28 March, 2024
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«Inviamo i nostri migliori auguri di buon lavoro al nuovo Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, che siamo sicuri saprà mettere a frutto il grande lavoro portato avanti in sede di Parlamento Europeo e nella Corte dei Conti dell’UE, puntando con decisione sull’innovazione e sulla ricerca, con il fine ultimo di sostenere le imprese agricole, favorire il ricambio generazionale e contribuire in maniera decisa alla difesa del reddito degli agricoltori dell’Unione Europea; è a lui, infatti, che spetterà il delicato compito di gestire la riforma della PAC e la partita delle ricadute agroalimentari della Brexit.»

Così il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo che la Presidente eletta della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha reso noto l’elenco dei componenti della nuova squadra designata a guidare l’esecutivo comunitario, che dovrà ora ottenere la fiducia del Parlamento Europeo, prima di essere formalmente nominata dal Consiglio UE.

«Siamo inoltre certi che Janusz Wojciechowski sarà egregiamente coadiuvato nel suo lavoro dal nuovo Commissario europeo al Commercio Phil Hogan, che porterà con sé la grande esperienza maturata nella passata legislatura, durante la quale si è occupato del portafoglio agricolo, approfondendo, fra l’altro, numerosi dossier riguardanti i trattati commerciali internazionali», aggiunge il presidente della Copagri.

«Vogliamo inviare un particolare augurio al nuovo Commissario europeo agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni, la cui nomina rappresenta senza dubbio un motivo di grande vanto per il nostro Paese, che si trova per la prima volta nella sua storia a gestire il portafoglio economico», conclude Franco Verrascina.

 

 

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«Con la Cina non stiamo facendo una fuga in avanti, stiamo semmai recuperando un ritardo storico per il bene della nostra Repubblica.» Lo ha affermato oggi intervenendo alla Camera il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras. Per il componente della Commissione Esteri «il grande equivoco è che la Belt and Road Initiative sia una specie di nuovo Piano Marshall con obiettivi politici contrapposti ai rivali geopolitici della Cina. In realtà non è un piano di aiuti, ma è essenzialmente una cooperazione internazionale molto flessibile, incentrata sull’aumento della connettività terrestre, marittima ed aerea in Asia, Europa, Africa e nel mondo intero. La Cina non vuole i cambiamenti di campo geopolitico, né vuole imporre un modello di sviluppo ma adattarsi alle diversità, tanto nei paesi più poveri quanto presso le potenze industriali. Ebbene, tutti i paesi del mondo hanno imposto adattamenti agli accordi e tutti hanno fatto grandi affari».

«Se la Volkswagen vende in Cina più del doppio delle auto che vende in tutta Europa e se la Germania sta organizzando il traffico ferroviario in funzione della nuova Via della Seta, se la Francia e il Regno Unito hanno un interscambio con la Cina molte volte più voluminoso dell’Italia, allora gli allarmi contro l’Italia suonano come il lamento del concorrente pigliatutto. Non temono che Roma entri nell’orbita di Pechino. Temono che ci siano degli yüan fuori dalla loro orbita». Per Pino Cabras «non mi pare, dunque, che stiamo facendo una fuga in avanti. Stiamo semmai recuperando un ritardo storico, per il bene della nostra Repubblica».

Il parlamentare 5 Stelle è duro anche con il Pd, secondo cui l’Italia «rischia di diventare un protettorato della Repubblica Popolare Cinese». «In un’intervista di Matteo Renzi alla tv cinese del 3 settembre 2016 l’allora premier diceva che «L’Italia vuole partecipare alla BRI». Nel forum One Belt one Road del 14 maggio 2017, l’allora presidente del Consiglio Gentiloni disse che primo obiettivo italiano era «far includere i nostri porti di Trieste e Genova come terminali della rotta marittima dalla Cina. A tutti gli eventi sulla BRI partecipò il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico del governo Paolo Gentiloni, che si era recato in Cina otto volte in undici mesi. Immagino non fosse per turismo. Com’è che invece oggi al Pd cambiano idea?», si chiede Pino Cabras.

L’allarme più forte è stato lanciato in merito alle telecomunicazioni, contro il possibile dominio del 5G cinese. «Giusto, e il memorandum ne tiene conto, escludendolo – ha aggiunto Pino Cabras -. Ma a Bruxelles chiedo perché allora non viene predisposta una sorta di nuovo Piano Delors per il 5G e l’Intelligenza artificiale, investendo tante decine di miliardi e dimenticando l’austerity e tutte le assurde regole sul deficit?».

«Il memorandum d’intesa sarà la risultante dei nostri interessi e della nostra sicurezza, sarà il frutto di una presenza all’altezza della nuova globalizzazione. Il presidente del Consiglio ha ricordato oggi «la mancanza di visione» dell’Europa. Noi contribuiremo a una nuova visione», ha concluso il parlamentare del Movimento 5 Stelle.

 

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Il presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, in veste di commissario straordinario del Governo per il recupero e riqualificazione del compendio di La Maddalena, si è recato questa mattina, assieme all’assessore della difesa dell’Ambiente Donatella Spano, al direttore generale Alessandro De Martini e al capo di gabinetto degli Enti Locali Gianluca Palla, a La Maddalena. Durante l’incontro con il sindaco, Luca Montella, è stata condivisa l’esigenza che il Governo nomini immediatamente il soggetto attuatore, indispensabile per far partire e dare operatività al processo di riqualificazione. Il confronto si è allargato alla composizione dell’Ufficio del Commissario, organo tecnico cui parteciperanno, è stato deciso, anche membri del Comune maddalenino.

«È stata una giornata di lavoro molto proficua. Come abbiamo detto fin da principio, vogliamo procedere in stretta collaborazione con la comunità locale, condividendo le azioni e concordando le modalità di realizzazione del piano specifico degli interventi e delle attività – ha detto il presidente Francesco Pigliaru al termine delle riunioni e del sopralluogo all’Arsenale -. Quando siamo arrivati alla guida della Regione qui non solo era tutto bloccato, ma non si vedeva nessuna prospettiva di recupero né tantomeno di rilancio dopo i danni causati dallo scippo del G8. Da allora abbiamo lavorato molto, con grande determinazione, per restituire a questo territorio le opportunità cui ha diritto. Siamo riusciti a convincere due governi a seguirci nel ridare alla Sardegna e a La Maddalena la responsabilità diretta di impostare la rinascita di questo luogo – ha ricordato il Presidente -, ma ci sono ancora dei passaggi da fare. Ora a questo governo spetta individuare il soggetto attuatore, necessario per far partire i bandi e quindi trovare chi, concretamente, metterà in atto questo processo atteso da troppi anni. Continueremo a sollecitare – perché questi passi vengano fatti nel più breve tempo possibile. Firmeremo con il Sindaco un’intesa istituzionale e nell’ufficio del Commissario ci sarà un dirigente indicato dal Comune – ha concluso Francesco Pigliaru –, e questo, nel percorso di lavoro, contribuirà ad accelerare i tempi.»

Il percorso per restituire a La Maddalena le prospettive di sviluppo interrotte dal mancato G8, che prevede la bonifica ambientale e la rigenerazione urbana dell’area dell’Arsenale – ex Area militare, attende infatti tale passaggio amministrativo, dopo la nomina effettuata dall’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, lo scorso 25 maggio, del presidente della Regione a commissario straordinario del Governo e la precedente dichiarazione, con atto del Consiglio dei ministri, dell’Arsenale di La Maddalena a Area di rilevante interesse nazionale.

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I consiglieri regionali del gruppo Psd’Az, Gaetano Ledda, Angelo Carta, Paolo Dessì, Nanni Lancioni e Giovanni Satta, hanno presentato in Consiglio regionale, un’interpellanza urgente rivolta all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, sulla mancata approvazione della ridefinizione della rete ospedaliera della regione, approvata dall’Assemblea sarda nella seduta del 25 ottobre 2017.

Gli esponenti dei Quattro Mori invitano l’assessore ad annullare immediatamente tutti gli atti posti in essere dalla Regione e dall’Ats, in attuazione della non efficace riforma della rete ospedaliera, ad incominciare dall’atto aziendale dell’Azienda per la tutela della salute (Ats), approvato dalla Giunta il 10 ottobre 2017. Il gruppo Psd’Az chiede inoltre la cancellazione della selezione dei direttori di distretto («presenta una serie di anomalie gravi che attribuiscono al direttore generale dell’Ats massima discrezionalità nell’attribuzione degli incarichi») ed accusa l’assessore Luigi Arru «di aver tentato di celare» la lettera del ministero della Salute con la quale, lo scorso 7 settembre il dicastero ha rispedito all’assessorato della Sanità «lo stralcio del verbale della seduta del 31 maggio 2017 (era in carica il governo guidato da Paolo Gentiloni) nel quale è stato definito l’esito dell’istruttoria del parere formulato dal cosiddetto tavolo per il monitoraggio dell’attuazione del D.M. 70/2015 sulla ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna».

Da qui la richiesta di spiegazioni sul perché l’assessore «abbia ammesso la ricezione della nota ministeriale solo il 12 settembre 2018, dopo che il senatore Christian Solinas ne aveva divulgato copia» e per quali ragioni «pur presente in Aula nella riunione del Consiglio regionale dell’11 settembre 2018 non abbia informato l’assemblea sarda dell’avvenuta ricezione della nota ministeriale del 7 settembre 2018».

Gaetano Ledda, Angelo Carta, Paolo Dessì, Nanni Lancioni e Giovanni Satta concludono l’interpellanza domandando polemicamente all’assessore «per quali ragioni sia ancora in carica e alla guida dell’assessorato della Sanità, nonostante l’inadeguatezza mostrata e nonostante la scarsa sensibilità istituzionale e politica dimostrata in questa e in altre importanti occasioni».

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«La Vertenza Entrate è ancora aperta: i parlamentari sardi facciano fronte comune e portino le legittime istanze dell’isola e dei Comuni all’attenzione del nuovo governo centrale. Dall’ultima relazione di parifica della Corte dei Conti sui conti della Regione, si evince chiaramente che la partita sulla Vertenza Entrate è ben lontana dall’essere chiusa. Al netto degli accantonamenti sanitari, infatti, lo Stato ci deve 1 miliardo e 200 milioni, e se aggiungiamo gli accantonamenti, il credito lievita fino a 1 miliardo e 800 milioni di euro. Fondi che a cascata potrebbero riversarsi sulle casse dei Comuni, dando così respiro agli enti locali.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ex vicepresidente del Consiglio regionale.

«Considerato che il Governo del duo Pigliaru-Paci non è riuscito a chiudere questo fronte nonostante dall’altra parte ci fossero i governi amici (da Enrico Letta a Matteo Renzi fino a Paolo Gentiloni), è il caso che si sfrutti l’opportunità offerta dal nuovo quadro parlamentare e dal governo Conte – aggiunge Ignazio Locci -. È quindi arrivato il momento che, indipendentemente dai colori politici di appartenenza, i parlamentari sardi si intestino una sacrosanta battaglia unitaria e la affrontino una volta per tutte, approfittando anche della presenza del professor Savona, della Lega e del legame con il fronte del Partito Sardo D’Azione.»

«Che il presidente della Regione Francesco Pigliaru si dica pronto a presentare subito il “dossier Sardegna” al nuovo governo, è un fatto da accogliere con favore. La verità, tuttavia, è che si tratta di un gesto ascrivibile tra gli atti dovuti: nelle sue mani, infatti, il dossier sardo non è più credibile. Ha avuto quattro anni per chiudere la partita e oggi, benché Pigliaru glissi sulla Vertenza Entrate e faccia solo un piccolo cenno sugli accantonamenti sanitari, ci ritroviamo al punto di partenza. Ecco perché – conclude il sindaco di Sant’Antioco – spetta alla nuova linea parlamentare farsi garante delle istanze dei sardi.»

 

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Il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, è il nuovo commissario straordinario del Parco di La Maddalena.

«Ho costituito in seno alla Giunta un gruppo di lavoro che mi affiancherà nell’attività di Commissario straordinario, gruppo che è già operativo in vista degli incontri e delle consultazioni dei prossimi giorni con i diversi soggetti coinvolti nel processo di riqualificazione, a iniziare dal Comune, per far partire e concludere rapidamente tutti gli interventi. Il riconoscimento al Presidente della Regione del ruolo di Commissario straordinario, è il naturale esito istituzionale di un percorso costruito con determinazione per restituire a La Maddalena le prospettive di sviluppo interrotte dal mancato G8.»

Così il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha commentato il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri che lo nomina Commissario straordinario del Governo ‘per la bonifica ambientale e rigenerazione urbana dell’area dii rilevante interesse Nazionale dell’ex Area militare denominata Arsenale militare area militare contigua Molo Carbone situata nell’isola di La Maddalena.
Il decreto, firmato lo scorso 25 maggio da Paolo Gentiloni e trasmesso ieri sera, segna il passaggio amministrativo conseguente agli atti precedenti e, nello specifico, alla delibera del Consiglio dei ministri approvata nella seduta dello scorso 8 maggio, alla quale ha preso parte il Presidente della Regione.

«Siamo già operativi – sottolinea Francesco Pigliaru – con le stesse energie, lo stesso impegno, la stessa costante iniziativa che ci hanno portati ad ottenere un risultato che la Maddalena e l’intera Sardegna aspettavano da dieci anni. Adesso si possono programmare, insieme all’Amministrazione comunale, tutti gli interventi necessari al rilancio dell’Arsenale – conclude il presidente Pigliaru – e lavorare immediatamente per garantire l’impiego delle risorse in tempi rapidi. Saremo presto a La Maddalena per condividere con l’intera comunità questo straordinario risultato e per illustrare le prime fasi operative . Ritengo che entro due settimane saremo pronti con un Piano specifico delle attività.»

I passaggi più recenti.
8 maggio 2018, L’Arsenale di La Maddalena è Area di rilevante interesse nazionale, con atto del Consiglio dei ministri. Alla seduta ha partecipato il presidente della Regione Francesco Pigliaru.
L’atto del Consiglio dei Ministri che riconosce l’Arsenale come Area di interesse nazionale ai fini della bonifica e riqualificazione del compendio e ne definisce la perimetrazione, arriva dal lungo lavoro portato avanti dalla Giunta Pigliaru fin da principio di legislatura; sbloccando cantieri e fondi, di fatto ha segnato il via libera alla riqualificazione del compendio. Le risorse sbloccate sono oltre 50 milioni già individuati nel Patto per la Sardegna. La ripartizione contempla 20,4 milioni per la bonifica anche esterna della darsena dell’ex Arsenale e delle aree adiacenti; 15 milioni quale contributo per rendere produttivi gli insediamenti alla Maddalena; 15 milioni per interventi al piano stralcio del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo.

Il 22 marzo 2018 è avvenuto a La Maddalena il formale passaggio dallo Stato alla Regione del compendio dell’ex Arsenale militare, definendo così, sulla scorta dell’Accordo transattivo dello scorso dicembre a Roma, il lungo contenzioso instauratosi tra il precedente concessionario del bene, Mita Resort S.r.l., la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione stessa. Il passaggio apre la seconda fase per il rilancio dell’ex Arsenale di La Maddalena: quella delle bonifiche. Secondo l’Intesa siglata sempre il 27 dicembre scorso tra i Presidenti del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e della Regione, Francesco Pigliaru, sono state individuate le aree dell’arcipelago da qualificare, con apposito decreto, di rilevante interesse nazionale ed alle quali applicare la normativa agevolata prevista dalla cosiddetta legge Bagnoli (DL 133/2014, art. 33). Un commissario ed un soggetto attuatore potranno infatti dar corso allo specifico programma di risanamento ambientale con poteri acceleratori per alcune procedure previste dal codice ambientale per conseguire finalmente la bonifica dei siti e procedere quindi alla valorizzazione del compendio immobiliare.

Il 27 dicembre 2017, a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru hanno firmato l’Intesa che ha chiuso l’annosa questione sull’ex Arsenale e sulle bonifiche per ridisegnare il futuro turistico e ambientale dell’Arcipelago di La Maddalena. La firma dell’Intesa è stata preceduta dal perfezionamento, siglato dal direttore generale della Presidenza Alessandro De Martini, su mandato della Giunta regionale, dell’atto transattivo tra Mita Resort, Dipartimento della Protezione civile della Presidenza dei Ministri e Regione Sardegna, con cui il complesso immobiliare può tornare nella piena disponibilità della Regione, senza alcun onere per la stessa che, dopo anni di abbandono, potrà finalmente valorizzarlo. La transazione ha chiuso definitivamente tutti i contenziosi, con diversi passaggi significativi. Anzitutto l’obbligo della Protezione Civile di corrispondere a Mita Resort la somma omnicomprensiva di 21 milioni di euro, nonché la rinuncia dello Stato di qualsiasi rivalsa nei confronti della Regione e viceversa su queste somme. Mita, dal canto suo si obbliga a consegnare alla Protezione Civile, che contestualmente consegna alla Regione (per il tramite dell’agenzia del Demanio e della Capitaneria di Porto) i beni e le strutture affidati a suo tempo in concessione. Da questo momento è la Regione a definire il futuro dell’ex Arsenale e la Giunta ha affidato il mandato a tutte le Direzioni generali coinvolte a diverso titolo dall’accordo, di dare celere attuazione ai successivi adempimenti per rientrare concretamente in possesso del compendio immobiliare.

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La notizia arrivata da Roma, sulla proroga degli ammortizzatori sociali approvata dal Governo su proposta del presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni e del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, per le imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa, fino al 31 dicembre 2018, è stata accolta positivamente dall’assemblea dei lavoratori ex Alcoa, riunitasi questo pomeriggio nel salone dell’Oratorio Don Bosco, a Carbonia, per una valutazione dell’esito dell’incontro svoltosi la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico.

Al termine della riunione, abbiamo intervistato i rappresentanti delle quattro organizzazioni sindacali: Roberto Forresu della Fiom-Cgil, Angelo Diciotti della Cub, Vincenzo Marroccu della Uilm-Uil e, infine, Manolo Mureddu, della Fsm-Cisl.

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Il Consiglio dei ministri, riunitosi questa mattina a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Paolo Gentiloni, segretario la sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi, su proposta del presidente Paolo Gentiloni e del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha approvato disposizioni urgenti per l’ulteriore finanziamento degli interventi di cui all’articolo 1, comma 139, in materia di ammortizzatori sociali, con particolare riferimento alle imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa, tra le quali c’è Portovesme.

Il provvedimento, che ha esteso gli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2018, si è reso necessario per garantire, anche dal punto di vista finanziario, la prosecuzione degli interventi già previsti con la legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205). A tale fine sono state stanziate risorse pari a 9 milioni di euro a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione.

«Il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle aree di crisi complessa in Sardegna è l’esito positivo di un percorso che abbiamo seguito costantemente. E come nel caso dei lavoratori dell’ex Alcoa, è strumento essenziale per garantire un supporto immediato a chi è maggiormente in difficoltà mentre si lavora per il riavvio – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Il ministro Calenda ha mantenuto gli impegni presi con noi, con i lavoratori e con l’azienda. Ora anche noi, dopo tanto lavoro fatto insieme, come sempre continueremo a mantenere gli impegni presi con i lavoratori, a maggior ragione davanti all’incertezza del quadro politico nazionale. Comunque vada – ha concluso Francesco Pigliaru -, il nostro interesse è portare a casa il risultato.» 
«Si tratta di un provvedimento molto importante per la Sardegna – ha aggiunto l’assessore del Lavoro Virginia Mura -. Questo decreto e la sua dotazione finanziaria, pari a 9 milioni di euro, ci permette di mettere in sicurezza centinaia di lavoratori e le loro famiglie nelle Aree di crisi complessa del Sulcis e di Porto Torres, assicurando la prosecuzione nella fruizione degli ammortizzatori sociali e garantendo loro tranquillità e sostegno economico, in attesa che le loro aziende riprendano l’attività produttiva.»
«Le aree di crisi complesse – ha commentato l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – hanno iniziato a sviluppare tutto il loro potenziale. A brevissimo partiranno anche le call di Invitalia per le manifestazioni di interesse a investire da parte di imprese italiane o estere. Tutto ciò aiuterà a consolidare ed espandere il tessuto produttivo in quei territori. Iniziative che si affiancano alla misura di proroga degli ammortizzatori sociali per tutto il 2018 attuata dal Governo Gentiloni su input del ministro Calenda.»

 

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L’Arsenale di La Maddalena è Area di rilevante interesse nazionale. Lo ha deliberato questa mattina, a Roma, il Consiglio dei ministri, nella seduta alla quale ha partecipato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

«Siamo molto soddisfatti. Questo risultato, che la Sardegna attendeva assurdamente da dieci anni, è la risposta concreta alla nostra costante iniziativa per sbloccare il cantiere e riapre per La Maddalena una prospettiva di sviluppo bruscamente interrotta dal mancato G8 e dall’inaccettabile incuria istituzionale che per troppo tempo ne è seguita – ha detto il presidente Francesco Pigliaru intervenendo in Consiglio dei ministri -. La delibera di oggi, che sancisce lo sblocco di cantieri e fondi, e di fatto segna il via libera alla riqualificazione del compendio, è frutto del grande lavoro che abbiamo fatto insieme al governo Renzi ed al governo Gentiloni – ha sottolineato -, mantenendo gli impegni ognuno per la sua parte, fino a portare a casa un esito così positivo. Ora quest’area potrà essere finalmente messa nelle condizioni di ritrovare la chiara vocazione turistica e nautica che le è propria, con l’Arsenale nel ruolo di grande attrattore internazionale. Con la soluzione di questa annosa vicenda non solo liberiamo centinaia di milioni di risorse finora immobilizzati, ma possiamo metterne in circolo molti altri per bonifiche, interventi infrastrutturali e investimenti per lo sviluppo. E come abbiamo avuto modo di sottolineare già alla firma dell’intesa, lo scorso dicembre – ha concluso Francesco Pigliaru -, è una vittoria del buonsenso, della serietà e della capacità di affrontare una vicenda complessa con affidabilità istituzionale, efficienza amministrativa, determinazione e competenza di quanti hanno lavorato insieme per raggiungere l’obiettivo, in Sardegna come a Roma.»

Il presidente Francesco Pigliaru, che ha tenuto informato il sindaco Luca Montella, ha inoltre comunicato che sarà a breve a La Maddalena per condividere con l’Amministrazione e la comunità il modo per attuare in tempi rapidi le opere e gli interventi necessari.

L’atto del Consiglio dei ministri di questa mattina, che riconosce l’Arsenale come Area di interesse nazionale ai fini della bonifica e riqualificazione del compendio e ne definisce la perimetrazione, è l’esito di un lungo lavoro portato avanti dalla Giunta Pigliaru fin da principio di legislatura. La definizione degli ultimi dettagli è avvenuta in queste settimane attraverso l’interlocuzione continua degli uffici della Presidenza della Regione con la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Ambiente e il Ministero dei Trasporti. La delibera approvata oggi dal Governo è l’atto necessario per l’insediamento del Commissario straordinario e del soggetto attuatore, che garantiranno il rapido impiego delle risorse a disposizione.

La dotazione finanziaria è imponente con lo sblocco di oltre 50 milioni già individuati nel Patto per la Sardegna. La ripartizione contempla 20,4 milioni per la bonifica anche esterna della darsena dell’ex Arsenale e delle aree adiacenti; 15 milioni quale contributo per rendere produttivi gli insediamenti alla Maddalena; 15 milioni per interventi al piano stralcio del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo.

I passaggi più recenti:
– il 27 dicembre 2017, a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru hanno firmato l’Intesa che ha chiuso l’annosa questione sull’ex Arsenale e sulle bonifiche per ridisegnare il futuro turistico e ambientale dell’Arcipelago di La Maddalena. La firma dell’Intesa è stata preceduta dal perfezionamento, siglato dal direttore generale della Presidenza Alessandro De Martini, su mandato della Giunta Regionale, dell’atto transattivo tra Mita Resort, Dipartimento della Protezione civile della Presidenza dei Ministri e Regione Sardegna, con cui il complesso immobiliare può tornare nella piena disponibilità della Regione, senza alcun onere per la stessa che, dopo anni di abbandono, potrà finalmente valorizzarlo. La transazione ha chiuso definitivamente tutti i contenziosi, con diversi passaggi significativi. Anzitutto l’obbligo della Protezione Civile di corrispondere a Mita Resort la somma omnicomprensiva di 21 milioni di euro, nonché la rinuncia dello Stato di qualsiasi rivalsa nei confronti della Regione e viceversa su queste somme. Mita, dal canto suo si obbliga a consegnare alla Protezione Civile, che contestualmente consegna alla Regione (per il tramite dell’agenzia del Demanio e della Capitaneria di Porto) i beni e le strutture affidati a suo tempo in concessione. Da questo momento è la Regione a definire il futuro dell’ex Arsenale e la Giunta ha affidato il mandato a tutte le Direzioni generali coinvolte a diverso titolo dall’accordo, di dare celere attuazione ai successivi adempimenti per rientrare concretamente in possesso del compendio immobiliare.

– il 22 marzo 2018 è avvenuto a La Maddalena il formale passaggio dallo Stato alla Regione del compendio dell’ex Arsenale militare, definendo così, sulla scorta dell’Accordo transattivo dello scorso dicembre a Roma, il lungo contenzioso instauratosi tra il precedente concessionario del bene, Mita Resort S.r.l., la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione stessa. Il passaggio apre la seconda fase per il rilancio dell’ex Arsenale di La Maddalena: quella delle bonifiche. Secondo l’Intesa siglata sempre il 27 dicembre scorso tra i Presidenti del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, e della Regione, Francesco Pigliaru, sono state individuate le aree dell’arcipelago da qualificare, con apposito decreto, di rilevante interesse nazionale ed alle quali applicare la normativa agevolata prevista dalla cosiddetta legge Bagnoli (DL 133/2014, art. 33). Un commissario ed un soggetto attuatore potranno infatti dar corso allo specifico programma di risanamento ambientale con poteri acceleratori per alcune procedure previste dal codice ambientale per conseguire finalmente la bonifica dei siti e procedere quindi alla valorizzazione del compendio immobiliare.