grazie al fatto che è insignita da tempo del titolo di Città Mariana, lo è ancora di più oggi. Questo status ci ha consentito di ben figurare nei bandi regionali in cui si assegnano i fondi per la promozione del territorio». Luogosanto punta a implementare la propria attrattività turistica: al momento la cittadina gallurese dispone di circa 460 posti letto, tra agriturismi, b&b, hotel e case vacanze.

Concerti, giochi, parate, conferenze, presentazioni di libri e molto altro: ogni giorno, l’edizione 2019 della Festa Manna offrirà diverse soluzioni di intrattenimento pensate per il pubblico. Ecco le principali: il 30 agosto sarà inaugurata la mostra fotografica di Lorenzo Rivella, intitolata “L’Íscia. Un fiume di vita”; domenica 1 settembre, la giornata sarà dedicata, soprattutto, ai bambini, con la caccia al tesoro nel castello di Baldu e le mini-olimpiadi con i giochi di una volta. Lunedì 2 settembre il Danyart Quartet si esibirà in un concerto jazz intitolato “La musica mi ripara”; il 3 settembre ci sarà “Olisabe e il Saraceno”, un reading musicale di Iskeliu e Matteo Gazzolo. Il 4 settembre si esibirà il duetto acustico Daniela Pes & Beeside; il 5 settembre appuntamento imperdibile per gli appassionati di storia e di cultura sarda con la presentazione del libro di Franciscu Sedda intitolato “Sanluri 1409. La battaglia per la libertà della Sardegna”; il 6 settembre ci sarà la serata dei “canti a ghitterra” mentre sabato 7 settembre sarà il giorno dell’apertura della Porta Santa con il rito presieduto dal vescovo Sebastiano Sanguinetti, previsto per le 18,30. La cerimonia sarà preceduta dalla suggestiva Fèsta di li bandéri, il corteo delle bandiere delle chiese della Gallura, a cui parteciperanno le confraternite, la banda musicale, i cavalieri, il gruppo folk, le autorità religiose e civili e il comitato organizzatore. Sempre il 7 settembre, alle 22, sarà il turno di Bianca Atzei. Mentre domenica 8 settembre è il giorno clou della Festa Manna, e sarà dedicata in particolar modo alle cerimonie religiose con la processione alle 9,30 e la Messa solenne, a seguire. La sera ci saranno i The Kolors in concerto. Lunedì 9 settembre, penultimo giorno di festa, esibizione della tribute band Radio Queen e, infine, domenica 15 settembre, si chiude con la gara di downhill, prevista per la mattina, e l’esibizione delle Barbie Sounds la sera.

La Festa Manna di Gaddhura è patrocinata dal comune di Luogosanto con il contributo dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna e la collaborazione della Pro loco. I riti religiosi sono celebrati dalla Parrocchia Natività della Beata Vergine Maria, mentre i grandi eventi in Piazza Incoronazione sono organizzati e finanziati dal Comitato Festa Manna 2019 “Fidali 1975″. Gli eventi culturali sono organizzati dall’Ufficio turistico comunale, dalla Biblioteca comunale e dalla Scuola di archeologia e comunità dell’Università di Cagliari. La direzione tecnico-organizzativa è affidata a Sémiti di Parauli, la direzione artistica a Riccardo Mura. La comunicazione è seguita dalla società Dodify di Olbia.

Costel Ichim

790ª Festa Manna di Gaddura

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Dura presa di posizione del Partito dei Sardi sui criteri di attuazione della riforma della rete ospedaliera.

«Il Consiglio regionale ha fatto una riforma sofferta che abbiamo corretto in molti punti per tutelare i territori svantaggiati ma ora viene di fatto stravolta con atti amministrativi e questo per noi è un problema politico – ha detto stamane il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu illustrando in una conferenza stampa due interrogazioni del gruppo riguardanti casi concreti che dimostrerebbero come la riforma stia procedendo in una direzione diversa da quella indicata dall’Assemblea -. La prima si riferisce ai criteri opachi e discutibili, anche sotto il profilo delle competenze, che stanno accompagnando l’individuazione dei vertici delle 49 strutture complesse del sistema sanitario regionale mentre la seconda, sulla situazione degli organici del Santissima Annunziata e dell’Aou di Sassari, fa emergere un dato strutturale che determina il blocco dei servizi in quella realtà.»

«Per quanto riguarda le strutture complesse – ha rimarcato il consigliere Augusto Cherchi, componente della commissione Sanità – contestiamo sia il ripescaggio della norma di salvaguardia sui dirigenti medici (già abolita da una legge nazionale) in base alla quale gli stessi, in presenza di una valutazione negativa, conservano un incarico di pari valore, sia i criteri di comparazione dei curricula sui quali viene fatta la scelta di ricoprire le posizioni apicali.»

«A Sassari – ha aggiunto Augusto Cherchi soffermandosi sul tema della seconda interrogazione – si sta verificando una situazione paradossale perché l’accorpamento fra Santissima Annunziata a Azienda ospedaliero-universitaria doveva essere realizzato dal 2015 con una ripartizione equilibrata del personale fra i due stabilimenti dove complessivamente operano oltre 3.000 unità; invece si è verificato che 1300 dipendenti sono passati dalla ex Asl alla Aou ma non viceversa, per cui ci sono forti carenze nel settore amministrativo e vuoti in organico per 30 dirigenti in settori chiave dell’azienda.»

«Infine – ha concluso Augusto Cherchi commentando l’andamento della riforma della rete ospedaliera – assistiamo a molti atti della Direzione generale che vanno in direzione opposta a quella stabilita dal Consiglio; gli esempi sono numerosi ma cito soltanto la permanenza dei punti di pronto soccorso collegata alla presenza degli elicotteri, collegamento che il Consiglio aveva escluso ed è chiaro che se viene ripristinato tornano in discussione le strutture di base delle zone svantaggiate.»

«Dal punto di vista politico – ha sottolineato il consigliere Piermario Manca – viene fuori una distacco quasi siderale fra l’azione della Giunta e degli assessorati e le leggi del Consiglio, col risultato che da una parte si fanno le riforme e dall’altra si fa di tutto per non applicarle e questo non succede solo nella Sanità.»

«Per queste ragioni – ha osservato l’altro consigliere del Pds Roberto Desini – non siamo in sintonia con l’assessorato della Sanità, fra breve ci occuperemo della individuazione dei ruoli di vertice nella ex Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe dove secondo noi sono stati discriminati professionisti validi assunti con regolare concorso e con una trentennale anzianità di servizio; ci dissociamo da certi atteggiamenti, come gli elettori che stanno mandando segnali molto chiari in proposito.»

«Il mandato del Consiglio regionale – ha detto infine il segretario nazionale del Pds Franciscu Sedda – era molto chiaro: la riforma deve garantire una sanità che funzioni in coerenza con le specificità della nazione sarda; ci sembra che questo mandato non venga rispettato ed è per questo che i sardi continuano ad avere una percezione negativa del sistema sanitario regionale.»

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«La nuova legge sui contratti pubblici è una grande legge nazionale della Sardegna, che affronta e risolve molti nodi nel settore degli appalti, tutela le imprese sarde, apre nuovi spazi di mercato per i nostri giovani professionisti, migliora l’efficienza e la competitività del sistema regionale.»

Lo ha dichiarato il segretario del Partito dei Sardi Paolo Maninchedda, illustrando i principali contenuti della legge approvata ieri dal Consiglio regionale, ringraziando per questo traguardo la Giunta, la maggioranza, le forze di opposizione e tutto il Consiglio. E’un segno, ha affermato, che «l’unità dei sardi può produrre concretamente grandi cambiamenti».

«Grazie alla legge – ha aggiunto Paolo Maninchedda – finisce una sorta di schiavitù della Sardegna nei confronti dell’Anas che, fra l’altro, aveva un aggio sulle opere realizzate nel territorio regionale del 12.50% (classificate alla voce spese generali) senza che questa remunerazione trovasse riscontro nello snellimento dei tempi di progettazione e realizzazione, o nel ruolo assegnato alle imprese sarde nel sistema degli appalti.»

Paolo Maninchedda ha citato, in proposito, l’esempio di un tratto della 131 – tratto Bonorva dove, dall’aggiudicazione del progetto definitivo nel 2015, sono passati ben 2 anni per arrivare al progetto esecutivo e attualmente l’opera è completata solo in parte.

L’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, si è poi soffermato sulle parti più innovative della legge, che «assegna alla Regione una autentica capacità di programmazione delle opere strategiche, semplifica l’iter burocratico dei lavori, responsabilizza le imprese e incentiva la crescita dei professionisti locali, senza trascurare la qualità architettonica, la sicurezza e le sostenibilità ambientale e sociale degli interventi».

«Finalmente – ha commentato il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu – gli appalti in Sardegna cominciano a parlare sardo, con tante novità positive per i sardi che operano nel settore e soprattutto con misure di forte semplificazione che individuano con chiarezza i soggetti che possono e devono dare risposte perché conoscono e governano tutte le varie fasi dei procedimenti legati alle opere.»

Per le imprese ed i professionisti, in particolare, «sarà disponibile una sola fonte telematica che permetterà l’accesso in tempo reale a tutti i bandi e le gare della Sardegna, dalla Regione ai Comuni agli altri enti territoriali».

Il consigliere Roberto Desini, sul piano politico, ha messo l’accento sul fatto che «stavolta la politica ha percepito l’importanza di una legge come questa e lo ha fatto bene ed in tempi ragionevoli; vuol dire che si può fare ed anzi è un modello da replicare».

Il presidente del Partito dei Sardi Franciscu Sedda, infine, ha ricordato che «il portafoglio Anas in Sardegna è di circa 2 miliardi, quindi la quota di risorse che vengono restituite al circuito regionale è di 120 milioni». «Questo – ha affermato Franciscu Sedda – significa difendere l’economia della Sardegna, con una legge certamente ricca di tecnicalità ma anche con una precisa visione della società sarda». «Una legge – ha concluso Franciscu Sedda – frutto di unità e ciò significa, come messaggio-chiave per le prossime elezioni regionali, che la Sardegna ha bisogno di una guida politica forte per sfruttare al meglio le sue grandi potenzialità».

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La posizione molto critica del Partito dei Sardi sull’ordine del giorno sull’accordo tra Regione e Ministero della Difesa sulla riduzione delle servitù militari in Consiglio regionale (quello della maggioranza è stato approvato in serata con 34 voti favorevoli e 9 contrari), sfociata con l’abbandono dell’Aula prima del voto, era stata anticipata questa mattina da Paolo Maninchedda, ex assessore dei Lavori pubblici e fondatore del partito insieme a Franciscu Sedda, in un blog pubblicato in www.sardegnaeliberta.it .

«Leggo che il Presidente della Regione considera profondamente sbagliata la posizione del Partito dei Sardi sulle Servitù Militari – ha scritto Paolo Maninchedda -. Noi consideriamo preliminarmente sbagliato che si eleborino accordi strategici in gran segreto, li si illustri, senza consegnare i testi, dieci giorni fa, e solo dopo reiterate insistenze si rendano disponibili i testi solo a partire da venerdì scorso. Noi consideriamo preliminarmente sbagliato un metodo, erroneamente ripetuto in questa legislatura, di produrre scelte strategiche sempre con tempistiche drammatizzate dell’ultimo minuto e sempre sul confine ‘prendere o lasciare’. Noi vogliamo difendere gli interessi legittimi della Nazione Sarda come avviene tra persone civili, cioè coi tempi del confronto e del ragionamento.»
«La bozza di accordo tra la Regione Sarda e il Ministero della Difesa non verrà mai votata dal Partito dei Sardi – ha aggiunto Paolo Maninchedda -. È una bozza arrendevole, insufficiente e arretrata rispetto al dibattito sviluppatosi negli ultimi anni in Sardegna. Non posso pubblicarne il testo, e quindi discuterne pubblicamente nel merito, perché così è stato richiesto dalla Presidenza, ma giudichiamo incomprensibile questa inutile riservatezza, che peraltro ha circondato tutta la trattativa tra la Regione e il Governo, senza un solo momento intermedio di consultazione e collaborazione.
Nel merito, poi, il nostro capogruppo e i consiglieri in Aula, espliciteranno i nostri contenuti e sceglieranno le forme migliori per spiegare il nostro dissenso su questo documento.»
«Oggi più che mai – ha concluso Paolo Maninchedda -, viva la Sardegna, viva la libertà.»

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Il presidente del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda, insieme con il segretario Pds, Franciscu Sedda, ha presentato questa mattina nella sala stampa del Consiglio regionale la proposta della Costituzione della Repubblica di Sardegna. La Carta sarda, che conta 55 articoli ricompresi in 7 capitoli (La Repubblica di Sardegna, Diritti fondamentali, Struttura dello Stato, Le istituzioni, Il parlamento, La magistratura, La Suprema corte) è disponibile on-line, all’indirizzo www.sacartaprosarepubblica.eu, in lingua italiana, in campidanese, logudorese, limba de mesania e gallurese.

Il documento, approvato lo scorso giugno dall’assemblea nazionale del Pds, è da oggi aperto alla consultazione ed al contributo di tutti i sardi e di quanti “tengono alla Sardegna”. C’è tempo fino al prossimo dicembre per proporre emendamenti e modifiche poi, dopo un’ampia consultazione nei territori, la Carta sarà votata in una giornata solenne individuata dal Partito dei sardi.

«Alla Sardegna – ha dichiarato Maninchedda – servono nuove e grandi motivazioni che possono nascere solo dalle grandi idee; vogliamo cambiare la realtà e per farlo bisogna essere capaci di immaginarla nella sua forma più grande e più bella.»

«La costituzione che proponiamo ai sardi – ha proseguito l’ex assessore dei Lavori pubblici – fonda le sue radici nella cultura democratica, nell’europeismo, nella cultura della solidarietà e in quella libertaria, perché vogliamo che lo Stato sia strumento per i cittadini.»

Tra le novità sottolineate da Paolo Maninchedda il ricorso al referendum «come meccanismo di appropriazione dei simboli della nazione» (sono previsti per la scelta dell’inno e della bandiera, per le lingue ufficiali e per la distribuzione di competenze e funzioni tra lo Stato, le Regioni e i Comuni) ed anche l’affermazione di una serie di principi inerenti i diritti dei cittadini («introduciamo il principio della buona fede e neghiamo allo Stato la possibilità di condannare per tutta la vita un essere umano vietando l’ergastolo») e la libertà economica («non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale»).

Nella sezione dedicata alle istituzioni si ripropone l’assemblea sarda con 80 seggi («i rappresentanti del popolo sardo non sono obbligati ad abbandonare lavoro e professione per tutta la durata del mandato ma potranno optare sulla retribuzione») e l’elezione non contestuale del parlamento e del primo ministro (eletto ogni 4 anni, mentre il presidente della Repubblica resta in carica cinque anni).

«La proposta della Carta della Repubblica Sarda – ha aggiunto Franciscu Sedda – non è un punto di arrivo ma un momento di rilancio nel cammino per l’indipendenza della Sardegna, dove incominciamo a vedere splendere la luce alla fine del tunnel.»

«Da oggi in poi – ha concluso Gianfranco Congiu, capogruppo Pds in Consiglio regionale – voteremo soltanto i provvedimenti in linea con le finalità indicate nell’articolo 1 della Carta dei sardi e cioè daremo il nostro assenso in Aula solo a quelle leggi che garantiscano al popolo sardo la coesione interna, la libertà, la democrazia, il futuro dei giovani e l’indipendenza della Sardegna.» 

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Il Partito dei Sardi ha presentato 40 emendamenti per migliorare la rete ospedaliera.

«La nostra visione di rete ospedaliera è integrativa e complementare rispetto a quella della Giunta che riteniamo insoddisfacente, per questo vogliamo una buona riforma fatta dal Consiglio e non accetteremo di delegarla all’atto aziendale.»

Lo ha dichiarato il capogruppo del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu illustrando, in una conferenza stampa, gli emendamenti predisposti dal partito ed ispirati, ha poi aggiunto, «ad alcuni criteri fondamentali: differenziazione delle norme regionali rispetto a quelle nazionali, equiparazione degli standard fra sanità pubblica a privata, integrazione fra territori e compensazioni per le zone disagiate della Sardegna». «Su queste basi – ha proseguito Gianfranco Congiu – riteniamo che si possa fare una buona riforma senza tentennamenti; lo abbiamo detto nel recente vertice di maggioranza, riscontrando su alcuni punti significative aperture, e lo ribadiamo restando disponibili ad un confronto sui contenuti».

Il consigliere Augusto Cherchi, componente della commissione Sanità, è entrato nel merito delle proposte del Pds, soprattutto per quanto riguarda i presidi delle zone disagiate della Sardegna (Bosa, Isili, Muravera, Sorgono e La Maddalena). «Per compensare il disagio – ha spiegato – devono essere garantite alcune strutture di base, come medicina, chirurgia per interventi a media-bassa intensità, un pronto soccorso, una chirurgia d’urgenza, ricoveri differenziati per i pazienti chirurgici». Dopo aver sottolineato la necessità di equiparare gli standard della sanità pubblica e privata «sia in materia di sicurezza che nel numero dei posti-letto, Cherchi ha affrontato il problema della chiusura di molti punti nascita del territorio regionale mettendo l’accento sul fatto che nei siti dove sono stati chiusi o si dovranno chiudere dovranno essere attivati percorsi di accompagnamento e di preparazione alla maternità pre o post partum». «In questo quadro – ha osservato ancora Augusto Cherchi – il caso di La Maddalena conserva tutta la sua specificità e si potrà procedere alla chiusura soltanto dopo l’entrata in servizio dell’elisoccorso materno e neo-natale».

In conclusione, Augusto Cherchi ha segnalato l’esigenza di interventi correttivi in geriatria (Oristano è la provincia più vecchia d’Italia ma ha zero posti-letto) e di un approccio graduale alla configurazione degli ospedali di comunità (Ittiri, Thiesi, Ghilarza), sia operando una distinzione fra quelli delle zone rurali ed urbane, sia prevedendo un modello “in progress” con la presenza stabile di professionisti di diverse discipline per la fase transitoria.

Non condividiamo il percorso seguito fin qui, ha affermato il consigliere Roberto Desini, «perché la riforma si doveva fare all’inizio e non alla fine della legislatura e, soprattutto, con un atteggiamento meno accademico e con una maggiore capacità di ascolto». «Noi – ha aggiunto – guardiamo ai contenuti nell’interesse dei cittadini, stiamo sul territorio e ci mettiamo la faccia senza cadere in particolarismi territoriali; in concreto, siamo d’accorso sui due hub di Cagliari e Sassari ma quello di Sassari è largamente incompleto come dimostrano i numeri di molte specialità (chirurgia toracica, neonatologia, chirurgia infantile). Come sempre siamo disponibili al confronto ma è il Pd a non avere una linea comune, noi non baratteremo niente».

Dopo l’intervento del consigliere Alessandro Unali che ha riaffermato la volontà del Pds «per garantire una sanità migliore a tutti i sardi, a cominciare da quelli che vivono nelle zone più marginali» ha preso la parola il segretario nazionale del partito Franciscu Sedda che ha invitato la maggioranza «a fidarsi del Pds e a farsi guidare sulla strada della ricerca delle soluzioni». «Siamo stati i primi a vedere le criticità della riforma – ha ricordato – e siamo i primi a fare proposte alternative e migliorative perché non vogliamo una Sardegna ancora una volta spaccata per questioni territoriali che non hanno nulla a che fare col bene dei sardi».