28 March, 2024
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Il pubblico di Piazza Europa ha vissuto ieri una serata indimenticabile nella seconda giornata del XXVIII festival Narcao Blues. Una serata tutta al femminile, con la cantante statunitense Sori Schorr e la cantante e chitarrista serba Ana Popovic. La prima a prendersi la scena è stata Sori Schorr, interprete grintosa (la critica la accosta a Beth Hart e Dana Fuchs), salita di recente alla ribalta nel panorama blues internazionale, ma già promossa a pieni voti e inserita nella Blues Hall of Fame di New York. Sori Schorr deve parte della sua fortuna al produttore del british blues Mike Vernon, che l’ha scoperta nei concerti che facevano da contorno alla consegna dei premi alla Blues Challenge di Memphis nel 2015. Dopo anni di gavetta passati a suonare tra le fila di Popa Chubby e Joe Louis Walker, l’artista nativa della Grande Mela nel 2016 arriva finalmente al suo debutto da solista con il disco “A Force Of Nature“, registrato a Siviglia sotto la supervisione dello stesso Vernon e con ospiti del calibro di Walter Trout e Innes Siboun, chitarrista di Robert Plant. I più non la conoscevano e sono rimasti piacevolmente sorpresi, altri addirittura incantati.

Il secondo set della serata ha visto brillare sul palcoscenico di piazza Europa, come ampiamente previsto alla vigilia, la fulgida stella di Ana Popovic, la bella bionda cantante e chitarrista già protagonista di un indimenticabile concerto al Narcao Blues nell’edizione del 2009. Hanno accompagnato Ana Popovic in questa sua tappa in terra sarda Michele Papadia alle tastiere e cori, Ronald Jonker al basso e cori e Stephane Avellaneda alla batteria e ai cori. Il pubblico di Piazza Europa ha accompagnato la lunga esibizione, durata quasi due ore con un richiestissimo bis, con grande partecipazione e al termine del concerto, Ana Popovic si è trattenuta con i suoi fans, giovani e meno giovani, per firmare i CD.

Domani Narcao Blues 2018 supera il giro di boa della XXVIII edizione con una variazione di programma. Come ha annunciato il direttore artistico Gianni Melis sul palco, per un improvviso problema di salute del suo ideatore, il cantante e polistrumentista Mario Insenga, salta il concerto del progetto Acadian Food and Strawberry Wine in programma in apertura della terza serata. Scusandosi con il proprio pubblico per il contrattempo indipendente dalla loro volontà, Gianni Melis ha annunciato che sono ij corso febbrili contatti per cercare di recuperare un’alternativa, mentre resta tutto confermato, naturalmente, per il secondo set che, come da programma, vedrà di scena il bluesman statunitense Eric Bibb accompagnato dal chitarrista svedese Staffan Astner.

Eric Bibb è una vecchia conoscenza del festival dove ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con il bluesman sardo Francesco Piu, del quale è stato produttore nel 2012 con il disco “Ma-Moo Tones”, tra i migliori dieci album dell’anno secondo il mensile d’informazione rock Buscadero. La carriera di Eric Bibb è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista che come guest appearance in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti, compresa una nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Cresciuto in una famiglia di artisti, il bluesman newyorkese viene influenzato fin dalla tenera età dal mantra di Bob Dylan del Keep it simple: suonare semplice, senza fronzoli, badando alla sostanza. Sul palco di Narcao Blues si esibirà accompagnato da Staffan Astner, chitarrista svedese di grande talento già presente nei live di Bibb di “Migrant Blues” (il suo album del 2017), e che ha lavorato, tra gli altri, con Ray Charles.

Spenti microfoni e riflettori in piazza Europa, la musica continua nel consueto spazio dopofestival all’agriturismo in Località Santa Croce (poco distante dal paese): protagonista, in questa occasione, il bluesman sardo Andrea Cubeddu, per la prima volta a Narcao. Influenzato da storici musicisti come Son House e Robert Johnson, dalle strade ai club, il musicista originario di Orani canta episodi di vita quotidiana e storie di una terra antica, la Barbagia, sua terra madre e cuore della Sardegna.

Sabato 21 luglio, quarta e ultima serata per l’edizione numero ventotto di Narcao Blues: il compito di calare il sipario sul palcoscenico di piazza Europa spetterà alla Band of Friends, formazione che celebra la musica di Rory Gallagher, seguita nel secondo set dalla James & Black R&B Band per la consueta, festosa chiusura del festival.

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Al via domani, mercoledì 18 luglio, la ventottesima edizione di Narcao Blues, quattro giorni che fino a sabato 21 luglio accoglieranno sul palcoscenico di piazza Europa alcuni tra i maggiori rappresentanti del genere di matrice afroamericana. Un’edizione che si presenta con una dedica al trecentesimo compleanno di New Orleans, principale città dello Stato della Louisiana, culla del blues e simbolo dell’incontro tra differenti culture, di burrascosi eventi storici, inondazioni, tempeste, nel segno di una costante capacità di rinascita e rinnovamento.

Il festival, come da tradizione, prevede due concerti per ognuna delle quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: gli statunitensi Watermelon Slim, Eric Bibb, Sari Schorr, la Supersonic Blues Machine con un ospite del calibro di Billy F. Gibbons (chitarra e voce dei ZZ Top), la James & Black R&B Band, la cantante e chitarrista serba Ana Popovic, la Band of Friends con il suo omaggio alla musica di Rory Gallagher, mentre è targato Italia il progetto Acadian Food and Strawberry Wine.

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

IL PROGRAMMA – Luci e amplificatori surriscalderanno il clima della piazza Europa mercoledì 18 luglio alle 21.30 con l’atteso concerto di apertura del festival che vedrà salire sul palco un musicista considerato tra i più importanti rappresentanti del blues nella sua forma più pura: l’armonicista e chitarrista Watermelon Slim, al secolo Bill Homans, è un reduce della guerra in Vietnam e figura che incarna perfettamente il prototipo del bluesman dall’anima ruvida e tormentata. La sua carriera musicale comincia negli anni Settanta quando incide un disco molto duro nei testi, ispirati alle sofferenze della guerra vissuta in prima persona e alle sue conseguenze. Dopo due decenni di silenzio e una vita lontana dalle luci della ribalta musicale, forma un gruppo con due professori di filosofia dell’Oklahoma University con i quali incide un Ep, prima di intraprendere un percorso da solista. Da allora la sua ascesa è divenuta inarrestabile e oggetto di numerosi riconoscimenti, e il suo blues acustico e minimale, impreziosito dalle aspre sonorità folk-rock del dobro suonato con lo slide, sono diventati la sua cifra stilistica e il suo personalissimo marchio di fabbrica.

Alle 22.30 salirà in cattedra la tanto attesa Supersonic Blues Machine con un ospite speciale come Billy F. Gibbons, chitarrista e voce dei leggendari ZZ Top. Dopo il successo dei due album “West of Flushing, South of Frisco”, del 2016, e “Californisoul”, dell’anno scorso, la formazione statunitense approda a Narcao per l’unica data in Sardegna del suo più ampio tour europeo. Il nucleo della band, formato dal bassista Fabrizio Grossi (ha lavorato con artisti come Steve Vai, Alice Cooper, Glenn Hughes, Dave Navarro, George Clinton, Slash e Paul Stanley, per ricordarne alcuni) e il batterista Kenny Aronoff (noto per le sue collaborazioni con John Fogerty, Paul McCartney, John Mellencamp, The Smashing Pumpkins e Chickenfoot, fra gli altri), accoglie in questa occasione i chitarristi Kris Barras (al posto del titolare Lance Lopez, impegnato nel tour a supporto del suo album solista) e Serge Simic, il tastierista Alex Alessandroni Jr, Francis Benitez e Andrea Grossi ai cori, e, appunto, Billy F. Gibbons, musicista dal look inconfondibile – lunga barba, occhiali da sole e un cappello sempre in testa – che ha partecipato in studio alla realizzazione (insieme a Robben Ford, Eric Gales, Walter Trout e Steve Lukather) dell’ultimo album dei Supersonic Blues Machine intitolato “Californisoul“.

Serata a tinte rosa, invece, quella di giovedì 19 luglio, intitolata per l’occasione Women’s Night: al centro dei riflettori nel primo set (ore 21.30) la cantante Sari Schorr, salita di recente alla ribalta nel panorama blues internazionale, ma già promossa a pieni voti e inserita nella Blues Hall of Fame di New York in un battito di ciglia. Interprete grintosa (la critica la accosta a Beth Hart e Dana Fuchs), l’artista nativa della Grande Mela deve parte della sua fortuna al produttore del british blues Mike Vernon, che l’ha scoperta nei concerti che facevano da contorno alla consegna dei premi alla Blues Challenge di Memphis nel 2015. Dopo anni di gavetta passati a suonare tra le fila di Popa Chubby e Joe Louis Walker, nel 2016 arriva finalmente il suo debutto da solista con il disco “A Force Of Nature”, registrato a Siviglia sotto la supervisione dello stesso Vernon e con ospiti del calibro di Walter Trout e Innes Siboun, chitarrista di Robert Plant. Definibile come heavy blues, il sound di Sari accosta brani originali, suonati con grinta ed energia, a brillanti interpretazioni in chiave blues-rock di alcuni classici del genere. Ad affiancare Sari Schorr sul palcoscenico ci saranno Ash Wilson alla chitarra, Paul Jobson alle tastiere, Mat Beable al basso e Andrew Treacy alla batteria.

Un’ora più tardi sul palcoscenico di piazza Europa salirà la fulgida stella del firmamento blues internazionale, la cantante e chitarrista Ana Popovic che dalla Serbia è stata capace di inoltrarsi nelle polverose e aride strade della musica del diavolo, conquistando con merito un posto importante nella scena musicale di matrice afroamericana. Introdotta al blues dal padre in adolescenza, l’artista originaria di Belgrado è salita alla ribalta in Europa dal 1995 al ’98 con gli Hush, band della quale è stata fondatrice, che nel giro di qualche anno l’ha catapultata in tutti i più importanti festival europei e con la quale ha realizzato l’album “Hometown”. In quello stesso 1998, la Popovic si trasferisce in Olanda dove approfondisce lo studio della chitarra, fondando la sua band, punto di partenza di una grande, progressiva ascesa. Nel 2000 figura con Eric Burdon, Taj Mahal, Eric Gales e tanti altri nell’album tributo a Jimi Hendrix “Blue Haze”, con la cover di “Button Belly Window“, e un anno dopo arriva “Hush” che segna il suo debutto discografico da solista sotto la storica etichetta della Ruf Records. Il suo ultimo album, “Trilogy”, è stato pubblicato nel 2016 per la artisteXclusive Records. Ad accompagnare Ana Popovic in questa sua tappa in terra sarda ci saranno Michele Papadia alle tastiere e cori, Ronald Jonker al basso e cori e Stephane Avellaneda alla batteria e cori.

Venerdì 20 luglio la penultima giornata del festival sarà interamente dedicata alle celebrazioni per i trecento anni dalla fondazione di New Orleans. Happy Birthday New Orleans è il titolo della serata che vedrà esibirsi alle 21.30 sul palco centrale di piazza Europa il progetto Acadian Food and Strawberry Wine del cantante e polistrumentista Mario Insenga, nato con l’intento di rendere un personalissimo omaggio alla musica di New Orleans, fondendo il blues sanguigno e agricolo dei Blue Stuff con la musica da Medicine Show della Dr. Sunflower Jug Band. D’altro canto, The Crescent City (così viene chiamata New Orleans) è sempre stata un fenomenale miscuglio di lingue, culture, colori, sapori e razze, che in musica si è tradotto in qualcosa di grandioso, tipico ed esclusivo, riconoscibilissimo fin dalle prime note di artisti quali Professor Longhair, Dr. John, Allen Toussaint, Fats Domino, The Neville Brothers, The Meters o Irma Thomas. Acadian Food and Strawberry Wine spazia tra blues, jazz, funk, rhumba-boogie e second line delle marching band. Alcuni dei brani proposti sono frutto di una ricerca accurata, tesa a riscoprire tesori nascosti o rimasti troppo a lungo in ombra, in un oblio di sicuro immeritato, ma vi sono anche classici che ben conosce chiunque ami la musica della città della Louisiana, per un viaggio nella sua maestosità musicale. Saliranno sul palco insieme a Mario Insenga (voce, batteria, percussioni, jug e kazoo), Emilio Quaglieri (chitarra, dobro, cori), Sandro Vernacchia (chitarra, dobro, cori), Renato Federico(pianoforte) e Francesco Miele (contrabbasso, basso elettrico e cori).

Alle 22.30 un gradito ritorno per Narcao Blues: in scena per l’ultimo set il cantautore blues-folk statunitense Eric Bibb, vecchia conoscenza del festival dove ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con il bluesman sardo Francesco Piu, del quale è stato produttore nel 2012 con il disco “Ma-Moo Tones“, piazzatosi tra i migliori dieci dischi dell’anno per il mensile d’informazione rock Buscadero. La carriera di Bibb è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista che come guest appearance in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti tra i quali è doveroso ricordare una nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Cresciuto in una famiglia di artisti, il bluesman newyorkese viene influenzato fin da tenera età dal mantra di Bob Dylan del Keep it simple: suonare semplice, senza fronzoli, badando alla sostanza. Sul palco del Narcao Blues si esibirà coadiuvato da Staffan Astner, chitarrista di grande talento già presente nei Live di Bibb di Migrant Blues, e che ha lavorato, tra gli altri, con Ray Charles.

L’ultima giornata del festival, come consuetudine, sarà una grande festa, momento al quale sono abituati i frequentatori della manifestazione, sempre pronti ad abbandonare la propria poltroncina o il proprio posto in tribuna per accorrere sotto il palco e ballare, come da tradizione. Sabato 21 luglio ad aprire le danze nella serata intitolata Fiesta, ci penserà alle 21.30 la Band of Friends, formazione che celebra la musica di Rory Gallagher (scomparso a soli 47 anni, nel 1995), il più grande bluesman che l’Irlanda abbia mai conosciuto, e tra i maggiori di sempre nella storia del genere. Il trio è composto dal bassista Gerry McAvoy che ha suonato con Gallagher per vent’anni, da Ted McKenna che ne è stato il batterista dal 1978 al 1981, e dall’olandese Marcel Scherpenzeel, cresciuto con la musica del compianto musicista nativo di Ballyshannon e, a detta di McAvoy, “il chitarrista più vicino a Gallagher che si sia mai sentito”. La Band of Friends presenterà anche il suo recente “Repeat After Me”, un album di canzoni interamente originali, con la sola eccezione di “A Sense of Freedom” scritta da Frankie Miller (ma eseguita da Rory Gallagher, Gerry McAvoy e Ted McKenna per l’omonimo film del 79). Il repertorio del trio spazia dalle migliori canzoni degli anni sessanta, passando per la musica dei loro coetanei come Rory Gallagher e Alex Harvey, per giungere a sonorità tipiche della Motown e al soul con una buona dose di rock classico e l’immancabile blues.

Alle 22.30 massima potenza agli amplificatori per la James & Black R&B Band, formazione capitanata dal pianista Bruce James e dalla cantante Bella Black. Il primo è un soulman, songwriter e pianista immerso nella tradizione musicale popolare afroamericana, mentre la Black è dotata di una voce potente e profonda coltivata grazie all’ambiente gospel che le permette di spaziare tra differenti generi musicali tra cui R&B e soul. Giunti per la prima volta in Europa dal Texas al Porretta Soul Festival nel 2010, hanno inciso due anni dopo l’album di debutto, “Dirt for the Flowers”, e nel 2015 hanno pubblicato l’album in studio “How Long is Now” per la Brixton Records. Nella loro musica sono ben presenti i suoni del sud degli States, del R&B, dei Juke Joint. Un anno fa a luglio è uscito il loro nuovo album, “This Time“, seguito da un importante tour in tutta Europa. ConDimitar Kostadinov Lyolev al sassofono, Martin Atanasov Tashey alla tromba, Max Benassi alla chitarra, Fabrizio Leoni al basso e Carlo Sezzi alla batteria, la James & Black R&B Band arriva per la prima volta sul palco del Narcao Blues per chiudere festosamente con l’ultimo concerto l’edizione 2018 del festival e sorridere alla ventinovesima, prevista per il luglio del prossimo anno.

DOPOCONCERTO – Come da tradizione, nei giorni del festival, dopo l’ultimo concerto nella piazza Europa, gli appuntamenti musicali del dopofestival continueranno presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 18 luglio tingerà la prima nottata di note blues la Vince “Daddy” Butterfly Band. L’indomani (giovedì 19 luglio) si esibirà nuovamente uno dei protagonisti della prima serata del festival nella piazza Europa, Watermelon Slim in versione one man band. Venerdì 20 luglio per la prima volta al NarcaoBlues arriva il bluesman di Orani Andrea Cubeddu, mentre sabato 21 chiude la serie la cantante statunitense Lakeetra Knowles accompagnata dalla sua band.

IL FESTIVAL – Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre, quest’anno alla sua sedicesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

BIGLIETTI E ABBONAMENTI – I biglietti interi per le serate di giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti, 30 euro l’abbonamento per le tre serate; 27 euro è invece il prezzo per la sola serata del 18, con il concerto dei Supersonic Blues Machine feat. Billy F. Gibbons. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita.

Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita dei circuiti Ticket Now e Box Office.

Per informazioni, l’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781875071.

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Narcao Blues si avvicina alla sua ventottesima edizione con un’anteprima nel nord Sardegna del festival in programma nel consueto periodo di fine luglio a Narcao. Ad anticipare l’infuocata quattro giorni che dal 18 al 21 luglio vedrà approdare nel paese del Sulcis alcuni tra i massimi esponenti a livello internazionale della musica del diavolo, ci penserà il Bayou Moonshiners Collective, in concerto domani sera – domenica primo luglio – alle 21.30, nella suggestiva cornice dell’ex cava di tufo di Sennori, ad una decina di chilometri da Sassari. Il duo Bayou Moonshiners del pianista Max Lazzarin e della cantante Stephanie Ghizzoni si presenta per l’occasione in formazione allargata a quintetto, con Giacomo Scanavini al trombone, Alessandro Arcuri al basso e Corrado Battorti alla batteria, e con un repertorio che saluta il trecentesimo anniversario della fondazione di New Orleans, ricorrenza cui rende omaggio l’edizione di quest’anno di Narcao Blues.

Il concerto fa parte di Habitat in Blues – Arte in Strada Coast to Coast, evento che inaugura il progetto artistico interdisciplinare Cavart-Extrazioni Culturali promosso dal comune di Sennori e affidato alla cooperativa Theatre en vol che rimette in attività l’ex cava di tufo. Dalle ore 19.00 il pubblico potrà immergersi negli Habitat Immaginari e le installazioni realizzate dal Theatre en vol, bevendo un aperitivo accompagnato da assaggi di prodotti locali e far correre l’immaginazione con le videoproiezioni Paesaggi in Blues. Habitat in Blues fa inoltre parte di Art Explosion, cantiere internazionale e interdisciplinare delle arti performative, frutto di un accordo tra l’associazione culturale Progetto Evoluzione, organizzatrice del festival Narcao Blues, ed il Theatre en vol.

Dopo l’anteprima di domenica a Sennori, l’edizione numero 28 di Narcao Blues prenderà vita dal 18 al 21 luglio nel suo paese, Narcao. Due set per ognuna delle quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali vedranno salire sul palco di piazza Europa gli statunitensi Watermelon Slim, Eric Bibb, Sari Schorr, la Supersonic Blues Machine con un ospite del calibro di Billy F. Gibbons (chitarra e voce dei ZZ Top), la James & Black R&B Band, la cantante e chitarrista serba Ana Popovic, la Band of Friends con il suo omaggio alla musica di Rory Gallagher, e il progetto di Mario Insenga Acadian Food and Strawberry Wine.

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

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E’ stato presentato ieri, nella sede della Fondazione di Sardegna, a Cagliari, il programma del XXVIII festival Narcao Blues. Dal 18 al 21 luglio un appuntamento immancabile nell’estate musicale isolana, che già nella sua intestazione rimarca l’inscindibile legame con il paese in cui è nato nel 1989, Narcao, nel cuore del Sulcis, a sedici chilometri circa da Carbonia e a una sessantina da Cagliari, e dove ha sede l’associazione culturale Progetto Evoluzione che lo organizza e promuove. Un’edizione che si presenta con una dedica al trecentesimo compleanno di New Orleans, tra le città simbolo della musica afroamericana.

Due set per ognuna delle quattro serate, con il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: ancora una volta Narcao Blues declina la formula ben rodata in ventisette edizioni allestendo un cartellone all’insegna della coerenza e della qualità delle proposte. Sul palco montato nel tradizionale spazio di piazza Europa, sono dunque attesi gli statunitensi Watermelon Slim, Eric Bibb, Sari Schorr, la Supersonic Blues Machine con un ospite del calibro di Billy F. Gibbons (chitarra e voce dei ZZ Top), la James & Black R&B Band, la cantante e chitarrista serba Ana Popovic, la Band of Friends con il suo omaggio alla musica di Rory Gallagher, mentre sono targati Italia il progetto Acadian Food and Strawberry Wine e il Bayou Moonshiners Collective, formazione, quest’ultima, protagonista di un’anteprima del festival in programma domenica 1 luglio a Sennori, in provincia di Sassari.

Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Il festival Narcao Blues vivrà la sua anteprima nella giornata di domenica 1 luglio a Sennori, comune del nord Sardegna, in provincia di Sassari e distante circa dieci chilometri dal capoluogo, con il Bayou Moonshiners Collective. Un gradito ritorno in terra isolana per il duo composto dal pianista Max Lazzarin e dalla cantante Stephanie Ghizzoni che si esibiranno, per l’occasione, in formazione allargata – con Giacomo Scanavini al trombone, Alessandro Arcuri al basso e Corrado Battorti alla batteria – nella suggestiva cornice della ex cava di tufo di Sennori. Rappresentanti dell’Italia alle finali dell’European Blues Union, contest del quale fanno parte ben 23 nazioni, ottenendo un successo ben al di là di qualsiasi più rosea aspettativa, i Bayou Moonshiners, celebreranno degnamente il trecentesimo anniversario della fondazione di New Orleans con un repertorio che spazia tra il funky New Orleans, soul e traditional. Il concerto, con inizio alle 21.30, si colloca all’interno di Habitat in Blues – Arte in Strada Coast to Coast, evento che inaugura il progetto Cavart-Extrazioni Culturali promosso dal Comune di Sennori e affidato alla cooperativa Theatre en vol. Dalle ore 19.00 il pubblico potrà immergersi negli Habitat Immaginari e le Installazioni realizzate dal Theatre en vol, bevendo un aperitivo accompagnato da assaggi di prodotti locali e fare correre l’immaginazione con le Videoproiezioni Paesaggi in Blues a cura del Theatre en vol.

Luci e amplificatori inizieranno a surriscaldare il clima della piazza Europa di Narcao mercoledì 18 luglio alle 21.30 con l’atteso concerto di apertura della ventottesima edizione del festival che vedrà salire sul palco l’armonicista e chitarrista Watermelon Slim. Ogni anno, come consuetudine, le serate del festival Narcao Blues vengono battezzate con un titolo che ne riassume i contenuti e le scelte: Special Opening è quello che vedrà tenere a battesimo la manifestazione da un musicista unanimemente considerato tra i più importanti rappresentanti del blues nella sua forma più pura nel panorama internazionale. Watermelon Slim, al secolo Bill Homans, è un reduce della guerra in Vietnam e figura che incarna perfettamente il prototipo del bluesman dall’anima ruvida e tormentata. La sua carriera musicale comincia negli anni ’70 quando incide un disco molto duro nei testi, ispirati alle sofferenze della guerra vissuta in prima persona e alle sue conseguenze. Dopo due decenni di silenzio e una vita lontana dalle luci della ribalta musicale, forma un gruppo con due professori di filosofia dell’Oklahoma University con i quali incide un Ep, prima di rafforzare la decisione di intraprendere un percorso da solista. Da allora la sua ascesa è divenuta inarrestabile e oggetto di numerosi riconoscimenti, e il suo blues acustico e minimale, impreziosito dalle aspre sonorità folk-rock del dobro suonato con lo slide, sono diventati la sua cifra stilistica e personalissimo marchio di fabbrica.

Alle 22:30 salirà in cattedra la tanto attesa  Supersonic Blues Machine, progetto ideato dal chitarrista statunitense Lance Lopez, che per l’occasione ospiterà un musicista del calibro di Billy F. Gibbons, chitarrista e voce dei leggendari ZZ Top. Dopo il successo dei due album “West of Flushing, South of Frisco”, del 2016, e “Californisoul”, dell’anno scorso, la formazione approderà a Narcao per l’unica data in Sardegna del suo più ampio tour europeo. Il nucleo della band statunitense, formato dal bassista Fabrizio Grossi (ha lavorato con artisti come Steve Vai, Alice Cooper, Glenn Hughes, Dave Navarro, George Clinton, Slash e Paul Stanley, per ricordarne alcuni) e il batterista Kenny Aronoff (noto per le sue collaborazioni con John Fogerty, Paul McCartney, John Mellencamp, The Smashing Pumpkins e Chickenfoot, fra gli altri), accoglierà in questa occasione i chitarristi Kris Barras e Serge Simic, il tastierista Alex Alessandroni Jr, Francis Benitez e Andrea Grossi ai cori, e, appunto, Billy F. Gibbons, musicista dal look inconfondibile – lunga barba, occhiali da sole e un cappello sempre in testa – che ha partecipato in studio alla realizzazione (insieme a Robben Ford, Eric Gales, Walter Trout e Steve Lukather) dell’ultimo album dei Supersonic Blues Machine intitolato “Californisoul”

Si tingerà di rosa, invece, la serata di giovedì 19 luglio, intitolata per l’occasione Women’s Night: ad aprire il primo set, con inizio previsto per le ore 21.30, ci penserà la cantante Sari Schorr, salita di recente alla ribalta nel panorama blues internazionale, ma già promossa a pieni voti e inserita nella Blues Hall of Fame di New York in un battito di ciglia. L’artista nativa della Grande Mela è interprete grintosa (la critica la accosta a Beth Hart e Dana Fuchs) e deve parte della sua fortuna al produttore del british blues Mike Vernon, che l’ha scoperta nei concerti che facevano da contorno alla consegna dei premi alla Blues Challenge di Memphis nel 2015. Dopo anni di gavetta passati a suonare tra le fila di Popa Chubby e Joe Louis Walker, nel 2016 arriva finalmente il suo debutto da solista con il disco “A Force Of Nature”, registrato a Siviglia sotto la supervisione dello stesso Vernon e con ospiti del calibro di Walter Trout e Innes Siboun, chitarrista di Robert Plant. Definibile come heavy blues, il sound di Sari accosta brani originali, suonati con grinta ed energia, a brillanti interpretazioni in chiave blues-rock di alcuni classici del genere. Ad affiancare Sari Schorr sul palcoscenico ci saranno Ash Wilson alla chitarra, Paul Jobson alle tastiere, Mat Beable al basso e Andrew Treacy alla batteria.   

Un’ora più tardi (alle 22.30) sul palcoscenico di piazza Europa salirà la fulgida stella del firmamento blues internazionale, la cantante e chitarrista Ana Popovic che dalla Serbia è stata capace di inoltrarsi nelle polverose e aride strade della musica del diavolo, conquistando con merito un posto importante nella scena musicale di matrice afroamericana. Introdotta al blues dal padre in adolescenza, l’artista originaria di Belgrado è salita alla ribalta in Europa dal 1995 al ’98 con gli Hush, band della quale è stata fondatrice, che nel giro di qualche anno l’ha catapultata in tutti i più importanti festival europei e con la quale ha realizzato l’album “Hometown”. In quello stesso 1998, Ana Popovic si trasferisce in Olanda dove approfondisce lo studio della chitarra, fondando la sua band, punto di partenza di una grande, progressiva ascesa. Nel 2000 figura con Eric Burdon, Taj Mahal, Eric Gales e tanti altri nell’album tributo a Jimi Hendrix “Blue Haze”, con la cover di “Button Belly Window”, e un anno dopo arriva “Hush” che segna il suo debutto discografico da solista sotto la storica etichetta della Ruf Records. Il suo ultimo album, “Trilogy”, è stato pubblicato nel 2016 per la artisteXclusive Records. Ad accompagnare Ana Popovic in questa sua tappa interra sarda ci saranno Michele Papadia alle tastiere e cori, Ronald Jonker al basso e cori e Stephane Avellaneda alla batteria e cori.

Venerdì 20 luglio la penultima giornata del festival sarà interamente dedicata alle celebrazioni per i trecento anni dalla fondazione di New Orleans. Happy Birthday New Orleans è il titolo della serata che vedrà esibirsi alle 21.30 sul palco centrale di piazza Europa il progetto Acadian Food and Strawberry Wine del cantante e polistrumentista Mario Insenga, nato con l’intento di rendere un personalissimo omaggio alla musica di New Orleans, fondendo il blues sanguigno e agricolo dei Blue Stuff con la musica da Medicine Show della Dr. Sunflower Jug Band. D’altro canto, The Crescent City (così viene chiamata New Orleans) è sempre stata un fenomenale miscuglio di lingue, culture, colori, sapori e razze, che in musica si è tradotto in qualcosa di grandioso, tipico ed esclusivo, riconoscibilissimo fin dalle prime note di artisti quali Professor Longhair, Dr. John, Allen Toussaint, Fats Domino, The Neville Brothers, The Meters o Irma Thomas. Acadian Food and Strawberry Wine spazia tra blues, jazz, funk, rhumba-boogie e second line delle marching band. Alcuni dei brani proposti sono frutto di una ricerca accurata, tesa a riscoprire tesori nascosti o rimasti troppo a lungo in ombra, in un oblio di sicuro immeritato, ma vi sono anche classici che ben conosce chiunque ami la musica della città della Louisiana, per un viaggio nella sua maestosità musicale. Saliranno sul palco insieme a Mario Insenga (voce, batteria, percussioni, jug e kazoo), Emilio Quaglieri (chitarra, dobro, cori), Sandro Vernacchia (chitarra, dobro, cori), Renato Federico (pianoforte) e Francesco Miele (contrabbasso, basso elettrico e cori).

Alle 22.30 un gradito ritorno per Narcao Blues: in scena per l’ultimo set il cantautore blues-folk statunitense Eric Bibb, vecchia conoscenza del festival dove ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con il bluesman sardo Francesco Piu, del quale è stato produttore nel 2012 con il disco “Ma-Moo Tones”, piazzatosi tra i migliori dieci dischi dell’anno per il mensile d’informazione rock Buscadero. La carriera di Bibb è costellata da una corposa produzione discografica in studio, sia come solista che come guest appearance in lavori di altri artisti, e da numerosi riconoscimenti tra i quali è doveroso ricordare una nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Cresciuto in una famiglia di artisti, il bluesman newyorkese viene influenzato fin da tenera età dal mantra di Bob Dylan del Keep it simple: suonare semplice, senza fronzoli, badando alla sostanza. Sul palco del Narcao Blues si esibirà coadiuvato da Staffan Astner, chitarrista di grande talento già presente nei Live di Bibb di Migrant Blues, e che ha lavorato, tra gli altri, con Ray Charles.

L’ultima giornata del festival, come consuetudine, sarà una grande festa, momento al quale sono abituati i frequentatori della manifestazione, sempre pronti ad abbandonare la propria poltroncina o il proprio posto in tribuna per accorrere sotto il palco e ballare, come da tradizione. Sabato 21 luglio ad aprire le danze nella serata intitolata Fiesta, ci penserà alle 21.30 la Band of Friends, formazione che celebra la musica di Rory Gallagher (scomparso a soli 47 anni, nel 1995), il più grande bluesman che l’Irlanda abbia mai conosciuto, e tra i maggiori di sempre nella storia del genere. Il trio è composto dal bassista Gerry McAvoy che ha suonato con Gallagher per vent’anni, da Ted McKenna che ne è stato il batterista dal 1978 al 1981, e dall’olandese Marcel Scherpenzeel, cresciuto con la musica del compianto musicista nativo di Ballyshannon e, a detta di McAvoy, “il chitarrista più vicino a Gallagher che si sia mai sentito”. La Band of Friends presenterà anche il suo recente “Repeat After Me”, un album di canzoni interamente originali, con la sola eccezione di “A Sense of Freedom” scritta da Frankie Miller (ma eseguita da Rory Gallagher, Gerry McAvoy e Ted McKenna per l’omonimo film del 79). Il repertorio del trio spazia dalle migliori canzoni degli anni sessanta, passando per la musica dei loro coetanei come Rory Gallagher ed Alex Harvey, per giungere a sonorità tipiche della Motown e al soul con una buona dose di rock classico e l’immancabile blues.

Alle 22.30 massima potenza agli amplificatori per la James & Black R&B Band, formazione capitanata dal pianista Bruce James e dalla cantante Bella Black. Il primo è un soulman, songwriter e pianista immerso nella tradizione musicale popolare afroamericana, mentre la Black è dotata di una voce potente e profonda coltivata grazie all’ambiente gospel che le permette di spaziare tra differenti generi musicali tra cui R&B e soul. Giunti per la prima volta in Europa dal Texas al Porretta Soul Festival nel 2010, hanno inciso due anni dopo l’album di debutto, “Dirt for the Flowers”, e nel 2015 hanno pubblicato l’album in studio “How Long is Now” per la Brixton Records. Nella loro musica sono ben presenti i suoni del sud degli States, del R&B, dei Juke Joint. Un anno fa a luglio è uscito il loro nuovo album, “This Time”, seguito da un importante tour in tutta Europa. Con Dimitar Kostadinov Lyolev al sassofono, Martin Atanasov Tashey alla tromba, Max Benassi alla chitarra, Fabrizio Leoni al basso e Carlo Sezzi alla batteria, la James & Black R&B Band arriva per la prima volta sul palco del Narcao Blues per chiudere festosamente con l’ultimo concerto l’edizione 2018 del festival e sorridere alla ventinovesima, prevista per il luglio del prossimo anno.

Come da tradizione, nei giorni del festival, dopo l’ultimo concerto nella piazza Europa, gli appuntamenti musicali del dopofestival continueranno presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 18 luglio tingerà la prima nottata di note blues la Vince “Daddy” Butterfly Band. L’indomani (giovedì 19 luglio) si esibirà nuovamente uno dei protagonisti della prima serata del festival nella piazza Europa, Watermelon Slim in versione one man band. Venerdì 20 luglio per la prima volta al Narcao Blues arriva il bluesman di Orani Andrea Cubeddu, mentre sabato 21 chiude la serie la cantante statunitense Lakeetra Knowles accompagnata dalla sua band.

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Si conclude questa sera la 27ª edizione del festival internazionale “Narcao Blues”. E’ ancora forte l’eco della straordinaria serata di ieri che ha visto esibirsi sul palco di piazza Europa due artisti di assoluto valore mondiale, Eric Sardinas e Otis Taylor. Che sarebbe stata una serata da incorniciare, indimenticabile, era prevedibile e lo ha confermato l’affluenza di un pubblico record che ha riempito il catino di piazza Europa come forse non era mai accaduto, al punto che tanti spettatori, come ha sottolineato il direttore artistico Gianni Melis al termine della serata, non hanno trovato posto e sono ritornati a casa delusi.

Questa sera a salire per primi sul palco saranno i T-Roosters, formazione attiva da anni sulla scena del blues italiano, sotto la cui insegna si riconoscono Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori). Il gruppo si muove da sempre alla costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. I “galli” del blues proporranno uno show condito da pezzi autografi, da cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana; a Narcao presenteranno la loro ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, dove le sonorità blues si miscelano a melodie e testi originali, frutto della collaborazione artistica tra Paolo Cagnoni e Tiziano Galli; un album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei quattro musicisti.

Il compito di chiudere festosamente il sipario sul palco di piazza Europa spetta a Emmanuel Pi Djob, considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra anche il successo ottenuto nel 2013 nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, profondamente ispirato dal gospel (ha mosso i primi passi nella musica all’interno di un coro gospel, all’inizio degli anni Novanta, il Black & White Quartet che poi diverrà un coro più ampio, i Black & White Gospel Singers), Emmanuel Pi Djob fonde con freschezza vecchio e nuovo soul, funk e r&b. Col timbro della sua voce, potente e versatile, proporrà a Narcao i pezzi del suo ultimo album, “Get On Board”, oltre alle sue reinterpretazioni di grandi classici, alla testa della sua Afro Soul Gang, formazione che sposa la robustezza del funky al soul più puro: Bénilde Fodjo Foko al basso e alla direzione musicale, Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Spenti i riflettori in piazza Europa, la lunga notte nel paese dell’alto Sulcis continuerà a scandire il tempo in dodici battute per celebrare la musica del diavolo nell’appuntamento dopoconcerto in località Santa Croce, poco fuori Narcao, con il live del Bad Blues Quartet. La formazione cagliaritana, composta da Eleonora Usala alla voce, Federico Valenti alle chitarre, Simone Arca al basso e Frank Stara alla batteria, ha di recente presentato il suo esordio discografico, registrato presso i Metropolitan Studios di Monserrato e prodotto da Massimo Satta e Luca Picciau.

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Soffia sulle ventisette candeline Narcao Blues, il primo e più longevo festival blues in Sardegna e tra i più apprezzati nel panorama nazionale: da mercoledì 19 a sabato 22 luglio Narcao, che dalla prima edizione ne è stato la culla, ospiterà un ricco e variegato cartellone con ospiti di caratura internazionale accanto ad alcune tra le più interessanti realtà della scena italiana e con la consueta attenzione nei confronti di quella isolana.

Il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e che si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.

Negli anni sono stati tanti gli artisti approdati nel paese dell’alto Sulcis per diffondere il verbo del genere di matrice afroamericana: nomi del calibro di Michael Coleman, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Lucky Peterson, tra gli altri. E James Cotton, il grande armonicista americano scomparso lo scorso marzo, alla cui memoria è dedicata questa edizione di Narcao Blues. 

Un’edizione che alternerà nomi di primissimo piano del genere, affiancati da altrettanti punti fermi della scena nazionale, con la volontà di donare ai più fulgidi progetti isolani una ghiotta occasione per valorizzarsi e mettersi in luce. Sul palco di piazza Europa si avvicenderanno dunque gli statunitensi Charlie Musselwhite, Eric Sardinas e Otis Taylor, gli italiani Fabio Treves e i T-Roosters, i sardi Francesco Piu e il duo Don Leone, mentre spetterà al camerunese Emmanuel Pi Djob, alla testa della sua Afro Soul Gang, il compito di suggellare in bellezza la manifestazione. Ogni serata avrà inoltre una coda dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius: protagonisti il duo Superdownhome, Moses Concas e il Bad Blues Quartet.

Sei appuntamenti musicali anticiperanno la quattro giorni di Narcao: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio si rinnova l’appuntamento con South in Blues, prologo ideale al festival, che quest’anno ha per protagonisti l’armonicista statunitense Andy J. Forest e gli italiani Bayou Moonshiners, band vincitrice della competizione indetta dall’Italian Blues Union.

Narcao Blues è organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao. Sponsor: Birra Ichnusa. Il festival registra inoltre l’importante collaborazione del Comune di Perdaxius per lo spazio dopoconcerto al parco di Bacca Marronis, e dell’associazione di arte contemporanea Cherimus che presenterà nel corso della prima serata del festival un video realizzato nella baraccopoli di Kibera a Nairobi coinvolgendo i tanti bambini e ragazzi di strada locali, accompagnato dalle musiche del dub producer sardo Arrogalla (al secolo Francesco Medda).

Si preannuncia un’edizione di Narcao Blues particolarmente interessante quella che dal 19 al 22 luglio popolerà il paese del Sud Sardegna; una quattro giorni nella quale alcuni tra i più importanti bluesman del panorama internazionale si alterneranno con nomi di primo piano della scena nazionale e di quella regionale. Un’edizione dedicata all’armonicista, cantante e compositore statunitense James Cotton, protagonista in passato sul palcoscenico del festival, venuto a mancare lo scorso marzo, quasi ottantaduenne.

Da sempre Narcao Blues costituisce un’importante vetrina per mettere in mostra le più fulgide e interessanti proposte isolane. E proprio al blues “made in Sardinia” sarà dedicata la serata inaugurale: mercoledì 19 luglio ecco, dunque, salire per primi sul palcoscenico di piazza Europa (ore 21.30) il duo Don Leone composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza del duo che recentemente ha firmato l’EP d’esordio “Welcome to the south-west”: un titolo che fa chiaro riferimento alla zona sarda del Sulcis, territorio assetato e per larghi tratti incontaminato, con le sue aride strade di campagna sulle quali si muove l’idea dei due musicisti, strade piene di incroci, come quelle paludose della storia del blues.

Al termine del primo set, la serata propone un inedito intermezzo: in programma la presentazione e la proiezione del video del progetto artistico “Ciak! Kibera”, realizzato dall’associazione Cherimus che partecipa, attraverso l’arte contemporanea, allo sviluppo del patrimonio sociale e culturale – passato e presente – del Sulcis Iglesiente. In collaborazione con Amani for Africa, presenterà il progetto la cui parte sonora è curata dal musicista sardo Francesco Medda, meglio conosciuto col nome d’arte Arrogalla.

Il secondo set della serata inaugurale registrerà un gradito ritorno, quello di Francesco Piu, che presenterà la sua ultima fatica discografica, “Peace & Groove”, un album dove blues, soul, funk e gospel si miscelano con storie che raccontano d’amore, di guerra e di speranza. La stesura dei testi, in questo caso, è stata firmata a quattro mani dal trentaseienne cantante e chitarrista sassarese con lo scrittore Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello nel 2006 con il romanzo “La vedova scalza”). Dopo svariati tour che l’hanno visto esibirsi negli Stati Uniti, Canada e nei migliori festival blues d’Europa, collezionando illustri collaborazioni (da Eric Bibb che ha prodotto il suo terzo disco, “Ma-Moo Tones”, a Tommy Emmanuel, Guy Davis e Roy Rogers), e dopo innumerevoli aperture di prestigio (John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Derek Trucks Band, Joe Bonamassa, Charlie Musselwhite, Robben Ford, Larry Carlton, Albert Lee, Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth), Francesco Piu (voce, armonica, chitarra acustica e elettrica), si presenterà sul palcoscenico di piazza Europa affiancato da Gianmario Solinas (organo Hammond, pianoforte e cori), Gavino Riva (basso e cori), Giovanni Gaias (batteria e cori), Gianfranco Marongiu (percussioni) e dalle coriste Rita Casiddu, Denise Gueye, Irene e Francesca Loche.

L’intervallo tra il primo e il secondo concerto della serata inaugurale proporrà anche una “lotteria”: tra tutti gli spettatori verranno infatti estratti, attraverso appositi tagliandi consegnati all’ingresso, i vincitori di dieci dischi di Francesco Piu, dieci di Don Leone e altrettanti abbonamenti e magliette del festival. Un’iniziativa che Narcao Blues mette in atto per la prima volta per premiare il fedele e sempre numeroso pubblico che ogni anno frequenta la manifestazione.

Narcao Blues entra nel vivo l’indomani, giovedì 20, con “La serata delle armoniche”, chiaro omaggio a “Mister Superharp” James Cotton, il bluesman americano che è stato capace di trasformare quello strumento a fiato, di metallo e legno, in una “nave a vapore, un treno, un sassofono, un uragano, un usignolo”, come scrisse in un suo numero la celebre rivista statunitense Down Beat. A salire per primo sul palco (inizio del concerto ore 21:30) sarà un’autentica icona del blues italiano: Fabio Treves. “Il puma di Lambrate” ha festeggiato nel 2014 i suoi prolifici quarant’anni di carriera (ha ricevuto l’Ambrogino d’oro, importante riconoscimento conferito dal Comune di Milano per i suoi meriti artistici), percorsi con coerenza e passione sulla lunga e tortuosa strada della “musica del diavolo”: un cammino cominciato nel 1974 quando l’allora ventiquattrenne armonicista lombardo fonda la Treves Blues Band con l’intento di divulgare i valori del blues, le sue storie e i suoi impareggiabili interpreti. Unico artista italiano ad aver condiviso il palcoscenico con Frank Zappa, Fabio Treves – che vanta anche collaborazioni con pilastri del genere come Sunnyland Slim, Johnny Shines, Homesick James, Billy Branch, Dave Kelly, Paul Jones – sarà di scena a Narcao con Ale “Kid” Gariazzo (chitarre, mandolino, ukulele, lap steel, voce), Gabriele “Gab D” Dellepiane (basso) e Massimo Serra (batteria, percussioni). 

Gli amplificatori si accenderanno subito dopo per uno dei più importanti musicisti blues viventi, il genio dell’armonica Charlie Musselwhite. Nato in Mississippi nel 1944, cresciuto a Memphis ed educato nel South Side di Chicago, artista rivoluzionario sin dai primi anni Sessanta, ha continuato a creare innovando il genere e rimanendo allo stesso tempo fermamente legato alle radici del blues. Le sua particolari vocalità, la sua melodica armonica e il sound profondamente country blues della sua chitarra, accompagnano perfettamente le sue spesso autobiografiche e sempre memorabili canzoni originali. Il “campione incontrastato dell’armonica blues”, che vanta al suo attivo collaborazioni con Howlin’ Wolf, Muddy Waters, Big Joe Williams, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Tom Waits, Eddie Vedder, Ben Harper e il grande John Lee Hooker, giusto per fare qualche nome, sarà affiancato da Matt Stubbs alla chitarra, June Core alla batteria e Randy Bermudes al basso.

Serata interamente a stelle e strisce e all’insegna della chitarra, venerdì 21 luglio. Apre (come sempre alle 21.30) il blues rock di Eric Sardinas, un gradito ritorno per il pubblico del festival, undici anni dopo la sua precedente apparizione a Narcao. Classe 1970, noto per l’uso della chitarra resofonica (strumento nato negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni Venti, ad opera dell’emigrante slovacco John Dopyera) e per il suo stile originale condito dalle sue teatrali esibizioni dal vivo, il musicista di Fort Lauderdale ha la caratteristica di suonare lo strumento come ogni chitarrista destrorso, nonostante il suo forte mancinismo, elemento che ha contribuito e non poco alla formazione della sua originale tecnica e del suo stile. Tra i generi che lo hanno maggiormente ispirato nello sviluppo della sua personalissima cifra stilistica ci sono il gospel, la musica della Motown e la musica R&B, che lo hanno spinto alla ricerca degli intensi suoni acustici del profondo sud degli Stati Uniti. Tra gli artisti che più lo hanno influenzato ci sono invece Charley Patton, Son House, Robert Johnson, Skip James, Bukka White, Big Bill Broonzy, Elmore James, Muddy Waters e Fred McDowell. È del 2014 il suo ultimo disco, “Boomerang”, pubblicato dalla Jazzhaus Records. Ad affiancare Eric Sardinas (chitarra e voce) sul palco di piazza Europa ci saranno Paul Loranger al basso e Demi Lee Solorio alla batteria.

Alle 22.30 il secondo set vedrà finalmente sotto i riflettori del festival Otis Taylor, in esclusiva al Narcao Blues, unica data in Italia, con Mato Nanji alla chitarra, Todd Edmunds al basso elettrico e Larry Thompson alla batteria. Cantante, compositore e polistrumentista (suona la chitarra, il banjo, l’armonica e il violoncello), Otis Taylor è considerato uno degli artisti di spicco della New Wave del blues americano e tra i più innovativi degli ultimi vent’anni. Nato a Chicago nel 1948 e cresciuto a Denver, ha iniziato a suonare da giovanissimo, ma si è allontanato a lungo dalle scene musicali per farvi ritorno in pianta stabile solo a metà anni Novanta (il suo primo disco è del 1996). Definito dall’autorevole rivista Guitar Player come il più importante bluesman ai giorni nostri, vanta collaborazioni prestigiose (con il chitarrista inglese Gary Moore, l’armonicista statunitense Charlie Musselwhite e la pianista giapponese Hiromi Uehara, tra gli altri), ed è stato nominato più volte ai Grammy come miglior artista blues e migliore polistrumentista. Da sottolineare il lavoro svolto nel suo tredicesimo album in studio, “My World Is Gone” (Telarc International, 2013), che rimarca ancora una volta la grande duttilità ed originalità di Otis Taylor nel riuscire a muoversi con disinvoltura e grande classe attraversando jazz, rock, funk e tanti altri generi, andando a creare un ibrido definito “trance blues”, spina dorsale dei suoi crudi racconti di lotta, libertà, desiderio, conflitto e, naturalmente, amore. È del febbraio di quest’anno la sua più recente testimonianza discografica, “Fantasizing About Being Black”, che lo conferma come una delle voci più autentiche e attente del blues contemporaneo.

Aprono la quarta e ultima serata, sabato 22, i T-Roosters, una formazione italiana composta da quattro musicisti di lunga esperienza: Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori). Nata dalla collaborazione artistica fra Tiziano Galli e Paolo Cagnoni, autori e co-autori di tutti i brani composti, la band propone uno show fatto di pezzi autografi, di cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana. Elemento fondamentale che caratterizza il lavoro del gruppo è la costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. Nel corso della sua esibizione a Narcao, il quartetto presenterà la sua ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei musicisti. Nelle note di copertina del disco, Antonio Avalle definisce la musica dei T-Roosters come un’esperienza sensoriale e sonora senza precedenti, vissuta attraverso inconsueti blues calati fra le dissonanze del mondo.

Ma la serata conclusiva di Narcao Blues è tradizionalmente all’insegna della festosità. Ed ecco allora, a guidare le danze nell’ultimo atto di questa edizione numero ventisette del festival, l’estro di Emmanuel Pi Djob, vera e propria rivelazione e fenomeno mediatico degli ultimi tempi, capace di compiere un ritorno alle origini e un autentico viaggio a ritroso nella madre Africa, continente dal quale le radici più profonde del blues assorbono la loro vitale essenza. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, Pi Djob è considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra il grande successo ottenuto recentemente nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici in più di un’esecuzione. L’artista di Dibang fonde con freschezza il vecchio e il nuovo soul, contaminandolo con ritmi e sonorità tipiche del continente africano, creando un’atmosfera musicale che si colora di groove e grande originalità. A Narcao si presenta alla testa della sua Afro Soul Gang, un ensemble costruito abilmente per essere vissuto e consumato, dove la robustezza del funky si sposa al soul più puro con sferzante e irriverente originalità. La direzione musicale sarà coordinata dal bassista Bénilde Fodjo Foko, con Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Come di consueto, al termine di ogni serata la musica prosegue nello spazio dopoconcerto, quest’anno allestito nel parco di Bacca Marronis, in territorio comunale di Perdaxius, a pochi chilometri da Narcao. Il compito di ad animare le nottate di mercoledì 19 e venerdì 21, spetta ai Superdownhome, un duo di rural blues formato l’anno scorso da Henry Sauda (voce, chitarra acustica, Diddley Bow e armonica) e Beppe Facchetti (cassa, rullante, tambourine e crash): un combo legato alle tradizioni, ma proiettato anche verso spazi personali e contaminati da tutto quello che è il moderno folk europeo che fa da substrato al blues rurale. 

Giovedì 20 tiene invece banco Moses Concas, il musicista sardo che l’anno scorso ha conquistato pubblico e critica vincendo l’Italia’s Got Talent con il suo trascinante mix di armonica e beatbox: una scelta stilistica maturata attraverso un percorso artistico che dalla Sardegna l’ha portato a viaggiare per l’Europa per approdare sul suo palco d’elezione, le strade di Londra, e poi al successo al talent televisivo.  

Sabato 22 chiude la serie il Bad Blues Quartet, la band cagliaritana formata da Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Simone Arca (basso) e Frank Stara (batteria), che lo scorso primo giugno ha battezzato il suo disco d’esordio: un disco che racchiude e fonde le varie ed eterogenee influenze musicali dei membri del gruppo che, dopo aver iniziato il suo cammino suonando i brani dei grandi maestri del blues, ha iniziato presto a inserire nel suo repertorio pezzi originali, sino a farli diventare il pilastro centrale delle sue esibizioni.

A precedere e fare da prologo alla ventisettesima edizione di Narcao Blues, un’altra importante serie di appuntamenti: dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio i motori del festival inizieranno infatti a scaldarsi con i concerti di South in Blues, momento di avvicinamento alle quattro serate di Narcao che coinvolgerà sei centri del Sulcis in altrettante date. Ad avvicendarsi sui diversi palcoscenici (le piazze definitive verranno annunciate prossimamente) saranno il musicista statunitense Andy J. Forest e il duo italiano Bayou Moonshiners.

Poliedrico artista capace di danzare tra le diverse arti (oltre alla musica, il musicista originario di Pullman è anche un attore, scrittore e pittore), il primo è un virtuoso dell’armonica blues che vanta al suo attivo ben diciannove dischi, disseminati lungo il suo cammino ultra ventennale. Nelle sue tappe in Sardegna, Andy J. Forest sarà affiancato da Leonardo Ghiringhelli alle chitarre, Luca Tonani al basso e Sergio Ratti alla batteria.

I Bayou Moonshiners, ovvero Stefanie Ghizzoni (voce, percussioni, washboard e kazoo) e Max Lazzarin (piano e voce), proporranno brani tratti dal loro ultimo disco, “Living Live”, che racchiude al suo interno freschissime e ballabili interpretazioni di pagine del repertorio di Jelly Roll Morton, Fats Domino, Hank Williams, Mahalia Jackson tra tutti, alternate a pezzi originali. Una miscela esplosiva di blues, ragtime, soul e gospel che è valsa ai suoi musicisti la vittoria all’ultimo Italian Blues Challenge che li ha portati poi a rappresentare l’Italia all’European Blues Challenge che si è tenuto lo scorso aprile a Horsens, in Danimarca, dove hanno conquistato un lusinghiero quarto posto su ventitré proposte in lizza da altrettanti paesi del Vecchio Continente.

 Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. In ventisei edizioni, Narcao Blues ha visto alternarsi sul proprio palco più di 170 artisti in oltre cento serate, diventando un punto di riferimento nel firmamento musicale nazionale. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues alla Gospel Explosion (rassegna itinerante, quest’anno alla sua quindicesima edizione, che si tiene a dicembre), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di blues dello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.

I biglietti interi per le serate di giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 luglio costano dodici euro, dieci i ridotti; prezzo promozionale per la serata inaugurale di mercoledì 19: l’ingresso per la “Sardinian Blues Night” costa infatti appena cinque euro. Trenta euro, invece, il prezzo dell’abbonamento per le quattro serate. Prevendita online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

 Per informazioni, la segreteria del festival Narcao Blues risponde al numero 0781 87 50 71 e all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblus.it .

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L’estate musicale in Sardegna si tinge di blues con l’immancabile appuntamento di luglio a Narcao: dal 19 al 22 del mese prossimo, va in scena la XXVII edizione del più longevo festival blues isolano, e tra i più apprezzati nel panorama nazionale.

Sono tanti gli artisti sfilati sul palco di piazza Europa nel corso degli ultimi anni: tra gli altri, nomi del calibro di Michael Coleman, Scott Henderson, Canned Heat, Mick Taylor, Robben Ford, John Mayall, The Neville Brothers, Peter Green, Larry Carlton, Lucky Peterson. E James Cotton, il grande armonicista americano scomparso lo scorso marzo, alla memoria del quale è dedicata questa edizione di Narcao Blues.

Anche stavolta è un cartellone di alto livello quello allestito dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao. Un cartellone che propone come sempre nomi di primo piano della scena blues internazionale accanto ad altrettanti punti fermi di quella italiana, non senza offrire un’occasione per valorizzarsi e mettersi in luce anche ai musicisti sardi. Prologo al festival, la consueta anteprima all’insegna di South in Blues: sei serate in altrettanti centri del Sulcis, dal 7 al 9 e dal 14 al 16 luglio.

Il programma del ventisettesimo Narcao Blues verrà presentato alla stampa venerdì 16 giugno, a Cagliari, presso la Biblioteca Regionale in viale Trieste, 137. All’incontro con i giornalisti, che avrà inizio alle 11.00, insieme al direttore artistico Gianni Melis è prevista la partecipazione di una rappresentanza delle istituzioni che sostengono il festival e di Emiliana Sabiu, presidente dell’associazione culturale Cherimus responsabile del progetto Ciak! Kibera.

 

 

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Giovedì sera, a Sant’Antioco, una chiesa di Santa Maria Goretti gremita ha accolto con gioia e calore la splendida performance del gruppo gospel del South Carolina Mass Gospel, scelti fra tanti dal direttore artistico Gianni Melis per la 14ª edizione della rassegna Gospel Explosion.

Il gruppo si era già esibito il 25 sera al Teatro Centrale di Carbonia, riscuotendo larghi consensi con un tutto esaurito sia in platea sia in galleria.

Un repertorio vasto quello proposto al pubblico accorso nella chiesa antiochense, dai toni ora melodici e subito dopo ritmati, alcuni pezzi poco conosciuti, altri famosissimi, tutti interpretati da voci armoniose, toccanti, calde, di quelle che vanno dritte al cuore.

Un gruppo che, con la sua energia, ha travolto il pubblico sino a diventare un tutt’uno, un’ora e mezza nel corso della quale tutti i problemi sono stati dimenticati e la musica è diventata la regina della serata, regalando emozioni e sorrisi.

L’amministrazione comunale ha voluto donare ai cittadini di Sant’Antioco e del territorio, accorsi numerosi, una serata di comunione e condivisione culturale, importante in un momento di forte crisi socio-economica segnata da poco lavoro e crescente povertà.

Don Elio Tinti, parroco di Santa Maria Goretti, ha aperto volentieri la casa del Signore per ricevere un canto che da sempre mette in luce la grande generosità di Dio e l’immenso bisogno di averlo sempre presente come fonte di forza per combattere e vincere contro tutte le avversità della vita.

Una serata all’insegna dell’allegria, per rinnovare dentro ognuno di noi la voglia di ricominciare a sperare e di riporre nel nuovo anno tutte le aspettative per un futuro migliore ricco di pace e serenità.

Al termine del concerto, Giampaolo Cirronis ha intervistato don Elio Tinti.

Nadia Pische

                                  

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Come accade ormai da alcuni natali Gospel Explosion riesce ad “accendere” e “caricare” il pubblico del Teatro Centrale di Carbonia. Anche quest’anno la scelta del gruppo gospel, operata dal direttore artistico Gianni Melis non ha deluso le aspettative ed ha portato sul palco 13 elementi che hanno animato la scena cantando pezzi di interpreti famosi. Il gruppo South Carolina Mass Choir ha letteralmente travolto il pubblico che ha cantato, ballato e battuto a tempo le mani accompagnando quasi tutti i brani. Dolci melodie si sono alternate a pezzi dal ritmo scatenato che hanno portato alcuni elementi del gruppo a cantare in mezzo al pubblico della platea e della galleria.

L’entusiasmo dell’intero teatro ha raggiunto l’apice quando, a gran voce, il pubblico ha richiesto il bis che non ha tardato ad arrivare, con una carica di energia tipica dei gruppi gospel, portatori di speranza e positività.

Vediamo ora l’intervista realizzata a fine serata da Giampaolo Cirronis al direttore artistico della rassegna, Gianni Melis,

Nadia Pische

Il programma completo di Gospel Explosion 2016.

Quattordicesima edizione per la Gospel Explosion, rassegna nata da una costola del Narcao Blues, organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione e dal suo direttore artistico Gianni Melis: dal 25 al 29 dicembre in Sardegna sette appuntamenti porteranno la tradizione della musica spirituale afroamericana tra chiese, teatri e centri culturali di Carbonia, Sassari, Alghero, Vallermosa, Sestu, Serramanna e Sant’Antioco. Protagonisti del programma saranno le formazioni dei South Carolina Mass Choir, F.O.C.U.S. Sound of Victory e Followers of Christ, gruppi corali provenienti dalla Carolina del Sud, stato federato degli Stati Uniti d’America.

La manifestazione è organizzata con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.

Dopo l’apertura di ieri a Carbonia, il South Carolina Mass Choir oggi sarà protagonista a Sassari, al Teatro Comunale (ore 21.00) e giovedì 29, alle 20.00, a Sant’Antioco, nella Chiesa di Santa Maria Goretti.

Il 27 dicembre, ad Alghero, presso il Cinema Oltremare (ore 19.00), sarà il turno dei F.O.C.U.S. Sound of Victory, gruppo nato nel 1997 per volontà del musicista Wayne Ravenell, successivamente affidato al suo assistente Michael Brown. Lo stile che caratterizza l’ensemble lo discosta dal gospel tradizionale e ha raccolto fin da subito numerosi responsi positivi dal pubblico tanto da venir richiesto come supporto ai più famosi artisti e gruppi gospel quali God’s Property, Trinitee 5:7, The Mighty Clouds of Joy, Dorinda Clark-Cole e Natalie Wilson. Nel marzo 2005 è stato pubblicato il loro primo progetto live intitolato “The Heart of a Worshiper”, dove emerge fulgido uno stile creativo e un’espressiva e versatile musicalità. E’ del 2008 il loro secondo album “Sound of Victory” e del 2012 il terzo (“Good Time”) al quale hanno partecipato musicisti del calibro di Tasha Cobbs (“Yes Lord”), Timiney Figueroa (“What A Friend”) e Josiah Martin (“Angel’s Cry”). Due anni dopo (nel 2014) arriva il singolo “Free”con Joshua Roger, lavoro che continua a riscuotere un grande successo tra pubblico e critica. La formazione compone la musica di Dio attraverso un radicale e innovativo modo di pregare ed è composta da Michael Brown (tastiere, voce), Randy Stephens (basso), David Bell (chitarra), Albert Jenkins (batteria) e dalle voci di Javetta Cambell, Ashley Hale e Rene Massey. Un altro concerto li coinvolgerà il giorno successivo (mercoledì 28) a Sestu presso i Locali Faccin (ore 19).

Martedì 27 dicembre, sarà la volta anche dei Followers of Christ, ensemble gospel proveniente dalla città di Charleston, composto da giovani cantanti e musicisti nati e cresciuti artisticamente nella grande corale South Carolina Mass Choir, con la quale hanno sviluppato e affinato tecnica ed esperienza musicale nonché condiviso la passione per il genere. Negli anni il gruppo ha avuto il privilegio di esibirsi in molteplici stati degli USA, dalle piccole chiese ai grandi auditorium e teatri, nonché di dividere lo stage con famosi artisti gospel come Jonathan Nelson, Tye Tribbett, Karen Clark-Sheard e Dorinda Clark-Cole.La loro principale caratteristica risiede nella grande abilità e vasta conoscenza della musica gospel che spazia dal tradizionale al moderno arricchita da una notevole tecnica vocale che rende ogni loro canzone speciale, immediata ed emozionante per gli appassionati e novizi di questo genere. I Followers of Christ non si limitano a creare musica ma cercano di colmare la distanza tra le diverse culture comunicando attraverso un linguaggio universale. In scena questa volta ci saranno Sean McClain alle tastiere ad accompagnare una corale composta da Donald Hurston, Angela Perry Taylor, Samitria Gilliard, Tia DuRant e Richard Wrighten. Il gruppo replicherà il giorno successivo (mercoledì 28 dicembre, ore 19.00) a Serramanna presso la Sala Conferenze Vico Mossa.

Giunta alla sua quattordicesima edizione, la rassegna Gospel Explosion, sotto la direzione artistica di Gianni Melis e dell’Associazione Culturale Progetto Evoluzione, ha portato nel corso degli anni in tutta la Sardegna il grande gospel statunitense, con importanti gruppi come il Tony Washington Singers, The Harlem Messengers, Flossie Boyd Johnson & Favor, Friendly Travelers, Sjuwana Byers and Children of God, Oscar Williams & Perfected Praise e il London Community Gospel Choir. Il pubblico ha potuto godere nel tempo di uno spettacolo intenso, energico ed emozionante nelle numerose tappe organizzate tra il sud e il nord dell’Isola.

 

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Quattordicesima edizione per la Gospel Explosion, rassegna nata da una costola del Narcao Blues, organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione e dal suo direttore artistico Gianni Melis: dal 25 al 29 dicembre in Sardegna sette appuntamenti porteranno la tradizione della musica spirituale afroamericana tra chiese, teatri e centri culturali di Carbonia, Sassari, Alghero, Vallermosa, Sestu, Serramanna e Sant’Antioco. Protagonisti del programma saranno le formazioni dei South Carolina Mass Choir, F.O.C.U.S. Sound of Victory e Followers of Christ, gruppi corali provenienti dalla Carolina del Sud, stato federato degli Stati Uniti d’America. 

La manifestazione è organizzata con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna.

Si partirà il giorno di Natale (25 dicembre) a Carbonia con il South Carolina Mass Choir che, alle 19.00, presso il Teatro Centrale porterà il calore dei ritmi moderni e tradizionali, condito da un equilibrio musicale di grande spessore artistico. Le esplosive sonorità che caratterizzano la formazione sono ricche delle sfumature e suggestioni tipiche della più genuina tradizione gospel afroamericana. Il loro repertorio spazia dai classici della tradizione a brani conditi da ritmi musicali più moderni. La corale è stata fondata da Michael Brown (che ne è anche il direttore) sul finire degli anni novanta con l’obiettivo di dare spazio ai tanti giovani appassionati di gospel che cercano le giuste occasioni per espri­mere il proprio talento nel mondo della musi­ca gospel, soul e R&B. I musicisti coinvolti nel tour sardo saranno lo stesso Brown alla voce, Sean McClain alle tastiere, David Bell alla chitarra, Randy Stephens al basso, Albert Jenkins e Richard Wrighten alla batteria e percussioni e l’importante coro composto da Essence Geddings, Javetta Cambell, Rene Massey, Donald Hurston, Angela Perry, Samitria Gilliard e Tia DuRant. Il gruppo sarà protagonista a Sassari il giorno dopo (26 dicembre) nel Teatro Comunale (ore 21.00) e giovedì 29, alle 20.00, a Sant’Antioco, nella Chiesa di Santa Maria Goretti. 

Il 27 dicembre ad Alghero, presso il Cinema Oltremare (ore 19.00), sarà il turno dei F.O.C.U.S. Sound of Victory, gruppo nato nel 1997 per volontà del musicista Wayne Ravenell, successivamente affidato al suo assistente Michael Brown. Lo stile che caratterizza l’ensemble lo discosta dal gospel tradizionale e ha raccolto fin da subito numerosi responsi positivi dal pubblico tanto da venir richiesto come supporto ai più famosi artisti e gruppi gospel quali God’s Property, Trinitee 5:7, The Mighty Clouds of Joy, Dorinda Clark-Cole e Natalie Wilson. Nel marzo 2005 è stato pubblicato il loro primo progetto live intitolato “The Heart of a Worshiper”, dove emerge fulgido uno stile creativo e un’espressiva e versatile musicalità. E’ del 2008 il loro secondo album “Sound of Victory” e del 2012 il terzo (“Good Time”) al quale hanno partecipato musicisti del calibro di Tasha Cobbs (“Yes Lord”), Timiney Figueroa (“What A Friend”) e Josiah Martin (“Angel’s Cry”). Due anni dopo (nel 2014) arriva il singolo “Free”con Joshua Roger, lavoro che continua a riscuotere un grande successo tra pubblico e critica. La formazione compone la musica di Dio attraverso un radicale e innovativo modo di pregare ed è composta da Michael Brown (tastiere, voce), Randy Stephens (basso), David Bell (chitarra), Albert Jenkins (batteria) e dalle voci di Javetta Cambell, Ashley Hale e Rene Massey. Un altro concerto li coinvolgerà il giorno successivo (mercoledì 28) a Sestu presso i Locali Faccin (ore 19). 

Martedì 27 dicembre sarà la volta anche dei Followers of Christ, ensemble gospel proveniente dalla città di Charleston, composto da giovani cantanti e musicisti nati e cresciuti artisticamente nella grande corale South Carolina Mass Choir, con la quale hanno sviluppato e affinato tecnica ed esperienza musicale nonché condiviso la passione per il genere. Negli anni il gruppo ha avuto il privilegio di esibirsi in molteplici stati degli USA, dalle piccole chiese ai grandi auditorium e teatri, nonché di dividere lo stage con famosi artisti gospel come Jonathan Nelson, Tye Tribbett, Karen Clark-Sheard e Dorinda Clark-Cole. La loro principale caratteristica risiede nella grande abilità e vasta conoscenza della musica gospel che spazia dal tradizionale al moderno arricchita da una notevole tecnica vocale che rende ogni loro canzone speciale, immediata ed emozionante per gli appassionati e novizi di questo genere. I Followers of Christ non si limitano a creare musica ma cercano di colmare la distanza tra le diverse culture comunicando attraverso un linguaggio universale. In scena questa volta ci saranno Sean McClain alle tastiere ad accompagnare una corale composta da Donald Hurston, Angela Perry Taylor, Samitria Gilliard, Tia DuRant e Richard Wrighten. Il gruppo replicherà il giorno successivo (mercoledì 28 dicembre, ore 19.00) a Serramanna presso la Sala Conferenze Vico Mossa.

Giunta alla sua quattordicesima edizione, la rassegna Gospel Explosion, sotto la direzione artistica di Gianni Melis e dell’Associazione Culturale Progetto Evoluzione, ha portato nel corso degli anni in tutta la Sardegna il grande gospel statunitense, con importanti gruppi come il Tony Washington Singers, The Harlem Messengers, Flossie Boyd Johnson & Favor, Friendly Travelers,  Sjuwana Byers and Children of God, Oscar Williams & Perfected Praise e il London Community Gospel Choir. Il pubblico ha potuto godere nel tempo di uno spettacolo intenso, energico ed emozionante nelle numerose tappe organizzate tra il sud e il nord dell’Isola.

I biglietti per gli appuntamenti legati al Gospel Explosion saranno disponibili a Carbonia presso Musa Abbigliamento (via Gramsci 205/A), a Sassari presso Pasquali Sport (largo Cavallotti, 21) e ad Alghero presso Astratto Parrucchieri (via Giovanni Pascoli, 45/A). Saranno invece a ingresso libero, fino ad esaurimento posti, gli appuntamenti di Vallermosa, Serramanna, Sestu e Sant’Antioco.