28 March, 2024
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Il torneo di padel per giornalisti, politici e amministratori quest’anno è dedicato a Renato Scanu, tenace avversario della Sla dal 2019, scomparso il 18 dicembre scorso a 59 anni. Il giorno successivo avrebbe compiuto 60 anni. All’evento, diretto da Fabio Lilliu, presenzieranno i familiari e il team medico dell’ospedale Sirai di Carbonia che lo ha assistito. Al Club Santa Lucia si gioca sabato 6 gennaio dalle 9.00 alle 12.00. Patrocini e supporto da Ordine giornalisti, Ussi, Coni, Ordine medici, Sport e salute, Sardegna Ricerche, Cra Regione Sardegna, Vela shop, Wilson e Msp Sardegna.
Partecipano Special Olympics e Vecchie glorie del Cagliari. Il 2 gennaio si chiudono le iscrizioni. E’ prevista la partecipazione di giornalisti, politici e amministratori pubblici e privati.

La formula prevede abbinamenti “pesati” e fantasma coordinati dal supervisor. Giornalisti e giornaliste, esponenti e figure del mondo politico e amministrativo, sindaci e consiglieri regionali si sfidano nei quattro campi, due indoor, del Santa Lucia. Su svolgimento, wild card, tempi, dei set eccetera, l’organizzazione si riserva di valutare il tutto con Fabio Lilliu alla chiusura delle iscrizioni. Commemorazione. Promosso e organizzato da Ussi nazionale e Ussi Sardegna con le collaborazioni e i patrocini di Ordine dei Giornalisti, Coni Sardegna, Ordine dei medici Cagliari, Sport e salute, Sardegna Ricerche, Cra Regione Sardegna e Msp Sardegna, l’evento prevede premi, riconoscimenti e t-shirt per le coppie vincitrici.
“Epifania in padel – In ricordo di Renato Scanu” ospita un team degli Special Olympics. Con i ragazzi e le ragazze guidate da Stefania Rosas, prenderanno parte all’evento Liliana Mezzena e Pierpaolo Scanu, moglie e fratello di Renato; il medico-rianimatore, Leo Tola; Viviana Lantini, assessore comunale Servizi sociali e primario del Pronto soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia; Maria Assunta Serra, direttore generale di Sardegna Ricerche; Emilio Montaldo ed Elisabetta Marrocu, presidente e consigliere dell’Ordine dei medici; Francesco Birocchi, Paolo Mastino, Bruno Perra, Gianni Aramu e Alberto Borsetti, presidenti dell’Ordine dei giornalisti, di Ussi Sardegna, Coni, Cra Sardegna e Msp Italia.
E’ previsto un momento di commemorazione per Renato Scanu, con una piccola esibizione degli Special.

Una grande serata dedicata ai campioni dello sport e ai giornalisti che raccontano le loro gesta è quella vissuta oggi al Teatro Centrale di Carbonia, scelta quest’anno per l’ormai tradizionale consegna dei premi Ussi 2023.

Tre ore intense, in una sala gremita, che hanno avuto come autentico fiore all’occhiello la partecipazione di Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, che ha ricevuto il premio Davide Astori, da Renato e Bruno Astori, riconoscimento attribuito a un personaggio del mondo del calcio, che possa sposare gli stessi valori portati avanti nella sua carriera da Davide.

 

Tantissimi i campioni premiati, dall’olimpionico Filippo Tortu (non presente, ha inviato un messaggio video di ringraziamento) a Dalia Kaddari, copresentatrice per l’occasione, dall’altro olimpionico Lorenzo Patta (anche lui non presente ha inviato un messaggio video) a Stefano Oppo, i rappresentanti del Cagliari Calcio, della Dinamo Sassari con lo storico capitano Jack Devecchi. Il grande Gigi Datome non ha potuto essere presente e anche lui ha inviato un messaggio video di saluti e ringraziamenti.

 

Gli altri premi Ussi 2023 sono stati assegnati al campione europeo junior iqfoil Federico Pilloni, al pesista Sergio Massidda, a suor Silvia Carboni ex calciatrice, agli arbitri di calcio di serie A Antonio Giua e Giuseppe Collu, al campione del mondo di paratrap Oreste Lai, alla mezzofondista Claudia Pinna, al giudice sportivo della Serie B di calcio Ines Pisano, al ct della nazionale italiana di pallatamburello Giovanni Dessì, alla presidentessa della Fondazione Giulini Ilaria Nardi, alla campionessa italiana universitaria di taekwondo Sarah Longoni, alle squadre Sarroch e Cus Cagliari di volley, alla Catalana Alghero baseball, alla Raimond Sassari pallamano, alla Quattro Mori femminile di tennistavolo, Maracalagonis di badminton.

I premi del comune di Carbonia, rappresentato dal sindaco Pietro Morittu e dagli assessori Giorgia Meli e Manolo Mureddu, sono stati assegnati al campione di mountain bike Davide Palazzari, al pattinatore Alessio Mannai e all’atleta speciale Luciano Scandariato. Premi anche per Marco Lecis del parahockey, per il pilota Giuseppe Pirisinu, per la nuotatrice Francesca Zucca e per il ciclista sulcitano Emiliano Murtas.

   

Tra i destinatari dei premi Ussi 2023 anche ai giornalisti di Sky Veronica Baldaccini (per lei è stato un ritorno nella sua città d’origine) e Giorgio Porrà. Un riconoscimento è andato anche al giornalista Ignazio Caddeo che ha vinto la sua battaglia contro un serio problema di salute e conta di riuscire a tornare presto al suo lavoro.

Il Premio Joseph Vargiu, dedicato al pugilato, è stato assegnato alla Sulcis Boxe Team, in paerticolare per il lavoro svolto con i giovani.

Sono intervenuti alla serata i presidenti della Federazione nazionale della stampa Vittorio Di Trapani, dell’Ordine dei giornalisti Sardegna Francesco Birocchi, del Coni Sardegna Bruno Perra.

Vittorio Di Trapani e Francesco Birocchi hanno partecipato, con gli arbitri Antonio Giua e Giuseppe Collu, al giudice sportivo della serie B di calcio Ines Pisano, e al presidente di Ussi Sardegna Paolo Mastino, ad un breve dibattito su varie tematiche dello sport.

   

Nel corso della serata sono state affrontate le tematiche legate al ruolo delle donne nello sport e nella vita di tutti i giorni, con riferimento ai fatti di cronaca più recenti sui femminicidi. E il sindaco di Carbonia ha ricordato la battaglia contro la Sla del cronista sportivo Renato Scanu, presente in sala.

L’evento, organizzato con la collaborazione del comune di Carbonia e dell’Associazione Sturmtruppen, ha avuto il patrocinio di Regione Sardegna, Ussi, Ordine dei Giornalisti Sardegna, Federazione nazionale della stampa, Assostampa Sardegna, Coni Sardegna, Università di Cagliari.

I premi Ussi Sardegna sono stati dedicati a Davide Astori, Mario Mossa Pirisino, Joseph Vargiu, Gianfranco Fara, altri sponsorizzati da Fondazione di Sardegna, Aci Sassari, Banco di Sardegna.

Hanno contributo all’organizzazione e allo svolgimento della serata, il comune di Carbonia; l’assessorato regionale Sport, Cultura, Spettacolo; Coni Sardegna; Figc Sardegna; Fondazione di Sardegna; Banco di Sardegna; Aci Sassari; Sturmtruppen; Cantina di Santadi; Medianet Carbonia; Lù Hotel Carbonia; Cattleya fiori e piante Cortoghiana; Elektra Service Carbonia; Venus Dea; L’arcobaleno; Fabio Murru fotografie; Cambio immagine Cagliari; Ceramiche Nioi Assemini; Agis Cad.

Giampaolo Cirronis

Si è svolta ieri pomeriggio, nel Teatro del Carmine di Tempio Pausania, l’ottava Conferenza regionale dello sport, intitolata “Lo sport sardo senza confini”. L’evento è stato organizzato dall’assessorato alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport in collaborazione col Coni Sardegna. La giornata si è concentrata sui temi chiave dello sport regionale, quali l’importanza dello sport per la salute, il benessere e la coesione sociale. La conferenza, prevista dalla legge regionale 17/99 per lo sviluppo dello sport in Sardegna, aveva come obiettivo la verifica del Piano triennale degli interventi e l’elaborazione di proposte e indicazioni per la predisposizione del nuovo Piano, con il coinvolgimento del Coni regionale e  provinciale, delle federazioni sportive, degli enti di promozione, delle università, della Direzione scolastica regionale, dell’Unione stampa sportiva, oltre che di altri rappresentanti del mondo sportivo, economico, culturale sardo.
Hanno presenziato il presidente del Coni Sardegna Bruno Perra, l’assessore regionale allo Sport Andrea Biancareddu, i funzionari dell’assessorato Renato Serra (direttore generale) e Laura Tascedda (direttrice del Servizio sport, spettacolo e cinema), il sindaco di Tempio Pausania Giovanni Addis, il vescovo di Tempio-Ampurias Sebastiano Sanguinetti, il rettore dell’ateneo di Sassari Gavino Mariotti.

Folta la partecipazione dei presidenti dei comitati regionali sardi, delle discipline associate e degli enti di promozione. Durante l’evento sono stati premiati i velisti Niccolò Cassitta e Federico Pilloni e il tiratore a volo Luigi Lodde per i cospicui risultati sportivi ottenuti nelle loro discipline. Ha moderato l’evento il giornalista Rai Paolo Mastino.

Si è svolto oggi al Lù Hotel di Carbonia il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”. Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna dell’Associazione “Sturmtruppen”, l’evento ha puntato i riflettori sul delicato tema della SLA e dei suoi intrecci con il mondo dello sport, in particolare con il calcio, ma soprattutto su come gli aspetti della comunicazione possano diventare importanti. Inclusione, integrazione, socialità e fede tra gli aspetti trattati nel corso del dibattito aperto dai saluti del presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, del consigliere nazionale USSI, Mario Frongia e del presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.
Ad intervenire sui temi della malattia, della fede e della comunicazione, sono stati Viviana Lantini primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia; don Cristian Lilliu, parroco della Parrocchia di San Ponziano a Carbonia; il giornalista Vittorio Sanna.
Ospite d’onore dell’iniziativa Renato Scanu, “l’inviato speciale” che dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA. La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale. Renato Scanu ha ricevuto una pergamena che lo attesta come socio onorario dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, oltre a una maglia personalizzata ed autografata regalatagli dal Cagliari Calcio.
Grazie al supporto di un sintetizzatore vocale, l’inviato speciale ha voluto dedicare un pensiero alla giornata odierna: «Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a questa iniziativa sociale, che mette in relazione il mondo del giornalismo con quella che io chiamo bestia maledetta. Una malattia che blocca il mio corpo ma non la mia mente, sempre speranzosa di poter tornare al lavoro: la radio è sempre stata il mio grande amore, in trent’anni mi ha dato infinite gioie».

Appuntamento domani, venerdì 14 ottobre 2022, dalle 14.00 alle 17.00, al Lù Hotel di Carbonia con il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”.

Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna dell’Associazione “Sturmtruppen”, l’evento formativo, che garantirà ai partecipanti tre crediti, punterà sul delicato tema della SLA e dei suoi intrecci con il mondo dello sport, in particolare con il calcio, ma soprattutto su come gli aspetti della comunicazione possano diventare importanti.

Inclusione, integrazione, socialità e fede saranno tra gli aspetti trattati nel corso del dibattito che sarà aperto dai saluti del presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, del consigliere nazionale USSI, Mario Frongia e del presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.

Ad intervenire saranno i relatori Viviana Lantini, responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia; don Cristian Lilliu, parroco della Parrocchia di San Ponziano a Carbonia ed il giornalista Vittorio Sanna che tratteranno di:

Viviana Lantini: “La malattia, le cause, gli studi in corso e la predominanza in Sardegna”;

Don Cristian Lilliu – “La Fede come veicolo che unisce e sostiene sia il mondo dello sport che i malati di SLA”;

Vittorio Sanna – “La forza della comunicazione. Quando la comunicazione diventa esclusivamente un motivo di vita. Come dovrebbe essere sempre”.

Prenderà parte all’iniziativa anche Renato Scanu, “l’inviato speciale” che dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA. La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale, ma soprattutto non ha messo fine alle sue cronache sportive che, con l’aiuto di un comunicatore digitale, proseguono senza sosta. Una dimostrazione di grande forza di volontà per chi ha subito un duro colpo sia nel fisico che nella mente, ma che nonostante tutto ha deciso di non arrendersi.

Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, dell’Associazione “Sturmtruppen” e con il supporto di Medianet, si terrà venerdì 14 ottobre 2022 dalle 14.00 alle 17.00 al Lù Hotel di Carbonia, il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”.

All’evento formativo prenderanno parte la responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, dottoressa Viviana Lantini, il giornalista Vittorio Sanna, il presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, il consigliere nazionale USSI, Mario Frongia ed il presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.

Il pomeriggio sarà dedicato al tema della SLA alla quale il mondo del giornalismo cerca di approcciare non solo con tutta la delicatezza possibile nell’affrontare i temi legati alla malattia, ma offrendosi come prezioso strumento per consentire a chi ha contratto la terribile malattia, di poter continuare a comunicare con il mondo esterno. Un aspetto sociologico e di inclusione sul quale la stampa si è mostrata sempre molto vicina e che, in occasione del seminario, darà conferma di tutti questi aspetti. Partendo dai profili medico-sociali, il tema del rapporto tra l’attività sportiva e una malattia che porta lentamente alla paralisi di tutti i muscoli del corpo, si arriverà alla testimonianza di chi ha vissuto da vicino la situazione di un malato di SLA.

Prenderà parte all’iniziativa anche Renato Scanu, “l’inviato speciale” che, dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA.

La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale, ma soprattutto non ha messo fine alle sue cronache sportive che, con l’aiuto di un comunicatore digitale, proseguono senza sosta.

Una dimostrazione di grande forza di volontà per chi ha subito un duro colpo sia nel fisico che nella mente, ma che nonostante tutto ha deciso di non arrendersi e soprattutto di non abbandonare la sua passione per la cronaca sportiva.

Il corso darà diritto a 3 crediti formativi per i giornalisti.

Senegal, Brasile, Argentina, Portogallo, Italia e Sardegna sono i luoghi premiati dal Fiorenzo Serra Film Festival 2020, il principale concorso sul cinema etnografico europeo con oltre 700 film in concorso da tutto il mondo, che quest’anno ha avuto per tema “La dimensione culturale del cibo” e si è tenuta dal 24 al 28 novembre.
A vincere il Fiorenzo Serra Film Festival 2020, sezione lungometraggi, è Golden Fish, African fish diretto dal francese Thomas Grand e dal senegalese Moussa Diop. Il brasiliano O Babado da Toinha del brasiliano Sergio Bloch si aggiudica il primo premio, invece, tra i cortometraggi. Due film che ben raccontano le anime etnografiche di due distinti Paesi, il Senegal e il Brasile: del Paese africano, senza idealizzazioni estetizzanti, viene illustrata la filiera della pesca come fatto sociale e culturale totale; protagonista del corto vincitore è invece la bahiana Toinha, che si riappropria della sua identità preparando e vendendo piatti tipici della gastronomia brasiliana. Al secondo posto tra i lungometraggi La vuelta al campo di Juan Pablo Lepore, ambientato in Argentina, che configura il ritorno alla campagna come lotta per la giustizia e per la democrazia. Il piazzamento d’onore tra i cortometraggi è per La cena delle anime del nuorese Ignazio Figus. Menzione d’onore al corto El sentido del cacao dello spagnolo Alberto Utrera.
Nella sezione Antonio Simon Mossa – che ha raccolto i film fuori dal tema scelto – tra i lungometraggi vince A place in the world dell’italiano Francesco Ritondale che descrive il dramma del popolo Saharawi. Il biopic La camicia di Basilio di Filippo Biagianti è invece il miglior cortometraggio: un anziano ogliastrino descrive la sua trascorsa miseria con severa semplicità, riavvolgendo il nastro del tempo.
My little drop of honey del portoghese Daniel M. Silva si aggiudica infine il Premio speciale Umanitaria, aggiudicato da tutti i dipendenti dei Centri Servizi Culturali sardi della Società Umanitaria.
La cerimonia di premiazione, così come le quattro masterclass del gastronomo e giornalista Giovanni Fancello e dei registi Antonio Maciocco, Paolo Zucca e Milad Tangshir, è stata trasmessa in live streaming sui canali del Festival e ospitata nei locali dell’Accademia di Belle Arti “Sironi” di Sassari e si è aperta con un omaggio alla popolazione di Bitti, duramente colpita ieri dal maltempo che ha provocato alcune vittime. I registi in gara, connessi online da tutto il mondo, sono stati virtualmente premiati da Simone Ligas e Joseph Pintus del Laboratorio di Antropologia visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria organizzatore dell’evento. Ai vincitori, oltre ai premi in denaro, sono andati il Fiorenzo d’oro ed il Fiorenzo d’argento, due trofei realizzati in stampa 3D con materiali naturali e biodegradabili che rappresentano il logo del festival, creati dal grafico Luca Delogu e realizzate dall’artigiano digitale Carlo Delogu. Alla serata hanno inoltre partecipato da remoto il presidente della Società Umanitaria Sardegna Paolo Serra, la neodirettrice del Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione Valeria Panizza, il direttore dell’Accademia di Belle Arti Antonio Bisaccia ed il direttore del Centro servizi culturali della Cineteca sarda Antonello Zanda. La giuria era formata da Maria Alessia Glielmi (antropologa dell’Università di Genova), Valentina Noya (direttrice del festival LiberAzioni), Susanna Paulis (antropologa dell’Università di Cagliari), Antonio Bisaccia (direttore dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari), Rosanna Castangia (titolare della casa di produzione cinematografica Bencast), Paolo Mastino (giornalista RAI), Milad Tangshir (regista e montatore video), Paolo Zucca (regista e sceneggiatore), Antonio Maciocco (regista) e Pietro Simon (figlio dell’intellettuale Antonio Simon Mossa).
Il festival, giunto alla sua quarta edizione, ha visto 708 film in gara da tutto il mondo ed è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Storia e Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. Patrocinatori dell’iniziativa sono la Regione Autonoma della Sardegna ed il comune di Sassari.

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Ieri pomeriggio, prima dell’inizio della partita Cagliari-Lazio, il presidente dell’Ussi Sardegna, Mario Frongia, ha consegnato il Premio Ussi 2019 a Nicolò Barella. Nella fotografia di Fabio Murru, da sinistra, Sergio Cadeddu (Cagliari News24), Enrico Gaviano (La Nuova Sardegna), Nicolò Barella, Mario Frongia (presidente Ussi Sardegna), Laura Puddu (addetto stampa della FIPAV Sardegna) e Paolo Mastino (RAI).

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Nuovo appuntamento della campagna di sensibilizzazione dell’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS. il 14 luglio alle ore 20.30 presso il Palazzo Ducale di Sassari è prevista la proiezione del documentario “Buonasera, Moby Prince” di Paolo Mastino del TGr Sardegna. il lavoro cinematografico ripercorre i 26 anni della storia del traghetto Moby Prince, incendiatosi dopo essere entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo il 10 aprile del 1991 nel porto di Livorno, in cui morirono 140 persone in attesa di soccorsi mai arrivati.

Dopo anni di verità processuali poco credibili e di comodo, finalmente la Commissione parlamentare d’Inchiesta, istituita a luglio del 2015 in Senato, sta facendo luce su aspetti fino ad allora controversi e poco chiari. Dopo il documentario seguirà un incontro-dibattito aperto a tutti i cittadini che hanno voglia di verità e giustizia, moderato da Anna Piras, caporedattore del TGr Sardegna, a cui parteciperanno, oltre a Paolo Mastino, il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, i tre senatori sardi della Commissione d’Inchiesta, Silvio Lai, presidente, Emilio Floris e Luciano Uras, il presidente dell’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS, Luchino Chessa. Una puntuale occasione per fare il punto del lavoro fin qui svolto dalla Commissione Parlamentare a poco meno di sei mesi dalla fine del suo mandato.

 

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Il Consiglio regionale della Sardegna ha voluto ricordare, a 26 anni di distanza, la tragedia della Moby Prince in cui morirono 141 persone, con due manifestazioni: l’intitolazione di una piazza alla memoria delle vittime, davanti al porto di Cagliari, ed una semplice cerimonia nell’Aula consiliare cui hanno partecipato, fra gli altri, anche il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sen. Silvio Lai ed il presidente dell’Associazione 10 aprile-familiari vittime Moby Prince Luchino Chessa.

Nel suo intervento il sen. Silvio Lai ha ricordato che «dalla prima fase del lavoro della Commissione, basato sulla lettura degli atti del processo, l’audizione di numerosi esperti e l’esame di nuove testimonianze, emerge uno scenario della vicenda molto più grande  e complesso, con elementi di verità diversi dalla verità giudiziaria che ci è stata consegnata dai tribunali».

«Fra questi – ha proseguito il presidente della Commissione – i più importanti riguardano la condotta della Moby Prince, che tentò disperatamente di evitare l’impatto con la petroliera, e del suo equipaggio che attivò corrette procedure per mettere in salvo in passeggeri: una ricostruzione significativamente diversa da quella ufficiale secondo la quale lo scontro sarebbe stato causato, almeno in parte, da una nave senza governo.»

Il sen. Silvio Lai, inoltre, ha annunciato che la seconda parte del lavoro della Commissione sarà concentrato sull’analisi di alcuni altri elementi come il luogo di provenienza della petroliera, le caratteristiche del carico che aveva a bordo e le motivazioni del suo smantellamento dopo la tragedia. «Con l’obiettivo comune – ha concluso – di diradare il mistero che ancora avvolge la tragedia, senza accontentarsi di una verità basata sull’incidente e l’errore umano, dimenticando l’eroismo dell’equipaggio e degli stessi passeggeri».

Un altro componente della Commissione, il sen. Luciano Uras, ha affermato che dall’esame degli atti «emergono fatti e circostanze che cambiano sia lo scenario che gli esiti della vicenda Moby Prince, rispetto alla quale la verità giudiziaria copre responsabilità, nasconde e distorce i dati reali -. In particolare – ha aggiunto Uras – è incomprensibile che l’assoluta mancanza di soccorsi abbia lasciato morire 140 persone senza nemmeno un tentativo di salvarle, se non quando la nave era già completamente distrutta dal fuoco».

A nome dei familiari delle vittime il presidente dell’Associazione Luchino Chessa ha raccontato tutta la sua emozione ma anche la sua rabbia «per una giustizia senza una verità diversa da quella dei tribunali che parla di incidente, di una nebbia improvvisa e di un comandante distratto». «Ora – ha detto ancora – grazie al lavoro della Commissione si comincia a capire qualcosa di più, dopo 20 anni di silenzio nei quali siamo rimasti soli con la nostra determinazione perché nessuno si è occupato di noi e della nostra sofferenza».

Durante la cerimonia svoltasi in Consiglio regionale è stato proiettato il documentario “Buonasera, Moby Prince”, realizzato dal giornalista Paolo Mastino della sede Rai della Sardegna, in collaborazione con la sede della Toscana.