28 March, 2024
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A due giorni dalla presentazione delle liste per le prossime elezioni amministrative, in programma il 10 e 11 ottobre, a Carbonia non sono state ancora concluse le trattative tra i partiti ed i movimenti promotori di liste civiche, per la definizione delle alleanze e la scelta dei candidati alla carica di sindaco.

L’unico candidato sindaco già ufficialmente in campo è Pietro Morittu, indicato dal Partito democratico e sostenuto, oltre che da quella del PD, da altre quattro liste: lista del sindaco, “Carbonia Avanti”, “Ora x Carbonia” e “Sviluppo & ambiente, cittadini per Carbonia”. Ad oggi non sono arrivati ad alcun accordo tutti i tentativi fatti per recuperare la lista “Uniti per rinascere” guidata dall’ex primo cittadino Giuseppe Casti ma non sono escluse sorprese dell’ultima ora.

Il Movimento 5 Stelle ha scelto come suo candidato alla successione di Paola Massidda che, da parte sua, ha deciso di non ripresentarsi al vaglio degli elettori, l’attuale vice sindaco Gian Luca Lai che potrebbe fare però un passo indietro  nel caso venisse raggiunto l’accordo – le cui trattative sono ancora in corso – per un’alleanza politica con la lista Liberi e Uguali capeggiata dal segretario regionale Luca Pizzuto che sarebbe il candidato della nuova coalizione.

Ancora nessuna decisione per il candidato del centrodestra. La proposta che riscuote maggiori possibilità di arrivare al traguardo della candidatura era e resta quella della consigliera uscente del Patto Civico Daniela Garau, sulla quale ci sarebbe il pieno sostegno della Lega – come ci ha confermato ieri il consigliere regionale e coordinatore provinciale Michele Ennas -, ma non sarebbero state ancora superate le resistenze di Fratelli d’Italia. Non ci sono notizie circa un impegno concreto nella partita da parte delle altre forze della coalizione di centrodestra che guida la Regione.

“Uniti per rinascere”: è la lista civica presentata ieri sera, a Carbonia, in vista delle elezioni amministrative in programma nel mese di ottobre.

Fanno parte del gruppo promotore, di estrazione del centrosinistra e in particolare del Partito democratico, l’ex sindaco Giuseppe Casti, gli ex assessori Franco Manca e Fabio Desogus, ex consiglieri comunali. 

Un progetto ancora un cantiere aperto, che guarda a tutte quelle forze indipendenti dalle logiche dei partiti, che guardano esclusivamente agli interessi della città e del suo futuro.

E che sia un progetto aperto, lo conferma la mancanza, al momento, di una leadership, ovvero di un candidato alla carica di sindaco, che verrà individuato d’intesa con le forze che decideranno di condividerlo.

Vediamo ora l’intervista realizzata ieri con uno dei promotori della lista civica “Uniti per rinascere”, Fabio Desogus.

       

La data delle elezioni amministrative non è stata ancora fissata, presumibilmente dovrebbe essere prevista ad inizio ottobre, ma a Carbonia partiti e movimenti civici sono al lavoro ormai da mesi per la preparazione delle liste e delle alleanze da presentare al vaglio degli elettori per l’elezione del nuovo Sindaco (sarà sicuramente nuovo, dal momento che Paola Massidda ha deciso di non ripresentarsi ed il Movimento 5 Stelle ha già annunciato l’“investitura” a candidato sindaco dell’attuale vicesindaco ed assessore dei Lavori pubblici dell’Ambiente, Gian Luca Lai) e del Consiglio comunale.
Domani, giovedì 1 luglio 2021, alle ore 19.00, presso i locali del GSG Carbonia, nel corso di una conferenza stampa, verrà presentata la lista civica “Uniti per rinascere”, nata dall’iniziativa di un gruppo di ex esponenti del Partito democratico, del quale fanno parte l’ex sindaco Giuseppe Casti, gli ex assessori Fabio Desogus (fino a un paio di mesi fa segretario cittadino del Pd) e Franco Manca, ex consiglieri ed attivisti.

Carbonia ed il Sulcis piangono la scomparsa di Maria Marongiu, stroncata da un male incurabile all’età di 69 anni. Docente di Chimica all’Istituto tecnico, da sempre impegnata nel sociale, Maria Marongiu nel 2006 ha iniziato il suo impegno politico-amministrativo, chiamata da Salvatore Cherchi, rieletto sindaco di Carbonia, a ricoprire l’incarico di assessore delle Politiche sociali e di vicesindaco. Nel 2010, ad un anno dalla conclusione della consiliatura, quando Salvatore Cherchi accettò la candidatura a presidente della provincia di Carbonia Iglesias (poi eletto), lasciò la carica di Sindaco a Maria Marongiu, che la ricoprì fino alla prima finestra elettorale utile, che sarebbe stata la Primavera 2011, in pratica alla scadenza naturale del mandato quinquennale.

Nella primavera 2011 Maria Marongiu si candidò alle primarie del Partito democratico per la scelta del candidato alla carica di Sindaco della coalizione di centrosinistra, senza fortuna, e accettò poi la candidatura alla carica di consigliere comunale, nella lista capeggiata dal candidato sindaco Giuseppe Casti, vincitore delle Primarie, risultando eletta. Il neo sindaco le accordò ancora fiducia, confermandole la doppia delega di assessore delle Politiche sociali e di vicesindaco, che Maria Marongiu portò avanti fino alla conclusione della consiliatura. Nel 2016, candidata nuovamente alla carica di consigliere comunale nella lista del Partito democratico, non venne eletta.

Conclusa, almeno temporaneamente, l’esperienza amministrativa, durata 10 anni, Maria Marongiu non ha mai interrotto il proprio impegno, sia all’interno del Partito democratico, eletta segretaria dell’Unione cittadina di Carbonia, sia nel sociale, ricoprendo tra l’altro, l’incarico di vicedirettrice della Caritas diocesana.

Il 25 ottobre 2020, Maria Marongiu ha perso l’amato marito, Tullio Liggi, stroncato anch’egli da un male incurabile, all’età di 69 anni.

La scomparsa di Maria Marongiu lascia un grande vuoto nel mondo politico cittadino e territoriale e, ancora più, nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, al quale, per diversi decenni, ha dedicato un impegno totale.

Maria Marongiu lascia i figli Mauro e Sara, ai quali rivolgo sentite condoglianze.

Giampaolo Cirronis

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«Stadio chiuso, lucchetti cambiati. Giocatori e allenatori fuori dallo Zoboli. Così, dall’oggi al domani, l’amministrazione sfratta la squadra della città dalla sua casa. C’era davvero tutta questa necessità? C’era l’urgenza, in un periodo come questo, di mettere in atto uno sfratto ad una delle poche realtà sportive cittadine che riesce ad andare avanti nonostante il Covid?»

A sollevare questi interrogativi è Giuseppe Casti, ex sindaco di Carbonia, oggi consigliere di minoranza del Partito democratico.

«La vera domanda è chiedersi a cosa serve questa amministrazione. L’assessore dello Sport in persona, meno di 10 giorni fa, ha dichiarato di non essere in grado di reperire fondi per migliorare le strutture cittadine; non sono in grado di realizzare un progetto esecutivo da poi attuare; oggi abbiamo la riconferma che non sono in grado nemmeno di risolvere problemi per cui non serve denaro – aggiunge Giuseppe Casti -, Hanno fallito su tutta la linea e ormai il loro è solo un occupare poltrone finché potranno. Se avessero coscienza politica e amore per la città, si dimetterebbero oggi. Carbonia merita di meglio.»

«Non possiamo far altro che impegnarci, nel caso in cui facessimo parte, nel prossimo futuro, di un’Amministrazione cittadina seria, a eseguire un intervento importante sullo Stadio Carlo Zoboli, con risorse non inferiori ai 500mila euro, al fine di trasformare il prato erboso in sintetico, realizzare una copertura per la tribuna e l’impianto di illuminazione per le partite in notturna conclude Giuseppe Casti -. Sull’esempio di quanto è stato realizzato nel recente passato con la Piscina Comunale (interventi superiori ai 300mila euro), lo Stadio Comunale potrà essere messo a bando per un quindicennio e dato così in totale gestione alla società sportiva.»

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«Assistiamo sgomenti al nuovo scontro tra l’Amministrazione comunale ed il Carbonia calcio. L’ennesimo braccio di ferro dell’Amministrazione nei confronti di chi opera e si adopera per far qualcosa di positivo per la nostra città. Dopo decenni, il Carbonia Calcio ha conquistato la serie D e la città rischia di perdere questo importante palcoscenico, sportivo, economico, turistico, per l’ennesima riprova dell’incapacità amministrativa di Sindaco, Giunta, consiglieri di maggioranza.»

L’ex sindaco Giuseppe Casti e l’ex assessore dello Sport Fabio Desogus, intervengono dopo l’annuncio delle dimissioni del presidente Carlo Foti e dei due vicepresidenti del Carbonia calcio Antonio Desogus e Francesco Setzu, a seguito dei mancati interventi dell’Amministrazione comunale per il superamento dell’emergenza in cui versa lo stadio Comunale “Carlo Zoboli”.

«Negli anni passati, le amministrazioni di centrosinistra, colpevolizzate di aver indebitato la città, hanno invece pian piano creato strutture e quindi servizi per i cittadiniaggiungono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Negli ultimi anni sono stati creati 4 impianti polivalenti nelle circoscrizioni, rifatto il campo di calcetto ed i campi da tennis di via Balilla, fatti lavori di manutenzione importante al Palazzetto dello Sport e finanziato i lavori che hanno consentito la riapertura del Palazzetto a Cortoghiana; sono stati fatti importantissimi lavori di manutenzione alla Piscina comunale, al fine di renderla “appetibile” sul mercato e permetterne una ripresa (come è difatti avvenuto). Lo stesso Stadio Comunale ha ricevuto interventi manutentivi al manto erboso ed alla struttura, grazie anche ai fondi recuperati di Italia ’90. Perché la questione è tutta qui: saper recuperare risorse e scegliere bene come spenderle.
In questo caso si poteva intervenire rapidamente, andando a reperire i fondi utili nelle pieghe di bilancio e nei fondi risparmiati dai servizi non dati alla cittadinanza durante il periodo di lockdown. Tutto poteva essere fatto molto in fretta. Ma la verità è solo una: manca la volontà politica di aiutare il Carbonia calcio ad affrontare il campionato di Serie D.»

«Oltre che protestare e farci sentire con i mezzi che abbiamo a disposizione, di fronte ad una maggioranza blindata ed ottusa, non possiamo far altro che impegnarci per il futurorimarcano Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Nel caso in cui facessimo parte, nel prossimo futuro, di un’Amministrazione cittadina seria, riteniamo doveroso un intervento importante sullo Stadio Carlo Zoboli, con risorse non inferiori ai 500mila euro, al fine di trasformare il prato erboso in sintetico, realizzare una copertura per la tribuna e l’impianto di illuminazione per le partite in notturna. Sull’esempio di quanto è stato realizzato nel recente passato con la Piscina comunale (interventi superiori ai 300mila euro), lo Stadio Comunale potrà essere messo a bando per un quindicennio e dato così in totale gestione alla società sportiva. Perché amministrare è dare servizi alla cittadinanza, non mettere un cappio al collo, a chi vuole gestire le strutture sportive.»

«Con questa Amministrazione sorda e chiusa a qualsiasi suggerimento è inutile ormai parlareconcludono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Rivolgiamo, pertanto, il nostro appello al Carbonia calcio: tenete duro, fate l’impossibile per la stagione sportiva 2020/21, restate in Serie D, Carbonia lo merita. Poi, come sta ormai facendo da tempo tutta la cittadinanza, aspettate le elezioni del 2021, per scegliere alle urne un’Amministrazione con cui progettare insieme il futuro della nostra squadra di calcio e della nostra città.
FORZA CARBONIA e FORZA CARBONIA CALCIO!
Resistiamo ancora qualche mese: ‘a nuttata è quasi passata!»

 

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La mozione di sfiducia presentata tre settimane fa da dieci consiglieri di minoranza (Maurizio Soddu, Nino Spanu, Giuseppe Casti, Ivonne Fraternale, Pietro Morittu, Massimo Usai, Umberto Stivaletta, Federico Fantinel, Ugo Piano e Carla Cannas) nei confronti del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, e della maggioranza del Movimento 5 Stelle che la sostiene (oggi costituita da soli 12 consiglieri su 24, numeri che rendono determinante, per la “sopravvivenza” della consiliatura, il voto del sindaco) approda in Consiglio comunale. L’assemblea civica è stata convocata con un solo punto all’ordine del giorno, dalla presidente Daniela Marras, per giovedì 16 luglio, con inizio alle 16.45.

 

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10 consiglieri di minoranza hanno formalizzato questa mattina, con il deposito all’ufficio protocollo, la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Carbonia Paola Massidda e della sua Giunta monocolore del Movimento 5 Stelle. La mozione di sfiducia era nell’aria ormai da tempo e la sua presentazione è stata accelerata dopo l’ultimo abbandono della maggioranza maturato qualche giorno fa, da parte di Carla Cannas, subentrata al dimissionario vicepresidente del Consiglio Elio Loi e subito schieratasi all’opposizione. La decisione di Carla Cannas ha portato gli equilibri dei consiglieri in perfetta parità tra maggioranza e minoranza – 12 a 12 – e a tenere in piedi la consiliatura è il voto del sindaco, Paola Massidda.

La mozione di sfiducia reca le firme di 10 dei 12 consiglieri di minoranza: Maurizio Soddu, Nino Spanu, Giuseppe Casti, Ivonne Fraternale, Pietro Morittu, Massimo Usai, Michele Stivaletta, Federico Fantinel, Ugo Piano e Carla Cannas.

Non hanno firmato la mozione di sfiducia Daniela Garau ed Eleonora Cera (eletta nella lista del Movimento 5 Stelle e passata all’opposizione il 29 ottobre 2019).

La maggioranza potenzialmente ha i numeri per respingere la mozione di sfiducia ma la situazione è assai incerta e, al momento, non è possibile dare per scontate l’evoluzione e la conclusione dell’iniziativa politica avviata dai 10 consiglieri di minoranza proponenti. In Aula, potrebbe accadere di tutto, anche perché non va dimenticato l’esito della votazione per l’elezione del nuovo vicepresidente di maggioranza del Consiglio comunale, Matteo Piras, che ha ottenuto la fiducia di 11 dei 13 colleghi, perché due hanno votato scheda bianca e un voto è andato a Mauro Careddu (hanno votato in 14 perché Carla Cannas aveva appena annunciato il suo passaggio all’opposizione che è stato però ufficializzato in occasione della seduta consiliare svoltasi ieri sera). Che significato dare a quei due voti mancanti? Un segnale al sindaco Paola Massidda e alla sua Giunta. I dubbi, in definitiva, pare non manchino né nella minoranza né nella maggioranza e si profilano giorni caldi in avvio di ultimo anno di consiliatura.

Giampaolo Cirronis

 

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La caduta delle stelle, a Carbonia, continua. Anche Carla Cannas, neoletta consigliera al posto del dimissionario vicepresidente Elio Loi, ieri sera, subito dopo la presa d’atto in aula della sua elezione, ha annunciato l’abbandono della maggioranza sempre più traballante che sostiene la Giunta Massidda, ed il suo passaggio all’opposizione. Il suo intervento è stato un durissimo atto d’accusa nei confronti del sindaco Paola Massidda e della sua maggioranza che riportiamo integralmente in altra parte del giornale. Il passaggio di Carla Cannas all’opposizione mette a grosso rischio la “sopravvivenza” della maggioranza e quindi la conclusione della consiliatura, alla quale manca ormai meno di un anno, perché i numeri sono in perfetta parità tra maggioranza e minoranza, 12 a 12, e a tenere ancora in vita la consiliatura, è il voto determinante del sindaco, Paola Massidda.

I tormenti del Movimento 5 Stelle, più volte ricostruiti in questo giornale, sembrano non finire mai. Solo uno dei sette assessori nominati il 5 luglio 2016 da Paola Massidda nella sua prima Giunta presentata all’insediamento del nuovo Consiglio comunale, è ancora in carica, il suo vice Gian Luca Lai, perché gli altri sei si sono dimessi. Così come si sono dimessi quattro consiglieri e tre sono passati all’opposizione (Elio Loi ha lasciato il Consiglio ma Carla Cannas, entrata ieri al suo posto, ha subito annunciato il suo passaggio dalla maggioranza alla minoranza).

Il 19 giugno resterà sicuramente nella storia amministrativa della città di Carbonia. Il 19 giugno 2016 Paola Massidda venne eletta sindaco di Carbonia, con un vero e proprio trionfo nel ballottaggio con il sindaco uscente Giuseppe Casti, relegando per la prima volta la sinistra e/o il centrosinistra, all’opposizione; il 19 giugno 2020, esattamente quattro anni dopo, la surroga del dimissionario Elio Loi con Carla Cannas ed il passaggio di quest’ultima all’opposizione, mette in serissimo dubbio la regolare conclusione della consiliatura e potrebbe aprire le porte allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e ad elezioni anticipate, magari anche nella prossima tornata elettorale amministrativa autunnale.

Giampaolo Cirronis

 

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Il nuovo abbandono di un consigliere del Movimento 5 Stelle, Elio Loi, dimessosi ieri mattina dal Consiglio comunale (e chiusosi nel silenzio per non alimentare le polemiche), non poteva non scatenare le opposizioni, alimentando il dibattito politico, già acceso, nonostante le prossime elezioni Amministrative siano lontane ancora un anno. Ieri è intervenuto l’ex sindaco Giuseppe Casti, con un post pubblicato su Facebook (divenuto ormai da tempo sede di confronto-scontro, politico e non solo. Oggi, sempre su Facebook, a dire la sua sulle vicende politiche ed amministrative cittadine, è Fabio Desogus, segretario cittadino del Partito democratico ed ex assessore nella Giunta Casti.

Carbonia cade e non va tutto bene…

Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: «Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene». Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.

La storiella raccontata all’inizio e alla fine in un bellissimo film di Kassovitz, è la metafora perfetta della Carbonia dei 5 stelle. Un lungo elenco di fallimenti, chiusure di servizi, dimissioni di assessori, consiglieri, gaffe, inciampi, attacchi pesanti a chi non la pensa come loro (vi ricordate i peones, le lavandaie, gli sciacalli, l’opposizione che deve rientrare nelle fogne?), attacchi alla stampa, attacchi alle associazioni cittadine. E ogni volta, dopo ogni fallimento, dopo ogni dimissione di assessore o consigliere, arrivano sempre puntuali dichiarazioni rassicuranti e successive foto di rito per far apparire plasticamente che “è tutto normale” e che “va tutto bene”.

Ormai è anche inutile elencare la moria di assessori e consiglieri che hanno abbandonato, tardivamente o meno non saprei, questa barca alla deriva che è l’Amministrazione Massidda.

C’è solo un piccolo problema. Nel caso dell’uomo che cade dal palazzo di cinquanta piani, sarà lui a sfracellarsi al suolo; nel caso di Carbonia, sarà l’intera comunità a pagare le conseguenze di 5 anni (per ora 4) di disastri politici e amministrativi.

Ho più volte chiesto alla Sindaco di Carbonia di dimettersi per il bene di tutti. Son passati quattro anni e ormai non confido più in quello che considero un atto di dignità personale e di responsabilità civile e politica nei confronti di tutta la comunità cittadina.
Pertanto, almeno stavolta, Sindaco Massidda, se proprio non riesce ad ammettere di aver politicamente fallito, non ci venga per favore a raccontare che va tutto bene.»