28 March, 2024
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I rappresentanti Primo Soccorso – Sardegna e Soccorso di Emergenza 118 – Sardegna, hanno scritto una lettera appello al presidente della Regione, Christian Solinas e all’assessore della Sanità, Mario Nieddu, sulla situazione di emergenza nei Pronto Soccorso della Sardegna.
«La situazione negli ospedali, in particolare del Cagliaritano e nell’intero Sud Sardegna, sta diventando sempre più esplosiva, nel disinteresse generalescrivono i delegati delle Associazioni “Libere” afferenti alla C.O. di Sassari, Marco Dente e alla C.O. di Cagliari, Pier Paolo Emmolo; “ANPAS”, Lucia Coi; “Misericordie”, Giovanni Mura; Cooperative Sociali afferenti alla C.O. di Sassari, Francesco Ladinetti, ed alla C.O. di Cagliari, Marco Usai –. Le ambulanze sostano per tantissime ore, davanti ai pronto soccorso, sotto il sole, senza nessun tipo di assistenza, senza l’opportunità di utilizzare servizi igienici. Condizioni disumane per pazienti e operatori. La Protezione Civile, invitata anche da noi ad intervenire, non appare che abbia intenzione, o sia nelle condizioni, di affrontare il problema.»
«L’Areus, più volte chiamata in causa, pur essendosi manifestata disponibile a sostenere le nostre richieste, appare impotente e continua a subire i disservizi che vengono causati dall’assenza del sistema di soccorso in intere aree territorialiaggiungono -. L’ATS, non sembra si renda conto della gravità del problema, non abbozza soluzioni e lascia campo libero anche a infermieri e/o medici che, nei Pronto Soccorso, inventano procedure o soluzioni estemporanee, che alimentano la confusione e la rabbia degli operatori e dei pazienti. Le forze politiche regionali, a suo tempo coinvolte e informate, hanno dichiarato un generico impegno “ad affrontare la situazione”, senza, però, che nulla cambiasse. Alcune dichiarazioni in cui si afferma che “la situazione è sotto controllo”, sortiscono il solo effetto di rendere più nervosi tutti gli operatori che, così, si rendono conto che nulla si vuol fare. Nel frattempo, i pazienti, comprensibilmente esagitati dopo attese lunghissime ed estenuanti, scaricano la loro tensione sui nostri operatori, costretti ad un’attività di assistenza, non prevista nel loro ruolo, ma propria del personale del Pronto Soccorso, con una funzione consona solo a tamponare le gravi carenze del sistema sanitario regionale.»
«A loro volta, alcuni degli stessi operatori, necessitano di cure dovute alle disumane condizioni sostenute nell’attesa. Non si può andare avanti così. Chiediamo un incontro urgentissimo, con il Presidente della Regione e con il vertice della Sanità in Sardegna affinché si possa discutere sull’emergenza in atto, che lasciata in questa forma, è destinata ad aggravarsi sempre di più, nella speranza che sussista la volontà di ridurre i disagi e si evitino ulteriori, non auspicabili, ripercussioni di gravità inimmaginabile concludono Marco Dente, Pier Paolo Emmolo, Lucia Coi, Giovanni Mura, Francesco Ladinetti e Marco Usai -. In assenza di qualsiasi riscontro, siamo disposti ad attivarci per forme di protesta civile e l’eventuale ricorso alla magistratura.

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Le associazioni e le cooperative sociali che svolgono il servizio di Emergenza di base per il 118 sono pronte a interrompere la loro attività se non verranno dotate di opportune e adeguate scorte di dispositivi di protezione individuale contro il Coronavirus e se gli operatori del 118 non verranno equiparati agli operatori sanitari, con l’esecuzione dei tamponi per tutti i volontari e con l’adozione di adeguati protocolli d’emergenza per la gestione dei soccorsi previsti nella attuale situazione. Lo hanno comunicato ieri, al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore della Sanità Mario Nieddu, ai direttori generali della Protezione Civile Antonio Pasquale Belloi, dell’Areus Giorgio Lenzotti e dell’Ats Sardegna Giorgio Steri, i rappresentanti di otto sigle che assicurano, con 198 mezzi e cinquemila tra volontari e soci di cooperative sociali, un servizio capillare in tutta l’isola. La lettera è stata inoltre inviata per conoscenza ai prefetti e ai responsabili delle Sale Operative del 118 di Cagliari e Sassari.

«Come abbiamo sempre dichiarato, è nostra intenzione non voler abbandonare la popolazione in questo grave momento di crisi e ci viene da piangere doverlo solo immaginare, ma reputiamo impossibile dover operare così», scrivono nella nota Federico Pintus (rappresentante delle associazioni “Libere” afferenti alla Centrale operativa di Sassari), Pier Paolo Emmolo (associazioni Libere della Centrale operativa di Cagliari), Lucia Coi dell’Anpas, Giovanni Mura delle Misericordie, Antonio Dettori dell’Avis, Angelica Fresi della Croce Rossa Italiana, Francesco (delle cooperative sociali afferenti Centrale operativa di Sassari) e Marco Usai (delle cooperative sociali della Centrale operativa di Cagliari).

«Vi chiediamo semplicemente di immaginare lo stato d’animo dei nostri operatori, che, per forza di cose, sono soggetti a soccorrere persone contagiate dal Covid-19, come crediate possano sentirsi, dovendolo fare senza le adeguate protezioni.»

Le associazioni dichiarano inoltre di essere restate «attonite nell’apprendere della presenza di maschere protettive nelle giacenze delle Aziende Sanitarie», una dichiarazione resa nel corso di una trasmissione televisiva dall’assessore alla Sanità Mario Nieddu. «Da giorni, i nostri operatori sono mandati a svolgere le attività di soccorso senza le dovute ed adeguate protezioni, o con dispositivi ottenuti grazie all’approvvigionamento a prezzi inimmaginabili, a cui si provvede in proprio. Forniture, comunque, divenute difficoltose o impossibili», continua la nota.

«Non abbiamo ricevuto alcun supporto dalle aziende sanitarie, solo ieri alcune associazioni hanno ricevuto una fornitura minimale e ridicola di mascherine, altre, addirittura, non ne hanno avuto per niente, tutto ciò con criteri di distribuzione incomprensibili. Capite che per chi ha anche la responsabilità, di questi uomini e queste donne, la situazione non è più procrastinabile.»

Per questo motivo le associazioni e le cooperative sociali hanno chiesto al presidente Solinas e all’assessore Nieddu «l’immediata considerazione del problema sicurezza degli operatori 118, predisponendo la fornitura di opportune e adeguate scorte di dispositivi di protezione individuale e il trattamento degli operatori 118, alla stessa stregua degli operatori sanitari, con l’esecuzione per tutti i volontari, dei tamponi e degli adeguati protocolli d’emergenza per la gestione dei soccorsi previsti nella attuale situazione» 

«Ci duole davvero dirlo ma senza le garanzie richieste il nostro supporto non potrà essere garantito», concludono le associazioni.


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Da lunedì 15 sino al 20 luglio, Nuoro sarà luogo di richiamo di giovani provenienti da 12 Paesi: Brasile, Sudan, Austria, Germania, Francia, Turchia, Mauritius, Siria, Pakistan, Nigeria, Algeria, Olanda e, naturalmente, da tutta Italia. Il successo di presenze è dovuto alla ricca offerta didattica della International Summer School “The Future of Human Rights in Europe”, giunta alla quarta edizione, che si conferma un fiore all’occhiello per il Dipartimento di Giurisprudenza di Sassari e per UniNuoro in termini di internazionalizzazione.

Le attività didattiche si svolgeranno nella sede UniNuoro di via Salaris, che metterà a disposizione strumenti, aule e laboratori. Gli iscritti alla Summer School potranno inoltre godere delle stesse agevolazioni previste per gli studenti universitari di Nuoro in possesso della Carta dello Studente. Visiteranno  gratuitamente i luoghi di cultura della Città e vivranno momenti di socializzazione per promuovere lo scambio di buone pratiche e di esperienze nell’ambito della tutela dei diritti umani. In un momento storico così segnante come quello che stiamo vivendo, Nuoro si conferma territorio chiave per abbattere i muri dei pregiudizi, anche e soprattutto nei confronti dei soggetti deboli (minori, disabili e migranti) e per confrontarsi sui rischi connessi alla preoccupante ascesa dei nazionalismi con il conseguente rischio di un processo di “disintegrazione” europea (Brexit) e su tematiche quali il rapporto tra scienza e diritto (testamento biologico, eutanasia, fecondazione assistita, diritto alla privacy nel web). Tutti questi fondamentali argomenti sono il contenuto del programma della Summer School di quest’anno.

La buona riuscita dell’iniziativa è garantita dal sostegno del Consorzio UniNuoro e dall’impegno del direttore scientifico e del responsabile organizzativo della Summer: prof. Gabriella Ferranti e Maria Cristina Carta, dell’Università di Sassari.

Illustri i relatori tra i quali: Ezio Perillo, Giudice della Corte di Giustizia UE; Domenico Vallario, assistente giurista della Corte europea dei Diritti dell’Uomo; Carla Ciavarella, già Direttore del carcere di Tempio e Nuoro; Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo e presidente del Centro Studi sui Diritti della Persona e dei Popoli, recentemente istituito a Nuoro; Leone Rizzo, Parlamento europeo. Ed i docenti universitari Angela Di Stasi (Università di Salerno), Paolo Fois (Università di Sassari), Lina Panella (Università di Messina), Federica Rassu (Università di Poitiers), Federico Savastano (Università La Sapienza, Roma). Presenti  anche l’Organizzazione Internazionale Soroptimist con la  Presidente dell’Unione  italiana Patrizia Salmoiraghi e le Associazioni ACOS con la presidente Giustina Casu e  Up & Down con Giovanni Mura. Rappresentato anche il Foro di Nuoro dagli avvocati Stefano Mannironi e Fabio Varone e la Regione Sardegna con il dottor Marco Sechi del Coordinamento regionale per l’accoglienza ai migranti.

Sul piano internazionale sarà presente tra i relatori Alison Jones, rappresentante del Movimento British in Europe.    

Tra gli appuntamenti pubblici si segnala il workshop interattivo “Giovani in azione” di giovedì 18 luglio alle ore 16,30 (ingresso libero) che sarà tenuto da Maria Gabriella Lay, già funzionario ILO, Marina Castellini presidente dell’Università della Terza Età di Alghero e Silvia Serreli docente del Dipartimento di Architettura (Università di Sassari). Un format innovativo che si avvale di dinamiche di gruppo per favorire spirito critico e l’empowerment per una cittadinanza attiva e responsabile. L’evento rientra nelle iniziative celebrative del centenario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) sviluppate col Dipartimento di Giurisprudenza e di Architettura dell’Università di Sassari, Master Deca Pro e Università delle Tre Età di Alghero. L’evento vedrà una fase preliminare con la visita al Museo ISRE ove, per tutta la durata della Summer, sarà esposta la Tela di Pinocchio “C’era una volta… Grillo Parlante, dove sei?”, che costituirà lo spunto per aprire il dibattito sul tema “lavoro”, sull’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e su nuove dinamiche per una condivisa visione di futuro per soluzioni che siano economicamente valide, ecologicamente sostenibili e socialmente eque.

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Accordo raggiunto tra Aou di Sassari ed associazioni di volontariato che effettuano e hanno effettuato sino allo scorso mese il trasporto intraospedaliero dei pazienti. E’ quanto emerso nel pomeriggio di oggi, all’incontro avvenuto nella sala riunioni della direzione generale dell’Azienda ospedaliero universitaria e i rappresentanti delle associazioni. La direzione aziendale, per agevolare e garantire l’assistenza all’utenza, evitando così disagi per l’utenza, ha accordato il pagamento, comprensivo degli acconti già liquidati, di circa 1 milione e 300mila euro.
I pagamenti – è stato spiegato – avverranno nell’ambito del progetto Progedinc che, così come previsto dal regolamento aziendale, permette la liquidazione di somme incagliate con lieve abbattimento percentuale.
A illustrare i conti è stato il direttore amministrativo dell’Aou, Lorenzo Pescini, affiancato dal responsabile amministrativo della direzione di presidio, Giuseppe Carassino, e dal responsabile del progetto Progedinc, Antonfranco Temussi. Per le associazioni erano presenti, invece, Dario Fiori di Pass Soccorso, Giovanni Mura della Misericordia, Stefano Serra di Croce Azzurra, Federico Pintus di Croce Blu Sassari e Rino Sodini di Polisocorsso con delega anche per Croce Sarda. I rappresentanti delle associazioni presenti, da subito, hanno preso le distanze dalle dichiarazioni riportate oggi sulla stampa locale e attribuite ad alcuni volontari delle associazioni dei trasporti intraospedalieri. I rappresentati hanno, invece, convenuto sulla necessità di una proposta di pagamento che nei prossimi giorni sarà formalizzata dal responsabile del progetto Progedinc.
Le partite residuali, che riguardano situazioni lontane nel tempo o alcuni servizi contestati, potranno essere liquidate solo dopo un’attenta analisi documentale alla ricostruzione della quale dovranno partecipare le stesse associazioni. Si parla comunque di somme che, complessivamente, valgono non più del 4 per cento del valore del debito complessivo.
«L’incontro di oggi – afferma Lorenzo Pescini – riveste una particolare importanza in quanto non solo conferma l’apertura delle parti a una soluzione condivisa nel rispetto degli stretti vincoli contenuti nella normativa vigente ma dimostra soprattutto il concreto impegno dei soggetti coinvolti affinché problemi  di natura amministrativo contabile non abbiano in nessun modo ricadute sulla qualità e quantità dei servizi erogati all’utenza.»