28 March, 2024
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Alle 18.00, nell’Aula consiliare del comune di Sant’Antioco, per la Giornata della Memoria, verranno commemorate le vittime dell’Olocausto con un’iniziativa destinata specificatamente agli studenti delle scuole cittadine.

Si tratta dello spettacolo “Storia di un uomo magro”. La performance consiste in una narrazione a cura di Paolo Floris, liberamente tratta dal libro “Il forno e la sirena” dello scrittore e giornalista Giacomo Mameli. L’evento è organizzato dall’associazione Malalingua, con il patrocinio del comune di Sant’Antioco.

“Storia di un uomo magro” racconta la sofferenza e la drammaticità della storia vissuta da un nostro corregionale, Vittorio Palmas, prigioniero di guerra che dalla Jugoslavia venne deportato in Germania, riuscendo però a sopravvivere all’esperienza nei campi di concentramento. Oggi Vittorio Palmas ha 105 anni e le sue peripezie sono state raccolte dallo scrittore Giacomo Mameli nel libro “Il forno e la sirena”, da cui il giovane attore sardo Paolo Floris ha tratto il suo monologo, utilizzando l’esperienza di Vittorio per raccontare la storia di tanti uomini comuni, diventati eroi.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia celebrerà la Giornata della Memoria del 27 gennaio e commemorerà le vittime dell’Olocausto con un’iniziativa destinata specificatamente agli studenti delle scuole cittadine.

Si tratta dello spettacolo “Storia di un uomo magro”, che si terrà lunedì 28 gennaio, alle ore 11.00, al Teatro Centrale di piazza Roma. La performance consiste in una narrazione a cura di Paolo Floris, liberamente tratta dal libro “Il forno e la sirena” dello scrittore e giornalista Giacomo Mameli. L’evento è organizzato dall’associazione Malalingua, con il patrocinio del comune di Carbonia.

«L’obiettivo dell’iniziativa organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia è ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste e del genocidio ebraico, sensibilizzando nel contempo gli studenti verso la salvaguardia dei valori della libertà, della pace, della giustizia e dell’integrazione», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

“Storia di un uomo magro” racconta la sofferenza e la drammaticità della storia vissuta da un nostro corregionale, Vittorio Palmas, prigioniero di guerra che dalla Jugoslavia venne deportato in Germania, riuscendo però a sopravvivere all’esperienza nei campi di concentramento. Oggi Vittorio Palmas ha 105 anni e le sue peripezie sono state raccolte dallo scrittore Giacomo Mameli nel libro “Il forno e la sirena”, da cui il giovane attore sardo Paolo Floris ha tratto il suo monologo, utilizzando l’esperienza di Vittorio per raccontare la storia di tanti uomini comuni, diventati eroi.

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La comunità di Mamoiada ha accolto con grande calore le nove scuole della Sardegna premiate nell’ambito del concorso dedicato alla memoria di Graziano Deiana, che per 15 anni, sino al 2015, ha guidato il paese aprendo la strada alla sua rinascita. 200 studenti in arrivo da tutta la Sardegna, prima della cerimonia di premiazione, sono stati accompagnati dalle ragazze e dai ragazzi delle associazioni locali alla scoperta di siti culturali di grande interesse, a partire dal museo delle Maschere. All’iniziativa, promossa dalla Regione, sono intervenuti, nell’incontro moderato dal giornalista Giacomo Mameli, gli assessori degli Affari generali e della Pubblica istruzione, Filippo Spanu e Giuseppe Dessena, il sindaco Luciano Barone, i familiari di Graziano Deiana, il mediatore culturale Abdou Ndiaye, docenti e dirigenti scolastici ed alcuni giovani richiedenti asilo ospiti dello Sprar di Nuoro e dei centri di accoglienza di Girasole e Sassari.

«Abbiamo voluto rendere omaggio alla memoria di un grande sindaco, Graziano Deiana – ha spiegato Filippo Spanu – con slancio e passione ha contribuito in modo determinante alla crescita economica e sociale di Mamoiada. Ha dato impulso ai progetti culturali valorizzando al massimo le grandi potenzialità del paese custode di tradizioni legate alle antiche maschere e a un patrimonio enologico che ora ha conquistato la meritata ribalta internazionale. Graziano Deiana ha delineato un percorso virtuoso fatto di dialogo, confronto e apertura con il mondo esterno. E l’apertura è l’aspetto che più contraddistingue oggi il paese dei Mamuthones, in grado di richiamare ogni anno migliaia di turisti sulla base di una solida cultura dell’accoglienza. Proprio per questo abbiamo voluto dedicare al sindaco Graziano Deiana questo concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori e incentrato sui temi dell’inclusione e dell’integrazione dei migranti arrivati in Sardegna al termine di viaggi drammatici. Abbiamo visto che le scuole hanno aderito con grande entusiasmo a questa sollecitazione proponendo idee molto interessanti che nei prossimi mesi saranno realizzate.»

«Gli studenti – ha dichiarato l’assessore Giuseppe Dessena – oggi hanno scoperto un mondo ricco di slanci ed energie positive. Hanno conosciuto e dialogato con i loro coetanei di Mamoiada e presentato progetti e contributi di grande valore didattico e formativo su temi essenziali come l’inclusione dei migranti che è un argomento di un’attualità straordinaria che riguarda il nostro presente e il nostro futuro. I giovani, che hanno partecipato al concorso dedicato a Graziano Deiana, hanno mostrato una grande capacità di riflettere sui valori dell’accoglienza e dell’integrazione e questa particolare sensibilità li potrà aiutare ad essere domani cittadini informati e consapevoli delle dinamiche migratorie e delle cause che portano migliaia e migliaia di persone a lasciare i luoghi di origine.»

Dopo le visite guidate si è svolta, nella palestra comunale, la cerimonia di premiazione delle 9 scuole che hanno presentato in totale 11 progetti che ora dovranno essere sviluppati.

I riconoscimenti sono stati assegnati agli istituti superiori “Garibaldi” di La Maddalena, “De Castro” di Oristano, “Levi” e “Brotzu” di Quartu, Nautico e Alberghiero di Tortolì, “Fermi” di Nuoro, “Pitagora” di Sassari e “Pacinotti” di Cagliari. Molto originali le idee proposte: dai murales che descrivono scenari di dialogo e confronto tra culture differenti al torneo di calcio a cinque con squadre formate da migranti e giovani sardi; dal video sui temi dell’inclusione all’installazione dedicata all’interculturalità sino alle lezioni sulle migrazioni tenute dagli studenti delle Superiori nelle scuole elementari e alla creazione di un sito Internet in cui far confluire informazioni sul tema dei flussi migratori.

Ogni scuola ha ricevuto un premio di 3 mila euro destinati alla realizzazione dei progetti da completare entro il prossimo 30 aprile.

   

 

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La lunga e complessa vicenda del Dna di 13.000 ogliastrini, per la quale fra l’altro c’è un processo in corso, è arrivata ad una svolta decisiva sia sulla proprietà del patrimonio genetico che per il suo utilizzo a fini di ricerca.

Lo ha annunciato in una conferenza stampa svoltasi in Consiglio regionale il presidente dell’associazione “Identità Ogliastrina” Flavio Cabitza che ha comunicato i risultati più significativi ottenuti dalla stessa associazione: il patrimonio genetico è di proprietà dei donatori che potranno averlo in restituzione ed i campioni ottenuti saranno custoditi dall’Università di Sassari che, assieme a quella di Cagliari, potranno utilizzarlo a fini di ricerca, in autonomia o con altri partner selezionati in base a rigorosi criteri scientifici.

«Siamo qui nella sede del Consiglio regionale – ha dichiarato fra l’altro Cabitza – perché per noi il supporto delle istituzioni è fondamentale e soprattutto perché vogliamo rivolgere al governo regionale di oggi e di domani un appello ad impegnarsi nella ricerca scientifica.»

«La società inglese alla quale erano stati ceduti i campioni – ha aggiunto – ha cominciato a restituire i primi 50 campioni e continuerà a farlo mentre noi abbiamo già raccolto circa 1500 adesioni da altrettanti donatori che metteranno a disposizione il loro Dn per scopi di ricerca. La cosa importante, è che tutto avverrà con la regia dei due atenei sardi, stabilendo il principio che la ricerca deve rimanere in Sardegna e deve essere guidata dalla Sardegna in ogni suo possibile sviluppo.»

Dopo l’intervento della ricercatrice dell’Università di Sassari Grazia Fenu, che ha sottolineato le potenzialità della ricerca, ha preso la parola a nome dell’Università di Cagliari Germano Orrù secondo il quale il suo ruolo degli atenei dovrà essere quello di fare da “filtro” scientifico non solo sullo studio ma su tutte le ricadute che potranno essere generale sul territorio.

Il docente dell’istituto accademico King’s College di Londra Mario Falchi, sardo e coordinatore del comitato scientifico dell’associazione Identità Ogliastrina, ha messo in evidenza l’importanza della ricerca che, nelle sue varie fasi, ha sempre mostrato la capacità di mettere in moto una serie di attività collegate con un impatto molto positivo nelle società di riferimento.

Il giornalista Giacomo Mameli infine, componente dell’associazione e a suo tempo donatore, ha detto di credere molto nella ricerca ma molto meno nelle “intromissioni” politiche. «La nostra azione – ha specificato – è quella di sensibilizzare la comunità ogliastrina e tutta la Sardegna su questi temi, anche in campi diversi dalla ricerca genetica, per fare in modo che la ricerca nasca e cresca nella nostra terra e che i sardi siano i primi beneficiari dei suoi risultati».

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Venerdì 9 novembre, dalle 10.00, nella sala stampa del Consiglio regionale, il consigliere Gaetano Ledda (Psd’az – La Base) incontra i giornalisti per illustrare le iniziative per preservare la proprietà e la detenzione del DNA della popolazione ogliastrina. Parteciperanno alla conferenza stampa: il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, Il presidente dell’associazione Identità ogliastrina Flavio Cabitza, il sindaco di Ussassai Gian Basilio Deplano, il sindaco di Escalaplano Marco Lampis, il professore associato della Computational Genomics King’s College di Londra Mario Falchi, la professoressa Grazia Fenu del Dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Sassari, il professore associato del dipartimento di microbiologia di Cagliari Germano Orrù ed il giornalista Giacomo Mameli.  

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Domani, a Villacidro, la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori del trentatreesimo Premio Dessì: Maria Pia Ammirati, Giuseppe Marcenaro e Sandra Petrignani sono gli autori in lizza per la Narrativa; Alberto Bertoni, Paolo Fabrizio Iacuzzi e Vincenzo Mascolo quelli per la Poesia. Nel corso della cerimonia verranno assegnati anche il Premio speciale della Giuria ad Ernesto Ferrero ed il Premio Speciale Fondazione di Sardegna a Vittorino Andreoli e Ferruccio de Bortoli.

Arriva domani, sabato 29 settembre, a Villacidro (Sud Sardegna) la giornata più attesa, il momento clou, quello dei verdetti finali della trentatreesima edizione del Premio Dessì: la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori del concorso letterario, in programma a partire dalle 18.00 nella Palestra della Scuola Media n.2 in via Stazione (anziché in piazza del Municipio, per via delle avverse previsioni meteo).

Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori), Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) e Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) sono gli autori in lizza per la Narrativa; Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno), Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) quelli per la Poesia. Alla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis con il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci, spetterà il compito di scegliere e incoronare i vincitori.

In palio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni ci sono cinquemila euro (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), insieme all’onore di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario, accanto a scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, e a poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone.

Condotta dalla giornalista Roberta Floris, la serata sarà intercalata dalle letture di pagine dei libri finalisti affidate agli attori Emilia Agnesa e Giacomo Casti, e dagli intermezzi musicali di Nicola Agus, virtuoso delle launeddas e di altri strumenti con cui esplora un originale connubio tra sonorità e linguaggi musicali diversi, spaziando dal bacino mediterraneo alla Scozia, all’Oriente.

Nel corso della stessa cerimonia verranno consegnati anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli più strettamente letterari. Come già reso noto, il Premio Speciale della Giuria quest’anno va allo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero: il suo nome si aggiunge così all’albo d’oro dove compaiono personalità come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis, Remo Bodei.

Il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, alla sua terza edizione, viene invece assegnato allo psichiatra, e scrittore, Vittorino Andreoli e al giornalista e scrittore Ferruccio de Bortoli. E la giornata di domani (sabato 29) si aprirà la mattina proprio con l’incontro con i tre vincitori dei premi speciali: alle 10.00, al Mulino Cadoni, Ferrero, Andreoli e de Bortoli dialogheranno con i giornalisti Stefano Salis (membro della giuria del Dessì) e Giacomo Mameli (Premio Speciale Fondazione di Sardegna nel 2016).

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1986-2018: giunge all’edizione numero trentatré il Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977), che dal 23 settembre al 3 ottobre si svolgerà nel suo tradizionale luogo deputato, a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna, alle pendici del Monte Linas, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro, con il contributo dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, il patrocinio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del GAL Linas Campidano e la collaborazione dei festival letterari Tuttestorie e Marina Cafè Noir, l’edizione 2018 del Premio estende la sua durata: si snoderà, infatti, nell’arco di dieci giornate rispetto alla canonica settimana della cultura che ha caratterizzato le precedenti edizioni.

Il Premio ha registrato anche quest’anno un alto numero di adesioni, con 402 opere iscritte alle due sezioni in cui si articola: 263 per la Narrativa e 139 per la Poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori), Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) e Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) per la sezione Narrativa; Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno), Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) per la Poesia: sono i finalisti selezionati dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis ed il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci. Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori nella consueta cerimonia in programma sabato 29 settembre a partire dalle 18.00, nella piazza del Municipio di Villacidro.

Cinquemila euro il premio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), insieme all’onore di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario accanto a quello di poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e di scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, tra i vincitori delle precedenti trentadue edizioni del “Dessì”.

Nel corso della stessa cerimonia verranno conferiti anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli più strettamente letterari: il Premio Speciale della Giuria e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo viene assegnato a una personalità di spicco della vita pubblica o culturale nazionale: nel palmares compaiono scrittori, intellettuali, giornalisti e personaggi dello spettacolo come Luigi Pintor, Giovanni Dettori, Maria Giacobbe, Antonio Romagnino, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Maria Lai, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis. Dopo il filosofo Remo Bodei, nel 2017, il Premio speciale della Giuria viene assegnato quest’anno a Ernesto Ferrero, scrittore e critico letterario (è stato il direttore del Salone internazionale del Libro di Torino fino al 2016).

Torna invece per il terzo anno consecutivo l’altro premio speciale, quello istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, che viene assegnato a una personalità del panorama culturale o artistico: dopo il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli nel 2016, e Carlo Ossola e Massimo Bray nella scorsa edizione, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna quest’anno va al noto psichiatra, e scrittore, Vittorino Andreoli, e all’altrettanto conosciuto giornalista e scrittore Ferruccio De Bortoli.

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Giornata inaugurale, a Guspini, per la VI edizione della “Festa Bimbi a Bordo, Attraversare il Mondo. Sentieri e Labirinti dell’Immaginario”, con momenti centrali, a partire dalle ore 21,00, in Piazzetta Santa Maria, la presentazione del Festival con Monica Morini che incontra volti e autori ospiti della Festa BaB e a seguire “C’era e non c’era. Storie venute da lontano”, della Compagnia “Teatro dell’Orsa”, narrazione-spettacolo con Monica Morini, Annamaria Gozzi e Ezekiel Ebhodaghe. Monica Morini, Annamaria Gozzi e Ezekiel Ebhodaghe proporranno, anche in altri appuntamenti della Festa BaB, una serie di letture, dialoghi e spettacoli summa del proprio lavoro, tra arte e società civile.

Sabato 1 settembre, la prima giornata dedicata ai laboratori, incontri con scrittori e illustratori e corsi di formazione docenti. A partire dalle ore 9,00 sino alla notte bambini, bambine e “grandi” potranno partecipare a oltre trenta appuntamenti a loro dedicati. Tra i vari appuntamenti in programma gli incontri con Mara Durante, Direttore Scientifico del Festival, Monica Morini, Alessandro Sanna, Alfreddo Stoppa e Matteo Razzini. La sera alle 21,30, presso Sa Mitza di Santa Maria andrà in scena Floriàn Un Viaggio Sotto Sopra, della Compagnia Sabbie Luminose di Andrea De Simone.

Sabato 1 settembre

  • Ore 9,00 Spazio Labirinto (mamme e papà in attesa)

La trama sonora

Laboratorio tematico di Musica in Attesa

A cura di Francesca Romana Motzo, assistente Enrica Tocco

  • Ore 10,00 Mulino Garau (adulti)

Attraversare il mondo. Sentieri e labirinti dell’immaginario  

A cura di Mara Durante

  • Ore 10,30 Spazio Labirinto (18-36 mesi)

Il viaggio sconfinato della reciprocità fra genitori e figli

Laboratorio a cura di Valeria Cossu

  • Ore 10,15 Spazio Dedalo  (6-7 anni)

Perdersi e ritrovarsi nel labirinto dei numeri

Incontro-laboratorio a cura di Anna Cerasoli

  • Ore 10,15 Spazio Arianna (3-5 anni)

Il sole col singhiozzo

Incontro-laboratorio con Pina Irace

  • Ore 10,15 Sa Mitza di Santa Maria (per tutte le età)

Luci

Incontro-laboratorio di illustrazione con Giorgia Atzeni

  • Ore 10,45 Spazio Teseo (6-11 anni)

Nei labirinti del mistero: narrazione con il punto interrogativo – Gli  Intrigue

Incontro con Alessandro Gatti

  • Ore 10,45 Salone Minotauro (da 6 anni)

Che storia le storie

Incontro-laboratorio con Alfredo Stoppa

  • Ore 11,15 Spazio Arianna (3-5 anni)

Sentieri e parole nei boschi dell’immaginario

Incontro-laboratorio con Silvana Pitzalis

  • Ore 11,30 Spazio Labirinto (12-36 mesi)

La mamma è tante cose

Laboratorio a cura di Daniela Idili

  • Ore 11,30 Spazio Dedalo (8-11 anni)

Perdersi e ritrovarsi nel labirinto dei numeri

Incontro-laboratorio a cura di Anna Cerasoli

  • Ore 11,30 Mulino Garau (da 12 anni-adulti)

Ballata alla vita

Monica Morini racconta libri e parole di Un Viaggio Chiamato Vita

  • Ore 11,30 Spazio Poseidone (da 8 anni)

Trilogia della forma

Laboratorio di illustrazione a cura di Alessandro Sanna

  • Ore 11,30 Sala Ex OMNI (formazione docenti)

Gli studenti tra scuola e mondo digitale

A cura di Luigi Ballerini

  • Ore 12,00 Salone Minotauro  (da 8 anni)

Daniele Nicastro e Jean Claudio Vinci raccontano Io, Chiara e la luna

  • Ore 12,15 Spazio Arianna (3-5 anni)

La mirabolante macchina del volo del Dottor Agenore Acquivento

Narrazione animata  cura di Matteo Razzini

  • Ore 16,00 Salone Minotauro (da 12 anni-adulti)

DaI I Pani d’oro della vecchina a L’uomo dei cavalli

Anna Maria Gozzi racconta dai suoi libri i fragili confini della vita

  • Ore 17,00 Spazio Arianna (3-5 anni)

Il domatore di foglie

Incontro-laboratorio con Pina Irace

  • Ore 17,00 Sa Mitza di S.Maria (per tutte le età
  • )

Mano felice

Incontro-laboratorio con Alessandro Sanna

  • Ore 17,00 Ex OMNI (formazione docenti
  • )

Contare e rac-contare. Quando la matematica si fa meraviglia

A cura di Anna Cerasoli

  • Ore 17,30 Spazio Labirinto (0-12 mesi)

L’Unis(u)ono

Tratto da SuoniAmo insieme, laboratorio di espressività e dialogo sonoro-musicale all’inizio della vita

a cura di Francesca Romana Motzo, assistente Enrica Tocco

  • Ore 17,30 Spazio Poseidone (da 6 anni)

La vera storia de “La sirenetta”: viaggio tra terra e mare.

Laboratorio di lettura e illustrazione a cura di Michelangelo Rossato

  • Ore 17,30 Salone Minotauro (6-8 anni)

Il Settembre dei poeti incontra la Festa BaB

Adriana Sabugal Fernandez Sabugal racconta Diversidad. Somos diferentes, únicos y especiales

Introduce e accompagna l’autrice Paulina Sabugal Paz

  • Ore 17,30 Spazio Dedalo (da 10 anni)

Le 23 regole per diventare scrittori

Laboratorio di scrittura a cura di Alessandro Gatti

  • Ore 17,30 Spazio Teseo (da 8 anni)

Luigi Ballerini racconta Zia Dorothy

  • Ore 17,30 Mulino Garau (adulti)

Buonanotte alle favole

A cura di Beniamino Sidoti e Daniela Idili

  • Ore 18,00 Spazio Arianna (3-5 anni)

Perché mio nonno ha i capelli bianchi

Incontro-laboratorio con Mauro Scarpa

  • Ore 18,30 Spazio Ex OMNI (adulti)

Come figlie, anzi

Incontro con Giacomo Mameli

  • Ore 19,00 Salone Minotauro (da 6 anni)

Nel labirinto di Mr Trip  

Narrazione spettacolo a cura di Alfredo Stoppa, Massimiliano Riva

  • Ore 19,00 Spazio Dedalo  (12-13 anni)

Perdersi e ritrovarsi nel labirinto dei numeri

Incontro laboratorio a cura di Anna Cerasoli

  • Ore 19,00 Spazio labirinto (18-36 mesi)

I Viaggi s-confinati nella reciprocità tra genitori e figli

Laboratorio a cura di Valeria Cossu

  • Ore 19,00 Spazio Arianna (3-5 anni)

Sentieri e parole nei boschi dell’immaginario

Incontro-laboratorio con Silvana Pitzalis

  • Ore 19,00 Mulino Garau (adulti)

Il fiume lento

Incontro con Alessandro Sanna

 

  • Ore 20,00 Spazio Arianna (3-5 anni)

Storie sonanti e musiche narranti

Incontro laboratorio con Daniela Idili e Ignazio Murru

 

  • Ore 20,00 Sa Mitza di Santa Maria (per tutte le età)

La ricetta della strafelicità

Narrazione spettacolo a cura di Matteo Razzini

  • Ore 21,30 Sa Mitza di Santa Maria (per tutte le età)

Floriàn Un viaggio sotto sopra  

Spettacolo di sand art e teatro

A cura della Compagnia Sabbie Luminose di Andrea De Simone

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Il periodo è sempre quello, tra l’estate che finisce e l’autunno ai primi passi. Consueto anche il luogo: Villacidro, dove Giuseppe Dessì sentiva le sue radici. Qui, da lunedì 24 a domenica 30 settembre, si rinnova per la trentatreesima volta l’appuntamento con il premio letterario intitolato allo scrittore sardo (1909 -977) promosso e organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro, con il patrocinio dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, del ministero per i Beni e le Attività culturali e del GAL Linas Campidano.

Un’intensa settimana di eventi – spettacoli, musica, incontri con gli autori, presentazioni editoriali – farà come sempre da cornice e prologo alla serata dedicata alle premiazioni, sabato 29 settembre. Vi approderanno i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni letterarie, Narrativa e Poesia, in cui si articola il premio. Il compito di individuarli fra tutte le 402 opere iscritte quest’anno al concorso letterario – 263 per la sezione Narrativa e 139 per la sezione Poesiaè affidato a una qualificata commissione giudicatrice presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci. Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori, che si aggiudicheranno i cinquemila euro in palio (agli altri finalisti andranno invece 1.5oo euro).

Insieme alle due sezioni propriamente letterarie (che nell’albo d’oro del premio annoverano tra i vincitori i poeti Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e gli scrittori Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini e Carmen Pellegrino), anche quest’anno sono previsti altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro) ed il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo, che la giuria si riserva di attribuire a un autore o a un’opera di vario genere letterario, in passato è andato ad esponenti della società o della cultura italiana come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis e Remo Bodei. Torna invece per il terzo anno consecutivo l’altro premio speciale, quello istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, che viene assegnato a una personalità del panorama culturale o artistico: il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli sono stati i vincitori nel 2016, Carlo Ossola e Massimo Bray nell’ultima edizione.

 

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Giro di Vite – Memoria Società Teatro, la nuova rassegna firmata dal Crogiuolo, dedica una sessione di due giornate, oggi e domani, al teatro sociale e, nello specifico, al rapporto fra teatro e una malattia cronica come il diabete. Può il palcoscenico renderla più “dolce”? Può aiutare a far convivere serenamente i pazienti con la mancanza o la carenza di insulina? La strada maestra l’ha tracciata un appassionato diabetologo e docente universitario svizzero, Jean Philippe Assal, che circa sedici anni fa, nel suo “quartier generale” di Ginevra – è fondatore della Divisione di Educazione Terapeutica, metodo di cui è padre e pioniere in Europa, per le malattie croniche nella Facoltà di Medicina – ha inventato, coinvolgendo il suo amico regista boliviano, esiliato in  Francia, Marcos Malavia, il Teatro del Vissuto. Assal ha studiato e sperimentato fin dal 1970 la dimensione dell’educazione in medicina, rimettendo in discussione e trasformando la relazione fra medico, operatore sanitario, paziente e poi, appunto, teatro.

Il diabetologo svizzero sarà nei prossimi giorni a Cagliari per presentare il libro Il Teatro del Vissuto – Per un nuovo accompagnamento dei pazienti (edito dalla Cuec), che ha curato insieme a Luciano Carboni, Olivier Horn e la collaborazione di Tiziana Assal e Maria Pia Turco, con la prefazione di Boris Cyrulnik, famoso neuropsichiatra ed etologo francese. L’appuntamento è fissato per sabato 3 febbraio, alle 17, nel Teatro della Scuola “Leopardi” di Pirri, in via della Resistenza. Il volume è una testimonianza degli effetti che il Teatro del Vissuto ha sui pazienti, sui medici, sugli operatori di sanità e un riferimento operativo per chi volesse esplorare questa dimensione terapeutica. Introduce e modera il giornalista Giacomo Mameli, intervengono, oltre a Jean Philippe Assal, Tiziana Assal (storica dell’arte e moglie del medico svizzero), Alberto Granese (pedagogista), Clara Puzzoni (medico di Medicina generale), Claudia Putzu (diabetologa), Samuele Rundeddu (medico), Luciano Carboni e Maria Pia Turco (diabetologi, promotori e coordinatori del TdV in Sardegna), alcuni partecipanti e componenti dello staff del TdV, come gli attori Rita Atzeri, Fausto Siddi e il regista Fabio Casti. L’appuntamento è organizzato dall’Associazione per il Diabete e le cronicità.

Non è casuale la presentazione a Cagliari del volume. Perché In Italia il centro di eccellenza del Teatro del Vissuto – gli altri sono dislocati fra Europa, Sud America e Africa (Ginevra, Parigi, Kaunas in Lituania, Polonia, Portogallo, Lisbona, Inghilterra, Bolivia, Madagascar, Congo) si trova proprio nel capoluogo sardo. Dove un team di professionisti, guidato da Luciano Carboni (è stato responsabile del servizio di diabetologia dell’Ospedale Binaghi e recentemente ha ricevuto a Lisbona un importante riconoscimento per l’educazione terapeutica dalla Società Europea di Diabetologia), opera dal 2010 con numeri significativi: in 8 anni di attività 27 edizioni del TdV, con oltre 150 partecipanti (persone diabetiche, madri di bambini con diabete, infermieri e medici diabetologi, medici di medicina generale, persone colpite da sclerosi multipla e da tumore). Il teatro della scuola Giacomo Leopardi di Pirri – Is Bingias, dove, come detto, verrà presentato il volume, è da cinque anni la sede del Teatro del Vissuto in Sardegna.

Ma la due giorni di Jean Philippe Assal a Cagliari comincia domani, venerdì 2 febbraio, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Alle 10.00 è previsto l’incontro fra l’ideatore e i partecipanti sardi al Teatro del Vissuto, con gli interventi di Tiziana Assal, dello staff del TdV cagliaritano e la significativa presenza della giornalista svizzera Isabelle Bourgeois, in città per il progetto Joy for the planet. Dopo aver lavorato per diversi anni in aree di guerra come delegata umanitaria del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa), dal 22 gennaio Bourgeois viaggia per l’Europa, nel suo motorhome “Begoodee”, per condividere progetti portatori di entusiasmo e offrire lampade solari a chi con le proprie iniziative e attività porta luce o propone soluzioni innovative. Per questo, a voler simboleggiare l’energia carica di speranza che i creatori del Teatro del Vissuto trasmettono con il loro impegno, la giornalista nomade svizzera donerà, alle 11.30, una lampada solare a Jean Philippe Assal e ai suoi stretti collaboratori cagliaritani.