24 April, 2024
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COMISAR, COltivazione di ceppi MIcroalgali SARdi, è il titolo del progetto condotto dal Centro interdipartimentale di Ingegneria e Scienze Ambientali dell’Università di Cagliari (CINSA), in collaborazione con il CRS4 e che vede coinvolte al momento undici imprese.

Il primo incontro pubblico delle imprese aderenti al progetto COMISAR si svolgerà domani, mercoledì 28 marzo, a Cagliari. L’appuntamento è alle ore 11.00, nei locali del CINSA, in via San Giorgio, 12.

Lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’utilizzo di microalghe può portare all’estrazione di prodotti di varia natura da commercializzare in diversi mercati strategici quali quello nutraceutico, biomedico, cosmetico e agroalimentare. Queste tecnologie hanno inoltre importanti ricadute in campo ambientale essendo applicabili al riutilizzo di anidride carbonica da gas di scarico, alla depurazione di reflui urbani e alla produzione delle bio-plastiche.

Le attività del progetto sono volte all’individuazione dei ceppi algali e dei terreni più adatti alla coltivazione, all’ottimizzazione della tecnologia di estrazione, e alla realizzazione di un impianto pilota per l’estrazione.

L’incontro di avvio sarà l’occasione per un primo confronto tra lo staff tecnico che coordinerà il progetto, guidato dal responsabile scientifico Giacomo Cao (CINSA), il CRS4, rappresentato da Alessandro Concas, le undici imprese già coinvolte e le altre potenzialmente interessate a partecipare. Dopo un’introduzione sugli aspetti principali della tecnologia a microalghe e sui potenziali prodotti d’interesse estraibili, saranno discusse le attività di ricerca da svolgere nell’ambito del progetto, gli obiettivi e i risultati attesi. Si procederà, infine, con la programmazione delle attività da svolgere congiuntamente con le imprese.

COMISAR è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il Programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per COMISAR vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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Domani, venerdì 6 ottobre, dalle 9.00 alle 16.00, la facoltà di Ingegneria e architettura dell’Università di Cagliari ospita la prima Conferenza della ricerca. L’evento – Campus piazza d’Armi – è curato dal Dicaar, Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura, diretto da Antonello Sanna.

«Con la nostra prima Conferenza della ricerca – spiega il professor Sanna – valutiamo la capacità del Dicaar di produrre ricerca e innovazione e, soprattutto,  l’aprirsi e il mettersi in discussione rispetto sia al mondo della ricerca e dell’alta formazione, sia al territorio, a istituzioni, imprese e società civile.»

I temi trattati dagli specialisti sono di alto impatto scientifico e connessi con l’attualità: dalla crisi congiunturale e di sistema alle nuove responsabilità ambientali e sociali, nell’era del cambiamento climatico e delle sfide per il superamento della dipendenza dall’energia fossile. Inoltre, nel corso dei lavori, vengono affrontati anche aspetti culturali, antropologici connessi alla società multietnica, i nuovi fabbisogni di conoscenza, progettazione e gestione che l’universo digitale consente ed esige, la sovrapposizione di linguaggi e conoscenze che un mondo dinamico in continua evoluzione richiede per poter meglio rispondere alle esigenze di cambiamento.

Per la Conferenza della ricerca i giardini della facoltà ospitano la mostra all’aperto di 120 pannelli ideati su altrettanti progetti di ricerca.

La giornata si apre con i saluti del rettore Maria Del Zompo, del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, del presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, Corrado Zoppi, del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e del direttore del Dicaar, Antonello Sanna. Tra i partecipanti, il presidente della Conferenza per l’ingegneria, Mario Tubino, del presidente della Conferenza universitaria di architettura, Saverio Mecca, del pro rettore per la ricerca scientifica dell’ateneo di Cagliari, Micaela Morelli. All’evento intervengono anche i docenti Fabrizio Pilo, Giacomo Cao, Angelo Camillo Ciribini e Arnaldo Cecchini.

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Martedì 2 maggio l’assemblea del Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) scarl ha deliberato in assemblea l’adesione di tre nuovi soci: Accademiasapr srl, Spacearth Technology srl e 3D Aerospazio srls. Le aziende hanno già sottoscritto l’aumento di capitale per l’ingresso nella compagine societaria.

Le aziende. 1) Accademiasapr srl: ha sede a Quartu Sant’Elena, opera nel settore della formazione e addestramento dei piloti per Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (Sapr) previsto dai regolamenti Enac e dell’assistenza per la redazione della manualistica relativa ai Sapr. 2) Spacearth Technology srl, ha sede a Roma e in altre località italiane, opera nel settore della navigazione satellitare, dell’osservazione della terra, dell’esplorazione spaziale e del monitoraggio marino. 3) 3D Aerospazio srls, ha sede a Olbia, si prefigge di operare nel campo della costruzione, certificazione, commercializzazione e impiego a scopo di ricerca e a scopo istruttivo di simulatori di volo, con proprie strutture di addestramento o in strutture convenzionate.

Si tratta di un importante e ulteriore verso il consolidamento del Distretto le cui principali linee progettuali fanno capo a: protezione civile e ambientale con l’ausilio di informazioni satellitari, piattaforme di test per aerei a pilotaggio remoto, processi per lo sfruttamento delle risorse disponibili in loco durante l’esplorazione robotica e umana dello spazio, materiali e tecnologie per l’astronomia e l’aerospazio, sorveglianza, tracciamento e predizione delle rotte di oggetti orbitanti intorno alla terra.

«L’auspicio – dice Giacomo Cao, presidente del Dass – è che la massa critica del Distretto si possa consolidare sempre più con l’ingresso di nuovi e importanti Soci sia con la possibilità di utilizzare, per progetti di tipo civile, alcune delle infrastrutture militari presenti nell’isola in modo da consentire alle aziende e ai territorio coinvolti di programmare e agire da “sistemi integrati”, senza correre il pericolo di essere superati ed emarginati. Il contributo della Regione – conclude Giacomo Cao – sarà cruciale non solo per il cofinanziamento di progetti del distretto e dei suoi soci, ma anche per la condivisione di scelte strategiche che possono avere un significativo impatto anche a livello nazionale.»

Radiotelescopio San Basilio 1

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Ventisei docenti dell’Università di Cagliari sono nella classifica del sito www.topitalianscientists.org. Tenendo presente che la lista è in continuo aggiornamento, si tratta indubbiamente di un bel risultato per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista: visibilità, credibilità e ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita su qualità della didattica e della ricerca, utile per la promozione e la reputazione di corsi di laurea e scuole di specializzazione.

Walter Fratta (dipartimento Scienze biomediche), Alberto Angioni (Scienze vita e ambiente), Ezio Carboni (Scienze biomediche) e Giorgio Giacinto (Ingegneria elettrica ed elettronica) fanno parte del pool di pregio che comprende, per Scienze biomediche, Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica c’è Vito Lippolis, per Scienze cliniche ci sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Astrofisica è rappresentata da Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Per Neuroscienze e psicologia il ranking annovera Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per Scienze biomediche, compaiono i professori in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ’area’ nella tabella

Al 28 febbraio scorso, la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholar – comprendeva oltre quattromilacento scienziati italiani.

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Ventidue docenti dell’Università di Cagliari nella classifica del sito http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx. E potrebbero essercene anche altri: la classifica è in continuo aggiornamento. Di fatto, un bel colpo per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista. Intanto, un risultato proficuo se si pensa alla visibilità, alla credibilità e alle ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita in tema di qualità della didattica e della ricerca, utile anche per una promozione puntuale dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per le Scienze biomediche attualmente sono in graduatoria Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica compare Vito Lippolis mentre per Scienze cliniche i rappresentanti sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Per Astrofisica in lista compaiono Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Infine, per Neuroscienze e psicologia i big sono Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per l’area di Scienze biomediche, compaiono i docenti in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ‘area’ nella tabella.»

Al 28 febbraio scorso la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholarcomprendeva oltre 4.110 scienziati italiani.

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Tre giornate intense e proficue. Foriere di eccellenti opzioni per l’intera popolazione universitaria e per le eccellenze dell’ateneo di Cagliari a confronto con alcune delle massime istituzione della Bielorussia. Da giovedì 6 a sabato 9 ottobre, meeting, seminari, lezioni hanno coniugato ricerca applicata e di base, relazioni internazionali, collaborazione con vaste opportunità adeguate alle politiche di sviluppo dell’Università del capoluogo. Di fatto, si è trattato del primo incontro con una delegazione bielorussa della governance d’ateneo guidata dalla rettrice Maria Del Zompo. Nello specifico, si è dibattuto di linee, collaborazioni e strategie di ricerca da svolgere assieme tra Unica e le istituzioni straniere. Ai lavori hanno preso parte, tra gli altri, anche le pro rettrici Annalisa Bonfiglio (Innovazione) e Alessandra Carucci (Internazionalizzazione).

La Bielorussia è stata rappresentata in città da una delegazione di altissimo profilo. Hanno infatti preso parte ai lavori Vladimir Alekseevich Saechnikov (cattedra Fisica e tecnologie aerospaziali – Belarusian State University), Aleksandr Vladimirovich Kilchevskij (segretario generale Accademia delle Scienze), Sergey Anatolevich Zolotoy (direttore Impresa sistemi georeferenziazione – Accademia delle scienze), Raul Alberto Abreu Mant’iyel (ingegnere capo Impresa Sistemi georeferenziazione – Accademia delle scienze), Aleksandr Samuilich (direttore Centro relazioni internazionali – ministero Istruzione) e Valery Tsepkalo (direttore Belarus High Technologies Park – Minsk). All’incontro in Regione, Micaela Morelli (pro rettrice Ricerca scientifica) e Massimo Vanzi (delegato su tematiche aerospaziale – Diee, Dipartimento ingegneria elettrica ed elettronica) hanno rappresentato l’ateneo. Sul tema “Incontro di sviluppo della collaborazione nel settore dell’aerospazio tra Sardegna e Bielorussia”, per il Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna) ha preso parte ai lavori il presidente Giacomo Cao. L’incontro ha avuto per protagonisti anche il console onorario della Bielorussia a Cagliari, Giuseppe Carboni, e il segretario della presidenza della Giunta regionale, Marco Sechi.

«La collaborazione in ambito aerospaziale avviata dal nostro ateneo con l’Accademia delle scienze e l’Università statale della Bielorussia è nata con una serie di proposte maturate nei mesi scorsi. L’intesa – spiega il professor Vanzi – si è rivelata da subito molto interessante e appetibile su diversi punti di vista. In particolare su telerilevamento delle risorse idriche, vele solari magnetiche legate alla navigazione nel cosmo, sistemi satellitari di telecomunicazione e fotonica». Gli scienziati bielorussi hanno apprezzato studi e ricerche condotte al Diee dal team di Massimo Vanzi con in prima fila Giovanna Mura, docente di Elettronica. «La collaborazione verte sui sistemi di telecomunicazioni e di geolocalizzazione (Gis), ambiti in cui sono molto competitivi grazie alle infrastrutture terrestri aeree e satellitari. Inoltre, c’è la possibilità per i nostri studenti di prendere parte al lancio di micro satelliti al centro controllo missioni dell’Università di Minsk. La Bielorussia ha eccellenti infrastrutture aerospaziali». Per la professoressa Morelli «si apre con le massime istituzioni bielorusse un’esplorazione di valore nella ricerca di base e applicata. Abbiamo per la prima volta un accordo di rilievo con un canale preferenziale di scambio scientifico tra Sardegna e Bielorussia. Peraltro, siamo all’opera per fare nel 2018 a Minsk la conferenza internazionale sull’affidabilità della fotonica per lo spazio». 

Curato dai docenti del Diee, Fabrizio Pilo, Daniele Giusto e Massimo Barbaro, l’aula multifunzionale “Lidia” – ha ospitato una lettura magistrale di Valery Tsepkalo. Il direttore del Belarus High technologies park – già ministro Affari Esteri e ambasciatore della Bielorussia negli Stati Uniti – ha illustrato agli studenti dell’ateneo di Cagliari il tema “Futuro e prospettive dell’Ict a livello mondiale”. L’High tech park di Minsk è realtà all’avanguardia in Europa. Visitato di recente anche da Vladimir Putin e Angela Merkel, dal  2005 sviluppa l’industria del software e fornisce, anche con un sistema di agevolazioni fiscali, uno speciale ambiente business alle compagnie del settore. Il Parco ospita 152 aziende (per metà straniere, tra queste Google, Microsoft, Coca Cola, British Telecom, Mitzubishi, Peugeot, Vodafone, Nokia, Sony), occupa dodicimila programmatori, ha clienti in 61 Paesi, fattura oltre un miliardo di dollari ogni anno e ha una quota di esportazione del 91,5 per cento. Le Apps prodotte nel Parco (tra cui Viaden Media di Apple) hanno oltre 7 milioni di utenti.

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Il 30 novembre scorso è giunta in Italia l’accettazione di richiesta del brevetto sul processo per la produzione di materiali e beni su Marte, indispensabili al sostentamento di missioni umane. Un momento speciale per gli studiosi del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Università di Cagliari. Guidati dal professor Giacomo Cao i ricercatori, con in prima fila Roberto Orrù e Roberta Licheri, in cooperazione con il Crs4 e l’Asi (Agenzia spaziale italiana) hanno presentato domanda all’Ufficio brevetti degli Stati Uniti il 24 luglio 2012. La data di accettazione del massimo organo statunitense del settore, è del marzo scorso

La firma di Michelle K. Lee, direttore dell’Uspto (United States Patents and Trademark Office) sigla la concessione del brevetto internazionale “for a new and useful invention”. In allegato alla risposta, la documentazione presentata dagli studiosi cagliaritani su “Process for the production of useful materials for sustaining manned space missions on Mars through in-situ resources utilization”. Ovvero, l’impiego di materiali del pianeta rosso per produrre beni utili alle missioni umane. La risposta di concessione del brevetto (con tanto di bollo, stemma degli Stati Uniti e ceralacca) ha per destinatari gli “inventors” Giacomo Cao, Alessandro Concas, Gianluca Corrias, Roberta Licheri, Roberto Orrù e Massimo Pisu (originari di Cagliari, Ardauli e Quartu) e l’Università di Cagliari, l’Asi e il Crs4. Di fatto, una tutela assoluta sulla proprietà intellettuale che esalta la reputazione internazionale dei ricercatori dell’ateneo, e in particolare gli studi maturati nei laboratori di piazza d’Armi, oltre ai partner coinvolti nel progetto.

«Siamo particolarmente soddisfatti per il brevetto accordato dagli Stati Uniti al nostro lavoro. Tenendo conto – spiega il professor Cao – delle intenzioni rimarcate anche di recente dalla Nasa di progettare per il 2030 lo sbarco su Marte, ci proiettiamo con buoni auspici in un percorso scientifico dagli sviluppi straordinari.»

Una dinamica ad alto valore aggiunto che esalta le competenze dell’Università. «Sono certo che – aggiunge il presidente del Dass – visti i contatti pregressi con l’ente spaziale americano, le ricadute per il nostro Distretto possano essere davvero interessanti. E mi riferisco a opzioni di ricerca, posti di lavoro, visibilità e chance internazionali per la nostra regione e i nostri partner».

L’ex Teatro Anatomico di via Ospedale 121 ha ospitato oggi l’ingresso del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) nel Dass (Distretto aerospaziale Sardegna). Ai lavori, preceduti dall’incontro tra i soci del Distretto e il Centro regionale di programmazione (Crp), hanno preso parte Giacomo Cao (presidente Dass), Luigi Carrino (presidente Cira) e Paolo Bellomi (responsabile progetti sviluppo Avio). In chiusura, la presentazione del logo del Dass, firmato da Pinuccio Sciola.

«L’ingresso di Cira nel Distretto aerospaziale della Sardegna ha un rilievo straordinario e strategico sia per le nostre ricerche e attività operative, sia per il rafforzamento delle sinergie in ambito nazionale e internazionale. Le aziende che fanno parte del Dass danno lavoro a circa 250 persone, un obiettivo che contiamo di raddoppiare – spiega il professor Cao – entro il 2020».

Proseguono, intanto, i contatti per espandere le eccellenze della ricerca made in Sardinia maturate in seno alla formazione avanzata offerta dall’Università di Cagliari. «Puntiamo a un accordo di programma con la Regione che potrebbe permetterci l’accesso ai fondi europei 2014/20. In cifre – sottolinea il presidente del Dass – siamo nell’ordine del miliardo di euro. Somme ingenti per uno scenario destinato a crescere».

Sul tema, il commento di Luigi Carrino: «Per noi l’ingresso nel Dass è un momento molto importante. Il Cira è motore di sviluppo per territorio, imprese ed eccellenze della scienza. Il nostro socio di riferimento l’Agenzia spaziale italiana e il ministero per la Ricerca, nella nostra sede (Capua, Caserta) possiamo supportare progetti aerospaziali ad ampio respiro: abbiamo avviato lavori per 400 milioni di euro».

Il Cira ha acquisito una quota di 4.600 euro pari al 6 per cento del capitale del Distretto che ammonta a 76.122 euro. Per Paolo Bellomi la riconferma di un percorso virtuoso: «Il nostro metodo di lavoro si avvale di team qualificati con storie di successo. Lavorare con Cira per Avio è un ulteriore proficuo tassello utile anche per lo sviluppo del Dass».

L’artista di San Sperate ha “suonato” le sue famose pietre da cui ha tratto il logo con il moto “Lo spazio è memoria”. Un quadrato di calcare e un rettangolo di basalto sono stati al centro della presentazione. Pinuccio Sciola sfiora le sue pietre e regala sensazioni uniche. Il logo del Dass riproduce una pietra con righe e quadrati, vergata in parte da righe concentriche. «La pietra non è mai muta e sorda, racchiude memorie e storie. E rilascia suoni simili a quelli che gli studiosi dello spazio, come i fisici dell’università di Pisa, trovano sui pianeti».

Cira 096 Cira 089

Radiotelescopio San Basilio 1

Alenia Aermacchi spa, Nemea Sistemi srl, Nurjana Technologies srl e Piaggio Aero Industries spa entrano a far parte del Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS) Scarl. Lo ha deliberato l’assemblea del Distretto il 14 aprile scorso. Il Dass – presieduto da Giacomo Cao – annovera tra i propri soci il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il CRS4, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, Sardegna Ricerche, le Università di Cagliari e Sassari, Aermatica SpA, Centro Sviluppo Materiali spa, Geodesia Tecnologie srl, Innovative Materials srl, Intecs spa, Opto Materials srl, Poema srl, Space spa e Vitrociset SpA. 

«Si tratta di un importante passo avanti verso il consolidamento del Distretto. L’assemblea – spiega il professor Cao, a capo degli specialisti del dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali dell’Ateneo del capoluogo – ha definito le principali linee progettuali da perseguire. Tra queste, la protezione civile e ambientale con l’ausilio di informazioni satellitari, piattaforma di test per aerei a pilotaggio remoto, esplorazione di Luna e Marte, materiali e tecnologie per l’astronomia e l’aerospazio, sorveglianza, tracciamento e predizione delle rotte di oggetti orbitanti intorno alla Terra.»

La strategia del Distretto punta anche allo sviluppo scientifico ed accademico delle eccellenze della ricerca isolane.

«L’assemblea ha ribadito anche un’adeguata strategia atta a far recepire le valenze del Distretto a livello regionale, nazionale e internazionale. L’obiettivo? Raggiungere – sottolinea Giacomo Cao – importanti livelli di finanziamento che possano contribuire alla crescita e allo sviluppo del settore anche in Sardegna.»