25 April, 2024
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Uno storico accordo è stato sottoscritto ieri tra Italia ed Algeria per la realizzazione del gasdotto Algeria-Italia attraverso la Sardegna, tra il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ed il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.

Sarà un nuovo gasdotto che, oltre al gas, consentirà di trasportare idrogeno, ammoniaca e anche elettricità, lanciando di fatto il nostro paese nel futuro. Il presidente algerino ha assicurato che i tempi di realizzazione verranno definiti dai tecnici ma saranno comunque brevi.

Si tratta, in pratica, del progetto, aggiornato, che una ventina d’anni fa era stato lanciato, sostenuto dalla Giunta regionale della sardegna, allora presieduta da Mauro Pili, noto come Galsi, Era prevista una capacità del di 8 miliardi di metri cubi all’anno, provenienti dal giacimento di Hassi R’Mel. 

Il Galsi aveva una lunghezza di circa 830 km, dei quali 270 km su terra sarda, da Porto Botte ad Olbia, ed i restanti 560 km, nel braccio di mare fra Sardegna e Toscana, con arrivo a Piombino. Sul progetto Galsi vennero sollevate numerose critiche per l’impatto ambientale, alla fine venne affossato e l’Italia fece altre scelte per l’approvvigionamento di gas.

Gli sviluppi della crisi internazionale, hanno portato il Governo a rivalutare quel progetto e gli accordi sottoscritti ieri costituiscono un passaggio fondamentale per la sua realizzazione che, evidentemente, cambia lo scenario che si era venuto a creare negli ultimi mesi, con il progetto della Snam che prevede la sistemazione di una mega gasiera nella banchina Est del porto di Portovesme, una seconda gasiera nel porto di Porto Torres ed un rigassificatore nel porto di Oristano.

Nel corso degli incontri sono stati sottoscritti quattro importanti accordi: il presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha firmato un memorandum di collaborazione con il presidente del Consiglio del rinnovamento economico algerino Crea, Kamel Moula; il memorandum d’intesa per la valorizzazione della rete di interconnessione energetica tra Italia ed Algeria, per una transizione energetica sostenibile, ed il memorandum d’intesa sulla collaborazione tecnologica nella riduzione del gas Flaring, la valorizzazione ed altre tecnologie per la riduzione delle emissioni, tra l’amministratore delegato della società Eni Spa Claudio De Scalzi ed il presidente, direttore generale della società Sonatrac, Toufik Hakkar; protocollo d’intesa tra le agenzie spaziali dei due paesi sulla cooperazione nel campo dell’attività spaziale a fini pacifici tra il presidente dell’agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia ed il direttore generale dell’agenzia spaziale algerina, Azzedine Oussedik.

Si è spento oggi, all’età di 82 anni, Giorgio Oppi, leader dell’UDC, consigliere regionale all’ottava legislatura (la sua presenza nell’aula di via Roma venne interrotta nella legislatura 1994-1999, quando il Partito Popolare gli negò la quarta candidatura consecutiva, in attuazione di una norma poi superata). E’ stato indiscutibilmente uno degli uomini più influenti della politica sarda per oltre mezzo secolo.

Giorgio Oppi era nato l’8 febbraio 1940, a Iglesias. Iniziò a fare politica da studente universitario, collega e grande amico di giovani che avrebbero “sposato” la carriera politica in altre formazioni: Emanuele Sanna, Luigi Cogodi ed Emidio Casula.

Conseguì la laurea in Geologia e le prime esperienze lavorative le maturò da docente nei corsi professionali nell’ente presieduto da Giovanni Maria Lai, a Carbonia.

E’ stato per diversi anni dirigente provinciale della Democrazia Cristiana e vicesindaco di Iglesias fino al 1993, quando non si ricandidò (l’anno che vide nascere la “stella” di Mauro Pili, eletto sindaco – con il compianto Roberto Frongia vice sindaco – con una coalizione civica, nella clamorosa rimonta al ballottaggio di inizio dicembre contro il candidato del centrosinistra Nico Grillo). Venne rieletto consigliere comunale nel 1997.

In Consiglio regionale Giorgio Oppi venne eletto la prima volta nel 1979 nel Collegio di Cagliari, confermato nel 1984 e nel 1989. Nel 1989 assunse prima la vicepresidenza del Consiglio regionale, due mesi dopo l’incarico di assessore regionale della Sanità, ricoperto nelle Giunte guidate da Mario Floris ed Antonello Cabras.

Nella legislatura 1994-1999, escluso forzatamente dall’assemblea perché non ricandidato, dopo brevi esperienze con PPI e MID, aderì al CCD, nelle cui liste venne rieletto consigliere regionale nel 1999 nel Collegio provinciale di Cagliari (dopo una breve esperienza da presidente del Consorzio Industriale di Portovesme, incarico che aveva già ricoperto diversi anni prima) e ricoprì l’incarico di capogruppo fino al 2002, quando nacque l’UDC, attraverso la fusione tra CCD, CDU e Movimento dei Democratici Cristiani della famiglia di Bruno Randazzo.

Giorgio Oppi venne rieletto per la quinta volta consigliere regionale nel 2004, da segretario regionale dell’UDC, partito che non ha più lasciato anche nei periodi più bui dello stesso a livello nazionale che hanno visto via via prendere altre strade i principali leader, ad iniziare da Marco Follini e Pierferdinando Casini. Ha avuto una breve esperienza da deputato ma ha poi preferito tornare in Sardegna, per continuare a recitare un ruolo centrale, sia quando si è trovato in maggioranza, sia quando è stato all’opposizione. Nel 2019 è stato rieletto per l’ottava volta consigliere regionale nella Circoscrizione di Cagliari e, nel corso della legislatura, ha lavorato per far crescere il gruppo e ha avuto un ruolo di primissimo piano nella coalizione di maggioranza di centrodestra, al punto che recentemente, ricoverato in gravi condizioni in ospedale mentre era in corso una serrata verifica di maggioranza in vista di un probabile rimpasto in Giunta, il presidente della Regione, Christian Solinas, ha affermato che la verifica sarebbe proseguita solo dopo la riabilitazione di Giorgio Oppi, La riabilitazione sperata, purtroppo, non c’è stata.

Giorgio Oppi ha avuto per oltre mezzo secolo un ruolo importantissimo anche nella politica locale e negli enti di sottogoverno. Ha tenuto quasi sempre ottimi rapporti con i partiti di opposizione, e con singoli loro rappresentanti, al punto da assegnare spesso – avendo un ruolo determinante nelle singole assemblee – incarichi di primissimo piano a esponenti della parte politica di minoranza.

A Iglesias, la sua città, pur facendo parte della coalizione di centrodestra in Consiglio regionale, in diverse consiliature, compresa quella in corso, con la sua lista civica ha stretto alleanza con il centrosinistra, risultando determinante per il risultato elettorale. Analoga strategia ha seguito anche a Carbonia alle elezioni dello scorso anno che portarono alla vittoria il centrosinistra e all’elezione a sindaco di Pietro Morittu.

Come spesso accade ai politici, soprattutto a quelli molto influenti, Giorgio Oppi era “amato” dagli amici, tanti, e “odiato” dai nemici, sicuramente in numero molto inferiore a quello degli avversari politici, perché con molti di loro aveva un ottimo rapporto. 

Conoscendolo da moltissimi anni, perché pur avendo 20 anni in meno di lui ho iniziato la professione di giornalista nei primi anni della sua carriera politica, ritengo di poter dire che con la scomparsa di Giorgio Oppi la politica sarda perde oggi un tassello importante di un mosaico che da anni fa grande fatica a trovare ricambi all’altezza.

Ciao Giorgio

Giampaolo Cirronis

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«Ognuno di noi dovrebbe ben sapere che le parole hanno sempre un peso specifico, quando si riveste un ruolo pubblico questo peso ovviamente raddoppia. Per tale ragione asserire, come hanno fatto alcuni esponenti dei 5stelle, che la Regione Sardegna ha mancato di presentare le domande per la CIGD non solo è grave poiché non veritiero ma lo è altrettanto per la consapevolezza di gettare nel panico tante famiglie che attendono questa misura per andare avanti dignitosamente. Le domande da parte dell’assessore al Lavoro, Alessandra Zedda, sono state correttamente inoltrate, semmai il problema è nel portale Inps che non le ha ancora lette. Ma dal momento che le bugie messe in giro dai pentastellati, cui con ormai noto sciacallaggio si accoda anche l’ex governatore Mauro Pili, hanno le gambe corte, attendiamo che l’istituto nazionale di previdenza sociale faccia chiarezza nel brevissimo termine, così da fugare ogni dubbio.»

L’on. Dario Giagoni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, replica così, senza citarla direttamente. al sottosegretario del Mise Alessandra Todde, che ieri aveva scritto in una nota che «l’acquisizione e la valutazione delle domande spetta alle Regioni, che poi girano l’esito all’Inps. In Sicilia ed in Sardegna, ad esempio, le domande non sono ancora pervenute. La Lombardia ha iniziato ad inviare il 15 aprile, a differenza del Lazio che ha mandato i primi flussi il 2. Migliaia di lavoratori attendono risposte e sostegni ma alcune Regioni tardano a far pervenire i dati. Se l’Inps non li riceve non può erogare e a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Quindi, mi rivolgo ai leader dell’opposizione: invitate le Regioni che amministrate a sbloccare le procedure».
«All’assessore rinnoviamo la nostra stimaconclude Dario Giaconi -, ben consapevoli dell’importante lavoro che sta svolgendo, agli esponenti della maggioranza  a Roma invece rinnoviamo l’appello ad impegnarsi maggiormente in battaglie che da vicino toccano realmente e concretamente la Sardegna, se veramente il suo futuro gli sta a cuore come dicono, come ad esempio domandare alla ministra Paola De Micheli se ha notizie sulla continuità territoriale marittima dal momento che a noi non risponde!»

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«Care concittadine e cari concittadini…»

Inizia così una lettera aperta inviata dal sindaco Pier Andrea Deias ai cittadini di Nuxis, molto preoccupati per la diffusione di notizie che riportano un caso di positività al Coronavirus tra i residenti del Comune, fino a due giorni fa non reso noto dalle massime autorità sanitarie.

«Colgo con piacere l’occasione per salutarvi con affetto. In questi tempi in cui la nostra esistenza è condizionata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 e non possiamo incontrarci per via delle disposizioni di legge che limitano la nostra libertà e, soprattutto, del nostro senso civico che ci induce a porre in essere comportamenti responsabili e rispettosi della nostra e dell’altrui condizione di salute, volevo assicurarvi che l’Amministrazione e, ci tengo a dirlo, l’intero apparato comunale, sta lavorando, forse in silenzio ma sicuramente con grande impegno, per affrontare tutti gli aspetti di nostra competenza, correlati all’emergenza sanitaria in corso e alle sue ripercussioni in ambito sociale ed economico sulla nostra comunitàscrive Pier Andrea Deias ai suoi concittadini -. Al contempo voglio ringraziarvi e complimentarmi, per il grande impegno, il senso di responsabilità e la forza con cui state affrontando una situazione non certo semplice e, soprattutto, imprevista ed imprevedibile ma di ciò non avevo dubbi, l’abbiamo dimostrato in altre occasioni… quando siamo sotto pressione diamo il meglio (è una caratteristica di noi Nuxiaius). Sono orgoglioso di questo e mi piacerebbe lo fossimo tutti.»

«Ora vorrei precisare qualcosa per quanto riguarda la notizia trapelata domenica 19 aprile, rispetto alla quale il leader di Unidos Mauro Pili, pubblicando su facebook i dati relativi al riparto Comune per Comune dei casi positivi al Covid-19, riportava un elenco nel quale veniva indicato un caso di positività nel Comuneaggiunge Pier Andrea Deias -. Questo ha creato parecchio, giustificato allarme tra i cittadini della nostra comunità e, in tanti, mi hanno cercato per chiedermi, molto gentilmente, spiegazioni. Come riferito a tutte le persone con le quali ho avuto il piacere di interloquire, il caso, che non risulta oggetto di comunicazioni ufficiali da parte delle Autorità competenti, è nello specifico riferito ad una persona di Nuxis che sta nella Penisola e ha contratto il virus ma, di fatto, non è in paese e non ha avuto nessun contatto con persone di Nuxis. Tra l’altro credo sia, ormai, guarita e questo mi rende felice.»

«Nell’ottica del principio generale riguardo il diritto dei cittadini ad essere informati, che condivido in pieno, ritengo comunque che non sarebbe stato utile, corretto e tanto meno responsabile rendere pubblico un fatto personale trasformandolo in una notizia, che non avrebbe giovato a nessuno. Lo faccio oggi, a seguito dei fatti suddetti, per amor di chiarezza e rassicurare tutti su come stanno le cose ma, soprattutto, per garantirvi che l’Amministrazione comunale non nasconde niente, anche perché non ha niente da nascondere ma tiene molto alla tutela dei propri cittadini e ha agito di conseguenza, come sempre farà, nel rispetto delle persone della loro privacy e della loro dignità che non ritengo secondarie rispetto ad un malinteso diritto all’informazioneconclude il sindaco di Nuxis -. Vi ringrazio per aver dedicato un po’ del vostro tempo a leggere questa mia, un caro saluto e un abbraccio.»

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Anche la Lega scende in campo e chiede chiarezza sulla vicenda dell’impianto di Magomadas. Lo fa attraverso un’interrogazione, prima firmataria Annalisa Mele, che, come si legge nel testo, richiede accertamenti sul rispetto delle prescrizioni previste e se le attività di stoccaggio risultino autorizzate, considerata la provenienza peraltro extra regionale. «Il grido lanciato dalla popolazione locale esasperata da un crescente disagio provocato da miasmi maleodoranti e un’aria sempre più irrespirabile non è, quindi, caduto nel vuoto.»

I consiglieri del Carroccio concordano all’unisono «sull’inaccettabilità di questa situazione che, a causa di scellerate scelte perpetrate nel passato, rischia di trasformare la nostra isola nella discarica d’Italia in barba a tutti i programmi di risanamento e recupero ambientale di territori compromessi».

La vicenda è balzata all’attenzione generale sui social e, conseguentemente, su quasi tutti i media regionali e nazionali, a seguito dell’iniziativa dell’ex presidente della Regione Mauro Pili che ha documentato con video e fotografie le fasi dello scarico dei rifiuti.

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La fortissima denuncia fatta dall’ex presidente della Regione, Mauro Pili, sul traffico dei fanghi fognari dalla Campania e dalla Puglia alla Planargia, nel territorio di Magomadas, sta avendo un’eco sempre più vasta che ha valicato fin da ieri i confini regionali, sui media nazionali e sui social, ed ha raggiunto anche il Palazzo del Consiglio regionale. Stamane, 6 consiglieri regionali del Partito Sardo d’Azione, Stefano Schirru, Nanni Lancioni, Franco Mula, Piero Maieli, Giovanni Satta e Fabio Usai, hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, relativa «allo sversamento di fanghi fognari nella pianura di Magomadas».

«Nella pianura di Magomadas nel 2017 è stata autorizzata l’installazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali per 80.000 tonnellate di fanghi da essiccare, ossia per un quantitativo ben superiore a quello che produce l’intera Sardegna – spiega l’on. Fabio Usai, uno dei sei sottoscrittori dell’interrogazione -. Nella piana di Magomadas, situata a pochi km da Bosa, una delle zone turistiche più rinomate della costa nord-occidentale, sono presenti aziende agricole che vedono nella pastorizia e nelle pregiate vigne la loro attività principale.»

«Di fatto, la Sardegna è entrata a pieno titolo, nel circuito dello smaltimento illegale di rifiuti – si legge nell’interrogazione -; in questo momento storico in cui milioni di ragazzi di tutto il mondo manifestano per la difesa dell’ambiente, i cittadini sardi devono avere la certezza che, in nessuna zona dell’Isola, avvengano illeciti di questo tipo e chiedono, oggi più che mai, di poter far crescere i propri figli senza dover temere per la loro incolumità e la loro salute; considerato che tali discariche risultano essere autentiche bombe ecologiche che violentano il nostro splendido territorio, la Regione, per quanto di competenza, si deve attivare al fine di ridare alle popolazioni che hanno subito l’inquinamento di quei terreni la sicurezza che in quei luoghi non vengano più sversati fanghi fognari o nessun altro tipo di sostanza tossica.»

«Abbiamo chiesto all’assessore della Difesa dell’Ambiente – conclude Fabio Usai – se sia a conoscenza della situazione descritta e quali azioni intenda porre in essere, al fine di trovare una soluzione a tale problematica.»

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Roberto Frongia, neo assessore regionale dei Lavori pubblici, lascia il Consiglio comunale di Iglesias, al suo posto subentrerà Luisella Corda, prima dei non eletti nella lista dei Riformatori sardi alle Amministrative del 10 giugno di un anno fa, con 67 preferenze.

Roberto Frongia, 59 anni, presidente dei Riformatori sardi e del Comitato per il riconoscimento dell’Insularità in Costituzione, è alla seconda esperienza da assessore regionale. Nella prima, nella XII legislatura, dal 1999 al 2004, ricoprì il ruolo di assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, nelle Giunte guidate da Mario Floris, Mauro Pili ed Italo Masala.

La decisione di lasciare il Consiglio comunale di Iglesias per dedicarsi a tempo pieno al nuovo prestigioso ed oneroso incarico, è arrivata undici giorni dopo il giuramento da neo assessore regionale.

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Roberto Frongia, 59 anni, avvocato, presidente dei Riformatori sardi e del Comitato per il riconoscimento dell’Insularità in Costituzione, nonché consigliere comunale di minoranza al comune di Iglesias, è il nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici. Ritorna così in Giunta regionale, a distanza di 15 anni, avendo ricoperto l’incarico di assessore del Turismo, Artigianato e Commercio per l’intera XII legislatura, nelle tre Giunte presiedute da Mario Floris, Mauro Pili ed Italo Masala.

Roberto Frongia ha iniziato la sua esperienza politico-amministrativa al comune di Iglesias, la sua città, il 5 dicembre 1993 da assessore e vicesindaco al fianco di Mauro Pili, con il quale fu protagonista di una clamorosa rimonta al ballottaggio (partendo dal 22% contro il 48% maturati al primo turno) nei confronti della coalizione di centrosinistra guidata da Nico Grillo. L’esperienza al comune di Iglesias si interruppe anticipatamente per la candidatura di Mauro Pili alla carica di governatore, alla vigilia delle elezioni regionali del 1999 che lo videro candidato, non eletto, alla carica di consigliere. Venne subito indicato dai Riformatori sardi come assessore tecnico del Turismo, Artigianato e Commercio, incarico che ricoprì per l’intera legislatura, in tre diverse Giunte. Conclusa quell’esperienza, ha continuato il suo impegno politico, senza soluzione di continuità, con i Riformatori sardi, candidandosi prima alla carica di consigliere regionale, poi a quella di sindaco di Iglesias, senza fortuna, e un anno fa è tornato in Consiglio comunale da consigliere di minoranza. Dal luglio 2016 è presidente del partito. Ha proseguito le battaglie storiche dei Riformatori sardi per le riforme e da un paio d’anni guida il Comitato per il riconoscimento dell’insularità in Costituzione.

Dalla prossima settimana, subito dopo il giuramento in Aula, Roberto Frongia guiderà l’assessorato dei Lavori pubblici della Giunta Solinas.

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A distanza di oltre due settimane, sono state finalmente completate le operazioni di scrutinio nelle sezioni elettorali ed ora è in corso la verifica negli uffici dei tribunali. Così, finalmente, a giorni dovrebbe avvenire la proclamazione dei 59 consiglieri eletti che comporranno il XVI Consiglio regionale con il presidente neo eletto Christian Solinas. Resta ancora incertezza sull’assegnazione di uno dei tre seggi spettanti alla lista Fratelli d’Italia, per il quale sono in corsa Gianluigi Rubiu, candidato nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, e Francesco Mura, candidato nella circoscrizione di Oristano.

Questi i risultati riferiti ai candidati alla Presidenza della Regione:
Christian Solinas (Centrodestra) 47,81%, 363.946 voti
Massimo Zedda (Centrosinistra) 32,91%, 250.560 voti
Francesco Desogus (Movimento 5 Stelle) 11,18%, 85.046 voti
Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) 3,34%, 25.478
Mauro Pili (Sardi Liberi) 2,30%, 17.568 voti
Andrea Murgia (Autodeterminatzione) 1,82%, 13.907 voti
Vindice Lecis (Sinistra Sarda) 0,60%, 4.275 voti

Schede bianche 6.880

Schede nulle 810

Schede contenenti errori 15.131

Per quanto riguarda le liste, questi i risultati su 1.805 sezioni:
Centrodestra: 51,76%
Centrosinistra: 30,17%
Movimento 5 stelle: 9,72%
Partito dei Sardi: 3,69%
Sardi Liberi: 2,14%
Autodeterminatzione: 1,91%
Sinistra Sarda: 0,60%
Voti percentuali dei partiti
Pd: 13,48%
Lega: 11,34%
Psd’Az: 9,89%
FI: 8,07%
Riformatori: 5,02%
FdI: 4,73%
Sardegna Venti20: 4,13%
LeU: 3,81%
Pro Sardinia-UdC: 3,68%
Campo Progressista: 3,17%
Noi, la Sardegna: 2,81%
Futuro Comune: 2,63%
Sardegna in Comune: 2,47%
Cristiano popolari e socialisti: 1,35%
Sardegna civica: 1,64%
Fortza Paris: 1,63%
Uds: 1,10%
Energie per l’Italia – Sardegna: 0,49%
Progetto comunista per la Sardegna: 0.43%

I dati pubblicati, in fase di aggiornamento, si riferiscono alle comunicazioni pervenute dai Comuni e non sono ufficiali.
L’ufficializzazione dei risultati rientra nella competenza degli Uffici centrali circoscrizionali dei tribunali e dell’Ufficio centrale regionale che attualmente stanno svolgendo le verifiche e gli accertamenti di loro competenza previsti dalle leggi regionali in materia elettorale.

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Sono state completate le operazioni di scrutinio nelle sezioni ed ora i dati ufficiali relativi alle elezioni regionali sono alla verifica degli uffici centrali circoscrizionali presso i tribunali.

I risultati dei candidati alla Presidenza della Regione:
Christian Solinas (Centrodestra) 47,81%, 363.946 voti
Massimo Zedda (Centrosinistra) 32,91%,
250.560 voti
Francesco Desogus (Movimento 5 Stelle)
11,18%, 85.046 voti

Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) 3,34%, 25.478

Mauro Pili (Sardi Liberi) 2,30%, 17.568 voti

Andrea Murgia (Autodeterminatzione) 1,82%, 13.907 voti
Vindice Lecis (Sinistra Sarda)
0,60%, 4.275 voti

– Schede bianche 6.880
– Schede nulle 810
– Schede contenenti errori 15.131

I risultati delle liste su 1.805 sezioni:
Centrodestra: 51,76%
Centrosinistra: 30,17%
Movimento 5 stelle: 9,72%
Partito dei Sardi: 3,69%
Sardi Liberi: 2,14%
Autodeterminatzione: 1,91%
Sinistra Sarda: 0,60%

Voti percentuali dei partiti
Pd: 13,48%
Lega: 11,34%
Psd’Az: 9,89%
FI: 8,07%
Riformatori: 5,02%
FdI: 4,73%
Sardegna20Venti: 4,13%
LeU: 3,81%
Pro Sardinia-UdC: 3,68%
Campo Progressista: 3,17%
Noi, la Sardegna: 2,81%
Futuro Comune: 2,63%
Sardegna in Comune: 2,47%
Cristiano popolari e socialisti: 1,35%
Sardegna civica: 1,64%
Fortza Paris: 1,63%
Uds: 1,10%
Energie per l’Italia – Sardegna: 0,49%

Progetto comunista per la Sardegna: 0.43%