25 April, 2024
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Un confronto in occasione del Mese dei diritti umani e nel giorno del 71esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu: ASARP presenta la Conferenza Nazionale “Il diritto di avere diritti”, che si terrà il 10 dicembre presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Cagliari, dalle 9.00 alle 19.00.

«Questi nostri anni, sono caratterizzati da pesanti e inaccettabili disuguaglianze sociali e territoriali – spiega Gisella Trincas, presidente nazionale dell’UNASAM – che determinano, in una sempre maggiore fascia di persone, la violazione dei più essenziali diritti umani.»

Quattro momenti di dibattito, quattro occasioni di incontro per mettere a fuoco le criticità esistenti e indicare nuove strade da percorrere per il benessere di una collettività solidale. Giovanna Del Giudice presidente Conferenza Basaglia, portavoce Campagna Nazionale “E tu slegalo subito”, coordinerà la prima sessione dal tema “Salute mentale, dipendenze e autodeterminazione, Antonello Murgia, medico e portavoce del Mese dei Diritti Umani, invece coordinerà la seconda sessione dal tema “Stato Sociale, Uguaglianza, Democrazia e Partecipazione”. Nella terza sessione relatori e relatrici si confronteranno sulla questione delle “Persone private della libertà e percorsi alternativi alla detenzione”, coordinati da Stefano Cecconi portavoce nazionale dell’Osservatorio Nazionale OPG/REMS. L’ultima sessione, coordinata da Roberto Loddo ASARP, verterà su “Migrazioni, cittadinanza, questione minorile”.

Saranno presenti in veste di relatori: Mauro Carta, Vito D’Anza, Alessandro Coni, Gilberto Ganassi, Maria Mura, Giangiacomo Pisotti, Nerina Dirindin, Marco Espa, Don Marco Lai, Lilli Pruna, Caterina Cocco, Gavino Carta, Maria Francesca Ticca, Cristina Ornano, Dario Sarigu, Angela Lai, Lucia Mastino, Riccardo Curreli, Ettore Cannavera, Antonella Calcaterra, Ilham Mounssif, Antonello D’Elia, Silvana Tilocca, Valentina Brinis, Giorgio Altieri, Anna Cau. L’apertura dei lavori sarà presieduta da Gisella Trincas presidente nazionale dell’UNASAM e da Maria Grazia Giannichedda presidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia. Sono stati invitati per i saluti istituzionali Gemma Cucca presidente della Corte d’Appello di Cagliari, Mauro Grandesso Silvestri presidente del Tribunale di Cagliari, Maria Alessandra Pelegatti procuratore Capo della Repubblica di Cagliari, Mario Nieddu assessore regionale della Sanità Regione Sardegna, Paolo Truzzu sindaco di Cagliari e Aldo Luchi presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari.

Parteciperanno studentesse, studenti e insegnanti dell’Istituto Professionale Sandro Pertini di Cagliari. Saranno riconosciuti i crediti formativi dall’Ordine degli Avvocati di Cagliari e sarà rilasciato attestato di partecipazione.

 

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La qualità dei servizi sociali e scolastici per le persone con disabilità in Italia, è il tema di un incontro che si svolgerà sabato prossimo 12 ottobre al Palazzo dei congressi della Fiera di Cagliari, promosso da ABC Associazione Bambini Cerebrolesi, in collaborazione con il Centro Studi Erickson ed il patrocinio dell’Università di Cagliari, del MIUR, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna e della FISH (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap). Il titolo è “Personalizzare, coprogettare, includere”. All’iniziativa ha aderito anche l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e ai giornalisti che parteciperanno alla mattinata dei lavori (dalle 9.30 alle 13.30) verranno riconosciuti quattro crediti formativi. Nutrito l’elenco degli interventi.

Dopo l’introduzione di Marco Espa, presidente nazionale di ABC (Associazione bambini celebrolesi) e Francesca Palmas, responsabile del Centro studi ABC, ci saranno le relazioni di Giampiero Griffo (Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità) e Dario Ianes (Università di Bolzano). Poi una tavola rotonda dal titolo “Società e Scuola: Con-vivere oggi, vera sfida del nostro tempo. Prospettive possibili”, con gli interventi di Vincenzo Falabella, presidente nazionale FISH; Fabio Ferrucci, Università del Molise; Cecilia Marchisio, Università di Torino; Salvatore Nocera, presidente collegio garanti FISH;, Francesca Palmas, Centro Studi ABC; Roberto Speziale, presidente nazionale ANFFAS; Ranieri Zuttion, direttore del servizio integrazione sociosanitaria Regione Friuli.

Chiuderà la mattinata il racconto dell’esperienza di Claudio Imprudente, giornalista del centro di documentazione handicap di Bologna. Nel pomeriggio, ci sarà la possibilità di partecipare a tre diversi workshop.

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Oggi, giovedì 5 settembre, all’Hotel Regina Margherita di Cagliari, alle ore 16.00, si terrà la conferenza regionale “Salute Mentale, Diritti Libertà Servizi” organizzata dall’Asarp, l’associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica. La conferenza, fa seguito ai lavori della Conferenza Nazionale Salute Mentale che si è tenuta a Roma, con il patrocinio del ministero della Salute, il 14 e 15 giugno scorso.

Scopo della conferenza regionale, è unire tutti i soggetti interessati alle questioni della salute mentale e dei diritti fondamentali della persona umana, che operano in Sardegna, per costruire un fronte comune di impegno e sensibilizzazione verso la politica regionale, le istituzioni pubbliche, il governo regionale; per l’elaborazione di un piano strategico salute mentale che vada nella direzione dei punti indicati nel documento conclusivo della conferenza nazionale, quali obiettivi strategici fondamentali per la costruzione di un sistema di salute mentale di comunità orientata alla emancipazione e alla piena inclusione sociale dei cittadini, attraverso lo sviluppo dell’impresa sociale (casa, lavoro, reddito, per una soddisfacente qualità della vita) e il superamento dell’attuale modello cronicizzante e istituzionalizzante.

Le gravi criticità presenti nel sistema salute mentale e nel sistema sociale, nella nostra regione, non sono ulteriormente sopportabili, così come non è sopportabile il carico che grava quasi interamente sulle famiglie e sui pochi operatori della salute mentale che, con grandi sacrifici, tengono aperti servizi sempre di più impoveriti da scelte politiche non condivisibili. La riorganizzazione dei servizi di salute mentale attuata dall’ATS Sardegna e approvata dalla Giunta Regionale, non va nella direzione auspicata ma ha determinato un ulteriore aggravamento della situazione organizzativa e nella pratica dei servizi di salute mentale con l’accorpamento dei Dipartimenti di Salute Mentale (da otto a tre), con la riduzione dei servizi territoriali di salute mentale (CSM) sia nella riorganizzazione territoriale (bacino di utenza di riferimento in violazione dei Progetti Obiettivo Nazionali Salute Mentale) sia nella apertura settimanale e giornaliera. Impoverendo gravemente di fatto il territorio già in difficoltà.

La conferenza regionale dovrà porre le basi per una alleanza forte, tra tutti i soggetti sociali che operano sul territorio regionale, che conoscono bene i problemi che ci troviamo ad affrontare ogni giorno e che richiedono un patto forte tra istituzioni e società civile per il loro non più rinviabile superamento e per il pieno rispetto delle norme nazionali e delle raccomandazioni emanate dalle Convenzioni Internazionali (vedi ONU e OMS). Occorrono investimenti finanziari e culturali, progetti innovativi, rispetto dei diritti, restituzione di speranza e fiducia, responsabilità istituzionale. Occorre l’apertura di un tavolo istituzionale in cui porre le basi per ridisegnare l’assetto organizzativo e le pratiche del sistema salute mentale in Sardegna.

Sono previsti gli interventi preordinati di Gisella Trincas, Marco Espa, Roberto Loddo, Mauro Carta, Ettore Cannavera, Alessandro Coni, Gian Giacomo Pisotti, Antonello Pittalis, Veronica Asara,  Marisa Deiana, Bruno Melis, Matteo Brignola, Silvia Ciccu.

Sono invitati dipartimenti di Salute mentale e i servizi territoriali di salute mentale, l’assessore regionale della Sanità, il sindaco di Cagliari, l’ANCI, i Servizi Sociali dei Comuni, la Direzione Generale dell’ATS Sardegna, i direttori delle ASSL della Sardegna, le associazioni di volontariato e Promozione sociale, le Cooperative Sociali, tutte le persone interessate ai temi della salute mentale e dei diritti umani.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

 

Giorgio Locci.

Giorgio Locci, primo firmatario della proposta di legge.

Giorgio Madeddu.

Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione “Amici della Vita”.

Una proposta di legge bipartisan su “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica”, primo firmatario il consigliere regionale Giorgio Locci (PdL), cofirmatari i consiglieri Pietro Cocco (PD) e Paolo Dessì (PSd’Az) e sottoscritta anche da tutti i componenti della Commissione Sanità, è stata presentata questa mattina, in Consiglio regionale, nel corso di una conferenza stampa presieduta, appunto da Giorgio Locci, Pietro Cocco e Paolo Dessì, alla quale hanno presenziato anche il presidente dell’associazione “Amici della vita” del Sulcis, Giorgio Madeddu, il presidente della Commissione Sanità, Felicetto Contu, e i consiglieri Renato Lai, Lorenzo Cozzolino e Marco Espa.

Questo testo normativo, che consta di pochi articoli, intende fronteggiare proprio una emergenza di cui pochi parlano, ma che produce danni spesso irrimediabili.

«Infatti – ha precisato Giorgio Locci – il 7 per cento dei neonati italiani è esposto all’alcol materno e poiché non si conosce la quantità di alcol che è possibile assumere in gravidanza senza incorrere in rischi, le indagini preliminari sono molto importanti ai fini della prevenzione e della tutela della salute neonatale poiché permettono di far luce su un fenomeno sommerso come quello delle patologie pediatriche correlate all’assunzione di bevande alcoliche in gravidanza.»

«Il consumo di alcol durante la gravidanza – prosegue – può causare patologie molto gravi per il nascituro, fra cui il ritardato accrescimento endouterino e post natale, un deficiente sviluppo psicofisico e disfunzioni motorie (tremori, difficoltà e deficienze nei movimenti).»

Per queste ragioni, occorre predisporre un programma di prevenzione articolata su più livelli a partire dai medici di famiglia e dall’informazione le donne in gravidanza e i loro partner sui rischi correlati all’assunzione dell’alcool, il possibile riconoscimento tempestivo e la cura efficace per aiutare il feto a svilupparsi in modo sano.

La conferma relativa al sospetto sull’abuso di alcool nella donna che decide di avere un figlio la si può ottenere attraverso due test semplici e affidabili quali il dosaggio della Gamma-GT e il dosaggio della Transferina desialata. Per il primo test, il paziente paga il ticket, il secondo, invece, è a totale carico dell’assistito. La PL chiede, con un provvedimento innovativo a livello nazionale, l’esenzione totale a questi test per le donne a rischio.

I dati in possesso dell’associazione “Amici della vita” del Sulcis indicano, per l’anno 2010, in 20mila il numero delle donne sarde che fanno abuso di sostanze alcoliche, la metà delle quali è in età fertile. 65 sono state le fetopatie accertate e 650 gli aborti spontanei.Il 10% circa di questi dati, è riferito alla sola provincia del Sulcis. I dati per gli anni seguenti, pur non precisi, indicano un evidente incremento di questi numeri.

Pietro Cocco ha sottolineato la “natura bipartisan” della legge e la necessità di impegnarsi affinché la stessa proposta possa esitata prima della fine della legislatura.

Paolo Dessì ha evidenziato come la prevenzione consentirà di ridurre i potenziali costi di assistenza per i bambini nati con le disabilità prodotte dall’abuso di alcool in gestazione, ben conoscendo le difficoltà sociali e di pregiudizio sulle donne, che porta a nascondere il problema.

Per l’applicazione di questa legge, si prevede una spesa di 300mila euro l’anno e i firmatari, compreso il presidente della Commissione, auspicano un iter preferenziale per la sua approvazione.