19 April, 2024
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“Parole e Musica contro la violenza”, è l’incontro che si terrà sabato 25 novembre nell’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu nella “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, organizzato dall’Amministrazione comunale.

L’incontro è suddiviso in due parti. La prima, dalle 8.30 alle 10.00, sarà dedicata alla Scuola Secondaria di 2° grado di San Giovanni Suergiu. Interverranno la professoressa Barbara Cao, docente dell’Istituto “Guglielmo Marconi” di San Giovanni Suergiu; la dottoressa Maria Mameli, psicoterapeuta e coordinatrice del Centro antiviolenza Associazione Donne al Traguardo ODV Carbonia-Iglesias; il dottor Enrico Santurri, capitano della Compagnia dei carabinieri di Carbonia.

La seconda parte, dalle 10.30, è dedicata ad un convegno, moderato da Marco Zusa, vicesindaco del comune di San Giovanni Suergiu. Interverranno: Elvira usai, sindaco del comune di San Giovanni Suergiu; Maria Mameli, psicoterapeuta e coordinatrice del Centro antiviolenza Associazione Donne al Traguardo ODV Carbonia-Iglesias; Alessandra Manca, assessore delle Politiche sociali del comune di San Giovanni Suergiu; Enrico Santurri, capitano della Compagnia dei carabinieri di Carbonia; Marta Barabino, rappresentante della Consulta giovanile di San Giovanni Suergiu; Simona Quaglia, psicologa dello sviluppo e dei processi socio organizzativi, specializzanda in Psicologia della Salute all’Università di Cagliari. Seguirà uno spazio di condivisione con il pubblico.

Alle 12.30, saluti in musica.

I lavori del convegno saranno intervallati dalle letture musicali a cura di Alessandra Sanna, accompagnate dai musicisti della Scuola Civica di Musica don Tore Armeni di Sant’Antioco e di San Giovanni Suergiu, Manuel Serrenti (chitarra e voce) e Nicole Cossu (voce).

Per tutta la giornata di sabato, nella piazza Quattro Novembre, un gruppo spontaneo di volontarie curerà l’allestimento delle “Scarpe Rosse”.

Nell’ambito delle iniziative per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si è svolto giovedì 1 dicembre nell’aula consiliare di San Giovanni Suergiu un incontro con gli studenti dell’istituto comprensivo Guglielmo Marconi. In particolare gli alunni delle classi terze hanno interagito in un dibattito aperto con la psicologa Maria Mameli del centro antiviolenza territoriale. Partendo dalla presentazione del sindaco Elvira Usai del simbolo della panchina rossa installata nel parco Emanuela Loi, gli studenti hanno partecipato con interesse a tutti gli spunti discorsi sulla violenza di genere, violenza psicologica ed economica. Un momento di conoscenza del triste fenomeno e di tutte le modalità di ausilio per le vittime ma anche un’educazione al rispetto, al dialogo e alla gestione delle emozioni e delle proprie pulsioni.

«Abbiamo pensato di coinvolgere le scuole – spiega l’assessore alle politiche sociali Alessandra Mancaperché i ragazzi di quell’età possono fare la differenza nei comportamenti e nelle interazioni di genere. Comprendere il fenomeno aiuta certamente ad arginarlo e a denunciarlo.»

In concomitanza con l’odierno sopralluogo dei tecnici dell’assessorato regionale dell’Istruzione presso le scuole medie inferiori dell’istituto Comprensivo “Guglielmo Marconi ” di San Giovanni Suergiu, sono iniziati anche i primi lavori di consolidamento e messa in sicurezza delle aule chiuse secondo l’ordinanza del 2 novembre del sindaco Elvira Usai.

«Ringraziamo l’assessore Andrea Biancareddu per aver accolto in tempi rapidi la nostra richiesta di finanziamento ha detto Elvira Usaie anche i tecnici che con solerzia sono venuti a verificare le condizioni dei nostri edifici scolastici.»

Tra i lavori da svolgere con urgenza per consentire il rientro nelle rispettive aule da parte degli studenti, ci sono, non solo il consolidamento dei pilastri, ma anche l’impermeabilizzazione dei solai delle aule di musica e di informatica. I lavori, salvo imprevisti, si svolgeranno nell’arco di due settimane e, al fine di ridurre al minimo le interferenze con le attività didattiche, la mattina saranno eseguite le lavorazioni esterne, mentre gli interventi interni verranno eseguiti in orario non scolastico.

Si è svolta questa mattina, nel comune di San Giovanni Suergiu, la manifestazione “Puliamo il Mondo”, il più grande appuntamento di volontariato ambientale che si svolge Italia, promosso da Legambiente, arrivato quest’anno alla sua trentesima edizione. L’evento, organizzato dall’Amministrazione comunale con la partecipazione dell’Istituto Comprensivo G. Marconi, della società De Vizia S.p.a. e di alcuni rappresentanti delle associazioni locali, ha visto impegnati più di 400 volontari tra studenti ed accompagnatori che si sono dedicati alla pulizia del centro e della costa.

«Una mattinata di sensibilizzazione e di educazione ambientale, oltre che di grande utilitàha detto la sindaca, Elvira Usaiindirizzata a eliminare comportamenti scorretti e inquinanti per l’ambiente, che ha visto adulti e bambini lavorare fianco a fianco per la tutela del nostro territorio.»

I protagonisti della manifestazione sono stati gli studenti dell’Istituto Guglielmo Marconi di San Giovanni Suergiu, che sono scesi in campo per ripulire il litorale di Punta Trettu e le aree verdi del centro cittadino maggiormente frequentate, come il parco giochi e le piazze. Un’operazione che si è conclusa con la raccolta di quasi 50 sacchi di rifiuti di vario genere.

«Un ringraziamento doveroso va a tutti i nostri studenti, dai piccolissimi dell’Infanzia ai ragazzi della scuola secondaria, oltre che ai loro accompagnatoriha sottolineato l’assessore dell’Ambiente, Camilla Melische, armati di buste e guanti, hanno restituito dignità e decoro al territorio comunale e hanno dimostrato che è possibile lavorare tutti insieme per un futuro più sostenibile.»

Anche il comune di Masainas ha celebrato la giornata della Terra 2021. La ricorrenza è stata celebrata nella Scuola Primaria di Masainas dell’Istituto Guglielmo Marconi dove le bambine e i bambini, insieme alle loro insegnanti Antonella Vadilonga, Cinzia D’Onofrio, Giorgia Rosas e Liliana Spada coadiuvate dal collaboratore scolastico Anselmo Cara hanno voluto ricordare l’importante ricorrenza, giunta alla sua 51ª edizione, con un gesto concreto.
Sono stati messi a dimora degli ulivi nel cortile della scuola. All’evento ha partecipato anche del sindaco Ivo Melis e delle assessore Lobina e Portas.
Antonio Caria

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Nuove iniziative dell’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu per la tutela del territorio e la preservazione del decoro urbano. L’obiettivo principale è il rispetto dell’ecosistema attraverso un nuovo appalto d’igiene urbana. Negli ultimi anni il lavoro svolto in questo campo, ha già portato all’incremento della percentuale di raccolta differenziata dal 59% del 2017 ad oltre l’84% del 2019.

«Si tratta di un risultato che premia il grande senso civico della maggioranza dei cittadini di San Giovanni Suergiu – spiega Camilla Melis, assessore dell’Ambientema che non è sufficiente a contrastare ancora l’abbandono del “sacchetto selvaggio” in porzioni del territorio più distanti dal centro e dunque meno controllabili. Si è riusciti in parte a ripulire questi luoghi effettuando negli ultimi 2 anni oltre 40 interventi, compresi nell’appalto d’igiene urbana, che hanno eliminato queste micro discariche.»

Il comune di San Giovanni Suergiu è beneficiario di un finanziamento dell’assessorato regionale dell’Ambiente di 70mila euro che consentirà d’intervenire per la pulizia e la bonifica delle discariche abusive di grosse dimensioni , che hanno al loro interno materiali da smaltire con procedure speciali. Un altro finanziamento di 78.500 euro arrivato nel mese di novembre, sempre della Regione Sardegna, consentirà di ripulire, bonificare e ripristinare lo stato naturale dei luoghi dell’area comunale di Munari, nei pressi del galoppatoio. Questo contributo è stato concesso a seguito della presentazione da parte del Comune di un progetto apposito per la bonifica di ex discariche di rifiuti solidi urbani ormai dismesse e che costituivano un potenziale pericolo di contaminazione ambientale.

«Alla fase di prevenzionerimarca il sindaco Elvira Usai si è accompagnata anche una fase di controllo e repressione grazie alla collaborazione con la stazione forestale e la base navale di Sant’Antioco. La prima ha monitorato le aree caratterizzate da una maggior frequenza di abbandono dei rifiuti, in particolare le località di Casu Axedu e Palaingiai nel periodo compreso tra luglio ed otobre: grazie al posizionamento di foto-trappole, acquistate dal Comune, sono stati prodotti due verbali di accertamento e contestazione di illecito amministrativo per abbandono rifiuti e un deferimento di un soggetto ad autorità giudiziaria per attività di gestione illecita di rifiuti. Mentre la base navale ha svolto 30 servizi dei quali 15 con l’uso dell’apparecchiatura di sorveglianza prevalentemente nelle località di Is Loccis, Is Scarteddus e Corongiuali. In questo caso è stato comminato un verbale di accertamento e contestazione d’illecito amministrativo per abbandono di rifiuti.»

Dal 2016 ad oggi, di notevole importanza sono da registrare le attività di sensibilizzazione ambientale, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Gugliemo Marconi” di San Giovanni Suergiu e con l’associazione di volontariato ambientale Marevivo, tra le più attive e partecipi alle iniziative dell’Amministrazione. Si inserisce in questo programma di limitazione e riduzione dell’utilizzo della plastica, il progetto scolastico “Acqua in brocca” che prevede l’installazione nella sala mensa di distributori di acqua potabile, e la consegna di più di 400 borracce termiche a tutti gli studenti, avvenuta prima delle vacanze natalizie.

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Il sindaco Elvira Usai ha convocato il Consiglio comunale di San Giovanni Suergiu per la giornata di martedì, 25 ottobre, alle 16.00, nella nuova asula consiliare di via Roma. Sono 6 i punti inseriti all’ordine del giorno. I lavori verranno aperti dall’esame delle interrogazioni presentate dal consigliere di minoranza Valentina Cuccu, sul servizio mensa dell’istituto Comprensivo Guglielmo Marconi, sulla situazione in cui versa lo stadio comunale di via Di Vittorio e sugli accertamenti ICI 2011, per i quali quattro consiglieri di minoranza hanno chiesto la temporanea sospensione della procedura.

Seguiranno: l’esame della proposta di revoca della delibera del Consiglio comunale n° 40 del 17 aprile 1986 e della ratifica della delibera di Giunta n° 146 del 12 marzo 1986 sull’installazione e gestione delle lampade votive nel cimitero comunale, affidamento alla ditta O.L.V. di O. Orlandi di Empoli; l’approvazione del D.U.P., documento unico di programmazione 2917/2019, art. 170, comma 1, d.lgs 267/2000; la proposta di adesione alla fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara; art. 21 d.lgs. del 18 aprile 2016 n° 50, approvazione del programma biennale degli acquisti di beni e servizi; e, infine, l’approvazione dello schema di accordo per la gestione associata dello sportello antiviolenza-antistalking e per incontri a tema sul territorio Plus, distretto socio.-sanitario di Carbonia.

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Francesco Pigliaru alla Notte dei ricercatori in Rettorato. Il presidente della Giunta regionale tra energie rinnovabili, divario Nord-Sud, aspettative degli studenti, innovazione e metodologie al passo coi tempi

di Mario Frongia

«Sono qui per interesse genuino alla Notte dei ricercatori. Credo che l’evento racchiuda molti aspetti che servono per il territorio. Noi, come amministrazione regionale siamo molto interessati al futuro energetico. In Sardegna non abbiamo il metano, abbiamo molte energie rinnovabili e il carbone. E anche tanto disordine. Dobbiamo capire in che direzione andare».

Francesco Pigliaru si accomoda tra il pubblico in aula magna. Il Rettorato è un brulicare di iniziative legate alla Notte dei ricercatori. Nella corte interna si dibatte di musica e tradizioni, suonano i Sikitikis e il Canto a tenore di Orgosolo. Il confronto dell’accademia con le imprese, il territorio e le famiglie prosegue. Temi e argomenti hanno toni divulgativi, adatti alle nuove generazioni. Si parla anche di energia sostenibile e riscaldamento globale, del segnale radio di Guglielmo Marconi che 120 anni fa ha cambiato il mondo, di innovazione e low carbon society. Partono le slide di una bella storia: un ricercatore, Marco Franceschelli, racconta del finanziamento del suo progetto di ricerca. Il presidente della Giunta regionale applaude, commenta positivamente le iniziative con il rettore Maria del Zompo e il pro rettore per la ricerca, Micaela Morelli. C’è tanto da fare. Ma l’ateneo e l’amministrazione pubblica si ritrovano in sintonia e investono anche su questo fronte.

Presidente Pigliaru, come valuta il contributo dell’Università di Cagliari sui temi trattati nella Notte dei ricercatori?

«L’ateneo sta dando una mano importantissima nell’aiutarci a scrivere il Piano energetico, il che significa capire e sapere in che direzione andiamo. Innanzi tutto, dobbiamo mettere ordine alle rinnovabili per produrre l’energia che serve localmente. Questo è il primo step. Ma per compierlo serve un’enorme tecnologia, le produzioni dalle rinnovabili sono legate al sole e al vento. Dunque, servono grandi accumulatori che conservino queste energie e ce le restituiscano quando ci occorrono, al di là delle condizioni meteo.»

Qual è il disegno globale?

«Andiamo verso un mondo nel quale la produzione dell’energia deve diventare molto più vicina ai cittadini. Un caseggiato produce l’energia, la conserva negli accumulatori e poi la distribuisce. Uno scenario in cui produzione, conservazione e distribuzione dell’energia rappresenta la vera sfida.»

Assieme al minore inquinamento.

«Sì, il Cop21 deve mettere d’accordo tutti i Paesi per cercare di scrivere il grande accordo di Kyoto che combatte il cambiamento climatico. Attraversiamo un momento delicato e interessante. E l’ateneo di Cagliari ci aiuta a stare sulla frontiera.»

La professoressa Del Zompo accelera sulla filiera ricerca-innovazione-competenze-giovani-imprese-territorio. Qual è il suo punto di vista?

«Siamo in sintonia e il caso dell’energia è perfetto: la filiera richiede molto capitale umano, tanta tecnologia, comportamenti virtuosi degli utenti pronti a recepire la novità e accettare che in un condominio ci si debba mettere d’accordo per produrre energia. Certo, ci sono vecchie abitudini da combattere ma dobbiamo farcela.»

Qual è il ruolo delle imprese?

«Devono cercare di essere innovative. Per dirne una, possiamo parlare di un futuro con una produzione energetica che sarà intelligente, non alimenta il cambiamento climatico, non ha eccessi né sprechi. Insomma, tutto quel che si vuole. Ma se poi troviamo imprese che faticano ad assumere un laureato, magari in ingegneria, non andiamo da nessuna parte.»

Da docente, prima ancora che da presidente della Giunta, come valuta l’evolversi e l’impatto nella comunità locale degli atenei sardi?

«Vedo una tendenza preoccupante di cui abbiamo parlato anche con il Governo nazionale: il solito divario nord-sud sta diventando ancora più pericoloso. In passato c’erano meccanismi, e tanti soldi pubblici, che lo tenevano sotto controllo. Ora, il divario prende tante forme. Una delle quali è quella di tanti nostri studenti che cercano di andare a studiare nelle università del Nord anche quando non c’è nessuna evidenza che siamo migliori. Passa l’idea che è meglio andare via, e questo non va assolutamente bene. Prima di lamentarci occorre rimboccarci le maniche ed essere seri.»

Lei è stato anche pro rettore alla Ricerca. Qual è il messaggio per l’ateneo?

«L’università di Cagliari lavora e ha una buona ricerca. Ma ancora prima va rafforzata la buona accoglienza e i servizi, va abbattuta la burocrazia, e sostenute le borse di studio, aspetto su cui abbiamo fatto un grande sforzo. Ma non basta. Serve anche una didattica che sia in linea con i tempi. Spesso, insegniamo come nell’Ottocento. Il mondo cammina sul digitale e la didattica ne deve tener conto. Su questo fronte, vorrei vedere le università sarde correre in avanti. Dimostrare che si può avere una didattica molto migliore, più inclusiva, capace di aiutare gli studenti a capire se stanno perdendo colpi e come possono rimediare.»

Da dove si parte?

«L’Università di Cagliari ha enormi potenzialità. Negli anni scorsi abbiamo fatto grandi sforzi per i laboratori didattici: devono essere alla base di una forte e immediata sperimentazione di una didattica di qualità. Con linguaggi e codici adeguati agli studenti. Ricordo che negli ultimi mesi della mia attività universitaria, ho sperimentato grazie al professor Usai, un ricercatore della facoltà di Ingegneria, un metodo che consente agli studenti, durante la lezione, di rispondere a domande multiple in modo anonimo e di vedere il risultato. Il tutto in un minuto. Un processo rapido per testare se stanno capendo o meno quel che viene spiegato. Di questi esempi ce ne sono tanti. Vorrei vedere l’università lanciarsi in questa direzione. In quell’occasione i miei studenti erano entusiasti, si sentivano trattati bene.»

Qual è il messaggio ai neo diplomati, ai maturandi e alle famiglie?

«Corrano all’università. E spero che ci arrivino con le idee già chiare. In Italia succede che alla fine delle scuole secondarie non si ha idea di quel che si vuol fare dopo. E se ce l’hanno non si sono preparati. È una follia. Se uno vuole andare in fisica o ingegneria, al liceo dovrebbe fare mediamente un po’ più di matematica. Chi ha interessi per il design dovrebbe fare un po’ più di disegno tecnico. Da noi, non succede niente di questo. E tutti arrivano un pochino uguali E alla soglia dell’iscrizione all’università non si hanno le idee chiare e chi le ha non ha accumulato le competenze per procedere veloci. Anche da qui, nasce una dispersione molto alta.»

Qual è la risposta della Giunta regionale?

«Noi abbiamo il dovere di cercare di migliorare le cose. Nel frattempo, raccomando tenacia, determinazione, mai scoraggiarsi e andare avanti. Senza la laurea è dura.»

Presidente Pigliaru, le manca la cattedra?

«È ancora presto, sono da un mese e mezzo in Giunta, troppo preso da tante cose. Sono certo che in seguito mi mancherà.»