24 April, 2024
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Il Tribunale di Cagliari ha condannato Mario Puddu ad un anno per abuso d’ufficio, in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco della città di Assemini. La sentenza è stata pronunciata questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Roberto Cau, al termine del processo celebrato con rito abbreviato.

«Oggi è una giornata triste per me: il Tribunale di Cagliari mi ha condannato per abuso d’ufficio in riferimento ad una vicenda avvenuta quando ero sindaco di Assemini. La sentenza mi amareggia perché io continuo a ritenere di avere fatto il mio dovere, nell’esclusivo interesse dei cittadini. Nonostante la condanna sia di natura ben diversa da quelle cui siamo stati (ahinoi) abituati vedendo in questi anni chi ci amministra e chi ci governa, è però fondamentale levare immediatamente da ogni imbarazzo la forza politica che amo e in cui credo fortemente. Per cui, ancora prima e a prescindere dalle regole del Movimento, faccio un passo di lato, ritirando la mia candidatura alla presidenza della Regione. Ciò mi provoca un grande dispiacere e dolore.»

Lo ha scritto Mario Puddu in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«In queste settimane vediamo tutti le immagini dei tavoli di centrodestra e centrosinistra che si stanno riunendo per provare a trovare un candidato alla presidenza della Regione: pieni di politici che nonostante indagini per reati anche pesanti e condanne in primo grado, sono sempre lì, senza alcun ritegno. Mettendo al centro della loro opera politica se stessi – ha aggiunto Mario Puddu -. Io invece sono orgoglioso di appartenere ad un Movimento che chiede a chi è stato anche solo condannato in primo grado, di fare un passo indietro. Perché questa è la forza del Movimento: la forza dell’onestà e della trasparenza, del rispetto dei cittadini che viene prima di qualunque altra cosa. Il Movimento 5 Stelle è diverso. Il candidato che ora verrà individuato saprà raccogliere le istanze dei sardi e dare slancio alle nostre idee di rinnovamento.»

«Ho e sento la mia Terra scorrere nel mio sangue e desideravo fare qualcosa per Lei, dedicando alla causa i prossimi cinque anni della mia vita. Ringrazio tutte le persone che in questi mesi mi sono state vicine e non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e la loro fiducia. Oggi sono stato condannato e ritiro la mia candidatura – ha concluso Mario Puddu -. E compirò questo gesto con estrema serenità.»

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«La Sulcitana riaperta in appena cinque giorni è un successo di questo Governo del Cambiamento. Molti erano scettici e invece si sono dovuti ricredere. Abituati a vedere cantieri fermi per anni, con una Regione (di centrodestra e di centrosinistra) incapace di far valere le ragioni della Sardegna, tutti noi ci siamo assuefatti ad una politica chiacchierona e ora restiamo a bocca aperta davanti ad una promessa mantenuta. Ma intanto la Sulcitana è stata riaperta dopo appena cinque giorni: perché il Movimento 5 Stelle mantiene le promesse.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«Perfino il presidente Pigliaru è rimasto stupito – aggiunge Mario Puddu -. Oltre che all’Anas, avrebbe dovuto però fare i complimenti anche al ministro Toninelli, che lontano dai riflettori sta seguendo la situazione sarda e ha dato un fondamentale impulso alla riapertura della Sulcitana: ma questo il presidente della Regione, in campagna elettorale non si capisce bene per chi, visto che è già stato scaricato dal centrosinistra, ha evitato di farlo. Certo, ignoriamo da dove Pigliaru abbia peraltro trovato il coraggio di presentarsi questo pomeriggio al cantiere della Sulcitana e vantarsi davanti ai giornalisti di un successo non suo. Ma non saranno certo queste comparsate mediatiche a far cambiare ai sardi l’opinione che hanno di questa giunta, per fortuna ormai vicina al capolinea.»

 

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«L’ultima Finanziaria della giunta Pigliaru potrebbe essere definita in tanti modi: convenzionale, poco incisiva, senza una idea innovativa della Sardegna. Una Finanziaria senz’anima. In realtà, c’è anche un elemento positivo ed è, appunto, che sarà l’ultima. Perché la prossima sarà scritta da un’amministrazione diversa e che, ci auguriamo, possa essere Cinquestelle.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio.

Per Mario Puddu «in realtà quella di Pigliaru e Paci è, soprattutto, una Finanziaria elettorale, cioè scritta con il preciso intento di gratificare le comunità amiche dei consiglieri di riferimento, e tutto questo a pochi mesi da elezioni regionali che si preannunciano drammatiche per il centrosinistra. Lasciando al Consiglio la disponibilità 22 milioni per finanziare nuove leggi, Pigliaru e Paci provano, infatti, ad ingraziarsi in extremis territori ed amministrazioni abbandonate da quattro anni al loro destino. Allo stesso modo hanno un forte sapore elettorale tutti i contributi per sport e cultura, utilizzabili da qui a febbraio per provare a ribaltare un destino già scritto. Tutto questo attivismo però non servirà».

 

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«Nessuna cementificazione selvaggia sulle coste.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale e relatore di minoranza del disegno di legge sul governo del territorio, Antonello Peru, ha una posizione netta sulla riforma targata centrosinistra e lancia una stoccata al candidato governatore dei 5 Stelle, Mario Puddu. «Prese di posizione come la sua – attacca Antonello Peru – non aiutano a trovare un giusto equilibrio tra le giuste esigenze di tutela paesaggistica e lo sviluppo sostenibile del territorio isolano. Il nodo dei trecento metri dalla fascia costiera è stato scandagliato in modo dettagliato dalla commissione. Di più: abbiamo contribuito a rafforzare i principi di salvaguardia del paesaggio, indirizzando l’articolo 29 verso una riqualificazione, valorizzazione, riconversione e rigenerazione delle strutture ricettive già esistenti, non più funzionali alle seconde case, che possa rendere gli edifici competitivi e adeguati per l’appeal turistico, senza ulteriore consumo del suolo. Queste regole andrebbero allargate alle zone interne, per unire la costa con il centro della Sardegna, fronteggiando così lo spopolamento dei paesi. Non siamo disposti ad accettare lezioni di chi attacca senza argomenti, ideologizzando un tema complesso come l’urbanistica.»

«Ricostruzioni del tutto fantasiose – conclude Antonello Peru, che auspica un ripensamento sull’approdo in Aula del disegno – perché la norma ha fissato i paletti sul futuro della fascia costiera, con una riforma che non contiene fattori integralisti e si proietta verso una crescita dell’economia, coerentemente con le esigenze della Sardegna di oggi.»

 

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«Con il Movimento 5 Stelle al governo della Regione nessun nuovo mattone verrà posato sulle coste della Sardegna. Nessuno. A sentire centrodestra e centrosinistra sembra invece di essere ancora negli anni Sessanta, quando si pensava che lo sviluppo potesse arrivare solo da calcestruzzo e industria pesante. Abbiamo visto com’è andata a finire. Noi abbiamo altri progetti per l’isola. E per realizzarli chiederemo a febbraio il voto dei sardi.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione alle prossime elezioni di febbraio, in un lungo intervento pubblicato oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna, nel quale Mario Puddu torna sul ritiro della legge urbanistica da parte della Giunta Pigliaru, ritenuta una «buona notizia».

«La Giunta Pigliaru ha preso atto di non essere più rappresentativa degli interessi dei sardi. Il Movimento 5 Stelle lo dice da tempo: dopo il voto del 4 marzo e a pochi mesi dalle prossime regionali, il Consiglio regionale non poteva più varare provvedimenti di ampio respiro. Francesco Pigliaru ci ha provato lo stesso ed è stato travolto da un’opinione pubblica che ha ben capito quali sarebbero state le ricadute negative di una legge pasticciata, sonoramente bocciata da associazioni, intellettuali e giuristi, contrastata perfino da quegli amministratori locali che si credevano amici. Gli unici a rammaricarsi a malincuore che la legge non sia passata sono alla fine solo gli esponenti del centrodestra, a dimostrazione di come i due schieramenti propongano da tempo sempre la solita ricetta per uscire dalla crisi: costruire sulle coste, aggredire l’ambiente.»

Nel suo intervento Mario Puddu delinea le proposte riguardanti il governo del territorio che il Movimento presenterà ai sardi: «Chi sostiene che l’alternativa futura a questa mancata legge urbanistica sia solo la cementificazione selvaggia commette un errore grossolano: si sta scordando del Movimento 5 Stelle e del fatto che noi abbiamo un’idea di Sardegna diversa da quella proposta da Pigliaru ed Erriu e antitetica a quella del centrodestra». 

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«Alla fine l’assessore Erriu non ha potuto fare a meno che riconoscere il proprio fallimento politico, della giunta di cui fa parte, e del presidente Pigliaru. La decisione di non portare in aula la legge urbanistica è frutto di una tardiva presa d’atto: come da tempo sanno bene i sardi, questa giunta rappresenta solo se stessa ed è priva di una vera maggioranza in Consiglio regionale. E chi non ha la maggioranza, non può decidere il futuro dei sardi. Questo compito spetterà al prossimo Consiglio regionale.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Dopo mesi passati a rilasciare dichiarazioni lunari, con un misto di arroganza e supponenza, Cristiano Erriu e Francesco Pigliaru ora si scontrano con la realtà. Il voto dei sardi alle elezioni di febbraio li riporterà definitivamente sulla terra».

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«Noi andiamo da soli, come sempre. Con un candidato presidente votato dalla base degli iscritti, un programma regionale discusso e condiviso coi territori e la società civile. Gli altri, centrodestra e centrosinistra, faranno ciò che hanno sempre fatto: le solite ammucchiate per non perdere potere e poltrone. E la Sardegna continua a sprofondare.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Per Mario Puddu «l’unica forza politica in grado di rappresentare e dare il vero cambiamento in Sardegna è il MoVimento 5 Stelle. Solo e soltanto il M5S». 

«Nessuna sorpresa, quindi, per la notizia che dà un centrodestra unito nelle prossime competizioni elettorali, Sardegna compresa – conclude Mario Puddu -. Un’ulteriore conferma che l’unica forza politica in grado di rappresentare e dare il vero cambiamento in Sardegna è il MoVimento 5 Stelle. Solo e soltanto il M5S.»

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«Se le regole chiare e semplici per il governo del territorio, promesse dal candidato presidente Mario Puddu, sono in linea con quanto il governo nazionale sta proponendo per attuare l’annunciato ‘cambiamento’, per la Sardegna si aprirebbe, in caso di vittoria del M5S alle prossime elezioni regionali, un periodo di vuoti proclami e mancate risposte, accompagnati magari da baldanzosi e minacciosi annunci ‘di andare al di là delle regole’. Nella foga di una campagna elettorale un po’ troppo anticipata, Mario Puddu parla di un testo non letto o letto molto male.»

Così l’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha replicato alle accuse del candidato governatore del M5S.

«Tutto il testo unico in discussione in Consiglio – ha aggiunto Cristiano Erriu – è costruito avendo come riferimento proprio il Piano Paesaggistico, una conquista del centrosinistra e non della sua parte politica, e solo una sua scarsa conoscenza può far ritenere derogato dal disegno di legge. Non solo gli ormai improrogabili provvedimenti per l’adeguamento di strutture ricettive ormai obsolescenti erano già previsti dal PPR, ma a ulteriore tutela del patrimonio ambientale vengono ora introdotti ulteriori limiti quantitativi e qualitativi. Se gli ‘interessi dei signori del cemento’ demagogicamente invocati si concretizzano nel paio di centinaia di migliaia di metri cubi derivanti da una integrale applicazione degli incrementi, tali interessi appaiono veramente modesti e finalizzati piuttosto a creare occupazione attraverso il rilancio dell’offerta turistica, richiesta quasi unanimemente avanzata in tutti i dibattiti pubblici svolti nei territori. È inutile lanciare auspici per una riduzione del consumo di suolo, con i rituali richiami alla sostenibilità e compatibilità, se non si introducono, come fa in materia del tutto innovativa il disegno di legge, dispositivi che garantiscono concretamente questo risultato. Per ottenere questo è fondamentale il processo di semplificazione e velocizzazione dell’approvazione dei PUC, previsto dal testo in discussione, l’introduzione di una gestione comunale di nuova edificazione strettamente necessaria e sottratta alle aspettative di rendita fondiaria e precise norme per il recupero e riordino urbano e delle strutture dismesse, norme evidentemente sfuggite alla superficiale lettura di Puddu. Appare singolare, inoltre, che lo stesso Puddu prometta di puntare a riqualificazione e recupero dell’esistente, quando il governo a cui egli fa riferimento, ha di fatto cancellato proprio le risorse destinate ai piani di riordino delle periferie.»

«Tante altre sono le importanti norme sfuggite alla lettura di Puddu, contenute in un testo che riduce a 90 articoli, ben coordinati e coerenti, centinaia e centinaia di norme contenute a oggi in leggi, direttive e circolari sovrapposte nel tempo in maniera scoordinata e contraddittoria. Se è comprensibile che in una fase di campagna elettorale incipiente si intervenga a ruota libera senza rispetto per la realtà – ha concluso Cristiano Erriu -, è meno comprensibile che si metta in discussione l’approvazione di un provvedimento sollecitato da sindacati, operatori economici, Ordini professionali e comuni cittadini.»

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«La legge urbanistica da oggi all’esame del Consiglio regionale conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che la giunta Pigliaru e la maggioranza di centrosinistra che la sostiene sono completamente scollegati dalla società sarda.» 

Lo afferma Mario Puddu, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, secondo cui «dopo le proteste di urbanisti, intellettuali, associazioni e tanti cittadini, ora arriva anche la critica forte del Consiglio delle Autonomie Locali e di tantissimi sindaci. Espressioni come “eccesso di burocratizzazione”, “pressante azione di controllo della Regione sui Comuni” e infine l’accusa più grave per l’esecutivo regionale e cioè di ignorare “il problema dello spopolamento della zone interne”, farebbero tornare sui propri passi chiunque. Invece Francesco Pigliaru e Cristiano Erriu pur di tutelare gli interessi dei signori del cemento preferiscono mettere sotto i piedi la volontà dei sardi. Questa è un’altra conferma del fatto che Il Consiglio regionale non è più sostanzialmente rappresentativo della volontà dei cittadini».

«La nostra idea di governo del territorio, a differenza del Ddl Erriu, è invece quella di coinvolgere i sardi nel governo del territorio e di trovare il giusto equilibrio tra il mantenere la testimonianza della memoria della Sardegna e il progettare un futuro sostenibile e compatibile con la massima salvaguardia di un bene comune che, lo sottolineiamo, è irripetibile – specifica Mario Puddu -. Per questo motivo non sono accettabili il tentativo di riprendere a costruire nella fascia dei 300 metri e la tendenza a favorire il consumo di suolo. Il MoVimento 5 Stelle è invece a favore della promozione di un modello di sviluppo equo e sostenibile basato su una visione strategica della Sardegna nel contesto mediterraneo e globale e che sia il più possibile partecipata e condivisa.»

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«Lasciano sgomenti le parole della Ministra Grillo e quelle del candidato governatore Mario Puddu. Ciò che si legge nella comunicazione mandata dal Ministero della Salute è molto chiaro: la rete ospedaliera è da rifare perché si ritengono “Non coerenti con la configurazione del DM 70” le chirurgie degli ospedali di zona disagiata, i punti nascita sotto i 500 parti e non sufficienti i bacini di popolazione per quel che riguarda i DEA di primo livello e gli ospedali di pronto soccorso.»

A sostenerlo è Luca Pizzuto, consigliere regionale di Art. 1 – Sdp.

«Come, quindi, pensano la Ministra Grillo e il candidato governatore Puddu di concretizzare “la configurazione coerente rispetto al DM 70”? – aggiunge Luca Pizzuto -. L’unica maniera è quella di chiudere servizi e piccoli ospedali. Difatti, nel DM 70 è molto chiaro che nei presidi di zona disagiata può essere presente solo una medicina generale e, solo in particolari condizioni e nei bacini di popolazione da 80mila a 150mila abitanti, può essere presente solo un presidio ospedaliero con pronto soccorso, nessun DEA di primo livello con servizi annessi. Per evitare queste importanti perdite di servizi ai cittadini e cittadine dell’Isola, il Consiglio Regionale aveva provato ad opporsi, attraverso lo strumento della Riforma della Rete Ospedaliera.
Quindi la invitiamo: venga in Sardegna, in Aula Consiliare, la ministra Giulia Grillo coi suoi tecnici, a spiegarci come rendere coerente la salvaguardia delle piccole e medie strutture sanitarie con i parametri del DM 70. A nostro avviso il governo ha chiara l’intenzione di chiudere ospedali e servizi, ma senza assumersene la responsabilità.»
«Non neghiamo difficoltà ed errori nella gestione dei servizi, ma la Riforma si poneva, e si pone ancora, l’obiettivo di riorganizzare e rilanciare la sanità dei territori periferici, mettendo al centro il diritto alla salute dei sardi – conclude Luca Pizzuto -. 
Il Governo sia chiaro. Per quel che ci riguarda non torneremo indietro: gli ospedali sardi non si toccano!»