29 March, 2024
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“Donne nella storia: dall’VIII sec. a.C. all’età medievale”. Il Museo archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo, a partire dalle 18.00. ospiterà un evento che si propone di rappresentare un’opportunità per dare voce e visibilità alle donne del passato, proiettando una nuova luce su storie spesso trascurate, permeate da interpretazioni stereotipate e subordinate a gesta e fatti compiuti esclusivamente da interpreti maschili. Tre gli interventi in programma, tutti tenuti da relatrici, archeologhe e studiose del nostro passato, che accompagneranno gli ospiti in questo percorso di conoscenza delle donne durante le diverse epoche e della loro partecipazione attiva nelle società antiche.

Rosana Pla Orquín, archeologa impegnata da anni negli studi di genere, affronterà il tema “Storie di Donne Fenicie e Puniche: Una Ricerca in Corso”: attraverso le ultime tendenze delle ricerche in corso in Sardegna e nel Mediterraneo, offrirà uno sguardo approfondito sulla vita quotidiana e su alcuni aspetti inconsueti della dimensione pubblica delle donne in epoca fenicia e punica.

Romina Carboni, ricercatrice di Archeologia classica presso l’Università degli studi di Cagliari, con un contributo dal titolo “Non solo fuso e conocchia. Il ruolo della donna nel mondo romano”, esplorerà il ruolo delle donne romane nella vita pubblica, superando gli stereotipi diffusi che le relegano esclusivamente alla sfera domestica.

La professoressa Rossana Martorelli, docente di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università degli studi di Cagliari, infine, introduce al Medioevo sardo e alla comprensione del ruolo della donna nella società dell’epoca, al loro rapporto con il potere e ai miti identitari che spesso accompagnano la lettura storica, con un intervento intitolato “Le donne nella storia e nella società sarda del Medioevo” .

Il sindaco Ignazio Locci sottolinea l’importanza dell’appuntamento «non solo perché configura la donna come protagonista assoluta, a partire dalle relatrici che animeranno la serata, ma anche perché si concentrerà sul ruolo delle donne del passato offrendo un punto di vista inedito e inusuale, a maggior ragione in una giornata come quella dell’8 marzo».

«Una serata dedicata alle nuove prospettive della ricerca che superano il silenzio sul tema delle donne e offrono un’occasione per comprendere appieno il nostro passatocommenta Sara Muscuso, direttrice del Parco storico e archeologico di Sant’Antiocoanalizzando situazioni storiche, sociali e culturali complesse a cui, uomini e donne reciprocamente, hanno preso parte».

Per Luca Mereu, assessore della Cultura, si tratta di «un’iniziativa degna di nota nell’ambito della programmazione del Parco, un appuntamento tutto al femminile a cui l’intera cittadinanza è invitata a partecipare per conoscere aspetti meno noti della nostra storia».

Mentre il Parco storico e archeologico di Sant’Antioco registra e incassa il successo di numeri da record con oltre 97mila presenze a fine ottobre 2023 a fronte delle circa 60mila dell’anno precedente, la programmazione al Museo Archeologico Ferruccio Barreca, fiore all’occhiello del Parco, prosegue incessante con un evento di straordinaria importanza: “Fenici, la rotta del Sud”, la mostra della fotografa Marina Federica Patteri dedicata alle località costiere  della Sardegna sudoccidentale che in passato videro la presenza dei Fenici, in esposizione dal 17 novembre al  17 dicembre. E l’inaugurazione dell’esposizione sarà proprio venerdì 17 novembre, alle 18.00, con aperitivo e intrattenimento musicale a cura del “Bohemian duo”, ovvero Roberto Bernardini (Oud) e Pierpaolo Sedda (Percussioni).

«Siamo entusiasti dell’evidente crescita del Parco archeologico commenta la direttrice Sara Muscusoevidenziata da numeri che a fine ottobre registrano già 97mila presenze, ovvero un incremento di oltre il 60% rispetto all’anno precedente. Dati che premiano il lavoro di squadra realizzato con la Cooperativa Archeotur, ente del terzo settore e partner del comune di Sant’Antioco nell’ambito di una gestione condivisa e partecipata del Parco. Ed è proprio nel solco dell’attività e dell’impegno sempre costanti e in continua7  crescita che si inserisce questo nuovo evento, una mostra fotografica che accende un faro sulle tracce della civiltà fenicia in Sardegna, offrendone una prospettiva “per immagini” attraverso lo sguardo artistico di una professionista che fa del paesaggio il proprio interesse fotografico principale.»

«I numeri sono i frutti raccolti, la testimonianza dell’ottimo lavoro svolto fin qui sia in termini di promozione, sia di valorizzazione del nostro patrimonio. Nell’ottica della copianificazione insieme all’Archeotur, proseguiamo su questa strada per garantire una gestione del Parco e un’offerta di servizi sempre più attenta ai bisogni della comunità e di ogni potenziale fruitore», afferma con soddisfazione l’assessore della Cultura e del Parco Archeologico, Luca Mereu.

Dal 5 giugno al 2 luglio si svolgerà una nuova campagna di scavi nell’area del Cronicario di Sant’Antioco, sede del più antico insediamento fenicio della Sardegna, il quale conserva tracce delle precedenti fasi di età nuragica e preistorica e che evolverà nel successivo centro punico e romano di Sulky-Sulcis.

Gli archeologi guidati dal prof. Michele Guirguis del Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Sassari e coordinati sul campo dal Dott. Ernesto A. Insinna, esploreranno le stratificazioni dell’antico centro, estese tra il IV millennio a.C. e l’età romana imperiale, con un focus sui secoli dall’VIII al III a.C.

Le ricerche si svolgono in regime di concessione ministeriale, in costante e proficua collaborazione con la Soprintendenza rappresentata dalla Dott.ssa Giovanna Pietra e grazie al supporto del comune di Sant’Antioco.

Le attività di scavo saranno accompagnate dalle conferenze serali della XV Summer School di Archeologia fenicio-punica, la cui edizione vedrà la partecipazione, tra gli altri, del prof. Lorenzo Nigro dell’Università La Sapienza e del Prof. Alessandro Campus dell’Università Tor Vergata di Roma. I temi spazieranno dal melting pot mediterraneo del I millennio a.C. con i centri di Cartagine e Mozia, all’affermarsi della scrittura fenicia e punica fino alle soglie dell’epoca romana. Ma si parlerà anche di Monte Sirai, dell’età nuragica nel Sulcis e delle fasi di contatto con i Fenici nel più vasto ambito del Mediterraneo occidentale. Le conferenze, cui seguirà un piccolo rinfresco, sono organizzate in collaborazione con il Parco storico e archeologico di Sant’Antioco, si terranno nel Museo Archeologico “Ferruccio Barreca” a partire dalle 19:00 tutti i giovedì con ingresso gratuito (9, 16, 23, 30 giugno 2023).

Michele Guirguis professore di Archeologia fenicia e punica presso l’ateneo Turritano, spiega: «La XV edizione della Summer School, avviata fin dal 2007 grazie all’iniziativa congiunta del Comune e dell’Università di Sassari per opera del prof. Piero Bartoloni, vedrà attiva una squadra di archeologi che in continuità con le ricerche del 2022 e di quelle dei decenni passati indagherà la storia di questo antichissimo insediamento, che le indagini di scavo confermano abitato fin dal IV millennio a.C. e nelle successive fasi dell’età nuragica e dell’età fenicia, quando l’insediamento di Sulky assunse una dimensione pienamente urbana. Le conferenze serali di approfondimento che si terranno al Museo rappresentano un’ulteriore occasione per rendere partecipe la cittadinanza e tutti gli interessati dei progressi della ricerca archeologica, che con sempre maggiore evidenza dipinge un Mediterraneo trafficato da culture nel quale la Sardegna giocò un ruolo di primo piano».

Le iniziative della Missione archeologica si muovono nell’ottica di una proficua interazione tra le attività di ricerca e valorizzazione della storia dell’antico insediamento. «Una sinergia imprescindibile per un’azione incisiva del Parco storico-archeologico e del Museo Barreca che da decenni oramai è sede di tutte le attività connesse alla ricerca e alla divulgazione dei suoi risultaticommenta Sara Muscuso, direttrice del Parco sono in corso, infatti, differenti progetti che vedono coinvolta l’area dell’antico abitato, auspichiamo che questa possa a breve entrare a far parte a pieno titolo dell’offerta culturale di Sant’Antioco».

«Le indagini e le attività di scavo nel Cronicario ma, più in generale, nell’area del Parco Archeologicoevidenzia l’assessore della Cultura Luca Mereu sono “solo” il fiore all’occhiello dell’intensa attività di pianificazione, progettazione e programmazione dell’Ufficio Cultura e Beni culturali di Sant’Antioco, tutta tesa a valorizzare, rilanciare e promuovere il notevole patrimonio storico, archeologico e culturale del Comune con specifiche e innovative linee di azione: a breve infatti partiranno una serie di progetti, resi possibili grazie ai finanziamenti ottenuti dal PNRR e dalla Regione Sardegna, che permetteranno la completa fruizione del nostro patrimonio culturale e archeologico.»

«La Summer School di Archeologia è un’attività immancabile che ormai da anni contraddistingue l’impegno del nostro Comune nei confronti della Cultura e della ricerca. È il frutto del seme piantato anni fa dal professor Piero Bartoloni, un grandissimo impegno portato avanti proprio dai suoi allievi ha detto il sindaco Ignazio Locci -. Oggi come allora per noi è sempre un vero piacere poter ospitare nella nostra città giovani archeologi accompagnati dal professor Michele Guirguis. La collaborazione con la nostra istituzione, il Parco Storico e Archeologico, le varie conferenze dei giovedì, rendono la Summer School un appuntamento ancora più interessante, che si apre alla comunità di Sant’Antioco promuovendo la diffusione della cultura e della storia fenicia e punica.»

Il Museo Storico e Archeologico Ferruccio Barreca si è aggiudicato un finanziamento di 481mila euro, frutto della partecipazione ai bandi promossi nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Sono molteplici gli obiettivi che potranno essere raggiunti con questa ingente dotazione finanziaria. Tra questi, uniformare il livello di accessibilità fisica del complesso Museo e tofet, rinnovando totalmente l’impianto di illuminazione esterno, con conseguente ampliamento degli orari di visita e abbattimento dei consumi. Prioritario anche l’intervento previsto nell’ampio giardino che sorge attorno al Museo, che potrà così “aprirsi” ulteriormente ad eventi culturali notturni e collegarsi perfettamente all’adiacente area tofet che diventerà totalmente fruibile da un punto di vista fisico: un elemento che rende unica e straordinaria la visita al Museo civico.

«Tra gli obiettivi anche favorire, innovare e ampliare la conoscenza del patrimonio attraverso la visita virtuale e la digitalizzazione della collezione fruibili in open access – spiega la Direttrice del MAB e del Parco Storico e Archeologico di Sant’Antioco Sara Muscusoper le azioni interne al museo si prevede la creazione di vetrine virtuali che consentiranno di “ricontestualizzare” importanti reperti rinvenuti a Sant’Antioco e oggi esposti nei musei nazionali, o video-mapping che apriranno finestre di approfondimento sul territorio. E ancora tablet per il supporto alla visita, dotati di audio multilingua ma anche di una video-guida in LIS (Lingua dei segni italiana), diverranno strumenti per lo sviluppo dei contenuti con la realtà aumentata, che aiuterà il visitatore a ricostruire ambienti e oggetti del passato. Non mancheranno inoltre mappe e postazioni sensoriali per scoprire l’antichità anche con l’utilizzo dei 5 sensi.»

«Certamente il comune di Sant’Antioco non si sta lasciando cogliere impreparato rispetto alle grandi sfide e opportunità che il PNRR sta offrendo ai comuni italiani commenta l’assessore della Cultura e dei Beni culturali, Luca Mereu -. Questo finanziamento, poi, ci rende particolarmente orgogliosi per la sua rilevanza sociale. Infatti permetterà la completa fruizione dell’inestimabile patrimonio culturale e archeologico del Museo “Ferruccio Barreca” alle persone con ridotta capacità sensoriale, garantendo loro una piena accessibilità dei nostri luoghi della cultura grazie alla completa rimozione delle barriere fisiche, percettive, culturali e cognitive. Tutto ciò sarà abbinato alla formazione del personale amministrativo e degli operatori culturali, al fine di promuovere una cultura dell’accessibilità sempre più inclusiva e partecipativa. Un ringraziamento particolare, infine, va all’Ufficio Cultura del comune di Sant’Antioco per il lavoro fatto per la partecipazione a questo bando.»

Venti anni di ricerca, di studio e analisi delle profonde e complesse stratificazioni archeologiche del Cronicario, insediamento millenario sorto sulle sponde orientali dell’Isola di Sant’Antioco. Il tutto condensato in una mostra per immagini fotografiche e reperti inediti intitolata “Sulky 2001-2021. Vent’anni di ricerche, Tremila anni di storia”, frutto del prezioso lavoro del team dell’Università di Sassari condotto, appunto, in 20 anni di attività.

L’appuntamento è fissato per venerdì 17 settembre, alle 19.30, presso il Mab Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, per l’inaugurazione dell’esposizione organizzata dal Comune di Sant’Antioco, dall’Università di Sassari e dal Ministero della Cultura (Soprintendenza archeologica di Cagliari), alla presenza  della Direttrice del MAB, Sara Muscuso, di Piero BartoloniCarlo TronchettiMichele GuirguisGiovanna PietraElisa Pompianu e Antonella Unali: professori, archeologi e archeologhe impegnati direttamente negli ultimi decenni nelle indagini e nella tutela di questa preziosissima area archeologica. Parteciperanno al taglio del nastro, inoltre, il Sindaco Ignazio Locci e la delegata alla Cultura Rosalba Cossu.

Un percorso fotografico ed espositivo che illustrerà i due decenni di scavi e ricerche dell’Università di Sassari nel Cronicario di Sant’Antioco e consentirà di comprendere  l’importanza della ricerca per l’antica città di SULKY, fondata nel cuore del Mediterraneo tra la fine del IX e il principio dell’VIII sec. a.C. Ricostruendo le tracce del passato, dunque, la mostra ambisce a disegnare possibili scenari futuri per un’area archeologica ubicata nel centro della contemporanea Sant’Antioco. «Dopo tanti anni di impegno commenta Michele Guirgius, professore associato di archeologia Fenicio-Punica presso l’Università di Sassarisiamo orgogliosi di poter presentare al pubblico degli interessati e a tutta la cittadinanza parte del lavoro portato avanti dall’Università e dal comune di Sant’Antioco, che ci ha sempre supportato, secondo una prospettiva aperta sul territorio e sull’intera comunità sulcitana, certificando il ruolo cruciale svolto da Sant’Antioco oggi, come dalla città di Sulky nei millenni passati».

Per la direttrice del MAB, Sara Muscuso, «il Museo conferma il suo ruolo di raccordo tra la ricerca scientifica e il grande pubblico: la divulgazione della storia dell’antico insediamento già ampiamente presente nell’allestimento degli spazi espositivi, viene oggi potenziata e arricchita da questa mostra che consolida il sodalizio pluridecennale che unisce il comune di Sant’Antioco all’Università degli Studi di Sassari».

Dalle 21.00 la serata proseguirà con il concerto del musicista Matteo Scano che presenterà il suo disco Places.

Dopo 23 anni sono state riaperte al pubblico le aree archeologiche della Necropoli Punica e dell’Acropoli, due siti di straordinaria importanza che arricchiscono il patrimonio culturale di Sant’Antioco. Un’attesa durata oltre due decenni, per le due perle incastonate nel cuore del centro storico e archeologico antiochense, da venerdì 30 luglio fruibili in forma permanente, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Per l’inaugurazione, presso la Necropoli (settore Nord) si sono tenuti il consueto taglio del nastro e una conferenza stampa di presentazione dei siti archeologici, alla presenza della rappresentante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, la dott.ssa Giovanna Pietra, il sindaco Ignazio Locci, la consigliera comunale delegata alla Cultura, Rosalba Cossu, la direttrice del Parco archeologico, l’archeologa Sara Muscuso, e  una rappresentanza del partner di gestione del Parco, la Cooperativa Archeotur, che si occuperà della fruizione del sito.

Necropoli punica e Acropoli di età romana sono due aree che, inserite nel fulcro del centro storico antiochense, hanno consentito all’archeologia sulcitana di  ricostruire importanti momenti storici e sviluppi diacronici dell’insediamento dell’antica Sulky. Indagate dagli anni 50 del secolo scorso, le due aree sono state oggetto di interventi recenti. Il settore  nord della Necropoli, grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna, è stato dotato di un punto ristoro e di nuovi e moderni supporti didattici. E ancora si è provveduto a creare un impianto di illuminazione esterna e interna alle tombe, unitamente ai percorsi dei camminamenti  esterni totalmente reversibili e autoportanti che condurranno i visitatori al tragitto sotterraneo. Ma cosa vedranno i visitatori? Sarà possibile accedere al settore della Necropoli punica utilizzato con la medesima funzione fin dall’epoca romana e nell’età tardo antica con il collegamento di diverse tombe contigue per la costruzione di un piccolo  complesso catacombale. All’interno, un arcosolio di pregio e ulteriori testimonianze di rilievo. Attraverso i cantieri archeologici del Cammino minerario di Santa Barbara è stato invece possibile valorizzare l’adiacente area dell’Acropoli romana, luogo che almeno a partire dal II sec. a.C. ospita un importante tempio di tipo italico della prima città romana. Anche in questo caso i lavori hanno riguardato un sistema di illuminazione notturna, i camminamenti del percorso di visita, i supporti didattici e il restauro di antiche pavimentazioni.

«Queste due aree archeologiche commenta la direttrice del Parco Archeologico Sara Muscusoconfermano come l’antico e il contemporaneo possano coesistere e compenetrarsi in un interessante esempio di archeologia urbana che dalla Piazza De Gasperi, cuore pulsante del centro storico, si articola in un vero Parco archeologico urbano con ben sette siti visitabili: luoghi ricchi di storia, cultura, tradizioni, per concludersi più a nord con il tofet e il Museo archeologico Ferruccio Barreca.»

«Siamo felicissimicommenta il sindaco Ignazio Locci abbiamo creduto alle intuizioni della dottoressa Sara Muscuso, che aveva proposto di investire il finanziamento della Fondazione di Sardegna in un progetto teso alla riapertura della Necropoli, e oggi possiamo dire di averci visto giusto. Grazie anche al lavoro del Cammino minerario di Santa Barbara che ha consentito la realizzazione di alcuni lavori all’interno dell’Acropoli romana.»

 

E’ in corso  l’installazione di 21 pannelli informativi (totem) retroilluminati da un sistema fotovoltaico, posizionati in altrettanti punti sensibili di Sant’Antioco. Ai 21 retroilluminati si aggiungono ulteriori 8 totem in legno dislocati in particolari zone di interesse, tra i quali i principali nuraghi isolani.

Questa nuova cartellonistica attualmente in fase di montaggio si aggiunge alle 78 frecce direzionali posizionate nei mesi scorsi in 16 luoghi strategici del centro urbano antiochense, che guidano alle maggiori zone di interesse di Sant’Antioco. Dalla Basilica al Mab, dal MuMa all’opera di Giorgio Casu. Dal Parco Giardino alla Fontana Romana.

Il progetto si  inquadra nell’ambito del più ampio “Museo Diffuso – Isola di Sant’Antioco”, realizzato anche grazie alla Fondazione di Sardegna, oltre che alla collaborazione fattiva dei giovani volontari del Servizio Civile (progetto “Isola dei Tesori”).

A tal proposito, domani, venerdì 21 maggio, a partire dalle 18.30, in diretta sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Sant’Antioco, verranno presentati nella sua interezza il progetto “Isola dei Tesori – Museo Diffuso Isola di Sant’Antioco” e i frutti fino ad oggi prodotti (tra i quali la cartellonistica, il sito di promozione visit.santantioco.info, la mappa creativa, la nuova guida turistica e altro ancora): parteciperanno gli otto volontari del Servizio civile (avviato nelle annualità 2019/2020 e 2020/2021), nonché la funzionaria comunale responsabile del progetto, Sara Muscuso, il Sindaco Ignazio Locci, e gli assessori al Turismo e alla Cultura, rispettivamente Roberta Serrenti e Rosalba Cossu.

 

Venerdì 21 maggio, a partire dalle 18.30, in diretta sulla pagina Facebook del comune di Sant’Antioco, verrà presentato il progetto “Isola dei Tesori – Museo diffuso isola di Sant’Antioco”: un insieme di azioni di matrice turistico-culturale realizzate anche grazie alla preziosissima collaborazione dei giovani che hanno partecipato al Servizio civile (avviato nelle annualità 2019/2020 e 2020/2021).

Un lavoro lungo e articolato che ha contribuito a gettare le fondamenta per fare di Sant’Antioco una vera destinazione turistica. 

Sarà l’occasione per illustrare alcune delle azioni concrete messe in campo. Per citarne alcune:

  • Portale turistico www.visitsantantioco.info
  • Nuovi canali social Visit Sant’Antioco
  • Frecce direzionali sulle principali attrattive turistiche (già installate) e Totem informativi (che verranno posizionati in questi giorni)
  • Mappa creativa dell’isola e nuova guida turistica (in distribuzione a breve)

Parteciperanno gli otto volontari del Servizio civile, Sara Muscuso, funzionaria comunale e responsabile del progetto Isola dei Tesori,  Ignazio Locci, sindaco del comune di Sant’Antioco, Rosalba Cossu e Roberta Serrenti, rispettivamente delegate alla Cultura e al Turismo.

 

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La dottoressa Sara Muscuso, archeologa e funzionaria comunale (attualmente è responsabile del settore Servizi per il cittadino). è la nuova direttrice del Polo archeologico di Sant’Antioco, succede al professor Piero Bartoloni, protagonista e promotore della ricerca scientifica nel territorio comunale da oltre un cinquantennio, nonché responsabile scientifico del Museo, a partire dalla sua inaugurazione avvenuta nel 2006, e fautore di numerose iniziative di portata nazionale e internazionale come la Summer School in Archeologia fenicia e punica. Lo ha deliberato la Giunta comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci.

«Il professor Piero Bartoloni, massimo esperto di archeologia fenicia e punica – commenta il sindaco Ignazio Locci continuerà a prestare la sua meritevole opera per la nostra città, a titolo gratuito, in qualità di Direttore Onorario. Per noi è un vanto poter continuare a fare affidamento sulla sua indiscutibile professionalità.»

La nuova direttrice, che da anni svolge specifiche mansioni di coordinamento presso il Polo archeologico di Sant’Antioco e in particolare nel suo fiore all’occhiello, il MAB Museo archeologico Ferruccio Barreca, svolgerà il suo incarico nell’ambito delle sue funzioni di dipendente (categoria D) in forza al comune di Sant’Antioco.

 

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Tiro e Sulky, a distanza di secoli, si uniscono per il dialogo e l’integrazione mediterranea. Oggi (venerdì 14 giugno) in Libano meridionale, presso la Municipalità di Tiro, si è svolta un’importante iniziativa di cooperazione internazionale, nell’ambito del gemellaggio tra la Municipalità di Tiro ed il comune di Sant’Antioco.

Il fil rouge dell’archeologia ha accompagnato l’intera giornata che si e’ aperta con i saluti istituzionali per poi proseguire con il confronto scientifico tra i ricercatori italiani e libanesi. Presenti, per il comune di Sant’Antioco, l’assessore della Cultura Rosalba Cossu e la curatrice del MAB Museo archeologico Ferruccio Barreca, Sara Muscuso. Con loro, la delegazione sarda è composta da Piero Bartoloni, direttore del MAB, e dallo staff dell’Università di Sassari (Michele Guirguis, Elisa Pompianu, Rosana Pla). Le autorità presenti: il ministro della Cultura del Libano, Mohamed Dawood; il sindaco di Tiro, Hassan Dbouk; il comandante Missione Unifil Stefano Del Col; il presidente dell’associazione per la Protezione ed il Patrimonio del Sud del Libano Randa Assi Berri. Gli studiosi partecipanti, oltre ai già citati componenti della delegazione sarda, sono Leila Badre, Helen Sader, Hassan Badawi, Zeina Fani, Grace Homsi, Alì Badawi.