18 April, 2024
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La XXXII edizione del Festival Internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” si avvia alla conclusione. Dopo i concerti di ieri del Kassa Overall Trio e del Tyshawn Sorey Trio, oggi, per la penultima serata, sul palco di piazza del Nuraghe sarà protagonista la Burnt Sugar The Arkestra Chamber, con la produzione originale «A Tribute to Max Roach’s “Freedom Now Suite”».

Fondata dal leader dei Village Voice, Greg Tate, e co-condotta dal 1999 con l’incredibile bassista Jared Michael Nickerson, Burnt Sugar the Arkestra Chamber è una band tentacolare formata da musicisti la cui personalità prodigiosa permette loro di destreggiarsi liberamente su una banda larga sperimentale dal soul-jazz-hip sino all’hip hop.

Burnt Sugar è stato originariamente concepito come un forum di improvvisazione rivolto ai musicisti di New York  per comporre, registrare e realizzare materiale che riflettesse la varietà e la profondità della musica americana del 21° secolo. L’intento della Camera Arkestra, attraverso il ricorso al sistema di conduzione di Butch Morris, è quello trasformare ogni spettacolo in una nuova interpretazione delle sue parti costitutive.

Piuttosto che costringerci dentro le camicie di forza che l’industria discografica commerciale utilizza per il mercato della musica nera contemporanea, Burnt Sugar si muove liberamente tra molti stili, epoche e generi ed  elabora i propri eccitanti ibridi. Questi ibridi si basano su  solide fondamenta che affondano nelle diverse tradizioni musicali e sull’uso della tecnologia musicale d’avanguardia. In questo senso la missione del gruppo onora le sue ispirazioni più profonde, il primo postmodernismo della musica americana – Duke Ellington, Sun Ra, Funkadelic e The Art Ensemble of Chicago.

Questo equipaggio molto esperto scommette su assi che vanno da Melvin Van Peebles, Toshi Reagon, DJ Logic, Gary Lucas, TV On The Radio, Tamar Kali, Phish, William Parker, Liz Wright, The Holmes Brothers, Wadada Leo Smith, The The, David Murray a Joseph Bowie.

Il Direttore dell’Arkestra, Greg Tate, dice: «Burnt Sugar ha il coraggio di rivendicare Sly Stone, Morton Feldman, Billie Holiday, Jimi Hendrix e Jean Luc Ponty come progenitori. Le nostre fila di musicisti includono noti violinisti irlandesi, AACM refugees, Afro-punk rejects, unpenitent beboppers, rapper femministe, doowoppers jitter bugging, frankly loud funk-a-teers e Rodeo stars del digital divide».

Allegato l’album fotografico dei due concerti di venerdì sera.

                                                 

 

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Il quinto appuntamento del Settembre dei Festival, in onda giovedì 26 settembre per La Musica di Rai Tre, racconta la storia e l’attualità di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, la manifestazione internazionale che si svolge a Sant’Anna Arresi, giunta quest’anno alla 28ª edizione.

Nei paradisi paesaggistici della regione del Sulcis Iglesiente, una delle zone più povere d’Italia segnata da accesi conflitti sociali, il festival attira gli intenditori e gli appassionati di jazz imponendosi, nel panorama nazionale e internazionale, per le scelte mai scontate e un programma di straordinario interesse costruito su progetti esclusivi che sottolineano il respiro internazionale della longeva kermesse.

Il documentario ripercorre, attraverso le testimonianze dei promotori e protagonisti, la straordinaria storia del festival fino a documentare l’edizione del 2013 dedicata a Sun Ra, il musicista, poeta e filosofo americano scomparso vent’anni fa, convinto di provenire dal pianeta Saturno. Sun Ra, testimone dell’afrofuturismo, una miscela di visionario pacifismo, mistica orientale e religione egizia, continua a essere per il jazz contemporaneo un’imprescindibile ispirazione. La regia è di Nicoletta Nesler.

La Musica di Raitre andrà in onda giovedì 26 settembre alle ore 1.40 circa su Rai Tre.

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Si conclude questa sera la XXVIII edizione del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. La chiusura della manifestazione è stata affidata alla Sun Ra Arkestra, che ha accompagnato il maestro “Sunny” Blount. La sua morte, avvenuta il 30 maggio 1993, all’età di 79 anni, ha lasciato un vuoto gigantesco ma al tempo stesso ha creato un’infinità di strade parallele percorse da musicisti di ogni genere.

L’Arkestra nel corso degli anni ha sempre cambiato formazione ma è rimasta stabile la partecipazione del suo sacerdote più importante, ovvero lo storico sassofonista, Marshall Allen, oggi unico depositario delle volontà di Sun Ra, già protagonista ieri sera sul palco di Piazza del Nuraghe nel corso del concerto del gruppo turco Konstrukt. Marshall Allen, 89 anni compiuti lo scorso 25 maggio, mantiene l’energia di un trentenne e con il suo sax ed altri strumenti originali, riesce a conquistare il pubblico.

L’Arkestra composta da 11 elementi offrirà uno spettacolo incredibile, composto da musica, teatro e danza. Una sorta di rito collettivo che vuole rievocare lo spirito sempre presente del compositore dell’Alabama.

Il concerto sarà un omaggio ed un ritorno in grado di richiamare alla memoria la fiammeggiante esibizione che l’Arkestra e Sun Ra tennero sullo stesso palco arresino nel 1989.

Sarà, quindi, come aprire un varco in uno spazio temporale capace di congiungere il cielo con la terra e regalare agli spettatori le stesse emozioni travolgenti che vissero 24 anni fa.

Ieri sera, intanto, è andata in scena la penultima serata del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. Il primo set sarà affidato ai già citati Konstrukt, formazione turca che ha fatto dell’improvvisazione la propria bandiera. La formazione composta da Umut Çağlar (chitarra), Korhan Futaci (sax), Korhan Argüden (batteria), Zün Usta (percussioni) ha conquistato il rispetto di tutto l’ambito improvvisativo europeo collaborando con musicisti del calibro di Evan Parker e Peter Brotzman.

Il gruppo, come annunciato alla vigilia, ha raggiunto un incredibile livello di energia e forza nella sua musica attraverso lucide ed inventive composizioni che il Festival ha proposto in esclusiva italiana con la partecipazione speciale del sassofonista della Sun Ra Arkestra, Marshall Allen.

Il secondo concerto della serata ha visto protagonista la formazione sperimentale Suncage. Lo scultore Pinuccio Sciola ha unito le sue meravigliose pietre sonore ad una formazione innovativa composta da musicisti sardi, tra i quali Marcellino Garau e Francesco Medda ed il Modular Quartet.

Il progetto che si intitola Le Memorie dell’Universo è stato una prima assoluta dedicata a Sun Ra, il grande musicista statunitense, figlio del sole, che Pinuccio Sciola incontrò trent’anni fa a San Sperate, e concettualmente parla della memoria che le pietre portano dentro, residui di universo che parlano delle stelle e della loro vita. Il concerto è stato un omaggio personale di Pinuccio Sciola che rimase incantato dalla sua musica e dall’energia positiva che letteralmente irradiava.

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Nonostante le incertezze economiche che nelle ultime settimane avevano fatto temere non solo un rinvio ma persino una cancellazione dell’intera rassegna, la XXVIII edizione di “Ai confini tra Sardegna e jazz” si svolgerà regolarmente, con un programma che è ancora più ricco rispetto a quello presentato alla stampa due mesi fa a Cagliari, con la copertura di due serate inizialmente non previste tra il debutto del 22 agosto e la chiusura del 31 agosto. Il nuovo programma definitivo prevede ora dieci giorni consecutivi di concerti.

«Dopo un viaggio interstellare lungo diversi mesi – si legge in una nota stampa diffusa il 7 agosto dall’associazione culturale Punta Giara che organizza il Festival – l’astronave Punta Giara è arrivata in prossimità di Sant’Anna Arresi ed esattamente il 22 agosto, come da previsione, atterrerà sulla Piazza del Nuraghe. Solo un equipaggio incosciente, guidato da un ammiraglio testardamente coraggioso, si sarebbe potuto spingere fino a questo punto senza nessuna garanzia. Il volo è stato lungo, difficile e connotato da noie al motore che ci hanno costretto a sospendere il viaggio per ricalcolare la rotta e, dopo un momento di perplessità, siamo riusciti a trovare nuovamente la propulsione giusta per proseguire questa incredibile avventura. Ma non sarebbe un’avventura se tutto filasse liscio, infatti la rotta spaziale è ancora costellata di incognite e difficoltà che avvolgono in una nube, sia la permanenza sia il ritorno. Come un’imbarcazione di migranti clandestini siamo in balia delle onde che ci tengono col fiato sospeso e la terraferma appare all’orizzonte sempre troppo lontana per chi ha paura di affondare da un momento all’altro. Le avversità ci costringono a fare i conti con ciò che avevamo creduto sicuro ed allo stesso tempo a riconsiderare rapporti e collaborazioni. Durante questa missione abbiamo scoperto tanti che sarebbero stati contenti nel vedere l’astronave esplodere fra le stelle con tutti i suoi ospiti. Ci ricorderemo di loro una volta tornati sani e salvi alla base, come ci ricorderemo di tutti quelli che, in maniera inaspettata, hanno contribuito attraverso un gesto o una parola a far sì che non si interrompesse l’ambizioso progetto di portare una scheggia di universo sull’ormai storico palco del piccolo paese di Sant’Anna Arresi.»

L’associazione Punta Giara qualche settimana fa aveva avviato una raccolta fondi per “salvare il Festival” e riuscire ad onorare gli impegni con gli artisti e con quanti avevano già prenotato abbonamenti, alberghi e viaggi aerei, lanciando un appello a quanti fossero interessati a contribuire alla riuscita dell’edizione più sofferta del Festival, attraverso una donazione, con una sponsorizzazione oppure un prestito che sarebbe stato rifondato quanto prima possibile, arrivando persino a mettere in vendita “i gioielli di famiglia: quattro pianoforti a muro ed un mezzacoda, suonato, tra gli altri, da Hermeto Pascoal”. Superato il pericolo di annullamento del Festival, non i problemi che in larga parte restano sul tappeto, l’associazione Punta Giara ha rilanciato il programma, dedicato interamente al grande pianista, compositore, poeta e filosofo statunitense Sun Ra, protagonista dell’edizione del 1989 e scomparso vent’anni fa, a 79 anni. Apriranno la rassegna, il 22 agosto, gli United Vibrations, gruppo che fonde insieme suoni stellari con l’afrobeat ed il funk, e la musica di Sun Ra sarà “santificata” da tre progetti di Rob Mazurek con Sao Paulo Underground, con il Pulsar Quartet e con l’Exploding Star Orchestra, questo ultimo scritto apposta per l’occasione. Il programma è lungo e costellato di sorprese incredibili, come la presenza dei Talibam!, e ci sarà spazio anche per il Dinamitri Jazz Folklore Septet e la sua musica di chiara derivazione africana che porterà lo spettatore a confrontarsi con l’origine delle cose e con gli elementi che le compongono. Il settetto inoltre potrà vantare la partecipazione del grandissimo poeta e critico afro-americano Amiri Baraka. Inedito ed accattivante il progetto dei Living By Lanterns, composto da Mike Reed, Jason Adasiewicz, Greg Ward, Joshua Abrams ed altri, che proporrà una rilettura di materiale inedito, registrato ma mai utilizzato da Sun Ra. Inoltre Joshua Abrams presenterà in esclusiva europea il suo progetto Natural Information Society. Gli Heliocentrics porteranno il pubblico di Piazza del Nuraghe nella loro galassia costituita da un connubio di generi diversi tutti uniti dalla tua lezione afrofuturistica. Cecil Taylor non ha certo bisogno di nessun tipo di presentazione ma la sua presenza di certo è un grande onore che si ripete per il Festival di Sant’Anna Arresi. I turchi Konstruct, ormai realtà affermata del jazz, offriranno uno spettacolo tutto orientato su un terreno caro a Sun Ra, ovvero l’improvvisazione orchestrale che potrà usufruire per l’occasione del suo sassofonista Marshall Allen. Il suono delle stelle si deposita nelle rocce e nelle pietre che mantengono sopravvivenze astrali. Da queste il maestro Pinuccio Sciola, aiutato dalla composizione di Marcellino Garau e da eccezionali musicisti, trarrà Le Memorie dell’Universo, una prima assoluta dedicata a a Sun Ra. Dalla Germania gli Heliocentric Counterblast porteranno il loro personale omaggio alla musica di Herman Blount anche perché reduci dalla pubblicazione del loro ultimo disco intitolato “A tribute to Sun Ra”. L’onore della chiusura del festival sarà affidato proprio alla Sun Ra Arkestra, condotta dal suo più fidato sacerdote, Marshall Allen. L’associazione culturale Punta Giara in una nota ha ringraziato la Regione Autonoma della Sardegna, gli assessorati della Pubblica istruzione e del turismo, l’ex Provincia di Carbonia Iglesias ed il Comune di Sant’Anna Arresi, ed ha rivolto un grazie di cuore al pubblico del Festival: a chi ha donato, a chi ha acquistato l’abbonamento senza conoscere il programma, a chi ha concesso un prestito, a chi ha dato sponsorizzazioni, a chi, quindi, ha reso possibile la realizzazione del XXVIII Festival “Ai confini tra Sardegna e jazz”.