19 April, 2024
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Un nuovo appuntamento della rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione 2019 si svolgerà sabato 30 novembre, alle 18.30, al Fuaié del Teatro Massimo di Cagliari, in viale Trento 9, con la presentazione di “Ogni luogo ha la sua voce”: l’antologia dei racconti apparsi su “Il risveglio della Sardegna”, nella rubrica “Isole Minori”, tra il novembre del 2018 e l’ottobre del 2019, edita da Palabanda Edizioni.

Giovanni Maria Bellu, nella prefazione del volume, scrive: «Raccontare uno per uno tutti i paesi della Sardegna è un’impresa molto ambiziosa, ma non impossibile. E il solo fatto di poterla concepire è l’inizio di un racconto che deve ancora essere scritto. Il racconto di una parte del mondo, la Sardegna, che utilizza la sua complessità per appropriarsi delle regole che governano le relazioni tra gli uomini. E che, risalendo dal particolare al generale, costruisce gli anticorpi contro la cupa retorica di chi vorrebbe fare del Mediterraneo il reticolato di un lager».

L’antologia, curata da Bachisio Bachis, presenta racconti di Emilia Agnesa, Francesco Bachis, Rita Basile e Myriam Mereu, Antonio Boggio, Ilario Carta, Ignazio Caruso, Giacomo Casti, Cristiana Casu, Ester Cois, Renzo Cugis, Valeria Deplano, Dario Dessì, Giovanni Dessole, Gianmichele Lisai, Roberta Mele, Francesca Mulas, Nicola Muscas, Giacomo Pisano, Emanuele Pittoni, Vanessa Podda, Veronica Secci, Francesca Serra, Barbara Sessini, Mauro Tetti, Silvia Valdes e Gianni Zanata.

Durante la presentazione alcuni racconti verranno letti dagli stessi autori. “Ogni luogo ha la sua voce” è pubblicato nell’ambito della quarta edizione della rassegna di letteratura sociale Storie in Trasformazione, “le vie della gentilezza” sezione BookStar.

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E’ stato inaugurato questa mattina, nei locali de La Fabbrica del Cinema, presso l’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stato ufficialmente inaugurato il primo corso dedicato a “Sceneggiatura e paesaggio”.

Si tratta di un’iniziativa di alta formazione articolata in 12 masterclass, per lo sviluppo di progetti originali per il cinema e la serialità televisiva ispirati dai paesaggi della Sardegna e dalle storie delle sue comunità.

Il corso è stato presentato da Michele Casula, esperto in ricerche nel settore audiovisivo e rappresentante della società Clapbox, e dalla direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta, a cui si deve l’ideazione e l’organizzazione dell’iniziativa. Gli incontri si svolgeranno fra novembre e febbraio, con il sostegno del comune di Carbonia, rappresentato al taglio del nastro dall’assessore alla cultura Sabrina Sabiu, insieme alla Fondazione di Sardegna e dal Centro Servizi Culturali, rappresentato dal Direttore Paolo Serra. Era presente anche Alberto Zonchello, segretario particolare dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport.

A Carbonia l’avventura inizia con la prima lezione della produttrice esperta di sviluppo Daniela Masciale. In squadra anche il regista e sceneggiatore Andrea Magnani che terrà la masterclass di domenica 24 novembre e che, insieme a Daniela Masciale, svolgerà un ruolo da story coach, con la gestione di altri 4 appuntamenti cui si legherà il tutoring dei progetti sviluppati dai partecipanti.

Le altre 6 masterclass vedranno il coinvolgimento di professionisti di spicco del panorama audiovisivo nazionale, chiamati a condividere le esperienze creative del dialogo fra “sceneggiatura e paesaggio”.

Fra questi lo scenografo Giancarlo Basili, che raggiungerà Carbonia a metà dicembre dopo l’esperienza sul set della seconda stagione de “L’amica geniale”. Giancarlo Basili sarà accompagnato anche dal regista Marco Cruciani, che legherà alla tappa sarda una fase di location Scouting per il documentario sul cinema italiano visto dagli occhi della scenografia.

Terranno una lezione anche il regista Paolo Zucca, reduce dal successo de “L’uomo che comprò la luna”, lo sceneggiatore Filippo Gravino (“Veloce come il vento”, “Il primo re” e la serie in lavorazione “Romulus”), la regista Laura Lucchetti, che ha firmato e diretto in Sardegna il pluripremiato “Fiore gemello”, e lo sceneggiatore Salvatore De Mola, cui si devono gli adattamenti de “Il Commissario Montalbano”, il recente successo della fiction Rai “Imma Tataranni” e la scrittura, insieme a Gianfranco Cabiddu ed Ugo Chiti, de “La stoffa dei sogni”.

Il percorso si completerà con la condivisione dei risultati di un concept test – gestito dal team Clapbox con la collaborazione della società Ergo research – che misurerà il potenziale dei progetti sviluppati dai partecipanti presso campioni rappresentativi degli spettatori di film e serie tv.

Sono 18 gli autori finalisti, selezionati fra 33 candidati: Lucio Aru, Roberta Balestrucci, Maria Vittoria Durante, Marcello Lasio, Fabrizio Lo Bianco, Maria Elena Mallei, Luigi Manca, Pietro Martinetti, Elisa Meloni, Daniele Mocci, Andrea Pau, Simone Petrucci, Giovanni Davide Piras, Vanessa Podda, Alessandra Pusceddu, Andrea Rosas, Luca Sotgiu, Gabriele Tanda. Arrivano da diverse località della Sardegna e i progetti originali con i quali si sono candidati hanno ambientazioni che spaziano da Portoscuso al villaggio minerario di Ingurtòsu, all’isola de l’Asinara, a Tandalò, al complesso nuragico di Malchittu, da Siniscola alle spiagge della Baronia, ad Orgosolo, fino al colle di San Michele, con storie che attraversano generi ed epoche diverse: il banditismo dei primi del ‘700, lo sviluppo dei collegamenti interni all’isola dell’inizio dell’800, le lotte sindacali della prima parte del secolo scorso, il dopoguerra, il ’68 isolano, fino ai giorni nostri gettando uno sguardo verso il futuro prossimo.

                                               

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Vanessa Podda ed Emanuele Masillo il 28 aprile porteranno in scena nella sala delle mura de “Il Ghetto” (Via Santa Croce 18, Cagliari) lo spettacolo All You Can Bibbia. Lo spettacolo di 50 minuti, nato da una costola del corto teatrale “La Bibbia, Tutta” del 2016, racchiude al suo interno i momenti principali della Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse in un carosello di personaggi e situazioni che si susseguono in uno stile ironico con un ritmo forsennato.

Il teatro concentrato è un format di opere teatrali, e non solo, in cui tutto viene sintetizzato al massimo, le pause sono cancellate e le parole sono abbreviate. Il processo di concentrazione porta, conseguentemente, a scenari surreali, grotteschi e comici, rafforzati dall’utilizzo di un linguaggio che ruba alla contemporaneità, uno stile veloce e la tipica mancanza di pause della narrazione moderna da social network.

Per la rassegna Teatro in Castello e Marina vedremo inoltre in scena la compagnia Batisfera Teatro con lo spettacolo di burattini Efisio e la peste, il 5 maggio nella sala delle mura de “Il Ghetto” in via Santa Croce. Il 26 maggio tornano, invece, gli Artisti Fuori Posto al Teatro Sant’Eulalia con lo spettacolo grottesco Tipping point.

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La concentrazione consiste nella riduzione della percentuale d’acqua presente negli alimenti liquidi o comunque particolarmente ricchi di acqua, come ad esempio la salsa di pomodoro. Ma cosa succederebbe se lo stesso processo venisse applicato al teatro?

Lo scopriremo il 28 aprile con Vanessa Podda e Emanuele Masillo che porteranno in scena nella sala delle mura de “Il Ghetto” (Via Santa Croce 18, Cagliari) lo spettacolo All You Can Bibbia. Lo spettacolo di 50 minuti, nato da una costola del corto teatrale “La Bibbia, Tutta” del 2016, racchiude al suo interno i momenti principali della Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse in un carosello di personaggi e situazioni che si susseguono in uno stile ironico con un ritmo forsennato.

Il teatro concentrato è un format di opere teatrali, e non solo, in cui tutto viene sintetizzato al massimo, le pause sono cancellate e le parole sono abbreviate. Il processo di concentrazione porta, conseguentemente, a scenari surreali, grotteschi e comici, rafforzati dall’utilizzo di un linguaggio che ruba alla contemporaneità, uno stile veloce e la tipica mancanza di pause della narrazione moderna da social network.

Per la rassegna Teatro in Castello e Marina vandrà in scena la compagnia Batisfera Teatro con lo spettacolo di burattini Efisio e la peste, il 5 maggio nella sala delle mura de “Il Ghetto”, in via Santa Croce. Il 26 maggio torneranno, invece, gli Artisti Fuori Posto, al Teatro Sant’Eulalia, con lo spettacolo grottesco Tipping point.

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“La conosci Giulia?”, dissacrante commedia che mette in luce stereotipi e squilibri di genere ancora molto radicati nel mondo dell’informazione e della comunicazione, in seguito al grande successo riscontrato al debutto di ottobre da “tutto esaurito” (gratuito) con una lista di attesa di oltre 180 persone, replica il 26 novembre a Cagliari, sempre al Teatro Massimo alle 21.00, con ingresso gratuito. Testimonial d’eccezione anche del bis della rappresentazione cagliaritana la Rettrice dell’Università degli Studi di Cagliari Maria Del Zompo, promotrice di tante iniziative sull’uguaglianza dei generi nel suo Ateneo.

La pièce rientra nel programma di attività 2018-19 del Corecom (Organismo della Regione Sardegna per le comunicazioni) volte a promuovere, in collaborazione con Gi.U.Li.A Sardegna (coordinatrice Susi Ronchi), la parità di genere e a contrastare la cultura delle divisioni, delle disuguaglianze, che si traduce sempre più spesso, come purtroppo ci dicono le cronache, in forme di violenza. La replica dello spettacolo nel capoluogo sardo è inserita all’interno delle iniziative “Viva la libertà! Cagliari contro la violenza” legate alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, organizzato dal Comune di Cagliari – Assessorato e Commissione Pari Opportunità, ed è promosso da Corecom Sardegna, Università degli Studi di Cagliari e Comune di Cagliari, a cura di Giulia giornaliste Sardegna, produzione Lucido Sottile.

Attraverso i ritmi vivaci e incalzanti della commedia quindici artisti alternano all’interno di “La conosci Giulia?” tante spassose gag a momenti più drammatici per offrire spunti di riflessione e contribuire a formare quella consapevolezza collettiva indispensabile per conquistare il diritto democratico della parità fra i generi.

Nello spazio scenico la simulazione di una redazione giornalistica diretta (eccezionalmente) da una donna (Cristina Maccioni), che si prepara a realizzare uno scoop contro le discriminazioni di genere in attesa di scoprire chi sarà questa Giulia, la fonte misteriosa che rivelerà chissà quali notizie sensazionali. Ma tra dialoghi surreali, canti, musica, ospiti inattesi, sketch divertenti e monologhi a tratti comici e a tratti drammatici, si mettono in luce all’interno della stessa redazione le discriminazioni tra i sessi e l’ostinazione a comunicare attraverso opinioni precostituite, in cui cronache di ordinaria disparità di genere e luoghi comuni sessisti si alternano in chiave surreale e tragicomica.

Un’opera scritta a più mani da undici giornaliste dell’associazione Gi.U.Li.A (Giornaliste Unite Libere Autonome) e dalle attrici e dagli attori coinvolti, con la drammaturgia di Tiziana Troja (che ha curato anche la regia) e Vito Biolchini, che affronta con ironia le disparità di genere a partire dal linguaggio nel rapporto con i media, ma anche le discriminazioni nell’accesso alle professioni, le molestie sul posto di lavoro, la rappresentazione mediatica distorta della violenza di genere, l’imparità salariale, di carriera e di visibilità mediatica tra uomini e donne nel mondo sportivo, l’educazione stereotipata delle bambine, il precariato e lo sfruttamento della professione, i luoghi comuni di una cultura che tende ancora a emarginare le donne e a relegare anche gli uomini a ruoli di genere tradizionali, sempre più inadeguati. 

In scena una rosa di attori e di musicisti tra i più apprezzati della scena culturale sarda (Tiziana Troja, Michela Sale Musio, Angelo Trofa, Leonardo Tomasi, Vanessa Podda, Valentina Fadda, Ambra Pintore, Federico Valenti, Diego Milia, Tanya&Mara, Kor Vocal Ensemble e la voce di Elio Turno Arthemalle). Non mancano naturalmente le gag delle irriverenti e esilaranti Tanya e Mara, interpretate da Tiziana Troja e Michela Sale Musio (Lucido Sottile) che con i loro irresistibili numeri travolgono il pubblico in un pieno di risate e paradossi esplosivi sul tema delle disparità tra i sessi. Uno spettacolo in cui intrattenimento, formazione e informazione si alleano attraverso la forma dell’ironia per offrire spunti di riflessione e stimolare il pensiero critico su linguaggio e discriminazioni di genere e sulla necessità di un linguaggio attento delle differenze.

A gennaio la pièce debutterà anche a Sassari, presto verrà comunicata la data.

“La conosci Giulia?” è rivolto a un pubblico di tutte le età e agli studenti, indirizzato a promuovere un’immagine equilibrata, reale e rispettosa dell’identità della donna, contrastando ogni forma di stereotipo e di disuguaglianza, a favore di una comunicazione che ponga in modo dignitoso e corretto la necessità di riequilibrare l’attuale disparità di ruoli, di funzioni e di trattamento economico, a parità di conoscenze, competenze e responsabilità, tra uomini e donne.

Lo spettacolo è inserito all’interno delle iniziative legate alla prima edizione del Premio Corecom Sardegna “Gianni Massa” indetto dal Comitato per le comunicazioni della Regione autonoma della Sardegna, presieduto da Mario Cabasino, dedicato ai temi della parità e della comunicazione in genere, e si articola nelle tre sezioni Giornalismo (dedicato alla memoria di Piera Mossa), Università e Scuola. I premi per tutte e tre le sezioni saranno attribuiti l’8 marzo 2019 nel corso di una cerimonia ufficiale da una giuria composta dai Presidenti del Corecom e dell’Ordine dei Giornalisti, dalla Coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna, o loro delegati, e dai rappresentanti delle Università. Il testo integrale del bando e la delibera della giuria si trovano sul sito istituzionale del Corecom Sardegna www.consregsardegna.it/corecom .

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Grande successo ieri sera, al Teatro Massimo di Cagliari, per lo spettacolo “La conosci Giulia?”, che affronta in modo delicato il difficile rapporto tra media, linguaggio e discriminazioni di genere, attraverso i ritmi vivaci e incalzanti della commedia. In scena quindici artisti e artiste con tante spassose gag alternate a momenti più drammatici, per offrire spunti di riflessione e contribuire a formare quella consapevolezza collettiva indispensabile per conquistare il diritto democratico della parità fra i generi. Organizzato dal Corecom e Giulia Giornaliste Sardegna coordinata da Susi Ronchi, con la produzione di Lucido Sottile, ha visto un debutto straordinario con standing ovation all’insegna del tutto esaurito e una lista d’attesa di centinaia di persone (di cui tantissimi giovani, studenti e studentesse) per un’opera scritta a più mani da undici “Giulie” e dalle attrici e dagli attori coinvolti, con la drammaturgia di Tiziana Troja (che ha curato anche la regia) e Vito Biolchini.

Testimonial d’eccezione la Rettrice Maria Del Zompo, protagonista di tante iniziative sull’uguaglianza dei generi, che ha aperto lo spettacolo con un racconto-monologo molto toccante sulla sua difficile esperienza personale e professionale, in cui ha ripercorso gli anni del liceo e il sogno nel cassetto di iscriversi nella facoltà di Medicina per diventare poi una neuro-scienziata, fino alla nomina di Rettrice (tra le sole sei donne in Italia a ricoprire questo ruolo). «Si può fare, si può crescere. Si può arrivare ad eliminare quel soffitto di cristallo che custodisce vecchie regole non scritte e permettere anche alle figure femminili di arrivare all’apice della carriera. Dobbiamo osare di più. Dobbiamo fare in modo che le nostre giovani studentesse abbiano maggiori esempi di donne che si sono realizzate, e che per arrivare a questo non si devono fare necessariamente delle rinunce, come è successo a me. Perché il mondo è cambiato e deve ancora cambiare. Siamo noi che possiamo farlo».

In scena la simulazione di una redazione giornalistica diretta (eccezionalmente) da una donna (Cristina Maccioni), in cui cronache di ordinaria disparità e luoghi comuni sui generi si alternano tra sketch divertenti e monologhi comici e drammatici degli attori e musicisti (Angelo Trofa, Leonardo Tomasi, Vanessa Podda, Valentina Fadda, Ambra Pintore, Federico Valenti, Diego Milia, Tanya&Mara, Kor Vocal Ensemble e la voce di Elio Turno Arthemalle) che mettono in luce stereotipi e squilibri di genere ancora molto radicati sia nel mondo dell’informazione che della comunicazione, ma anche le discriminazioni nell’accesso alle professioni, le molestie sul posto di lavoro, la rappresentazione mediatica distorta della violenza di genere, l’imparità salariale, di carriera e di visibilità mediatica tra uomini e donne nel mondo sportivo, l’educazione stereotipata delle bambine, il precariato e lo sfruttamento della professione. Una pièce che ha visto anche le irriverenti e esilaranti Tanya e Mara, interpretate da Tiziana Troja e Michela Sale Musio (Lucido Sottile) che con i loro irresistibili numeri hanno travolto il pubblico in un pieno di risate e paradossi esplosivi. Uno spettacolo in cui intrattenimento, formazione e informazione si alleano attraverso la forma dell’ironia per offrire spunti di riflessione e stimolare il pensiero critico su linguaggio e discriminazioni di genere.

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Sold out in pochissimi giorni e una nutrita lista d’attesa per il debutto dello spettacolo teatrale “La conosci Giulia?” che porterà in scena sabato 6 ottobre, al Teatro Massimo, alle 21.00, attraverso il linguaggio ironico della commedia, i temi sul rapporto tra media e parità di genere offrendo uno spaccato della società con le sue contraddizioni per far sorridere e soprattutto far riflettere, con una testimonial d’eccezione:la Magnifica Rettrice dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo.

Le richieste di prenotazione (ingresso gratuito) hanno raggiunto il limite della capienza prevista, ma è già stata attivata una lista di attesa. Per info si consiglia di chiamare il botteghino del Teatro Massimo, viale Trento n. 9, a Cagliari.

Un’opera originale frutto di una scrittura collettiva tra Giulia Giornaliste e gli artisti coinvolti, prodotta da Lucido Sottile, organizzata e promossa all’interno del Premio “Gianni Massa” – Sezione Scuola – su iniziativa congiunta del Corecom Sardegna e l’associazione di Giulia Giornaliste (che dedica la sezione “Giornalismo” a Maria Piera Mossa), con la collaborazione di Marina Cosi (Presidente Giulia giornaliste nazionale) e Giovanna Pezzuoli (Giulia Giornaliste nazionale). Un racconto a più voci tra parole, suoni e visioni, sketch divertenti, monologhi ironici e drammatici, musica, canti e interventi, per offrire spunti di riflessione sul corretto uso delle parole, sui linguaggi antidiscriminatori e su una comunicazione corretta nel rispetto della parità di genere, per sensibilizzare e contribuire a formare quella consapevolezza collettiva indispensabile per conquistare il diritto democratico della parità tra i generi. Drammaturgia teatrale a cura di Tiziana Troja (che cura anche la regia) e Vito Biolchini.

Sul palcoscenico una schiera di attrici e attori, musiciste e musicisti di primissimo piano sulla scena isolana (e non solo) e la Magnifica Rettrice dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, in veste di testimonial straordinaria della serata. Il cast: Le Lucido Sottile (Michela Sale Musio e Tiziana Troja), Cristina Maccioni, Angelo Trofa, Leonardo Tomasi, Vanessa Podda, Valentina Fadda, Ambra Pintore, Federico Valenti, Diego Milia, Tanya&Mara, Kor Vocal Ensemble e la voce di Elio Turno Arthemalle. Testi di Giulia Giornaliste, Michela Sale Musio, Tiziana Troja, Vanessa Podda, Angelo Trofa, Valentina Fadda, Ambra Pintore. Costumi e scene: Filippo Grandulli e Daniele Coppi; Sound Design: Davide Sardo; Luci e audio: Live Studio di Giovanni Carlini; Trucco e Parrucco: Daniela Dessì; Foto: Michelangelo Sardo; Organizzazione generale: Federica Troja; Direzione generale: Michela Sale Musio, Aiuto regia: Irene Orrù. Una produzione Lucido Sottile. L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti.

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Marilisa Piga e Nicoletta Nesler L'attore David Bower del SignDance Collective InternationalVeronica Pivetti in Lunàdigas

Da Barbie a Coco Chanel. Da Giovanna D’Arco ad Adelasia di Torres. Una costellazione di icone femminili che non ha avuto figli sarà protagonista domani, sabato 21 novembre, delle Icone Lunàdigas di Approdi, spettacolo-installazione in scena alle 17.00 (con due repliche alle 19 e alle 21) in un appartamento privato del quartiere cagliaritano Villanova. L’appuntamento è inserito nel secondo modulo di Approdi, festa d’arte e comunità organizzata da Carovana SMI insieme a numerosi partner.

Nato dai Monologhi impossibili scritti dall’arteologo Carlo Antonio Borghi per il web doc “Lunàdigas”, delle registe e autrici Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, lo spettacolo vedrà in scena, nelle vesti delle eroine protagoniste, Alia Sellami, cantante e musicista tunisina, Isolte Avila, performer cubana fondatrice del SDC, e Adele Madau, nota musicista sarda, attualmente trapiantata in Catalogna e presente sulla scena internazionale.

Nel lingua sarda si chiamano lunàdigas le pecore che non figliano: Marilisa Piga e Nicoletta Nesler nell’omonimo web documentario, svelano quella parte del mondo femminile che sceglie di non avere figli, attraverso testimonianze di donne come Maria Lai, Lea Melandri, Margherita Hack, Lidia Menapace, Veronica Pivetti.

Fanno parte di questo lavoro anche i “Monologhi Impossibili” di Carlo Antonio Borghi: figure femminili della letteratura, della storia, dei fumetti, del cinema, dell’arte, si raccontano attraverso la sua penna e nel documentario sono impersonate dalle attrici Lia Careddu, Tiziana Troja, Michela Sale Musio, Vanessa Podda, Gisella Vacca e Cinzia Mocci.

Il teologo Vito Mancuso, l’autore televisivo e scrittore Carlo Gabardini, l’attore Fabio Marceddu e il gruppo musicale delle Lilies on Mars: quattro ospiti d’eccezione per chiudere domenica 28 giugno a Cagliari la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio). Quella conclusiva sarà una giornata ricca di eventi che negli spazi dell’ExArt (l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9) vedrà protagonisti anche i Qoèletpro con le loro installazioni audio e video, gli animatori Daniele Pettinau e Cristina Olianas, la crew House of Vanguard, gli attori Felice Montervino, Vanessa Podda e Andrea Ibba Monni, e il critico cinematografico Carla Chicca Barnes. E anche nella giornata di domenica al piano terra dell’ExArt saranno visitabili le mostre fotografiche “Family on the road” di Ambra Lonis e “Famiglie felici, famiglie possibili” di Sabina Murru, mentre su internet “Family” prosegue con l’invito rivolto a tutti di postare la foto della propria famiglia su Facebook con l’hashtag #‎familyfestivalca.

Realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna, il festival Family si aprirà domenica alle ore 11.00 nella Sala Teatro dell’ExArt con “Baby GayMe”, animazione, risate e yoga per bambini e genitori di qualsiasi colore a cura di Daniele Pettinau e Cristina Olianas.

Sempre alle ore 11.00 ma nella sala al piano terra dell’ex liceo dei piazzetta Dettori, un “Family Brunch” precederà l’incontro con il teologo e scrittore Vito Mancuso, che presenterà il suo ultimo libro “Questa vita”, edito da Garzanti. Mancuso dialogherà con il giornalista Vito Biolchini, mentre le letture saranno a cura de Le Lucide. Editorialista del quotidiano «la Repubblica», Mancuso è autore di opere tradotte in più lingue e che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico e sono oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche. In “Questa vita” Mancuso risale alle origini della nascita e dell’evoluzione di questa vita sulla Terra, proponendo una visione della natura che non procede solo per mutazioni casuali e per egoistiche selezioni competitive, ma è soprattutto il frutto di una continua armoniosa aggregazione il cui senso intrinseco è il bene. In questa prospettiva il valore di un essere umano non dipende da ciò che ha o che sa, ma da quanto riesce a mettersi al servizio di qualcosa di più grande di sé: dalla sua capacità di aprirsi all’altro, di abbracciare, di amare

Il pomeriggio si apre con un doppio appuntamento alle ore 18.00: nella Sala Danza prosegue il workshop di Waackin’ and Voguing condotto dalla crew House of Vanguard, mentre al piano terra andrà in scena (con ingresso gratuito) “Aperitheatre”, con i monologhi di Vanessa Podda, Felice Montervino e Andrea Ibba Monni.

Tre appuntamenti di teatro, musica e cinema (tutti ad ingresso gratuito) chiederanno domenica la prima edizione del Family Festival.

Alle ore 21.00 nella Sala Teatro Fabio Marceddu sarà il protagonista di “F.M. e il suo doppio”, prodotto dal Teatro Dallarmadio. Lo spettacolo è il racconto di una vita, di una porzione di vita il cui motore è il teatro. F.M. è Fabio Marceddu, ma è anche maschile e femminile e raccogliendo miscellanee di un decennio (dal 1988 al 1998) cita Beckett, Foscolo, Quenau, Wedekind, Max Aub, Copi, Genet come ordito all’interno di una trama che è la vita di un attore.

Alle ore 22.30 Family si sposta dall’ExArt al vicino Auditorium comunale per il concerto delle Lilies on Mars. Già collaboratrici di Franco Battiato e protagoniste un anno fa di un tour mondiale con il gruppo inglese dei Fanfarlo, proprio il giorno prima dell’uscita ufficiale del nuovo singolo “Dancing Star”, le Lilies on Mars (le due musiciste polistrumentiste e produttrici Lisa Masia e Marina Cristofalo) presentano in anteprima il nuovo album “ΔGO” in uscita nell’autunno 2015. Il live inviterà a percorrere un viaggio introspettivo accompagnato da una luce guida, tra suoni retro/futuristici miscelati con electro dream pop, tra organi vintage, sintetizzatori, oscillazioni psichedeliche, space echo e ipnotiche voci eteree.

Per l’ultimo appuntamento del festival Family si torna all’ExArt, dove alle ore 23.00 nella sala cinema, il critico Carla Chicca Barnes presenterà il film del 2005 “20 cm”, diretto da Ramón Salazar.

Spettacoli, presentazioni di libri e dibattiti, ma anche film, concerti, workshop e mostre per esplorare il concetto di famiglia, con le sue novità e contraddizioni, grazie a ventuno appuntamenti in tre giorni per favorire un dialogo e un confronto che aiuti a capire quale futuro ci attende. Da venerdì 26 a domenica 28 giugno appuntamento a Cagliari con la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile nei locali dell’ExArt, l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9, con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio).

Tra gli ospiti Vito Mancuso, Chiara Baiamonte, Carlo Gabardini, Rafael Serrano, Alessandro Fullin, don Dino Pirri, Marilisa Piga e Cicci Borghi, Giuseppe Iaculo, Fabio Marceddu e le Lilies on Mars.

Realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna, e con la media partnership di GayTv, Family vuole essere un momento di riflessione, ormai necessario in un paese come l’Italia dove il dibattito sulle nuove famiglie si è finalmente acceso e dove si discute della possibilità sempre più concreta di introdurre anche per gli omosessuali (così come già avviene in altri quattordici paesi europei) l’istituto del matrimonio. Ma l’Italia è anche un paese che ogni giorno affronta il tema della crescita di famiglie monogenitoriali, di famiglie “allargate”, di famiglie omogenitoriali e multirazziali, nuove realtà che necessitano di strumenti di comprensione possibilmente alla portata di tutti.

Per rendere visibili queste nuove realtà, il festival Family invita tutti a postare la foto della propria famiglia su Facebook con l’hashtag #‎familyfestivalca. Una iniziativa concreta, segno della sensibilità che da tempo la compagnia LucidoSottile manifesta nei confronti del tema dei diritti, e che questa volta ha condiviso con lo scrittore e giornalista Giovanni Follesa, direttore artistico di Family insieme alle attrici e autrici Tiziana Troja e Michela Sale Musio.

Ad aprire il festival venerdì 26 giugno sarà l’inaugurazione alle ore 17.00 di due mostre fotografiche, “Family on the road” di Ambra Lonis e “Famiglie felici, famiglie possibili” di Sabina Murru.

Nella prima l’autrice ha ritratto le famiglie per le strade di Cagliari e il risultato sono immagini che esprimono “la voglia di poter essere famiglia secondo i propri canoni, la voglia di poter essere liberi di amare”. Nella seconda invece sono protagoniste famiglie di ogni genere immortalate però in un particolare habitat: il divano di casa.

Le due mostre resteranno allestite al piano terra dell’ExArt per tutta la durata del festival.

A seguire, sempre intorno alle ore 17.00, ad inaugurare il ciclo di incontri sarà invece “Affari di famiglie: dibattito aperto sull’evoluzione della famiglia in Italia”. Dopo la presentazione delle Lucide, coordinati dal giornalista Vito Biolchini interverranno Silvia De Simone (psicologa, referente regionale di Famiglie Arcobaleno-Associazione Genitori Omosessuali), don Dino Pirri (parroco e scrittore), Giuseppe Iaculo (psicologo e psicoterapeuta), Carlo Cotza (mediatore familiare e portavoce ARC), Diego Lasio (psicologo, psicoterapeuta), Marilisa Piga (regista e autrice del webdoc “Lunàdigas”) insieme all’autore Cicci Borghi, Barbara Tetti (presidente MOS-Movimento Omosessuale Sardo) e Roberto Manca (presidente associazione True Colors). A portare la sua testimonianza sarà anche Rafael Serrano, responsabile in Spagna della Commissione Lavoro Famiglie LGTB, organismo incaricato di gestire le rivendicazioni delle famiglie di tutti i gruppi che fanno parte della Federazione Statale spagnola di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali. Insieme a Davide, che ha sposato, Serrano ha un figlio (adottato dalla sua nascita) che oggi ha 3 anni.

Il programma di venerdì proseguirà alle ore 18.00 nella Sala Danza dell’ExArt con un workshop gratuito di Waackin’ e Voguing curato dalla crew cagliaritana House of Vanguard (composta da Lil’Jean, Andreja e Omar). Il Waackin’ e il Voguing sono due stili di danza nati all’universo underground statunitense ma che ora stanno conoscendo una grande diffusione anche in Italia. Il Vogue è una danza bidimensionale in cui la ricerca del movimento è nella larghezza e nella lunghezza, mentre nel Waackin’ si predilige la tridimensionalità e la profondità viene resa con una danza che esce letteralmente fuori dal corpo.

Le famiglie omogenitoriali oggi sono una realtà in Italia. La loro quotidianità è stata raccontata in un libro da Chiara Baiamonte (medico, specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta) che verrà presentato dall’autrice nel corso di un incontro a partire dalle ore 19.00 nella Sala Conferenze dell’ExArt. Conduce la conversazione il giornalista Vito Biolchini, letture a cura delle Lucide.

La prima giornata del festival “Family” si chiuderà all’insegna dello spettacolo. Alle ore 22.30, nella Sala Teatro dell’ExArt, Alessandro Fullin sarà protagonista di “Fullin legge Fullin: spettacolo leggermente autoreferenziale” (ingresso 12 euro, ridotto 10).

Attore e comico, autore del libro “Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna”, in questo spettacolo Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più ama, cioè scrivere: dalla lista della spesa agli spensierati aforismi, dalle lettere d’amore alle mail mai inviate. Anche per questo il tono, lo spettacolo ha momenti di assoluta comicità e di tristezza fulminante, un po’ come i tweet che Fullin ogni giorno lancia ai suoi diecimila followers.

Doppio appuntamento con ingresso gratuito invece a partire dalla mezzanotte: nella Sala Cinema il critico Carla Chicca Barnes introdurrà alla proiezione del film del 2003 di Peter Hedges “Pieces of April”, mentre nella Sala Tango spazio a “Family Tango – tango per etero, tango per gay, balla anche tu se ti senti ok!” con il maestro Roberto Meloni.

La giornata di sabato 27 si aprirà alle ore 10.00 dove nella sala Danza dell’ExArt proseguirà (sempre con ingresso gratuito) il workshop di Waackin’ e Voguing curato dalla crew House of Vanguard.

Nella sala conferenze, a partire dalle ore 10.30, è in programma “Famiglie e società”, un dibattito con politici, amministratori e rappresentanti delle istituzioni sul tema della famiglia. Sarà l’occasione per fare il punto sulle tante leggi all’attenzione del parlamento, con uno sguardo anche alle politiche portate avanti dai comuni e a quello che succede nel resto d’Europa.

A partire dalle ore 14.00 e fino alle 18.00, sempre nella Sala Conferenze si terrà il seminario “Famiglie e genitorialità oggi”, tenuto dal Giuseppe Iaculo. Il seminario è a pagamento (per iscrizioni 070-4600244). Psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, Iaculo ha pubblicato il libro “Le identità gay” ed un saggio sul processo di coming out.

Alle ore 18.30 Family si trasferisce nelle strade e nelle piazze di Cagliari che ospiteranno il “Sardegna Pride 2015”. Una manifestazione che proseguirà idealmente alle ore 22.00, al piano terrà dell’ExArt, con l’aperitivo post Pride e la performance di Waackin’ e Voguing curata dalla crew House of Vanguard.

Alle ore 22.30 la giornata si chiuderà all’insegna del cinema con la proiezione del film del 2008 e diretto da Jonathan Demme “Rachel sta per sposarsi”, presentato dal critico Carla Chicca Barnes.

Teatro, musica, cinema e incontri con importanti autori: la giornata conclusiva di Family domenica 28 giugno si preannuncia ricca di appuntamenti.

Si parte alle ore 11.00 nella Sala Teatro dell’ExArt con “Baby GayMe”, animazione, risate e yoga per bambini e genitori di qualsiasi colore a cura di Daniele Pettinau e Cristina Olianas.

Sempre alle ore 11.00 ma nella sala al piano terra dell’ex liceo dei piazzetta Dettori, un “Family Brunch” precederà l’incontro con il teologo e scrittore Vito Mancuso, che presenterà il suo ultimo libro “Questa vita”, edito da Garzanti. Mancuso dialogherà con il giornalista Vito Biolchini, mentre le letture saranno a cura de Le Lucide. Editorialista del quotidiano «la Repubblica», Mancuso è autore di opere tradotte in più lingue e che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico e sono oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche.

Il pomeriggio si apre con un doppio appuntamento alle ore 18.00: nella Sala Danza prosegue il workshop di Waackin’ and Voguing condotto dalla crew House of Vanguard, mentre al piano terra andrà in scena (con ingresso gratuito) “Aperitheatre”, con i monologhi di Vanessa Podda, Felice Montervino e Andrea Ibba Monni.

Drammaturgo e autore televisivo, Carlo Gabardini ha riversato nel libro edito da Mondadori “Fossi in te io insisterei. Lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere” la sua storia e le considerazioni sul suo percorso personale perché (come scrive) «il coming-out non è un’esclusiva degli omosessuali, ma di tutti. Perché “venir fuori” riguarda il nostro senso di stare al mondo. Fare coming-out significa cominciare a vivere». Gabardini dialogherà con lo scrittore Giovanni Follesa, mentre le letture saranno a cura delle Lucide. Si inizia alle ore 19.00 nello spazio al pianoterra dell’ExArt.

Tre appuntamenti di teatro, musica e cinema (tutti ad ingresso gratuito) chiederanno domenica la prima edizione del Family Festival.

Alle ore 21.00 nella Sala Teatro Fabio Marceddu sarà il protagonista di “F.M. e il suo doppio”, prodotto dal Teatro Dallarmadio. Lo spettacolo è il racconto di una vita, di una porzione di vita il cui motore è il teatro. F.M è Fabio Marceddu, ma è anche maschile e femminile e raccogliendo miscellanee di un decennio (dal 1988 al 1998) cita Beckett, Foscolo, Quenau, Wedekind, Max Aub, Copi, Genet come ordito all’interno di una trama che è la vita di un attore.

Alle ore 22.30 Family si sposta dall’ExArt al vicino Auditorium comunale per il concerto delle Lilies on Mars. Già collaboratrici di Franco Battiato e protagoniste un anno fa di un tour mondiale con il gruppo inglese dei Fanfarlo, proprio il giorno prima dell’uscita ufficiale del nuovo singolo “Dancing Star”, le Lilies on Mars (le due musiciste polistrumentiste e produttrici Lisa Masia e Marina Cristofalo) presentano in anteprima il nuovo album “ΔGO” in uscita nell’autunno 2015. Il live inviterà a percorrere un viaggio introspettivo accompagnato da una luce guida, tra suoni retro/futuristici miscelati con electro dream pop, tra organi vintage, sintetizzatori, oscillazioni psichedeliche, space echo e ipnotiche voci eteree.

Per l’ultimo appuntamento del festival Family si torna all’ExArt, dove alle ore 23.00 nella sala cinema, il critico Carla Chicca Barnes presenterà il film del 2005 “20 cm”, diretto da Ramón Salazar.