24 April, 2024
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Sono in programma il 3 ottobre a Sassari e il 12 e il 24 a Cagliari, i prossimi corsi di formazione per giornalisti, Le iscrizioni sono aperte sulla piattaforma Sigef. A Sassari il 3 ottobre si svolgerà nei locali della Facoltà di Scienze Politiche (in Viale Mancini, 3) l’incontro “Salute e Media. Le nuove Sfide per giornalisti, medici e pazienti”. I relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Rosario Cecaro (giornalista e docente di Teorie e Tecnica della comunicazione), Gian Vittorio Campus (direttore Dipartimento Scienze chirurgiche e mediche Università di Sassari) e Robert David Beveridge (docente Sociologia processi comunicativi). Il corso inizierà alle ore 14 e terminerà alle 17. Ai partecipanti saranno assegnati 5 crediti.

A Cagliari, il 12 ottobre, si terrà il corso dal titolo “Sicurezza alimentare e sofisticazioni”. L’incontro si svolgerà  nella sala convegni de L’Unione Sarda (Piazza Unione Sarda, Santa Gilla). I relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Mighele Bungaro (relazioni istituzionali e informazione UNAPROL), Roberto Zalambani (segretario nazionale dell’Unaga), Luca Saba (direttore Coldiretti Sardegna), Magg. Davide Colajanni (comandante NAS di Cagliari). L’orario, dalle 13,30 alle 17,30. I crediti assegnati ai partecipanti saranno 4.

Sempre a Cagliari, il 24 ottobre, si terrà il corso dal titolo “Sport e spettacolo. Sicurezza negli stadi, responsabilità dell’informazione nel comportamento dei tifosi”. Corso che si terrà nell’Aula magna Maria Lai (via Nicolodi 102). Relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Mario Frongia (presidente Gruppo Sardo Giornalisti Sportivi), Tommaso Giulini (presidente Cagliari Calcio), Gaetano Nastasi (presidente Ordine degli ingegneri), Stefano Signorelli (consigliere Cagliari Calcio). L’orario, dalle 14.00 alle 17.00. 4 crediti saranno assegnati ai partecipanti.

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Una fase del derby Carbonia - Monteponi 2 copia

Sarà presentato al Teatro delle Saline di Cagliari venerdì 27 maggio, dalle ore 9.00, “Sardegna terra di sport”. È questo il titolo scelto per la sesta edizione della Conferenza Regionale dello sport, appuntamento istituzionale importante e occasione di confronto e dialogo tra Regione, Coni, Federazioni e società sportive, Enti di promozione e suoi rappresentanti. Compito della Conferenza è, tra gli altri, l’elaborazione e l’attuazione del Piano triennale 2016-2018.

«L’isola è diventata in questi anni una grande vetrina per lo sport a livello locale, nazionale e internazionale. Il 2016 è un anno ricco di manifestazioni agonistiche, e questo non potrà che avere ricadute positive anche a livello turistico e culturale per la nostra terra. Inoltre, nell’ipotesi in cui le Olimpiadi 2024 si svolgessero a Roma – ha ricordato l’assessore Claudia Firino – la Sardegna potrebbe essere destinazione per gli sport velici. Ancora, Cagliari vanta la candidatura per l’elezione di Città europea dello sport per il 2017. La Regione tiene in maniera particolare inoltre all’attività motoria legata al mondo della scuola e in generale allo sport di base, oltre a quello agonistico, praticato a tutte le età come strumento di integrazione sociale e promozione di uno stile di vita sano».

L’assessore del Turismo, Francesco Morandi, ha precisato in merito che la Regione «investe con molta convinzione e sempre di più sullo sport, per fare diventare l’isola un punto di riferimento internazionale per il turismo attivo e la qualità della vita. La Sardegna è la terra ideale per ospitare eventi sportivi di altissimo livello – ha concluso Morandi – in grado di restituire un’immagine vincente e attrattiva del nostro territorio. Attraverso l’organizzazione delle grandi manifestazioni e la diffusione dello sport promuoviamo prodotti tematici e nuove motivazioni di viaggio, in grado di attrarre flussi turistici lungo tutto l’arco dell’anno e su tutto il territorio regionale».

La giornata di venerdì sarà occasione per premiare atleti sardi e società sportive che parteciperanno alle Olimpiadi e Paralimpiadi. Tra i tanti ospiti verrà premiata anche la squadra del Cagliari calcio per la promozione in serie A.

Il programma e gli ospiti. Al Teatro delle Saline, dalle ore 9.00, saranno registrati i partecipanti. Interverranno gli assessori Claudia Firino e Francesco Morandi dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e del presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau.

Dalle ore 11.00, gli interventi del presidente Coni Sardegna, Gianfranco Fara; del direttore generale dell’assessorato dello Sport Antonina Scanu; del rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo; del direttore dell’Ufficio scolastico Regionale, Francesco Feliziani, e del presidente del Cip Sardegna Paolo Poddighe. Alle ore 15.00, verranno premiati atleti e società da parte della Regione e del Coni e alle ore 16.30 è prevista la conclusione dei lavori da parte dell’assessore Claudia Firino. Modera l’incontro il giornalista Mario Frongia.

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Francesco Pigliaru 3064

Francesco Pigliaru alla Notte dei ricercatori in Rettorato. Il presidente della Giunta regionale tra energie rinnovabili, divario Nord-Sud, aspettative degli studenti, innovazione e metodologie al passo coi tempi

di Mario Frongia

«Sono qui per interesse genuino alla Notte dei ricercatori. Credo che l’evento racchiuda molti aspetti che servono per il territorio. Noi, come amministrazione regionale siamo molto interessati al futuro energetico. In Sardegna non abbiamo il metano, abbiamo molte energie rinnovabili e il carbone. E anche tanto disordine. Dobbiamo capire in che direzione andare».

Francesco Pigliaru si accomoda tra il pubblico in aula magna. Il Rettorato è un brulicare di iniziative legate alla Notte dei ricercatori. Nella corte interna si dibatte di musica e tradizioni, suonano i Sikitikis e il Canto a tenore di Orgosolo. Il confronto dell’accademia con le imprese, il territorio e le famiglie prosegue. Temi e argomenti hanno toni divulgativi, adatti alle nuove generazioni. Si parla anche di energia sostenibile e riscaldamento globale, del segnale radio di Guglielmo Marconi che 120 anni fa ha cambiato il mondo, di innovazione e low carbon society. Partono le slide di una bella storia: un ricercatore, Marco Franceschelli, racconta del finanziamento del suo progetto di ricerca. Il presidente della Giunta regionale applaude, commenta positivamente le iniziative con il rettore Maria del Zompo e il pro rettore per la ricerca, Micaela Morelli. C’è tanto da fare. Ma l’ateneo e l’amministrazione pubblica si ritrovano in sintonia e investono anche su questo fronte.

Presidente Pigliaru, come valuta il contributo dell’Università di Cagliari sui temi trattati nella Notte dei ricercatori?

«L’ateneo sta dando una mano importantissima nell’aiutarci a scrivere il Piano energetico, il che significa capire e sapere in che direzione andiamo. Innanzi tutto, dobbiamo mettere ordine alle rinnovabili per produrre l’energia che serve localmente. Questo è il primo step. Ma per compierlo serve un’enorme tecnologia, le produzioni dalle rinnovabili sono legate al sole e al vento. Dunque, servono grandi accumulatori che conservino queste energie e ce le restituiscano quando ci occorrono, al di là delle condizioni meteo.»

Qual è il disegno globale?

«Andiamo verso un mondo nel quale la produzione dell’energia deve diventare molto più vicina ai cittadini. Un caseggiato produce l’energia, la conserva negli accumulatori e poi la distribuisce. Uno scenario in cui produzione, conservazione e distribuzione dell’energia rappresenta la vera sfida.»

Assieme al minore inquinamento.

«Sì, il Cop21 deve mettere d’accordo tutti i Paesi per cercare di scrivere il grande accordo di Kyoto che combatte il cambiamento climatico. Attraversiamo un momento delicato e interessante. E l’ateneo di Cagliari ci aiuta a stare sulla frontiera.»

La professoressa Del Zompo accelera sulla filiera ricerca-innovazione-competenze-giovani-imprese-territorio. Qual è il suo punto di vista?

«Siamo in sintonia e il caso dell’energia è perfetto: la filiera richiede molto capitale umano, tanta tecnologia, comportamenti virtuosi degli utenti pronti a recepire la novità e accettare che in un condominio ci si debba mettere d’accordo per produrre energia. Certo, ci sono vecchie abitudini da combattere ma dobbiamo farcela.»

Qual è il ruolo delle imprese?

«Devono cercare di essere innovative. Per dirne una, possiamo parlare di un futuro con una produzione energetica che sarà intelligente, non alimenta il cambiamento climatico, non ha eccessi né sprechi. Insomma, tutto quel che si vuole. Ma se poi troviamo imprese che faticano ad assumere un laureato, magari in ingegneria, non andiamo da nessuna parte.»

Da docente, prima ancora che da presidente della Giunta, come valuta l’evolversi e l’impatto nella comunità locale degli atenei sardi?

«Vedo una tendenza preoccupante di cui abbiamo parlato anche con il Governo nazionale: il solito divario nord-sud sta diventando ancora più pericoloso. In passato c’erano meccanismi, e tanti soldi pubblici, che lo tenevano sotto controllo. Ora, il divario prende tante forme. Una delle quali è quella di tanti nostri studenti che cercano di andare a studiare nelle università del Nord anche quando non c’è nessuna evidenza che siamo migliori. Passa l’idea che è meglio andare via, e questo non va assolutamente bene. Prima di lamentarci occorre rimboccarci le maniche ed essere seri.»

Lei è stato anche pro rettore alla Ricerca. Qual è il messaggio per l’ateneo?

«L’università di Cagliari lavora e ha una buona ricerca. Ma ancora prima va rafforzata la buona accoglienza e i servizi, va abbattuta la burocrazia, e sostenute le borse di studio, aspetto su cui abbiamo fatto un grande sforzo. Ma non basta. Serve anche una didattica che sia in linea con i tempi. Spesso, insegniamo come nell’Ottocento. Il mondo cammina sul digitale e la didattica ne deve tener conto. Su questo fronte, vorrei vedere le università sarde correre in avanti. Dimostrare che si può avere una didattica molto migliore, più inclusiva, capace di aiutare gli studenti a capire se stanno perdendo colpi e come possono rimediare.»

Da dove si parte?

«L’Università di Cagliari ha enormi potenzialità. Negli anni scorsi abbiamo fatto grandi sforzi per i laboratori didattici: devono essere alla base di una forte e immediata sperimentazione di una didattica di qualità. Con linguaggi e codici adeguati agli studenti. Ricordo che negli ultimi mesi della mia attività universitaria, ho sperimentato grazie al professor Usai, un ricercatore della facoltà di Ingegneria, un metodo che consente agli studenti, durante la lezione, di rispondere a domande multiple in modo anonimo e di vedere il risultato. Il tutto in un minuto. Un processo rapido per testare se stanno capendo o meno quel che viene spiegato. Di questi esempi ce ne sono tanti. Vorrei vedere l’università lanciarsi in questa direzione. In quell’occasione i miei studenti erano entusiasti, si sentivano trattati bene.»

Qual è il messaggio ai neo diplomati, ai maturandi e alle famiglie?

«Corrano all’università. E spero che ci arrivino con le idee già chiare. In Italia succede che alla fine delle scuole secondarie non si ha idea di quel che si vuol fare dopo. E se ce l’hanno non si sono preparati. È una follia. Se uno vuole andare in fisica o ingegneria, al liceo dovrebbe fare mediamente un po’ più di matematica. Chi ha interessi per il design dovrebbe fare un po’ più di disegno tecnico. Da noi, non succede niente di questo. E tutti arrivano un pochino uguali E alla soglia dell’iscrizione all’università non si hanno le idee chiare e chi le ha non ha accumulato le competenze per procedere veloci. Anche da qui, nasce una dispersione molto alta.»

Qual è la risposta della Giunta regionale?

«Noi abbiamo il dovere di cercare di migliorare le cose. Nel frattempo, raccomando tenacia, determinazione, mai scoraggiarsi e andare avanti. Senza la laurea è dura.»

Presidente Pigliaru, le manca la cattedra?

«È ancora presto, sono da un mese e mezzo in Giunta, troppo preso da tante cose. Sono certo che in seguito mi mancherà.»

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Domani, con un corso a Oristano, si conclude il programma di formazione continua predisposto dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna per il primo bimestre 2015.

Ecco il programma – ore 14.00-17.00: corso su “Violenza negli stadi e nel mondo dello sport. Norme, provvedimenti e ruolo del mass-media”. E’ organizzato assieme all’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) della Sardegna. Sono previsti gli interventi di Filippo Peretti (Odg Sardegna) e Mario Frongia (Ussi), relazioni di Filippo Dispensa (questore di Cagliari), Ferdinando Rossi (vice questore di Cagliari), Andrea Del Pin (presidente Fgci Sardegna), Leonardo Filippi (Ordinario di diritto processuale penale), Maria Francesca Cortesi (professore associato di diritto processuale penale, autrice di uno studio sul Daspo). I lavori si terranno nel centro regionale della Fgci di Sa Rodia, via della Repubblica, Oristano.

Ai partecipanti saranno assegnati 5 crediti.

Stadio Sant'Elia 2

L’incontro tra l’Ussi Sardegna e il Cagliari calcio, tenutosi ieri, è stato incentrato sulla prosecuzione dello spirito di collaborazione per la stagione in corso. In particolare, sono state trattate alcune criticità emerse, non solo durante la settimana di lavoro ad Assemini, ma anche quelle relative allo stadio sant’Elia. L’Ussi ha incassato la piena disponibilità del Cagliari a intervenire per rendere ancora più agevole il lavoro dei cronisti.

Erano presenti: per l’Ussi, Mario Frongia, Andrea Frailis, Francesco Porceddu, Giuseppe Amisani; per il Cagliari, il presidente Tommaso Giulini, il suo vice Stefano Filucchi, il direttore commerciale e marketing Mario Passetti, il team manager Marcello Sanfelice e l’addetto stampa Alessandro Steri.

Centro sportivo di Assemini

– presenza dei giornalisti a un allenamento settimanale;

– inserire, oltre a quella con l’allenatore, un’intervista settimanale con alcuni giocatori;

– momento di formazione, due-tre incontri all’anno con il tecnico e il suo staff per consentire ai giornalisti di “leggere” la partita con maggiori nozioni tecniche.

Stadio sant’Elia

– migliorare e/o inserire la cartellonistica per consentire un più facile ritiro degli accrediti e, soprattutto, le giuste indicazioni per l’accesso riservato alla stampa;

– accesso anche ai giornalisti alla zona riservata al “caffè dell’intervallo” mostrando semplicemente il pass (accredito);

– distribuzione in tribuna stampa una bottiglia d’acqua ai giornalisti accreditati;

– verifica del funzionamento delle prese elettriche e miglioramento dell’illuminazione per le gare in notturna;

– accesso in tribuna stampa solo ai giornalisti;

– distribuzione delle formazione attraverso la collaborazione del delegato Ussi solo ai giornalisti accreditati;

– nelle interviste dopo gara, soprattutto per quelle in notturna, prevedere un moderatore degli interventi a cura del Cagliari Calcio o di un delegato Ussi sia nella tribuna stampa che nella mix zone;

– possibile creazione di un’area di parcheggio riservato ai giornalisti.

L’attività nel campo della formazione continua dei giornalisti riparte domani, 6 settembre, a Olbia. Il corso è gratuito ed assegnerà 3 crediti ai partecipanti. Ha per titolo: “Informazione, sport, educazione ambientale: gli sportivi e la tragica esperienza dell’alluvione”. Si terrà al #Geovillage dalle 9.30 alle 11.30.

Dopo il saluto del presidente dell’Ussi, Mario Frongia, che ha proposto e organizzato il corso assieme all’Ordine, il programma prevede gli interventi di Filippo Peretti (presidente dell’#Ordine dei giornalisti della Sardegna) sulla Carta deontologica del giornalismo sportivo, e di Augusto Navone (direttore dell’#Area marina protetta Tavolara) sulle iniziative per la protezione dell’ambiente. Interverrà anche Luca Pancalli, presidente del #Comitato italiano paraolimpico. Pancalli è stato commissario della #Federcalcio dopo #Calciopoli ed è presidente del settore giovanile tecnico e scolastico della #Federcalcio.

In questa occasione è possibile la partecipazione con l’assegnazione dei crediti anche ai giornalisti che non si sono iscritti attraverso la piattaforma #Sigef.