28 March, 2024
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Il Libano trionfa al 18° Girotonno, organizzato dal comune di Carloforte in partnership con l’agenzia Feedback. Un’edizione che, dopo lo stop imposto dalla pandemia, è ripresa in presenza ed è stata premiata da un grande afflusso di pubblico per l’intera durata della manifestazione.

Lo chef Richard Abou Zaki è il vincitore assoluto della Tuna Competition, la gara tra chef di quattro paesi, Italia, Giappone, Colombia e Libano.

Sabato 5, nell’ultima giornata del “girone all’italiana” i portacolori del Libano, con il piatto a base di tonno rosso di Carloforte, s’è imposto grazie ai voti espressi dalla giuria tecnica e da quella popolare.

La classifica finale è stata poi completata dal secondo posto dello chef della Colombia, Jose Narbona Rodriguez, executive chef di Mitù, ristorante colombiano nel cuore di Milano, dal terzo dell’Italia rappresentata dai sardi Davide Atzeni, chef e patron del Coxinendi il ristorante davanti al castello di Sanluri, nel cuore del Medio Campidano e Mauro Ladu, chef patron dell’osteria Abbamele a Mamoiada e, infine, dal quarto posto del Giappone con gli chef Roberto Okabe, chef e patron del ristorante Finger’s a Milano, e dallo chef Shimpey Hirota.

A consegnare il premio ai vincitori, un piatto in ceramica di pregiata fattura, è stato il sindaco di Carloforte Salvatore Puggioni.

La giuria tecnica, presieduta dal giornalista Paolo Marchi, ideatore di Identità golose, il primo congresso italiano di cucina, e formata, tra gli altri, da Roberto Giacobbo, conduttore della trasmissione Freedom, dai giornalisti Andrea Radic, Anna Maria De Luca, Marzia Roncacci, Ferruccio Ruzzante e Lorenzo Frassoldati, dallo chef Stefano De Gregorio, resident chef del Saporie Lab a Milano, dal rais Luigi Biggio e da Giuliano Greco della Piam Tonnare, ha voluto poi assegnare anche un Premio speciale al piatto della Colombia e allo chef Jose Narbona Rodriguez.

«Perché ha detto il presidente Paolo Marchiabbiamo voluto premiare la capacità dello chef di essere fedele alle tradizioni e alla cultura della cucina di mare delle sue terre di origine, ancora nuove per noi italiani.»

A condurre tutti gli appuntamenti sul palco sono stati Federico Quaranta, conduttore Rai e voce della trasmissione radiofonica Decanter e Valentina Caruso, giornalista di Sky Sport.

Durante la rassegna grande spazio hanno avuto i “Girotonno Live Cooking” che hanno valorizzato tutte le ricette a base di tonno interpretate da chef italiani e internazionali del calibro di Hirohiko Shoda, personaggio televisivo e radiofonico, autore di libri e di format tv, e grandi chef stellati; Cristina Bowerman, Gianfranco Pascucci e Francesco Stara, tutti con una stella Michelin. A rappresentare la Sardegna sono stati Luigi Pomata, dell’omonimo ristorante di Cagliari, maestro della cucina del tonno, Roberto Serra, del ristorante Su Carduleo di Abbasanta e Secondo Borghero, del ristorante Tonno di Corsa di Carloforte.

Grande lavoro e partecipazione per la riuscita dell’evento gastronomico internazionale hanno assicurato i ragazzi dell’Istituto alberghiero “G. Ferraris” di Iglesias che, guidati dai professori Vincenzo Romano e Pasquale Franzese, hanno servito per quattro intense giornate centinaia di piatti alla giuria tecnica e popolare.

I vini proposti durante il Tuna Competition e il Girotonno Live cooking sono stati servizi dall’Ais, Associazione italiana sommelier sezione Sardegna, rappresentata da Tiziana Cossu e Roberto Pisano.

La diciottesima edizione del Girotonno ha visto anche la riapertura dell’Expo village, il villaggio espositivo che ha offerto ai visitatori la possibilità di fare shopping, ogni giorno fino a mezzanotte, tra le specialità agroalimentari locali e i prodotti dell’artigianato sardo, e del Tuna village, il villaggio gastronomico della manifestazione, invece, il tonno è stato l’assoluto protagonista delle degustazioni tenutesi sulla banchina Mamma Mahon. Ma il Girotonno è stato anche l’occasione per andare alla scoperta di Carloforte e della sua storia e degli angoli più suggestivi dell’isola di San Pietro grazie alla variegata offerta di trekking e di escursioni e immersioni per tutti i gusti. La sera, poi, al calar del sole, non è mancato lo spazio per balli e musica gratuiti sul palco allestito nel Corso Battellieri per il “Girotonno Live Show”, dove si sono alternati le band in gara per la finale di Arezzo Wave Band Sardegna 2022, il dj Paolo Noise dello Zoo di 105, il dj Osso di “Tutti nudi!” su Rai Radio2, e del dj Simo.

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La cucina sarda conquista Milano. Lo chef di Abbasanta Roberto Serra – e tutto il suo staff del Ristorante Su Carduleu – saranno ospiti per due mesi all’Eataly Smeraldo in piazza venticinque aprile.

Temporary Restaurant. Dal primo febbraio al 31 marzo il ristorante Su Carduleu si trasferisce da Eataly a Milano, portando con sé, tra i vari bagagli, il più importante: la cucina, i cibi, i prodotti e tutta la tradizione della Sardegna più autentica.

«Io, il mio staff e tutto il mio ristorante ci trasferiamo a Milano – ha spiegato Roberto Serra – sarà un trasloco totale: non solo ovviamente il cibo, l’olio e il vino e tutti i prodotti che porterò da varie parti dell’isola al nord, per proporre i nostri menu e la migliore cucina sarda possibile, ma anche gli arredi di Su Carduleu saranno trasferiti da Eataly. Sono onorato di questa chiamata, sarà una bellissima esperienza e una vetrina nazionale e internazionale per la Sardegna. Inoltre su Carduleu è in fase di ampliamento e per diverse settimane il locale sarà chiuso per lavori.»

Roberto Serra era già volato a ottobre 2019 in Brasile alla Settimana della Cucina Regionale Italiana, evento alla sua ottava edizione, in rappresentanza di tutta la Sardegna, e ora il suo ristorante Su Carduleu terrà alta la bandiera dei quattro mori per due mesi a Milano, in una delle piazze più frequentate e prestigiose.

«E’ un grande onore, ma anche un ònere importante, rappresentare la bellezza della nostra terra, della buona cucina e dei prodotti che ci caratterizzano, in giro per l’Italia e per il mondo. Sono molto orgoglioso per questa chiamata – ha proseguito il titolare di Su Carduleu – che non si può definire inusuale, ma certamente rara. Altri chef sono stati invitati per il temporary restaurant, ma non tantissimi. Sottolineo inoltre che Diego Puddu, l’executive chef di Eataly, è sardo e ha avuto una particolare attenzione nella sua scelta. La cucina di Su Carduleu è stata apprezzata per la cura e l’impegno profuso durante tutto l’anno, per l’autenticità e la diversificazione territoriale nella scelta dei prodotti, per un richiamo costante al km zero, al prodotto che dal produttore viene portato sulla tavola senza sofisticazioni, nel rispetto della tradizione della nostra cucina, ma sempre sapendo stare al passo con i tempi e alle esigenze dei palati degli ospiti.»

Cibo, cartina della Sardegna e il racconto dell’isola. «Chi passerà a trovarmi in questo spazio milanese – ha detto Roberto Serra – troverà tutto il mio staff, parleremo della nostra cucina e del forte legame con il territorio, faremo trovare ai clienti i nostri menù con i piatti tipici e dei segnaposto che simboleggino la nostra Sardegna. Porterò anche una cartina per raccontare la storia del territorio dal quale provengono i prodotti, le ricette e le pietanze che proporrò, e quali sono le tradizioni locali, le feste, i costumi tipici. Vogliamo trasmettere il messaggio di una isola che, sotto ogni punto di vista, valga davvero un viaggio come destinazione ambita.»

Tra i prodotti che lo chef porterà con sé c’è la fegula fatta rigorosamente a mano con la semola di grano Cappelli, maccarrones de busa, l’olio di Bolotana ed il pane carasau di Sedilo, la bottarga di Cabras, su pani pintau di Paulilatino, solo per citarne alcuni. Ovviamente una immancabile carrellata di formaggi e salumi ed una vasta selezione di vini: cantine Argiolas (Bovale e Turriga) e Contini, un Vermentino Surrau, e la Vernaccia di Davide Orro.

«Avrò a disposizione 28 coperti – ha concluso lo chef di Abbasanta – e questi saranno certamente quasi tutti ospiti che gradiranno di ritrovarsi immersi nell’atmosfera regionale della quale assaggiano i cibi. Non avrò remore a parlare anche in sardo, così che possa restare in mente a chi ascolta qualche parola utile per quando volerà in Sardegna.»

Food partner. Partecipano all’evento come food partner: Bottarga Ittica di Cabras, Pane carasu panificio “Sa Fresa” Sedilo – Oristano, Olio Extravergine di oliva biologico “Ozzastrera” Bolotana -Nuoro, Cozze “Nieddittas” Arborea – Oristano, Semola di grano Cappelli “Molino Masala” Narbolia – Oristano.

***In allegato le immagini relative al comunicato: tovaglietta con cartina della Sardegna per i tavoli di Eataly, foto staff Su Carduleu, e piatti dell chef. ***

La tovaglietta con cartina della Sardegna per i tavoli di Eataly.

Lo staff di Su Carduleu.

Piatti dello chef.

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L’alta pasticceria sposa la cultura. Nulla di più perfetto del connubio di dolci e cioccolato con arte, letteratura, pittura. «Perché in fondo, oggi più che mai, cucinare è una forma d’arte e con il resto della cultura si deve intrecciare.»

A dirlo è Leonildo Contis, pasticciere di Sanluri da tre generazioni, che oggi realizza uno dei suoi sogni: «Aprire un locale in centro a Cagliari, in quello che tutti chiamano il salotto buono della città, ma che non sia solo una caffetteria, o una mera rivendita di dolci. Desideravo – e così sarà strutturato il locale – uno spazio dove l’ospitalità è la parola d’ordine. Un luogo dove si possa respirare un po’ di cultura, dove le persone possano non solo gustare una mia creazione, dolce o salata, ma godere anche della bellezza di un artista che dipinge, o di una installazione, leggere i quotidiani, piuttosto che un libro, ascoltare musica, o semplicemente fare una pausa e poter riordinare le idee. E così anche gli artisti, o gli studenti, e ancora chiunque abbia bisogno di uno spazio per esporre le proprie creazioni, presentare un libro, fare una riunione di lavoro, studiare, o cucinare per una serata particolare o di cibo e cucina tradizionale, sarà il benvenuto alla Locanda».

Leonildo Contis lavorerà nei locali della già conosciuta Locanda del Bongustaio, Via Concezione angolo portici di via Roma a Cagliari, e quello che vuole mantenere è lo spirito proprio della locanda. L’inaugurazione sarà l’11 dicembre, dalle ore 19.00.
«La locanda è il luogo dell’accoglienza per eccellenza del viaggiatore, laddove un tempo si fermavano i viandanti a trovare ristoro. Chi viene da noi deve sentirsi esattamente così, ristorato e a casa, rilassato e accolto: dentro una pausa reale, culturale, emozionale, dove sono coinvolti tutti i sensi. Che sia un pranzo veloce o una tazza di caffè e un pasticcino, oppure una intera serata in nostra compagnia.»

All’inaugurazione – tra gli altri ospiti – sarà presente anche Roberto Serra, proprietario del ristorante Su Carduleu Abbasanta, uno dei più quotati chef isolani per la cucina sarda e tradizionale, che alla “Locanda del Bongustaio” insieme a Leonildo Contis terrà delle serate a tema – da calendarizzare – durante tutto il nuovo anno, alle quali si potrà assistere per poi degustare. Durante la preparazione dei cibi verrà sempre raccontata la storia della loro provenienza, le antiche ricette, come sono state tramandate e ciò che riguarda la lavorazione odierna dei piatti.

Sono 4 le sale del locale, una interamente dedicata alle colazioni o sala da the e letture. Le colazioni saranno servite sia dolci che salate, per venire incontro a tutti i gusti, specie quelli dei turisti. Una delle novità proposte sarà la pizzetta sfoglia gigante.

«La pizzetta sfoglia è molto amata in città ed è una novità quasi per tutti i turisti, così abbiamo deciso di fare un esperimento e la proporremo in formato gigante, senza nessuna pretesa di avere inventato nulla di geniale, ma al solo scopo di rendere felici i clienti. Per le altre particolarità, ovviamente vorrei fossero scoperte qui al locale da chi verrà a farci visita: aggiungo solo che ci sarà una bella sorpresa per chi ama il fritto la mattina.»

Il locale è inoltre dotato di forno a legna, che si presta alla cottura di diversi cibi per serate a tema diversificate, dalle pizze ai pani ai dolci.

Spazio presentazioni e esposizioni. Nello spirito dell’ospitalità che vuole contraddistinguere il locale ci sarà lo spazio per esporre, per dipingere dal vivo, per suonare, cantare, o ancora fare dimostrazioni pratiche da parte di artigiani, o presentazioni di libri e volumi. E’ prevista anche, per chi voglia, la vendita dei prodotti o dei manufatti. Vi saranno inoltre serate a tema: cucina sarda tradizionale, dolci tipici, panificazione, pizza e lievito madre, e tanto altro ancora.

Spazio riunioni e pranzi di lavoro. Una sala del locale potrà essere destinata su prenotazione a chi avesse necessità di riservatezza, per pranzi di lavoro, riunioni, o qualsiasi altra esigenza. E’ dotata di un ingresso separato dal resto del locale e avrà un servizio dedicato.

Pasticceria e nozze. Leonildo Contis dedica uno spazio per le consulenze e i preventivi, su appuntamento, ai futuri sposi. Alla Locanda saranno accolti, in un clima di tranquillità e riservatezza – e da molte soluzioni – per la scelta personalizzata del buffet e della torta per il matrimonio dei loro sogni.

Consegna a domicilio. Sarà organizzato il servizio di ordinazione e consegna a domicilio di dolce e salato, e sono stati pensati anche i diversi formati per gelati e semifreddi.

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La Sardegna al Salone internazionale del libro di Torino presenta la cultura a 360°. Non solo libri, quindi, ma anche enogastronomia. Partendo sempre dagli autori e delle case editrici della Sardegna, si vuol far conoscere l’isola attraverso i suoi territori, i suoi sapori, le sue bellezze. Per questo, nella XXXI edizione del Salone, hanno unito le forze tre assessorati regionali (Cultura, Turismo e Agricoltura) per offrire ai numerosi visitatori dello stand uno spaccato completo “dell’offerta Sardegna”.

E così oggi, alle 16.00, nello spazio espositivo della Sardegna si parte con il primo dei due eventi a tema SARDEGNA FIABE DEL GUSTO, dove si partirà dalla lettura per andare alla scoperta del territorio del Nord Sardegna, la Barbagia, e si potrà degustare uno dei vini tipici della zona il Cannonau. Grazie agli chef (sardi di fama nazionale) Roberto Serra e Pierluigi Fais, gli ospiti saranno deliziati dalle pietanze tipiche del nostro territorio con la valorizzazione delle produzioni isolane portate in fiera.

Domani (sempre alle 16.00, nello Stand Sardegna) sarà la volta di un altro territorio, il Sulcis, dove andranno in scena il Carignano ed i suoi sapori.

Due territori simbolo quelli della Barbagia e del Sulcis, dove oltre alle bellezze naturali si ritrova quel che resta dell’industria sarda degli anni ’70. Un modello ormai desueto, che non funziona più. E per rilanciare l’economia isolana la Regione punta quindi sul territorio, sulla cultura e la bellezza della Sardegna come volano per lo sviluppo. Eventi come quello del Salone del libro hanno l’obiettivo di far conoscere l’Isola, farla scoprire a chi ancora non l’ha visitata e attrarre nuovi investimenti.

A coordinare gli interventi letterari sarà l’assessore regionale della Cultura Giuseppe Dessena che ha fortemente creduto e voluto insieme agli altri assessorati che l’offerta culturale spaziasse e andasse oltre la letteratura. «L’aspetto culinario, con protagonisti i sapori e i saperi dell’Isola, sono un aspetto caratterizzante, sono parte dei nostri libri a partire da Grazia Deledda per arrivare alle nuove case editrici con collane tematiche sul cibo e sulla tradizione culinaria – ha sottolineato l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena -. La cultura nel suo insieme deve essere motivo di attrazione per gli investimenti. Dobbiamo puntare con forza nella trasformazione dei prodotti e nel valorizzare il territorio».

Il progetto è stato organizzato e promosso dall’agenzia regionale Laore Sardegna per  dare pregio alle produzioni agroalimentari tipiche a marchio insieme alla cultura, alla promozione del territorio e del paesaggio.

Tra i prodotti tipici a marchio Dop e Igp ci saranno i formaggi (di vari tipi, dal pecorino stagionato a quello fresco sino al fiore sardo), lo zafferano, il carciofo spinoso, l’olio e i culurgiones per fare un esempio. Prodotti che poi saranno valorizzati dagli chef e offerti ai visitatori.

«Le degustazioni saranno mirate», ha precisato Gigi Cau, coordinatore del progetto di Laore. «Portiamo due vini di punta: da una parte un’eccellenza del sistema industriale come “Terre brune” di Santadi (un carignano) e dall’altra una produzione di una micro realtà vinicola di Oliena, l’azienda Poligheddu con un cannonau». Questo per dare visibilità a tutte le realtà isolane, grandi e piccole, più o meno strutturate, ma sempre all’insegna della qualità.

Per dare visibilità all’evento, la Regione ha pensato di richiamare l’attenzione con quello che la Sardegna ha di tipico: le sue maschere e i suoi costumi. Oggi, qualche ora prima dell’evento enogastronomico, saranno i Mamuthones (la maschera tipica di Oliena) ad andare in giro per la fiera e informare le migliaia di visitatori presenti al Lingotto dell’evento Fiabe del gusto.

Domani, invece, l’annuncio sarà dato da una coppia di sulcitani con l’abito della festa.

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La Sardegna va in mostra al 31° Salone internazionale del Libro di Torino, con editoria, festival, cinema e cibo. “Un giorno tutto questo” è il tema intorno al quale ruota il Salone, in programma dal 10 al 14 maggio. Tema attuale ed esistenziale, con un orizzonte aperto che strizza volutamente l’occhio al futuro. Ad accompagnarlo sono cinque domande alle quali ci si deve impegnare a rispondere, ciascuno per la propria Regione: Chi voglio essere? Perché mi serve un nemico? A chi appartiene il mondo? Dove mi portano spiritualità e scienza? Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione? E la Sardegna risponde declinando il tema, tra gli altri, “Tra isola e mondo”, portando in mostra – come novità di quest’anno – il lavoro di squadra di tre assessorati della Regione: Cultura, Turismo e Agricoltura con l’Agenzia Laore, e in stretta collaborazione con l’Associazione Editori Sardi (AES).
«La nostra identità è in continua costruzione – ha affermato l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena – ed è ovviamente soggetta al mutare dei tempi e alle evoluzioni sociali, anche se mantiene le sue radici originarie forti: e sono proprio quelle che, in ogni mutamento, abbiamo non solo il compito ma il dovere morale di tenere vive e salde e trasmettere a chi verrà. Esattamente come stiamo provando a fare con le politiche messe in atto da questa Giunta regionale. Viviamo in un’isola, circondati dunque dal mare, che ci protegge e allo stesso tempo ci apre al mondo e agli scambi culturali, e “Un giorno tutto questo…”, cioè tutto ciò che siamo, dovrà essere l’eredità dei nostri figli. Siamo le nostre tradizioni popolari, la nostra preziosa lingua, l’ambiente e l’orografia unica che ci circonda, i nostri cibi e i vini, le maschere, i festival, il cinema e tanto altro. La nostra identità sta dunque su un piatto, dentro un bicchiere, in una pellicola, dentro le storie e i libri dei grandi autori sardi di ieri e di oggi, nelle espressioni artistiche che abbiamo saputo in molti modi esternare, esprimere ed esportare, appunto, nel mondo. Ecco perché quest’anno abbiamo voluto portare a Torino, fisicamente, anche ciò che anche molti dei nostri libri raccontano.» 
«L’incrocio tra il nostro patrimonio letterario e culturale con quello produttivo e agroalimentare può diventare un valore aggiunto per la Sardegna. Per questa ragione, sotto il titolo “Tra isola e mondo”, al Salone del Libro di Torino presentiamo un volto dell’isola forse meno conosciuto da chi la frequenta solo per il suo mare e che ci consente di proporre una lettura contemporanea e attuale dei nostri territori e del loro patrimonio materiale e immateriale. Grazie alla collaborazione con l’assessorato dell’Agricoltura e l’agenzia Laore, in questi mesi abbiamo portato avanti una serie di iniziative mirate a dimostrare che la nostra storia e la nostra convivialità possono dare impulso sia all’affermazione di nuove stagionalità che alla conoscenza delle nostre produzioni di eccellenza. Torino quindi è un’altra tappa di questo percorso, in cui stiamo mettendo in gioco la nostra capacità di offrire qualcosa di diverso sul nostro mercato principale, quello italiano, e affermare un modello di sviluppo turistico differente e sostenibile, che punta al rafforzamento dell’offerta nei segmenti del turismo lento, legato ai borghi, al patrimonio storico e culturale, all’enogastronomia, affinché diventino realmente complementari al balneare.»
«Rappresentare la Sardegna fuori dall’isola vuol dire portare un pezzo della nostra storia e di noi stessi soprattutto verso chi ancora non ci conosce. Significa raccontare i diversi territori dove unicità ambientali e tradizioni antiche ci permettono di produrre eccellenze agroalimentari sempre più apprezzate nel mondo. Cultura e cibo possono e devono muoversi assieme per descrivere e promuovere ciò che siamo. Crediamo fortemente in questa ricetta e con l’Agenzia Laore cercheremo di rappresentarla al meglio.»
L’AES, grazie al supporto della Regione Sardegna, partecipa al Salone del libro di Torino per dare il consueto contributo di professionalità ai 33 editori sardi aderenti e partecipanti, con oltre duecento novità. «Sono circa 2.000 titoli e 4.000 opere – ha detto la presidente Simonetta Castia – il Salone costituisce una straordinaria occasione di promozione dell’editoria sarda e dell’immagine dell’isola fuori dai propri confini. Quest’anno abbiamo deciso di onorarne la memoria, la storia e le sue peculiarità declinando il fitto programma di presentazioni, performance e dibattiti attorno al tema generale; un racconto che parta anche dalla sintesi di uno sviluppo non sempre lineare, caratterizzato da trasformazioni e processi di adattamento mai chiaramente compiuti e conclusi, in merito alle grandi responsabilità del presente riguardo al futuro dell’isola. Una “Sardegna quasi un continente”, per parafrasare il titolo del capolavoro di Marcello Serra, di cui ricorre l’anniversario, che può trovare nella diversità culturale data dai libri che ne raccontano le storie, l’arte, i paesaggi, la natura, le tradizioni e le culture, e i suoi atavici dilemmi, un essenziale fattore di crescita sociale, culturale ed economica. “Un giorno, tutto questo” – verrebbe da dire – è la Sardegna e i suoi libri». 
Allo stand Sardegna (Padiglione 2, J125 – H126) è previsto un nutrito programma di eventi che inizierà giovedì 10 maggio alle 16, con l’inaugurazione ufficiale dell’edizione 2018, sino al pomeriggio di lunedì 14 maggio. Alle più tradizionali presentazioni di libri, quest’anno, saranno affiancati eventi – sia al Salone in Fiera che al Salone OFF, ovvero nei luoghi più significativi e suggestivi della città di Torino – cinematografici, culinari e convegnistici.
Al cinema Massimo, alle ore 20.30 di giovedì 10 maggio, è previsto per esempio “Visioni Sarde”: Corti di Sardegna. Proiezione dei cortometraggi “A casa mia” di Mario Piredda, vincitore del David di Donatello 2017; “Futuro Prossimo” di Salvatore Mereu, in selezione speciale ai Nastri d’Argento 2018, premio speciale della Giuria Visioni Sarde 2018; e ancora “L’ultimo miracolo” di Enrico Pau, in selezione ai Nastri d’Argento 2018. Seguirà un dibattito sul cinema sardo alla presenza dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, la Presidente della FASI Serafina Mascia, e i registi Mario Piredda, Salvatore Mereu ed Enrico Pau. A coordinare i lavori Paolo Serra, responsabile regionale dei Centri Servizi Culturali Umanitaria Sardegna.
Al Teatro Astra di Torino andrà in scena lo spettacolo “Quasi Grazia”, dedicato anche ai ragazzi delle scuole, tratto dal libro dello scrittore Marcello Fois, con Michela Murgia nel ruolo di Grazia e la regia di Veronica Cruciani.
Il pomeriggio di venerdì 11 e di sabato 12 maggio, alle ore 16.00, allo stand Sardegna, si svolgerà il doppio evento SARDEGNA FIABE DEL GUSTO, per raccontare l’isola attraverso i libri, il cibo e le bellezze dei territori: il Cannonau e la Barbagia venerdì 11, mentre sabato 12 il Carignano e il Sulcis.
Gli eventi, della durata di circa due ore, accompagneranno il pubblico alla scoperta dei territori partendo dalle proposte editoriali dedicate e illustrate dagli autori sardi, sino ad arrivare al racconto e alla degustazione di cibi tradizionali, con un particolare riferimento ai vini Cannonau e Carignano, da parte di grandi maestri dell’enogastronomia isolana. Parteciperanno gli chef Roberto Serra e Pierluigi Fais, con l’accompagnamento di letture tratte da collane tematiche dedicate alla tradizione e alla cultura della Sardegna. Presenteranno l’evento Giuseppe Dessena, assessore della Cultura, Barbara Argiolas assessora del Turismo e Pierluigi Caria assessore dell’Agricoltura. 

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Sarà un mese ricco di impegni per Pala, che continua a promuovere la Sardegna del vino agli eventi più importanti al mondo: da domani fino ai primi di giugno, i vini della cantina lasceranno Serdiana per conquistare le tavole di Malta, Porto Cervo, la Versilia e Hong Kong.

«I mercati esteri rappresentano il 43% del fatturato totale – afferma Fabio Angius, direttore commerciale della cantina – oltre gli Stati Uniti, crescono in particolare i paesi asiatici come Cina, India e Hong Kong, a cui l’anno scorso si sono aggiunti Malesia, Indonesia e Taiwan. Cerchiamo di essere presenti alle fiere e agli eventi più importanti, convinti che la nostra storia e l’unicità dei nostri vitigni possano appassionare i consumatori internazionali.»

Il primo degli appuntamenti in calendario si svolge domani, venerdì 4 maggio: a Malta, i vini Cannonau Riserva 2014 e Stellato 2016 accompagnano le specialità preparate dallo chef Pierluigi Fais per un pranzo tutto Made in Sardinia. L’obiettivo è conquistare, anche attraverso la cucina e i vini dell’isola, le agenzie di viaggio e i tour operator invitati al Workshop organizzato da Unioncamere Sardegna con l’assessorato del Turismo per promuovere la destinazione Sardegna.

Dal 18 al 20 maggio, segue il Porto Cervo Wine Festival che quest’anno celebra la sua 10ª edizione. In Costa Smeralda, buyer internazionali, giornalisti e il pubblico di appassionati che sempre numeroso partecipa all’evento, potranno degustare le nuove annate di casa Pala.

In contemporanea, dal 20 al 21 maggio, la cantina sarà tra i protagonisti in Versilia della sesta edizione di Vini d’Autore-Terre d’Italia, la manifestazione che seleziona 80 produttori in rappresentanza dei territori più vocati della penisola. 

Dal 28 al 31, Pala vola a Hong Kong per il salone internazionale del vino Vinexpo, per incontrare distributori, ristoratori e operatori provenienti dalla Cina e dai principali paesi asiatici, sempre più strategici per i produttori vitivinicoli di tutto il mondo.

Per distinguersi e trovare la propria nicchia in questo mercato in continua crescita, la cantina di Serdiana punta sul Vermentino di Sardegna: sarà lo Stellato 2012 a rappresentare la cantina nel menu dedicato alle grandi famiglie del vino italiano, preparato da Michele Senigaglia, corporate chef di DiVino Group, che a Hong Kong conta quattro ristoranti di autentica cucina italiana. Mentre I Fiori parteciperà a Vino Condiviso, una degustazione esclusiva di 150 vini italiani scelti da Marino Braccu, sommelier di Otto e Mezzo BOMBANA, il primo e unico ristorante Italiano all’estero premiato con tre stelle Michelin.

Per l’ultimo appuntamento in programma, domenica 3 giugno, Pala torna a Serdiana: porte aperte in cantina per “Aperitivo d’Autore”, una degustazione delle migliori etichette accompagnata dallo street food gourmet dei più apprezzati chef dell’isola: Roberto Petza, Luigi Pomata, Roberto Serra, Clelia Bandini e Gianfranco Pulina.

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Giornata fitta di appuntamenti, sabato 30 settembre, a Neoneli, per l’ottava edizione di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico in corso da ieri (giovedì 28) e fino a domenica (primo ottobre) nel piccolo paese del Barigadu, in provincia di Oristano.

Si comincia alle 11.00, a Casa Cherchi, con una riflessione sul tema dello spopolamento dei piccoli paesi nell’incontro dal titolo “Culle vuote, scenari possibili futuri”, con Giulia Rivellini, professore associato di Demografia e Statistica Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica di Milano, a colloquio con la giornalista Simonetta Fiori, inviata del quotidiano la Repubblica. Autrice di numerosi articoli pubblicati su volumi e riviste nazionali e internazionali, Giulia Rivellini ha rivolto la sua più recente attività di ricerca principalmente allo studio integrato tra i comportamenti demografici individuali e la dimensione del contesto territoriale e relazionale, con riferimento alle tematiche dell’invecchiamento, del supporto sociale, dell’instabilità coniugale e della life satisfaction. 

Tiene banco nel pomeriggio “sa fregulada”, l’immancabile gara di cucina, uno dei momenti più attesi di “Licanìas”, che vedrà sfidarsi alcuni tra i migliori chef della Sardegna nella preparazione di ricette originali a base di fregula, la caratteristica pasta sarda di semola di grano duro. In lizza a partire dalle 16.00, nella competizione culinaria promossa con il coordinamento del Grande Maestro della ristorazione Guido Murtas e dal presidente regionale dell’Unione Cuochi Elia Saba, sette chef: Roberto Paddeu (delle Botteghe Frades di Porto Cervo), Daniele Sechi (del Blu Restaurant di Golfo Aranci), Leonardo Marongiu (del ristorante HUB di Macomer), Sara Congiu (dell’Antica Dimora “Il Gruccione” di Santu Lussurgiu), Marco Norio (del birrificio-osteria Horo di Sedilo), Francesco Murtas (del ristorante Al Gambero Rosso di Bosa) e Daniele Tanda (del ristorante La Rosa dei Venti di Porto Torres). Presenta la giornalista Alessandra Addari.

I piatti preparati passeranno al vaglio della giuria presieduta dall’enogastronomo Paolo Zaccaria e composta dal delegato ONAV Sardegna Quirico Mura, dallo chef del ristorante “Su Carduleu” di Abbasanta Roberto Serra, dall’enogastronomo Tommaso Sussarello e dai giornalisti Dario Cappelloni, Roberto Ripa e Pasquale Porcu. Dopo la degustazione dei piatti in gara, a partire dalle 17.00, il vincitore viene incoronato alle 20.00 nella cerimonia di proclamazione e premiazione e di consegna degli attestati agli chef partecipanti.

Tre diversi appuntamenti scandiscono la serata in piazza Italia: il primo, alle 19.00, è l’incontro “Culture e sapori dei paesaggi rurali”, con Marco Bolasco, direttore area enogastronomica di Giunti Editore e consigliere di amministrazione di Slow Food, e con il coordinatore della guida I vini d’Italia de L’Espresso Maurizio Valeriani; dialoga con loro la critica enogastronomica Erica Battelani, amministratore delegato e responsabile dei contenuti del sito Via dei Gourmet.

Alle 21.00 riflettori puntati sul poeta e performer Guido Catalano di scena con il reading dei versi racchiusi nel suo ultimo libro “Ogni volta che mi baci muore un nazista” (Rizzoli): sono versi che fanno ridere, surreali e fulminanti, quelli che questo artista della parola (“Per essere un poeta son troppo di buon umore”, si legge nella pagina BIO del suo sito) propone nelle sue divertenti e stralunate performance sui palchi dei centri sociali e dei festival letterari come negli spazi più raccolti di circoli, bar e librerie. Torinese, classe 1971, Guido Catalano è autore di sette libri di poesie (circa trentamila copie vendute per “Ti amo ma posso spiegarti”, del 2012, e “Piuttosto che morire m’ammazzo”, del 2013, pubblicati da Miraggi Edizioni) e di un romanzo, “D’amore si muore ma io no” (Rizzoli), uscito l’anno scorso con l’emblematico sottotitolo “Il primo romanzo dell’ultimo dei poeti”.

Chiusura di serata, alle 22.00, con Ginevra Di Marco accompagnata da Francesco Magnelli alle tastiere e Andrea Salvadori alla chitarra in un live del suo ultimo album, “La Rubia canta la Negra”, dedicato a Mercedes Sosa, la grande voce folk argentina (1935-2009), simbolo della lotta per i diritti civili della sua terra. Un disco che rappresenta la tappa più recente (è uscito lo scorso maggio) del percorso artistico che la cantante fiorentina, già prima voce accanto a Giovanni Lindo Ferretti nei gruppi CSI e PGR, porta avanti dal 1999 con la collaborazione di Francesco Magnelli: una carriera solista sempre più aperta verso le altre culture, a partire dal progetto Stazioni Lunari, un evento che ogni volta si rinnova di artisti diversi. Canti dai margini del mondo e della storia, dai Balcani all’America Latina, dagli italiani del Sud a quelli della sua terra, la Toscana: un mondo in cui la voce di Ginevra Di Marco si conferma interprete a tutto tondo sposando con trasporto e generosità la vitalità delle proteste popolari, le doglianze e le meditazioni sulla difficile arte di stare al mondo, i volti diversi e complementari dell’amore.

A Ginevra Di Marco spetta anche il compito di aprire domenica, 1 ottobre, la giornata conclusiva di Licanìas: accompagnata ancora da Andrea Salvadori alla chitarra, proporrà alle 10.30 una serenata mattutina dal balcone della biblioteca in via san Pietro.

Alle 11.00 a Casa Cherchi è invece in programma un incontro dal titolo “Felicità d’Italia”, paesaggio, arte, musica e cibo, con la giornalista Simonetta Fiori e Piero Bevilacqua, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Roma La Sapienza. La conversazione è seguita da un aperitivo con prodotti locali. Dalle 11.30 alle 13.00, a Sa ‘omo ‘e Bona, spazio a un laboratorio sulla preparazione manuale della fregula.  

Nel pomeriggio due appuntamenti in contemporanea alle 16.00: nel centro storico si snoda un concerto con i cori a tenores S’Angelu di Neoneli, Sa Niera di Pattada e Gonare di Sarule; a Casa Cherchi si tiene invece la tavola rotonda “Industria Culturale e Festival Letterari” con la partecipazione del giornalista e scrittore Romano Cannas (direttore della sede Rai della Sardegna dal 2003 al 2013), dell’operatrice culturale Mattea Lissia, ideatrice del festival letterario “Pazza Idea”, dello storico dell’arte Christian Caliandro e dell’archeologa Maria Antonietta Mongiu, assessore regionale all’Istruzione e ai Beni culturali nella giunta Soru, negli anni in cui ha visto la luce la legge regionale sarda sui festival e i progetti di promozione della lettura.  

In piazza Barigadu, alle 17.30 un momento di festa e convivialità con la degustazione (al costo di dieci euro) dei due piatti tipici della tradizione culinaria neonelese: “Sa fregula istuvada” e “sa cassola”. Accompagna gli assaggi la musica di Salvatore Corda all’organetto e alla fisarmonica. Poi, a partire dalle 20.30 in piazza Italia, sipario sull’ottava edizione di Licanìas con Nada in concerto con brani del suo repertorio accompagnata dalla A Toys Orchestra.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ma attraverso il ricavato dalle vendite del merchandising si punta a colmare la parte scoperta delle spese di viaggio degli studenti pendolari di Neoneli che frequentano le scuole superiori.

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Un incontro di grande intensità con due protagonisti della fusion a Neoneli al diciannovesimo festival Dromos. Domani (giovedì 10 agosto), il piccolo borgo in provincia di Oristano ospita un chitarrista del calibro di Stanley Jordan e un’autentica icona della batteria, Billy Cobham, in concerto alle 21.30 in piazza Barigadu (anziché in piazza Italia, come inizialmente previsto). Con loro sul palco, a completare il progetto, il cileno Christian Gálvez, virtuoso del basso elettrico dal curriculum invidiabile.

Oltre a essere un musicista dal talento innato, Cobham è anche un raffinato ed originale compositore che ha saputo spaziare da un genere all’altro senza porre alcun limite alla sua musica. Lo dimostrano la sua vasta discografia e le numerose collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Dalla fine degli anni sessanta il musicista di Panama, classe 1944, ha rivoluzionato il modo di concepire le parti destinate alla batteria, apportando una forza creativa all’ambito ritmico e assegnando ad esso una centralità senza precedenti. Ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni settanta divenendo uno dei musicisti più imitati nell’ambito jazz, fusion e rock.

 In una carriera che ha preso il volo nel 1985, Stanley Jordan, classe 1959, ha sempre mostrato una personalità camaleontica, anticonformista, fantasiosa e del tutto originale, lasciando la sua indelebile impronta su ogni sua interpretazione. Figura tra le più originali della storia della chitarra, il musicista di Chicago rinnova e porta ai massimi livelli una tecnica marginale, “Touch” o “Tapping” che gli permette un uso pianistico dello strumento. Jordan non usa il plettro e non “pizzica”, ma ora “percuote” ora “tira” le corde fino a creare un sound unico ormai universalmente riconosciuto. 

Conosciuto ai suoi esordi come il “Pat Martino del basso”, Christian Gálvez fa parte della generazione dei bassisti elettrici “post Pastorius”. Influenzato da colleghi come John Patitucci e Stanley Clarke, esplora il suo universo personale grazie ad un originale stile virtuosistico, dove l’uso di armonie e accordi a livello più alto è una parte fondamentale del suo linguaggio; uno stile che si avvicina a quello dei grandi geni della “chord melody” come Joe Pass, Tal Farlow, George Benson e Pat Martino.

Ingresso a 10 euro più diritti di prevendita. La serata si arricchisce con un’anteprima del festival enogastronomico e culturale Licanìas, organizzato dal Comune: una cena con prodotti del territorio (fregula, pecora e vino di Neoneli) a cura dello chef Roberto Serra del ristorante “Su Carduleu” di Abbasanta.

Venerdì 11 agosto Dromos torna nella sua casa base, a Oristano, per la proiezione, alle 21.30 in piazza Corrias, del film “Nel mondo grande e terribile”. Scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria, il lungometraggio racconta la vita e il pensiero negli anni del carcere di Antonio Gramsci (di cui ricorre l’ottantesimo anniversario della morte), interpretato dall’attore Corrado Giannetti. Il film è presentato da Enrica Vidali e dal produttore Tore Cubeddu, con letture di Alessandro Melis. L’ingresso alla proiezione, organizzata in collaborazione con la biblioteca comunale di Oristano, è libero.

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Tappa a Nughedu Santa Vittoria al diciannovesimo festival Dromos con una stella nascente del jazz e della musica blues. Protagonista domani (mercoledì 9 agosto), nella cornice del Santuario di San Basilio, la giovane bassista polacca Kinga Glyk, in concerto alle 22.30 con Rafal Stepien al pianoforte e alle tastiere e il padre Irek Glyk alla batteria.

Kinga Glyk, ventenne, si è già esibita con nomi eccellenti della scena musicale polacca. La sua avventura con la musica è iniziata all’età di dodici anni, quando è entrata a far parte del Glyk Pik Trio con suo padre Irek (noto vibrafonista e batterista) e suo fratello Patrick (batterista). Nonostante la giovane età, ha già suonato con numerosi grandi musicisti come Robinson Jr., Bernard Maseli, Ruth Waldron, Natalia Niemen, Jorgos Skolias, Apostolis Anthimos, Leszek Winder, Pawel Tomaszewski, Grzegorz Kopolka, Joachim Mencel, Arek Skolik, Mateusz Otremba (Mate.o), Marek Dykta e Piotr Wylezol.

A capo della sua band jazz-blues-funk, ha ottenuto il riconoscimento per il suo album di debutto “Rejestracja” (Registrazione). Adam Makowicz, pianista di fama mondiale, ha detto di lei: «Le sue abilità le permettono già di entrare nella storia della musica jazz polacca». Nel 2015 è stata nominata da Jazz Top e Blues Top, entrambi sondaggi di musica polacca, nelle categorie “Nowa Nadzieja” (Nuova speranza), “Gitara Basowa” (chitarra basso), e “Odkrycie Roku” (scoperta dell’anno). Nel 2016 ha registrato il suo secondo album dal vivo: “Happy Birthday”.

Il concerto (con ingresso gratuito) si inserisce all’interno del Social Eating Day “Il Riscatto della Pecora” di Nughedu Welcome, il modello di accoglienza diffusa sviluppato da Nabui. L’evento, alla sua seconda edizione, ha già registrato il tutto esaurito. In occasione del festival sarà possibile degustare un panino gourmet creato dai cuochi di Nughedu, insieme a un bicchiere di vino locale.

Giovedì (10 agosto) Dromos arriva a Neoneli (in piazza Italia, alle 21.30) per un appuntamento d’eccezione con due grandi protagonisti della fusion: una leggenda della chitarra come Stanley Jordan e un mito della batteria del calibro di Billy Cobham per un incontro che si annuncia di grande intensità, reso ancora più esplosivo dalla presenza del cileno Christian Gálvez, virtuoso del basso elettrico. Ingresso a 10 euro più diritti di prevendita. La serata si arricchisce di una gustosa iniziativa nell’ambito delle anteprime dell’ottavo festival enogastronomico e culturale Licanìas, organizzato dal comune di Neoneli, in programma dal 28 settembre al primo ottobre: una cena con prodotti del territorio (fregula, pecora e vino di Neoneli) a cura dello chef Roberto Serra del Ristorante Su Carduleu di Abbasanta.

 

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Entra nel vivo a Carloforte, la 15ª edizione del Girotonno, la rassegna dedicata alla valorizzazione dell’antica cultura di tonni e tonnare che si tiene a Carloforte, sull’isola di San Pietro, dal 22 al 25 giugno. Quattro giorni tra degustazioni, musica, cultura e grandi sfide di cucina tra chef di sei paesi: Francia, Italia, Inghilterra, Mauritius, Perù e Giappone. Una kermesse internazionale che coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale esperti di cucina di tonno, giornalisti ed esperti della gastronomia mediterranea, candidando Carloforte “Capitale del tonno di qualità”, ossia il “tonno da corsa” che viene pescato nella tonnara di San Pietro proprio nei giorni della manifestazione.

Dopo la sfida tra le isole Mauritius e la Francia, con gli chef Vinod Sookar del ristorante “il Fornello da Ricci” di Ceglie, e Guillaume Hirselberger e Fabrizio Cosso, chef di origini italiane del ristorante “La petite Venise Castello di Versailles”, domani,venerdì 23 giugno, ai fornelli si assisterà al doppio confronto tra Inghilterra e Italia e Giappone e Perù. Per il Tuna Competition il confronto sarà rispettivamente tra l’inglese Charles Pearce, giovane promessa della cucina internazionale, e i giovanissimi chef sardi Federico e Nicolò Floris. A seguire il confronto tra il maestro del sushi Haruo Ichikawa, insieme al suo braccio destro Lorenzo Lavezzari, e il campione in carica, il peruviano Rafael Rodriguez accompagnato da Wendy Santana e dall’argentino Rodrigo Rivarola.

Accederanno in finale i tre paesi che avranno superato le fasi eliminatorie e il paese, che pur non avendo vinto lo scontro diretto durante le 3 manche eliminatorie, ha ottenuto il punteggio più alto tra gli eliminati.

Sabato la finalissima che sarà divisa in due manche: una alle 18.00 e l’altra alle 20.00.

A giudicare i piatti ci saranno due giurie, una tecnica di giornalisti, presieduta da Maurizio Mannoni, giornalista del Tg3 Rai e conduttore di Linea Notte, e una popolare, composta dai visitatori della manifestazione, che assaggerà i piatti votando con palette numerate. Della giuria tecnica fanno parte l’oste e cuoco siciliano Filippo La Mantia, la giornalista pluripremiata Maria Canabal che scrive per alcune delle riviste più rinomate al mondo: Monocle, Gourmet, Vogue Casa, Le Nouvel Observateur. Canabal è anche presidente del Parabere Forum, il primo forum al mondo per le donne in gastronomia. A votare i piatti ci saranno anche il critico gastronomico François-Régis Gaudry che scrive per il settimanale L’Express, collabora con l’emittente radiofonica France Inter e cura il blog gastronomico e toque!; Gabriele Principato che collabora per il Corriere della sera, occupandosi di food per lavoro e per passione; Roberto Giacobbo conduttore di Voyager su Rai2; Marzia Roncacci, giornalista del Tg2 Rai e conduttrice di Tg2 Lavori in corso; Camilla Rocca, giornalista free lance che scrive, tra l’altro, per Il Giornale, Food 24 del Sole 24 Ore e Class; Philippe Siuberski che lavora all’Agence France-Presse (AFP) di Bruxelles e Charlotte Sylvestersen, corrispondente per la radio nazionale danese “24syv” e “POV.International” e lavora come freelance per i canali tv DR e TV2.

Con l’apertura della manifestazione scatta anche il Girotonno Live Cooking, dove i maggiori interpreti della cucina italiana si esibiranno dal vivo proponendo le loro migliori ricette che saranno poi degustate dal pubblico in platea. Tra i protagonisti Filippo La Mantia, l’oste e cuoco siciliano più famoso d’Italia e Stefano De Gregorio, chef resident di Saporielab a Milano. Presenza fissa del Girotonno è poi lo chef carlofortino Luigi Pomata, maestro nella cucina del tonno. Sul palco saliranno anche i sardi Achille Pinna e Roberto Serra e il maestro giapponese Haruo Ichikawa con Lorenzo Lavezzari. Il maestro Ichikawa si esibirà anche nella cerimonia tradizionale del taglio del tonno. Tra gli ospiti dei live cooking, direttamente da Gambero Rosso Channel arriva il giapponese Hirohiko Shoda, detto Hiro. A condurre gli appuntamenti sul palco Federico Quaranta, giornalista enogastronomico e conduttore di Linea Verde su Rai1, affiancato dalla showgirl siciliana Eliana Chiavetta.

Al calar del sole, spazio alla musica e agli spettacoli. Sul palco allestito in Banchina, ogni sera, esibizioni di gruppi locali. Al Palapaise arrivano, invece, alcuni dei maggiori artisti della musica italiana. Venerdì 23 giugno è il turno di Nek, un artista di fama internazionale con milioni di dischi venduti nel mondo. Il suo Unici in Tour” sarà al Girotonno per far cantare il pubblico della rassegna con i successi dell’ultimo album di inediti, “Unici”, entrato subito ai vertici delle classifiche L’album contiene il singolo “Differente”, tra i brani più trasmessi dalle radio italiane e le hit degli scorsi mesi “Uno di questi giorni” e la title track “Unici”. Sul palco Nek regalerà al pubblico, con la sua straordinaria energia, le note degli indimenticabili successi dei suoi 25 anni di carriera, tra cui il successo mondiale “Laura non c’è”, 2 milioni di copie e 6 dischi di platino, e i brani del suo nuovo album. Sabato 24 giugno sarà il turno di Fiorella Mannoia che farà tappa a Carloforte con il suo “Combattente tour” che prende il nome dall’ultimo album della cantautrice, già certificato Platino. Nel live che la vedrà protagonista al Girotonno l’artista, accompagnata dalla sua band, proporrà i brani più nuovi dell’album tra cui il più celebre “Che sia benedetta”, presentato a Sanremo e già certificato oro – insieme ai suoi più grandi successi per una scaletta che sarà come sempre ricca di momenti intensi ed emozionanti.