29 March, 2024
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Sabato, a Cagliari, si terrà una giornata di studi, ma anche concerti, per ripercorrere la vita e le opere di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

L’iniziativa è dell’associazione Echi lontani che, insieme al Conservatorio di Cagliari, sabato 3 dicembre, alle 9.30, nell’aula magna dell’istituzione musicale  organizza “Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700”. La giornata è l’occasione per rimettere insieme, almeno per quanto permettano le ricerche sinora svolte, il ricco puzzle della vita di Agus, musicista che con le sue composizioni contribuì al passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

La giornata è il punto di partenza di  un progetto triennale volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus che, sebbene non abbia la stessa grandezza di Bach o Mozart, ha lasciato un’eredità importante. Dal raffronto tra la sua produzione e quella di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo, e arrivato storicamente più tardi emerge, infatti, che per circa duecento anni sia stata attribuita a quest’ultimo una raccolta di brani composti invece dal musicista cagliaritano.

L’appuntamento di sabato si apre con i saluti di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttrice del Conservatorio di Cagliari, quelli dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del responsabile comunicazione della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, del direttore del dipartimento di Musica antica del conservatorio “J. J. Fux” di Graz (Austria), Dario Luisi.

Subito dopo si entra nel vivo con l’intervento di diversi studiosi: Myriam Quaquero, parlerà della “Musica nel Settecento in Sardegna, Giuseppe Agus”; Enrico Di Felice interverrà su “Un tesoro nascosto in una scoperta inaspettata”; Enrico Fanni parlerà di “Giuseppe Agus padre e figlio, una ricerca genealogica”; mentre Roberto Milleddu illustrerà “I due Agus quindici anni dopo. Un tentativo di rilettura della vita e delle opere di Giuseppe e Joseph Francis Agus”.

La giornata proseguirà alle 20.00, nel Palazzo Regio, con un concerto dal titolo “Agus e Händel”: protagonista sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). Un altro concerto, dal titolo “Agus e J. C. Bach-Confronti” sarà proposto sabato 10 dicembre alla stessa ora, sempre nel Palazzo Regio: protagonista sarà, ancora una volta, il Bizzarria Ensemble.

Nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 Giuseppe Agus divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus.

“Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700” è realizzato in partenariato con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, e con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli Assessorati alla Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.

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Con un concerto del suo Coro e della sua Orchestra, oggi il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” inaugura il nuovo anno accademico. Alle 18.30, nell’Auditorium dell’istituzione musicale, in piazza Porrino, sarà una grande festa della musica, con la presentazione dell’offerta formativa per il 2016/2017 e l’esibizione di musicisti di alto livello, tra docenti  e studenti del Conservatorio.

Novità di quest’anno è l’inaugurazione diffusa, con appuntamenti che  toccheranno oltre Cagliari (con il clou nella serata di martedì) anche Flumini di Quartu, Cuglieri e Iglesias. Un’iniziativa in linea con la politica, già da qualche tempo avviata dal Conservatorio, di portare avanti il dialogo e le collaborazioni con il territorio.

Fiore all’occhiello del concerto di martedì, diretto da Alberto Pollesel, sarà la “Misa a Buenos Aires”, per coro, pianoforte, bandoneon e archi di Martin Palmeri, compositore, direttore d’orchestra e di coro e pianista argentino. Conosciuta anche come “Misatango” questa composizione nata nel 1996 è un’opera che, pur mantenendo la forma della messa classica, introduce elementi del tango argentino. In questo modo il testo in latino si arricchisce di nuove forme espressive, senza però mai tradire la solennità richiesta a questo genere di composizioni. La “Misa a Buenos Aires” sarà preceduta dall’esecuzione di “Su Magnificat”, del compositore e musicologo Vittorio Montis, su testo di Antonio Pinna per coro e orchestra, e dell’esecuzione della composizione di Astor Piazzolla “Requiem ad patrem meum” per bandoneon, pianoforte e orchestra nell’arrangiamento di Matteo Casula.

Maestro del coro è Giuseppe Erdas. Mezzo soprano è Martina Serra. Al pianoforte ci sono Lorenzo Erdas e Matteo Casula. Al bandoneon c’è Fabio Furìa.

Domani, 9 novembre, alle 18.00, il concerto sarà eseguito nella Cattedrale di Iglesias, mentre giovedì 10 novembre, alle 18.00, arriverà nella chiesa di Sant’Anna di Cagliari. L’ultima replica è prevista sabato 12 novembre, alle 18.00, nella chiesa della Beata Vergine ad Nives di Cuglieri.

Conservatorio

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Seconda serata, a Cagliari, per Inaudita, il festival ideato e organizzato dall’Ensemble Spaziomusica, che ieri (venerdì 9) ha aperto i battenti della sua edizione numero sei. Ed è ancora un doppio appuntamento quello in programma al Centro Culturale la Vetreria, in via Italia a Pirri. Il primo, alle 19.00, ha per protagonista il Duo Alterno formato dal soprano Tiziana Scandaletti e dal pianista Riccardo Piacentini, considerato tra i più significativi punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico dal Novecento storico ai contemporanei. Con le sue esecuzioni di oltre settanta compositori italiani viventi, dal suo debutto a Vancouver nel 1997i il duo ha tenuto concerti e masterclass sulla musica contemporanea italiana in più di quaranta Paesi. Molti i compositori che hanno scritto per il sodalizio artistico di Tiziana Scandaletti e Riccardo Piacentini: tra questi, Giacomo Manzoni e Ennio Morricone. Nel suo concerto di domani (domenica 11), intitolato “En un moment, toute la vie – Musica al femminile“, il Duo Alterno con la partecipazione del flautista cagliaritano Enrico Di Felice, interpreterà brani di Alma Mahler, Gerhard Präsent, Teresa Procaccini, Beatrice Campodonico, Sonia Bo, Cathy Berberian, Ada Gentile, Daniela Terranova e dello stesso Riccardo Piacentini.

 A seguire, alle 21.00, riflettori puntati sul pianista sardo Walter Agus alle prese con pagine di musica di Mozart (Fantasia in Do min. K475), Mendelssohn (Romanze senza parole op. 19 n. 1 e n. 4) e Chopin (Ballata n.1 op.23; Polacca op.26 n.1; Mazurka op.6 n.1; Mazurka op. 17 n.4; Valzer op. 64 n.2). Diplomato nel 1993 al Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, nel corso della sua attività concertistica Agus si è esibito come solista, in gruppi cameristici dal duo al quintetto e con l’orchestra del Conservatorio di Cagliari, Pescara, con l’Orchestra Giovanile della Rai e di Santa Cecilia di Roma, riscuotendo consensi dalla critica e dal pubblico.

Il festival Inaudita si chiude martedì 13, con la terza e ultima serata in programma alla Vetreria. Si comincia alle 19.00 con i “padroni di casa”, ovvero l’Ensemble Spaziomusica, con Enrico Di Felice al flauto, Riccardo Leone al pianoforte e Roberto Migoni alle percussioni. In programma brani di Morton Feldman e, in linea col tema principale di queste edizione del festival all’insegna delle donne in musica, di due compositrici: la napoletana Alessandra Bellino e l’italo-argentina Marcela Pavia.  

L’ultimo atto, alle 21.00, è “Musica nuova per Monte Sirai”, un progetto didattico ideato dai Servizi Educativi della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e realizzato da giovani compositori e strumentisti del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” per un’applicazione per dispositivi mobili dedicata all’area archeologica di Carbonia. Accompagnati da slides e un video, i brani composti dai ragazzi verranno proposti in prima esecuzione assoluta dall’Ensemble Scisma, nato quest’anno in seno al laboratorio multidisciplinare del Conservatorio di Cagliari e dedicato all’elaborazione ed esecuzione di nuovi brani delle classi di Composizione e allo studio di importanti partiture del Novecento storico e contemporanee.

 Duo Alterno - Tiziana Scandaletti e Riccardo Piacentini