24 April, 2024
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L’interazione tra tecnologia e suono in ambito musicale è al centro del C.I.M., il Colloquio di Informatica Musicale in programma da martedì 27 a sabato (1 ottobre) a Cagliari: un appuntamento biennale promosso dall’AIMI, l’Associazione di Informatica Musicale Italiana nata nel 1981, che, alla sua edizione numero ventuno, ritorna nel capoluogo sardo a distanza di ventisette anni, anche stavolta per iniziativa del Festival Spaziomusica, la realtà più consolidata nell’isola nel campo della musica contemporanea, fondata nel 1982 dal compositore Franco Oppo.

Il C.I.M. rappresenta una preziosa occasione per presentare e discutere idee ed esperienze di ricerca, artistiche e didattiche nell’ambito dell’informatica musicale, attraverso i contributi di studiosi, musicisti e compositori, mettendo in comunicazione il versante tecnico e scientifico con quello invece più propriamente creativo. E saranno tre giorni intensi quelli ospitati dalla Cittadella dei Musei all’insegna di “Extending Interactivity”, tra interventi e contributi su temi come la composizione assistita dal computer, il design dell’interazione sonora, la spazializzazione, momenti dedicati all’analisi di opere musicali e alle diverse modalità di ascolto, e ancora installazioni, sessioni di ascolto e concerti. 

Domani (martedì 27), una serata in tre parti nella sala delle mostre temporanee fa da prologo alle giornate più propriamente dedicate al C.I.M. Si comincia alle 20.30 con un omaggio a Franco Oppo proposto da alcuni giovani compositori sardi che hanno lavorato prendendo a modello musiche del maestro scomparso lo scorso inverno (anche basate su materiali della tradizione isolana). In scaletta brani di Marcello Calabrò (“Anomalia”, per pianoforte), Alessio Carrus (“Così… francamente”, per chitarra e pianoforte), Claudia Mura (un brano per pianoforte e percussioni), Alberto Locci (“Ninnìa”, per pianoforte) e Matteo Casula, (“Xenia”, per pianoforte).

La seconda parte vede invece in scena Tolga Tüzün, musicista e compositore elettroacustico turco, impegnato al pianoforte e all’elettronica. Chiusura di serata con i francesi No Tongues, ovvero Matthieu Prual al sax, Alan Regardin alla tromba, Ronan Prual e Ronan Courty al contrabbasso: quattro strumentisti ancorati alla contemporaneità che si confrontano con un repertorio vocale ancestrale.

Stessi spazi, la sera dopo (mercoledì 28) alle 21.00, per il concerto inaugurale del Colloquio di Informatica Musicale con Giuseppe Orrù alle launeddas, il soprano Maureen Chowning e i Tenores di Bitti “Mialinu Pira” ad avvicendarsi in un programma che alterna e incrocia suoni della tradizione musicale della Sardegna ed elettronica, con brani di Luca Richelli, John Chowning e Roberto Zanata.

Giovedì mattina (29 settembre) si entra in medias res di questa ventunesima edizione del C.I.M. con i saluti istituzionali (ore 9..00) e la prima sessione di lavori. Tema: la composizione assistita. Apre la serie di contribuiti il compositore Riccardo Dapelo. Da segnalare tra gli altri momenti della giornata il “keynote speech” di John Chowning (ore 11.20), il compositore americano noto per aver inventato la sintesi a modulazione di frequenza nel 1967 e, nel pomeriggio, la sessione dedicata al design dell’interazione sonora. In serata, alle 20.00, un’installazione interattiva multimediale di Roberto Musanti e un’installazione performativa di Roberto Dani precedono il concerto (ore 21.00) di Enrico Di Felice al flauto, Simone Floris al clarinetto, Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni, Giorgio Sanna al violino e Marco Carraro al pianoforte: in programma musiche di Marco Marinoni, Roberto Doati, Alessandro Anatrini e Hikari Kiyama, oltre a due brani acusmatici di Paolo Pastorino e Silvia Lanzalone e un audio/video di Joao Pedro Oliveira.

Densa di impegni anche la giornata di venerdì 30 che si apre alle 9.30 con una sessione dedicata all’analisi di opere musicali, seguita alle 11.20 dal contributo di Andrew McPherson (Augmenting Musical Instruments: A Player-Centered Approach), ricercatore alla Queen Mary University London. I supporti informatici per l’analisi etnomusicologica e Musicologia e conservazione sono i temi al centro degli incontri in programma rispettivamente alle 15.00 e alle 16.00. Poi, alle 21.00, il concerto serale vede stavolta di scena Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni e Marco Carraro al pianoforte alle prese con musiche di Kosmas Giannoutakis, Riccardo Dapelo e Giulio Colangelo in una scaletta che propone anche brani acusmatici di Antonio D’Amato e di Dante Tanzi, e audio/video di Alfredo Ardia e di Demian Rudel Rey.

Ascolto e multimodalità al centro della sessione che apre la giornata di sabato (ore 9.30), mentre verte sul tema della musica elettroacustica e installazioni multimediali il consueto “keynote speech” di metà mattina, in questo caso a cura di Giovanni De Poli. La chiusura dei lavori, alle 12.40 è completata dall’assegnazione del Premio intitolato alla memoria di Aldo Piccialli, per il miglior contributo al programma scientifico del C.I.M.

Sipario finale in serata (ore 21.00) con l’ultimo concerto: protagonisti nuovamente Enrico Di Felice (flauto) Simone Floris (clarinetto), Gianpaolo Antongirolami (sassofoni), Giorgio Sanna (violino) e Marco Carraro (pianoforte), impegnati nell’esecuzione di musiche di Maria Cristina De Amicis, Yuanyuan Kay He, Giuseppe Silvi e Nicoletta Andreuccetti, in un programma completato da brani acusmatici di Marcela Pavia, Daniele Pozzi, John Nichols, e audio/video di Sergio Missaglia e di Filippo Guida.

 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

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Le lacrime di Gramsci - cm 80x120 - Tecnica mista su tela -

Nel 2015 l’Istituto Gramsci della Sardegna, quando la Legge Finanziaria della Regione aveva assicurato un importante contributo, consentendo di sommare, in un unico programma, i fondi relativi al 2014 e allo stesso 2015, poté dare vita a una serie di progetti originali: didattica, musica, film.

Nella sua storia l’Istituto si era occupato di musica, in particolare grazie al lavoro e alla ricerca d, musicologo, che aveva assicurato una serie di contributi di analisi del pensiero gramsciano, in particolare sul melodramma.

Era giugno del 2015, quando in una delle tante serate trascorse e parlare di musica, ad ascoltare musica, Franco Oppo condivise l’idea di Nanni Spissu di invitare un gruppo di musicisti della sua scuola a comporre delle partiture originali sopra testi di Antonio Gramsci.

Franco Oppo non c’è più, ma il progetto di cui aveva condiviso lo spirito e l’impianto, indicando anche i nomi di alcuni suoi allievi per la composizione dei brani, prese piede. Fu accolto e deliberato con entusiasmo dal Direttivo e dall’Assemblea del nostro Istituto: partirono i contratti e le quattro partiture arrivarono puntualmente e sono attualmente conservate negli archivi dell’Istituto, in Via Emilia.

Furono scelti dal nostro Istituto i compositori Marcello Pusceddu, Fabrizio Casti, Lucio Garau e Antonio Doro. Allievi di Oppo, perché, così lui volle allora suggerire, potessero fare quello che lui avrebbe voluto fare e non fece: scrivere musica su testi e nel nome di Gramsci.

Ma il progetto chiedeva ai quattro compositori che la partiture fossero concepite, per tipologia di scrittura, linguaggi, organici, per essere eseguite dagli allievi di una scuola. Fu scelta Ghilarza, come luogo simbolo, per il suo legame e la tradizione lunga di lavoro di studio su Gramsci, per la presenza e l’attività sempre vivace e originale sulla figura del grande intellettuale sardo di “Casa Gramsci”.

Fu una scelta fortunata e vincente, perché l’Istituto Comprensivo di Ghilarza, col suo corso di indirizzo musicale, si è fatto carico di un lungo lavoro preparatorio, che ora sfocia nell’esecuzione pubblica dei brani il prossimo 3 maggio, alle ore 12.00, in quella stessa scuola.

Ecco le persone dell’Istituto Comprensivo Ghilarza alle quali si deve il successo del progetto: il dirigente scolastico professore Carlo Passiu, prima di tutto. Poi i bravissimi docenti dell’indirizzo musicale: Susanna Dessì, Marta Grecu, Ignazio Ledda e Beatrice Serci. E, quindi, gli alunni della classe 3ª: Andrea Addis, Laura Demartis, Gaia Marongiu, Eleonora Tessuti, Arianna Deias e Caterina Licheri, Nadia Cosseddu, Ornella Cabiddu e Gabriele Loi. E, infine, gli alunni della classe 2ª: Ilaria Meloni, Michela Mele, Assia Ennadifi, Elisa Manca e Beatrice Musanti.

Il progetto prevede che i quattro brani siano messi a disposizione di chiunque voglia eseguirli: le scuole e gli istituti di educazione musicale prima di tutto. Per questo pubblicheremo presto le quattro partiture nel nostro sito web e se troveremo le risorse stamperemo le stesse partiture per agevolarne l’esecuzione, con l’aiuto dei quattro compositori, che continueranno a assicurare la necessaria assistenza tecnica.

Il concerto del 3 maggio a Ghilarza è aperto a tutti. L’interesse è grande per la novità dell’esperimento e invitiamo ad esserci, anche per premiare il lavoro della scuola e dei ragazzi impegnati.

Grazie da parte di tutti noi dell’Istituto: dalla prof. Nereide Rudas, presidente, dall’avv. Antonello Angioni, direttore, dall’assemblea e dal direttivo

 Nanni Spissu, a nome di tutti noi dell’“Istituto Gramsci della Sardegna”.

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Fabio Furia e Marcello MelisFabio Furia 31

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Mario Frezzato

Il musicista iglesiente Fabio Furìa, uno dei migliori bandoneonisti d’Europa, esibitosi negli anni nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, sarà uno dei protagonisti, sabato 27 febbraio alle 17.30 nell’auditorium del conservatorio “G.P. Da Palestrina”, di Novecento in musica, il primo dei concerti della serata, che l’istituzione musicale cagliaritana ha inserito tra le attività di sensibilizzazione verso lo stato dell’Alta formazione artistica e musicale (AFAM) partite il 13 febbraio con la “Giornata nazionale dell’alta formazione”.

L’appuntamento si aprirà con l’Ensemble Spaziomusica  (Enrico Di Felice, flauto e flauto in sol, Riccardo Leone, pianoforte, Roberto Migoni, vibrafono) che proporrà Fasi B del compositore recentemente scomparso Franco Oppo.

Subito dopo sarà la volta del Gruppo da camera Palestrina ensemble, diretto da un altro nome di rilievo: Mario Frezzato, oboista chiamato a partecipare a concerti in tutta Italia e insegnante al conservatorio “G. P. Da Palestrina”. L’ensemble proporrà un’esibizione incentrata sulle musiche del compositore tedesco Kurt Weill di cui sarà proposto Kleine Dreigroschenmusik.

L’appuntamento si chiude con Fabio Furìa e il suo un concerto – presentazione del Corso di Bandoneon e Interpretazione Stilistica del Tango (il Conservatorio di Cagliari è l’unico in Italia a ospitare un corso di questo strumento) di cui a breve partirà la terza edizione. Furìa, insieme al suo Novafonic quartet (Gianmaria Melis, primo violino dell’Orchestra del Teatro lirico di Cagliari, Walter Agus, pianoforte, Giovanni Chiaramonte, contrabbasso nell’Orchestra del Teatro lirico di Cagliari) proporrà il brano Adios nonino di Astor Piazzolla.

La serata si sposta alle 19.00 nella Chiesa di San Michele (via Ospedale) per il Concerto barocco: in programma musica antica suonata dall’Ensemble del dipartimento di musica antica del Conservatorio “G. P. Da Palestrina”.

L’ingresso ai concerti è libero e gratuito.

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Proseguono le iniziative organizzate dal conservatorio di Cagliari “G. P. Da Palestrina” per sensibilizzare e creare attenzione attorno allo stato dell’Alta formazione artistica e musicale in Italia (AFAM).

Il prossimo appuntamento è in programma stamane, alle 11.00, nella Sala del Consiglio del Palazzo Regio dove, per la rassegna Concerti a Palazzo, sarà proposto un delizioso concerto del duo formato da Riccardo Ghiani (flauto) e Francesca Carta (pianoforte).

Il programma vedrà Ghiani, primo flauto dell’orchestra della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, e Carta, che come pianista da camera è stata invitata a suonare in diverse sale da concerto in Italia ed all’estero, misurarsi con la Sonata in si bemolle maggiore KV. 378 di W. A Mozart, la Sonata in la maggiore op. 13 di G. Fauré e l’ Introduzione e Variazioni su un tema da Euryanthe di C.M. von Weber di F. Kuhlau.

Dopo quello di domenica il prossimo appuntamento con le iniziative partite sabato 13 febbraio con “La giornata nazionale dell’alta formazione” proseguono sabato 27 febbraio con un doppio appuntamento: il concerto Novecento in musica (ore 17.30 nell’Auditorium del Conservatorio), che proporrà musiche di Kurt Weill, del compositore recentemente scomparso Franco Oppo e il concerto- presentazione, a cura di Fabio Furia, del corso di Bandoneon, unico in Italia, ormai alla sua terza edizione e, alle 19.00, nella Chiesa di San Michele, il Concerto barocco dell’Ensemble del Dipartimento di musica antica del Conservatorio. 

Duo Ghiani - Carta

 

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Concerti, incontri di riflessione, momenti musicali nei luoghi dell’arte della città. Così il conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi Da Palestrina” fa fronte comune, insieme agli altri conservatori d’Italia, per sensibilizzare sullo stato dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), costituito da conservatori, accademie e istituti superiori di industrie artistiche del Paese, in attesa da 16 anni dell’applicazione della riforma datata 1999.  La mobilitazione comincia oggi con la “Giornata nazionale dell’alta formazione”, e proseguirà sino alla fine di febbraio con una serie di iniziative volte a creare attenzione attorno alla questione.

E’ stata l’assemblea congiunta delle Conferenze nazionali dei presidenti, dei direttori, dei presidenti delle consulte degli studenti dei conservatori statali e non statali, riunita nei giorni scorsi nella sede del Miur a Roma, a decidere di mobilitarsi. Sul tavolo ci sono diverse richieste, alcune delle quali è urgente trovino risposta entro il 2016. Si tratta di un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, del passaggio a ordinamento di tutti i corsi di studio (i Bienni specialistici sono ancora sperimentali),  della statalizzazione degli istituti musicali ex-pareggiati (lasciati fuori dalla riforma) e dell’incremento delle risorse.

In Sardegna la situazione appare particolarmente drammatica: voci sempre più insistenti parlano di una volontà di riorganizzare il sistema dell’alta formazione musicale, con ripercussioni sulla distribuzione nel territorio nazionale dei conservatori. In particolare c’è il rischio che, per ridurre i costi del personale, del mantenimento delle strutture e dei docenti,  i trienni siano accorpati in alcuni conservatori d’Italia, con la conseguenza che gli allievi sardi si troverebbero costretti a fare i pendolari. Dati i costi delle trasferte dalla Sardegna, e le altre difficoltà legate alla sua insularità, è facile capire come per gli studenti questo potrebbe fortemente compromettere la possibilità di seguire il percorso di studi scelto. Tutto questo ha portato il Conservatorio di Cagliari, insieme al conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari ad aderire alla “Giornata nazionale dell’alta formazione” e a firmare, all’unanimità con  gli altri conservatori d’Italia (nel territorio nazionale ci sono 54 conservatori di musica statali e 19 non statali), una mozione che chiede maggiore attenzione verso il sistema AFAM, per garantire ai giovani e al Paese la necessaria qualità formativa e per realizzare un ulteriore sviluppo del sistema.

Le iniziative. Per l’occasione il conservatorio “G. P. Da Palestrina” ha pensato a un fitto cartellone di iniziative organizzate, sino al 28 febbraio, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali, i Musei civici cittadini, l’Università di Cagliari, la Provincia e il Comune di Cagliari.

Si parte nella stessa giornata di oggi con l’evento “L’alta formazione incontra la città”, concerto lirico degli allievi della classe di canto del soprano Elisabetta Scano in programma alle 11 nell’aula magna del Conservatorio. Nel pomeriggio (ore 17.00) ci si sposta negli spazi della Cittadella dei musei per “Musica alla Cittadella dei musei”, un percorso artistico e musicale tra il Museo archeologico, la Pinacoteca e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Cagliari. Domenica 14 febbraio alle 11 l’appuntamento è nel Palazzo Regio, sede della Prefettura, con la rassegna “Concerti a Palazzo”: protagonista sarà il pianista Marco Tiddia, che proporrà un recital costruito sulle note di Bach, Liszt, Chopin, Prokof’ev, Milhaud.

Altri appuntamenti con i “Concerti a Palazzo” sono in programma domenica 24 febbraio, sempre alle 11.00, con il recital del duo di flauto e pianoforte composto da Riccardo Ghiani e Francesca Carta che si misureranno con le composizioni di Mozart, Fauré, Kuhlau, e domenica 28 febbraio, stesso orario, con gli, esibizioni di giovani musicisti che hanno vissuto un’esperienza di studio all’estero grazie ai progetti Erasmus. Si esibiranno il pianista Vincenzo De Martino, appena rientrato da un’esperienza in Lituania, e il soprano polacco, ora in città per perfezionarsi in canto, Anna Maria Alexandrowicz.

Imperdibili sono anche gli altri momenti musicali in cartellone: sabato 27 febbraio doppio appuntamento con il concerto Novecento in musica (ore 17.30 nell’Auditorium del Conservatorio), che proporrà musiche di Kurt Weill, del compositore recentemente scomparso Franco Oppo e il concerto- presentazione, a cura di Fabio Furia, del corso di Bandoneon, unico in Italia, ormai alla sua terza edizione. Alle 19.00 nella Chiesa di San Michele si terrà, invece, un Concerto barocco dell’Ensemble del Dipartimento di musica antica del Conservatorio. Domenica 28 febbraio alle 12.30 nel Palazzo di Città (antica sede del Conservatorio) da non perdere è il concerto “La musica da camera di Mozart”, con gli studenti delle classi di Musica da camera del Conservatorio. Le manifestazioni si chiuderanno simbolicamente domenica 28 febbraio sulla scalinata del Palazzo di città.

Non è tutto: per rafforzare l’appoggio alla causa sposata dal Conservatorio il pubblico è invitato a partecipare numeroso anche alle sessioni di esami finali (eventi solitamente a porte aperte) che si terranno nell’aula magna del Conservatorio il 19 febbraio alle 10 (Arpa), il 22 febbraio alle 13 (Canto), il 23 febbraio alle 11 (Pianoforte), il 26 febbraio alle 10 (Flauto).

«Credo sia giunto il momento di affermare l’importanza culturale dei nostri conservatori – afferma la direttrice del conservatorio “G. P. Da Palestrina”, Elisabetta Porrà. Alla mancata riforma e alla grave disattenzione verso il valore nazionale che rappresentiamo noi rispondiamo sparando i “cannoni” dispensatori di cultura e bellezza e dimostrando di bucare questo silenzio assordante».

«Il mio auspicio è che tutte le istituzioni politiche e amministrative si adoperino per garantire il pieno diritto degli studenti all’alta formazione artistica e musicale dell’Isola, evitando un ulteriore danno alle nuove generazioni nel caso fossero nuovamente costrette a emigrare », dice invece il presidente del Conservatorio, Gianluca Floris.

I numeri e l’attività del Conservatorio “G.P. Da Palestrina”. Per l’anno accademico 2015/2016 sono circa 900 gli studenti (divisi tra scuola media, liceo, trienni e bienni superiori e corsi preaccademici) iscritti all’istituzione musicale cagliaritana, una delle prime in Italia, sorta negli anni Trenta. Un dato in linea con quello dell’anno accademico precedente e che conferma  l’appeal che il Conservatorio ha tra i giovani.

Un appeal dovuto anche alla ricca offerta formativa, oltre che alla mole di attività di ricerca e produzione che, inversamente a ciò che accade in altri conservatori d’Italia, hanno permesso al “G. P. Da Palestrina” di ottenere per la corrente annualità un incremento dei fondi di 28mila euro.

Sono infatti numerosi gli eventi di carattere didattico e culturale organizzati in città per promuovere la cultura musicale e dare agli allievi del Conservatorio la possibilità di esibirsi davanti a un pubblico.

Rassegne come Musei in musica, che nella primavera 2015 ha visto la collaborazione tra Conservatorio, Comune e Musei civici, il Premio Abbado, che lo scorso anno per la prima volta ha scelto Cagliari come sede della fase finale, Solstizio d’estate, 12 concerti che l’estate scorsa hanno avuto protagonisti gli alunni dei corsi superiori, hanno attirato l’interesse di un folto pubblico, mostrando la capacità dell’istituzione musicale cagliaritana di rispondere alle richieste di cultura del territorio e di attivare positive sinergie con le istituzioni. In particolare, molto proficua s’è rivelata la collaborazione con il Comune di Cagliari, sia in iniziative quali “Notti colorate”, sia nell’ambito delle attività legate a “Cagliari capitale della cultura 2015” in cui sono state portate avanti rassegne come: , “Festa europea della musica” e altre.

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