19 April, 2024
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Si terrà venerdì 14 maggio, a partire dalle 17.30, un tavolo di discussione sulla proposta dell’Arcipelago del Sulcis inserita nell’ambito del Just Transition Fund: la Metropolitana di superficie Carbonia-Arcipelago del Sulcis, ovvero una proposta di sviluppo sostenibile e per la transizione energetica. L’evento, si svolgerà sul web, in diretta, nella pagina Facebook istituzionale del comune di Sant’Antioco.

Interverranno il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, l’amministratore unico dell’ARST, Roberto Neroni, il sindaco di Cagliari e vice presidente nazionale Anci, delegato alla mobilità urbana, Paolo Truzzu, il presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras.

E ancora i docenti dell’Università di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, Italo Meloni (professore ordinario) e Gianfranco Fancello (professore associato).

Parteciperanno inoltre i consiglieri regionali Michele Ennas e Fabio Usai. Infine, i Sindaci dei Comuni dell’Arcipelago: Sant’Antioco, Ignazio Locci; Calasetta, Claudia Mura; Carloforte, Salvatore Puggioni.

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Si è insediato ieri, 8 gennaio, in videoconferenza, il Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

La sua composizione:

– Prof.ssa Ginevra Balletto
Docente nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari ed esperta di ippovie;

– Prof. Simone Bozzato
Docente di Scienze del Turismo all’UNIROMA2 e consulente della CEI per la Pastorale del turismo e dei cammini religiosi;

– Prof. Italo Meloni
Docente nel Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, Direttore del CIREM e progettista della Ciclovia della Sardegna;

– Mons.. Arrigo Miglio
Già vescovo di Iglesias, Arcivescovo emerito dell’Arcidiocesi di Cagliari e già componente della Cabina di Regia per i Cammini religiosi della Regione Sarda;

– Prof. Raffaele Paci
Docente nel Dipartimento di Scienze economiche ed Aziendali dell’Università di Cagliari, esperto di Fondi europei e Pianificazione territoriale, già assessore della Programmazione della Regione Sardegna;

– Dott. Paolo Piacentini
Esperto dei cammini europei, scrittore di turismo lento e consulente per i Cammini d’Italia del MiBACT;

– Dott. Sergio Valzania
Già vice direttore di RADIO RAI, scrittore e divulgatore dei cammini europei.

Già nella prima seduta di insediamento, tenutasi in remoto a causa delle restrizioni per contrastare il Covid-19, è stato possibile ottenere i primi preziosi pareri e orientamenti in riferimento all’attività della Fondazione CMSB e alle prospettive future del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il Presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna, nell’esprimere sentiti ringraziamenti a nome di tutti i Soci e Amministratori della Fondazione per la disponibilità dimostrata da tutti gli autorevoli componenti del Comitato, ha dichiarato di sentirsi onorato di poter contare sul loro qualificato contributo.

«La grande esperienza e l’autorevole competenza professionale, generalmente riconosciuta a tutti i componenti del Comitato Tecnico-Scientifico, sarà la migliore garanzia per lo sviluppo e l’affermazione del Cammino Minerario di Santa Barbara a livello regionale, nazionale e internazionale.»

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Si è tenuto giovedì 6 agosto, nella sala riunioni dell’ex-miniera di Sa Marchesa, a Nuxis, un incontro promosso dal consigliere regionale Michele Ennas (Lega) sui temi legati al “Recupero dei vecchi tracciati ferroviari”.
Il recupero di parte del tracciato dell’ex-linea delle Ferrovie Meridionali Sarde Siliqua – San Giovanni Suergiu è frutto di un accordo tra amministrazione regionale, ex provincia di Carbonia Iglesias ed amministrazioni comunali.
Si tratta di uno dei tratti più caratteristici della Regione Sardegna sia dal punto di vista paesaggistico che architettonico. La valorizzazione della vecchia tratta ha la valenza di favorire lo sviluppo del tessuto economico del territorio mirando a investire nella mobilità lenta, che oltre alla sua valenza ambientale, consente di godere concretamente di uno dei paesaggi tra i più suggestivi dell’intera isola.
«L’obiettivo dell’incontrospiega il consigliere regionale Michele Ennasera quello di far emergere definitivamente le potenzialità di questi progetti per il nostro territorio, riunendo i vari enti che devono concorrere al completamento del progetto finanziato, oltre che discutere sui possibili sviluppi futuri. Un incontro promosso direttamente sul territorio allo scopo di vivere i posti coinvolti e poterli ammirare.»
Dopo i saluti del sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias, ad aprire il dibattito sono stati gli interventi dell’ing. Massimiliano Ponti, responsabile del Servizio Infrastrutture di Trasporto e Sicurezza stradale e dal Prof. Italo Meloni, direttore del Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità, i quali hanno descritto il progetto della Ciclovia della Sardegna ed i contenuti del Piano Regionale della mobilità ciclistica della Sardegna.
L’architetto Adriano Dessì, docente dell’università di Cagliari, autore del libro “Percorsi lineari”, ha illustrato le possibili soluzioni progettuali ed i material necessari per realizzare delle opere che siano al contempo funzionali e sostenibili, in perfetta armonia con l’ambiente e il paesaggio.
E’ intervenuto anche l’ex assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, che ha illustrato gli obiettivi dell’accordo di programma sottoscritto tra Regione Sardegna, provincia del Sud Sardegna e Comuni interessati per il recupero del primo tratto del tracciato. I funzionari della provincia del Sud Sardegna, rappresentati dall’architetto Alfonso Sanna, hanno illustrato i contorni del progetto e le varie soluzioni ipotizzate anche per il recupero di altri percorsi del territorio del Sulcis Iglesiente, che da Buggerru passando per Iglesias, raggiungono il Basso Sulcis e l’isola di Sant’Antioco-Calesetta.
Sul legame con il patrimonio storico-architetonico-religioso è intervenuto Giampiero Pinna, presidente del Cammino Minerario di Santa Barbara che ha illustrato il progetto della Ciclovia del cammino minerario di Santa Barbara, collegata alla grande rete cicloviaria della Sardegna e alla rete delle ex-Ferrovie Meridionali Sarde.
Hanno partecipato anche i sindaci dei Comuni interessati al progetto, i rappresentanti delle associazioni ciclististiche e turistiche del territorio. Per la Giunta regionale era presente l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia che ha ribadito la volontà della Regione di investire sui progetti di recupero attribuendo alla mobilità ciclistica ed alle infrastrutture connesse il ruolo di fattore strategico nella pianificazione territoriale.

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La dott.ssa Giovanna Lenzu si è aggiudicata il primo premio della sezione Laurea magistrale con la tesi dal titolo “Turismo lento e dei cammini: un’occasione di sviluppo locale sostenibile. Il caso del Cammino Minerario di Santa Barbara” discussa all’Università di Cagliari con relatore il prof. Marco Zurru.

Alla dott.ssa Sara Mariane Cadoni, laureatasi anche lei all’Università di Cagliari, è stato invece attribuito il primo premio della sezione Laurea triennale con la tesi di laurea dal titolo “Problemi ed opportunità di un’area mineraria dismessa: il caso del distretto Arburese” con relatore il prof. Stefano Naitza.

Oltre al premio di 2.000,00 euro assegnato con giudizio unanime della Commissione ad ognuno dei due vincitori, a tutti i partecipanti al concorso, laureatisi nelle università di Cagliari, Torino e Milano, è stato consegnato in omaggio un piccolo cippo in trachite con il logo in argento del Cammino Minerario di Santa Barbara (una torre stilizzata) creata e offerta dall’orafo iglesiente Franco Zedda.

Ai componenti della Commissione incaricata di esaminare le tesi in concorso e di assegnare i premi (prof. Italo Meloni e prof.ssa Ginevra Balletto, docenti dell’Università di Cagliari, sig.ra Ilenia Mura e dott. Simone Lupo Bagnacani, giornalisti di Videolina e RAI TRE), la Fondazione CMSB ha offerto in omaggio un bassorilievo artigianale in argento del prospetto esterno del Pozzo Sella della miniera di Monteponi.

Nell’occasione, sono state consegnate le pergamene alle classi degli Istituti superiori che hanno concluso con la Fondazione CMSB i progetti PON “Gente di Miniera: sulle tracce della nostra storia” e di Alternanza Scuola Lavoro “Percorrendo il Cammino Minerario di Santa Barbara”.

La cerimonia di premiazione dei giovani studenti e laureati si è conclusa con un bel concerto del Coro di Iglesias che ha aggiunto fascino ed armonia alla straordinaria cornice del pozzo Sella della miniera di Monteponi, recentemente rigenerato dall’Associazione Pozzo Sella, nel quale si è tenuta la cerimonia.

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Sono stati consegnati questa mattina nella sede ENIT di Roma, i premi GO SLOW 2019 destinati ai migliori progetti italiani di mobilità dolce.

Prima menzione speciale per la Ciclovia del Cammino Minerario di Santa Barbara progettata dal CIREM dell’Università di Cagliari.

Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato dal Direttore dell’ENIT al direttore del CIREM prof. Italo Meloni ed al presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, dott. Giampiero Pinna.

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Venerdì 11 ottobre 2019 sono stati proclamati, a Milano, i vincitori della 7ª edizione del Premio “Go Slow-Co.Mo.Do.”, il più importante riconoscimento italiano rivolto ai migliori progetti dedicati alla realizzazione di itinerari verdi. La cerimonia di premiazione si terrà a Roma il 15 novembre nell’ambito di “All Routes lead to Rome”.

Il Premio “Go Slow-Co.Mo.Do.” nasce con l’obiettivo di far emergere il ruolo centrale dell’architettura nella tutela dei territori, nella promozione di viaggi consapevoli e nei processi positivi di trasformazione del paesaggio culturale.

Per questo diffonde la cultura di progetti come garanzia di qualità ambientale e civile, premiando quelli che si distinguano per qualità ed utilizzo appropriato delle strutture da rigenerare.

La giuria, composta da ingegneri, architetti e professionisti della mobilità dolce del-la Co.Mo.Do. della Simtur e della DMO Mediterranean Pearls, ha scelto come vincitore della categoria “Studi di fattibilità” il progetto dal Veneto: “Sviluppo di una Rete Etno-grafica di Mobilità Dolce per un Ecomuseo dei Cimbri dei Sette Comuni”.

Menzioni speciali alla Regione Sardegna con “La Ciclovia del Cammino Minerario di Santa Barbara” (presentato da Sardegna CIREM, Fondazione CMSB), all’Emilia Romagna con il progetto “Ciclovia del Sole, itinerario di Bologna Metropolitana”, alla Regione Puglia con il progetto “Parco dell’Area Cave di Pietra di Apricena”, alla Regione Toscana con il progetto “Via Sacra Etrusca”, alla Regione Marche con il progetto “Ciclovia 77”.

Nell’apprendere con soddisfazione questa bella notizia che colloca la Sardegna tra le regioni virtuose del nostro Paese, desidero esprimere un vivo ringraziamento al presidente del CIREM, prof. Italo Meloni, e ai suoi collaboratori per aver elaborato il progetto proposto dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e sostenuto dal Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna.

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Sabato 6 luglio, a partire dalle 10.00, la sala conferenze del Palazzo Bellavista, a Monteponi, ospiterà il V Laboratorio internazionale di architettura e paesaggio, organizzato in collaborazione fra AUSI Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente e DICAAR Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura – Università di Cagliari, con partner, CESA Centro di Eccellenza per la Sostenibilità Ambientale.

In apertura è prevista la presentazione dei lavori e critiche finali, visiting critics: Gianmarco Chiri, Pier Francesco Cherchi, Marco Lecis, Carlo Moccia, Giancarlo Motta. Alle ore 13.00 ci sarà la consegna degli attestati di frequenza.

Tecniche, politiche e progetti per la riqualificazione del Sulcis Iglesiente: da Iglesias a Portoscuso fino a Buggerru, passando da Fluminimaggiore, Gonnesa e Carbonia. Sotto osservazione i luoghi del passato minerario e industriale. Si studiano luoghi come Porto Flavia Masua e la Laveria Lamarmora (di Iglesias), la galleria Henry (a Buggerru) o il bacino carbonifero fra Bacu Abis Cortoghiana e Carbonia. L’obiettivo? Progettare il futuro del territorio, provando a proporre idee di riqualificazione di strutture, paesaggi ed ex miniere.

I protagonisti sono 21 studenti, in arrivo dalle più importanti università italiane ed estere si incontrano e confrontano con autorevoli docenti di architettura per studiare i paesaggi minerari della Sardegna.

Dopo 5 giorni di dibattito e progettazione, domani la presentazione dei progetti nella sala conferenze della palazzina Bellavista di Monteponi a Iglesias, nonché sede dell’Ausi (consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente).

La quinta edizione del Laboratorio internazionale di architettura e paesaggio è coordinata da Giorgio Peghin (docente di architettura dell’Univeristà di Cagliari)

Scuole di Architettura

BEDS, School of Build Environment and Development Studies, Architectural Discipline, Durban, South Africa DIARC Dipartimento di architettura, Università Federico II di Napoli DAD Dipartimento di architettura e design, Politecnico di Torino DARC Dipartimento di architettura, Università di Palermo DADU Dipartimento di architettura, design e urbanistica, Università di Sassari ESA École Spéciale d’Architecture, Paris IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia Accademia di Architettura di Mendrisio, Università della Svizzera Italiana SDS Scuola di Architettura di Siracusa, Università di Catania Departamento de Arquitectura, Universidade de Évora Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura, Politecnico di Bari

Direzione e coordinamento scientifico Giorgio Peghin.

Comitato direttivo e didattico

Antonio Angelillo (Milano), Boris Bastianelli (Parigi), Francesco Cacciatore (IUAV Venezia), Renato Capozzi (DIARC Napoli), Massimo Faiferri (DADU Sassari), João Gomes da Silva (Accademia di Mendrisio), João Nunes (Accademia di Mendrisio), Giorgio Massacci (DICAAR-CESA Cagliari), Vincenzo Melluso (DARC Palermo), Bruno Messina (SDS Siracusa), Marco Navarra (SDS Siracusa), Giorgio Peghin (DICAAR Cagliari), Riccardo Palma (DAD Torino), Carlo Ravagnati (DAD Torino), João Gabriel Soares (Évora), Federica Visconti (DIARC Napoli)

Docenti, relatori e visiting critics: Carlo Atzeni (DICAAR Cagliari), Samanta Bartocci (Sassari), Silvia Bodei (Durban, South Africa), Francesco Cacciatore (Venezia), Renato Capozzi (Napoli), Giovanni Battista Cocco (Cagliari), Gianmarco Chiri (Cagliari), Pier Francesco Cherchi (Cagliari), Giuseppe De Boni (Roma), Adriano Dessì (Cagliari), Marco Lecis (Cagliari), Massimo Faiferri (Sassari), João Gomes da Silva (Lisbon, Portugal), Pierpaolo Manca (Cagliari), Vincenzo Melluso (Palermo), Italo Meloni (Cagliari), Bruno Messina (Siracusa), Carlo Moccia (Bari), Giuseppina Monni (Cagliari), Giancarlo Motta (Milano), Marco Navarra (Siracusa), João Nunes (Lisbon, Portugal), Chiara Occelli (Torino), Giorgio Peghin (Cagliari), Riccardo Palma (Torino), Fausto Pani (Cagliari), Carlo Ravagnati (Torino), João Gabriel Soares (Évora), Federica Visconti (Napoli)

Tutor: Anna Corda, Roberta D’Angelo, Rosas da Silva Figueiredo Marques Teresa, Camilla De Boni, Gennaro Di Costanzo, Andrea Alberto Dutto, Marcello Galiotto, Giada Mazzone, Fabrizio Pusceddu, Gianmaria Santonicola, Andrea Scalas.

 

 

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«Stiamo finalmente facendo un grande passo avanti, dalla tutela passiamo alla messa a valore del paesaggio: se rispettato e regolato, il paesaggio è una risorsa economica straordinaria per i territori costieri e interni della Sardegna.»

Lo ha detto Barbara Argiolas, assessora regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, nell’intervento che ha chiuso ieri, alla Fiera di Cagliari, la tavola rotonda “La valorizzazione del paesaggio (anche costiero) attraverso le nuove direttive tecniche regionali in materia di sentieri (ciclo)escursionistici e ippovie”, organizzata dall’agenzia Forestas nell’ambito delle iniziative ospitate dal Turisport 2018.

L’incontro, molto partecipato, ha riunito funzionari di Forestas, docenti universitari, esperti del Club Albino Italiano, operatori turistici, rappresentanti delle Guide ambientali escursionistiche, con lo scopo di presentare i punti salienti delle Linee guida per la nascita della Rete escursionistica della Sardegna (RES), approvate pochi giorni fa dalla Giunta regionale: la RES, istituita formalmente con la legge regionale 16 del luglio 2017, nasce con circa 1.000 km di percorsi censiti e due obiettivi: accatastare nei prossimi anni all’interno del sistema SIRA dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente i 4.000 km stimati di sentieri esistenti e includere nella rete tutti gli attrattori archeologici, culturali, ambientali presenti sul territorio regionale. Inoltre, grazie al progetto INTENSE, cofinanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, si arricchirà la RES connettendola al circuito della vie del cicloturismo su strada grazie ai cosiddetti “hub ciclo-escursionistici”, punti di contatto tra le ciclovie ed i sentieri escursionistici.

Con la delibera approvata dalla giunta, ha sottolineato la titolare del Turismo, «continuiamo a dare gambe alla legge sul turismo del 2017 e portiamo avanti il lavoro su tutti quei segmenti funzionali allo sviluppo di un turismo lento e attivo in Sardegna che si affianchi a un balneare forte e sempre più di qualità. Oltre alla nascita della RES – ha spiegato Barbara Argiolas – abbiamo progetti importanti sulle ciclovie, sul circuito dei Giardini storici, sui borghi, sui cammini minerari e gli itinerari religiosi, oppure legati al turismo enogastronomico, coi quali vogliamo creare nuove stagionalità che amplino il richiamo turistico della destinazione Sardegna oltre i mesi estivi e generino sviluppo col ruolo fondamentale delle imprese, il coinvolgimento attivo delle comunità e la valorizzazione delle loro peculiarità».

«Sulle linee guida – ha continuato Barbara Argiolas – c’è ancora da lavorare e qualche aspetto avrà bisogno di una successiva messa a punto. Ma oggi dobbiamo sentirci soddisfatti perché, nei due livelli di coordinamento regionale e locale, abbiamo dato un ruolo a tutti gli attori coinvolti. Crediamo, infatti, che il ruolo della politica sia quello di infrastrutturare i progetti e creare le condizioni perché le imprese possano operare, ma soprattutto riteniamo che il sistema turismo possa funzionare soltanto attraverso il coinvolgimento, la corresponsabilità e la suddivisione dei ruoli e dei compiti tra tutti i soggetti coinvolti, in una visione unica e sostenibile che superi l’individualismo e sappia mettere a valore la nostra unicità sotto il profilo ambientale e culturale.»

La tavola rotonda si è articolata in due sessioni nelle quali sono state discusse la strategia della Regione e i compiti di Forestas (cui è demandata la gestione operativa della RES), il ruolo delle associazioni e delle guide ambientali escursioniste, la collaborazione con gli operatori turistici e la possibile estensione dei percorsi marini come ampliamento della RES sulle coste, col coordinamento di Alessio Saba dell’Ufficio comunicazione di Forestas. Nella prima si sono confrontati i “tecnici”: PierFrancesco Boy, presidente CAI di Cagliari, Giorgio Argiolas, coordinatore regionale dell’Organo Tecnico CAI escursionismo; Dionigi Secci e Andrea Murgia, funzionari del Servizio Tecnico – DG Forestas; Marco Marrosu, guida escursionistica e dottore naturalista; Italo Meloni, docente del Dipartimento di Ingegneria dei trasporti, Università di Cagliari. Nella seconda, orientata sulla nuova visione turistica e sostenibile della Sardegna, prima delle conclusioni dell’assessore Barbara Argiolas, sono intervenuti Davide Sanna, Club della Vela a Porto Conte; Paolo Insolera, operatore turistico nel trasporto via mare a Cala Gonone e componente tecnico commissione ambiente del Comune di Dorgali; Alessandro Abis, coordinatore regionale AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche); Matteo Cara, geografo ed scrittore; Giuseppe Pulina, Amministratore Unico dell’Agenzia Forestas.

Proprio Giuseppe Pulina, dopo aver portato i saluti dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha sottolineato «il lungo percorso, quasi ventennale, compiuto per arrivare oggi alla RES, che nasce anche grazie all’esperienza dell’Ente Foreste della Sardegna portata oggi avanti da Forestas, che gestisce 150 compendi e una superficie di 220mila ettari. La legge del turismo del 2017 ha compiuto, grazie al grande lavoro degli assessorati del Turismo e della Difesa dell’Ambiente, il passo decisivo, quello di dare uno standard unico alla risorsa costituita da sentieri e percorsi e mettere insieme esigenze che finora era parcellizzate. Ma il difficile – ha puntualizzato Giuseppe Pulina – viene adesso: abbiamo finalmente la legge e l’atto di indirizzo, sarà ora necessario fare il salto culturale per rendere questa infrastruttura un’autentica opportunità per tutti i territori».

 

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La neonata rete escursionistica (RES), quella cicloturistica, le ippovie: la Sardegna costruisce nuove opportunità per il turismo attivo e per la valorizzazione sostenibile dell’ambiente, del paesaggio, dei territori e delle loro bellezze. Se ne parlerà domani, sabato 6 ottobre – al Turisport della Fiera di Cagliari, nello spazio incontri dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio all’interno del Padiglione I, con inizio alle ore 15.00 – nella tavola rotonda organizzata dall’agenzia regionale Forestas dal titolo: “La valorizzazione del paesaggio (anche costiero) attraverso le nuove direttive tecniche regionali in materia di sentieri (ciclo)escursionistici ed ippovie”.

«Sarà – spiega Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – il primo incontro pubblico sulla Rete escursionistica regionale dopo l’approvazione delle linee guida per la sua costituzione durante l’ultima seduta della Giunta regionale. La RES e i progetti legati alla rete ciclopedonale e alle ippovie hanno un peso strategico nello sviluppo di quel modello di turismo sostenibile in cui crediamo e che stiamo costruendo insieme ad enti e operatori.»

«Questa – dice Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente – è un’occasione per mettere in vetrina un’isola meravigliosa e confrontarsi su altre opportunità di turismo sostenibile. In questi anni abbiamo infatti sempre puntato sulla sostenibilità, per noi parola chiave per il futuro della Sardegna. Abbiamo investito molte risorse regionali nei parchi e nelle aree protette per tutelare e valorizzare al meglio il nostro ambiente e il suo patrimonio di eccellenza, che è ormai riconosciuto e premiato a livello internazionale. Nel caso della sentieristica regionale, realizzata tramite Forestas, abbiamo voluto coniugare le politiche ambientali con quelle del turismo attivo che per noi è una scelta vincente.»

Durante la tavola rotonda si parlerà della strategia della Regione e dei compiti di Forestas (cui è demandata la gestione operativa della RES), del ruolo delle associazioni e delle guide ambientali escursioniste, della collaborazione con gli operatori turistici e della possibile estensione dei percorsi marini come ampliamento della RES sulle coste. È prevista la partecipazione di PierFrancesco Boy, presidente CAI di Cagliari, Giorgio Argiolas, coordinatore regionale dell’Organo Tecnico CAI escursionismo; Matteo Cara, geografo ed scrittore; Davide Sanna, Club della Vela a Porto Conte; Paolo Insolera, operatore turistico nel trasporto via mare a Cala Gonone e componente tecnico commissione ambiente del Comune di Dorgali; Dionigi Secci e Andrea Murgia, funzionari del Servizio Tecnico – DG Forestas; Alessandro Abis, coordinatore regionale AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) Marco Marrosu, guida escursionistica e dottore naturalista; Italo Meloni, docente del Dipartimento di Ingegneria dei trasporti, Università di Cagliari; Giuseppe Pulina, Amministratore Unico dell’Agenzia Forestas. Le conclusioni saranno affidate a Barbara Argiolas.

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La commissione Trasporti presieduta da Antonio Solinas (Pd) ha approvato, col voto contrario dell’opposizione, la delibera della Giunta regionale sulla continuità territoriale aerea che recepisce lo schema predisposto dalla conferenza di servizi svoltasi il 12 luglio scorso a Roma, sottoscritta da Regione, ministero delle Infrastrutture ed Enac.

Nella seduta della commissione il prof. Italo Meloni, coordinatore del gruppo di lavoro del Cirem (un gruppo di esperti e ricercatori delle Università di Cagliari e Sassari), ha illustrato il contenuto del dossier che rappresenta la base scientifica del negoziato condotto con la direzione Concorrenza della Commissione europea. Un lavoro dettagliato e minuzioso, “inattaccabile” secondo Meloni, teso a dimostrare non solo che la continuità territoriale non altera le l’andamento del libero mercato ma soprattutto che l’imposizione degli “oneri di servizio pubblico” è indispensabile per la Sardegna, sia per superare gli svantaggi derivanti dall’insularità, che per assicurare ai sardi “parità di condizioni” (nel rispetto dei diritti alla mobilità ed all’accessibilità che la Ue garantisce ai cittadini degli Stati membri) rispetto ai cittadini italiani ed europei.

L’assessore dei Trasporti Carlo Careddu, nel suo intervento, ha sottolineato che la conclusione del negoziato è arrivata «al termine di un percorso non semplice, con i bandi bloccati ed una situazione di stallo che rischiava di avere conseguenze molto negative per la Sardegna». Rispetto ai modelli della Corsica e delle Baleari che spesso vengono citati come riferimento, ha aggiunto precisando di essere personalmente a favore della tariffa unica, «è bene ricordare che riguardano soltanto i residenti». «Il nostro modello che sarà sottoposto a procedure ad evidenza pubblica secondo la normativa europea – ha concluso Carlo Careddu – non è un punto di arrivo anche se non partiamo da zero: abbiamo il 57% dei posti in più ed il 15% delle frequenze in più, senza dimenticare che abbiamo tenuto duro su alcuni punti, come il tetto massimo tariffario per i non residenti e la riserva di posti per gli spostamenti per motivi sanitari».

Nel dibattito hanno preso la parola diversi consiglieri regionali, che, a prescindere dalle differenti opinioni, hanno manifestato apprezzamento per il valore strategico dello studio del Cirem. Sono intervenuti Valerio Meloni, Alessandro Collu e Giuseppe Meloni del Pd, Antonello Peru e Giuseppe Fasolino di Forza Italia, Eugenio Lai di Art.1-Mdp e Paolo Dessì del Misto.

Gli esponenti della maggioranza, con diverse sottolineature, hanno espresso una valutazione positiva sulla delibera, pur precisando che resta molta strada da percorrere per arrivare a quella vera parità di condizioni che per i sardi (residenti e non) è un diritto irrinunciabile.

L’opposizione, nel motivare il suo voto contrario, ha lamentato i risultati insoddisfacenti ottenuti, senza miglioramenti significativi rispetto alla situazione precedente e nettamente al di sotto delle giuste rivendicazioni della Sardegna.

Il presidente della commissione Solinas, nelle conclusioni, ha parlato di «un risultato positivo con il confronto Regione-Ue che ha fatto passi avanti; forse si poteva fare di più ma è importante che la Sardegna non sia più un osservato speciale della Commissione europea, con tutte le conseguenze che ciò ha comportato nei primi due anni e mezzo di questa legislatura».