25 April, 2024
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Prenderanno il via lunedì 9 settembre, a La Maddalena, i lavori di messa in sicurezza dell’area interna dell’ex Artiglieria e Colombaia. L’intervento si è reso necessario, al fine di consentire la messa in sicurezza dell’accesso  agli occupanti degli alloggi pubblici di proprietà della Regione, alla Biblioteca comunale e al Liceo Classico – Linguistico – Scientifico – Scienze Umane “Giuseppe Garibaldi”.
«L’opera, finanziata dall’assessorato regionale degli Enti locali, Finanze e Urbanistica rientra nell’ambito degli interventi finalizzati alla tutela del patrimonio regionale presente a La Maddalena  e che prevedono una serie di progetti di valorizzazione», sottolinea l’assessore regionale degli Enti Locali, Quirico Sanna.

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Il Sulcis Iglesiente rivendica la sua provincia. Nei prossimi giorni si terrà una riunione di tutta la maggioranza regionale dove chiederò che venga deciso il futuro dell’attuale provincia Sud Sardegna. L’assessore agli Enti Locali Quirico Sanna ha più volte dichiarato che i confini della provincia Sud Sardegna dovranno essere ridisegnati determinando un’area del Sud-Ovest della Sardegna che ingloberebbe il Sulcis, l’Iglesiente e parte del Medio Campidano. Tale provincia ridefinita avrà come centri di riferimento Carbonia e Iglesias. Abbiamo in mente una riforma degli enti locali che superi le aggregazioni dei comuni proposte dall’attuale legge regionale in vigore che non funzionano. Una riforma che dia alle province veri poteri gestionali, affinché siano capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini ed alle necessità del territorio.

Questo non è solo il mio parere, ma anche quello di tanti amministratori locali delle cittadine del Sulcis Iglesiente che sto incontrando in questi giorni. Chiederò all’assessore regionale Sanna ed al mio collega di partito Pierluigi Saiu, presidente della commissione degli Enti locali, di partecipare ad un incontro che promuoverò nel territorio sul tema provincia e sviluppo del territorio.

In tema di sanità, l’annuncio del presidente Christian Solinas sulla realizzazione di un nuovo ospedale del Sulcis Iglesiente è l’espressione della nostra volontà di progettare un sistema sanitario che sia funzionale ai bisogni del territorio e che guarda al futuro. Nel frattempo nel Sulcis Iglesiente continueremo a lavorare affinché siano garantiti tutti i servizi, senza nessun passo indietro. Saranno stabilite con precisione le funzioni di questo nuovo presidio ospedaliero ed il futuro ruolo delle strutture attualmente esistenti. Personalmente sono impegnato quotidianamente nel confronto sul tema della sanità con operatori, cittadini ed associazioni, unitamente all’assessore regionale Mario Nieddu, in una situazione che definire difficile è un eufemismo, determinata da una riforma scellerata che ha pensato solo ai conti e ha mandato in tilt il sistema sanitario specie nelle periferie.

Michele Ennas

Consigliere regionale Lega

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Sgombriamo il campo da equivoci: l’ipotesi di riforma dei servizi ospedalieri, paventata ieri in ambito regionale, di scorporare l’ATS in 5 strutture più piccole includendo in esse il territorio della Gallura ed escludendo il Sulcis Iglesiente, non mi trova assolutamente d’accordo.
Tanto più se al numero di aziende sanitarie locali, corrisponderà anche il numero di province che si vogliono confermare o re-istituire tramite la nuova riforma degli enti locali che presto verrà presentata in Consiglio regionale.
Come ho già avuto modo di chiarire nelle scorse settimane, sono assolutamente convinto che il nostro territorio abbia (allo stesso modo di altri come la Gallura di cui si parla molto in questi giorni), per omogeneità e specificità geografiche, economiche, sociali e culturali, pieno titolo per poter chiedere e ottenere il ripristino dell’ente intermedio ingiustamente abolito con il referendum del 2012.
Altresì il ripristino della provincia è necessario per restituire al territorio il potere istituzionale di rappresentarsi nei confronti della Regione e anche, in molti ambiti quali le vertenze del lavoro, verso lo Stato Centrale. Ma il suo ripristino è fondamentale anche per riconquistare e rafforzare i servizi territoriali; ad esempio quelli legati al mondo della sanità.
Avere un ente intermedio funzionante e coerente con le peculiarità territoriali (a differenza di ciò che attualmente rappresenta l’obbrobrio della provincia del Sud Sardegna, totalmente ingessata, squilibrata e incoerente con le esigenze dei territori di sua pertinenza) è fondamentale per lavorare al potenziamento delle infrastrutture e per attrarre investimenti pubblici e privati.

Ad oggi, è bene ricordarlo a chi sovente si lascia andare a polemiche chiassose e dal forte sapore strumentale, nessuna decisione definitiva è stata adottata su questi temi dalla maggioranza alla guida della Regione e ogni scelta che ricadrà sulla testa dei sardi dovrà essere effettuata rispettando le prerogative specifiche di ogni territorio.
Allo stesso modo è bene anche ricordare che l’attuale amministrazione regionale è in carica da pochi mesi e, dunque, non ha e non può in alcun modo avere la minima responsabilità per le scellerate quanto inique azioni politiche adottate dal centrosinistra nei precedenti 5 anni di governo sulle delicate materie della sanità pubblica e su tutto ciò che concerne gli enti locali.
L’attuale amministrazione regionale è chiamata, infatti, a rimediare a tutti gli errori compiuti nel recente passato e a trovare le soluzioni affinché i cittadini sardi possano avere un sistema sanitario e delle istituzioni degne di un Paese moderno, civile e progredito.

Già dal prossimo vertice di maggioranza, mi farò carico di rappresentare, su questo argomento, le istanze, le esigenze ed i bisogni dei cittadini e delle cittadine del Sulcis Iglesiente.
E contestualmente, dai prossimi giorni e durante le prossime settimane, avvierò con la variegata platea dei rappresentanti istituzionali, politici, imprenditoriali e sociali del territorio, desiderosi di perseguire i medesimi obbiettivi senza intenti strumentali, le dovute interlocuzioni affinché si possa costruire anche nel Sulcis Iglesiente una proposta autorevole, organica e articolata di riforma da sottoporre all’attenzione dell’Assessore competente, Quirico Sanna (al quale ho già sottoposto l’invito a venire nel territorio per confrontarsi) e in generale alla Giunta presieduta dal presidente Christian Solinas e, naturalmente, ai colleghi del Consiglio regionale della Sardegna.

Fabio Usai

Consigliere regionale PSd’Az

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Una fondazione regionale per custodire un tesoro di 230mila campioni biologici e favorire la ricerca sul patrimonio genetico della popolazione ogliastrina. L’iniziativa, al vaglio della Regione, è stata presentata oggi a Perdasdefogu, nel corso di un incontro pubblico a cui hanno partecipato diversi assessori della giunta Solinas, Mario Nieddu titolare della Sanità, Giorgio Todde dei Trasporti, Quirico Sanna degli Enti locali, e il presidente dell’Associazione identità Ogliastrina, Flavio Cabizza.

«L’Ogliastra – dice Giorgio Todde – è una delle zone blu, cinque in tutto il mondo, aree dove la concentrazione dei centenari è di interesse per l’intera comunità scientifica internazionale. Ogni azione rivolta alla ricerca sul patrimonio genetico e alla sua tutela non può che trovare il nostro favore.»

Sullo sviluppo del progetto alcune possibili strade sono state anticipate dall’assessore Mario Nieddu: «Gli studi sul patrimonio genetico ogliastrino rappresentano un’occasione per tutta la Sardegna. Il tema, dato il rilievo internazionale, merita il massimo impegno. Cercheremo il coinvolgimento delle università dell’isola e degli enti di ricerca. Nel progetto potrebbero, ad esempio, essere impiegate parte delle risorse per la ricerca frutto dell’accordo con il Mater Olbia, che ammontano 10 milioni di euro l’anno».
Sull’iniziativa l’assessore Quirico Sanna precisa: «Oggi è una giornata d’orgoglio per un popolo e tutta la Sardegna. Quella a tutela del Dna è stata una battaglia lunga e meritoria. La Regione, con l’istituzione della fondazione, vuole lanciare un messaggio forte. Nessuno può appropriarsi di un patrimonio che appartiene ai sardi».

 

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Venerdì 30 agosto 2019, alle ore 10,30, presso la biblioteca comunale del comune di Perdasdefogu, è stata indetta una conferenza stampa per illustrare le iniziative e le proposte da adottare (innanzitutto la costituzione di un’apposita fondazione regionale) al fine di preservare la proprietà e la detenzione in Sardegna degli isolati genetici e del materiale genealogico, epidemiologico e genomico relativi alla mappatura genetica della popolazione ogliastrina (avviata nel 2000 per costruire un modello per l’identificazione delle cause genetiche delle malattie multifattoriali comuni e dei fattori di rischio ad esse associate) e destinarli ai centri di ricerca sardi per tutte le connesse utilizzazioni scientifiche.

Interverrà il presidente dell’Associazione per la tutela del Dna ogliastrino, Flavio Cabitza. Oltre agli assessori regionali della Sanità, Mario Nieddu, della Programmazione, Giuseppe Fasolino, degli Enti locali, Quirico Sanna, dei Trasporti, Giorgio Todde, e dell’Industria, Anita Pili, è stato invitato a partecipare anche il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, già presentatore nella scorsa legislatura di un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale (27 luglio 2016) sulla necessità di un urgente intervento della Regione al fine di preservare la proprietà e la detenzione in Sardegna del materiale biologico inerente il patrimonio genetico della comunità ogliastrina.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis, la Giunta ha dichiarato la sussistenza dello stato di emergenza, in conseguenza degli eccezionali e gravissimi incendi verificatisi dallo scorso mese luglio e ha deliberato di richiedere al presidente del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. La direzione generale della Protezione civile regionale predisporrà ora una relazione tecnico illustrativa da inviare a Palazzo Chigi.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali Quirico Sanna, è stato deciso il trasferimento all’ANCI Sardegna, per l’annualità 2019, della somma di 200 mila euro destinata a promuovere, attraverso pubblicazioni e strumenti divulgativi, l’offerta turistico culturale dei comuni sardi, in un’ottica di rete con gli operatori locali e in armonia con gli strumenti di comunicazione messi in campo dalla Regione e particolarmente con quelli dell’assessorato del Turismo.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, la Giunta ha stabilito di incrementare con ulteriori 450 mila euro il capitolo destinato agli aiuti a favore delle micro, piccole e medie imprese per la loro partecipazione alle più significative manifestazioni fieristiche nell’ambito del settore agro alimentare.

Via libera anche alle direttive per l’attuazione dei diversi interventi di promozione agro alimentare inseriti nella legge regionale di stabilità 2019.

Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, l’Esecutivo poi ha approvato le direttive d’attuazione sui finanziamenti, previsti dalla norma sulla suinicoltura, a favore dei comuni per gli interventi volti a delimitare o infrastrutturare aree idonee all’allevamento suinicolo.

Su proposta dell’assessore del Turismo Gianni Chessa, la Giunta ha deciso di sostenere ulteriori iniziative, rispetto a quelle già previste, capaci di far emergere il valore “esperenziale del viaggio” in Sardegna; in particolare si tratta di eventi che supportano il prodotto turistico balneare e sono capaci di attrarre nuovi flussi nel corso di tutto l’anno, specie nei mesi cosiddetti di spalla. La cifra stanziata è di 381 mila euro.

Su proposta dell’assessore della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu, la Giunta ha approvato il programma delle attività per il 2019 della sezione sarda del Comitato Italiano Paralimpico, già destinatario di uno stanziamento di 100 mila euro.

Sempre su proposta dell’assessore Andrea Biancareddu, l’Esecutivo ha autorizzato la riapertura dei termini per la presentazione della rendicontazione dei contributi concessi dalla Regione nell’ambito degli interventi a favore dello sviluppo delle attività musicali popolari per il 2018. Previsto anche che la documentazione, alla luce delle difficoltà incontrate e segnalate dagli organismi beneficiari, possa essere inviata, non solo via P.E.C., ma anche attraverso posta ordinaria o consegna a mano. La nuova data di scadenza è stata fissata per il 12 settembre 2019.

Sempre in materia di Pubblica istruzione, la Giunta ha stabilito i criteri e le modalità per la ripartizione delle risorse, per il 2019, in materia di tutela delle minoranze linguistiche. L’importo totale a disposizione è pari a poco meno di 700 mila euro.

La Giunta, su proposta dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, ha approvato le modifiche alle linee guida del Reis 2018, rese necessarie per superare le incompatibilità emerse con l’introduzione del Reddito di Cittadinanza e consentire ai Comuni di proseguire l’erogazione della misura regionale sino all’esaurimento delle code del 2018.

Su proposta dell’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, la Giunta ha impartito gli indirizzi per l’avvio delle procedure legate all’affidamento del servizio di trasporto marittimo in continuità territoriale con l’isola dell’Asinara, sulla linea Porto Torres – Cala Reale.

Sempre su proposta dell’assessore dei Trasporti, l’Esecutivo ha dato il via libera allo schema di convenzione fra Ministero, Regione, Enac e Sogaer, per l’avvio di lavori di adeguamento delle infrastrutture di supporto all’assistenza al volo all’interno dell’aeroporto Mario Mameli di Elmas. L’importo totale dei lavori è di circa 23 milioni di euro.

Approvate anche le nuove linee guida che dovranno seguire i comuni per la redazione dei regolamenti sull’esercizio dei servizi di taxi e noleggio con conducente, alla luce delle recenti nuove norme nazionali in materia, nonché del parere sulla loro applicazione resa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Sempre su proposta dell’assessore Giorgio Todde, la Giunta ha inoltre deliberato la rimodulazione e la ripartizione delle risorse, previste all’interno del POR FESR 2014-2020, destinate al completamento e all’avvio di nuovi interventi previsti dall’azione “sistemi di trasporto intelligenti”. Gli interventi si concretizzeranno, in particolare, nel completamento dei sistemi di interoperabilità fra vettori con la bigliettazione automatica e nel monitoraggio dell’intera flotta del trasporto pubblico locale, attraverso il sistema AVM. L’importo totale previsto dal programma è di 10 milioni di euro.

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L’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, ha consegnato al comune di Cardedu i locali dell’ex sede del Consorzio di bonifica, che saranno adibiti a istituto scolastico e biblioteca. L’atto è stato firmato questa mattina, a Cardedu, dall’assessore Quirico Sanna, dal direttore generale dell’assessorato degli Enti locali, Umberto Oppus, dal sindaco Matteo Piras, e dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio, Giovanni Zito.

«Abbiamo lavorato in questi giorni con l’Agenzia del Demanio – ha spiegato l’assessore – per accelerare il passaggio di alcuni beni dallo Stato alla Regione. E oggi abbiamo deciso di anticipare i tempi con l’atto di consegna al sindaco di un bene importante per il futuro del paese. È un segno tangibile della vicinanza del presidente Christian Solinas e di tutta la Giunta al comune di Cardedu e al suo primo cittadino, vittima nei giorni scorsi di un grave e vile atto intimidatorio. Gli avevamo promesso che non l’avremmo lasciato solo e così è stato, con questo primo gesto che non è solo simbolico. La Regione proseguirà su questa strada – ha concluso Quirico Sanna – con la massima attenzione per lo sviluppo delle nostre comunità locali, vero antidoto contro lo spopolamento.»

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Il Consiglio regionale ha approvato la terza variazione del bilancio 2019/2021.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il presidente ha brevemente ricordato, in occasione della giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, la tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove l’8 agosto del 1956 persero la vita 262 nostri connazionali. Il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.

L’Assemblea ha poi ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge 39/A – Giunta regionale (Terza variazione di bilancio 2019-2021).

Sull’ordine dei lavori, il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato che la legge in esame è un testo soggetto alle disposizioni della legge 24 del 2016 che prevede sia una analisi tecnico normativa che verifica sia la compatibilità del testo sia con la legislazione vigente che l’impatto sul sistema produttiva. Sono dati indispensabili, ha concluso, che nonostante la procedura di urgenza di questo provvedimento vanno tenuti nella massima considerazione per il futuro.

Dopo aver aperto la discussione generale, il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az). Nel suo intervento Giovanni Satta si è soffermato sui punti principali della legge, dalle entrate tributarie gli accantonamenti, alla rimodulazione prevista dall’art.4 in base alla recente sentenza 6 della Corte Costituzionale che impone la cessazione dei prelievi dello Stato dal 2014 (285 milioni l’anno) in poi per il risanamento della finanza pubblica, specificando che il nuovo contributo per il 2019 dovrà essere stabilito da intesa Stato Regione. Da mettere in evidenza, ha aggiunto Giovanni Satta, anche i 244 milioni a copertura del disavanzo del sistema sanitario, l’inserimento nel bilancio di altri tributi ingiustamente incamerati dallo Stato ma spettanti alla Regione, la copertura dei costi della continuità territoriale aerea per 18 milioni fino ad aprile 2020 al netto del contributo dello Stato.

Il relatore di minoranza Cesare Moriconi (Pd) ha messo l’accento sul fatto che la variazione di bilancio contiene alcune parti amministrative approvate all’unanimità dalla commissione ed altre di chiaro significato politico che hanno suscitato un marcato dissenso fra maggioranza ed opposizione, soprattutto per quanto riguarda i rapporti fra Stato e Regione in materia di entrate ed accantonamenti. Assistiamo da tempo, ha lamentato Moriconi, ad una azione dello Stato contro la Sardegna, e questa poteva e doveva essere l’occasione per mettere in moto una forte azione politica innalzando l’asticella del confronto con lo Stato, invece introduciamo temi di enorme portata introduciamo timidamente in una variazione di bilancio, ignorando l’opportunità di una grande mobilitazione per la Sardegna. Il parlamento, ha poi spiegato il consigliere, discute di una di autonomia differenziata voluta dal nord e temuta sud dal per un evidente problema di risorse, mentre noi discutiamo mozioni ed altre cose di minore importanza tralasciando l’unico grande tema politico. In pratica, ha detto infine, lo stesso art.4 senza la risoluzione su entrate ed accantonamenti si riduce a ben poca cosa, per cui è urgente che la risoluzione torni subito in Aula.

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Giovanni Antonio Satta.

Il consigliere dei Progressisti Francesco Agus ha parlato di un passaggio tecnico che contiene norme urgenti su accantonamenti e continuità ma, giustamente, la commissione non si è limitata ad un dibattito tecnico ma lo ha esteso al campo politico. Negli ultimi 10 anni, ha sostenuto, c’è stato il progressivo arretramento delle posizioni della Sardegna nei confronti dello Stato e questa volta niente fa prevedere una eccezione almeno nel breve periodo. Concretamente, ha proseguito, dopo esserci occupati molto a lungo di vertenza entrate, patto di stabilità ed accantonamenti, ora rischiamo di ripartire daccapo e per giunta con meno risorse, muovendoci su scale mobili che marciano in direzione contraria. Agus ha poi criticato il presidente della Regione Christian Solinas «che per l’ennesima volta ha evitato ascolto del Consiglio», perché problema non sono solo gli accantonamenti ma quanto si sta discutendo in parlamento, non solo sull’autonomia differenziata ma anche sulla cosiddetta flat tax che ridurrà le nostre entrate, e quelle degli enti locali sardi (Comuni e Province) che già oggi sono meno finanziati degli altri del territorio nazionale per circa 200 milioni. Discutiamo di questi grandi temi nella commissione speciale sull’insularità che stiamo per istituire, ha concluso, e lavoriamo anche ad un osservatorio sulle decisioni del governo che riguardano la Sardegna.

Sempre per i Progressisti, anche il consigliere Massimo Zedda ha attaccato il presidente della Regione Solinas che, «dopo 3 mesi di assenza dall’Aula ha fornito numeri già noti che non aiutano la Sardegna, per cui o si cambia passo a cominciare dal presidente e dalla Giunta o andiamo a sbattere dato che i ricorsi dicono che abbiamo ragione ma poi le risorse che ci spettano non arrivano». Dobbiamo invece ragionare, ha proposto Massimo Zedda, sulla nostra capacità di produrre buone norme di attuazione cominciando a potenziare le strutture del Consiglio, replicando la positiva esperienza del Trentino-Alto Adige che ha cominciato da decenni a percorrere questa strada costituendo uffici appositi e formando specialisti. Purtroppo in Sardegna, ha lamentato, non vedo passione ed interesse su questi argomenti, eppure l’insularità ci costa 630 milioni e l’energia 400, per non parlare di accise ed accantonamenti. Dopo aver ricordato la grande manifestazione contro il governo Prodi (dello stesso colore politico della Giunta regionale di allora), Massimo Zedda ha affermato che «oggi siamo in una situazione ben peggiore, perché l’autonomia rivendicata dalla sola Lombardia significa scuola, sanità, ambiente, rifiuti, protezione civile, commercio estero, rapporti con la Ue e molto altro, con quella Regione che potrebbe trattenere tutte le risorse necessarie a svolgere quelle funzioni. Di fronte a tutto questo, ha concluso, «la nostra vertenza è niente ed è niente anche rispetto al disegno di Bossi dell’indipendenza: qui sono in ballo decine di miliardi, per cui o alziamo davvero la voce o saremo sopraffatti». (Af)

Dopo l’on. Massimo Zedda ha preso la parola per la Giunta l’on. Giuseppe Fasolino, assessore al Bilancio, e ha detto: “Questo disegno di legge affronta tematiche tecniche ma anche qualche punto politico come l’impegno che stiamo prendendo sugli accantonamenti. Quella con lo Stato è una vertenza che può rappresentare una soluzione ad alcuni grandi problemi della nostra isola, perché i diritti dei nostri concittadini sino a oggi non sono stati sempre riconosciuti dallo Stato, come affermato anche da chi mi ha preceduto. Alla base dell’articolo 4 del nostro disegno di legge c’è il riordino di tutti gli accantonamenti nel bilancio della Regione a seguito della sentenza 6/2018 della Corte costituzionale.  Le entrate certe 2018, certe perché c’è la declaratoria della Consulta, sono state messe nel bilancio 2019 mentre il resto sarà oggetto di trattativa con il Governo nazionale.

Ancora, con le norme dell’articolo 4 abbiamo consentito ai Comuni sardi di spendere milioni di euro di somme sino a oggi vincolate. Abbiamo anche inserito le somme di copertura per gli oneri derivanti dalla continuità territoriale, 18 milioni di euro. E abbiamo inserito anche 27 milioni di euro per completare il fabbisogno della legge 162 consentendo alle famiglie che hanno una disabilità di avere con certezza il sostegno. Dico questo per smentire che la nostra giunta sia ferma o sia timida: noi facciamo tutto quel che possiamo, con umiltà e concretezza”.

Conclusa la discussione generale l’Aula è passata all’esame dell’articolato di legge e subito l’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha chiesto “come mai, nonostante abbiamo preso l’impegno a non presentare emendamenti, sono invece comparsi emendamenti della maggioranza”. L’on. Cesare Moriconi (Pd) è intervenuto come vicepresidente della commissione Bilancio e ha detto: “Abbiamo preso tutti l’impegno in commissione a non presentare emendamenti e spero che quell’impegno sia mantenuto perché altrimenti viene meno il rapporto di leale collaborazione tra noi”. La Giunta ha annunciato il ritiro dei suoi emendamenti e anche l’on. Desirè Manca (Cinque stelle) ha reiterato la richiesta di ritiro degli emendamenti “come da accordi presi. Altrimenti anche noi dobbiamo essere messi nelle condizioni di presentare emendamenti”.

L’on. Stara (Progressisti) ha chiesto una sospensione dei lavori per valutare ma l’on. Domenico Gallus (Udc) ha comunicato: “Non ritirerò l’emendamento perché non si possono mandare a casa 35 lavoratori e abbiamo voglia a parlare di contrasto allo spopolamento se poi non agiamo in concreto per frenarlo”. Il presidente Michele Pais, dunquem, ha sospeso il Consiglio e ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori il presidente Michele Pais ha aperto la discussione sull’articolo 1 “Aggiornamento fondo di cassa al 1° gennaio 2019”. La norma ridetermina in 379 milioni e 299mila euro la dotazione finanziaria del fondo. Non essendoci iscritti a parlare il testo dell’articolo è stato messo in votazione e approvato con 38 voti a favore e 6 astenuti.

Approvati in rapida successione anche l’articolo 2  “Uffici territoriali di protezione civile. Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 36 del 2013” (44 sì e 5 astenuti) e 3 “Ufficiale rogante. Modifiche all’articolo 38 della legge regionale n. 8 del 2018” (41 sì e 7 astenuti).

Il consigliere Francesco Agus (Progressisti) ha invitato il presidente Michele Pais ad aprire la discussione degli articoli prima di chiamare la votazione. «In Aula c’è tanta confusione. Prima alcuni colleghi non hanno nemmeno potuto esprimere il voto. Chiedo, anche se si tratta di un testo condiviso, di avere il tempo di capire trattandosi pur sempre di una legge di bilancio».

Sull’art. 4 “Disposizioni in materia di entrate tributarie e accantonamenti a carico della Regione titolo di concorso alla finanza pubblica. Modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 48 del 2018” è intervenuto il consigliere Massimo Zedda (Progressisti): «E’ meglio chiarirci sul contenuto degli articoli altrimenti gli sforzi fatti in commissione saranno inutili. L’art. 3, appena approvato, toglie soldi al fondo unico degli enti locali e quindi, in percentuale, a comuni, province e città metropolitana. Sull’articolo 4 la minoranza deciderà come votare. Occorre chiarire che si tratta di una norma che decide di iscrivere a bilancio il taglio degli accantonamenti sancito dalle sentenze della Corte Costituzionale. Si tratta però di un approccio sbagliato – ha detto Massimo Zedda – a livello nazionale si discute di una riforma molto pericolosa per la Sardegna: la riforma delle autonomie locali caldeggiata dalla Lega». Secondo Massimo Zedda, nel confronto con lo Stato si possono seguire due strade: quella della contrapposizione politica o quella del dialogo tecnico. Si può anche decidere di combinare le cose. Se però mancano questi elementi si rischia di rendere vana ogni battaglia legale. La Corte Costituzione non può ogni volta sostituirsi alla politica. In alcune questioni la Consulta si sta schierando a difesa dello Stato e non delle Regioni perché pensa che molte questioni si possano risolvere attraverso le norme di attuazione. Ho dubbi che la strada seguita dalla Giunta sugli accantonamenti sia quella giusta. Non basta evidenziare i crediti verso lo Stato, bisogna anche saperli recuperare».

Giuseppe Meloni (Pd) ha lamentato la mancata apertura di una discussione sugli accantonamenti: «Ieri in Aula ha parlato solo il presidente Solinas e non c’è stato dibattito. Il tema si sta sottovalutando. L’opinione pubblica è distratta da leggi antidemocratiche e liberticide approvate dal Parlamento, nel frattempo succedono altre cose. Il disegno di riforma dell’autonomia è una secessione delle regioni ricche, quel provvedimento fortemente voluto dalla Lega si sta sottovalutando, invece deve diventare centrale in quest’Aula perché sarà decisivo per le sorti della nostra Regione. Cosa succederà alla Sardegna se quella legge passerà?».

Cesare Moriconi (Pd) ha ribadito, in apertura del suo intervento, perché l’opposizione ha votato a favore dell’articolo 4 in Commissione: «Contiene previsioni che noi stessi nella precedente legislature abbiamo inserito nella legge di bilancio. Voglio richiamare però l’attenzione sul fatto che lo Stato sleale non è un’entità astratta. In Parlamento siedono anche i parlamentari eletti nella nostra Regione che hanno votato la legge di stabilità 2019 all’interno della quale ci sono parametri al di fuori dei principi sanciti dalla Costituzione. Il senso della risoluzione presentata ieri era quello di chiamare a raccolta tutte le forze politiche e sociali in difesa dei diritti dei sardi. Ieri si è persa un’occasione per cercare di accelerare il processo di unione».

Messo in votazione l’articolo 4 è passato con 44 voti a favore e sei astenuti.

Sull’art. 5 “Disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali. Modifiche all’articolo 4 della legge regionale n. 48 del 2018” è intervenuto il consigliere Gian Franco Satta (Progressisti): «E’ un articolo che dovrebbe occuparsi di opere territoriali ma in realtà si occupa solo della caserma dei carabinieri di Tempio con uno stanziamento di 400mila euro – ha detto Gian Franco Satta – non ci sono risorse per i comuni che hanno un indice di disoccupazione altissimo, un tessuto produttivo fragile e soffrono, più di altri, il dramma dello spopolamento. Da quei territori provengono i sindaci che in questi anni hanno subito vili attentati. A loro diamo la solidarietà ma solo a parole. I fatti vanno in direzione opposta. Ho chiesto di finanziare i Gruppi di azione locali che oggi vedono dimezzate le risorse. Sarebbe un segnale importante a territori che negli anni hanno dimostrato di sapersi organizzare mettendo insieme lavoratori, imprese ed enti locali a favore della crescita. L’impegno è stato quello di aggiornare la discussione a settembre, mi auguro che diventi una priorità. Solo così si potrà dare una risposta ai territori interessati».

Massimo Zedda (Progressisti) ha criticato il metodo scelto dalla maggioranza: «In Commissione si è auspicato di operare puntando sulla programmazione anziché sugli interventi ad hoc – ha detto Massimo Zedda – se si interviene singolarmente senza tener conto dell’interesse di tutti si dà ad intendere che l’assenza di assessori in rappresentanza di alcuni territori determina la mancata distribuzione di risorse. Su una tematica come questa mi sarei aspettato un’interlocuzione con l’Arma dei carabinieri per capire quali sono le priorità di intervento. Magari avrebbero indicato altre località. Qui si interviene su una singola caserma per una nostra scelta che non mi convince. Così si dà ragione a chi pensa che per ottenere qualcosa occorra rivolgersi al politico di turno. E’ un modo sbagliato di operare».

Il presidente Pais ha quindi messo in votazione l’art.5 che è stato approvato con 44 voti a favore e 6 astenuti.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’art. 6 “Disposizioni in materia di ambiente, territorio e trasporti. Modifiche all’articolo 5 della legge regionale n. 48 del 2018”.

Sull’ordine dei lavori è intervenuto Eugenio Lai chiedendo il rispetto del Regolamento consiliare: «Si sta verificando che alcuni consiglieri stiano fuori dall’aula durante la discussione e poi rientrino per votare. Questo non si può fare».

Sul testo dell’art.6 è intervenuto ancora Massimo Zedda (Progressisti): «Riguarda il finanziamento del piano regionale dei trasporti . Va bene, ma occorrerebbe sapere che Piano si intende adottare. Occorre capire cosa si vuol fare. Ormai il Piano non si calcola esclusivamente su costi e benefici sul singolo passeggero trasportato ma ci sono altri parametri che riguardano l’impatto ambientale, la mobilità degli studenti e dei pendolari etc. Servono risorse per finanziare gli obiettivi individuati. Occorre pianificare, il piano dei trasporti è strettamente collegato allo spopolamento dei comuni. Le difficoltà di accesso ad alcuni territori è direttamente proporzionale al decremento demografico».

Sulla stessa lunghezza d’onda Gian Franco Satta (Progressisti): «L’ultimo piano dei trasporti è datato 2008. In quel piano si parlava di possibili effetti positivi nel 2021. Se l’approccio è innovativo non deve essere tale da anticipare anche l’anno. I trasporti rappresentano un settore che, insieme alla sanità, agli enti locali e al funzionamento della macchina amministrativa regionale, è una delle voci di spesa più importanti del bilancio regionale. Il Consiglio deve occuparsene per capire quale sarà la rete dei trasporti, come saranno organizzati i servizi che incidono, come ha detto Massimo Zedda, sullo spopolamento. Non capisco quale sia l’atteggiamento dell’assessore su questo tema. O ha le idee talmente chiare o non si capisce perché chieda ulteriori 300mila euro rispetto alle risorse (120mila)  stanziate nella precedente finanziaria».

A Gian Franco Satta ha replicato l’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino: «Non si tratta di risorse aggiuntive ma di una rimodulazione dei fondi già stanziati spostandoli da un esercizio finanziario all’altro perché non si è riusciti a spenderli».

Messo in votazione l’articolo 6 è stato approvato con 43 sì e 6 astenuti.

Il presidente è passato all’esame dell’articolo 6bis “Norme in materia di politiche sociali”. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha voluto fare un ragionamento complessivo e ha affermato che è necessario adottare il Fondo unico dei servizi sociali, in modo da dotare i singoli Comuni di una dote di risorse per le politiche sociali.

Eugenio Lai (Leu) ha affermato che questo articolo va a incidere nella sfera degli enti locali e che avrebbe voluto sentire in Commissione, almeno informalmente, il Cal e l’Anci per capire se questo testo fosse condiviso dalle associazioni degli enti locali. Lai ha sottolineato di aver ricevuto alcuna risposta. Il presidente Pais ha messo in votazione l’articolo che è stato approvato con 35 voti favorevoli e 14 astenuti.

Il presidente ha aperto la discussione sull’Articolo 7 “Sostituzione di allegati. Modifiche alla legge regionale del n. 49 del 2019”.

Massimo Zedda (Progressisti) ha preso la parola per evidenziare che sarebbe meglio investire sul trasporto su rotaia, piuttosto che sul continuare a finanziare cantieri come quelli che nei decenni si sono susseguiti sulla Statale 131. Per Zedda si otterrebbero maggiori benefici per il traffico, la sicurezza stradale, i tempi di percorrenza e la lotta allo spopolamento di molte aree della Sardegna se i finanziamenti venissero destinati alla rete ferroviaria dell’Isola.

Ha quindi preso la parola il consigliere della Lega, Ignazio Manca, il quale, essendo anche componente della Giunta per il Regolamento, ha sottolineato “che i reiterati interventi di alcuni colleghi mettono in luce, non solo la preparazione dell’eloquio personale del singolo oratore, ma stanno creando un palese rallentamento dei lavori”. “Per questo motivo – ha aggiunto – anticipo fin d’ora una mia iniziativa in sede di Giunta del Regolamento: occorre regolamentare il numero massimo di interventi consentito su ogni punto all’ordine del giorno per ogni singolo consigliere, così da consentire non solo a ciascun consigliere di esprimersi, ma al Consiglio di procedere con maggior speditezza dei lavori”.  E ha concluso. “Ovviamente con il massimo rispetto verso i colleghi e tutta l’Aula e nulla nei confronti dell’onorevole Zedda, nei cui confronti nutro una sincera stima”.

La presidenza dell’Aula è stata assunta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta (Riformatori sardi). Per dichiarazioni di voto è intervenuto Antonio Piu (Progressisti), il quale ha criticato le affermazioni del consigliere Manca e ha affermato che il principio del processo democratico deve essere tutelato, ancor di più da chi fa parte della Giunta per il regolamento. Piu ha ricordato che in Commissione si era raggiunto l’accordo di ritirare gli emendamenti per consentire di approvare un provvedimento che contiene interventi importanti. “Credo – ha affermato – che quello dell’on. Ignazio Manca sia stato un brutto scivolone da non ripetersi più”.

Francesco Agus (capogruppo Progressisti), annunciando il voto di astensione, ha affermato che “ci sono molti modi di rallentare i lavori” e ha ricordato che il suo ruolo è quello di legislatore e non solo quello di spingere dei pulsanti. Agus ha ricordato anche che in altre occasioni i consigli e suggerimenti delle opposizioni hanno consentito di migliorare dei provvedimenti legislativi. Rivolgendosi al collega Ignazio Manca l’ha esortato a evitare tali scivoloni e che i regolamenti sono redatti a tutela delle minoranze e delle maggioranze.

Ha concordato con Agus anche Eugenio Lai (Leu), che ha annunciato l’astensione e ha ricordato che il modo migliore per rallentare i lavori è di provocare le opposizioni sui loro diritti essenziali. Ha quindi criticato l’atteggiamento del consigliere della Lega, Ignazio Manca, esortandolo a scusarsi e ricordando anche che la minoranza sta garantendo il numero legale e non sta facendo ostruzionismo sterile.

Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato che se si pongono questioni di forma, di regolamenti, chi soccombe non è l’opposizione e che chi ha fretta di approvare le leggi è la maggioranza. Massimo Zedda ha quindi criticato l’atteggiamento del consigliere Manca, ricordando che la minoranza anche nelle Commissioni, spesso sta garantendo il numero legale e lo svolgimento dei lavori.

Giuseppe Meloni (Pd) ha dichiarato il voto di astensione e ha ricordato al consigliere Ignazio Manca  che il suo non è il modo più corretto di agire, ricordando che mai nella scorsa legislatura la maggioranza si è sognata di avanzare proposte di questo tipo, neanche quando giungevano atteggiamenti di ostruzionismo. In conclusione Giuseppe Meloni ha detto: “Lo prendo come uno scivolone e una svista”.

E’ quindi intervenuto il presidente Michele Pais, il quale ha ricordato all’Aula che la variazione di bilancio in esame è giunta in Consiglio regionale grazie all’accordo tra maggioranza e opposizione “che io ringrazio”. Michele Pais ha affermato che “non c’è alcuna intenzione di censurare interventi di alcuno e sarà data la parola a chi la chiederà”.  Pais ha chiesto all’intero Consiglio di andare avanti con l’accordo tra galantuomini, grazie al quale il provvedimento è arrivato in Aula, perché si tratta di un provvedimento importante.

Giorgio Oppi (Udc) ha evidenziato che la minoranza sta facendo un’opposizione corretta. Il consigliere di maggioranza ha ricordato che il Regolamento è stato già modificato e che favorisce l’opposizione. Ha esortato tutti a stare attenti a quello che si dice. Oppi ha poi proposto di “evitare lacerazioni e perdite di tempo”, rassicurando l’Aula che si sta arrivando a una conclusione in base a quell’accordo preso questa mattina e ha affermato che “adesso bisogna procedere speditamente”. Giorgio Oppi ha però ricordato all’opposizione che anche nella scorsa legislatura l’allora minoranza ha più volte garantito il numero legale nelle Commissioni.

Valter Piscedda (Pd) ha annunciato il voto di astensione e ha ricordato che gli accordi vanno rispettati. Rivolgendosi al consigliere Ignazio Manca ha affermato che si può anche sbagliare “ma la esorto a chiedere scusa”.

Gianfranco Ganau (capogruppo Pd) ha annunciato il voto di astensione “ma non posso fare a meno di intervenire sulle dichiarazioni dell’on. Ignazio Manca che evidentemente vuol far saltare la votazione in giornata del provvedimento”. Ganau ha affermato che quello del consigliere Manca è stato un atto grave che mortifica le minoranze. Ganau ha fatto un appello alle minoranze di sospendere gli interventi nel caso di scuse da parte del consigliere Manca, affinché si possa  procedere spediti e approvare un provvedimento importante “grazie alla nostra presenza”.

Il Presidente Pais ha ribadito di farsi garante delle prerogative e dei ditti dei consiglieri. Laura Caddeo (Progressisti) ha dichiarato il voto di astensione. Non mi stancherò mai – ha detto – di sostenere la democrazia. In un Consiglio dove per tutto il pomeriggio si è parlato di patto tra galantuomini  – ha concluso – voglio ricordare che  ci sono anche le consigliere che mantengono i patti.

Gian Franco Satta (Progressisti) ha dichiarato l’astensione e ha espresso apprezzamento per l’intervento del Presidente Pais. L’esponente dei Progressisti ha parlato di “caduta di stile” da parte del consigliere Ignazio Manca. Questa opposizione – ha detto –  ha dimostrato tutta la collaborazione possibile. Ignazio Manca dovrebbe chiedere scusa a questa aula affinché il dibattito possa procedere e continuare con serenità

Il Presidente del Consiglio ha fatto un ulteriore appello all’aula per rispettare l’accordo.

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha affermato che il consigliere Manca dovrebbe chiedere scusa all’aula. I sistemi democratici devono essere sempre difesi. La democrazia sta alla base di ogni discussione. Noi siamo abituati a confrontarci. L’ascolto sta alla base di tutto. Invito tutti a una seria riflessione

Michele Cossa (Riformatori sardi) ha detto che è necessario riacquisire  le dinamiche dell’aula . Gli accordi tra galantuomini – ha aggiunto – si fanno tra i capigruppo, o in commissione, tra i componenti della commissione. Questo però non toglie a nessun consigliere di rinunciare ai propri diritti. Ognuno di noi rappresenta se  stesso, l’unico abilitato a esprimere la posizione del gruppo è il capogruppo.  Superiamo questa fase e andiamo avanti.

Pierluigi Saiu (Lega) ha richiamato l’appello fatto dal presidente Pais al buonsenso e al senso di responsabilità. Per il presidente della Prima commissione l’intervento del consigliere Manca non deve essere frainteso o strumentalizzato. Sono sicuro che Manca – ha affermato Pierluigi Saiu – non voleva  provocare né mettere un bavaglio a quest’Aula. Riconosco all’opposizione un grande senso di responsabilità – ha concluso – questo  provvedimento è arrivato in aula grazie anche al contributo delle forze di opposizione. Voterò a favore.

Piero Comandini (PD) ha detto che l’opposizione non ha bisogno di atti di riconoscimento. Siamo convinti che bisogna rispettare le regole e soprattutto non possiamo accettare il tono di avvertimento usato da Ignazio Manca nel suo intervento.

L’articolo 7 è stato approvato (presenti 51, votanti 30, 21 astenuti).

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione dell’art. 8. Il relatore ha espresso il parere favorevole sull’emendamento Gallus riguardante il teatro di Paulilatino, mentre l’assessore Giuseppe Fasolino, a nome della Giunta, si è rimesso all’Aula.

Francesco Mura (Fdi), ripercorrendo l’ampia discussione in commissione, ha condiviso nel merito la proposta perché spesso si parla di zone interne senza concretezza e senza individuare la priorità della cultura, come dimostra l’esempio emblematico del teatro di Paulilatino, oggetto di un impegno per la prossima occasione utile, per cui ha chiesto il ritiro dell’emendamento Domenico Gallus.

Massimo Zedda (Progressisti) dopo aver ricordato che le diplomazie delle forze politiche superarono in altre epoche la logica dei poli contrapposti, ha osservato nel merito che, la proposta sul teatro di Paulilatino vale oggi come qualche mese, mentre sarebbe meglio fare un discorso su tutti i teatri del territorio regionale molti dei quali hanno bisogno di investimenti. Massimo Zedda si è espresso infine in modo critico nei confronti del presidente della Regione Solinas, che avrebbe sostenuto alcuni emendamenti “puntuali”.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha preannunciato la sua astensione, criticando la previsione nel testo della voce “disposizioni varie”, che contiene per definizione tutto ed il suo contrario attraverso i cosiddetti emendamenti “spot”, sbagliati sempre ma soprattutto all’inizio della legislatura. Francesco Agus ha infine auspicato, nonostante il ritiro di alcuni emendamenti, che venga affrontato quanto prima il problema delle aziende colpite da calamità naturali.

Alla ripresa dei lavori, dopo la Conferenza dei Capigruppo, il presidente Michele Pais ha comunicato all’Aula che l’opposizione ha chiesto una presa di posizione della maggioranza in ordine alla volontà o meno di  modificare il Regolamento in termini restrittivi. E’ stato ribadito – ha detto il Presidente – che non è nelle intenzioni della maggioranza procedere in questo senso.

Gianfranco Ganau (PD) ha chiarito che l’opposizione ha chiesto alla Lega di dichiarare in Aula quale è sull’argomento la sua posizione.

Ha preso la parola Ignazio Manca (Lega) che ha detto di essere dispiaciuto di  aver scatenato in aula questa bufera. Non era mia intenzione – ha affermato –  offendere le opposizioni o i consiglieri che hanno parlato prima di me. La posizione da me espressa – ha detto Ignazio Manca –  è  mia personale quindi non riferibile al mio partito,  non intendevo limitare i diritti dell’opposizione.

Dopo questa dichiarazione sono stati approvati a voto palese: l’articolo 8, l’emendamento 1, e gli articoli 8bis, 9, 10, 11, 12.

L’emendamento n. 1 presentato all’articolo 8, approvato dall’Aula, autorizza per l’anno 2019 la spesa di 500.000 euro quale contributo straordinario in favore del comune di Sorso per l’acquisto e/o la messa in sicurezza, la riqualificazione e la valorizzazione del fabbricato già sede della storica stazione dell’Arma dei carabinieri di Sorso.

Sull’emendamento 2 (Gallus e più), che prevedeva la spesa di 1.200.000 come contributo per l’acquisto del teatro Deledda di Paulilatino, è intervenuto Domenico Gallus che con grande amarezza ha dichiarato di ritirarlo e ha ribadito di non aver mai cercato un tornaconto personale.

L’emendamento è stato ritirato.

Successivamente il Consiglio ha approvato gli allegati e le tabelle collegate alla legge.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha illustrato un ordine del giorno con cui si chiede allo Stato il commissariamento delle opere pubbliche di competenza Anas attualmente bloccate per varie ragioni. Mula ha specificato che il documento dovrà essere trasmesso al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro delle Infrastrutture ed ai presidenti delle due Camere.

L’ordine del giorno è stato approvato.

Subito dopo è stato messo in votazione finale il disegno di legge n. 39.

Per dichiarazione di voto il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, riferendosi alla precedente dichiarazione del consigliere Domenico Gallus, ha affermato di essersi occupato a lungo di teatri, subendo anche 4 anni di processi, senza mai cedere alla tentazione di interventi particolari. Quello di Paulilatino, ha aggiunto, è un problema importante ma ce ne sono tanti altri in altri teatri della Sardegna, abbiamo solo chiesto un intervento di sistema. Massimo Zedda, infine, ha annunciato la sua astensione.

La legge è stata infine approvata con 29 voti favorevoli e 20 astenuti.

Successivamente è ripresa la discussione della mozione n. 34 (Giagoni e più) sulla proroga delle concessioni balneari. Il proponente ha annunciato alcune modifiche del documento.

Il presidente Michele Pais ha invitato il consigliere a depositare la proposta.

Sull’ordine dei lavori il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha eccepito la prassi irrituale di presentare emendamenti alle mozioni.

Il presidente Michele Pais ha ricordato che il regolamento lo consente, perché il dibattito è stato sospeso nella precedente seduta in fase di discussione generale.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha ricordato che il collega Mula aveva chiesto di superare la mozione con un ordine del giorno, quindi la discussione generale sulla mozione era chiusa.

Il presidente Michele Pais ha ribadito che la discussione era sospesa ma non chiusa.

Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha chiesto la verifica del numero legale.

Il presidente Michele Pais ha replicato che non si può chiedere nell’attuale fase dei lavori.

Il consigliere della Lega Michele Ennas ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che in alcune città si stanno danno interpretazioni discutibili della legge finanziaria nazionale 2018 che prevede la proroga delle concessioni e che la stessa legge riguarda anche commercio su aree pubbliche.

A nome della Giunta l’assessore dell’Urbanistica Quirico Sanna ha ribadito di essere impegnato per una soluzione a questo grave problema, soluzione che va perseguita con serietà, allineandosi alle decisioni del Governo nazionale attese per le prossime ore.

Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda ha detto di non aver capito il parere della Giunta, posto che sull’argomento ci sono forti dubbi di legittimità e sentenze di segno opposto.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha fatto rilevare la necessità di votare l’emendamento con scrutinio elettronico e dopo la mozione.

Il presidente Pais ha precisato che ci si trova in fase di dichiarazioni di voto sull’emendamento.

Il consigliere di Leu Eugenio Lai ha osservato che la Giunta non ha espresso formalmente un parere.

L’assessore Quirico Sanna ha precisato che la Giunta intende rimettersi all’Aula.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha chiesto una sospensione della seduta per valutare l’emendamento che riguarda anche il commercio su aree pubbliche.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha annunciato il ritiro dell’emendamento, chiedendo però un impegno all’assessore Sanna perché la mancata certezza del diritto sta causando danni a molti operatori.

Giuseppe Meloni (Pd), a favore, ha detto però che il tema non può essere trattato in modo semplicistico creando illusioni, come emerge anche dalle posizioni differenti della maggioranza.

Giovanni Satta del Psd’az, a favore, ha parlato di argomento delicato e controverso con visioni diverse sulla proroga stabilita dalla finanziaria nazionale, attualmente in contrasto con una direttiva europea. Il governo chiarirà, ha concluso, ma per ora non c’è certezza e per il futuro è auspicabile più coesione nella maggioranza.

Giuseppe Piu (Progressisti) si è detto in imbarazzo anche per le contraddizioni nella posizione dell’assessore e la scarsa chiarezza dello stesso documento, molto simile ad una promessa priva di contenuto.

Valter Piscedda, del Pd, ha ricordato che ci sono state audizioni in commissione cominciando un percorso, ed ora si cambiata strada con scelta piuttosto irrituale ed una mozione molto generica nonostante si sia diffusa nell’opinione pubblica la convinzione che il problema dipenda solo dalla volontà politica del Consiglio ma non è così.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha annunciato che non parteciperà al voto, protestando per una decisione a suo giudizio vergognosa nei confronti degli operatori del settore. E’una follia, ha concluso, invitare la Giunta a fare una delibera mentre poi l’esecutivo si rimette all’Aula.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha dichiarato che quello che è successo stasera non sarà più tollerato, allusioni e messaggi compresi. Spero che nell’Aula prevalga il buon senso e per questo mi appello al presidente. Nel merito, apprezzo la posizione dell’assessore che si è impegnato ad approfondire con rigore il problema in collaborazione col governo.

Angelo Cocciu (Forza Italia) si è detto favorevole perché si chiede alla Giunta di continuare a lavorare per risolvere un problema oggettivamente difficile, tanto è vero che il Comune di Olbia non ha prorogato le concessioni.

Il consigliere Eugenio Lai, di Leu, a favore, ha evidenziato il paradosso di una mozione della maggioranza nei confronti della Giunta, frutto di un atteggiamento da campagna elettorale continua, condotta prevalentemente sui social media, senza alcuna concretezza.

Per i Progressisti, il consigliere Massimo Zedda ha parlato di “doppio danno” per chi ha investito e per chi dovrà farlo, come ha riconosciuto anche Mula quando ha cercato di togliere dall’imbarazzo il “suo” assessore. Massimo Zedda ha annunciato che non parteciperà al voto.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha definito la mozione una “marchetta elettorale” che farà danni maggiori dei problemi che vorrebbe risolvere. La posizione espressa dall’assessore dimostra le perplessità enormi che circondano il tema. Mi rifiuto, ha concluso, di associarmi ad un pasticcio che potrebbe causare un disastro.

Infine la mozione è stata approvata con 26 voti a favore e 3 astenuti.

Al termine dello scrutinio il presidente ha dichiarato chiusa la seduta, annunciando la riconvocazione del Consiglio a domicilio.

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Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge nazionale n. 4 sulla costituzione del pegno sui prodotti vitivinicoli Dop e Igp.

La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la proposta di legge nazionale n. 4 (Maieli e più) sull’estensione del pegno rotativo ai prodotti vitivinicoli.

Aprendo la discussione generale, il relatore Piero Maieli (Psd’Az) ha ribadito che il provvedimento apre spazi enormi ai prodotti sardi sul mercato nazionale ed internazionale ed inoltre, costituendo come garanzia del credito i vini destinati alla cantina, assegna ai prodotti un valore che altrimenti non verrebbe finanziato e contribuisce a costruire un sistema molto conveniente per le aziende.

Il consigliere Emanuele Cera (Forza Italia) ha assicurato il sostegno del suo gruppo  alla legge, che estende i vantaggi della normativa ad un settore fondamentale per il buon andamento del comparto agro alimentare e in definitiva dell’economia sarda, e risponde positivamente alle esigenze di liquidità del mondo produttivo.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, dopo aver chiesto di sottoscrivere la proposta a nome del gruppo, ha parlato di un passo avanti nel potenziamento di un settore vitale sia dell’agricoltura che dell’economia sarda sempre più capace di produrre eccellenze ormai riconosciute al di fuori dell’Isola, garantendo nello stesso tempo più facile accesso al credito per le imprese.

A nome della Giunta l’assessore Gabriella Murgia, dopo aver espresso parere favorevole, ha brevemente sintetizzato i passaggi normativi che disciplinano la materia, sottolineando inoltre che l’esigenza recepita dalla legge era stata manifestata più volte sia dal mondo produttivo che da quello del credito.

Successivamente nelle dichiarazioni di voto (per tutti favorevole) hanno preso la parola i consiglieri regionali Michele Ciusa (M5S), Angelo Cocciu (Forza Italia), Gianfranco Ganau (Pd), Domenico Gallus (Udc), Gian Franco Satta (Progressisti), Michele Cossa (Riformatori) e Daniele Cocco (Leu).

Il Consiglio ha poi approvato la legge all’unanimità con 51 voti favorevoli.

Al termine dello scrutinio il capogruppo del Psd’Az. Franco Mula ha chiesto una sospensione della seduta che il presidente ha accordato.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha informato il Consiglio del breve ritardo del presidente della Regione Christian Solinas proponendo comunque, in attesa del suo arrivo, di procedere con l’ordine del giorno discutendo la mozione 34 (Giagoni e più) sulle concessioni balneari, per poi sospendere.

Sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha sollecitato il rispetto della decisioni assunta in sede di conferenza dei capigruppo, cioè quella di procedere con la discussione della risoluzione sulle entrate.

Il presidente Pais ha chiarito che la decisione dei capigruppo non è in dubbio, ma nel frattempo si è ritenuto di continuare a lavorare, in assenza di proposte di sospensione.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni, illustrando la mozione n. 34, ha ricordato in apertura che il turismo balneare costituisce uno dei fattori principali di attrazione turistica della Sardegna, dove però molte aziende sono costrette ad operare senza un quadro di certezze. Da parte nostra, ha sottolineato, c’è un dialogo aperto col sistema di piccole e medie imprese attive in campo regionale coerente con la proroga delle concessioni per 15 anni, coerente inoltre col programma di centro destra per le politiche del 2018 ed in particolare contro la direttiva Bolkestein, inserito infine nel contratto di governo con 5 stelle. La proroga, ha sostenuto, è considerata di fondamentale importanza per gli investimenti ed il consolidamento delle imprese che, invece, si vedono chiudere la porta in faccia dalle banche proprio con la motivazione sulla mancata proroga, trascurando poi che nelle realtà i concessionari forniscono anche servizi gratuiti di pubblica utilità. La proroga, ha concluso, è stata già recepita da molte Regioni, e quindi anche la Sardegna deve utilizzare ogni strumento per deliberare la proroga.

Il consigliere Giuseppe Meloni del Pd ha espresso una valutazione positiva sulla mozione Dario Giagoni su un tema, ha affermato, che ha visto il comune di Loiri percorrere nel 2012 diverse sedi di giustizia fino alla corte europea. Il Tar, ha proseguito il consigliere, ha disposto la cessazione della materia del contendere per effetto della legge di stabilità 2019 approvata nel 2018 con cui è stata introdotta la proroga, in base alla quale si chiede alla Giunta regionale di recepire questa normativa. Cosa che però, ha osservato, non avviene come ad Olbia che non riconosce la proroga del Governo nazionale, un problema al quale si unisce anche un certo atteggiamento degli uffici comunali. In definitiva, ha concluso, su questo argomento in campagna elettorale il centro destra ha fatto tante promesse che non sono state mantenute, anche se bisogna agire con un indirizzo unico rivolto ai Comuni.

Il consigliere della Lega Andrea Piras ha dichiarato che la proroga fino al 2034 è indispensabile anche per la Sardegna e per le aziende che si trovano esposte alle banche e a grave incertezza giuridica, fattori negativi che si aggiungono all’andamento non positivo della stagione turistica, fin qui condizionata anche dal maltempo. Andrea Piras ha auspicato infine che il governo regionale emani quanto prima una direttiva di adeguamento alla proroga nazionale.

Per il movimento 5 Stelle il consigliere Roberto Li Gioi ha ribadito che l’incertezza del diritto è un problema grave e, nel merito, ha detto che il suo gruppo sostiene l’adeguamento della Regione alla legge 145, a favore di una categoria che contribuisce in maniera molto elevata al pil turistico della nostra Regione, nonostante molti problemi e molte difficoltà di accesso al credito. «Abbiamo l’occasione per rendere un buon servizio alla Sardegna e nello specifico il nostro movimento si è speso per la proroga di 15 anni coerentemente con un impianto normativo già recepito da tante altre Regioni, per cui la Sardegna non può aspettare».

Per l’on. Giovanni Satta (Psd’az) «è fortissima l’esigenza degli imprenditori della Gallura di avere stabilità di investimento rispetto alle concessioni. Però non bisogna cadere nel populismo e nella demagogia perché in realtà il governo italiano dovrebbe trattare con l’Ue per il superamento delle direttive Bolkestein. Dovrebbe essere noto a tutti che le direttive europee hanno un rango superiore rispetto alla legge ordinaria. Ben venga la mozione del collega Dario Giagoni, per dare risposte agli imprenditori balneari. Ma dobbiamo essere sicuri delle risposte che diamo loro: le false promesse non sono accettabili e il rischio di una censura di illegittimità costituzionale è altissimo, identica a quella che potrebbe colpire le regioni che hanno legiferato su questo».

Per i Progressisti l’on. Massimo Zedda «il tema è conosciuto a tutti coloro che hanno amministrato una città che abbia anche solo un fazzoletto di terra sul mare. Non mi pare intelligente semplificare cose complesse perché il rischio è mettere in pericolo posti di lavoro e aziende. Il 19 luglio scorso una concessione demaniale statale sulla costa ligure è stata censurata dai giudici come “occupazione abusiva di suolo demaniale” e non dobbiamo dimenticare mai che accanto a chi ha concessioni in proroga ci sono migliaia di imprenditori che vorrebbero partecipare a una gara per l’assegnazione di quelle aree». L’ex sindaco di Cagliari ha aggiunto: «E’ giusto considerare l’affidamento diretto rispettoso del principio di concorrenza? Questa è la domanda che si pone la direttiva Bolkestein  e noi non possiamo ignorarla. E se la concessione non è mai in discussione viene meno anche lo stimolo dell’imprenditore concessionario a migliorarsi e a investire ancora. E’ anche certo che le concessioni di brevissima durata non servono a nulla perché nessuno investe se non ha in partenza la possibilità di rientra dell’investimento».

Ha preso poi la parola l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’az. «E’ forte la preoccupazione degli imprenditori e ho predisposto un ordine del giorno che non ci porta a forzare la mano visto che lo scoglio della Bolkestein non è superabile così, come qualcuno ha pensato. Sappiamo che lo stesso ministro Centinaio ci sta lavorando e ha promesso di emanare un Dpcm. Dunque, un ordine del giorno in attesa del decreto del governo italiano che sembra raccolga anche la volontà dell’Ue: lo rimetto alla valutazione dell’Aula».

Il presidente Michele Pais ha ricevuto l’ordine del giorno e ha rimesso ogni  valutazione ai lavori dell’Aula di domani, sospendendo così la discussione.

L’on. Giuseppe Meloni (Pd) ha chiesto però la discussione immediata «approfittando della presenza del presidente Christian Solinas». Dello stesso parere anche il capogruppo dei Progressisti, on. Francesco Agus: «Ormai siamo al novanta per cento della discussione e c’è un dibattito costruttivo. Chiedo di concluderlo».

L’on. Giovanni Satta (Psd’Az) ha chiesto l’intervento dell’assessore agli Enti locali, Quirico Sanna, ma il presidente Michele Pais ha disposto una breve sospensione dei lavori per deciderne le modalità di prosecuzione insieme ai capigruppo.

Alla ripresa il presidente Michele Pais ha dato la parola all’assessore Quirico Sanna: «Da due mesi stiamo esaminando la materia con serietà e rispetteremo gli impegni presi e le aspettative degli operatori balneari. Nella prossima seduta del Consiglio porteremo la proposta della giunta, che in queste ore stiamo definendo in raccordo con la presidenza del Consiglio dei ministri, proprio sulla base del Dpcm in emanazione».

Il presidente Pais ha sospeso ancora la seduta su richiesta della maggioranza.

Al rientro in aula la capogruppo del M5S Desiré Manca ha chiesto la parola sull’ordine dei lavori e ha chiesto una sospensione di cinque minuti per consentire una riunione dei capigruppo di minoranza. Il presidente Pais ha sospeso la seduta. Al rientro in aula il presidente è passato all’esame del secondo punto all’ordine del giorno: la Risoluzione n. 1 «sulla ridefinizione dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e la Regione autonoma della Sardegna ai sensi dell’articolo 1, comma 851, della legge n. 205 del 2017 e dell’articolo 1, comma 875, della legge n. 145 del 2018 e alla luce dei criteri di contribuzione sanciti nella sentenza della Corte costituzionale n. 6/2019».

Daniele Cocco (capogruppo di Leu) è intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere una variazione dell’Ordine del giorno, ossia di consentire al presidente della Regione, Christian Solinas, di illustrare lo stato dell’arte dei rapporti con lo Stato e rinviare la discussione sulla Risoluzione n. 1 alla prima seduta del Consiglio regionale dopo il rientro dalle ferie estive. L’Aula ha accolto positivamente la proposta ed il presidente Michele Pais ha dato la parola al presidente della Regione, Christian Solinas. Il Capo dell’Esecutivo regionale ha fatto un excursus della cosiddetta Vertenza entrate, che ha origine dall’accordo del 2005 e che ha attraversato altre due legislature per arrivare a quella in corso, tra accordi, ricorsi e sentenze della Corte Costituzionale.

Una volta ripercorse le tappe fondamentali della Vertenza il presidente ha illustrato all’Aula la situazione attuale dei rapporti tra la Regione e il Governo. Christian Solinas ha informato il Consiglio regionale che il 25 febbraio e il 3 marzo si sono svolti due incontri delle delegazioni di dirigenti e tecnici e delle parti legali regionali e del Ministero dell’Economia e Finanze. «Il 9 maggio presso la sede del Ministero degli Affari regionali ho incontrato personalmente – ha affermato Christian Solinas – insieme all’assessore del Bilancio della Regione Sardegna, il ministro per gli Affari regionali, il vice ministro dell’Economia e delle Finanze. Il 16 maggio si è svolto un ulteriore incontro tecnico tra i rappresentanti della Regione e quelli del Mef». Christian Solinas ha spiegato che, nel corso di queste interlocuzione, la Regione ha formulato le seguenti richieste, già formalizzate con una serie di atti successivi: «Un riequilibrio degli accantonamenti che tenga conto dell’incidenza sul Pil regionale del concorso alla finanza pubblica imposto alla Regione e, secondo questo criterio, l’avvicinamento al rapporto di contributo di finanza pubblica e Pil regionale che è stato impiegato di recente nell’accordo di finanza pubblica stipulato tra il Mef e la Regione Sicilia. Secondo quanto risulta l’incidenza del concorso alla finanza pubblica imposto alla Sardegna sul Pil regionale è pari all’1,60 per cento, mentre quello della Sicilia ammonta all’1,14 – ha affermato -. In questa prospettiva è stata chiesta una correzione del contributo pari a 153 milioni di euro annui, abbiamo chiesto l’applicazione della sentenza della Corte costituzionale n. 6 del 2019 e n. 77 del 2015 e, conseguentemente, la soppressione del contributo di finanza pubblica pari a 285 milioni illegittimamente imposto con l’illegittima applicazione dell’articolo 16, comma 3 del Decreto legge 95 del 2012». Un’altra richiesta fatta al Governo è stata «la ridefinizione del contributo di finanza pubblica imposto alle autonomie locali come stabilito dalle sentenze della Corte», ma anche «la liquidazione delle somme a titolo di trasferimento delle entrate erariali trattenute dallo Stato dal 2010 in avanti». Christian Solinas ha poi aggiunto che «a fronte di tali circostanze e specifiche richieste lo Stato non ha formulato controproposte o negato la sussistenza di tali crediti». Christian Solinas ha poi spiegato ulteriori pronunce dei giudici amministrativi e della Corte hanno ritenute illegittime ulteriori somme di accantonamento imposte dallo Stato alla Sardegna: in particolare i 7 milioni di euro per la tassa sulle emissioni di autoveicoli per le annualità 2012-2013, il riconoscimento dei  7/10 delle entrate erariali dalla Sardegna dal 2010 e non dal 2017. «Abbiamo richiesto allo Stato di dare esecuzione a tutte le sentenze e anche in questo caso il Governo non ha dedotto alcuna osservazione contraria». Christian Solinas ha quindi letto la tabella che sintetizza i ragionamenti fatti con lo Stato sulla base degli accordi e delle sentenze: la riduzione del concorso alla finanza pubblica 2019-2021 per 153 milioni annui, la richiesta degli arretrati 2010-2016 alla compartecipazione dal gettito da reddito da capitale per 78,631 milioni, richiesto riserve erariali 2010-2013 per tasse automobilistiche per 12,869 milioni, trasferimento di risorse per gli anni 2016-2018 per funzioni fondamentali per enti di Area vasta per 121,079 milioni e il trasferimento per funzioni di Area vasta non fondamentali per 33,458 milioni e per funzioni non fondamentali per 30,03 milioni, la richiesta, inoltre, in base ai ricorsi pendenti della cancellazione dell’accantonamento di 285,308 milioni relativo alle annualità pregresse.

«Allo stato attuale il Governo ha assunto l’impegno di modificare nel primo provvedimento utile la data di scadenza per il raggiungimento dell’accordo con la Regione Sardegna, prevista per il 10 agosto e spostandola al 31 dicembre. A settembre dovremmo avere la chiusura della prima parte dell’accordo – ha affermato Christian Solinas – con la riduzione del contributo di 153 milioni sugli accantonamenti e in Legge di Bilancio una serie di provvedimenti, che rendano strutturale l’intervento anche con contributi in conto investimenti sia per il settore sanitario, sia per la viabilità ed i trasporti. Abbiamo anche richiesto che nell’ambito dell’accordo si tratti il passaggio di competenze del Demanio regionale e delle Soprintendenze archeologiche e paesaggistiche. Abbiamo ragionevole fiducia che a settembre ci possa essere la chiusura della prima parte dell’accordo e con la Legge di Bilancio 2020 la chiusura definitiva degli accordi.»

Il presidente Michele Pais ha chiuso la seduta e ricordato che il Consiglio regionale è convocato per domani alle 16.00 e per giovedì alle 10,30.

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«Nessuno sarà lasciato solo: nessun sindaco, nessun amministratore locale. Su questo fronte saremo tutti uniti senza distinzione di colore politico, perché ci sentiamo tutti soldati in prima linea e nessun soldato sarà abbandonato a se stesso.»

Lo ha detto l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, che oggi a Cardedu ha incontrato il sindaco Matteo Piras, vittima nei giorni scorsi di un grave atto intimidatorio.

«Oggi sono venuto a trovare l’amico Matteo Piras – ha detto Quirico Sanna – per dirgli, a nome mio, del presidente Christian Solinas, e di tutta la Giunta, che non è e non sarà solo e che la massima istituzione sarda è vicina a lui e alla sua comunità. Oggi iniziamo un percorso che non sarà solo quello di Cardedu ma di tutta la Sardegna, perché non ci sarà una nuova stagione di bombe e attentati. Noi resisteremo e non ci faremo intimorire da chi pensa di occupare la politica della gente onesta e capace – ha concluso Quirico Sanna –. Non lasceremo mai spazio ai delinquenti.»