16 April, 2024
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I consiglieri regionali del Partito democratico, primo firmatario il consigliere Gianluigi Piano, hanno presentato una mozione all’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, per conoscere le motivazioni hanno portato all’esclusione dal bando, sulla misura 13 del Programma di sviluppo rurale della Sardegna, le aziende agricole ricadenti nel territorio dei comuni di Assemini, Badesi, Girasole, Masainas, Olmedo, Ortacesus e Sìmaxis. E inoltre, causa l’assenza di condizioni di svantaggio rispetto alla precedente delimitazione, per le aziende agricole dei comuni di: Alghero, Arborea, Samassi, San Gavino, San Sperate, Senorbì, Uras e Valledoria.
La mozione pone in rilievo il fatto che in un periodo di drammatica crisi epidemiologica, con risvolti negativi sotto il profilo socioeconomico e sociosanitario, le aziende di tali comuni, se escluse dagli aiuti per il Programma di Sviluppo rurale per l’annualità 2020, subiranno un fortissimo contraccolpo economico. Tale ricaduta negativa finirà per indebolire ulteriormente la già fortemente compromessa economia di questi centri.
Per questo motivo, la mozione impegna il presidente della Regione e l’assessora dell’Agricoltura sulla base delle considerazioni esposte a: segnalare al ministero delle Politiche agricole la macroscopica disparità che si è venuta a creare con il mancato inserimento nella delimitazione delle zone svantaggiate e, conseguentemente, a chiedere che i motivi di tale iniqua esclusione, in ragione della eccezionalità della crisi che il settore agricolo sardo ha subito per i contraccolpi derivanti dalle disposizioni normative e dalle ordinanze di contenimento della diffusione del virus Covid-19, vengano rimossi con provvedimento urgente.
Impegna inoltre, constatata la sperequazione subita dai Comuni esclusi e dato il periodo di grave crisi emergenziale dovuta al Covid-19, a modificare le direttive riportate nel nuovo bando della Misura 13 dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, pubblicato il 24 aprile 2020, inserendo fra i centri agricoli ammessi, i Comuni oggi esclusi.

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I consiglieri regionali Eugenio Lai (LeU), Carla Cuccu (M5S), Gigi Piano, Salvatore Corrias (PD), Gianfranco Satta (Progressisti) chiedono al presidente Christian Solinas ed alle assessore Valeria Satta e Gabriella Murgia, rispettivamente con competenze al personale e all’agricoltura, di sbloccare la situazione relativa all’ingresso dei dipendenti Aras in Laore«Ad oggi – scrivono in una nota – l’agenzia Laore si giustifica dalla mancata applicazione della norma con il relativo blocco delle procedure concorsuali, con i ricorsi al Tar contro le assunzioni.  Dal nostro punto di vista la decisione che deve essere adottata è di natura meramente politica. Attendere la data dell’udienza del 10 giugno è un escamotage per non risolvere l’annosa vertenza. Ricordiamo infatti che sui lavoratori ARAS incombe il licenziamento collettivo già comunicato per il 31 dicembre 2020».

«Ben due leggi regionali, approvate all’unanimità dal consiglio regionale e non impugnate dal Governo, hanno dato una linea politica chiara e netta – concludono i consiglieri regionali Eugenio Lai, Carla Cuccu, Gigi Piano ,Salvatore Corrias e Gianfranco Satta per questo chiediamo la conclusione dell’iter già avviato da Laore che darebbe certezza occupazionale ai lavoratori e al servizio da loro svolto. Di pari passo si sblocchino le progressioni per i dipendenti Laore che ne hanno diritto. Non c’è più tempo da perdere.»

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Scorrendo l’elenco dei Comuni destinatari delle indennità previste dal bando regionale “Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020”, destinate a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, il comune di Masainas ha scoperto di non essere più compreso tra le zone svantaggiate della Sardegna.

Il sindaco Ivo Melis ha inviato una nota al presidente della Regione, Christian Solinas, all’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, ai consiglieri regionali, alla V Commissione e, per conoscenza, al Consiglio comunale di Masainas, nella quale sottolinea che nei Piani di Sviluppo Rurali precedentemente pubblicati, il comune di Masainas risultava sempre collocato all’interno dell’elenco dei Comuni svantaggiati, così come i paesi limitrofi che continuano ad essere confermati tra quelli svantaggiati.

Ivo Melis chiede che il comune di Masainas venga ricompreso nell’elenco dei Comuni svantaggiati, se l’esclusione è legata ad un mero errore di compilazione del PSR 2014/2020 e dei suoi allegati, oppure se vi siano elementi, di cui non è a conoscenza, che abbiano determinato l’esclusione, ritenuta incomprensibile in ragione dell’omogeneità del territorio in cui è inserito il comune di Masainas.

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«È necessario che la Giunta regionale si attivi immediatamente per definire la stabilizzazione dei lavoratori ARAS in Laore. Il 10 giugno il TAR terrà l’udienza di merito, abbiamo poche settimane per determinare la cessazione della materia del contendere.»

Lo ha affermato il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa nel corso dell’audizione dell’assessore regionale dell’agricoltura Gabriella Murgia presso la commissione competente.

«ARAS ha svolto per decenni una importantissima funzione nell’assistere gli allevatori sardi, su delega della regione – ha sottolineato il consigliere regionale-. Oggi questi lavoratori non vedono prospettive davanti a se, dopo che il Consiglio regionale ha approvato ben due leggi per risolvere questo problema, e sempre all’unanimità, ancorché in presenza di giunte regionali e maggioranze politiche di segno opposto. Sarebbe sbagliato e profondamente ingiusto fermarsi adesso che il traguardo è alle viste . Occorre venire incontro alle legittime aspettative di carriera dei lavoratori di Laore eliminando le cause delle loro preoccupazioni, garantendo nel contempo il posto di lavoro dei dipendenti ARAS. Mi auguroha concluso Michele Cossache la Commissione agricoltura non sottovaluti il problema.»

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Oltre 53mila pratiche lavorate in sei mesi. Un impegno straordinario che ha permesso di dimezzare l’arretrato in carico ad Argea e di erogare decine di milioni di euro ad agricoltori e pastori. Sono i numeri illustrati alla Quinta Commissione del Consiglio regionale dall’assessore all’agricoltura Gabriella Murgia e dai commissari straordinari di Argea e Laore Patrizia Mattioni e Gianfranco Casu.
Nell’ottobre del 2019, all’inizio della nuova gestione commissariale, il numero delle pratiche ferme negli uffici dell’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura aveva toccato quota 96.529. Al 31 marzo del 2020 rimangono da lavorare 52.805 richieste. «Stiamo rispettando i tempi indicati nella legge approvata dal Consiglio regionale che ha istituito la task force per lo smaltimento delle pratiche del Psr ha detto il commissario di Argea Patrizia Mattioniad aprile c’è stato un rallentamento a causa dell’emergenza Covid-19 ma il lavoro va avanti e contiamo, con la piena operatività della task force nel mese di maggio, di portare a termine il progetto secondo i piani.»
La commissaria Patrizia Mattioni, nel corso dell’audizione ha fornito un altro dato significativo: negli ultimi sei mesi, sono stati messi in pagamento oltre 120 milioni di euro delle diverse misure del Psr (strutturali, superficie e animali, Feamp e Ocm) e degli aiuti regionali per eventi calamitosi.
32 milioni in più rispetto a quelli liquidati nei primi nove mesi del 2019. Allora la cifra delle pratiche chiuse si era fermata a 88 milioni e 843mila euro.
E’ positivo anche il bilancio di Laore che ha in carico le pratiche per le calamità naturali: «Il nostro lavoro è in fase avanzata – ha affermato il commissario Gianfranco Casu – abbiamo istruito 7.916 pratiche su 13.162, dichiarandone ricevibili 4.164. Rimangono ancora da definire 3.755 richieste».
«Argea e Laore stanno svolgendo un buon lavoroha sottolineato l’assessore Gabriella Murgia la Sardegna è la Regione che ha pagato di più. La Giunta ha inoltre deciso di anticipare i pagamenti anche per le pratiche ancora non istruite attraverso il meccanismo della garanzia bancaria. In particolar modo potranno essere anticipati i contributi relativi a 11.470 domande per le misure a capo e a superficie relative agli anni 2016-2017-2018 non ancora erogati da Agea (l’Agenzia nazionale) per un totale di circa 30 milioni di euro, oltre alle 16.658 domande dell’annualità 2019 (con scadenza impegno a maggio 2020) per un totale di circa 68 milioni e 500mila euro.»
Nel corso dell’audizione, diversi consiglieri della minoranza (G.F. Satta, Lai, Piano, e Cuccu) e della maggioranza (Oppi e Saiu) hanno sollecitato una comunicazione più rapida e chiara dei dati per capire meglio il rapporto tra le pratiche lavorate e quelle effettivamente pagate. Un compito in capo all’Unità di Progetto, organismo istituito con legge dal Consiglio regionale che però entrerà a regime nelle prossime settimane.
Contestata dalle opposizioni la scelta della Giunta di ricorrere allo strumento dell’anticipazione bancaria: per Gianfranco Satta (Progressisti) «la Giunta sta consentendo agli agricoltori di indebitarsi» mentre per Eugenio Lai (Leu) «lo strumento rischia di trasformarsi in una mannaia per gli agricoltori». Dubbi avanzati anche da Pierluigi Saiu (Lega): «Non si deve valutare la situazione creditizia delle imprese, così rischiano di restare fuori dai benefici moltissime aziende».

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La commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, presieduta da Piero Maieli, è stata convocata per martedì 5 maggio, alle 10,30. All’ordine del giorno figura l’audizione dell’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, sulle misure che la Regione sta adottando per affrontare la gravissima crisi di tutti i comparti produttivi regionali conseguente ai provvedimenti necessari a fronteggiare l’epidemia di Covid-19.
I lavori della Commissione proseguiranno alle 15,30, con l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, e dei Commissari straordinari di Argea e Laore sullo stato e la liquidazione delle pratiche relative alla concessione di contributi ed erogazioni nel settore agricolo.

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Passano da 279 a 309 i Comuni sardi che potranno accedere alle misure di sostegno – tra cui le indennità compensative previste dalla misura 13 del Programma di sviluppo rurale della Sardegna – a favore delle cosiddette zone svantaggiate. Con la presa d’atto della Conferenza Stato-Regioni, il ministero delle Politiche agricole ha infatti completato l’iter per la nuova delimitazione delle zone soggette a vincoli naturali significativi, diverse dalle zone montane, su tutto il territorio nazionale. L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha potuto così provvedere, il 24 aprile scorso, alla pubblicazione del nuovo bando della misura 13, ed è in corso la raccolta delle domande presso i Caa (Centri di assistenza agricola).

«Si tratta di un provvedimento molto atteso dal mondo agricolosottolinea l’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia  –. La nuova delimitazione scaturisce da un obbligo normativo europeo, il regolamento Ue 1305 del 2013, che prevede la definizione di aree che presentano effettivi svantaggi naturali da giustificare attraverso specifici parametri tecnici.»

Rispetto alle precedenti delimitazioni, che prendevano come riferimento prevalente parametri altimetrici e la presenza o meno di rete irrigua consortile nei territori, l’analisi ha tenuto conto di numerosi e differenti parametri, tra cui la presenza di determinati criteri biofisici, la densità di bestiame, la produzione standard media del Comune per le diverse colture, la presenza di irrigazione. L’attività, particolarmente lunga e complessa, è stata condotta dal Ministero attraverso il Crea, ente di ricerca nazionale, e concordata in ogni fase con gli uffici della Commissione europea.

«Il risultato finalecommenta Gabriella Murgia è stato piuttosto favorevole per la Sardegna. Rispetto alle precedenti programmazioni il numero dei Comuni inseriti nella delimitazione è passato da 279 a 309, con un incremento di 30 Comuni.  Per contro, hanno perso la condizione di svantaggio 9 comuni, prevalentemente per effetto dell’ampliamento della rete consortile che ha modificato in maniera rilevante le potenzialità produttive dei territori. Inoltre, per 10 Comuni, precedentemente svantaggiati solo su alcune superfici del territorio comunale, la nuova delimitazione ha esteso ad altre parti dei territori comunali la condizione di svantaggio.»

La Regione, attraverso l’assessorato dell’Agricoltura, è intervenuta in fase di definizione della nuova delimitazione per suggerire correttive legate a evidenti errori nell’attribuzione dei punteggi relativi ai singoli parametri utilizzati per l’analisi effettuata dal Crea.

«Questo conclude l’assessore regionale dell’Agricoltura ha consentito di far riconoscere la condizione di svantaggio a diversi Comuni che inizialmente risultavano esclusi. L’ampliamento del numero di Comuni sardi inseriti nella nuova delimitazione è un fatto positivo che consente di incrementare il numero di aziende sarde che beneficeranno delle previste misure di sostegno e conseguentemente di assicurare maggiori flussi di liquidità per il comparto agricolo.»

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«In questo momento di straordinaria emergenza, abbiamo deciso di sostenere in maniera incondizionata i nostri agricoltori garantendo loro la liquidità necessaria e senza alcun costo, perché interessi e commissioni saranno a carico della Regione.»

Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la delibera approvata dalla Giunta, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che istituisce un sistema di aiuti per agevolare l’accesso al credito. L’intervento si fonda su un accordo definito con la Commissione regionale Abi Sardegna che consente ai beneficiari dei premi comunitari relativi alle misure a capo e a superficie, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale del periodo di programmazione 2014-2020, di poter richiedere alle banche aderenti l’anticipazione dei premi a loro dovuti.

In particolar modo potranno essere anticipati i contributi relativi a 11.470 domande per gli anni 2016-2017-2018, non ancora erogati da Agea (l’Agenzia nazionale), per un totale di circa 30 milioni di euro, oltre alle 16.658 domande dell’annualità 2019 (con scadenza impegno a maggio 2020) per un totale di circa 68 milioni e 500mila euro.

«Le imprese agricole, che stanno affrontando uno stato di forte difficoltà del comparto agroalimentare come quello della mancanza di liquidità, potranno quindi accedere alle risorse a costo zerosottolinea l’assessore Gabriella Murgia -. Nell’intervento saranno coinvolti i Centri di assistenza agricola che, curando la tenuta dei fascicoli aziendali e assistendo gli agricoltori nella presentazione delle domande, saranno chiamati ad attestare l’avvenuta presentazione delle richieste dei premi e ad assistere gli stessi agricoltori nei rapporti con gli istituti di credito. Si tratta di un altro necessario e importante intervento per snellire, attraverso i Caa, la burocrazia e per consentire agli agricoltori di acquisire dal sistema creditizio liquidità immediata. Questo provvedimentoconclude l’assessore regionale dell’Agricolturaresterà in essere anche per il futuro.»

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I consiglieri del gruppo LeU Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco, hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia «quale sia ad oggi lo stato di attuazione dell’organismo pagatore regionale (Argea) e, soprattutto, se il medesimo sia in linea con termini e scadenze previste per garantire la sua piena operatività, relativamente alle funzioni di gestione e controllo delle spese finanziate dai fondi FEAGA e FEASR».

«Siamo fortemente preoccupatiaggiungono i due consiglieri regionali di LeU Sardignasoprattutto in ordine al piano di reclutamento del personale ed all’organizzazione della struttura, che dovranno garantire la massima efficienza della gestione interamente regionalizzata degli aiuti rispetto a quella precedente e semplificare in maniera tangibile il rapporto tra amministrazione pubblica e cittadini.»

«I lavoratori delle campagne non possono continuare a caricarsi sulle spalle le lungaggini della politica e della burocrazia – concludono Eugenio Lai e Daniele Cocco – soprattutto in questo periodo di ristrettezza imposto dai noti problemi dovuti all’emergenza Coronavirus, in cui l’incertezza dei tempi di erogazione degli aiuti incide pesantemente sul bilancio delle famiglie degli agricoltori e degli allevatori sardi.»

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«Abbiamo sbloccato una situazione che si trascinava da quasi quarant’anni, avviando un percorso finalizzato all’attivazione degli impianti che consentiranno agli agricoltori e agli allevatori di Uta e Villaspeciosa di beneficiare dell’acqua dell’invaso del Cixerri, e rivitalizzando l’economia del territorio.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha commentato così la delibera approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che assegna al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale la gestione delle opere incluse nel distretto irriguo “Uta Nord”, finora in capo all’Enas.

Il comprensorio, che si estende su un’area di 1.727 ettari, era stato realizzato dall’ex Ente autonomo del Flumendosa (ora Enas) e non è mai entrato in funzione. Il Consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale ha già ricevuto da parte dell’assessorato dei Lavori pubblici un finanziamento per il ripristino dell’impianto esistente.

«Orasottolinea l’assessore Gabriella Murgiasi potranno portare avanti gli interventi di verifica delle opere esistenti, accelerando al massimo i tempi per arrivare a un pieno funzionamento degli impianti. In un secondo momento bisognerà trovare altre risorse per ampliare l’area del comprensorio, anche fino a 3.700 ettari, venendo incontro alle esigenze di un più ampio bacino di utenza.»