25 April, 2024
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Si terrà venerdì, a Cagliari, nella sala “Monsignor Isgrò” con ingresso da Corso Margherita di Savoia, n. 53, con inizio alle 11.00, il secondo dei tre incontri di avvicinamento e preparazione alla Marcia della Pace che si terrà a Carbonia il 30 dicembre. Il tema è Contrastare la povertà per costruire la pace” .

Interverranno:

– dott. Raffaele Callia, responsabile del Servizio studi e ricerche Caritas Sardegna, che presenterà il “Rapporto regionale sulla povertà ed esclusione sociale in Sardegna” relativo all’anno 2015 e primo semestre 2015;

– don Mario Simula, vicario della Diocevi si Sassari che farà una riflessione pastorale sulla povertà;

– prof. Alberto Merler, docente di Sociologia alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, che presenterà una riflessione sociologica sulla povertà oggi.

Sarà, quindi, la povertà il tema centrale di questo secondo incontro che segue quello svoltosi a Cagliari il 25 novembre scorso in cui venne sviluppato l’argomento del “Lavoro-Non Lavoro” e precede l’incontro che si svolgerà a Iglesias il prossimo 15 dicembre in cui l’argomento centrale sarà quello dell’Ambiente e la devastazione del territorio.

Giunta alla XXIX edizione, la Marcia della Pace, promossa dalla Caritas della diocesi di Ales-Terralba, quest’anno diventa una iniziativa a carattere regionale con il coinvolgimento della delegazione regionale della Caritas e da un comitato promotore composto dalle organizzazioni sindacali, dal Centro Servizi del volontariato sardo, dalla Pastorale del Lavoro e Pastorale Giovanile, nonché dalla Tavola della Pace, dall’Alleanza contro le povertà e diverse organizzazioni di categoria.

Il tema-guida della Marcia di quest’anno è «Vinci l’indifferenza e conquista la pace» che è il titolo del messaggio per la 49ª Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2016, la terza del pontificato di Papa Francesco.

L’indifferenza, secondo i promotori, è riferita alle piaghe del nostro tempo quali cause principali della mancanza di pace nel mondo.

L’indifferenza oggi è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e, dunque, disimpegno. Perciò, quest’anno si intende evidenziare e sviluppare le tematiche relative al Lavoro-non Lavoro, alla Povertà, e all’Ambiente, argomenti che in Sardegna, più di tutti, insidiano la pace.

Locandina - Contrastare la povertà per costruire la pace

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Il Papa Francesco copia

Si terrà a Carbonia il 30 dicembre 2015 la XXIX edizione della Marcia della Pace. La Marcia, promossa come ogni anno dalla Diocesi di Ales Terralba, è organizzata in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è dato dal mondo dell’Associazionismo del territorio.

Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, è prevista l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale.

Quest’anno la Marcia giunge in un momento molto delicato, che ha portato Papa Francesco a dire “Siamo dinanzi ad una Terza guerra mondiale subdola e amara”. Non si possono neppure più contare, ormai, le nazioni in guerra con altre nazioni e le regioni devastate da lotte fratricide.

Il tema della XXIX marcia è “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze. Per questo, tutti insieme, dobbiamo contrastare l’indifferenza nei confronti della povertà, della mancanza di lavoro e della distruzione del territorio sardo.

Alla Marcia parteciperà mons.Giancarlo Maria Bregantini, attualmente Arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, nella Locride. Nella sua esperienza personale mons. Bregantini ha testimoniato l’amore per la giustizia, dando speranza ai giovani, coraggio alle popolazioni, rischiando e pagando di persona per il suo impegno.

«È un grande onore per Carbonia ospitare una Marcia che richiama valori che fanno parte del Dna identitario della nostra città e dei suoi abitanti – dicono il sindaco Giuseppe Casti e il vicesindaco Maria Marongiu -. Giustizia sociale, pace, lotta all’indifferenza e alla povertà e solidarietà sono una costante dei circa 80 anni della nostra storia. Carbonia è una città che, più volte, ha vissuto momenti drammatici, per il suo equilibrio economico e sociale, che lasciavano pensare alla sua fine. Grazie all’impegno dei suoi cittadini, invece, è rinata dalle macerie del sistema produttivo minerario ed ha conosciuto l’avvio di nuovi percorsi di sviluppo economico, etico e morale. Carbonia ancora resiste alla crisi ed è una Città viva, attiva e solidale. Per questo motivo, oltre a ringraziare gli organizzatori per aver scelto la nostra città – concludono Giuseppe Casti e Maria Marongiu -, invitiamo tutti i cittadini, le istituzioni e le associazioni a partecipare a questo importante momento d’incontro e costruzione di pace.»

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Arrigo Miglio copia

E’ in programma mercoledì 25 novembre, alle ore 17.00, nell’Aula Magna del Seminario di Cagliari, in via Monsignor Cogoni 9, la prima delle tre giornate di riflessione in preparazione alla Marcia della Pace che si svolgerà a Carbonia il prossimo 30 dicembre.

La riflessione di mercoledì è affidata a mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari, cui seguiranno gli interventi dei rappresentanti dei tre sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil.

Potranno poi intervenire anche gli altri membri del Comitato promotore, rappresentanti delle organizzazioni di categoria, sindacali e del volontariato sociale.

I lavori saranno coordinati da don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari.

Giunta alla XXIX edizione, la Marcia della Pace, promossa dalla Caritas della diocesi di Ales-Terralba, quest’anno diventa una iniziativa a carattere regionale con il coinvolgimento delle altre Caritas diocesane e della delegazione regionale e avrà quale tema «Vinci l’indifferenza e conquista la pace» che è il titolo del messaggio per la 49ª Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2016, la terza del pontificato di Papa Francesco.

L’indifferenza, secondo i promotori, è riferita alle piaghe del nostro tempo quali cause principali della mancanza di pace nel mondo.

L’indifferenza oggi è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e, dunque, disimpegno. Perciò, quest’anno si intende evidenziare e sviluppare le tematiche relative al Lavoro-non Lavoro, alla Povertà, e all’Ambiente, argomenti che in Sardegna, più di tutti, insidiano la pace.

E, come detto, proprio il Lavoro (o il non Lavoro) sarà l’argomento di mercoledì 25 novembre, al Seminario di Cagliari, prima delle tre giornate di riflessione in preparazione alla Marcia di fine anno a Carbonia.

Le altre giornate, di cui si darà puntuale comunicazione, si svolgeranno a Iglesias, dove si parlerà di Ambiente, e Sassari, in cui la riflessione verterà sulla Povertà.

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Il Papa Francesco copiaRdC_05

Sabato 14 e domenica 15 novembre la diocesi di Cagliari ospiterà la «65ª Giornata nazionale del ringraziamento». Promossa dalla Cei in collaborazione con la diocesi ospitante e con le organizzazioni di settore espressione della chiesa italiana (Acli Terra – Coldiretti – Fai Cisl – Feder. Agri-Mcl – Ugc Cisl), la Giornata quest’anno ha come tema: «Il suolo, bene comune».

La celebrazione della Giornata si svilupperà in tre principali momenti.

Il primo sarà il «seminario di studio» che si terrà la mattina del sabato, a partire dalle ore 9.00, presso l’aula magna del Seminario diocesano di Cagliari (via mons. Cogoni 9). Verrà presentato il messaggio della Commissione episcopale della Cei che si occupa dei problemi sociali e del lavoro. Interverranno anche il biblista Maurizio Teani, preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, e il prof. Simone Vieri, dell’Università La Sapienza di Roma. È prevista anche la presenza di Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.

Il secondo appuntamento sarà nel pomeriggio del 14 novembre. Si terrà, infatti, il pellegrinaggio presso il Santuario di Nostra Signora di Bonaria. Il corteo partirà da piazza Giovanni XXIII (fronte parrocchia San Paolo) dove è previsto il raduno alle 14.30. Dopo una sosta presso il sagrato della basilica di San Saturnino, proseguirà il pellegrinaggio verso Bonaria, accompagnato anche dalle confraternite della diocesi di Cagliari che intoneranno il classico rosario processionale in sardo campidanese. Giunti nel Santuario, monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias e delegato della Conferenza episcopale sarda per la pastorale sociale e del lavoro, presiederà la veglia preghiera conclusiva.

Il terzo e ultimo momento della Giornata del ringraziamento sarà a Dolianova, presso la chiesa e il sagrato di San Pantaleo. Nel cuore del Parteolla si vivrà una mattinata di festa e di preghiera che culminerà alle ore 11.00, con la messa presieduta dal vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio. La celebrazione sarà trasmessa in diretta su Rai 1. Nel vasto piazzale della ex cattedrale le organizzazioni promotrici dell’evento allestiranno degli stand per far conoscere le loro attività. Attraverso un grande schermo e la disposizione di alcune centinaia di sedie, anche coloro che non potranno essere accolti dagli esigui spazi dell’antica cattedrale avranno la possibilità di partecipare al rito.

Alla fine della messa è prevista la benedizione dei mezzi agricoli e la trasmissione dell’Angelus di Papa Francesco in diretta dal Vaticano.

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L’Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, in un messaggio alle parrocchie e alle comunità religiose della diocesi, ha rivolto l’invito ad accogliere l’esortazione di Papa Francesco a ospitare le famiglie dei profughi.
«L’appello di Papa Francesco – ha sottolineato Miglio – è molto chiaro e concreto. Non possiamo limitarci a elencare quanto abbiamo già operato e stiamo portando avanti come comunità cristiana, ma siamo invitati a guardare con coraggio a quanto rimane da realizzare. Il Papa ci chiede di fare qualcosa in più rispetto a quanto compiuto finora: nessuno di noi può dire ‘abbiamo già fatto’, ‘abbiamo già dato’, magari pensando alle centinaia e centinaia di persone che sono passate nelle ultime settimane alla mensa della Caritas e alle altre mense presenti sul territorio, e nessuno può pensare che basti delegare alla Caritas l’accoglienza di una folla di poveri e disperati che si fa sempre più grande.»
«Ogni parrocchia e ogni comunità religiosa – ha concluso Arrigo Miglio – è invitata a prevedere lo spazio adeguato per accogliere in modo essenziale e dignitoso una famiglia di profughi, e a comunicare alla Caritas diocesana la propria disponibilità, non appena lo spazio previsto sia pronto per l’accoglienza.»

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«A due anni di distanza dalla visita in Sardegna e a conclusione del viaggio in America Latina, comprendiamo meglio il profondo significato della parole di Papa Francesco.»

Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, intervenendo ad un incontro organizzato in Consiglio regionale dai Corecom di Piemonte e Sardegna sui contenuti ed il linguaggio della comunicazione del Papa, in cui è stato presentato un Dvd dal titolo “Le parole di Papa Francesco”, realizzato dal presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci.

Monsignor Miglio, ripercorrendo l’intervento sul lavoro pronunciato dal Santo Padre a Cagliari, ha sottolineato in particolare «la sua grande capacità di cogliere la protesta della gente comune e trasformarla in preghiera; un passaggio che, in qualche modo, rilancia l’attualità di molte parti della Bibbia». «In America Latina – ha proseguito l’arcivescovo di Cagliari – il Papa non ha usato parole consolatorie o generiche esortazioni, è entrato dentro i fatti più importanti dell’economia internazionale insistendo sulla continuità fra l’insegnamento della dottrina sociale della Chiesa e le esigenze di cambiamento espresse da tante comunità (soprattutto quelle più marginali), per un mondo in cui la persona non sia schiacciata dai meccanismi dell’economia e della finanza».

Bruno Geraci, autore del Dvd “Le parole di Papa Francesco” in cui i riferimento al problema del lavoro sono tratti dalla visita del Pontefice in Sardegna, si è poi soffermato sull’originalità della comunicazione di Francesco, «che ha scelto la parola come mezzo, pronunciando anche in modo ricorrente termini quasi dimenticati, come il pianto o la dignità, ma riproponendoli in modo completamente nuovo: queste parole sono rivolte alla persone con una semplicità francescana ma, assieme al tono della voce ed alla solennità delle pause arrivano prima al cuore che al cervello». «In questo – ha detto ancora Geraci – c’è una analogia ma anche una differenza fra la comunicazione di Francesco e quella di un altro grandissimo Papa, come Giovanni Paolo II, sempre in grado di trasmettere il suo pensiero in maniera molto efficace e diretta. Woytila però parlava al mondo con un linguaggio di tale forza che, come sappiamo, ha rappresentato un contributo determinante per abbattere la cortina di ferro ed il muro di Berlino; Francesco, usando a volte le stesse parole di Gesù nei Vangeli, privilegia le persone ed il loro rapporto con Dio, come nell’ultima enciclica che inquadra il ruolo dell’uomo nell’universo in una cornice ecologica della terra e dell’anima».

Dopo i due interventi principali hanno preso la parola i giornalisti Mario Girau, presidente dell’associazione della stampa cattolica sarda, e Paolo Matta, del gruppo Videolina-Unione Sarda. Successivamente, sono stati proiettati i brani più significativi del Dvd “Le parole di Papa Francesco”.

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Martedì prossimo, 14 luglio, alle 10.30, nella sala del Transatlantico del Consiglio regionale, si terrà un incontro sulla comunicazione di Papa Francesco, organizzato dal Corecom Sardegna in collaborazione con il Corecom Piemonte e patrocinato dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau.

Nel corso dell’incontro sarà presentato il Dvd “Le parole di Papa Francesco”, realizzato dal Corecom Piemonte, che contiene i passaggi più significativi dei discorsi pronunciati dal Santo Padre su temi di grandissima attualità, come il lavoro, la famiglia, i giovani e l’immigrazione. I riferimenti al problema del lavoro, in particolare, sono tratti dalla visita del Pontefice in Sardegna.

All’incontro in Consiglio regionale interverranno l’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, il presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci, il presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino ed i giornalisti Mario Girau, presidente dell’associazione stampa cattolica, e Paolo Matta, del gruppo Unione Sarda-Videolina.

Venerdì 15 maggio 2015, alle ore 16.00, presso l’Istituto Tecnico Minerario Giorgio Asproni di Iglesias, il ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’assessorato regionale del Turismo, la Rete Nazionale dei Cammini, l’Associazione Pozzo Sella, l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia e l’Auser Nazionale presentano l’ANNO REGIONALE E NAZIONALE DEI CAMMINI 2016.

Un anno di iniziative promozionali per far conoscere il ruolo strategico che possono svolgere i cammini storici e religiosi della Sardegna e dell’Italia per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e religioso e per lo sviluppo del turismo sostenibile.

Un anno di riflessione e di impegno  per dare maggiore impulso e diffusione alla pratica del camminare lento e consapevole come fonte per favorire la salute fisica e mentale dei cittadini, alla scoperta di antichi itinerari religiosi e dello spirito nell’anno in cui Papa Francesco ha proclamato il Giubileo Straordinario della Misericordia.

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Papa Francesco interverrà venerdì 1° maggio alla cerimonia di inaugurazione di Expo Milano 2015 con un collegamento in diretta reso possibile dalla collaborazione tra la Rai e il Ctv, Centro televisivo vaticano.

La decisione del Pontefice di partecipare all’apertura dell’Esposizione universale ribadisce il coinvolgimento della Chiesa nei confronti dei temi evocati da “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” cui è dedicata questa edizione dell’Expo. La Chiesa cattolica, infatti, partecipa all’evento in diverse forme.

La Santa Sede è presente in Expo 2015 ufficialmente come Paese espositore, con un proprio Padiglione intitolato “Non di solo pane” all’interno del quale si sviluppa un percorso espositivo basato su diversi linguaggi artistici, dai più tradizionali a quelli innovativi, suddiviso in quattro grandi capitoli: “Un giardino da custodire”, “Un cibo da condividere”, “Un pasto che educa”, “Un pane che rende presente Dio nel mondo”. Per conoscere i dettagli della presenza della Santa Sede in Expo, sono stati attivati dei canali specifici di comunicazione: un sito internet www.expoholysee.org, un profilo Twitter @expoholysee e la pagina Facebook Chiesa in Expo.

Ha un proprio spazio espositivo anche Caritas Internationalis, organismo che raccoglie tutte le Caritas del mondo, che ha aderito ad Expo 2025 come “Civil Society Participant”. Cuore di questo percorso è il messaggio “Dividere per Moltiplicare. Spezzare il pane” che declina la campagna mondiale di Caritas contro il dramma della fame. Sono attivi un sito internet www.expo.caritasambrosiana.it, un blog www.expoblogcaritas.com e due profili di twitter @expoblogcaritas e @caritas_milano.

Sia la Sante Sede sia Caritas Internationalis proporranno, inoltre, un ampio palinsesto culturale lungo tutto il semestre espositivo incentrato sulle molteplici dimensioni, culturali, spirituali, sociali, ed economiche che il cibo assume.

Inoltre, anche la Chiesa ambrosiana guidata dal cardinale Angelo Scola, nella cui Diocesi Expo si svolge, fin dall’annuncio di Milano come città prescelta per l’edizione 2015 ha guardato con attenzione a questa manifestazione cogliendola come opportunità pastorale, dedicando interventi e riflessioni per interrogare e arricchire la vita quotidiana e i percorsi di fede. All’indirizzo www.chiesadimilano.it/expo il sito ufficiale della Diocesi in Expo, al quale si aggiunge l’account di Twitter @chiesadimilano. Un ricco programma di incontri di sensibilizzazione si è già svolto e continuerà nei prossimi mesi nelle 1.107 parrocchie in cui è articolata la Chiesa ambrosiana

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Si svolgerà oggi, a partire dalle 17.00, la solenne apertura del Giubileo straordinario per il 400°anniversario del rinvenimento delle spoglie di Sant’Antioco Martire. La Basilica dedicata a Sant’Antioco Martire, dunque, per un anno sarà al centro della cristianità.

Anticipando di qualche mese l’anno santo della misericordia, promulgato da papa Francesco, anche all’isola di Sant’Antioco è stato concesso di celebrare il suo anno santo. Sarà un giubileo straordinario in occasione del IV centenario del ritrovamento nella catacombe, sotto il tempio a Lui dedicato, del corpo di Sant’Antioco Martire. Il medico cristiano perseguitato nella Mauritania romana dall’imperatore Adriano poi martirizzato a Sulci, come si chiamava una volta l’odierna isola di Sant’Antioco.

L’inizio della celebrazione avverrà nella chiesa di Santa Maria Goretti, da dove partirà la processione verso la Basilica che sarà seguita da una solenne concelebrazione presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias.  Al termine della messa il vescovo impartirà la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria che sarà possibile ottenere per tutto l’anno per coloro che visiteranno la Basilica e seguiranno le funzioni sacre come prescrivono le norme ecclesiali per questi eventi.

Le celebrazioni dell’anno santo straordinario di Sant’Antioco hanno preso inizio il 15 scorso con un triduo di preparazione all’evento dopo l’annuncio in Basilica, domenica scorsa, della decisione papale annunciata durante una messa in basilica da monsignor Carlo Cani, cancelliere della curia vescovile di Iglesias.

Ieri sera invece  dalle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco si è svolta una conferenza sulla “Ricognizione antropologica e conservazione dei resti mortali di Sant’Antioco”, curata da Nazzareno Gabrielli e Vittorio Mazzarello, che non è potuto essere presente per un impegno improvviso, i professori che hanno effettuatola ricognizione delle reliquie.

Il ritrovamento delle reliquie del martire sulcitano avvenne  nel 1615 quando l’arcivescovo cagliaritano Francisco Desquivel promosse la ricerca delle reliquie di Sant’Antioco nelle catacombe, luogo in cui, secondo la tradizione, il martire sarebbe stato sepolto.

Ora, dopo 400 anni, città e diocesi si apprestano festeggiare ancora una volta, con un giubileo straordinario, il loro protettore.

Tito Siddi