28 March, 2024
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Dopo il grande successo del concerto tenuto il 1 giugno da Mauro Palmas con il Palma de Sols Trio sulla spiaggia di Perd’e Sali, a Sarroch, domenica 9 giugno, a partire dalle ore 10,00, la Foresta Monti Mannu, a Villacidro, farà da cornice al nuovo appuntamento con il progetto speciale “Muidas”.  L’evento, inserito nel all’interno della più ampia programmazione dell’edizione 2019 di Mare e Miniere, è organizzato in sinergia con L’Officina delle Idee di Sarroch, associazione culturale che promuove iniziative ed attività volte a perseguire la valorizzazione del territorio.
La mattinata si aprirà alle ore 10,00 con il percorso letterario a cura di Simonetta Soro e dedicato allo scrittore villacidrese Giuseppe Dessì del quale verranno letti alcuni brani tratti dal libro “Un pezzo di luna. Note, memoria e immagini della Sardegna” che raccoglie gli scritti più belli ed intensi sulla Sardegna. La passeggiata attraverso i boschi di Monti Mannu restituirà la storia della potente vocazione narrativa di Dessì, del suo modo di sentire e di vivere, di esistere e di entrare in relazione col mondo, che ancora convince, appassiona e commuove.
Al termine del percorso letterario, alle ore 11,00, sarà protagonista la musica con il concerto di Gabriele Mirabassi (clarinetto) e Simone Zanchini (fisarmonica), un vero e proprio incontro al vertice tra due grandi virtuosi del proprio strumento e nonché protagonisti della scena musicale internazionale. La trasversalità musicale che contraddistingue entrambi permette loro di esprimersi con facilità da sempre sia nel mondo del jazz che in quello della musica classica. In questo duo la goliardia dei ritmi del Sud America e la profondità pulsante del vecchio swing si mescolano alle sonorità di un jazz odierno e moderno che si esprime nello stile compositivo di entrambi. L’eclettismo dei due musicisti permette loro di spaziare ed improvvisare in maniera estemporanea con altissimo inter-play comunicativo, alternando composizioni originali a celebri standard del repertorio latino-americano. Grande forza e suono di un solista del calibro di Gabriele Mirabassi, da più di trent’anni al vertice tra i migliori clarinettisti del panorama mondiale, sostenuto dal magma sonoro e creativo di Simone Zanchini, considerato uno dei più originali e innovativi fisarmonicisti della scena internazionale. Coniugando la valorizzazione del territorio e delle sue bellezze naturalistiche con l’attenzione verso la cultura sarda e la musica internazionale, “Muidas” si conferma come uno degli appuntamenti da non perdere del cartellone di Mare e Miniere.

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E’ ormai tutto pronto per il diciannovesimo festival Dromos: domenica prossima, 30 luglio, grande anteprima a Mogoro con il cantante e musicista tunisino a far da prologo al fitto cartellone di concerti che dal primo al 15 agosto si dispiegherà tra Oristano e altri dieci centri della sua provincia: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde.

La musica è il piatto forte del festival, organizzato dall’associazione culturale Dromos con la direzione artistica di Salvatore Corona, che anche in questa edizione spazia su più latitudini e stili, a partire dal jazz e i suoi immediati dintorni: ecco dunque in arrivo due voci del calibro di Gregory Porter e Diane Schuur, e poi il progetto del chitarrista Stanley Jordan e del batterista Billy Cobham con il bassista Christian Gálvez. Tappe ideali nei Caraibi con la cantante cubana Daymé Arocena e con la miscela afrocubana di altre due proposte: il pianista Omar Sosa e il percussionista Gustavo Ovalles in duo, e il bassista e compositore camerunese Richard Bona con il suo gruppo Mandekan Cubano. Il basso è lo strumento anche della giovanissima Kinga Glyk, stella nascente della scena jazz e blues polacca. Altri suoni e atmosfere con gli Huun-Huur-Tu, con il tradizionale canto armonico della lontana terra di Tuva, tra Siberia e Mongolia. Tre le proposte italiane: un nome storico della musica alternativa come Giovanni Lindo Ferretti, la funky marching band dei Funk Off, e il musicista e giornalista Valerio Corzani in una conferenza-spettacolo su John Cage insieme al clarinettista Gabriele Mirabassi e al fisarmonicista Simone Zanchini. In chiusura, dal 13 al 15 agosto, l’appuntamento di rito a Nureci, con la rassegna Mamma Blues, ospiti la cantante anglo-americana Lucy Woodward, lo statunitense Eric Bibb e la band brasiliana Bixiga 7o.

Accanto al palinsesto di concerti, mostre e performance intorno alla suggestione di questa edizione del festival: “Prigioni”. Non solo arte, ma anche cinema e la presenza di uno tra i più influenti pensatori contemporanei: il filosofo statunitense John Searle.

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Atmosfera inconfondibile, scenari suggestivi e, naturalmente, concerti, mostre e altro ancora, il tutto legato dalla qualità delle proposte: ritorna Dromos, uno tra gli appuntamenti più attesi dell’estate musicale in Sardegna, quest’anno alla sua diciannovesima edizione. Il festival si rinnova dal 30 luglio al 15 agosto nei suoi consueti territori: una carovana musicale itinerante nel cuore dell’Oristanese, con tappe a Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, oltre che nel capoluogo, Oristano.

Ricco e all’insegna della varietà il cartellone musicale, impreziosito da alcuni degli artisti più apprezzati della scena jazzistica internazionale: a Dromos aranno presenti due tra le più belle voci in circolazione, quelle di Gregory Porter e di Diane Schuur, ma il grande jazz risuonerà anche nel concerto di due riconosciuti protagonisti del genere, il chitarrista Stanley Jordan e un asso della batteria del calibro di Billy Cobham, affiancati dal bassista cileno Christian Gálvez. Tra jazz e Cuba si muovono la cantante Daymé Arocena e, allargando lo sguardo alle comuni radici musicali africane, sia il pianista Omar Sosa in duo con Gustavo Ovalles, sia il bassista e compositore camerunese Richard Bona con il suo gruppo Mandekan Cubano. Senza dimenticare la ventenne bassista polacca Kinga Glyk, talento emergente della scena jazzistica europea.

La scena nostrana è invece presente a Dromos con tre proposte: ci sono i ritmi e i suoni dei Funk Off, prima funky marching band italiana; c’è il ritorno di un’icona della musica alternativa come Giovanni Lindo Ferretti, cofondatore dei CCCP, poi dei CSI e dei PGR; e c’è poi Valerio Corzani con una conferenza-spettacolo sulla musica di John Cage proposta con il clarinettista Gabriele Mirabassi e il fisarmonicista Simone Zanchini.  

Altri suoni ancora, e altre voci, con gli Huun-Huur-Tu e il loro tipico canto armonico, figlio di una tradizione secolare che discende dalla repubblica di Tuva, nell’Asia centrale, e con il tunisino Dhafer Youssef, virtuoso dell’oud (il liuto arabo) e cantante dalla straordinaria estensione vocale.  

Il consueto gran finale è con Mamma Blues, la tre giorni nel piccolo borgo di Nureci, che quest’anno suggella il cartellone del festival con la cantante anglo-americana Lucy Woodward, il cantautore statunitense Eric Bibb e la band brasiliana Bixiga 70 con la sua trascinante miscela di afro-beat, malinké, candomblé, samba e cumbia.

Tanta musica, dunque, ma anche due mostre di arte contemporanea; e sullo sfondo, secondo la consolidata formula di Dromos, un tema ispiratore: il filo conduttore scelto per cucire i vari momenti del festival è ambizioso, come suggerisce il titolo di questa diciannovesima edizione: “Prigioni”, quelle mentali prima che fisiche, i recinti nei quali ciascuno, più o meno consapevolmente, decide di entrare fino a rimanerne sopraffatto.