28 March, 2024
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Il consigliere regionale Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione, con richiesta di risposta scritta, sulla carenza del servizio di assistenza riabilitativa domiciliare della ASL n. 7.

Il consigliere Cocco sottolinea che allo stato attuale il servizio è garantito da un unico fisiatra ed un gran numero di persone attende anche per un periodo di 2 mesi l’inizio della terapia. Considerato che un unico fisiatra non può materialmente sopperire al carico di lavoro necessario e garantire a tutti i malati la stessa opportunità di assistenza nonché la continuità e la qualità della prestazione, il capogruppo del PD rimarca che le misure di contenimento della spesa sanitaria non possono tradursi in un taglio generalizzato, e l’attuazione delle stesse non deve diventare l’occasione per scardinare un sistema di assistenza che si è costruito negli anni e che garantisce servizi indispensabili a favore dei malati e quindi improcrastinabili nel tempo.

Pietro Cocco, infine, chiede di interrogare l’assessore della Sanità, perché intervenga presso il Direttore Generale della ASL n. 7 di Carbonia, per sapere se non ritenga doveroso ed urgente porre in essere risorse e mezzi necessari nel breve periodo per garantire il servizio a domicilio ai malati allettati e a quelli comunque impossibilitati a deambulare anche incrementando il numero dei fisiatri; e perché valuti se il Direttore Generale nei criteri dei programmazione ispiri le proprie scelte secondo il diritto di ogni persona di avere garantita l’assistenza  (anche domiciliare) e la continuità e regolarità delle cure mediche più appropriate.

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«La situazione è difficile e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto con queste parole l’invito formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al Lavoro.

L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in carico dal preposto organismo consiliare.

Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000 di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli “spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4 miliardi di euro.

«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite “interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con ulteriori indicazioni. Oggi e domani sono in programma a Roma altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere appena 2.4 miliardi».

L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le “riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora». L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra stimata è di circa 600 milioni.

In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di compartecipazione sui giochi.

L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc (ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale); Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai 3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».

Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto. Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.

L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una successiva riunione della commissione.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.

Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati 24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro, alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività, il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il 69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi fissati dall’Ue.

Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo, l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8 milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443 destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627 sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola dopo il periodo di formazione all’estero.

L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8 aprile scorso relativa alla cosiddetta “Garanzia giovani”: nove le misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.

Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pietro Pittalis, Attilio Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Alessandro Paolo Collu, Truzzu, Gavino Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla formazione professionale  e approfondimenti per il master and back e la Garanzia giovani.

L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52 milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni.

L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “Garanzia giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego, per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme nazionali sull’apprendistato».

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi risultati sui livelli di spesa del Fse – in Sardegna – la disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo 2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.

Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in programma oggi alle 10.00) è rinviata ad una prossima seduta.

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12 consiglieri regionali, primo firmatario Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, hanno presentato una mozione sull’emergenza ambientale da diossina a Portoscuso. La mozione «sulla criticità da inquinamento ambientale e in alcuni allevamenti nell’agro di Portoscuso», presentata questa mattina in Consiglio regionale, chiede di fare chiarezza immediata sull’inquinamento da diossina rilevata nei campioni di latte prelevati in alcuni allevamenti nell’agro di Portoscuso, stabilendo la reale natura ed entità dell’inquinamento, strutturale o occasionale, del territorio di  Portoscuso che si trova nel sito di interesse nazionale (SIN) più vasto d’Italia.

Nella mozione si chiede l’immediato accertamento della reale situazione ambientale  anche a difesa della salute  dei consumatori.

«Non si può contrabbandare la salute del cittadino – ha affermato Usula – in cambio di qualche posto di lavoro. Questa logica è da respingere con fermezza. Senza creare allarmismi sulla qualità dei nostri prodotti, che rimane eccellente, bisogna capire quali siano le cause che hanno determinato i parametri così alti di diossina e accertare eventuali responsabilità.» 

Oltre che da Emilio Usula (Rossomori), la mozione è firmata dai consiglieri Daniele Secondo Cocco (Sel Sardegna), Pietro Cocco (Pd), Fabrizio Anedda (Misto), Alessandro Unali (Misto), Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia), Augusto Cherchi (Soberania e Indipendentzia), Piermario Manca (Soberania e Indipendentzia), Gavino Sale (Misto), Francesco Agus (Sel), Luca Pizzuto (Sel Sardegna) ed Eugenio Lai (Centro Democratico Sardegna).

La mozione impegna la Giunta regionale a promuovere la costituzione, con le autorità locali, l’azienda sanitaria, gli assessorati e gli enti competenti, di un gruppo di lavoro per completare la caratterizzazione della realtà ambientale e sanitaria, impostare un adeguato sistema di controllo e monitoraggio e formulare le proposte relative alla gestione di emergenza e a regime per la gestione del problema.

I firmatari della mozione chiedono anche che si accertino eventuali responsabilità per un eventuale risarcimento dei danni di immagine e di potenzialità produttiva e economica dell’agro di Portoscuso e dell’intero territorio isolano e di stabilire, con urgenza, tutte le possibili misure di ristoro e sostegno economico a favore delle aziende che da tale situazione hanno avuto danno.

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Sono ripresi poco dopo le sedici i lavori del Consiglio regionale. All’ordine del giorno le comunicazione del Presidente della Regione sul disegno di legge di revisione del Titolo V della Costituzione approvato dal Consiglio dei Ministri. In apertura di seduta il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha comunicato all’Aula l’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consiliare “Sardegna”. Ne fanno parte i consiglieri Modesto Fenu (presidente), Mario Floris, Edoardo Tocco e Paolo Truzzu.

Subito dopo il presidente Ganau ha sospeso i lavori per dieci minuti in attesa dell’arrivo del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Alla ripresa dei lavori, il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, ha dato la parola al presidente Pigliaru.

Il Capo dell’esecutivo ha illustrato brevemente la posizione della Regione sarda sulla riforma del Titolo V della costituzione. Una riforma – ha detto Pigliaru – che mette a rischio la specialità della Sardegna ed espande la potestà legislativa dello Stato.

Noi – ha detto il presidente – difenderemo le prerogative della nostra autonomia e su questo punto porteremo avanti una battaglia insieme alle altre regioni speciali.

«Le potestà esclusive affidate dalla Costituzione alle Regioni autonome devono rimanere tali – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. La Regione deve continuare a poter decidere sulla gestione del territorio, sulla tutela del paesaggio, sulla scuola, sugli enti locali etc. Noi, ha aggiunto il presidente, siamo in grado di dimostrare di saper esercitare al meglio il nostro potere e di saper utilizzare le risorse a disposizione per lo sviluppo. Tuteleremo in ogni modo i nostri spazi di sovranità presenti e futuri. Domani ci sarà un primo confronto con le altre autonomie speciali. Il 14 aprile a Roma si terrà invece un incontro tra le delegazioni dei Consigli e degli esecutivi delle Regioni e delle Province autonome.»

Subito dopo le comunicazioni del presidente Pigliaru, è intervenuto in Aula il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, per illustrare la mozione del centrodestra sulla “Innovazione del Titolo V della Costituzone e in particolare sulla modifica del Senato nella quale è contemplata anche l’abolizione del regime di autonomia speciale della Sardegna”. L’opposizione su questo punto chiederà la convocazione straordinaria del Consiglio Regionale. «Serve una presa di posizione forte in difesa della nostra autonomia – ha detto Dedoni – Consiglio, Giunta e parlamentari sardi devono fare fronte comune per respingere questo tentativo di cancellare la specialità dei sardi.»

Un’altra mozione sulla riforma del Titolo V e del Senato della Repubblica, presentata dal centrosinistra, è stata invece illustrata dal capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco.

«Concordo con il Presidente Pigliaru sull’esigenza di difendere le nostre prerogative di Regione autonoma – ha detto l’on. Cocco – attenti però ad insistere sul tema dell’identità rilanciato in Europa da movimenti xenofobi, reazionari e conservatori. Occorre puntare sul regionalismo,difendere la nostra autonomia e ragionare su una riforma degli statuti speciali mettendo in campo una proposta forte che veda insieme tutte le forze politiche della Sardegna.»

Nel dibattito è intervenuto il consigliere del neocostituito gruppo consiliare “Sardegna”, Edoardo Tocco, che ha ribadito la necessità di difendere le prerogative previste dallo Statuto Speciale. Secondo Tocco, è necessario portare a Roma una posizione unitaria per dare più forza alle rivendicazioni dell’Isola.

Una nuova “Carta de Logu” ha invocato, invece, Annamaria Busia (Centro Democratico) per costruire un nuovo rapporto con lo Stato.

«In questi anni la nostra autonomia ha subito uno svuotamento e una compressione non solo dall’esterno, ha detto l’on. Busia. La politica ha la colpa di non aver sfruttato gli spazi a disposizione». Al termine del suo intervento, l’on. Busia ha rivolto un appello all’Aula perchè sull’argomento si arrivi a una mozione unica.

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Dobbiamo dare risposte ai cittadini sulla povertà, sulla disuguaglianza, sull’ambiente, sul lavoro e sull’istruzione. Il suo programma è il nostro programma.»

Lo ha affermato Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, in riferimento alle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru. Bisogna rilanciare con forza il confronto con lo Stato sulla Vertenza entrate e sul Patto di stabilità, ha affermato, e intervenire  sulle emergenze sociali.

«Povertàe mancanza di lavoro sono la negazione del diritto di cittadinanza e dello stesso diritto di esistere», ha affermato Usula. Il capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha chiesto alla Giunta di mettere fine alle emergenze sanitarie animale come lingua blu e peste suina e di cambiare gestione della Sanità: «Basta con il super potere dei Direttori generali delle Asl».

 

Apertura alla collaborazione è stata espressa dal leader dell’Udc, Giorgio Oppi, ricordando al presidente Pigliaru che la coalizione di centrodestra ha preso più voti di quella del centrosinistra e che il presidente Pigliaru rappresenta appena il 23 per cento degli elettori. Per questo Oppi ha esortato il presidente ad approntare ogni riforma in Consiglio, concordando le azioni con il Consiglio regionale. Poi l’attacco sulla Giunta composta da tecnici: non è stato tutelato il volere degli elettori sardi ed è stato aggiunto  un costo per la Regione con i 12 stipendi degli assessori definiti “senza esperienza”. E, citando Massimo D’Alema,ha affermato “la politica è la più raffinata delle professioni intellettuali”.  Oppi ha poi enunciato i alcuni dati della Sanità: «Per quanto riguarda la spesa farmaceutica: nel 2013 la spesa è diminuita di 28 milioni, e l’acquisto di farmaci ha registrato risparmio di 12 milioni. Il Sole 24 Ore ha annoverato la Sardegna tra le Regioni virtuose».

Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, è intervenuto in sardo «per segnalare che parlare nella lingua della nazione sarda non è una nota di colore ma uno dei capisaldi del patto costituzionale tra la nostra comunità nazionale e lo Stato italiano». Arbau ha affermato come sia necessario combattere la crisi anche aprendo a una rinegoziazione dei debiti con Equitalia, ma bisogna puntare anche sull’istruzione, sul sostegno all’economia isolana, in particolare all’agricoltura.

Per il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, è fondamentale che il potere tecnico della Giunta e quello politico del Consiglio lavorino in sinergia. Per l’esponente della maggioranza i punti su cui bisogna intervenire con decisione, e dando risposte concrete, sono l’industria, le bonifiche e l’agricoltura. Sul piano energetico, Cocco ha definito quello varato dalla Giunta Cappellacci condivisibile in quasi ogni suo punto. Per questo ha esortato il presidente, con alcune modifiche, a proseguire sulla strada tracciata.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha affermato che il suo partito sosterrà il Referendum sardista e ha ricordato che la coalizione di centrodestra ha ottenuto più consenso di quella di centrosinistra. Pittalis ha affermato, comunque, la volontà di dare un contributo positivo nell’interesse dei sardi, vista la gravissima crisi che attraversa la Sardegna. Poi la difesa del lavoro fatto dalla precedente Giunta: «Nessuno – ha affermato Pittalis – avrebbe potuto fare di più e meglio della Giunta Cappellacci che ha tutelato la specialità e i diritti della Sardegna senza paure». Pittalis ha esortato il presidente Pigliaru a stare attento al Premier Renzi e a spiegargli di che pasta sono fatti i sardi.

Replica di apertura alla minoranza quella del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru. Un intervento in cui il capo dell’Esecutivo ha riconosciuto che la Giunta Cappellacci ha portato avanti «molte azioni positive nel rapporto con lo Stato e nel tentativo di ridurre l’Irap». Il presidente ha rassicurato l’Aula che la Giunta non ha intenzione di introdurre altre tasse, anzi vuole dare ossigeno a una terra in grave difficoltà. Tra i punti fondamentali la ridiscussione del Patto di Stabilità, una rapida revisione della spesa con la riorganizzazione degli assessorati.  Nessuna sottovalutazione dei settori dell’agricoltura e pastorizia, ha affermato, con un maggiore intervento nel settore dell’innovazione, ma anche con un’attenzione importante verso la tutela del diritto allo studio e al lavoro. Pigliaru ha difeso le sue scelte nella composizione della Giunta, perché è composta da tecnici, ma si tratta di persone che, a vario titolo, sono sempre state vicino alla politica. Il presidente Pigliaru ha poi evidenziato l’importanza delle infrastrutture e dell’energia, perché «la mancanza del metano è un pesantissimo costo che paga la Sardegna a causa dell’insularità». «Avvieremo subito tutti i cantieri», ma gli interventi legati all’assetto idrogeologico, all’alluvione e all’edilizia scolastica dovranno stare al di fuori dal Patto di Stabilità e sarà questa una delle nostre primissime richieste.

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La conferenza dei Capigruppo, riunita questo pomeriggio sotto la presidenza del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ha inserito all’ordine del giorno dell’Assemblea la discussione sulla revisione del titolo V. L’Aula ne discuterà domani pomeriggio, dalle 16.00. La Conferenza ha così accolto la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio presentata dalla Giunta regionale.

Domani mattina, dalle 10,30, si concluderà, con l’intervento dei capigruppo e la replica del Presidente della Regione, il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche. Seguirà la votazione per eleggere i segretari che faranno parte dell’Ufficio di Presidenza. Nel pomeriggio comincerà il dibattito sulla riforma del titolo V della Costituzione che si dovrebbe concludere con la votazione  di un ordine del giorno unitario. Sull’argomento sono state presentate due mozioni: una di maggioranza e l’altra di opposizione. La mozione della maggioranza, primo firmatario Pietro Cocco, impegna il Presidente della Regione Francesco Pigliaru a tutelare la specialità e l’autonomia dell’Isola, perché siano fatte salve le competenze già previste nello Statuto speciale che dovranno essere confermate, rafforzate e rilanciate nella riforma costituzionale in discussione al Senato. La mozione della minoranza, primo firmatario Attilio Dedoni, impegna il presidente della Regione a ricercare le più opportune e necessarie azioni politiche affinché venga salvaguardata la specialità autonomistica della Sardegna.

Mercoledì 16 aprile, alle ore 10,30, si insedieranno le commissioni consiliari. Nel pomeriggio, dalle 16.00,  si riunirà il Consiglio con, all’ordine del giorno, l’esame di alcune mozioni. I lavori dell’Assemblea proseguiranno anche giovedì mattina.

 

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In Consiglio regionale sono stati costituiti 9 gruppi. Il Sulcis Iglesiente è rappresentato da Pietro Cocco, capogruppo del PD, e da Gigi Rubiu, capogruppo dell’UDC.

Pietro Cocco è nato a Gonnesa il 18 settembre 1965. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 3.224 preferenze. Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Sindaco di Gonnesa dal 2006, è al suo secondo mandato in Consiglio regionale.

Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della Prima Commissione “Autonomia” e segretario della Quinta Commissione “Agricoltura”.

Gigi Rubiu è nato a Iglesias il 10 aprile 1958. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 4.005 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Consigliere comunale di Iglesias, ex consigliere provinciale. Ex direttore della Coldiretti del Sulcis Iglesiente e Ccommissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Cixerri.

E’ al suo primo mandato in Consiglio regionale.

Attilio Antonio Maria Dedoni è il capogruppo dei Riformatori sardi. Nato a Masullas il 2 luglio 1949, è stato eletto nella Circoscrizione di Oristano con 1.731 preferenze.

Laureato in Scienze Politiche, svolge l’attività di dirigente della Pubblica amministrazione. E’ al suo terzo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato capogruppo del Gruppo consiliare “Riformatori sardi” e presidente dell’ottava commissione “Cultura”.

Nel corso della XIII legislatura è stato presidente della Commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione e componente della Giunta per il regolamento.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) è il presidente del gruppo Misto. Nato a Gergei  il 21 gennaio 1952, è stato eletto nella Circoscrizione di Cagliari con 715 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di odontotecnico. Presidente nazionale del Sindacato odontotecnici della CNA.

Consigliere comunale di Gergei, è alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

Efisio Arbau è il capogruppo di “Sardegna Vera”. Nato a Nuoro il 18 novembre 1974, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.154 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato.

E’ al secondo mandato. Nella scorsa legislatura è subentrato all’on. Francesca Barracciu ed è stato segretario della Quinta commissione “Agricoltura”.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco di Ollolai.

Daniele Secondo Cocco è il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Nato a Bottidda il 21 marzo 1962, è stato eletto nella Circoscrizione di Sassari con 1.850 preferenze.

Diplomato, svolge la professione di Tecnico radiologo.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco del comune di Bottidda e consigliere provinciale di Sassari

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza ricoprendo la carica di segretario. E’ stato inoltre segretario e vicepresidente della Quinta commissione “Agricoltura e Ambiente”

Pietro Pittalis è il capogruppo di Forza Italia. Nato a Charleroi (Belgio) il 30 aprile 1958, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 7.153 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato. E’ al suo quinto mandato in Consiglio regionale.

Nel corso della sua lunga esperienza nell’Assemblea sarda ha ricoperto diversi incarichi:

XI legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” e vicepresidente della Seconda commissione “Diritti Civili e Politiche Comunitarie”

XII legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia”

XIII legislatura: componente (questore) dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Vice presidente della commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione.

XIV legislatura è stato presidente della Prima commissione “Autonomia e Riforme”, componente della Giunta delle elezioni e della Giunta per il regolamento.

Dal novembre del 1999 all’ottobre del 2001 è stato vicepresidente della Giunta regionale ed assessore alla Programmazione e Bilancio nell’esecutivo guidato da Mario Floris.

Christian Solinas è il capogruppo del Psd’Az. Nato a Cagliari il 2 dicembre 1976, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari con 2.796 preferenze.

Dal 2004 al 2009 è stato presidente dell’ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario). E’ stato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta guidata da Ugo Cappellacci.

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato presidente del Gruppo Consiliare “Psd’Az”, membro della Giunta per il regolamento e componente della Terza commissione “Bilancio e Programmazione” e dell’Ottava commissione “Cultura”.

Emilio Usula è il capogruppo di Soberania-Indipendenza. Nato a Villacidro il 30 agosto 1953, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.293 preferenze.

Laureato in Medicina, svolge la professione di medico, direttore del reparto di Endoscopia dell’ospedale “San Francesco” di Nuoro.

Dal 2010 è consigliere comunale di Nuoro. E’ alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

Sei consiglieri comunali di Carbonia_Layout 1

Centro direzionale ASL 7

Sei consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra del comune di Carbonia, Giuseppe Casti, Gianluca Arru, Francesco Cicilloni, Cinzia Grussu, Marco Murru, Luisa Poggi e Matteo Sestu, hanno preso posizione sulle vicende polemiche legate alla gestione della ASL n. 7 e al contenzioso in atto tra la Direzione generale e i dipendenti, chiedendo le dimissioni del Direttore generale della ASL n. 7, Maurizio Calamida, «per manifesta incapacità nella gestione dell’Azienda e delle risorse umane, in ottemperanza agli artt. 7, 8 della legge regionale n.21/2012 secondo cuiI direttori generali delle aziende sanitarie […] al fine di procedere alla proposta di ristrutturazione della rete ospedaliera aziendale, assicurano la consultazione: dei rappresentanti degli enti locali del territorio della ASL […]. Il mancato rispetto […] comporta la decadenza del legale rappresentante dell’azienda” e, se ciò non avvenisse, si appellano al neo-eletto Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ed ai consiglieri regionali eletti nel collegio di Carbonia Iglesias (Pietro Cocco, Luca Pizzuto, Gianluigi Rubiu e Ignazio Locci, n.d.r.), «affinché questi pongano in essere un’inversione di rotta nella gestione dell’Azienda Sanitaria attraverso segni di discontinuità che passino anche tramite la revoca dell’incarico all’attuale Direttore Generale a causa dell’inottemperanza al dettato della legge e procedano  all’individuazione dei nuovi vertici aziendali».

In una nota, i sei consiglieri comunali contestano le scelte del Direttore generale e sottolineano che «non può essere ritenuto “non sostanziale” il contenuto della recente delibera adottata Direzione Generale n. 342 del 27 febbraio 2014, con la quale le strutture complesse di Traumatologia, Lungodegenza e Chirurgia Pediatrica di Iglesias nonché la struttura complessa di Ortopedia del “Sirai” di Carbonia vengono trasformate in strutture semplici dipartimentali».

«A scanso di equivoci – si legge ancora nella nota -, il contenuto delle direttive circa il riassetto dei servizi ospedalieri territoriali va contestato alla Regione Sardegna, che dimostra ancora una volta la volontà di depotenziare e di impoverire la Sanità sui livelli locali per favorire l’accentramento dei servizi verso le strutture di Cagliari. Al Direttore Generale della ASL n. 7 contestiamo invece le modalità con cui si prende atto di tali direttive, sistematicamente eludendo la consultazione obbligatoria ex lege degli Enti Locali. Preoccupazioni analoghe alle nostre, nell’approcciarsi all’analisi delle direttive regionali e della gestione dell’ASL n. 7, devono avere avvertito anche la Provincia e l’Assemblea dei Sindaci, se è vero che, come anche appreso dagli organi di stampa regionali, queste hanno dapprima espresso forti perplessità sul piano di riassetto dei servizi sanitari sul territorio e poco dopo bocciato il bilancio consuntivo 2011 della ASL n. 7. Anche in relazione all’ Atto Aziendale 2012, diversi Comuni del territorio hanno motivato il mancato parere sull’Atto medesimo attraverso un documento parallelo, in cui si evidenziano punti condivisibili e criticità.»

«Vogliamo inoltre ricordarescrivono ancora i sei consiglieri comunali – il “ridimensionamento” (ma noi preferiamo parlare più concretamente di chiusura) del reparto di Pediatria dell’Ospedale “Sirai” di Carbonia: i posti letto per ricovero azzerati, gli utenti (i bambini e le loro famiglie) rinviati presso altre strutture, anche con episodi di “rimbalzo” presso strutture non facenti capo alla ASL n.7 . Diverse segnalazioni di disagi ci pervengono da famiglie che, rivoltesi al “Sirai”, specie nelle ore notturne, si sono viste dirottate presso altre strutture dopo visite mediche effettuate da medici in reperibilità, spesso dopo attese non esattamente celeri. Il tutto foscamente coerente con il tentativo di accentrare i servizi presso le strutture cagliaritane, anche attraverso il depotenziamento della Chirurgia Pediatrica di Iglesias.

Possiamo ancora citare gli episodi relativi alle “chiusure estive” di diversi reparti delle strutture ospedaliere locali (reparto Ortopedia del “Sirai” e Chirurgia Pediatrica presso le strutture iglesienti), motivate dalla Direzione Generale con la necessità di concedere le ferie al personale medico. Ci chiediamo se una gestione più accorta del personale non avrebbe potuto evitare la concessione di ferie per tutto il personale medico indispensabile proprio nei mesi di luglio-agosto.

Ancora possiamo citare – concludono i sei consiglieri comunali – la temporanea interruzione degli esami istologici disposti a seguito della campagna di screening gratuiti relativamente al carcinoma della cervice uterina, il taglio dei fondi utili al mantenimento delle Commissioni per l’accertamento delle invalidità, la persistenza di interminabili liste d’attesa relativamente ad alcune specialità mediche (ad esempio le visite fisiatriche domiciliari), le difficoltà a reperire anestesisti per cui la ASL n. 7 si avvale di prestazioni di professionisti operanti presso altre strutture (solo oggi, con notevoli ritardi, si procede all’indizione del bando di concorso per anestesisti).»

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La Corte d’Appello di Cagliari ha proclamato oggi Francesco Pigliaru nuovo presidente della Regione e i 60 consiglieri eletti il 16 febbraio scorso (36 della coalizione di centrosinistra, 24 della coalizione di centrodestra). Ci sono voluti, dunque, 24 giorni, per sciogliere i tanti dubbi emersi per i ritardi nelle operazioni di spoglio in una dozzina di sezioni e, soprattutto, per l’interpretazione di una legge statutaria che si è rivelata assolutamente inadeguata.

Si è conclusa così l’attesa di molti candidati che, dati inizialmente per eletti, hanno dovuto attendere fino ad oggi per conoscere il loro destino. Tra questi vi sono il segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Luca Pizzuto, e l’ex consigliere provinciale e consigliere comunale di Sant’Antioco, Ignazio Locci, di Forza Italia, da oggi nuovi consiglieri regionali, insieme al sindaco di Gonnesa Pietro Cocco (alla seconda legislatura), del Partito Democratico, ed al consigliere comunale di Iglesias Gianluigi Rubiu, dell’UDC.

La circoscrizione di Carbonia Iglesias, infatti, ha conservato i quattro seggi previsti nell’iniziale ripartizione, al pari della circoscrizione di Oristano che ne ha eletto sei, mentre hanno perso seggi le circoscrizioni delle altre ex province: Olbia Tempio (penalizzata da assurdi calcoli scaturiti da articoli e commi della legge statutaria), scesa da 5 a 2; Medio Campidano, sceso da 4 a 3; e, infine, Ogliastra, scesa da 2 a 1!

A trarre vantaggio dalle interpretazioni della legge statutaria, sono state le circoscrizioni di Sassari, cresciuta da 12 a 15; Cagliari, cresciuta da 20 a 21; e, infine, Nuoro, da 6 a 7.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La legge statutaria rischia di “scippare” 8 dei 15 consiglieri regionali spettanti alle quattro province cancellate dal referendum. I problemi emersi già da diversi giorni nella circoscrizione elettorale di Olbia Tempio, nella quale per un complicato ed incomprensibile calcolo dei resti su base regionale, rischiano di saltare ben tre dei cinque consiglieri inizialmente previsti a vantaggio delle circoscrizioni elettorali delle quattro province storiche, si sono estesi anche alla circoscrizione elettorale del Medio Campidano, che sarebbe destinata a perdere due dei quattro consiglieri regionali previsti; all’Ogliastra, che perderebbe uno dei suoi due consiglieri; e ora, infine, anche alla circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, che secondo voci sempre più insistenti, riportate ieri dalle cronache della stampa regionale, perderebbe due dei quattro consiglieri regionali spettanti e dati per eletti certi dopo il completamento delle operazioni di scrutinio.

Se la conclusione dei calcoli e di tutte le verifiche, giungesse a queste conclusioni, si tratterebbe di un vero e proprio “scippo” consumato a danno dei territori delle quattro province cancellate con il referendum del 2013. La rivolta è già iniziata, un consigliere regionale uscente della circoscrizione dell’Ogliastra, Angelo Stochino, di Forza Italia, tra coloro che rimarrebbero direttamente penalizzati, ha dato mandato al proprio legale di presentare ricorso all’Ufficio elettorale regionale, per contestare la legge statutaria regionale, ritenuta incostituzionale perché non rispetterebbe il principio della rappresentatività territoriale. Altri ricorsi sono annunciati dalla Gallura e dal Medio Campidano e non tarderanno ad arrivare anche quelli dal Sulcis Iglesiente.

La legge statutaria regionale approvata in via definitiva il 12 novembre 2013, all’art. 3,  comma 3, prevede che «il numero dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione è calcolato dividendo la cifra della popolazione residente nella Regione, quale risulta dai dati ISTAT al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno ed assegnando ad ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione» e su questa base, la ripartizione dei seggi assicurerebbe 20 seggi alla circoscrizione elettorale provinciale di Cagliari, 12 a quella di Sassari, 6 a quelle di Oristano e Nuoro, 5 a quella di Olbia Tempio, 4 a quelle di Carbonia Iglesias e Medio Campidano e, infine, 2 a quella dell’Ogliastra. Ma i successivi articoli della stessa legge statutaria che definiscono la ripartizione dei seggi sulla base dei resti su base regionale, starebbero determinando lo stravolgimento di questa previsione, a tutto vantaggio delle quattro province “storiche”.

Nella circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, l’unico consigliere regionale eletto con quoziente pieno è il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, del Partito Democratico, mentre quelli dati per eletti fino ad oggi sulla base del calco dei resti, sono Gigi Rubiu dell’UDC, Luca Pizzuto di Sel e Ignazio Locci di Forza Italia. A rischiare maggiormente, qualora le voci sul “taglio” di due consiglieri nella circoscrizione di Carbonia Iglesias trovassero conferma, sarebbero il segretario regionale di Sel, Luca Pizzuto, ed il consigliere comunale di Forza Italia a Sant’Antioco, Ignazio Locci.