23 December, 2025
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I sardi “vogliono bene” alle loro case e alle loro tasche. E quanto sia importante per loro avere abitazioni moderne, sane, meno dispendiose e ben arredate lo dimostrano i dati degli interventi relativi alle ristrutturazioni edilizie, al risparmio energetico e all’acquisto di arredi, dichiarati al fisco nel 2016, le cui detrazioni saranno restituite nell’arco dei prossimi 10 anni.

Secondo il dossier Agevolazioni fiscali che interessano la filiera della casa in Sardegna, realizzato dall’Osservatorio per le Micro e Piccole Imprese di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzando i dati del 2016 del MEF-Dipartimento delle Finanze, nell’Isola la fruizione dei due sgravi è cresciuta in modo considerevole dai 42 milioni di euro del 2011, passando per 78 del 2015, fino ad arrivare agli attuali 93, ultimo dato disponibile relativo alle dichiarazioni dei redditi 2017.

«In Sardegna crediamo sempre più nella casa come bene fondamentale, da curare, tutelare e far crescere – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – ciò ha consentito, in questi anni di crisi, sia di riqualificare una parte considerevole di patrimonio abitativo, sia di dare una boccata d’ossigeno a costruttori, impiantisti, produttori e installatori d’infissi, ingegneri, geometri e a tutto l’indotto.»

Tra le agevolazioni fiscali concesse alle persone fisiche hanno una grande rilevanza – dopo quelle relative alle spese sanitarie – le detrazioni relative alla “filiera della casa”.

Nelle dichiarazioni fiscali dei sardi relative al 2016 si contano 175 mila detrazioni sulla casa, pari al 16,7% del totale delle detrazioni, per un ammontare di 93 milioni di euro, pari al 5,5% dell’ammontare totale.

Le detrazioni più richieste sono quelle connesse agli interventi di recupero del patrimonio edilizio (ristrutturazioni) che ammontano a 74 milioni di euro, pari al 79,9% dell’ammontare delle detrazioni che interessano la filiera della casa e al 4,4% dell’ammontare del totale delle detrazioni; le detrazioni connesse a interventi per l’efficientamento energetico ammontano a 15 milioni di euro, pari al 16,5% delle detrazioni che interessano la filiera della casa e allo 0,9% dell’ammontare del totale delle detrazioni; le detrazioni per l’arredo di immobili ristrutturati, che interessano esclusivamente il comparto dell’arredamento, ammontano nell’anno a 3 milioni di euro, pari al 3,7% dell’ammontare delle detrazioni che interessano la filiera della casa ed allo 0,2% dell’ammontare del totale delle detrazioni.

Dall’analisi di lungo periodo (2012-2017) dei dati relativi alle detrazioni relative al recupero del patrimonio edilizio e al risparmio energetico che interessano la filiera della casa, si osserva che in Sardegna nell’ultimo anno per il recupero patrimonio edilizio, sia per il numero di contribuenti che per l’ammontare dell’importo in detrazione, vengono raggiunti valori più elevati rispetto a quelli registrati nei 5 anni precedenti.

Per le detrazioni connesse a interventi per l’efficientamento energetico, nel 2017, viene raggiunto il numero più elevato di contribuenti ma non il valore più alto dell’ammontare delle detrazioni, il cui picco massimo nei sei anni esaminati è stato raggiunto nel 2016 (26 milioni).

Dalle dichiarazioni 2017, emerge quindi che sull’Isola è aumentato il numero di detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio e per il risparmio energetico dell’11,1% ma è diminuita la spesa detratta da questi sostenuta del 2,1%.

«I bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie e l’efficienza energetica rappresentano un vero e proprio mattone della ripresa – prosegue Giacomo Meloni – anche se non nascondiamo come il trend dell’edilizia in Sardegna rimanga ancora negativo. Però crediamo che una possibile inversione di tendenza e un consolidamento possa essere possibile solo lavorando tutti insieme, infatti, la capacità del settore delle costruzioni di agganciare la ripresa è condizionato sia dall’indice di fiducia di famiglie ed imprese, sia dalla chiarezza, costanza e definizione delle regole, sia dagli incentivi, affinché famiglie e pubblico possano programmare investimenti e il comparto possa essere rivitalizzato.»

Nonostante cresca il numero di chi ristruttura e adegua le case alle nuove normative, grazie anche ai bonus del Governo, il panorama residenziale della Sardegna versa ancora condizioni critiche, con abitazioni troppo vecchie e in cattive condizioni di salute e che consumano troppo.

Confartigianato Imprese Sardegna, ha analizzato l’età e lo stato di 512.310 edifici (case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine, condomini anche con attività economiche al piano strada) costruiti prima del 1981 (322.515 unità) e dopo l’81 (189.795), secondo dati Istat.

Dall’indagine è risultato che il 17% (87.262 edifici) del totale degli immobili versano in pessime o cattive condizioni, ponendo l’isola al 6° posto in Italia tra le regioni con un patrimonio immobiliare vetusto, classifica che al non invidiabile primo posto vede la Calabria con una situazione mediocre-pessima per il 26,8% delle case mentre la media nazionale è del 16,8%. Dall’altra parte ben 425.044 sono in condizioni ottimali. Le case più vecchie e malandate si trovano a Sassari (il 19% sono in condizioni pessime o mediocri); segue l’Ogliastra con il 18,1%, Oristano con 17,9%, Medio Campidano con il 17,8%, Cagliari con il 16,8%, Carbonia-Iglesias con il 16,5%. Le più nuove sono a Olbia-Tempio con una percentuale di anzianità solo del 13,9%.

Stessa situazione per quanto riguarda il consumo di energia e il condizionamento; nell’Isola sono ancora troppe le case prive di isolamento termico; il 61,8% delle famiglie, infatti, risiede in abitazioni prive di intercapedini, cappotti esterni o interni. Ciò significa dispersione di calore in inverno ed accumulo di calore in estate, elevato uso dei sistemi di climatizzazione, e conseguente spreco di carburante o di energia elettrica.

«Per risollevare le imprese delle costruzioni – conclude il presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – bisogna puntare su misure che favoriscano la manutenzione del patrimonio immobiliare. Per questo vanno rese permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico degli edifici. Oltre a rilanciare le imprese delle costruzioni, si coglierebbero più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare il 60% del quale risale a prima degli anni ‘70, emersione di attività irregolari e gettito per lo Stato, risparmio energetico e difesa dell’ambiente

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L’ing. Alberto Siletto è il nuovo dirigente del 2° servizio, con competenze nei settori relativi a “Servizi tecnici, urbanistici, lavori pubblici, impianti tecnologici”, nonché direttore ad interim del 5° servizio (“Ambiente”). Il nuovo dirigente ha preso servizio il 1° aprile 2018.
Alberto Siletto, classe 1965, è originario di Cirié, comune in provincia di Torino, nel quale ha ricoperto per diversi anni l’incarico di dirigente dei servizi tecnici, del territorio e dell’ambiente.

Nel 1990 si è laureato in Ingegneria civile (sezione edile) con una tesi di laurea in Urbanistica, conseguita al Politecnico di Torino.

Dal 1991 è iscritto all’Ordine degli ingegneri della provincia di Torino.

Il sindaco Paola Massidda e l’intera Amministrazione comunale hanno fatto all’ing. Siletto i migliori auguri di buon lavoro.

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Il disastro della sanità nel Sulcis Iglesiente è ormai chiaro e noto a tutti, ancora di più sicuramente agli operatori che si danno da fare al massimo per dare risposte ai bisogni dei cittadini ma si rendono conto ogni giorno di più delle limitazioni e della mancanza di personale e di strumentazioni indispensabili e ai pazienti che sono costretti alla sofferenza delle patologie e delle limitazioni e mancanza delle prestazioni.

Sempre di più, naturalmente quando possono farlo, i pazienti si rivolgono altrove con costi e sacrifici. Le nostre strutture ospedaliere stanno perdendo considerazione sempre più nell’opinione pubblica e molti ormai neppure le considerano, puntando decisamente verso altre strutture fuori del territorio.

Ma non può funzionare così e dobbiamo riportare il tema della salute al posto che merita nella vita di ciascuno di noi e della intera comunità

Denunciare ogni giorno l’aggravarsi della situazione in questo o quel reparto, in questo o quel servizio. è giusto e necessario ma non basta.

Nei giorni scorsi abbiamo riproposto la questione dell’emodinamica ormai colpevolmente ridotta alla sola unità del medico responsabile. Una storia di grande impegno e di grande lavoro e professionalità che dura da circa vent’anni, con la realizzazione di una cardiologia d’avanguardia prima e poi dal 2004 con l’emodinamica che alcuni anni fa è stata dotata di un organico per farla funzionare per 24 ore, per dare servizi sempre più urgenti ed adeguati.

In questo modo si garantiva insieme un’assistenza cardiologica ai massimi livelli e si potevano trattare nei tempi congrui tutti gli infartuati del territorio senza viaggio per Cagliari, cosa che per molti può significare la vita. Quello che sta avvenendo in questi ultimi anni con la Giunta dei professori e le scelte dell’Azienda per la tutela della salute è sotto gli occhi di tutti e il servizio di emodinamica rischia di essere ai titoli di coda.

Il territorio si deve mobilitare a tutti i livelli, ci aspettiamo che i sindaci tutti, a partire da Carbonia e Iglesias, decidano di intraprendere le iniziative necessarie, raccogliendo la richiesta che viene dagli operatori e dai pazienti sia guardando alla situazione attuale, sia alla prospettiva.

Tutti coloro che hanno ruolo per farlo, devono diventare protagonisti e sostenere una mobilitazione popolare, perché il diritto alla salute dei cittadini del Sulcis Iglesiente sia garantito in modo adeguato nelle strutture e nei servizi che, a prescindere dalle scelte organizzative che non condividiamo, sono previsti.

Noi non ci rassegniamo alla situazione disastrosa che registriamo giorno dopo giorno e dobbiamo farglielo capire.

La prospettiva è quella che ormai da circa quindici anni andiamo sostenendo: la realizzazione del nuovo ospedale, l’ospedale unico, attrezzato, di qualità, polispecialistico. Abbiamo posto il tema anche prima di San Gavino ma in quel territorio si sta realizzandomentre qui da noi la nostra proposta fu osteggiata da diversi importanti amministratori di quegli anni.

Confidiamo che non sia più così. Se il territorio non è in grado di mobilitarsi, i sindaci in testa, contro il disastro della sanità e di fare scelte indispensabili ora e per la prospettiva, allora ci meritiamo la situazione nella quale ci hanno/ci siamo cacciati.

Francesco Loi

Coordinatore Riformatori sardi Sulcis Iglesiente

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Si rinnova il culto di Sant’Antioco Martire, il Santo Patrono della città e di tutta la Sardegna. La festa, arrivata alla sua 659ª edizione e in programma dal 14 al 16 aprile prossimi, sarà presentata in conferenza stampa, domani venerdì 6 aprile, alle ore 11.00, all’Archivio Storico di Sant’Antioco, in via Castello 2 (fronte Piazza De Gasperi – Basilica). Durante l’incontro con i giornalisti sarà annunciato il fitto manifesto di appuntamenti religiosi e laici, tra enogastronomia e spettacoli di intrattenimento.

Tra le novità del 2017, la prima edizione della ‘Fiera Enogastronomica’, con stand provenienti da tutta la Sardegna e la vendita di prodotti tipici della tradizione. Ma non mancheranno i classici appuntamenti delle pariglie “Sa cursa po Santu Antiogu” e le consuete processioni con l’appuntamento per il pellegrinaggio verso la Basilica di Piazza De Gasperi e la tradizionale benedizione de “Is Coccois” offerti al Santo. Durante gli eventi serali sono previste esibizioni di gruppi folk e la musica di qualità con i “Sud Sound System &Bag a Riddim Band”, mentre la chiusura della tre giorni sarà dedicata allo spettacolo pirotecnico.

Alla conferenza stampa di presentazione degli eventi interverranno, tra gli altri, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, gli assessori comunali del Turismo e della Cultura, Roberta Serrenti e Rosalba Cossu.

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L’assessorato della Difesa dell’ambiente mira a informare al meglio i potenziali beneficiari sulle finalità del bando da oltre 9 milioni di euro per infrastrutture verdi, ripristino di habitat sensibili e altri interventi volti alla tutela della biodiversità delle aree della Rete Natura 2000. «La partecipazione agli incontri informativi è importante per chiarire tutti gli aspetti di un’azione che può realmente promuovere un’economia più verde e competitiva con un uso efficiente delle risorse ed una valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e turistici», afferma l’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano.

Due gli appuntamenti in programma: a Sassari, il 9 aprile (dalle 11.00 alle 13,30 nella Sala consiliare in piazza del Comune) e a Cagliari, il 13 aprile (dalle 11.00 alle 13,30 nella sala anfiteatro in via Roma 253). Il Servizio tutela della natura e politiche forestali dell’Assessorato, allo scopo di organizzare con la massima efficienza gli incontri, invita gli interessati a registrarsi sul modulo https://it.surveymonkey.com/r/J6XTKN7. In questa sede sarà anche possibile presentare da subito eventuali quesiti relativi al bando.

Le domande per il bando, a sportello, potranno essere presentate dal prossimo 15 maggio. Il link al bando sul sito della Regione Sardegna. La dotazione finanziaria dell’avviso è di 9.110.880 euro e possono partecipare gli Enti pubblici nei cui territori ricadono i siti Natura 2000 (SIC/ZSC, ZPS ossia Siti di interesse comunitario/Zone speciali di conservazione e Zone di protezione speciale). Interessa quindi singoli Amministrazioni comunali se il sito ricade in un solo Comune, o associati con individuazione di un capofila se il territorio del sito comprende più centri, Unioni di Comuni e Rete metropolitana, Province e Città metropolitana come capofila. Nel caso in cui il sito ricada in aree protette (Parchi o Aree marine protette) possono presentare domanda i relativi soggetti gestori.

Sono ammissibili gli interventi volti alla tutela della biodiversità delle aree della Rete Natura 2000 inseriti nel piano di gestione approvato, o indicati nel Quadro di azioni prioritarie (Prioritized Action Framework, PAF) per la programmazione 2014-2020 approvato nel 2014 (delibera 22/4 del 17 giugno 2014). In particolare potranno essere finanziati: la realizzazione di infrastrutture verdi per contrastare la frammentazione di habitat e garantire i collegamenti ecologici e la mobilità delle specie faunistiche (greenways, eco-tunnel, fish passes, sottopassaggi stradali ecc). Ancora la sostituzione di elementi di infrastrutturazione “obsoleti” (cavalcafossi, briglie, recinzioni) con tecniche di ingegneria naturalistica. Quindi il ripristino e/o la creazione di elementi di connessione ecologici, la rinaturazione/deframmentazione di habitat sensibili e/o degradati e il controllo e/o la eradicazione di specie alloctone invasive.

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Si è svolta martedì 3 aprile un’esercitazione congiunta dei tecnici del CNSAS della Sardegna con il personale dell’Aeronautica Militare appartenente all’80° Centro SAR del 15° Stormo di Decimomannu, nel territorio comunale di Gonnosfanadiga..

Si è trattato di una giornata di addestramento che ha coinvolti 30 tecnici delle stazioni Alpine di Cagliari, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra e Sassari, aventi diverse qualifiche tecniche, con i piloti a bordo dell’AB 212 dell’Aeronautica Militare coadiuvati dai altri due tecnici verricellisti.

L’esercitazione è stata incentrata sulle tecniche di imbarco e sbarco dal velivolo, con manovre effettuate in hovering e con verricello per doppio e singolo tecnico. Dal campo base, allestito nel piazzale del parcheggio di Perd’e Pibera, son partiti in successione diversi equipaggi, che hanno effettuato dei simulati di intervento applicando le tecniche utilizzate in operazioni reali di soccorso.

Lo scenario è stato la zona aerea tra Punta Cammedda e il cosidetto ‘Canale dei Tassi’, compresa l’area di Rio Zairi: territorio già noto per passati interventi di soccorso e recupero che ha visto coinvolti i tecnici del CNSAS, in operazioni congiunte con la stessa aeronautica Militare. Si tratta infatti del recente episodio relativo al recupero dell’escursionista deceduto nel Rio Zairi lo scorso mese febbraio, mentre praticava il canyonig con un gruppo di amici, e dell’incidente verificatosi esattamente 4 anni fa che aveva causato il decesso dell’escursionista sessantenne nella località tra Canali Mau e Genn’e Impì, a seguito del cedimento di una porzione di parete rocciosa.

Questa tipologia di eventi addestrativi, programmati periodicamente in collaborazione con gli altri Enti competenti in attività di soccorso, rafforzano l’importanza della sintonia tra le forze in campo chiamate in intervento e, soprattutto, garantiscono una formazione costante del personale impegnato ad operare in ambiente impervio.

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«Entro fine maggio, come da cronoprogramma, è prevista la conclusione di una serie di interventi che gli abitanti della zona di Sa Perda Bianca, meglio nota come Carbonia 2, attendevano da tanti anni.»

Lo ha detto questa sera l’assessore dei Lavori pubblici, Gian Luca Lai, che ha sottolineato inoltre che il comune di Carbonia sta vigilando con solerzia sul rispetto dei tempi programmati e sulla corretta esecuzione dei lavori.
Nei giorni scorsi alcuni cittadini residenti nel quartiere situato dietro lo Stadio comunale “Carlo Zoboli” hanno segnalato all’Amministrazione comunale che i marciapiedi in fase di realizzazione presentavano una larghezza inferiore a 90 centimetri, che non consentirebbe l’accesso dei disabili in carrozzina.

«In realtà, da un sopralluogo effettuato dall’assessore ai Lavori pubblici Gian Luca Lai, dal Responsabile Unico del Procedimento (RUP) e dalla Direzione dei lavori – si legge in una nota del Comune – è emerso che tutti i marciapiedi hanno una larghezza uguale e, talvolta, superiore ai 90 centimetri, in pieno ossequio alle norme previste a tutela dei cittadini portatori di disabilità, eccezion fatta per uno di essi che, invece, non rispetta tale dimensione standard, perché la sua superficie è occupata da alcuni pali dell’illuminazione, i quali ostruiscono il passaggio dei mezzi per i disabili.»
«Il problema principale – ha aggiunto l’assessore Gian Luca Lai – è rappresentato dall’eccessiva ampiezza della strada, che avrebbe dovuto avere una larghezza di 8 metri e non di 9 metri, come invece risultava in fase di realizzazione. L’azienda appaltatrice ha però immediatamente posto in essere tutte le azioni necessarie per rendere il lavoro perfettamente conforme al progetto originario, senza ulteriori oneri a carico dell’Amministrazione comunale.»

I marciapiedi, in definitiva, sono stati allargati di mezzo metro su entrambi i lati della carreggiata.

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La qualità e la sicurezza nella Medicina di laboratorio saranno gli argomenti principali della conferenza in programma sabato 7 aprile nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, nel complesso biologico di viale San Pietro. All’incontro, che prenderà il via alle 10,30, parteciperà Mario Plebani, docente di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica dell’Università di Padova.

Considerato uno dei maggiori esperti nel settore, Mario Plebani discuterà con i partecipanti sul valore della trasversale utilità del dato di laboratorio nella decisione clinica e di quanto essa sia funzionale all’outcome del paziente.

L’iniziativa, che si svolge sotto il patrocinio della Sibioc, la Società italiana di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica, è organizzata dalla scuola di specializzazione in Biochimica clinica dell’Università di Sassari e dal Programma assistenziale controllo di qualità nei laboratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

«L’obiettivo delle conferenze di Medicina di laboratorio – afferma Ciriaco Carru direttore della scuola di specializzazione e responsabile del Programma assistenziale – è quello di condividere con tutti gli attori della Medicina moderna le potenziali efficienze e le maggiori criticità del complesso processo di laboratorio». Tra queste appunto la qualità analitica del dato ed il total quality management; la sicurezza e gli errori, appropriatezza e inappropriatezza diagnostica ed analitica, l’integrazione laboratorio-medici, Eblm e clinical governance.

 

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“Principi, indicazioni e tecniche della viscosupplementazione nelle patologie osteoarticolari” saranno i temi che verranno trattati nel corso di aggiornamento in programma sabato 7 aprile nell’aula C del complesso biologico dell’Università di Sassari.

Il corso, con inizio alle ore 8,30, è organizzato dall’unità operativa complessa della Clinica ortopedica dell’Aou di Sassari, diretta dal professore Carlo Doria.

L’appuntamento rappresenta anche un’occasione di confronto tra gli specialisti che parleranno di cartilagine, di lesioni traumatiche muscolari e tendinee e ancora di artrosi, del ruolo dell’acido ialuronico e della terapia infiltrativa nel percorso riabilitativo del paziente con patologia osteo-articolare. Spazio quindi alle tecniche di imaging e al ruolo dell’ecografia e alle tecniche infiltrative.

L’evento formativo è aperto ai medici di base e specialisti di ortopedia, reumatologia, fisiatria, nonché agli infermieri e fisioterapisti.

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Domani, venerdì 6 aprile, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, verrà istituito il senso unico alternato in via Sirri, al fine di eseguire i lavori di taglio stradale per un allaccio idrico fognario.
«Si tratta di una misura necessaria per garantire la sicurezza stradale – spiega l’assessore delle Manutenzioni Gian Luca Lai -, preservando nel contempo l’incolumità dei cittadini e delle maestranze.»