29 March, 2024
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Segni e colori dalla Grecia nella seconda serata di Nues, il festival internazionale dei fumetti e cartoni nel Mediterraneo, quest’anno alla sua 8ª edizione, in programma a Cagliari fino a venerdì prossimo (24 novembre). Domani, alle 18.00 all’Hostel Marina (in cima alle scalette di piazza San Sepolcro), si inaugurano le mostre “Street Art: Atene Europa” e “Il ladro di giallo”.

Curata dal giornalista e critico Aris Malandrakis, la prima offre uno sguardo, attraverso settanta fotografie, sui graffiti presenti in una delle capitali europee più interessanti nell’ambito di questo genere d’espressione. Culla dell’arte occidentale, Atene si è trasformata in un’imponente e coloratissima galleria di graffiti a cielo all’aperto, con centinaia di opere sparse in vari quartieri della città. Complice la crisi economica, il fenomeno ha avuto un notevole incremento negli ultimi anni grazie a una nuova generazione di artisti di strada greci e a molti stranieri che hanno voluto esprimere la loro solidarietà lasciando la loro “impronta” in numerosi luoghi pubblici della capitale. Parte dell’esposizione sarà itinerante: diversi locali del quartiere Marina – tra cui il ristorante ManàManà ed il Caffè Savoia – ospiteranno, infatti, le fotografie.

L’altra mostra, “Il ladro di giallo” propone invece le tavole dell’omonima “graphic novel” di Yiorgos Botsos: una narrazione lirica raffigurata nello stile pittorico e originale dell’artista ateniese, che torna a Cagliari per presentare, per la prima volta in Italia, questo lavoro, storia di un terribile ladro che ruba tutto ciò che è giallo, anche solo con lo sguardo. Pittore, illustratore e fumettista, Yiorgos Botsos (classe 1960) partecipa alla serata con una performance artistica dal vivo. Previsti anche un buffet di ispirazione greca e la presentazione di un murale realizzato dagli studenti del Liceo Artistico “Foiso Fois” nell’ambito del laboratorio Parlare con i muri, a cura dell’illustratrice Carol Rollo e dell’educatore Ciro Francioso.

In mattinata, intanto, Nues partecipa a un’iniziativa del comune di Cagliari: l’inaugurazione della piazza (tra via Spanedda e viale Marconi, nel quartiere di Genneruxi) intitolata ad Aurelio Galleppini nel centenario dalla nascita del papà del celebre fumetto “Tex Willer”. Appuntamento alle 11 alla presenza dell’assessore alla Cultura Paolo Frau. Con il direttore artistico di Nues Bepi Vigna, interviene l’attore  Fausto Siddi che proporrà una lettura sulla vita di Galleppini. Al disegnatore toscano di origine sarde il festival dei fumetti dedica la mostra “Nel segno di Galep”, che si inaugura questa sera – sabato 18 alle 18.00 – allo spazio SEARCH insieme a quella incentrata invece su Sherlock Holmes (titolo: “221B Baker Street”), il celebre personaggio nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, nel centotrentesimo anniversario della pubblicazione di “Uno studio in rosso”, il romanzo in cui il mitico detective fa il suo debutto.

 

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Raccontare alcuni aspetti della società e della realtà che ci circonda, in rapida e continua evoluzione, dando voce ad artisti, scrittori, illustratori e fumettisti, che possano offrire una testimonianza originale e alternativa del mondo in evoluzione, contribuendo ad ampliare e formare una coscienza critica nel pubblico, in particolare quello più giovane: a questo obiettivo, da subito, dedica il suo nucleo principale Nues, il festival internazionale dei fumetti e cartoni nel Mediterraneo promosso dal Centro Internazionale del fumetto di Cagliari con la direzione artistica dello scrittore, sceneggiatore e regista Bepi Vigna.

Così anche per l’ottava edizione della manifestazione che, dopo vari appuntamenti nei mesi scorsi, dal 18 al 24 novembre prossimi, vivrà a Cagliari il suo clou con un denso e variegato programma di incontri, mostre, presentazioni, momenti di spettacolo, laboratori e altri appuntamenti sotto il titolo “Storie oltre”: oltre i confini e l’idea di quello che consideriamo “vecchio continente”, con il contributo degli scrittori della sezione del festival raccolta sotto l’insegna Europa Oltre e delle testimonianze sulla street art in Grecia in quella intitolata invece Colori Oltre; Oltre il mito, con le mostre dedicate a un’icona del fumetto come Aurelio Galleppini, il “papà” di Tex Willer, e a un leggendario personaggio letterario come Sherlock Holmes; oltre i pregiudizi e gli stereotipi di genere, con gli ospiti della sezione Amore Oltre.

Già a fine ottobre, da giovedì 26 a sabato 28, il cartellone propone un’importante anteprima, con la collaborazione al convegno internazionale Spaced out / Spazi tra le nuvole – Lo spazio nel fumetto, organizzato dalla Facoltà di Studi Umanistici – Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Cagliari, mentre altri eventi sono in programma nell’ambito de Decimo FestivalScienzal promosso dall’associazione ScienzaSocietàScienza dal 7 al 12 novembre, e poi, ai primi di dicembre, a Villacidro, dove si intensifica la collaborazione con la Fondazione Giuseppe Dessì in corso da due anni.

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Mario Faticoni ha tagliato il traguardo degli ottant’anni. E a uno dei padri, e maestri, del teatro moderno e contemporaneo in Sardegna, attore, regista, autore, giornalista e scrittore, Il Crogiuolo, sua creatura, oggi diretta da Rita Atzeri, dedica una rassegna, GLI OTTANT’ANNI DI MARIO FATICONI, appunto, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Tre gli appuntamenti in programma, fra il 13 e il 28 ottobre, una mostra e due spettacoli. «Lo spirito con cui rispondo alla festa per i miei ottant’anni – spiega Mario Faticoni – per un terzo è memoria seria, “Tragoidia”, lo spettacolo più sentito, e per due terzi gioco, disegno di bambino e canto, in ossequio alla natura di monello». 

E venerdì 13 ottobre, alle 19.00, si inaugura SE QUEL GUERRIER IO FOSSI – Segni Sogni di Mariolino, titolo – ispirato dal recitativo che precede la romanza “Celeste Aida”, intonata da Radamès nella celebre opera di Verdi (il canto lirico, altra passione di Mariolino) – della mostra a cura dall’Associazione Hibrys – Centro internazionale del fumetto, diretto da Bepi Vigna, e del relativo album di disegni giovanili di mario Faticoni, curato da Mimmo Caruso, con prefazioni di Bepi Vigna ed Alessandra Menesini.

Una cinquantina di tavole, un tocco lieve al festeggiamento per i miei ottant’anni, le definisce l’attore veronese, cagliaritano d’adozione. Che così descrive l’esposizione: «Sono i disegni di Mariolino, l’adolescente in bilico tra la città natale, Verona, e la città d’approdo sua e della famiglia, Cagliari. L’epoca abbraccia gli anni 50 del secolo scorso, ma si racconta anche della fonte ispirativa, i fumetti di Bonelli su Tex e di Salgari su Corsaro Nero e Sandokan, ma anche e forse soprattutto il clima familiare affettuoso e quello all’aria aperta di una fattoria di campagna, infine della malinconia dell’adolescente rimasto lontano per un anno dai genitori e del contatto con gli ultimi anni di guerra. Oggetti, cuginetti e fratellini, compagni di scuola, l’immaginario idilliaco naturale, infatuazioni amorose, il panorama campestre – la stalla, il  cavallo, il camino, la bicicletta, la jeep – il calore familiare agognato, fantasie femminili, Cagliari vista da Castello, ciclisti, calciatori, tennisti, marciatori, fatti di cronaca. Disegni dal vero, disegni ritratti dalle tavole di Walter Molino della Domenica del Corriere: la tragedia del Polesine, la morte del bandito Giuliano, la caduta da cavallo dell’attore Alan Ladd, gli incontri fra la regina Elisabetta d’Inghilterra e Charlie Chaplin e fra il presidente americano Eisenhower e Gina Lollobrigida, furti, incidenti, fughe, rapimenti femminili…».

«Segni in bianco e nero di matita e colori tenui di pastello, tracciati su fogli ingialliti – scrive Bepi Vigna nella sua presentazione -. Il tempo riemerge in frammenti da una vecchia cartella. La madre che stira sul tavolo da cucina, Mariolino che disegna, la radio che racconta. Ciclisti e calciatori… Coppi e Bartali, Tex Willer, ritratti insieme a cugini, amici, compagni di scuola. Rita Hayworth accanto a fanciulle desiderate e irraggiungibili… Gli anni Cinquanta furono quelli del miracolo della modernità, l’inizio di un’epoca in cui si poteva di nuovo sognare… C’è questo nei disegni di Mariolino: le tracce di una rivoluzione antropologica».

Così Alessandra Menesini nella sua prefazione: «…Una (parziale) autobiografia, questa sequenza di disegni che si ferma di botto al 1949. Ossia all’anno in cui il ragazzo con la matita si trovò a vivere in una città, Cagliari, che gli sembrò “scura e brusca” e dotata di troppi stagni… Mariolino… aggiunge alle tavole un testo sapido e leggero e di felice colorata sintesi. Accanto alle immagini, tenacemente conservate per decenni… parole ironiche e poetiche, lievemente nostalgiche… l’uso abile del chiaroscuro, la precisione dei particolari, la capacità di restituire le atmosfere familiari come gli echi delle imprese di Fausto Coppi o dei goal di Gunnar Nordahl…».

La mostra è visitabile fino al 27 ottobre, dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e su appuntamento (tel. 339 5850384). 

CON MILLE LIRE IN CERCA DI ZAZÀ, è il concerto-spettacolo in due tempi che Faticoni metterà in scena, il 20 ottobre alle 21.00, accompagnato al pianoforte da Salvatore Spano e Riccardo Zinzula. Un excursus degli spettacoli di canto, tanto cari all’attore e regista: Kurt Weill e Brecht, la canzone italiana tra il 1920 e il 1950 con “Lasciami cantare una canzone” e “Canzoni su due ruote”; oppure quella da camera con “Torna caro ideal” ed altri recital ancora, la canzone napoletana, fino ad arrivare agli omaggi a Gaber e a De Andrè. 

Il 28 ottobre, alle 21.00, Mario Faticoni ripropone uno dei suoi cavalli di battaglia: TRAGOIDIA, tratto da “Canto per un capro” del poeta bittese, trapiantato a Torino, Giovanni Dettori. Un concerto in versi per voce sola, con adattamento e regia di Bruno Venturi (produzione Il Crogiuolo, nuovo allestimento di Arcostudio).

«Aver accettato di riprendere la mia prima regia a distanza di quasi trent’anni, è stato un atto di gratitudine nei confronti di Mario (Faticoni), di Giovanni (Dettori) e di tutti questi anni trascorsi – scrive Venturi nelle sue note -. La mia prima regia avveniva tutta sulle suggestioni che mi venivano  dall’immensa opera di Andrej e Arseni Tarkovskij, figlio e padre. E su un lungo studio effettuato sulla foné di Carmelo Bene… Ho chiesto a Mario di sforzarsi per rimettere in gioco tutto il lavoro di tanti anni prima: quei versi erano in lui, in noi e potevano diventare anche tutta un’altra musica…»

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Parte da Cagliari un omaggio al grande Galep. Il Centro internazionale del Fumetto promuove due iniziative in occasione dei cento anni dalla nascita di Aurelio Galleppini, il disegnatore e pittore di origine sarda, dalla cui matita è nata la saga di uno dei più amati fumetti italiani: Tex Willer, serie che disegnò dal primo numero, uscito il 30 settembre del 1948, fino al 1994, anno della sua scomparsa.

Con la prima, organizzata in collaborazione con la Fondazione Umberto e Margherita e la Fondazione Istituti Riuniti di Ricovero Minorile Onlus, si ripercorrono le tracce del lavoro lasciate nel capoluogo isolano, dove visse a lungo, dall’artista nato nel 1917 a Casale di Pari, una frazione del comune di Civitella Paganico, in provincia di Grosseto, da genitori di Iglesias. Sabato e domenica (13 e 14 maggio), nell’ambito della ventunesima edizione di Monumenti aperti, la manifestazione dedicata alla promozione e valorizzazione dei beni culturali di Cagliari e di altri comuni sardi (più di cinquanta ogni anno), sono in programma delle visite guidate alla chiesa di Santa Lucia, annessa ai locali della scuola Umberto e Margherita in via Martini, nel quartiere storico di Castello, dove sono conservati due dipinti attribuiti a Galleppini: realizzati tra il 1945 e il 1947 (e dotati di cornici originali e coeve), raffigurano Santa Caterina di Labouré che distribuisce la medaglia miracolosa e Le martiri di Arras. A illustrare le opere ai visitatori – con ingresso il sabato dalle 15.30 alle 19.30, la domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30 – saranno gli alunni della quarta elementare dell’istituto scolastico del quartiere Castello. L’iniziativa è pensata non solo per valorizzare l’opera di Galleppini pittore, ma anche per sollecitare presso le istituzioni competenti il restauro di altri preziosi affreschi a soggetto religioso, realizzati dall’artista alla fine del 1947 nella Cappella dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli, in viale San Vincenzo.