19 April, 2024
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Un’intera giornata vissuta tutti insieme nella bellissima cornice dei giardini di via Tavolara. Il primo maggio sassarese, organizzato da Heliogabalus e dal Comitato che racchiude insieme a Acli, Endas e Uisp numerose associazioni cittadine, vivrà domani il suo momento più importante e sarà un momento che partirà sin dalla mattina per concludersi a tarda sera. Ci sarà spazio per tutti, dai bambini ai ragazzi, dai giovani, agli anziani. Oltre al programma di iniziative di intrattenimento e di animazione curate da Uisp e Endas la mattina è previsto anche un interessante convegno dedicato alle 15 proposte per combattere le disuguaglianze e per promuovere lo sviluppo. Un incontro dibattito, in programma dalle 11,00 e promosso da Acli, Endas e Uisp, insieme alla Fondazione Accademia dei Popoli-Casa di Popoli Cultura e Religioni.

A discutere e approfondire il tema saranno l’Arcivescovo di Sassari Monsignor Gianfranco Saba, il direttore della Fondazione di Sardegna Carlo Mannoni, l’economista e Prorettore dell’Università di Sassari Luca Deidda.

Contribuiranno al dibattito le testimonianze di alcuni protagonisti del mondo dell’istruzione, dell’impresa e dell’associazionismo.

La testimonianza sull’istruzione sarà proposta dal Dirigente Scolastico dell’istituto magistrale Margherita di Castelvì il prof. Gianfranco Strinna, Fabrizio Pilo, AD di Verdevita, discuterà di economia circolare, Pierluigi Pinna, Ad di Abinsula parlerà di innovazione tecnologica, poi Paolo Appeddu, dirigente ed esperto di politiche energetiche e infine, Maria Pina Casula, portavoce di Crescere al Sud, sulle politiche di contrasto alle povertà educative.

Ci sarà ovviamente spazio per la musica con il concerto che è iniziato già dal pomeriggio del 30 aprile. Il programma di domani avrà in Nada e nel duo Gavino Murgia/Majid Bekkas due dei momenti più importanti e attesi. Ma altrettanto attesa sarà l’esibizione di Pierpaolo Capovilla che arriva a Sassari nella doppia veste di solista e con i suoi One Dimensional Man. Nelle ultime ore il programma musicale si è ulteriormente arricchito con la presenza di Forelok e Aarawak una delle realtà più interessanti del panorama reggae nazionale. E poi ancora i sassaresi Angela Colombino, il progetto Arrogalla, il narratore, poeta e interprete Cinaski.

C’è poi l’arte con il progetto Ri-trascrizioni di Antonello Fresu che consentirà a tutti i partecipanti di contribuire alla stesura di un libro scritto a mano. L’opera scelta sarà “la lettera sulla Costituzione agli studenti” di Piero Calamandrei.

E poi dalle 17,00 la Dinamo. La partita di ritorno della finale di Eurocup contro i tedeschi del Wurzberg sarà visibile nel maxi schermo posizionato all’interno dei giardini di Via Tavolara.

«Abbiamo cercato di creare un grande contenitore nel quale inserire iniziative ed eventi capaci di attirare il numero di accontentare tutti – affermano i promotori del Comitato 1 maggio -. Per noi era e rimane prioritario offrire alla città e al territorio una bella festa ma anche una serie di spunti di riflessione. L’auspicio è di farlo diventare un appuntamento fisso e di riempirlo sempre più di contenuti, perché questo deve essere il vero spirito che anima il 1 maggio e la festa del lavoro.»

 

 

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Anche la Dinamo partecipa al primo maggio, con la finale di ritorno di Eurocup contro i tedeschi del Wurzburg. La partita sarà trasmessa alle 17.00 in diretta nel maxischermo allestito ai giardini di via Tavolara, grazie alla sensibilità e disponibilità del presidente Stefano Sardara che ha voluto favorire l’iniziativa delle associazioni. Tutte le persone che decideranno di trascorrere il 1 maggio a Sassari e di partecipare alle manifestazioni e alle iniziative programmate sin dal 30 aprile avranno la possibilità di assistere all’importante match di basket e di vivere tutti assieme l’emozione della partita. L’evento sportivo, particolarmente atteso in città, si inserisce perfettamente all’interno degli eventi programmati ai giardini.

Sarà, dunque, un primo maggio dedicato allo stare insieme, a condividere spazi e momenti di riflessione, all’intrattenimento, all’arte e alla musica, e, come detto, allo sport. Il ricco cartellone di appuntamenti ed eventi promosso da Heliogabalus e dal Comitato 1 maggio è stato completato ed è pronto per essere proposto nella due giorni di manifestazioni allestita nella cornice dei giardini pubblici di Via Tavolara. Si parte infatti domani martedì 30 aprile in pieno centro e con l’obiettivo di regalare a tutto il nord ovest dell’isola una grande festa. Il tema centrale rimane ovviamente il lavoro con tutte le implicazioni e gli aspetti ad esso direttamente o indirettamente collegati. E dunque la lotta contro le disuguaglianze e la povertà, il rispetto dell’ambiente, l’integrazione. Le associazioni che hanno deciso di dare il proprio contributo per organizzare il primo maggio sassarese, Acli, Uisp, Endas su tutte ma sono numerose le altre realtà associative che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, hanno cercato di allestire un programma a misura di tutte le fasce di età. Il programma musicale di domani parte dalle 17,00 sul palco allestito ai giardini di vis Tavolara. Tre gli artisti più attesi della prima serata: gli One Dimensional Man, un power rock trio attivo dal 1995. Composto da Pierpaolo Capovilla (basso e voce), Carlo Veneziano (chitarra) e Franz Valente (batteria. In tanti anni di carriera il gruppo è passato per numerose vicissitudini che hanno visto la sua formazione cambiare più volte. Tre i chitarristi avvicendatisi (Massimo Sartor nel disco d’esordio, Giulio Ragno Favero nel secondo, terzo e quinto LP, Carlo Veneziano nel quarto e sesto album), tre i batteristi (Dario Perissutti dagli esordi al quarto LP, Luca Bottigliero nel quinto album, e Franz Valente nel sesto album), un unico e irremovibile cantante e bassista, Pierpaolo Capovilla. Una pietra miliare della scena underground italiana.

E poi gli Apollo Beat. Il progetto musicale della band sassarese nasce nel 2012 ed è caratterizzato da una spiccata componente funk anni ’70. Nel 2015 producono il primo disco “Stereofonie Moderne”. Nello stesso anno vincono il prestigioso concorso Time Out del Festival Time in Jazz, ideato e diretto dal trombettista Paolo Fresu. Progettano una mini serie web dal titolo “Apollo Beat”, la cui puntata pilota vince il premio World-wide Web-Serie al Festival Internazionale del Cinema di Taormina. Seguono una serie di tour musicali nazionali e un primo tour europeo. Suonano per importanti festival locali assieme ad artisti del calibro di Baba Sissoko (Mali), Cave (USA), Tiromancino (ITA). A partire dal 2018 il progetto Apollo Beat si riporta sulla musica, mettendo in cantiere un nuovo album musicale, “Sfera”. Il concerto del 30 Aprile a Sassari sarà l’occasione per presentare in anteprima dal vivo i brani presenti nel disco per un viaggio musicale a metà fra lo spazio, la terra e la zona abitabile. Spazio poi ad uno dei dj/produttori più affermati della scena italiana, D-Lewis. Inizia a suonare musica elettronica nelle discoteche romane non appena superata la maggiore età e parallelamente si avvicina al mondo delle produzioni discografiche. Nei primi anni ’90 incontra dj Emix con il quale inizia una collaborazione che li porterà a produrre più di cinquanta vinili. “Scariche” uno dei suoi dischi più apprezzati segna l’inizio di una stretta collaborazione con l’Antibemusic Records Company di Claudio Donato, cui fanno parte la Acid 80′, la Zig Zag, l’ABM, la Mr disc, la Sound Real e la Fulltime Records. Nel 2007 pubblica il suo primo album D. Lewis & Emix “Ofcine Romane”, distribuito in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Russia e licenziato in Germania dalla Zyx Records, cui segue il video di Baby il primo singolo estratto, trasmesso dalle più importanti emittenti televisive del settore. Sempre insieme ad Emix crea il progetto discografico Audiosafe dove poter sperimentare nuove sonorità. Sempre domani sono previste anche le esibizioni di Slania, Kapula, Alfrenk, Mildred, Devid Bassu, Vera Project e Massimo Solinas.

Sempre domani sarà possibile ammirare anche l’installazione video dedicata alle lotte operaie e studentesche in Sardegna. Le foto sono di Salvatore E. Masala in collaborazione con Ogros Fotografi.

Uno spaccato del meglio dello street food isolano sarà presente al Primu Maju ai giardini pubblici. Eat&buffas – felice gioco di parole tra il sardo e l’inglese – è un progetto che ha lo scopo di diffondere la cultura del cibo di strada. Lo street food è da sempre, soprattutto nel nostro paese, un fattore di aggregazione sociale in grado di abbattere la maggior parte dei pregiudizi etnici e culturali. Grazie al cibo, le culture si incontrano, si mischiano e si contaminano, producendo un valore positivo che va aldilà di un pasto o di una ricetta. Come la lingua e la musica, anche il cibo può essere un veicolo di stabilità in grado di aggregare i popoli. Dice Davide Facci presidente dell’associazione ed aggiunge: «Noi sappiamo che Il cibo può diventare anche produttore di pace, nel momento in cui si rispetta la terra e chi la terra ogni giorno la coltiva; ed il rispetto passa anche attraverso il classico fluire delle stagioni, con un’agricoltura di tipo biodinamico che punti di più alla qualità che alla quantità».

«La terra si rispetta altresì, contrastando l’inquinamento delle falde acquifere, comprando e mangiando non solo prodotti genuini, ma anche dotati di certificazioni etiche che dimostrino la mancanza di sfruttamento dell’uomo sull’uomo – aggiungono Giovanni Cocco e Lillo Carboni, soci fondatori di Eat&buffas –, perché mangiare un pomodoro figlio del caporalato significa accettare che sia rosso non solo perché baciato dal sole, ma perché in esso c’è il sudore e il sangue di una donna o di un uomo morti nei campi della Puglia. Noi crediamo che il cibo sia invece, energia per la vita, una vita che non può e non deve essere fatta di sfruttamento né della terra e tanto meno dell’uomo. Dobbiamo sforzarci di promuovere ogni giorno di più l’idea per cui nella semplicità delle materie prime ci sia la via per vivere in modo più sano ed equilibrato. Occorre ripartire dalle nostre tradizioni, elaborando sistemi di fruizione del cibo innovativi, che assecondino i ritmi frenetici della vita attuale, senza snaturare la natura e la convivialità del pasto. In questa ottica nasce l’idea di valorizzare ancora di più il cibo strada; un cibo semplice, genuino, fantasioso, colorato e rispettoso del territorio. Il cibo di strada su ruota è uno strumento accattivante per allontanare i giovani dal cibo spazzatura, avvicinando le persone ad un tipo di cucina rapida, ma allo stesso tempo di qualità.»

Un richiamo, questo sul lavoro, che rafforza la presenza di Eat&buffas in questo primo di maggio, festa dei lavoratori.

Tra gli stand e i truck colorati si potranno gustare le migliori produzioni isolane – dai würstel artigianali made in Sardegna agli hamburger di Bortigalesa, passando per i fritti di pesce, gli arrosticini di pecora. Non mancheranno menù dedicati ai più piccoli e a chi soffre di intolleranze alimentari. I prezzi saranno alla portata di tutti nel rispetto della miglior tradizione del cibo di strada.

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Il primo maggio musicale ritorna a Sassari con due giorni di concerto di grande livello all’interno delle iniziative organizzate da Heliogabalus e dal Comitato 1 Maggio, promosso da Acli, Endas e Uisp e con l’adesione di numerose associazioni.

Nei giorni scorsi la direzione artistica della manifestazione ha completato il cartellone delle esibizioni previste il 30 aprile ed il 1 maggio all’interno dei giardini di via Tavolara. Ai nomi di Nada e Gavino Murgia con Majid Bekkas, già ufficializzati nei giorni scorsi in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, si aggiunge un ricco elenco di artisti e band sia locali che nazionali e internazionali. «Il tema che si è deciso di seguire nella scelta degli artisti è stato infatti quello delle Nuove Produzioni: dalla Sardegna al panorama internazionale», afferma Federico Marras.

«Tutti i musicisti invitati, infatti, presenteranno il loro ultimo lavoro discografico, di recente pubblicato o addirittura in anteprima. Lo eseguiranno dal vivo, dando vita ad una lunga battuta musicale, in perfetto stile “concertone” del primo maggio. Alcuni degli album che sentiremo seguono una lunga serie di dischi all’attivo, altri costituiscono un vero e proprio debutto. Faranno parte dello stesso cartellone, infatti, sia giovani band che artisti noti al grande pubblico, e di differenti estrazioni musicali.»

Per le esibizioni del 30 aprile si è scelto di prediligere una linea decisamente Underground. Il primo nome è quello di One Dimensional Man, il  power rock trio attivo dal 1995 composto da Pierpaolo Capovilla (basso e voce) una vera e propria pietra miliare della scena underground italiana, Carlo Veneziano (chitarra) e Franz Valente (batteria). Spazio poi ad una band sassarese, gli Apollo Beat che presenteranno in anteprima dal vivo i brani del nuovo lavoro dal titolo “Sfera”.

E poi ancora D-Lewis, uno dei dj/produttori più affermati della scena italiana, Veraproject, il progetto che vede insieme la musicista sassarese Elisabetta Usai con Luca Usai, Samuel Peitas, Federico Carbini ed Ermes Conforto. E, infine, l’emergente alternative rock band dei Mildred.

Il 1 maggio sarà invece dedicato alla musica dei popoli che celebra prima di tutto un compleanno speciale: i 50 anni di attività di Nada. Nel 1969 infatti, a soli 15 anni debutta a Sanremo con “Ma che freddo fa” una delle artiste italiane più apprezzate. A Sassari presenta i brani del suo nuovo lavoro discografico “È un momento difficile, tesoro”. Un album minimale e misurato.  Un album che può dirsi ben fatto. Lo riconosce la stessa Nada che ha dichiarato di essere soddisfatta di come è riuscito questo lavoro, un lavoro che – parole sue, all’apparenza contraddittorie – forse non è divertente ma che rende felici. Il disco è stato registrato in Inghilterra, a Bristol, dove Nada si è trasferita per circa un mese. Città in cui è di casa oltre che il produttore, anche Pete Judge, tromba del giro dei Portishead che ha colto l’occasione per collaborare in tre canzoni.

Non meno attesa l’esibizione di Gavino Murgia e Majid Bekkas. Africa Sky, questo il titolo del progetto che verrà presentato a Sassari è momenti di magia. Aspetti fortunati di umanità. Set di musica nel cuore del tempo. La musica di Gavino Murgia e Majid Bekkas è tutto ciò: la magia, umana, profonda. Questo progetto, concepito per trio, riflette le loro innumerevoli esperienze musicali vissute a ogni latitudine del mondo. Offre le radici e l’apertura, la tradizione e la modernità. Un pulsare dai cuori allineati, che si parlano e si raccontano al pubblico in modo onesto, sincero, appassionato. Un meltin’ pot di strumenti e musica araba, gnawa, jazz, arcaica come quella sarda e quella afro americana.

Completano il cartellone del 1 maggio il progetto Arrogalla del compositore elettronico e live performer Francesco Medda, l’esibizione della cantautrice sassarese Angela Colombino e il poeta, narratore e interprete Cinaski.

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Sulla scia del successo dell’edizione 2016, ed in attesa della nuova edizione prevista per il 2018, Carbonia Film Festival, dal 12 al 15 ottobre, 2017 a Cagliari e Carbonia, proporrà “How to Film the World”, una quattro giorni di eventi, proiezioni, incontri e Masterclass per riflettere sul cinema e sulla sua capacità di raccontare la realtà.

Diretto dal critico cinematografico Francesco Giai Via, Carbonia Film Festival con “How to Film the World” intende sviluppare la progettualità di un festival che si concentra sulla contemporaneità, tanto nella scelta delle tematiche legate al lavoro e alle migrazioni, quanto nell’attenzione alle nuove forme del cinema di finzione e documentaristico. Una quattro giorni che porterà nel Sulcis, presso la Fabbrica del Cinema, alcuni fra i registi internazionali più significativi del cinema contemporaneo per proiezioni e iniziative aperte al pubblico.

Nell’ambito di questa nuova iniziativa, il Carbonia Film Festival lancia il bando Programma Cinema Giovani 2017 per giovani studenti e studiosi di cinema, critici, operatori culturali e filmmakers che saranno invitati a prendere parte alle attività di “How to Film the World”. Le iscrizioni al bando sono aperte fino al 18 giugno 2017 (per info e bando: www.carboniafilmfestival.org).

Nei giorni di “How to Film the World” avranno luogo una serie di incontri di approfondimento appositamente realizzati per il gruppo di giovani provenienti da tutta Italia, selezionati attraverso il bando. Sede delle attività sarà la Fabbrica del Cinema, progetto promosso dalla Società Umanitaria e dal Centro Servizi Culturali di Carbonia, che mette al centro la formazione dei giovani alla memoria storica e alla valorizzazione del patrimonio audiovisivo del territorio e, contemporaneamente, l’educazione alle nuove forme cinematografiche, sia documentarie che di finzione.

«Tra gli aspetti che caratterizzano il progetto “Fabbrica del Cinema”, oltre alla raccolta e valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo del territorio – commenta Paolo Serra, direttore dell’Umanitaria di Carbonia – ed alla produzione di nuova memoria storica, quello della formazione rappresenta la compiutezza stessa del progetto. La storia della Società Umanitaria nazionale, regionale e del CSC di Carbonia, ci rivela che la formazione professionale, degli adulti prima, dei giovani delle scuole poi, è da sempre al centro delle attività storicamente realizzate. Ecco perché promuoviamo l’incontro tra gli studenti universitari, giovani filmaker, critici e operatori culturali e alcuni importanti professionisti del mondo del cinema presenti a Carbonia: per avviarci a ripercorrere una strada che punti ad offrire aggiornamento professionale e formazione diretta, ma anche coinvolgimento del territorio e promozione culturale. Un percorso già avviato lo scorso anno, anche grazie alla fondamentale collaborazione con la Cineteca Sarda, e che proseguirà in questo 2017 e che mira a diventare un progetto permanente dedicato all’educazione alla cultura cinematografica.»

A partire dall’episodio “Carbonia, una storia moderna” tratto dal film “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra, i partecipanti saranno invitati a realizzare un elaborato che potrà avere la forma del saggio scritto, del video saggio e del contributo video originale.

Sulla base degli elaborati ricevuti, venti fra i candidati saranno selezionati dalla direzione del festival e avranno la possibilità di essere ospiti della manifestazione, partecipando gratuitamente con un ruolo da protagonisti a tutte le attività che si svolgeranno nel Sulcis dal 12 al 15 ottobre 2017.

Il programma completo ed i nomi degli ospiti saranno comunicati nel mese di ottobre con alcune anticipazioni previste nel periodo estivo.

Nato nel 1999, come Mediterraneo Film Festival, nel 2016 cambia nome e diventa Carbonia Film Festival. Il Festival si svolge ogni due anni nell’omonima città del sud ovest della Sardegna ed è aperto a tutte le opere di fiction e documentario, presentando il meglio della produzione internazionale legata ai temi del lavoro e della migrazione. Fra i vincitori dell’edizione 2016: “El futuro perfecto” di Nele Wohlatz, “Il respire encore” di Anca Hirte, “Cameraperson” di Kirsten Johnson, “La Fille du patron” di Olivier Loustau.

Dal 1999 ad oggi il Carbonia Film Festival ha ospitato: tra i registi Olivier Loustau, Nele Wohlatz, Michele Vannucci, Ali Hammoud, Valia Santella, Irene Dionisio, Davide Ferrario, Alina Marazzi, Cecilia Mangini, Salvatore Mereu, Leila Kilani, Bonifacio Angius, Felice Farina, Marina Spada; Gli attori Alessandro Borghi, Vinicio Marchioni, Milena Mancini, Valentina Carnelutti, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Claudia Gerini, Ivano Marescotti, Francesco Pannofino, Libero De Rienzo; i musicisti Massimo Zamboni, Danno (Colle der formento), Lilies on Mars, Baba Sissoko, Calibro 35, Nada, Pierpaolo Capovilla.

Carbonia Film Festival presenta “How To Film The World” è organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia – Fabbrica del Cinema e dalla Cineteca Sarda – Centro Servizi Culturali di Cagliari, insieme al Comune di Carbonia e alla Regione Autonoma della Sardegna -Assessorato ai Beni Culturali, con il contributo della Fondazione di Sardegna e della Società Cooperativa Euralcoop, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

Carbonia Film Festival presenta “How to Film the World”, diretto dal critico cinematografico Francesco Giai Via.