20 April, 2024
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Con le audizioni delle associazioni di tutela e valorizzazione del sardo la commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd) ha proseguito il lavoro istruttorio relativo al Testo unico della lingua sarda.

Illustrando la posizione dell’Accademia de su Sardu Oreste Pili ha sottolineato in premessa «la diversità del sardo rispetto alle altre lingue romanze e la sua radice nel latino antico, fino alla biforcazione nelle due macro-varietà campi danese e logudorese». «Rispetto a questo dato di partenza – ha aggiunto – la legge ci piace molto anche per l’introduzione di una grafia unica aperta alla divulgazione ma abbiamo alcuni dubbi sullo standard riservato solo agli atti istituzionali. Ci sembra ancora troppo poco, mentre sarebbe meglio continuare a lavorare sulle due macro-varietà cercando di avvicinarle in un percorso di medio e lungo periodo di almeno 20 anni; poi potrà scattare la scintilla di un sardo comune, se i sardi lo vorranno». Oreste, infine, Pili ha auspicato una attenzione particolare sui neo-logismi, citando l’esempio di parole come “Pc portatile” e sostenendo che anche questi termini vanno rielaborati per fare del sardo una lingua viva.

Per la Fondazione Sardinia il direttore Salvatore Cubeddu ha parlato di «una legge fatta bene che rende centrale la lingua sarda nel processo di riconoscimento dell’identità del nostro popolo estesa a tutti i campi della società». Cubeddu ha poi raccomandato il completamento dell’Atlante linguistico della Sardegna, «come strumento scientifico e didattico indispensabile per la ricognizione dell’intero patrimonio linguistico sardo distribuito nell’insieme dei Comuni dell’Isola».Soffermandosi su alcune significative attività della Fondazione, Cubeddu ha ricordato il lavoro sulla tradizione religiosa che, partendo dalla messa in sardo celebrata a Cagliari in occasione della ricorrenza de Sa Die de sa Sardigna, ha consolidato l’interesse della Conferenza episcopale sarda per la diffusione della lingua nella liturgia.

Una valutazione più critica della legge è stata espressa invece da Maria Doloretta Lai, presidente dell’Istituto Bellieni di Sassari. La legge, a suo giudizio, rappresenta «uno sforzo apprezzabile per dare maggiore importanza alla lingua sarda ma non tiene conto del lavoro sul territorio che è stato fatto da tanti operatori in questi anni, lavoro che va adeguatamente riconosciuto e valorizzato sia nella formazione degli insegnanti che nelle certificazioni linguistiche per gli stessi docenti».

«Nel merito – ha poi osservato Michele Pinna sempre a nome del Bellieni – rischiamo di costruire una nuova struttura di burocrati della lingua con il deserto attorno, spazzando via un grande patrimonio di conoscenze e professionalità». Dopo aver criticato l’assenza dal dibattito delle università sarde, Pinna ha messo l’accento sulla necessità che i docenti acquisiscano “la didattica del sardo” ricordando, in proposito, l’esperienza dell’introduzione dello studio della lingua inglese in Italia, frutto di un lavoro di concertazione fra il governo britannico e il mondo dell’associazionismo.

Per l’associazione Acordu, Alessia Etzi ha individuato nella legge «un impianto sostanzialmente analogo a quello della precedente legge regionale 26 e della 482 nazionale, segno di un approccio troppo timido che andrebbe sviluppato a partire dal mondo della scuola con didattica e pedagogia adeguate». Alessia Etzi ha concluso evidenziando che nella norma c’è una lacuna evidente rappresentata dalla mancanza di riferimenti puntuali “all’informatica ed al mondo digitale” che possono invece rappresentare per il sardo canali espressivi di grandissima potenzialità.

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Si è tenuta questa mattina (16 dicembre) la conferenza stampa di presentazione delle iniziative previste a Carbonia nell’ambito l’escursione da Cannas di Sotto a Monte Sirai, lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore alla Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, e diversi componenti dell’Associazione Pozzo Sella, tra i quali Luciano Ottelli e Michele Pinna.  

L’escursione, organizzata dall’Associazione Pozzo Sella e dal comune di Carbonia, è parte del Convegno – Workshop – Educational tour sugli itinerari culturali e dello spirito, promosso dall’assessorato del Turismo della Regione Sarda.

L’escursione si tiene in occasione del 78° compleanno della città di Carbonia, per ricordare e riscoprire, attraverso una passeggiata in compagnia, la storia ben più ampia e antica (5.000 anni) del nostro territorio comunale.

Carbonia pur essendo una città giovane è sorta, infatti, su un territorio abitato da diversi popoli, che hanno lasciato in eredità importanti testimonianze: l’escursione lungo il Cammino di Santa Barbara vuole riscoprire questi paesaggi, spesso sconosciuti e ricchi di storia e tracce di un passato multietnico.

Il Cammino di Santa Barbara si snoda in 24 tappe (tra cui Carbonia) che attraversano il Sulcis Iglesiente Guspinese.

L’escursione, programmata per domenica, è lunga 9 chilometri, il percorso è agevole e adatto anche a escursionisti poco esperti, purché muniti di abbigliamento adeguato (vestiti comodi e scarpe da trekking o tennis) e con una buona preparazione fisica. La partecipazione è gratuita.

Si parte dal Parco Archeologico di Cannas di Sotto. L’incontro dei partecipanti è previsto per le ore 8.00. Dopo i saluti dell’Associazione Pozzo Sella e del Sindaco, si partirà verso le 8.30, costeggiando Corso Iglesias per arrivare in Piazza Roma, dove, dopo i saluti di don Amilcare Gambella, sarà posato il cippo, pietra miliare del Cammino di Santa Barbara.

Verso le 10,30, transito nella Grande Miniera di Serbariu, dove Mauro Villani, direttore del CICC – Museo del Carbone, farà un’introduzione sulla Miniera di Serbariu, seguito dal geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi che racconterà la genesi del carbone nel contesto storico locale.

Seguirà l’esibizione del sassofonista Enzo Favata.

Alle 11.30 transito al Nuraghe Sirai. L’attraversamento della strada SS 126, avrà il supporto dei Carabinieri e sarà effettuata nel punto in cui si trovava il vecchio ponte per gli inerti. Al Nuraghe l’archeologa e direttore scientifico della campagna di scavi, Carla Perra illustrerà le ultime importanti scoperte messe in luce dagli scavi più recenti.  

Verso le 13.00 è previsto l’arrivo a Monte Sirai, attraverso una vecchia mulattiera che offre scorci suggestivi e particolari, snodandosi su vecchi Medau e muretti a secco che ricordando i paesaggi del Campidano e della Giara.

Per consentire di rientrare al punto di partenza gli organizzatori metteranno a disposizione un bus navetta con partenza da Monte Sirai.

E’ consigliato ai partecipanti di arrivare al Parco Archeologico di Cannas di Sotto (che lo stesso giorno ospita il Villaggio di Babbo Natale) da Corso Iglesias (rampa pedonale tra i nuovi garage) o da via Santa Caterina (strada sterrata di circa 200 metri). Si raccomanda di lasciare le automobili in via Santa Caterina o in Corso Iglesias. Gli organizzatori invitano in partecipanti a non parcheggiare di fronte all’ingresso in via Alghero.

Vediamo ora l’intervista realizzata con il dottor Luciano Ottelli.

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Domenica 24 luglio Piscinas ha ospitato la sesta e ultima tappa del 2° campionato XC Giovanissimi Csain Sardegna 2016, organizzata da Moros Bike Scuola Ciclismo Piscinas. Protagonisti gli atleti nati dal 2011 al 2004 anno solare (5/12 anni), i tesserati Csain, enti di Consulta e non tesserati.

Tra i protagonisti delle gare, due giovanissime atlete della  polisportiva Sacro Cuore costituita lo scorso anno a Cortoghiana, con la collaborazione dell’oratorio guidato da don Andrea e del presidente Pier Carlo Musu, dell’allenatore Michele Pinna e di tutte le famiglie che, con tanto sacrificio, hanno reso possibile in così breve tempo la sua costituzione, dando una nota di colore e vita in un territorio gravato da una drammatica crisi socio-economica

Francesca Mariani, nata a Cagliari il 20 ottobre 2010, ha conquistato il titolo regionale nella categoria 5/6 anni; Michela Serrau, nata a Iglesias il 5 novembre 2006, s’è imposta nella categoria 9/10 anni.

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Venerdì 5 dicembre si è tenuto a Iglesias il 1° Congresso provinciale del Centro Democratico Sardegna. L’assemblea  degli iscritti, presieduta dal commissario regionale del partito, il deputato Roberto Capelli, ha eletto per acclamazione primo segretario provinciale del Sulcis Iglesiente Pierpaolo Boi e, quali componenti del direttivo provinciale: Rita Melis, Patrick Pinna, Michele Pinna, Pietro Fenu, Roberto Floris e Bruna Moi.

Nel corso del dibattito sono intervenuti diversi ospiti, tra i quali il segretario cittadino di Sinistra Ecologia Libertà Gianluca Tocco, e iscritti che hanno rappresentato la drammatica situazione del Sulcis e dell’intera Sardegna, non limitandosi ad evidenziare le varie problematiche ma illustrando progetti e soluzioni. E’ stato particolarmente toccante il collegamento telefonico realizzato con le “donne dell’Igea” che presidiano la galleria della Miniera di Monteponi che hanno trasferito all’intera assemblea la determinazione con la quale combattono la difesa del lavoro e della dignità ad esso legata.

Il neo segretario, Pierpaolo Boi, ha ribadito, anche a nome dell’intero partito del Centro Democratico Sardegna, l’impegno a sostenere e proporre tutte le azioni utili per garantire un futuro al Sulcis, che passa prima di tutto nell’apertura del partito a tutte quelle energie che vorranno contribuire alla costruzione di un nuovo percorso politico nell’alveo dell’onestà, della trasparenza, della competenza e della valorizzazione del merito.

«Il Centro Democratico Sardegna si propone con una squadra aperta al dialogo – ha ribadito Pierpaolo Boi -, una squadra in cui tutti avranno voce e di cui tutti avranno la responsabilità diretta nel costruire un futuro libero, non condizionato dai padroni delle tessere spesso padroni anche delle nostre vite.»

Pierpaolo Boi 86 copia