28 March, 2024
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Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la risoluzione sugli indirizzi del Consiglio regionale sulla programmazione unitaria 2014-2020.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. Primo punto all’ordine del giorno il documento n. 1/A della Giunta regionale sulla”Programmazione unitaria 2014-2020. Aggiornamento  e definizione della strategia regionale”. Sul documento la Terza Commissione ha approvato ieri all’unanimità una risoluzione di indirizzi, ai sensi dell’art. 16 della legge regionale 13.

Il presidente Ganau prima di avviare la discussione sul primo punto dell’ordine del giorno ha concesso la parola al capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni sull’ordine dei lavori. Dedoni, a nome della minoranza, ha segnalato al presidente la necessità di inserire al più presto nella programmazione dei lavori dell’Aula una risoluzione sul riordino degli enti locali. «E’ grave – ha detto Dedoni – che non sia stato ancora portato a compimento l’iter per il superamento delle province così successivo ai referendum». Il presidente Ganau ha preso atto della richiesta e invitato il capogruppo dei Riformatori a presentare una richiesta ufficiale nella prossima seduta della Conferenza dei capigruppo convocata per martedì 15 luglio.

Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione “Bilancio” Franco Sabatini per illustrare la risoluzione sugli indirizzi di programmazione. «La Commissione – ha esordito Sabatini – ha fatto un lavoro attento e meticoloso grazie anche al lavoro degli uffici. Uno dei punti emersi dalla discussione è la necessità di procedere a una verifica puntuale dell’impatto avuto dalla precedente programmazione nel tessuto economico e sociale dell’Isola per evitare di replicare errori e storture». Sabatini ha ricordato che nel prossimo settennio la Sardegna avrà a disposizione circa 5 miliardi e mezzo di euro «risorse importanti da utilizzare per il rilancio dell’Isola». «La Commissione Bilancio – ha proseguito il presidente – dopo aver sentito gli assessori, le autorità di gestione e tutto il partenariato sociale “ritiene per questo urgente  verificare i piani operativi e la loro applicazione, dalla spendita dei fondi alla pubblicazione dei bandi. Oggi andiamo a pianificare un nuovo settennio, occorre avere un quadro preciso dell’impatto avuto in passato dalla programmazione dei fondi». Sabatini ha ricordato le criticità del passato: «Dei fondi del Fesr – ha sottolineato Sabatini – molti sono stati destinati ad altro: 243 milioni di euro per il Fondo di garanzia a favore delle imprese, 70 al Fondi Jessica, 30 per la reindustrializzazione delle aree in crisi. Ciò ha consentito la rendicontazione immediata delle risorse all’Unione europea, scongiurando la perdita dei finanziamenti, ma, allo stesso tempo, ha distolto un grande quantitativo di denaro per gli altri interventi dei Programmi operativi. Solo 139 milioni sono stati realmente impegnati. Divisi per un settennio il budget è di 27 milioni annui. Tolta la quota di finanziamento a carico della Regione arriviamo a 14 milioni all’anno. Un risultato negativo che mette in risalto una incapacità di spendita delle risorse». Secondo Sabatini, per rimediare a queste criticità serve un miglior coordinamento dei soggetti interessati. «Il rallentamento nella programmazione è dipeso anche dagli enti locali spesso non attrezzati per la predisposizione dei documenti. Ai comuni, ai Gal e alle province, la Regione deve mettere a disposizione l’assistenza tecnica. Si deve agire tutti insieme per riuscire a ottenere i risultati sperati. Nel prossimo settennio  – ha concluso il presidente della commissione Bilancio – i 5 miliardi e mezzo devono farci fare un salto di qualità».

Il presidente del Consiglio ha dato la parola al consigliere di Forza Italia, Alessandra Zedda, la quale ha riconosciuto il lavoro fatto in Commissione con un confronto aperto e leale tra maggioranza e opposizione. L’esponente della minoranza ha garantito che la volontà del partito è di schierarsi unito per il bene della Sardegna per dare il proprio contributo a una programmazione efficace che consenta di spendere i 5 miliardi e mezzo nei prossimi 7 anni. «Ricordo – ha poi affermato – che grazie all’azione della Giunta Cappellacci la nostra regione è stata ammessa tra le regioni di transizione e questo ha fatto sì che avessimo questi fondi in più da spendere per il rilancio del territorio che vive una terribile crisi». Zedda ha ricordato che la commissione, con la risoluzione, ha voluto dare delle indicazioni e aprire una nuova era della programmazione dei fondi europei: «Avremmo anche il piacere di partecipare attivamente alla programmazione come Consiglio regionale». E ha aggiunto: «È una materia che non ha un colore politico, è una materia della Sardegna». Zedda ha spiegato che, per essere in linea con le indicazioni dell’Unione europea, bisogna puntare su progetti specifici e mirati e non su una programmazione generale.  Il vice capogruppo di Forza Italia ha proposto ai colleghi di monitorare con più frequenza l’andamento dei programmi e di avere il coraggio di sospendere quegli obiettivi che non danno risultati.

Il presidente ha, poi, dato la parola al capogruppo di Sel, Daniele Secondo Cocco: «In commissione sono state recepite le modifiche e le proposte di tutte le parti politiche ed è tutto presente nella risoluzione. Più di cinque miliardi da spendere che dobbiamo mettere a frutto per la Sardegna». Cocco ha poi concluso: «E’ un momento importante per il Consiglio regionale che deve lavorare bene anche facendo tesoro degli errori fatti precedentemente. Ringrazio i colleghi dell’opposizione che hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e hanno consentito di arrivare in aula in tempi brevissimi».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha invitato l’Aula a non minimizzare la portata dell’argomento in discussione che, anzi, va esaltato. Ha poi sottolineato l’atteggiamento costruttivo e propositivo dell’opposizione aggiungendo che, con l’approvazione unanime del documento, «abbiamo voluto lasciare un segnale molto preciso: il blocco della programmazione regionale, intendendo con questo una pluralità di soggetti anche amministrativi e tecnici, deve cambiare passo». Va chiarito inoltre, ha proseguito Dedoni, «che il Consiglio non accetterà mai di essere un semplice passacarte; ha espresso piuttosto la volontà comune di essere un soggetto veramente attivo della nuova programmazione regionale». Bisogna poi avere le idee molto chiare, ha concluso il capogruppo dei Riformatori, «sulla Sardegna che vogliamo per il domani e in questo senso va ribadita l’importanza di alcuni passaggi cruciali della programmazione regionale nei quali il Consiglio deve essere sempre coinvolto».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha sottolineato positivamente la condivisione dei contenuti del documento. Le politiche di sviluppo, ha poi osservato, «non hanno dimostrato sempre di essere efficaci, per responsabilità per certi aspetti di tipo generale; le risorse disponibili, pari a circa 5 miliardi di euro, devono essere un punto di partenza per cambiare il volto della Sardegna, evitando di ripetere gli errori del passato». Come quelli compiuti in materia di sostegno al lavoro, ha citato Cocco a titolo di esempio, «che, nonostante una dotazione complessiva di 1 miliardo e mezzo di euro, non hanno prodotto i risultati sperati come hanno certificato tutte le analisi di settore: ci sono state dispersioni, non si è inciso in profondità». Adesso, ha sottolineato il capogruppo del Pd, «abbiamo l’occasione di fare un salto di qualità, non giocando al ribasso ma al rialzo, per spendere queste risorse elaborando progetti di qualità». Fra questi, ha concluso, «va dedicata una particolare attenzione al nuovo assetto istituzionale della Sardegna, dove probabilmente nasceranno due grandi aree metropolitane, ma dobbiamo darci un indirizzo preciso su tutti i territori utilizzando le esperienze migliori, a cominciare dalla fiscalità di sviluppo sulla base del modello Sulcis».

Ha quindi preso la parola l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci. «Le osservazioni e i suggerimenti della Commissione sono condivisi dalla Giunta – ha detto l’assessore -. La risoluzione approvata mette in luce le stesse criticità che noi abbiamo individuato nella precedente programmazione:  dispersione, mancanza di coordinamento, difficoltà di spendita dei fondi, incapacità istituzionale di Regione ed enti locali. Tutti questi elementi ci devono servire per migliorare nell’attuale fase di programmazione».

Raffaele Paci ha poi sottolineato la difficoltà a cui devono far fronte gli uffici: «Non è facile predisporre i documenti nei tempi dovuti. A tutt’oggi l’Italia non ha ancora ricevuto dall’Unione Europea l’accordo di partenariato con le osservazioni fatte. Nonostante manchi il documento dell’Ue siamo obbligati ad andare avanti nella programmazione senza sapere che cosa contengono i Piani operativi nazionali». Secondo l’assessore, però, non bisogna scoraggiarsi:  una volta licenziata la proposta della Regione (entro il 22 luglio) nei sei mesi successivi si aprirà una fase di concertazione nella quale saranno definiti i POR.

«Durante i prossimi mesi l’interlocuzione con il Consiglio sarà continua – ha assicurato Paci – vogliamo arrivare a una programmazione degli interventi quanto più condivisa. Sui temi strategici non esistono distinzioni tra maggioranza e opposizione. Le ricadute vanno in tutti i territori. Auspico per questo un ampio coinvolgimento del partenariato e dei portatori di interesse. La partita vera si gioca quando vengono scritti i bandi: da questi dipenderà l’effettiva efficacia degli interventi. Sono risorse importanti: faremo lo sforzo per mettere a sistema tutte le risorse in modo che siano un’occasione di crescita per tutta la Sardegna. Lo vogliamo fare in piena sintonia con il Consiglio.»

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il documento che è stato approvato all’unanimità dall’Aula.

Franco Sabatini 2 copia

Il presidente della 3ª commissione del Consiglio regionale, Franco Sabatini, a conclusione delle audizioni sul documento di programmazione unitaria 2014-2020, ha annunciato che si sta lavorando «per cancellare del tutto l’#Irap, dopo averla ridotta sensibilmente nella passata Legislatura, e abbassare il costo del lavoro in Sardegna, ipotizzando un intervento della Regione sul cuneo fiscale, sono queste le sfide che devono impegnare la politica sarda, le organizzazioni delle imprese e quelle dei lavoratori.»

«Vogliamo realizzare una vera zona franca – ha aggiunto il consigliere del Pd – fatta di fiscalità di vantaggio e sburocratizzazione, ad incominciare dall’istituzione di un direttorio per il funzionamento dello sportello unico per le imprese (Suap) che cancelli tutte le disposizioni inadeguate del passato». «Dobbiamo lavorare insieme – ha concluso Sabatini – per trasformare il nostro territorio in uno straordinario attrattore di investimenti e di imprese che sappiano garantire sviluppo, reddito e lavoro buono per i sardi».

Con le dichiarazioni del presidente della Commissione si è così concluso il ciclo di audizioni sulla programmazione dei fondi comunitari che questa mattina ha registrato gli interventi dei rappresentanti dell’Anci (Emidio Contini), dell’Asel (Roberto Marchi), di Copagri (Pietro Tandeddu), della Confagricoltura (Luca Sanna), di Coldiretti (Battista Cualbu e Luca Saba), di Confindustria (Alberto Scano, Maurizio Depascale e Roberto Bormioli), della Css (Giacomo Meloni), della Confsal (Elia Pili) e della Cisal (Arturo Maulu). Le associazioni dei Comuni, del mondo agricolo, delle imprese e dei lavoratori hanno consegnato al presidente della Commissione i rispettivi documenti, contenenti valutazioni e proposte sul documento della Giunta in materia di programmazione unitaria 2014-2020 e che, entro il prossimo 22 luglio, dovrà essere trasmesso a Bruxelles, per la predisposizione dei piani operativi Fesr (fondo per lo sviluppo delle regioni), Fse (fondo sociale europeo), Psr (piano di sviluppo rurale) e Fsc (fondo di sviluppo e coesione).

L’intendimento della commissione consiliare è quello di portare all’esame dell’assemblea regionale un ulteriore documento che tenga conto delle posizioni espresse dalle rappresentanze del mondo economico e sociale dell’Isola. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l’urgenza dettata dalla ristrettezza dei tempi e hanno convenuto riguardo ad una marcata genericità riscontrabile nelle linee di indirizzo varate dalla Giunta lo scorso 28 maggio. Evitare l’eccessiva parcellizzazione degli interventi e garantirne una efficace concentrazione, insieme con le scelte strategiche che disegnino un nuovo sviluppo per la Sardegna, sono le ulteriori indicazioni condivise che sono emerse nel corso delle audizioni. Dove, non sono mancate le sottolineature critiche riguardo la scarsa capacità di spesa dei fondi comunitari dimostrata nel precedente settennio, insieme con gli auspici per una più efficace programmazione delle risorse europee per il periodo 2014-2020 e una spesa più rapida e con un  più elevato livello qualitativo, da raggiungersi attraverso una vera e propria azione rivolta alla sburocratizzazione degli apparati e delle procedure in capo alla pubblica amministrazione.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Domani, martedì 1 luglio, alle ore 15 e 30 la commissione regionale “Sanità”, presieduta da Raimondo Perra, sente in audizione il presidente della Regione e l’assessore della Sanità sull’approvazione preliminare delle “Disposizioni in materia di organizzazione della rete ospedaliera. Avvio procedure per l’attivazione dell’ospedale e del polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura”.   

La commissione “Lavoro”, presieduta da Gavino Manca, è convocata alle ore 10 e 30 di mercoledì 2 luglio. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore regionale del Lavoro in materia di formazione professionale e di lavori socialmente utili. Sarà sentito anche il Corecom sull’attività svolta dal Comitato.

La commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Sabatini, è convocata alle ore 10.00 di mercoledì 2 luglio.  All’ordine del giorno le audizioni sulla Strategia regionale per la programmazione unitaria 2014 -2020. Seguirà l’esame del documento 1/XV  “Programmazione unitaria 2014-2020. Aggiornamento e definizione della strategia regionale”. I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio e nei giorni successivi.

La commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus, è convocata alle ore 16.00 di mercoledì 2 luglio. La seduta sarà dedicata alla Questione Riforme e alla predisposizione della documentazione per la commissione parlamentare d’inchiesta sugli attentati agli amministratori locali.

La Quarta commissione, presieduta da Antonio Solinas, è convocata giovedì 3 luglio alle ore 10.00. All’ordine del giorno l’esame del DL n. 39 “Istituzione del parco naturale regionale di Tepilora” e il DL 38 “Istituzione del parco naturale regionale di Gutturu Mannu”. I lavori proseguiranno alle 16 con l’audizione dei sindaci del parco di Gutturu Mannu.

Sempre giovedì alle ore 10 è convocata la commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto. All’esame dei commissari  il Dl 62 procedure a bando e a sportello 2009  per il settore dell’artigianato sardo, la Pl 67 abrogazione di leggi regionali in materia di agricoltura e il Testo unificato in materia di agricoltura e di sviluppo rurale. I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio.

Franco Sabatini.

Franco Sabatini, presidente della 3ª commissione.

Hanno preso il via ieri mattina, nella Terza commissione del Consiglio regionale, le audizioni sulla programmazione unitaria 2014-2020. Cgil, Cisl, Ugl, Cna, Confartigianato, Legacoop, e Confcooperative, hanno aperto il ciclo di incontri che, così come dichiarato dal presidente della commissione, Franco Sabatini, si concluderà con la presentazione di un documento che sarà portato all’attenzione dell’Aula. «L’obiettivo è contribuire a migliorare gli indirizzi per la predisposizione dei piani operativi – ha dichiarato Sabatini – così da rendere più efficace la programmazione degli oltre cinque miliardi di euro di fondi comunitari, a valere su Fesr, Fes, Pon, Feasr e Fsc».

Il presidente della commissione Programmazione, ha evidenziato la scadenza del prossimo 22 luglio, quale termine utile per la Regione sarda,  per trasmettere all’Ue i programmi operativi per l’utilizzo delle varie fonti finanziarie ed ha assicurato l’impegno della commissione a procedere, entro i tempi stabiliti, con la redazione di un documento che integri e migliori l’atto di indirizzo strategico, approvato dalla giunta regionale lo scorso 27 maggio con la delibera n. 19. Franco Sabatini ha auspicato un documento di “programmazione unitaria” «con un più marcato indirizzo politico e minori aspetti tecnici» ed ha sottolineato, in riferimento al precedente settennio 2007-2014, l’assenza di valutazioni di impatto sulle misure e sui programmi adottati. «I risultati – ha dichiarato Sabatini – non sono quelli attesi e nonostante l’ingente impiego di risorse comunitarie non è centrato l’obbiettivo di contribuire efficacemente alla crescita e allo sviluppo dell’Isola».

Un concetto ripreso anche dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, ad incominciare da Antonio Piludu (Cgil), che nel corso del suo intervento ha ribadito «la necessità di uscire dalla crisi con la definizione di un nuovo modello di sviluppo». Nello specifico, Piludu ha dichiarato di apprezzare il documento preliminare che indica metodi e contenuti per la programmazione europea 2014-2020 a suo tempo proposto dal ministro Barca, in particolare per quanto attiene l’integrazione tra fondi e politiche ordinarie, la concentrazione delle risorse e l’attenzione alle aree urbane ma in particolare alle zone interne. «Contenuti – ha affermato il rappresentante della Cgil – recepiti nei documenti proposti dalla Giunta regionale». Le preoccupazioni riguardano, invece, la reale possibilità di integrare i diversi fondi e la possibilità di concretizzare un nuovo modello di sviluppo. Le scelte strategiche, indicate dalle Cgil, riguardano: la scelta decisiva sulla competitività dei sistemi produttivi; la scelta su ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, nonché le questioni legate all’occupazione, all’inclusione sociale, alla lotta alle povertà, all’istruzione e alla formazione. «L’investimento sulle persone e sulle comunità (circa 500 milioni a valere sui tre fondi comunitari) possono dare un forte impulso alla creazione di un sistema socio sanitario integrato», così ha dichiarato il rappresentante Cgil. Ma ciò che è indispensabile, a giudizio di Piludu, è accompagnare l’avvio della programmazione con le necessarie riforme (sia quelle attinenti il funzionamento Regione che quelle riguardanti gli Enti locali) e adottare una pratica di continuo coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali.

Mariella Pilo, in rappresentanza dell’Ugl, ha affermato la necessità di procedere con la programmazione unitaria dei fondi e ha ribadito come serva agire con tempestività e urgenza in vista della scadenza del 22 luglio 2014, per non perdere una ulteriore annualità nella programmazione dei fondi comunitari, sebbene il ritardo non sia imputabile alla Regione ma all’Unione Europea. La rappresentante dell’Ugl si è soffermata sul punto 11 delle priorità contenute nel documento approvato dalla giunta regionale, quello riguardante “la qualità istituzionale” per affermare la necessità di procedere con la “sburocratizzazione” della pubblica amministrazione. «Non servono grandi risorse – ha dichiarato Mariella Pilo – ma serve un grande sforzo collettivo nel verso di una riforma profonda della pubblica amministrazione, con una scelta politica forte e determinata dell’intero Consiglio regionale». L’audizione dell’Ugl si è conclusa con tre raccomandazioni: la prima riguarda l’opportunità di scongiurare l’utilizzo dei fondi comunitari per mantenere le strutture già esistenti e operanti della pubblica amministrazione; la seconda riguarda l’assicurare la piena valorizzazione della fase creativa delle programmazione, l’ultima è riferita all’invito per la completa rivisitazione del sito on line dell’amministrazione regionale nella parte che riguarda proprio i fondi comunitari («non è trasparente e non è efficace»).

La segretaria regionale della Cisl, Oriana Putzolu, ha auspicato tempi rapidi per rispettare la scadenza del 22 luglio e ha preannunciato la volontà «di entrare da subito nel merito dei diversi progetti». Putzolu ha rimarcato la necessità di un monitoraggio dell’efficacia delle azioni messe in campo nel precedente settennio (2007-2014). «Una efficace programmazione dei fondi comunitari – ha dichiarato la segretaria Cisl – è una priorità politica e serve ottimizzare le linee di indirizzo per la predisposizione dei piani operativi». La Cisl ha preannunciato la presentazione alla commissione di un apposito documento sul tema della programmazione unitaria 2014-2020.

Il segretario regionale della Cna, Francesco Porcu, ha definito “fallimentare” l’esperienza del precedente ciclo di programmazione e sottolineato come sia emersa con chiarezza «l’incapacità di spendere le risorse di cui la Regione dispone». Porcu ha evidenziato il contesto nel quale si è costretti ad operare, caratterizzato da scarse risorse pubbliche e da una evidente desertificazione produttiva che restringe la base occupazionale («condizioni difficili che rendono problematico, per la Sardegna, un eventuale aggancio della ripresa»). Dinanzi ad una prospettiva definita di “stagnazione e recessione” le preoccupazioni della Cna sono rivolte principalmente al lavoro e all’occupazione. L’auspicio è dunque quello di non ripetere nella programmazione unitaria 2014-2020 gli errori del passato, ad incominciare dalla scarsa concentrazione delle risorse e dalla conseguente frammentazione e moltiplicazione dei bandi, delle direttive e delle procedure. Per non aprire il nuovo ciclo di programmazione con «i vizi del passato», la Cna, propone  la concentrazione delle risorse su progetti definiti e vagliati in base alla loro rilevanza economica. L’ulteriore sottolineatura di Porcu riguarda il lavoro, ed in particolare l’assenza della domanda di lavoro. «Serve riattivare la domanda con un piano di investimenti pubblici, con opere immediatamente cantierabili e ad alta intensità di manodopera e innovazione tecnologica», ha affermato il rappresentante della Cna, che ha citato ad esempio la riqualificazione energetica degli edifici scolastici con le positive ricadute in termini ambientali, di riduzione dei costi e di incremento dei livelli occupazionali.

Il rappresentante della Confartigianato, Stefano Mameli, ha sottolineato l’importanza della fase in atto in Sardegna per la programmazione unitaria 2014-2020, ricordando come la fase più complessa sia però quella dell’attuazione dei programmi e delle azioni. Nel corso dell’audizione, Mameli, ha posto l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali, ad incominciare da quello della “integrazione” tra i diversi fondi ma soprattutto tra gli strumenti e le risorse della programmazione 2014-2020 con le “leggi di settore”, per le quali Confartigianato auspica un rinnovato impegno da parte della Regione. Oltre all’integrazione tra i diversi fondi, Mameli ha espresso apprezzamento per il principio della “concentrazione”, riferita alle risorse e ai procedimenti ma che non deve tradursi anche nella concentrazione dei soggetti beneficiari. «La nuova programmazione – ha aggiunto il rappresentante di Confartigianato – deve essere a misura delle Pmi (bandi comprensibili e accessibili) e dovrà incidere per la soluzione del problema dei problemi delle piccole e medie imprese, che è rappresentato dall’accesso al credito». Per quest’ultimo aspetto la proposta riguarda la valorizzazione dei Confidi nel loro ruolo di sostegno e accompagnamento alle attività meritevoli di garanzie. L’ulteriore sottolineatura riguarda l’obiettivo tematico 11 del documento di programmazione unitaria, che attiene la burocrazia («ulteriore elemento critico per le Pmi»). Gli altri argomenti trattati nel corso dell’audizione hanno riguardato: la territorializzazione con riferimento all’”investimento territoriale integrato” (Iti) che sarà utilizzato per lo sviluppo dei tre centri urbani di Cagliari, Sassari e Olbia ma che, a giudizio di Mameli, può essere rivolto ad altre aree e alle zone interne; l’istruzione («serve collegare scuola, formazione professionale e mondo del lavoro») e la filiera dell’edilizia sostenibile («in Sardegna è possibile reperire il know how che parte dalla progettazione di tecnologie e materiali green fino alla loro produzione e collocazione nei mercati anche extraeuropei»).

Il responsabile delle relazioni esterne e dell’area legislativa di Legacoop, Luigi Piano, ha affermato di condividere «i contenuti e le modalità attuative della programmazione unitaria 2014-2020 prospettate dalla Regione», prima di procedere con alcune considerazioni di merito su obiettivi ed azioni. Legacoop ha espresso una valutazione positiva per le risorse dislocate sui tre fondi comunitari, Fesr, Fse e Feasr per gli obiettivi tematici riferiti «alla competitività del sistema produttivo; tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, nonché sul complesso delle azioni attivabili su occupazione, inclusione sociale e formazione». Una particolare considerazione è stata rivolta all’obiettivo tematico 11 (qualità istituzionale) che a giudizio di Piano «rappresenta il vero obiettivo discriminante rispetto alla possibilità di raggiungere livelli soddisfacenti nella pianificazione delle risorse comunitarie». Per quanto attiene i risultati attesi dal nuovo ciclo della programmazione, a giudizio di Legacoop, è necessario passare da analisi e verifiche di tipo quantitativo (legate cioè alla quantità di risorse impegnate e spese) a verifiche di tipo qualitativo (rendicontare quanti e quali effetti la spesa ha prodotto nell’abbattimento delle criticità e nel miglioramento delle condizioni di vita). Luigi Piano ha sottolineato l’importanza delle azioni volte a potenziare il sistema delle garanzie pubbliche del credito alle imprese ed ha auspicato che le argomentazioni espresse dalle parti sociali trovino opportuna valorizzazione in Consiglio regionale e che soprattutto si tenga conto delle argomentazioni nella predisposizione dei bandi per l’accesso alle risorse.

Le audizioni della commissione si sono concluse con l’intervento del presidente di Confcooperative, Carlo Tedde, che dichiarando di riconoscersi in molte delle argomentazioni illustrate dal collega di Legacoop, ha evidenziato la necessità di garantire il collegamento tra i fondi della nuova programmazione 2014-2020 e il bilancio della Regione. «L’obiettivo della nuova programmazione – ha dichiarato Tedde – deve essere quello di realizzare alcune azioni strategiche e condivise». Rafforzare il sistema delle imprese, è la priorità indicata da Tedde, insieme col rafforzamento delle competenze manageriali e con le azioni che favoriscano l’accesso al credito, la sburocratizzazione delle procedure e l’inclusione lavorativa.

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Strumenti e programmi a misura di piccole e medie imprese, accesso al credito, riduzione della burocrazia, istruzione e formazione, sviluppo locale, sostegno all’edilizia “verde” e innovazione nell’agroalimentare.

Sono queste le principali indicazioni del documento che Confartigianato Imprese Sardegna ha presentato e illustrato, qualche minuto fa, alla 3ª commissione “Bilancio” del Consiglio, durante l’audizione sulla “Strategia regionale per la programmazione unitaria 2014-2020”.

«Dalle scelte che si faranno oggi – ha osservato l’associazione degli artigiani nella presentazione al presidente Sabatini – discenderanno i provvedimenti e gli interventi di domani, che andranno a incidere profondamente sullo sviluppo di imprese e territori nel prossimo settennio». Confartigianato ha poi sottolineato come i «nuovi strumenti programmatici dovranno tener conto sia della situazione di crisi del tessuto economico sardo, sia delle caratteristiche del sistema imprenditoriale isolano composto quasi totalmente da piccole e medie realtà produttive».

Gli artigiani, rimarcando come sia fondamentale «un maggior coordinamento fra gli attori della Programmazione, rispetto a quanto accaduto precedentemente, e una più efficace integrazione fra strumenti e risorse della Programmazione con le leggi di settore», hanno poi sottolineato come occorrano sforzi importanti sia per favorire l’accesso al credito delle pmi (definito “il problema dei problemi”) attraverso una maggiore valorizzazione dei Consorzi Fidi, sia per affrontare in modo completo il problema della burocrazia.

«Tutto il lavoro che stiamo facendo adesso – hanno concluso le imprese – potrà essere reso efficace solo ed esclusivamente se si punterà a uno sviluppo integrato di tutti i territori, se ci sarà una valorizzazione dell’istruzione tecnica e della formazione professionale collegata al mondo del lavoro, e se settori come l’edilizia sostenibile e l’agroalimentare saranno supportati da percorsi di sviluppo che potranno portarli a competere anche su nuovi mercati

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Sono state convocate tutte le commissioni per questa settimana. La #Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si è riunita questa mattina alle 10.00. All’ordine del giorno la questione riforme: stamattina era prevista la prosecuzione delle audizioni dei deputati e senatori sardi o eletti in Sardegna, in particolare Emilio Floris (FI) e Michele Piras (Sel). Per domani, 10 giugno, alle 11.00, è prevista l’audizione dei rettori delle Università di Cagliari e Sassari. Nel pomeriggio la commissione Autonomia e Riforme si riunirà, alle 16.00, per  sentire i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Rete imprese Italia, Lega cooperative, Confcooperative, Unicoop, Agci, Unci.

Nella giornata di domani, 10 giugno, si riuniranno anche le altre commissioni.

La #Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd), è stata convocata per le 17.00. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore degli affari generali sulla situazione del personale Csl/Cesil e del progetto Lavor@bile Sardegna.

La #Terza Commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta da Franco Sabatini (Pd), è stata convocata alle 16.00 per la programmazione dei lavori.

Sempre domani si riunirà, alle 16,30, anche la #Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd). All’ordine del giorno l’audizione del comitato dei sindaci (comune di Sardara capofila) sulla moratoria sull’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

La #Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà alle 16.30. All’ordine del giorno l’audizione dei rappresentanti del Centro sperimentale autosviluppo e più sulla biodiversità in Sardegna. I lavori proseguiranno con l’esame del Dl 40 (disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini della pesca e acquacoltura e modifiche alla legge regionale n. 19 del 2012) e del Pl 32 (disposizioni in materia di pesca nelle aree demaniali). Anche la #sottocommissione della Quinta si riunirà nel pomeriggio. All’ordine del giorno l’esame delle seguenti proposte di legge: Pl 13 (Istituzione, individuazione e disciplina dei distretti rurali, dei distretti agro-alimentari di qualità e dei bio distretti), Pl 14 (Tutela, conservazione e valorizzazione dell’agrobiodiversità della Sardegna), Pl 15 (Promozione e costituzione delle organizzazioni interprofessionali per prodotti agro-alimentari), Pl 16 (Istituzione del marchio collettivo della Regione Sardegna per la tracciabilità e la promozione dei prodotti agricoli ed agro-alimentari di qualità), Pl 22 (Conservazione e valorizzazione dei prodotti sardi e dei derivati dalla lavorazione di semole e sfarinati di grano duro) e Pl di iniziativa popolare n. 3 (Legge regionale per la conservazione e valorizzazione dei prodotti sardi e dei derivati dalla lavorazione di semole e sfarinati di grano duro).

La #Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà alle 18.00. All’ordine del giorno: il Testo unificato delle proposte di legge 20-28 (Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica), per il quale è prevista l’approvazione finale. Di seguito sarà sentito in audizione il presidente della Commissione consiliare permanente politiche sociali del comune di Cagliari su proposte relative alle politiche sociali del comune di Cagliari

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Con l’audizione della dottoressa Anna Maria Catte, responsabile dell’autorità di gestione del programma Enpi-Cbc, si è concluso, nella Terza commissione consiliare, il ciclo di incontri sui fondi comunitari. Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), ha sottolineato come, il poter vantare l’autorità di gestione del programma per «la politica europea di vicinato» e per la «cooperazione transfrontaliera del Mediterraneo», rappresenti per la Regione sarda un motivo di orgoglio e insieme una grande opportunità per l’intera Isola. Il presidente Franco Sabatini ha, dunque, assicurato le opportune iniziative politiche per sensibilizzare i tre eurodeputati eletti in Sardegna, perché in sede comunitaria siano garantite risorse e attenzioni all’area del Mediterraneo, evitando che si continui, nell’ambito dei programmi di bacino, a privilegiare l’area Est (programma Mar Nero) e il programma rivolto ai Paesi del Baltico.

La dottoressa Anna Maria Catte, in apertura del suo intervento, ha ribadito che la Regione sarda è stata riconfermata autorità di gestione del programma Eni per il settennio di programmazione 2014-2020. Dunque, cambia la sigla (da Enpi a Eni) rispetto al periodo 2007-2013, ma resta la delega della commissione europea alla Regione sarda, per gestire il programma che rappresenta lo strumento finanziario della “politica europea di vicinato” e che ha come obiettivo quello di evitare l’emergere di nuove linee di divisione tra l’Ue e i Paesi vicini, insieme con il rafforzamento della stabilità, della sicurezza e del benessere sui confini europei.

Il budget totale Enpi per il settennio 2007-2013 è stato di 11 miliardi di euro e il 5% delle risorse è stato destinato ai programmi di cooperazione transfrontaliera. Il programma del bacino del Mediterraneo (la cui area di cooperazione comprende 76 Regioni di 14 Paesi per un totale di 110 milioni di abitanti, ci partecipano: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia,  mentre è sospesa la partecipazione della Siria) ha avuto un budget (2007-2013)  di 200 milioni di euro (183 milioni per finanziare i progetti) ed ha registrato nei tre bandi lanciati, un totale di 1.994 proposte progettuali, con una richiesta di risorse 18 volte superiore rispetto a quelle disponibili.

«La Sardegna – ha spiegato la dottoressa Catte – è la seconda Regione italiana (dopo il Lazio) per numero di progetti finanziati e il numero di attori coinvolti nelle richieste di finanziamento. Sul totale dei 95 progetti approvati e finanziati, 20 progetti coinvolgono 35 attori sardi, tra i quali 8 in qualità di capofila. Il totale delle risorse Enpi destinate ad attori sardi è pari a 8,6 milioni di euro. Cifre che fanno della Sardegna una delle Regioni più attive e di successo in termini di progetti finanziati dopo la Catalogna, la Provence-Alpes-Cote d’Azur e il Lazio.»

Il programma per il bacino del Mediterraneo con il nuovo strumento “Eni” 2014-2020 è in via di ultimazione: il regolamento è stato adottato nel marzo 2014 e la dotazione finanziaria è di 15.4 miliardi di euro (nel periodo 2007-2013 era di 11 miliardi di euro) mentre resta invariata la percentuale di risorse destinate alle cooperazione internazionale: 5%. La presentazione alla Commissione europea del programma operativo è prevista per l’inizio del 2015 mentre l’adozione è stimata entro la metà del 2015.

Consiglio regionale 2 copia

La prima commissione (Autonomia), presieduta dall’on. Francesco Agus (Sel), ha in programma una fitta serie di audizioni, da domani a venerdì 6 giugno, sul problema delle riforme istituzionali. Domani saranno ascoltati nell’ordine l’associazione degli ex consiglieri regionali (ore 10.00), il coordinamento regionale dell’associazione ex parlamentari (ore 11.00) e gli ex presidenti del Consiglio e della Giunta regionale (ore 16.00). Quest’ultima audizione proseguirà anche giovedì 5 giugno alle 10.00.

Venerdì 6 giugno, alle 10.00, sarà la volta dei parlamentari sardi o eletti in Sardegna e, alle 16.00, dei senatori sardi o eletti in Sardegna e dei componenti sardi del Governo.

La seconda commissione (Lavoro), presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) si riunisce invece oggi alle 17.00 con all’ordine del giorno il parere sul Dl n° 9 – disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica e semplificazione amministrativa – e l’esame delle problematiche relative alle biblioteche comunali.

La terza commissione (Finanze), presieduta dall’on. Franco Sabatini (Pd) riprenderà i suoi lavori domani alle 10.00 con l’audizione del responsabile dell’ufficio dell’Autorità di gestione comune del programma operativo Enpi-Cbc-Bacino del Mediterraneo. Successivamente si occuperà del Dl n° 9 – disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica e semplificazione amministrativa ed altri provvedimenti finanziari.

La quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) è convocata per domani alle 10.00 per l’esame del Dl n° 39 – istituzione del parco regionale di Tepilora – e proseguirà i lavori nel pomeriggio alle 16.00. Giovedì, con inizio alle ore 10.00, affronterà la discussione del Dl n° 38 – istituzione del parco regionale di Gutturu Mannu – con possibile estensione dei lavori nel pomeriggio alle 16.00.

La sesta commissione (Salute e politiche sociali), presieduta dall’on. Raimondo Perra (Sardegna Vera), si riunirà domani alle 10.30 per esaminare la proposta di legge n° 5 (reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà. Fondo regionale per il reddito di cittadinanza).

Sempre domani alle 10.30 si riunirà la quinta commissione (Attività produttive), presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd). All’ordine del giorno l’audizione di Confindustria Sardegna sulla proposta di legge n° 13 – istituzione, individuazione e disciplina dei distretti rurali, dei distretti agro-alimentari di qualità e dei bio distretti – e della proposta di legge di iniziativa popolare n° 3 – legge regionale per la conservazione e la valorizzazione dei prodotti sardi e dei derivati dalla lavorazione di semole e sfarinati di grano duro.

La commissione dovrà esaminare, inoltre, il disegno di legge n° 40 – disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini della pesca e acquacoltura e modifiche alla legge regionale n° 19 del 2012; le Proposte di legge n° 14 – tutela, conservazione e valorizzazione dell’agrobiodiversità della Sardegna; n° 15 – promozione e costituzione delle organizzazioni inter-professionali per prodotti agro alimentari; n° 16 – istituzione del marchio collettivo della Regione Sardegna per la tracciabilità e la promozione dei prodotti agro-alimentari di qualità; la n° 22 – conservazione e valorizzazione dei prodotti sardi e dei derivati dalla lavorazione di semole e sfarinati di grano duro.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16.30 con lo stesso ordine del giorno, mentre per giovedì 5 giugno alle 10.30 sono in programma, a seguire, le audizioni dell’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e dell’assessore del Turismo, Francesco Morandi, sulle problematiche generali di settore.

Questo pomeriggio alle 16.30, infine, la sottocommissione della quinta commissione sarà impegnata nella discussione delle diverse proposte di legge all’ordine del giorno.

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La prima commissione (Autonomia), presieduta dall’on. Francesco Agus (Sel), ha in programma per la prossima settimana una fitta serie di audizioni, da mercoledì 4 a venerdì 6 giugno, sul problema delle riforme istituzionali. Mercoledì 4 giugno saranno ascoltati nell’ordine l’Associazione degli ex consiglieri regionali (ore 10.00), il Coordinamento regionale dell’Associazione ex parlamentari (ore 11.00) e gli ex Presidenti del Consiglio e della Giunta regionale (ore 16.00). Quest’ultima audizione proseguirà anche giovedì 5 giugno alle 10.00.

Venerdì 6 giugno, alle 10.00, sarà la volta dei parlamentari sardi o eletti in Sardegna e, alle 16.00, dei senatori sardi o eletti in Sardegna e dei componenti sardi del Governo.

La seconda commissione (Lavoro), presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) si riunirà invece martedì 3 giugno alle 17.00 con all’ordine del giorno il parere sul Dl n° 9 – disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica e semplificazione amministrativa – e l’esame delle problematiche relative alle biblioteche comunali.

La terza commissione (Finanze), presieduta dall’on. Franco Sabatini (Pd) riprenderà i suoi lavori mercoledì 4 giugno alle 10.00 con l’audizione del responsabile dell’ufficio dell’Autorità di gestione comune del programma operativo Enpi-Cbc-Bacino del Mediterraneo. Successivamente si occuperà del Dl n° 9 – disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica e semplificazione amministrativa ed altri provvedimenti finanziari.

La quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) è convocata per mercoledì 4 giugno alle 10.00 per l’esame del Dl n° 39 – istituzione del parco regionale di Tepilora – e proseguirà i lavori nel pomeriggio alle 16.00. Il giorno successivo, giovedì 5 giugno con inizio alle ore 10.00, discussione del Dl n° 38 – istituzione del parco regionale di Gutturu Mannu con possibile estensione dei lavori nel pomeriggio alle 16.00.

La sesta commissione (Salute e politiche sociali), presieduta dall’on. Raimondo Perra (Sardegna Vera), si riunirà mercoledì 4 giugno alle 10.30 per esaminare la proposta di legge n° 5 (reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà. Fondo regionale per il reddito di cittadinanza).

Franco Sabatini 2 copia

«Sulla nuova programmazione regionale si è imboccata la strada giusta». Ne è convinto il presidente della Terza commissione consiliare, Franco Sabatini (Pd), che all’indomani dei positivi esiti del confronto Stato-Regione in materia di patto di stabilità, esprime «piena soddisfazione» per i risultati prospettati e auspica una «nuova rinascita per la Sardegna».

«I circa cinque miliardi che ci derivano dai fondi europei della programmazione 2014-2020, uniti alla possibilità di spendere le risorse disponibili nel bilancio della nostra Regione – spiega Sabatini – sono una straordinaria opportunità per disegnare un nuovo sviluppo e rilanciare l’economia sarda.»

«La Giunta – aggiunge l’esponente del centrosinistra – ha in via di definizione il Piano regionale di sviluppo che sarà presentato al Consiglio nelle prossime settimane e la concomitante programmazione dei fondi europei del settennio 2014-2020 ci consente di strutturare un nuovo percorso che possa segnare la svolta per la nostra Isola. Sono certo che l’esecutivo e l’intero Consiglio dimostreranno di essere all’altezza del compito che ci attende e sapranno cogliere un’occasione storica per dare risposte ai bisogni di famiglie e imprese, ad incominciare da quelle prioritarie che si devono a chi non ha un lavoro e a chi ha perduto lavoro e speranza in questi anni di crisi e sconforto».

Il presidente della commissione Programmazione, Bilancio e Politiche europee, annuncia, inoltre, che si concluderà entro la prossima settimana il ciclo delle audizioni dedicate ai fondi Ue e conferma l’impegno della commissione perché si continui a procedere, in piena e leale collaborazione con il presidente della Giunta e l’intero esecutivo, nelle imminenti attività relative alla nuova programmazione regionale.