23 April, 2024
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L’Iglesias ha azionato la manovra di sorpasso sul Bosa in piena “Zona Cesarini e ha centrato l’11° risultato utile consecutivo (7 vittorie). E’ accaduto tutto tra l’89’ ed il 91′, protagonista il capitano Gianluigi Illario che prima ha procurato il calcio di rigore, poi trasformato da Mauricio Bringas, per il 2 a 2, poi ha battuto Adam Idrissi su assist di Antony Cancilieri, “incendiando” di entusiasmo il Monteponi che fino a due minuti prima temeva di rivedere lo spettro della sconfitta, sconosciuto dal 5 novembre 2023, quando perse 2 a 0 in casa con l’Ossese.

 

Giampaolo Murru ha presentato una formazione con due punte, Tomas Pavone e Nicolas Capellino, con una panchina “pesante”, nella quale si sono seduti, tra gli altri, inizialmente Fabio Mastino, Antony Cancilieri, Fabio Porru e Wellington Caverzan. La trasferta di Gavoi, conclusa con un pareggio per 3 a 3 quando la vittoria al 90′ (3 a 1) sembrava ormai acquisita, ha lasciato il segno e trasmesso alla squadra una voglia di rifarsi subito con l’ottava vittoria stagionale.

 

L’avvio è stato sostanzialmente equilibrato, privo di grandi occasioni da rete, ma l’Iglesias è apparsa determinata e il goal è arrivato al 27′, autore Nicolas Capellino, con un grande colpo di testa su assist di Mauricio Bringas.

 

Il Bosa ha accusato il colpo, l’Iglesias è sembrata in grado di controllare senza particolari problemi la sua prevedibile reazione, ma al 39′ è maturato improvviso l’episodio che ha riportato il risultato in parità: il centravanti del Bosa Giovanni Pinna si è lanciato in profondità sulla destra, Valentino Carubini ingenuamente lo ha toccato fallosamente all’altezza della linea dei 16 metri dell’area di rigore, il direttore di gara non ha avuto dubbi decretando il penalty anche se dalla prima foto allegata qualche dubbio resta sull’effettivo punto di contatto. Sul dischetto si è recato Martins Borges Elivelton che ha spiazzato Samuele Guddo, trasformando il calcio di rigore per l’1 a 1. Squadre al riposo in parità.

Alla ripresa del gioco l’Iglesias ha stentato a ritrovarsi e al 55′ il Bosa ne ha approfittato, guadagnandosi un secondo calcio di rigore con il quale ha operato il sorpasso: incursione di Giovanni Pinna nel cuore dell’area, tra Ayrton Hundt, Gioele Zedda e Fabio Porru, Samuele Guddo incautamente si è infilato tra gli ultimi due, uscendo a valanga sul centravanti avversario, impatti del piede sinistro del portiere sul piede sinistro dell’attaccante che è finito a terra. L’arbitro non ha avuto dubbi, fischiando il calcio di rigore. Sul dischetto si è recato lo stesso Giovanni Pinna, tiro forte sulla sinistra di Samuele Guddo che ha intuito ma non ha raggiunto il pallone che si è infilato imparabile all’angolino basso.

L’Iglesias ha accusato pesantemente il colpo, il Bosa ha cercato subito di approfittarne, andando più volte vicinissimo al terzo goal, sciupandone due in maniera clamorosa. Sul Monteponi è cresciuta il timore di vedere la squadra sconfitta dopo dieci risultati utili consecutivi ma ancora una volta il finale ha offerto emozioni forti, questa volta favorevoli all’Iglesias, presa per mano dal suo capitano, Gianluigi Illario. All’89’ il numero 10 dell’Iglesias ha controllato un pallone di petto, si è incuneato in area, è stato toccato fallosamente da un difensore e inevitabile è arrivato l’intervento del direttore di gare con il terzo calcio di rigore della giornata, per la disperazione di Neves De Matos Fortunato Diogo Jose e Gaston Agustin Ongania. Sul dischetto s’è portato Mauricio Bringas che ha calciato forte alla destra di Adam Idrissi, vanamente proteso in tuffo. Improvvisamente l’inerzia della partita si è capovolta all’inizio dei 7 minuti di recupero, e Gianluigi Illario ha firmato il sorpasso al 91′, con una conclusione a botta sicura su assist di Antony Cancilieri. Il capitano rossoblù è stato letteralmente travolto dai compagni, dal tecnico Giampaolo Murru, sono stati necessari un paio di minuti per riprendere il gioco.

Nei minuti finali non è accaduto più niente ed al triplice fischio finale è stata festa grande in campo e in tribuna tra i tifosi rossoblù dell’Iglesias e la delusione mista a incredulità di calciatori, tecnico e tifosi del Bosa arrivati numerosi a Iglesias.

La corsa dell’Iglesias continua, la vittoria sul Bosa è l’11° risultato utile consecutivo, 7 vittorie e 4 pareggi, per 25 punti, settimo posto in classifica. La squadra ha 7 punti di vantaggio sulla quota salvezza e 4 punti da recuperare sul quinto posto occupato dal Ghilarza che vale l’accesso ai play off promozione. E domenica prossima il calendario propone proprio la trasferta di Ghilarza, una partita che potrebbe aprire scenari nuovi nella stagione dell’Iglesias.

Iglesias: Guddo, Zedda (69′ Castanares), Pitzalis (46′ Porru), Hundt, Bringas, Piras, Carubini, Isaia (59′ Caverzan, 83′ Doneddu), Pavone, Illario, Capellino (52′ Cancilieri). A disposizione Daga, Mastino, Atzeni, Laplace. Allenatore: Giampaolo Murru.

Bosa: Idrissi, Grella, Mattiello, Ongania, Maquiesse, Ferrari (89′ Carta), Maganuco (89’ Mura), Unali, Neves, Pinna (78’ Carboni Roberto), Martins (60’ Di Angelo). A disposizione: Murtas, Arseni, Carboni Salvatore, Marras, Avellino. Allenatore: Salvatore Carboni.

Arbitro: Giuseppe Merlino di Pontedera.

Assistenti di linea: Alessandro Anedda di Cagliari e Alberto Crinò di Oristano.

Marcatori: 27’ Capellino (I), 39’ (rigore) Martins (B); 55′ (rigore) Pinna (B), 89′ (rigore) Bringas (I), 91′ Illario (I).

Note: ammoniti Hundt (I), Illario (I), Idrissi (B), Carubini (I).

Giampaolo Cirronis

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Il Carbonia di Marco Mariotti non si ferma neanche davanti al Muravera, si impone con i goal di Roberto Cappai (al quinto goal in sette partite disputate dall’esordio in maglia biancoblù) e Riccardo Cestaro (al secondo goal in quattro giorni dopo quello realizzato a Giugliano) e sale al sesto posto con 20 punti in 12 partite disputate, prima tra le sei squadre sarde del girone G del campionato di serie D.

Marco Mariotti deve fare ancora a meno di Fabio Mastino e Tamirr Berman e ripropone nell’undici iniziale Roberto Cappai e Marco Russu, tenuti inizialmente a riposo a Giugliano. Francesco Loi non può disporre dell’ex Marcello Angheleddu, a causa di un leggero infortunio, mentre nell’undici iniziale trova spazio l’altro ex, il fuoriquota Gioele Zedda.

Sul campo Is Collus di Santadi spira un fortissimo vento di maestrale, il Carbonia nel primo tempo lo ha alle spalle e cerca di trarne vantaggio, ma il primo brivido lo corre la difesa del Carbonia al 6′, quando Werther Carboni si oppone su una conclusione di Davide Moi. Il Carbonia affonda sulla fascia sinistra, dove è molto presente Cristian Stivaletta che serve un assist perfetto per Roberto Cappai, la cui conclusione trova pronto alla risposta l’estremo difensore del Muravera Filippo Vandelli, bravo a chiudere anche il successivo tentativo di Cristian Stivaletta da distanza ravvicinata.

Il Carbonia insiste e al 16′ sblocca il risultato. Roberto Cappai sfugge ai difensori ospiti e conclude a botta sicura, pallone sul palo e poi in fondo alla rete, nonostante il tentativo disperato di Davide Moi. Protestano i calciatori del Muravera per la rimessa laterale dalla quale è scaturito il goal, che sarebbe stata assegnata erroneamente al Carbonia. Il goal carica i biancoblù che al 25′ sfiorano il raddoppio con Marco Piredda, la cui conclusione da calcio da fermo sfiora in palo alla sinistra di Filippo Vandelli.

Roberto Cappai accusa un leggero problema muscolare e prima di complicare la situazione, chiede il cambio. Marco Mariotti, al 36′, inserisce al suo posto Ador Gjuci. Allo scadere del tempo, il Carbonia sfiora nuovamente il raddoppio con Fabio Fredrich, con un cross che scavalca Filippo Vandelli e impatta sulla parte superiore della traversa prima di terminare sul fondo.

Nel secondo tempo, con il vento a favore, il Muravera spinge subito sull’acceleratore, alla ricerca del goal del pareggio. Al 3′ sembra cosa fatta, quando Francesco Virdis trova lo spazio per una grande conclusione sotto la traversa ma trova sulla sua strada un grandissimo Werther Carboni che vola e gli nega la gioia del goal. Altro brivido per la difesa biancoblù all’8′, quando lo stesso Francesco Virdis sfonda sulla fascia destra, mette in mezzo un rasoterra invitante, sul quale il giovane Kalifa Kujabi si tuffa in scivolata ma arriva con un attimo di ritardo all’impatto con il pallone che sarebbe stato quasi certamente decisivo, a pochi passi dalla linea di porta. Di lì a poco prima Francesco Loi inserisce Giovanni Pinna per Gioele Zedda e Giacomo De Martis per Giuseppe Nuvoli, Marco Mariotti mette dentro Nicolò Agostinelli per Daniele Cannas, poi (12′) il Carbonia perde Marco Piredda per doppia ammonizione. Manca oltre mezz’ora, Marco Mariotti corre ai ripari e inserisce Joseph Tetteh per Nicola Serra e Cristiano Palombi per Cristian Stivaletta. Il Carbonia non rinuncia a costruire gioco e al 16′ Joseph Tetteh costringe Filippo Vandelli a distendersi per mettere il pallone in calcio d’angolo.

Al 21′, il Carbonia raddoppia! Calcio di punizione di Cristiano Palombi dalla fascia sinistra, Riccardo Cestaro sceglie il tempo giusto per l’inserimento e batte imparabilmente Filippo Vandelli! E’ il suo secondo goal in quattro giorni. Esplode la gioia dei calciatori biancoblù e tra le poche persone presenti sulla tribuna dello stadio di Santadi, chiuso per le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

Il Carbonia vede la meta della vittoria. Il Muravera ci prova fino alla fine ma senza lucidità e non costruisce azioni pericolose per la difesa del Carbonia. Werther Carboni svolge solo lavoro di ordinaria amministrazione. Finisce 2 a 0, il Carbonia vola al sesto posto e si propone come una delle più belle realtà del girone G.

Carbonia: Carboni, Friedrich (dal 41’ del secondo tempo Isaia), Serra (dal 14’ s.t. Tetteh), Cestaro, Bagaglini, Piredda, Stivaletta (dal 14’ s.t. Palombi), Cappai (dal 36’ p.t. Gjuci), Salvaterra, Cannas (dall’11’ s.t. Agostinelli), Russu. A disposizione: Bigotti, Odianose, Costa, Soumare. All. Marco Mariotti.

Muravera: Vandelli, Zedda (dal 10’ s.t. Pinna), Loi, Geroni (dal 26’ s.t. Kadi), Legal, Moi, Cadau, Nuvoli (dal 10’ s.t. Demartis), Nurchi, Kujabi, Virdis. A disposizione: Atzori, Fangwa, Minerba, Pani, Savage, Vignati. All. Francesco Loi.

Arbitro: Simone Gavini di Aprilia (assistenti di linea Davide Lanzellotto di Roma 2 e Vickraj Andrea Gookooluk di Civitavecchia).

Marcatori: al 16’ del primo tempo Cappai, al 21’ del secondo tempo Cestaro,

Note: Espulso al 12’ del secondo tempo Piredda per doppia ammonizione. Ammoniti: Russu, Moi, Bagaglini ed Agostinelli.

Vediamo l’intervista con l’allenatore del Carbonia, Marco Mariotti,

l’intervista con il direttore sportivo del Carbonia Andrea Colombino,

l’intervista con il bomber Roberto Cappai,

l’intervista con l’allenatore del Muravera Francesco Loi,

l’intervista con il direttore sportivo del Muravera Sebastian Puddu.

     

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Un goal del solito Samuele Curreli, 15° stagionale (10 in Coppa Italia, 5 in campionato), oggi non è bastato al Carbonia per vincere sul difficile campo del Bosa che ha rimontato il goal subito ed ha imposto alla squadra di Andrea Marongiu il terzo pareggio stagionale esterno (ancora per 1 a 1, dopo quelli di Ghilarza ed Ossi, per la prima volta dopo essere passata in vantaggio). Il pareggio, comunque, consente al Carbonia di tenere il primato solitario in classifica, con un punto di vantaggio sulla coppia formata dal Castiadas (passato 2 a 0 ad Arbus) e dalla Ferrini (impostasi in rimonta, 3 a 2, sul Guspini di Giampaolo Murru). Hanno vinto anche la Nuorese, 3 a 0 sulla San Marco Assemini ’80, e l’Ossese, 4 a 2 in rimonta a Li Punti. Secondo stop consecutivo, invece, per l’Atletico Uri di Massimiliano Paba che, dopo il ko di Carbonia, ha perso in casa con il Ghilarza, 2 a 1, ed ora vede la capolista Carbonia lontana ben nove lunghezze. Sugli altri campi, il Taloro è tornato alla vittoria, in casa, con il 2 a 0 sul La Palma Monte Urpinu; Kosmoto Monastir-Porto Rotondo è terminata 0 a 0.

Il pari odierno, al di là della piccola delusione per essere stato ripreso nella ripresa dopo il goal del vantaggio di Samuele Curreli maturato alla mezz’ora del primo tempo, va archiviato con soddisfazione dal Carbonia, unica squadra ancora imbattuta, con un bilancio di 6 vittorie e 3 pareggi, 15 goal segnati e 6 subiti, ed una classifica ampiamente positiva. Il primato solitario, calendario alla mano, assume un significato che va al di là del singolo punto di vantaggio sulle più immediate inseguitrici Castiadas e Ferrini, dei quattro sulla Nuorese e dei cinque sull’Ossese. Il Carbonia, infatti, dopo nove giornate di campionato, ha già incontrato ben sei delle sette squadre che lo seguono dalla seconda all’ottava posizione. L’unica a non aver ancora incrociato la strada del Carbonia, è il Castiadas, attesa il 22 dicembre al Comunale “Carlo Zoboli”, alla 15ª giornata, giro di boa del campionato. Fino ad allora, i biancoblu incontreranno formazioni di “seconda fascia” e, almeno sulla carta, dovrebbero avvantaggiarsi sulle dirette concorrenti per la promozione finale che, intanto, sono attese da diversi scontri diretti, ad iniziare da domenica prossima, con Castiadas-Nuorese; seguiranno all’11ª Atletico Uri-Ossese e Nuorese-Ferrini; alla 12ª Ferrini-Atletico Uri e Ghilarza-Castiadas; alla 13ª Bosa-Ferrini; alla 14ª Bosa-Atletico Uri, Ghilarza-Nuorese ed Ossese-Castiadas.

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Tredici concerti in quattro giorni con nomi di rilievo della musica e del jazz mondiale nell’incantevole scenario della rocca medievale di Castelsardo, insieme a laboratori e reading che arricchiranno un cartellone proposto dall’associazione Jana Project e con la direzione artistica del musicista Enzo Favata. Dal 22 al 25 agosto appuntamento con la diciannovesima edizione del Musica sulle Bocche International Jazz Festival, in programma nella splendida cornice di Castelsardo, uno dei luoghi più caratteristici e ricchi di storia della Sardegna. I concerti saranno collocati all’interno del borgo storico dei Doria, nelle terrazze e nei giardini che si affacciano sul mare e che si aprono verso l’Asinara da una parte e la Corsica dall’altra, mentre anche per questa edizione i concerti all’alba e al tramonto costituiranno dei momenti di particolare intensità e richiamo.

Dopo la lunga esperienza a Santa Teresa Gallura, il Festival riparte così da un altro incantevole scenario del nord Sardegna dove la rassegna jazz si caratterizzerà anche quest’anno per l’apertura ad altri generi musicali e artistici, come la musica elettronica, le espressioni più alte della tradizione popolare della Sardegna.

Protagonisti a Castelsardo saranno il quartetto di Antonio Faraò insieme al grande sassofonista statunitense Dave Liebman, la pianista islandese Sunna Gunnlaugs, il jazz flamenco dello spagnolo Antonio Lizana, i brasiliani del 3G Trio, il pianista finlandese Sid Hille, il virtuoso del clarinetto basso Sauro Berti, la contrabbassista Rosa Brunello y Los Fermentos, Piero Bittolo Bon Quintet, il bluesman Francesco Piu, il clarinettista Marco Colonna, il Crossing Quartet guidato da Enzo Favata, il vibrafonista Pasquale Mirra, la musica elettronica con Saffronkeira ed il Coro a cuncordu di Castelsardo.

Il Festival ospita inoltre il progetto “JAIN – Jazz and Interculturalism”, co-finanziato dal programma comunitario Creative Europe, che prevede la permanenza per dieci giorni, dal 20 al 30 agosto, di trenta giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania e Sardegna, insieme ai rappresentanti delle tre organizzazioni partner, Nisville Foundation, Syri Blu e Jana Project. Per tutta la durata del soggiorno i giovani saranno impegnati in prove collettive, performance, concerti e jam session.

Musica sulle Bocche è uno degli eventi culturali di maggior rilievo in Sardegna, sia per la caratura degli artisti ospiti, sia per quella particolare formula di simbiosi tra musica e paesaggio che ne ha decretato il successo fin dalle primissime edizioni, con i celebri concerti all’alba e al tramonto nell’ambiente naturale. Anche per questo da diversi anni Musica sulle Bocche si colloca tra i festival jazz più amati dal pubblico nei sondaggi nazionali.

Biglietti e abbonamenti sono disponibili nei luoghi dei concerti e presso libreria Mondadori a Castelsardo, oltre che nell’InfoPoint allestito in Piazza Nuova (ore 18.00-23.00). È possibile inoltre prenotare i biglietti al numero dell’infoline 344 0699882. Per eventuali variazioni e tutti gli aggiornamenti si consiglia si consultare il sito internet e la pagina Facebook del Festival. Oltre a formule di ingresso ed abbonamento a costi molto contenuti (tutte le informazioni sul sito del Festival), quest’anno Musica sulle Bocche propone anche la formula abbonamento-sostenitore a 60 euro per tutti gli spettacoli, posti riservati nelle prime file e la carta MsBCard. La carta sconti può essere utilizzata per acquisti negli esercizi commerciali convenzionati durante il periodo dal 20 al 30 agosto a Castelsardo.

Il Festival Musica sulle Bocche è supportato da Unione Europea, Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Sport e Spettacolo e Assessorato al Turismo), Comune di Castelsardo e Fondazione di Sardegna. Il festival (il cui marchio “Musica sulle Bocche” è depositato dall’associazione Jana Project), inoltre fa parte dell’European Jazz Network, della rete italiana I-Jazz, del Sardinia Jazz Network, e da quest’anno è membro dell’ATS “Isola del Jazz” con i festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, “Calagonone Jazz Festival” e “Time in Jazz”.

Il programma

Il via alla diciannovesima edizione del Festival Musica sulle Bocche sarà dato giovedì 22 agosto. A partire dalle 11.00, presso l’InfoPoint di Piazza Nuova (che sarà il quartier generale del Festival) saranno presentate tutte le attività in cartellone.

Ad inaugurare il programma delle attività e dei laboratori sarà il vibrafonista e percussionista Pasquale Mirra, che alle 12.00 coinvolgerà i bambini dai cinque anni e i loro genitori nel libero laboratorio musicale “Tutto è suono” (l’iscrizione è gratuita). Il primo appuntamento sarà presso la Sala XI per una avventura che proseguirà per tutti i giorni del Festival e che porterà alla scoperta di tutti i suoni che ci circondano per farne scaturire ritmi e melodie e divertirsi tutti insieme.

Ad aprire la serie dei concerti sarà invece alle 19 il Francesco Piu Trio, con una esibizione al tramonto al Parco Lu Grannaddu (ingresso libero). Accompagnato da Gianfranco Marongiu alle percussioni e Paolo Succu alla batteria, il cantante e chitarrista isolano proporrà una miscela esplosiva di blues, funky, rock e soul. Accompagnando la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica, partendo da Osilo questo giovane bluesman negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama italiano ed internazionale e ha avuto ha avuto l’onore di aprire concerti per grandi artisti quali John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan e di calcare il palco con artisti del calibro di Tommy Emmanuel, Eric Bibb, Roy Rogers, Eugenio Finardi, Fabio Treves e molti altri. Il suo ultimo album “Peace & Groove”, nato dalla collaborazione con lo scrittore Salvatore Niffoi, è stato subito inserito dalle riviste specializzate tra i migliori dischi dell’anno e rappresenta un ulteriore svolta di Piu verso sonorità più soul e rhythm’n’blues.

La serata di giovedì 22 proseguirà con il concerto del Piero Bittolo Bon Quintet. Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI, l’estroso e visionario polistrumentista presenterà il suo progetto originale “Bread & Fox”, in cui le idee dell’artista veneziano si sintetizzano in un combo in bilico tra groove ed atmosfere contemporanee. Alternando composizioni originali di Bittolo Bon a riletture di pagine di alcuni grandi compositori quali Arthur Blythe, Ornette Coleman ed Henry Threadgill, il quintetto, forte di un approccio all’interplay rigoroso quanto personale, alterna scrittura ed improvvisazione, in un concerto realizzato in collaborazione in collaborazione con I-Jazz – progetto Nuova Generazione Jazz 2019.

Insieme a Bittolo Bon (al sax alto e clarinetto basso) ci saranno Filippo Vignato al trombone, Glauco Benedetti al basso tuba, Andrea Grillini alla batteria e Alfonso Santimone al pianoforte. Quest’ultimo è, insieme al leader, impegnato da anni all’interno del collettivo El Gallo Rojo. Santimone e Bittolo Bon hanno inoltre partecipato come docenti e coadiutori di Tim Berne al Progetto Didattico Massimo Mutti e presenteranno per l’occasione anche il lavoro svolto con gli allievi del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.

La lunga notte musicale di Castelsardo proseguirà poi dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night. Jam e dj set animeranno l’appuntamento che si ripeterà per le serate del festival, in cui non mancheranno le sorprese per il pubblico (l’ingresso è libero).

Il programma di venerdì 23 agosto si aprirà alle 11.30, presso la Sala XI con la musica di Sauro Berti. Clarinetto basso del Teatro dell’Opera di Roma, il musicista vanta collaborazioni con le più importanti orchestre italiane, è apprezzato all’estero e ha suonato con artisti di fama internazionale come George Prêtre, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Pierre Boulez e Zubin Mehta. Vero virtuoso dello strumento, Berti ha inoltre partecipato come solista al ClarinetFest 2008 di Tokyo e agli ultimi sei ClarinetFest svoltisi a Porto, Austin, Los Angeles, Lincoln ed Assisi. Nutrita anche la produzione in studio, tra cui spiccano i cd “Suggestions” (Edipan) e “Solo Non Solo” (Parma Records).

Alle 19 protagonista in Piazza della Misericordia l’Antonio Lizana Trio. Cantante flamenco e sassofonista allo stesso tempo, capace di interpretare entrambi i ruoli con una grazia e una coerenza che lo rendono inimitabile, Lizana sarà accompagnato da José Manuel León alla chitarra flamenca ed Adrián Trujillo alle percussioni. Nella sua performance l’artista ripercorrerà il viaggio dei suoi tre album “De Viento”, “Quimeras del Mar” ed “Oriente”. La sua musica attraversa il mondo intero, mescolandosi in maniera omogenea a flamenco e jazz, ricca della sua caratteristica sonorità, in una formazione che arricchisce la potenza espressiva dei singoli musicisti.

Non solo concerti ma anche momenti di riflessione sulla musica e su come opere e artisti hanno influenzato la società della loro epoca. “1969: Guarda che Luna! Le musiche di un anno incredibile dall’allunaggio a Woodstock” è il tema dell’incontro con Franco Bergoglio, autore del libro “I giorni della musica e delle rose” (Stampa Alternativa 2018). Sarà una conversazione che si arricchirà di ascolti guidati in cui Bergoglio parlerà delle musiche degli anni ’68 e ’69 e racconterà un pezzo della nostra storia attraverso quel potentissimo cocktail di rock, blues, prog, avanguardia, jazz, soul e funk che ha cambiato per sempre il nostro universo sonoro e non solo. Appuntamento alle 20.00, presso Piazza della Misericordia. dopo il concerto di Antonio Lizana.

Due stelle del firmamento jazz internazionale per una serata imperdibile. Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI il festival Musica sulle Bocche ha l’onore di accogliere lo straordinario pianista italiano Antonio Faraò che ospita nel suo quartetto il sassofonista statunitense Dave Liebman, uno dei grandi protagonisti della generazione che traghettò le invenzioni di Coltrane e Miles Davis verso il jazz-rock. Sarà una serata dove Faraò e Liebman (affiancati da Ameen Saleem al contrabbasso e Bruce Ditmas alla batteria), si avventureranno in una esplorazione senza limiti tra di nuovi brani originali e alcuni standard.

Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, pianista ammirato da Herbie Hancock, Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Non a caso nel 2015 e nel 2018 è stato invitato a Parigi e a San Pietroburgo all’International Jazz Day, evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite, assieme a Herbie Hancock, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau, Branford Marsalis, Kurt Elling e molti altri artisti della scena jazz mondiale.

La carriera di David Liebman ha attraversato quasi cinquant’anni, all’inizio degli anni settanta come sassofonista / flautista dei gruppi di Elvin Jones e Miles Davis, continuando da allora come band leader. Ha suonato in oltre cinquecento registrazioni con quasi duecento sotto la sua guida e co-leadership. Le sue band nel corso degli anni hanno incluso musicisti famosi come John Scofield, Richie Beirach, Bob Moses, Billy Hart ed altri. Attualmente insegna alla Manhattan School of Music ed è un docente ospite al Berklee College of Music. Nell’insegnamento jazz è un rinomato docente e autore di numerosi libri di riferimento, mentre l’autobiografia “What Is Is – La vita di un artista jazz” è uno sguardo affascinante sulla sua carriera.

La grande notte della musica a Castelsardo proseguirà dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario con il Jazz Club Night (ingresso libero). Un appuntamento che sarà animato dalle jam dei giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania, Sardegna, a Castelsardo per la residenza artistica inserita nel progetto Jain.

I concerti all’alba sono da sempre uno dei tratti distintivi del festival Musica sulle Bocche. Anche a Castelsardo l’appuntamento verrà rispettato con una esibizione che renderà omaggio alle grande ricchezza delle tradizioni locali. Sabato 24 agosto, alle 6.00 del mattino, con partenza dal sagrato della Cattedrale, il Coro a cuncordu di Castelsardo percorrerà alcuni dei luoghi più suggestivi del borgo storico dei Doria, tra canti sacri e profani.

La tradizione del canto a cuncordu, polifonia di quattro voci maschili con repertorio quasi esclusivamente religioso, è rappresentato in diversi paesi della Sardegna, soprattutto, durante i riti della Settimana Santa. Il Cuncordu di Castelsardo è uno dei cori che mantiene viva questa tradizione tramandata attraverso i secoli. Il direttore e curatore del Cuncordu è Giovanni Pinna, con una lunga carriera costellata di concerti in giro per il mondo e dedicata alla conservazione di questo prezioso patrimonio immateriale della Sardegna. Il gruppo ha avuto negli anni vari avvicendamenti ed oggi, oltre a quella di Giovanni Pinna (contra), si avvale delle voci di Pietro Sanna (basso), Nicola Sini (voce), Gianni Pinna (voce), Mariano Sini (falsetto) e Piergiuseppe Pinna (falsetto).

Al termine del concerto il festival riserva uno speciale omaggio a Pietro Sassu, etnomusicologo e compositore sassarese, scomparso nel 2001 che quest’anno avrebbe compiuto ottant’anni. Grazie alla partecipazione del figlio Simone Sassu, anch’egli musicista e curatore dell’archivio, verrà ripercorsa l’intensa attività dello studioso, insegnante e ideatore di eventi legati alla musica nelle più svariate forme, dalla musica colta a quella popolare. Alla fine degli anni Cinquanta, mentre già suonava nelle orchestre più importanti (in particolare in quella della Rai di Roma), Pietro Sassu inaugurò, infatti, a Sassari la sua pionieristica attività di etnomusicologo. Il database (consultabile on line all’indirizzo https://hymnos-fondosassu.com/) contiene oggi materiali riguardanti le ricerche che lo studioso ha svolto in Sardegna a partire dall’inizio degli anni sessanta del Novecento, un tesoro di inestimabile valore che PietroSassu ha lasciato alle generazioni future. L’appuntamento si terrà nella Sala XI, al termine del percorso dei cantori.

La ricerca del suono avviene in solitudine, pensando, creando e liberandosi delle maschere con cui ci si avvicina agli altri. Erodendo i limiti tecnici e fisici sui propri strumenti di comunicazione si ottiene il silenzio, condizione privilegiata in cui agire nel suono. È da questo assunto che parte la ricerca di Marco Colonna, protagonista alle 11.30 nella Sala XI del castello dei Doria del concerto “Metamorphosis of the moment”. Sax alto, clarinetto basso e clarinetto piccolo sono gli strumenti che il musicista utilizzerà in una performance che spazierà dalla musica etnica a quella contemporanea, passando per il jazzcore e l’improvvisazione.

Il ricchissimo programma serale della terza giornata del festival si aprirà alle 19.00, in Piazza della Misericordia, con il concerto al tramonto del Trio 3G. Tre musicisti, tre strumenti, tre carriere indipendenti, la stessa famiglia. Figli dei più grandi nomi della scena musicale brasiliana, Adriana Godoy (voce), Tico d’Godoy (sassofono) e Frederico Godoy (pianoforte) sono tre cugini che combinano la passione per la musica in un lavoro originale, con una formazione insolita al servizio della musica brasiliana e nella quale si distinguono per gli arrangiamenti moderni, gli “swingados” e le interpretazioni uniche. Se Adriana Godoy  mostra tutta la sua versatilità e la forza vocale della sua carriera ventennale da cantante, Tico da ormai due decenni porta il suo eclettismo musicale, che lo ha plasmato come sassofonista, in svariate collaborazioni con band di rilievo come Trincheira MPBJazz e GroofBoogaloo, mentre Frederico dal 1995 scrive la sua storia di pianista dove, oltre al suo lavoro come compositore ed arrangiatore, accompagna l’Orchestra Sinfonica di Arte Viva.

Cosa accadde alla fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta? Qualcosa che sconvolse il modo di ascoltare e raccontare la musica. Nacquero infatti le radio “libere”, piccole emittenti che portarono una ventata di novità nel panorama musicale nazionale. E con le radio nacque la voglia di narrare una storia diversa, esattamente quella che racconterà Giampaolo Cassitta nel reading “La musica che girava intorno”. Appuntamento alle 2.00, presso Piazza della Misericordia. Un viaggio lungo un’ora, per ricordare quello che siamo stati, quello che potevamo diventare e quello che siamo rimasti. Da “Lugano addio” di Ivan Graziani, passando per De Gregori, Fossati, De André, Dalla, gli Area, la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso, Guccini e le parole di Umberto Eco, Roland Barthes, Oriana Fallaci, Stephen King, Amado, ed i colori di Matisse, Picasso e Gaudì. Tutto questo ben miscelato da un dj d’eccezione. Autore di numerosi saggi, racconti e romanzi, Giampaolo Cassitta ha pubblicato nel 2017 il romanzo “Dolci, sante e marescialli”, ironico e brillante affresco della provincia italiana degli anni cinquanta.

Donna e leader, musicista e frontwoman. Alle 21.30, nella Terrazza Sala XI, riflettori puntati su Rosa Brunello y Los Fermentos per un concerto dal sapore ipnotico. Così, infatti, descrivono la propria musica gli stessi protagonisti: «Particelle della materia che sotto l’azione del fermento si muovono violentemente, lottando per ricomporsi con un nuovo ordine, in un ciclo senza fine. Una metafora chimica per una musica alchemica, organica e in continuo divenire». Affiancata da Michele Polga al sax tenore, Frank Martino alla chitarra elettrica e live electronics e Luca Colussi alla batteria, Rosa Brunello, giovane realtà della scena jazz nazionale, si inserisce con grande ricchezza di idee nel prezioso filone dei contrabbassisti-leader che sanno mettersi al servizio della musica, dando un supporto ritmico e nel contempo offrendo una cornice contrappuntistica. Los Fermentos permettono alla musica di dipanarsi con agilità e libertà, mettendo in luce una salda interazione tra i componenti, stimolata e favorita dal lavoro della stessa leader.

La terza giornata del Festival si chiuderà all’insegna della musica elettronica. Dalle 23.00, nella Terrazza del castello dei Doria, Saffronkeira presenta il suo ultimo album “Automatism”. È il quinto lavoro dell’artista sardo (all’anagrafe Eugenio Caria), pubblicato dalla prestigiosa etichetta Donovali Records e che giunge a distanza di quattro anni dalla pubblicazione di “Synecdoche” e di sette anni dal monumentale “A New Life”. Nel suo lavoro Saffronkeira affronta ancora una volta il tema della mente e delle relazioni che la legano ai comportamenti inconsci. Automatism diviene così il terreno di indagine musicale di quei meccanismi della mente in cui una piccola deviazione dall’ordinario origina un momento creativo.

Il concerto all’alba è uno dei momenti più attesi del festival Musica sulle Bocche. Quest’anno ad ospitare il tradizionale appuntamento sarà il prato sotto la Cattedrale di Castelsardo (Piazza Spalti Manganella), che si affaccia verso il mare da cui sorgerà il sole. A partire dalle 6 di domenica 25 agosto protagonista dell’evento sarà la pianista islandese Sunna Gunnlaugs (ingresso libero). La sua musica si adatta perfettamente al contesto, esattamente come durante le composizioni. L’artista travolge infatti l’ascoltatore con il suo senso melodico, indugiando invece nei momenti di tranquillità: tensione e liberazione fanno parte della sua essenza. Il suono durante le sue esibizioni in solo tende talvolta ad immergersi negli standard del jazz americano e occasionalmente sul melodico pop ma, in qualsiasi forma si manifesti, sa intrecciarsi perfettamente nel tessuto musicale di Sunna, perché la musicista islandese ha appreso che la connessione diretta tra l’artista, lo strumento e il pubblico durante un assolo è diversa da ogni altra esperienza un musicista possa avere sul palco.

La mattinata proseguirà con la presentazione del progetto Jain – Jazz and Interculturalism che coinvolge trenta giovani musicisti provenienti da Serbia, Albania e Sardegna. Dopo la prima tappa in Serbia, nella citta di Nis, in occasione del Nisville Festival dal 3 al 13 agosto, i giovani saranno a Castelsardo dal 20 agosto in occasione del Festival e ci resteranno fino al 30 per delle giornate di prova e performance collettiva. Nella mattinata di sabato i ragazzi presenteranno il loro lavoro al pubblico a partire dalle 11.30, nella Sala XI presso il castello dei Doria.

L’ultima serata di Musica sulle Bocche sarà all’insegna delle sorprese e delle contaminazioni musicali. Al tramonto a partire dalle 19 in Piazza della Misericordia spazio al pianista finlandese Sid Hille con il suo F# Trio, completato da Jori Huhtala al contrabbasso e Markus Ketola alla batteria. Il progetto ha inizio nel 2016, dove fa il suo esordio al leggendario Pori Jazz Festival. F# è essenzialmente un trio di pianoforte, ma con alcuni colpi di scena: Hille suona il Fender Rhodes invece del tradizionale pianoforte acustico, utilizzando una vasta gamma di effetti, suoni, espressioni e loop. Anche Huhtala modifica con l’elettronica il suono del suo basso acustico e Ketola manipola loop e campioni dei suoi live, creando così paesaggi sonori completi e spontanei. L’approccio un po’ anarchico nelle loro esibizioni ha suscitato molto interesse tra il pubblico e la critica. Durante il tour di successo F# hanno inciso lo scorso anno il loro primo album, “The wannsee punk”, completamente improvvisato.

A chiudere il programma dei concerti della diciannovesima edizione del festival Musica sulle Bocche sarà Enzo Favata con il suo Crossing Quartet. Il musicista algherese (al sax soprano e clarinetto basso) salirà sul palco della Terrazza Sala XI, alle 21.30, accompagnato da Pasquale Mirra al vibrafono, Rosa Brunello al basso elettrico e UT Gandhi alla batteria. La band ha avuto un grande successo nella sua recente tournée in Giappone, dove è stata definita dalla stampa come capace di “una musica visionaria in cui il sapore selvatico del Mediterraneo si lega ai ritmi ipnotici dell’Etiopia e le atmosfere balinesi, dando vita ad una poesia dalla potenza sonora unica”. Entrare in contatto con l’Enzo Favata Crossing Quartet significa immergersi in un caleidoscopio di suoni e stili musicali dalle molteplici forme. Un vortice, tra minimalismo, space rock, jazz contemporaneo, musica elettronica e world jazz, combinati dal suono originale del sax soprano, la forza stilistica di uno dei più grandi vibrafonisti europei come Pasquale Mirra ed il sapore rock del basso e batteria.

Un grande concerto che precederà l’ultimo appuntamento dalle 23.00, in Piazza del Novecentenario, e con ingresso libero con il Jazz Club Night, jam e dj set per chiudere in musica la diciannovesima edizione del festival.

Chiuso il cartellone musicale, Musica sulle Bocche proporrà altri tre appuntamenti, a completamento di un programma ricco di eventi collaterali nel segno della multidisciplinarietà artistica. Lunedì 26 agosto, alle 18, andrà in scena l’esito finale del laboratorio teatrale “Orizzonte Unico Confine”, tenuto nei giorni del festival da Vittoria Nicoli – Regia Peregrina, frutto del terzo anno di collaborazione tra Musica sulle Bocche e la compagnia Teatri Peregrini e il suo Noborders Performance Art Festival di Santa Teresa Gallura. Orizzonte Unico Confine è un gruppo aperto, creato da officine peregrine teatro e composto da attori professionisti e improvvisati, da migranti, indigeni e turisti che si pone in viaggio verso un orizzonte di storie. Il laboratorio è un evento dedicato per Musica sulle Bocche con lo scopo di creare intersezioni narrative tra musicisti, abitanti, turisti e luoghi pulsanti di Castelsardo nelle giornate imperdibili del festival. La performance sarà il primo step del viaggio che il gruppo porta avanti da metà luglio e che vedrà la sua conclusione con lo spettacolo finale di dicembre su migrazione e radici.

Due incontri chiuderanno invece il progetto europeo Jain – Jazz and Interculturalism. Il primo, in programma martedì 27 agosto alle 11, sarà incentrato sul tema “Audience Development – I festival jazz e il loro pubblico”, e a cui parteciperanno le associazioni Jana Project, la serba Nisville Foundation e l’albanese Syri Blu. Nel corso dell’iniziativa si cercherà di capire come la musica jazz possa diventare uno strumento socialmente inclusivo tra i giovani e nelle comunità multietniche, e come le organizzazioni culturali possono lavorare per aumentare la consapevolezza e supportare i cittadini nell’uso della musica quale strumento per costruire comunità culturalmente diverse e socialmente inclusive.

Il secondo incontro, in programma giovedì 29 agosto e dal tema “Jazz e comunità multiculturali” sarà un dibattito aperto a cui saranno chiamati ad intervenire amministratori locali, rappresentanti delle istituzioni, operatori culturali, dell’informazione e della scuole, con l’obiettivo di confrontarsi sull’uso della cultura per diffondere tolleranza, diversità culturale e dialogo interculturale tra giovani di diverse comunità etniche. (Luogo e orario saranno resi noti nei prossimi giorni).

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La splendida 26enne modella boema Ivana Mrazova ha tagliato il nastro inaugurale del Porto Cervo Wine & Food Festival: la madrina della manifestazione, ha dato il via alla seconda giornata della rassegna enogastronomica che si è aperta oggi al grande pubblico della Costa Smeralda. Al taglio inaugurale hanno partecipato anche il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda; l’amministratore delegato di Smeralda Holding, Mario Ferraro e Franco Mulas, Area manager di Marriott Costa Smeralda, la catena alberghiera che gestisce gli alberghi Cala di Volpe, Hotel Cervo, Pitrizza e Romazzino, di proprietà di Qatar Holding.

«Ringrazio Smeralda Holding per questa grande manifestazione – ha detto il sindaco Roberto Ragnedda – che rappresenta un importante momento di confronto con i produttori ai quali guardiamo con orgoglio per i grandi risultati ottenuti al Vinitaly.»

Mario Ferraro, amministratore delegato di Smeralda Holding, ha dichiarato: «Smeralda Holding da tempo ha attuato una strategia di diversificazione dell’offerta turistica ponendosi due obiettivi: la penetrazione di nuovi segmenti di mercato e l’allungamento della stagione. Con il Porto Cervo Wine & Food Festival abbiamo creato una piattaforma per fare conoscere le eccellenze enogastronomiche e comunicare al mercato che la Sardegna non è solo mare, ma ha anche tante altre attrazioni da vivere tutto l’anno e non solo d’estate».

Franco Mulas, Area manager di Marriott Costa Smeralda, ha ringraziato il team che ha organizzato l’evento e soprattutto i partner dell’iniziativa «che sposano la manifestazione anno dopo anno. Ogni edizione lavoriamo per rinnovare la rassegna: in questi mesi, abbiamo stretto accordi con i festival del vino di Miami e New York per l’internazionalizzazione del Porto Cervo Wine & Food Festival».

Ottima la risposta di pubblico nella vetrina del Conference Center dell’hotel Cervo: i tanti appassionati hanno trascorso un pomeriggio tra gli stand delle migliori produzioni enogastronomiche della Sardegna e del resto dell’Italia, con le degustazioni offerte dalle 50 cantine e dalle 25 aziende alimentari che stanno partecipando alla manifestazione. Sempre maggiore rilevanza stanno ottenendo gli eventi collaterali sviluppati all’interno della rassegna: ieri pomeriggio si è svolto il primo talk show dedicato al mercato americano, mentre stamattina l’argomento trattato da Alessandro Torcoli, editore di Civiltà del Bere, e dai suoi ospiti è stato quello dei cambiamenti climatici e le opportunità offerte dalla Sardegna per gli investimenti nel settore vitivinicolo.

Mike Veseth, giornalista di The Wine Economist, ha illustrato giovedì pomeriggio, nel primo dibattito della giornata introduttiva della rassegna riservata agli operatori,  le caratteristiche del mercato americano, dove l’Italia rappresenta il primo Paese esportatore davanti a Francia e Spagna. Veseth ha svelato le nuove tendenze del settore, pilotate dalle esigenze delle nuove generazioni: «La grande novità del mercato USA è il vino in lattina – ha spiegato Mike Veseth -. Non c’è nulla di romantico nel vino in lattina, ma questa confezione alternativa consente di raggiungere segmenti di mercato a vantaggio dei più giovani». Anche Sandro Sartor, manager della multinazionale Constellation Brands e Ruffino, ha confermato le nuove tendenze: «La lattina viene scelta perché è una novità e si adatta alle esigenze attuali del mercato». L’economista ha mostrato i grafici che disegnano la crescita esponenziale dei vini di media e alta gamma, dagli undici dollari in su, e dei rosati. Qual è il vino più adatto al mercato USA? «Ai giovani americani piace scoprire nuovi vini, quello più rispondente ai loro gusti è il vermentino», ha concluso Veseth.

Nel dibattito di questa mattina sono intervenuti: Vittorio Moretti, patron delle Cantine Sella&Mosca; Giordano Emendatori, titolare delle Cantine Masone Mannu; Giancarlo Demuro, manager di Vigne Surrau; Valentina Argiolas, titolare dell’omonima cantina; Giovanni Pinna, direttore tecnico di Sella&Mosca e Umberto Trombelli, enologo e consulente di varie cantine sarde. Durante il confronto è emersa la necessità da parte degli imprenditori del settore di fare sistema per promuovere il brand Sardegna e con esso anche i vini maggiormente identificativi. In questo senso, l’isola ha mantenuto salde le radici produttive continuando a valorizzare i vitigni autoctoni, la cui forte identità può rappresentare la forza dei vini sardi sui mercati esteri. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, sempre più cantine stanno elaborando sistemi di viticoltura “di precisione”: con modelli legati a stazioni climatiche che elaborano elementi statistici e informazioni in grado di anticipare i fenomeni atmosferici.

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Con un totale di 213 medaglie assegnate si è conclusa la V edizione del concorso enologico internazionale Grenaches du monde, organizzato in Sardegna.

Durante la serata “La notte dei Grenaches” organizzata a Cagliari nei locali dell’ex Manifattura tabacchi, sono stati annunciati i nomi dei vini vincitori.

I cento giurati del concorso hanno premiato 213 vini tra i 684 campioni analizzati dai 100 giurati. Le etichette provenivano da 8 diversi paesi. Tra i riconoscimenti, 104 sono state le medaglie d’oro, 87 quelle d’argento e 22 quelle di bronzo.

All’Italia, pari merito con la Francia, sono andate in tutto 51 medaglie, di cui 44 alla Sardegna. Alla Spagna sono invece state assegnate ben 108.

In dettaglio:

SPAGNA 55 oro, 41 argento, 12 bronzo – per un totale di 108

FRANCIA 28 oro, 22 argento, 1 bronzo – per un totale di 51

SARDEGNA 18 oro, 21 argento, 5 bronzo – per un totale di 44

ALTRE ITALIA 3 oro, 3 argento, 1 bronzo – per un totale di 7

MACEDONIA 1 bronzo

AUSTRALIA 1 bronzo

SUD AFRICA 1 bronzo.

Durante la serata è stato consegnato ufficialmente il testimone per l’organizzazione del concorso internazionale alla Catalogna, che si svolgerà ad aprile del 2018 nella Regione di Terra Alta, zona dove si coltiva il Grenaches bianco.

A salutare e ringraziare gli organizzatori anche il vice presidente della Regione Sardegna, Raffaele Paci che ha voluto sottolineare come il vino faccia «parte dell’identità di una regione e il Cannonau è uno dei simboli dei nostri prodotti e quindi attraverso questo e con simili manifestazioni volgiamo promuovere i nostri prodotti dell’agroalimentare in tutto il mondo. Ben vengano quindi manifestazioni come questa».

VINCITORI SARDI

MEDAGLIE D’ORO

ALGHERO ROSATO – 2016 TENUTE SELLA & MOSCA Alghero Rosato – Rosé

ARGEI – 2015 ARGEI LE FATTORIE RENOLIA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

CHUERRA – 2014 VITIVINICOLA ANTICHI PODERI JERZU DOC Cannonau Di Sardegna Riserva JERZU – Rosso

COSTERA – 2014 ARGIOLAS DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

DICCIOSU – 2015 CANTINA LILLIU DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

DOLIA – 2015 CANTINA SOCIALE DI DOLIANOVA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FUDÒRA – 2015 Società agricola Pranu Tuvara DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FUILI – 2012 Cantina Sociale Dorgali IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

HORTOS – 2011 Cantina Sociale Dorgali IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

IRILAI – 2013 CANTINA SOCIALE OLIENA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

LE SABBIE – 2013 MELONI VINI DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

NEALE – 2015 Cantine di Orgosolo DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

NOAH – 2013 Cantina di Monserrato DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

SENES – 2013 ARGIOLAS DOC Cannonau di Sardegna Riserva – Rosso

TENUTE DELOGU – 2013 TENUTE DELOGU AGRICOLA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

VASCA50 – 2012 MELONI VINI IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

VIGNARUJA – 2013 CANTINA SOCIALE IL NURAGHE DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

VIGNE RADAALGHERO – 2015 VIGNE RADAALGHERO DI CARDIN NADIA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

MEDAGLIE D’ARGENTO

CANNONAU DI SARDEGNA RISERVA – 2013 TENUTE SELLA & MOSCA DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

AJANA – 2013 Azienda Vitivinicola Ferruccio Deiana & C. sas IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

ANZENAS – 2015 CANTINA SOCIALE DI DOLIANOVA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

CANNONAU DI SARDEGNA – 2013 TENUTE SELLA & MOSCA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

CANNONAU RISERVA – 2013 Cantina Santa Maria la Palma Alghero Soc. Coop. Ag DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

DELEDDA – 2015 Azienda agricola di CABIDDU Massimo DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

DEMINERA – 2015 Società agricola Sa Defenza dei fratelli Marchi SR DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FERTAS – 2014 SOCIETA’ AGRICOLAAGRIFERTAS DI CONTU E C. DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

FÒLA – 2014 SOCIETÀ AGRICOLA SIDDÙRA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

IL MUTO – 2014 AGRICOLA MONTESPADA DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

LOI CORONA ALBERTO LOI – 2011 VITIVINICOLAALBERTO LOI IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

NANIHA – 2015 TENUTE PERDARUBIA VELMER SOCIETÀ DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

PARÈDA – 2015 Meana Terra del Mandrolisai IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

PRO VOIS – 2010 Società Agricola F.lli Puddu S.s DOC Cannonau Di Sardegna Riserva NEPENTE DI OLIENA – Rosso

ROSATO – 2016 CANTINA ARU DI ARU MARIO DOC Cannonau Di Sardegna – Rosé

SAN CONSTANTINO – 2014 PODERI PARPINELLO SOCIETÀ AGRICOLA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

SENES – 2012 ARGIOLAS DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

VIGNETI ZANATTA – 2015 ZANATTA DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

VINIOLA – 2013 Cantina Sociale Dorgali DOC Cannonau Di Sardegna Riserva – Rosso

ZOIOSU – 2015 TENUTA MASONE MANNU SOC. AGR. DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

SURRAU BRUT – 2013 SURRAU Spumante di qualità Brut Metodo Classico Rosè – Effervescente

MEDAGLIE DI BRONZO

ANGHELU RUJU – 2005 TENUTE SELLA & MOSCA Alghero Liquoroso Riserva – Vino rosso liquorso da dessert

MAMUTHONE – 2015 Cantina Giampietro Puggioni srl Societa’ Agricola DOC Cannonau Di Sardegna – Rosso

NURAGHE CRABIONI – 2014 TRESMONTES SOCIETÀ AGRICOLA DOC Cannonau Di Sardegna – Rouge

TUVARA ALBERTO LOI – 2011 VITIVINICOLA ALBERTO LOI IGT Isola Dei Nuraghi – Rosso

MAMAIOA ROSSO – 2015 AZIENDA VINICOLA ATTILIO CONTINI DOC Cannonau Di Sardegna Biologico – Rosso

I numeri del Grenaches nel mondo

poco più 200.000 ettari di coltivato, di cui:

100.000 ettari inSpagna

90 mila ettari in Francia

7 800 ettari circa in Italia,

7.600 ettari circa in Sardegna

I numeri del Cannonau in Sardegna

26.500 gli ettari di vitigni coltivati

7.600 gli ettari di Cannonau coltivati

2.230 gli ettari di Cannonau doc coltivati

5.500 gli ettari di Cannonau coltivati nelle province di Nuoro e Ogliastra

122.000 i quintali di Cannonau prodotti

90.000 gli ettolitri di vino Cannonau

9 milioni le bottiglie

40 ettolitri per ettaro la resa per ettaro.

In mattinata la delegazione di commissari, produttori, giornalisti ed esperti è stata accompagnata al villaggio nuragico di Barumini grazie proprio alla collaborazione del Comune di Barumini e della “Fondazione Barumini sistema cultura”. Notevole è stato l’interesse suscitato dall’insediamento di età nuragica sviluppatosi intorno a un nucleo più antico risalente al XVI-XIV secolo a.C.. Il sito è tutelato dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

E proprio in questa cornice meravigliosa, nel centro Lilliu, si è svolata la degustazione dei vini delle cantine del Sud Sardegna, grazie anche alla collaborazione della Camera di commercio di Cagliari (all’interno del sistema Unioncamere). Questo è stato il terzo appuntamento dedicato all’incontro tra produttori e commissari dopo quelli di Nuoro e Alghero. «Si tratta di occasioni importanti per far conoscere il territorio ma anche le realtà produttive sarde alla platea internazionale», ha spiegato Renzo Peretto, responsabile del settore viticoltura dell’Agenzia Laore. «Abbiamo fortemente voluto che questi momenti venissero organizzati e infatti sono una novità assoluta per il Grenaches du monde». Oltre ai vini, i commissari hanno assaggiato anche molti piatti della gastronomia isolana: dal tradizionale maialetto arrosto, ai salumi e formaggi, sino a piatti più elaborati come rana pescatrice, gamberi e perfino la rivisitazione sarda della polenta.

Per Emanuele Garzia, vice presidente della Cciaa di Cagliari «la Sardegna può vivere di turismo ed enogastronomia. Grazie al concorso itinerante la delegazione ha potuto avere un quadro generale di tutta l’Isola e delle sue eccellenze». Per Gigi Picciau, presidente del consorzio Vini Sardi «con una manifestazione internazionale si focalizza l’attenzione sulla nostra regione, ma il lavoro non si ferma qui. La promozione deve continuare e soprattutto deve coinvolgere diversi campi affinché riesca ad ampliare i settori di investimento per il mondo produttivo sardo». Di sicuro «dal confronto ne scaturisce un miglioramento per i vini ma anche per la nostra economia, per le persone e per le cantine», ha aggiunto Giovanni Pinna, presidente del consorzio del Vermentino, nonché commissario del concorso e membro di Assoenologi Sardegna. «La strategia deve essere condivisa: dobbiamo presentarci uniti come “Sardegna”, non per singoli territori, per dare un messaggio più forte»

A seguire una serie di testimonianze di commissari, buyer e produttori internazionali presenti al concorso.

Entusiasta Stephen Quinn, un giornalista australiano esperto di vini che ora vive in Gran Bretagna dopo 25 anni passati in Asia. «È la prima volta che vedo la Sardegna e faccio parte della giuria del Grenaches du monde e sono rimasto impressionato dal panorama che mi ricorda un po’ il Portogallo, un po’ l’Australia e anche il Sud America», ha detto. «Una buona terra per coltivare il vino. E dopo aver assaggiato diversi Cannonau penso abbia una gamma completa di tipologie e gusti». Quinn si è detto anche soddisfatto del concorso, della sua organizzazione con personale molto competete: «Mi piace l’idea di avere così tanti giudici perché la degustazione è molto soggettiva quindi l’unico modo per essere obiettivi e avere tanti giudizi diversi».

Per Quentin Sadler, giornalista britannico, «è affascinante essere in Sardegna perché rappresenta un continente in una “piccola” Isola con bei panorami, bella gente, buon cibo e ottimo vino». A suo dire «il Cannonau è un vino brillante e come il Grenaches ha il dono della versatilità».

Luis García Modrego presidente della cooperativa di viticoltori Santo Cristo (denominación de origen Campo de Borja) nella zona di Saragozza. Circa cinque-seicento di ettari di vigne che per il 70% producono garnacha (Cannonau) autoctono. «È la prima volta che partecipo a un evento di questo genere e sono molto soddisfatto per la qualità dei prodotti e per l’accoglienza ricevuta. Per me è tutto perfetto». Per il produttore spagnolo, Grenches du monde rappresenta uno stimolo per fare sempre di più e per migliorare la qualità dei vini.

Andrea Alonso Castaño, una sommelier e buyer del settore enologico per un’importante ditta spagnola che si occupa di grande distribuzione, tra i presidenti delle 20 commissioni in giuria, considera questa esperienza straordinaria: «Ho apprezzato la buona qualità dei vini, il lavoro e lo sforzo dei produttori per favorire la diversificazione. Il grenache è un vino versatile che si presta a diversi tipi di lavorazione e a essere apprezzato anche da un pubblico meno esperto». Elogi anche per la Sardegna: «Un’isola che mi ha incantato, un angolo di paradiso. Mi ha sorpreso sapere che è terra di longevità, un aspetto che non conoscevo, un posto in cui sarebbe bello venire a vivere».

Giuliana Dalla Longa, formatrice Aspi, l’unica associazione di sommellerie italiana riconosciuta all’estero da Asi (Association de la sommellerie internationale), tra i commissari del concorso: «È stata un’esperienza positiva, per l’eccellente organizzazione e per l’opportunità di assaggiare prodotti che normalmente non si trovano sotto casa, alcuni assolutamente sorprendenti, di spessore notevole, in tutte le versioni, bianchi, rossi e da dessert». Per Dalla Longa, manifestazioni del genere sono molto importanti: «Il nostro ruolo, fortemente legato alla sensorialità, richiede infatti un costante impegno e aggiornamento e il mettersi in gioco, confrontarsi con altre realtà è fondamentale per crescere».

La Spagna, intanto, si prepara ad accogliere l’edizione 2018 del Grenaches du monde che si svolgerà in Catalogna (nella regione di Terra Alta). Joan Arrufì, presidente della denominazione di origine Terra Alta (200 km a sud di Barcellona), «è molto contento dell’invito e di poter visitare la Sardegna attraverso i suo vini, il Cannonau, la sua storia, la sua gastronomia, la sua cultura», ha detto. «Il prossimo anno prenderemo il testimone per il concorso nella nostra zona caratterizzata da un clima “Mediterraneo interno” che favorisce la coltivazione di una uva diversa, la Garnacha bianca. Vi faremo conoscere questo vitigno, la nostra regione e l’intera Catalogna».

La tavola rotonda “Cannonau, il gusto di saper vivere” ha aperto ieri la seconda giornata di attività promosse dalla Regione Sardegna per Vinitaly 2015. Ad animare il faccia a faccia, nella Sala Respighi del Centro Congressi di Verona, le origini, la storia, gli aspetti enologici e il significato del vino come elemento fondamentale delle abitudini alimentari, con un focus particolare verso il Cannonau che delizia i palati di una platea di consumatori sempre più numerosa.

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha dato il via ai lavori facendo il punto sullo stato di salute della commercializzazione della vino più antico e diffuso della Sardegna. «Dobbiamo intercettare il trend di crescita del Cannonau, confermato anche quest’anno, – ha osservato l’assessore Falchi – e puntare sull’export e sulla conquista di nuovi consumatori, valorizzando in modo particolare le produzioni Doc.»

Contributi scientifici di livello hanno caratterizzato la tavola rotonda moderata da Giuseppe Carrus, giornalista del Gambero Rosso. Le origini del Cannonau sono state illustrate da Giovanni Lovicu, ricercatore di Agris Sardegna, mentre Diego Tomasi, ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura, si è soffermato nel racconto dei panorami del vitigno più diffuso in Sardegna. Giovanni Pinna, di Assoenologi Sardegna, ha affrontato gli aspetti enologici del Cannonau, mentre Maurizio Memo, professore Ordinario di Farmacologia presso l’Università degli Studi di Brescia, ha illustrato i vantaggi in termini di salute di un buon vino dal punto di vista scientifico. Particolarmente apprezzata la relazione di Jo Ahearne, Masters of wine, che ha sottolineato anche i lati deboli che attualmente vanno risolti in termini di promozione, per arrivare alla definitiva consacrazione dei prodotti del Cannonau.

Nel pomeriggio, si è tenuta la premiazione dei vini sardi vincitori del Concorso internazionale dei Grenaches du Monde (i cannonau e altri vitigni analoghi nel mondo) con i seguenti riconoscimenti: medaglia d’oro a Società agricola F.lli Puddu, Cantina sociale Dorgali, Poderi Atha Ruja, Cantine Deidda, Cantina sociale Ogliastra, Meloni vini; medaglia d’argento all’Agricola Melis e doppio riconoscimento alle Cantine Surrau; medaglia di bronzo a Ferruccio Deiana, Cantina sociale Dorgali e Azienda agricola Deriu.

La giornata si è chiusa, nello Spazio istituzionale della Regione Sardegna, alla presenza dell’assessore Falchi, con il Concorso enologico Wine&Sardinia, giunto quest’anno alla seconda edizione. Il progetto è nato sulle colline del Mandrolisai con lo scopo di proporre un accurato e inedito confronto fra le varietà enologiche della regione, e di promuovere la cultura vitivinicola “made in Sardinia” nel mondo.

Stamane è in corso, presso lo spazio istituzionale della Regione Sardegna, la presentazione dei terroir del Cannonau e degustazione guidata di 7-8 Cannonau di Sardegna caratterizzanti i terroir regionali più significativi (base, classico, riserva, sottozone, ecc). Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 16.30, si terrà un incontro a cura del Consorzio del Vermentino di Gallura.

Vinitaly 2015 si concluderà domani. Dalle 11.30 alle 13.30, sempre nello spazio istituzionale della Regione Sardegna, è in programma una degustazione guidata di 6-7 vini da dessert della Sardegna: declinazione e presentazione delle principali DO regionali (moscato, nasco, malvasia, girò, vernaccia) in abbinamento a prodotti tradizionali di eccellenza.

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