29 April, 2024
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Martedì 8 maggio, alle ore 15.00, presso l’oratorio di San Ponziano, a Carbonia, si svolgerà l’assemblea generale dei lavoratori diretti ed indiretti dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, per dibattere delle risultanze del vertice tenutosi ieri al ministero dello Sviluppo economico tra organizzazioni sindacali, la multinazionale Sider Alloys ed il Governo.

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Come cristiani siamo costantemente chiamati in causa e sentiamo il dovere di vivere da credenti e da cittadini responsabili. 

Di fronte alle inquietudini che il momento presente comporta, ci sentiamo sollecitati da due urgenze: 

– il lavoro dignitoso per le persone e le famiglie del nostro Territorio; 

– la coerenza coi valori che fondano la nostra fede e la nostra convivenza civile.

È nota a tutti la gravissima situazione occupativa nella quale ci troviamo. 

I nostri paesi, le nostre parrocchie conoscono bene gli effetti preoccupanti della mancanza di lavoro: giovani costretti ad emigrare; cassintegrati impossibilitati a nuove prospettive di assunzione; situazioni che divengono drammatiche nelle famiglie monoreddito o in presenza di mutui precedentemente assunti.

Tutto questo non solo non può lasciarci indifferenti, ma deve spronare tutti a cercare le convergenze più opportune perché si pongano in atto iniziative e politiche volte ad una inversione di tendenza capace di generare un futuro di speranza. 

In questa direzione crediamo di dover sollecitare in ogni modo le migliori risorse della nostra terra: la Società civile in ogni sua componente, le Autorità istituzionali Comunali, Regionale e Nazionale, l’Università e la Scuola, il Mondo imprenditoriale ed economico, le associazioni dei Lavoratori.

Sentiamo anche il dovere di ricordare a tutti, a partire da noi stessi, che la gravissima situazione economico-sociale non può legittimare qualsiasi attività economica e produttiva, senza che ne valutiamo responsabilmente la sostenibilità, la dignità e l’attenzione alla tutela dei diritti di ogni persona. 

In particolare non si può omologare la produzione di beni necessari per la vita con quella che sicuramente produce morte. Tale è il caso delle armi che – è purtroppo certo – vengono prodotte nel nostro territorio e usate per una guerra che ha causato e continua a generare migliaia di morti. 

Qualunque idea di conservazione o di allargamento di produzione di armi è da rifiutare. 

Ma contemporaneamente si dovrà studiare con serietà e impegno la possibilità di un lavoro dignitoso agli operai che sono attualmente impegnati in tale attività.

Questo per coerenza, anzitutto con la nostra fede: ce lo dice la parola di Gesù Cristo e l’insegnamento della Chiesa, ribadito con forza da Papa Francesco. Ma ce lo dicono anche la nostra legge fondante, la Costituzione (art. 11: “l’Italia ripudia la guerra”) e le leggi italiane (L. 185/90); ce lo dice il Trattato sul commercio delle armi, adottato dall’Assemblea generale dell’ONU il 2.04 2013; ce lo dicono le risoluzioni europee, in particolare quelle del 25.02.2016 e del 15.06.2017, in cui il Parlamento europeo ha chiesto espressamente «l’embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita»

Nessuno di noi giustificherebbe mai che armi prodotte altrove fossero mandate a bombardare le nostre case, le nostre scuole, i nostri ospedali, le nostre chiese, la nostra gente. Ma le popolazioni dello Yemen non hanno i nostri stessi diritti?

Si tratta di un problema complesso e collegato a responsabilità che ci superano, ma non ci è lecito ignorarlo. 

La comunità diocesana – pur sapendo che esula dalla sua specifica responsabilità e competenza la soluzione, propriamente tecnica e politica, di questo tema – desidera incoraggiare chi si sta impegnando a trovare le modalità più adeguate per superare questa realtà problematica che ci riguarda da vicino.

Vogliamo però anche sottolineare che è doveroso affrontare questa questione non isolatamente, né tanto meno in contrapposizione con ogni altra difficoltà che la realtà odierna del mondo del lavoro e dell’economia fa pesare sulla serenità delle persone e delle famiglie: la precarietà dell’occupazione, le possibili conseguenze negative sulla salute dei lavoratori e dell’intera popolazione e sull’equilibrio ambientale, i rischi per la giustizia sociale e per l’attenzione al bene comune.

C’è una sola strada da percorrere, ed è compito peculiare della politica e delle istituzioni sociali: quella di cercare uno sviluppo diverso per tutte le attività del nostro Territorio e della nostra Regione; uno sviluppo rispettoso della dignità delle persone, di tutte le persone; uno sviluppo che sia riguardoso dell’ambiente; uno sviluppo che valorizzi le nostre risorse locali, la nostra storia, la nostra Terra.

Come Diocesi dobbiamo e vogliamo lavorare soprattutto per la formazione delle coscienze e per ricordare a tutti la necessità e il dovere della coerenza con il rispetto dei diritti di ogni uomo e di ogni donna.

Perciò auspichiamo che tutti vogliano cooperare con le migliori energie in una prospettiva di riscatto e di nuova speranza: per un vero sviluppo integrale del nostro Territorio; per la cessazione di ogni conflitto; per l’affermazione della pace nel mondo.

Iglesias, 3 maggio 2018

Il Vescovo e il Consiglio Presbiterale

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Le piogge ininterrotte di questo inizio di maggio hanno mandato ancora una volta sott’acqua alcune strade periferiche dei comuni di Sant’Anna Arresi e Teulada, gravemente danneggiate. Solo il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e delle ruspe dei due Comuni ha consentito di rendere nuovamente transitabili buona parte delle strade danneggiate.

L’acqua, tanto attesa per ricostituire le scorte negli invasi quasi a secco, è arrivata tutta insieme e, inevitabilmente ha creato disagi a molte famiglie. Una di queste, all’inizio di via Degli Artigiani, è formata da una coppia di anziani che, ogni volta che piove in abbondanza, a causa del dislivello esistente tra la loro abitazione e quelle vicine, nonostante abbiano fatto ricorso a tre pompe sommerse, si ritrovano sistematicamente in grosse difficoltà, perché non hanno nessuno che possa aiutarli (i tre figli vivono nel Nord Italia). Oggi hanno esposto i loro problemi al presidente della protezione civile che ha visitato la via per accertarsi della situazione e verificare gli interventi da effettuare per mettere il territorio in sicurezza.

I filmati e le fotografie allegate, sono stati realizzati da Lorenzo Uccheddu.

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«Sant’Antioco quest’anno è stata esclusa dal bando teso a fronteggiare il rischio idrogeologico e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.»

La denuncia arriva dal gruppo di minoranza Genti Noa.

«Annualmente la Regione mette a disposizione dei comuni le risorse necessarie a fronteggiare il rischio idrogeologico – sottolinea Genti Noa -. Questi bandi consentono di accedere ai danari che occorrono per ripulire canali e corsi d’acqua da tutto ciò che potrebbe ostacolarne il normale deflusso. Purtroppo nel 2017, a causa di quello che lo stesso sindaco Locci ha definito un “passo falso” dell’Amministrazione in carica, la città di Sant’Antioco è rimasta esclusa dalla ripartizione delle somme messe a bando dalla Regione.»

«Non era mai accaduto che Sant’Antioco perdesse questi soldi, né che di fatto si rinunciasse a prevenire allagamenti ed esondazioni – attacca Genti Noa -. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti ed il sospetto che la mancata manutenzione dei corsi d’acqua abbia contribuito a creare gli allagamenti ed i disagi di questi giorni, è molto concreto.»

«Forse si è trattato di un caso fortuito o più semplicemente di grave dilettantismo, ma abbiamo la sensazione che la politica di mestiere, quella basata sulla spasmodica ricerca del consenso, porti a credere che organizzare spettacoli e concerti venga prima della sicurezza dei cittadini – conclude Genti Noa -. Non sarà che la rimozione delle sterpaglie si nota meno di un costoso concerto? Speriamo di no!»

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La Giunta, organo esecutivo della Camera di commercio di Nuoro, riunita nella sua prima seduta, ha provveduto ad effettuare le nomine di propria competenza e a deliberare diverse importanti attività riguardanti le imprese. Di seguito un breve riepilogo della riunione odierna.

È stato nominato il vice presidente dell’Ente camerale nella persona di Sara Marotto, componente del Comitato di Presidenza della CNA Nuoro (Confederazione Nazionale Artigianato). Sara Marotto è la prima donna a ricoprire questo importante incarico presso la CCIAA di Nuoro.

Si è proceduto alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Aspen (Azienda Speciale della CCIAA): è stato chiamato ad assumere l’incarico di presidente Roberto Cadeddu, operatore economico, attuale presidente dell’associazione Confesercenti provinciale. Gli altri consiglieri eletti sono: Nadia Secchi, Nicola Mascia, Vito Arra, Giuseppe Francesco Zizi, Francesco Piras, Mariangela Crabolu. Tra le altre attività, l’Aspen si occupa dell’organizzazione dei circuiti promozionali Autunno in Barbagia e Primavera nel cuore della Sardegna.

La Giunta camerale ha inoltre individuato il proprio rappresentante presso GEASAR (Società di gestione dell’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda) nella persona di Alessandro Deiana, segretario della CNA nuorese.

L’organo esecutivo della CCIAA nuorese ha proceduto all’approvazione di tre bandi per l’erogazione di contributi alle imprese, con un ammontare complessivo di 300.000 €. Gli avvisi, di prossima pubblicazione, riguarderanno i contributi per la realizzazione di attività promozionali, la partecipazione a fiere e mostre e le attività connesse al PID (Punto Impresa Digitale).

È stata inoltre deliberata l’organizzazione del Concorso Enologico BINU, giunto alla sua 7ª edizione, e sancita formalmente la collaborazione con LAORE (Agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale) e con i Consorzi di tutela dei formaggi ovini della Sardegna (Pecorino Romano, Pecorino sardo e Fiore Sardo) per l’organizzazione della prima edizione del Concorso internazionale formaggi ovini, che si terrà nel territorio nuorese nel 2019.

La Giunta, infine, ha definito gli indirizzi alla delegazione trattante per la contrattazione decentrata integrativa connessa ai contratti di lavoro del personale camerale, impegno già assunto dalla precedente Giunta e confermato oggi dai nuovi consiglieri.

 

 

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Convegni, festival, laboratori per le scuole, realizzazione di nuovi murales. E ancora: apertura di spazi da cui valorizzare il prezioso patrimonio culturale di San Sperate e accogliere le idee artistiche capaci di esprimere la dimensione internazionale in cui il comune è proiettato.

Il 2108 è l’anno in cui cadono i cinquant’anni della nascita del Paese Museo, e l’amministrazione comunale ha deciso di celebrarlo dichiarandolo “Anno del Paese Museo, Paese della creatività”.

Un anniversario che vale doppio: non solo perché era proprio nella primavera del 1968 che, dietro la regia di Pinuccio Sciola, San Sperate conobbe quella rivoluzione artistica da cui nacque un nuovo modo di pensare il rapporto tra spazio e comunità, ma anche perché questo è l’Anno europeo del patrimonio culturale di cui, pochi giorni fa, il Cinquantennale ha ottenuto il riconoscimento dall’Unione Europea dopo un’attenta selezione.

Per celebrare l’importante ricorrenza è stato pensato un ricco calendario di attività che accompagneranno lungo tutto l’anno. Attività che vedono lavorare a stretto gomito una rete di partenariato composta da diverse associazioni locali e internazionali tutte unite, per la prima volta, nella realizzazione di un unico progetto la cui direzione artistica è affidata al muralista Angelo Pilloni, e quella scientifica a Paolo Lusci e all’associazione Noarte, fondata nel 2005 da Pinuccio Sciola, Paolo Lusci e dall’artista Mariano Corda.

Momenti clou dell’intera programmazione saranno due convegni – il primo il 25 maggio, il secondo a ottobre-, l’inaugurazione del Centro civico culturale, nell’ex Palazzo civico (un polo turistico volto alla valorizzazione e comunicazione del patrimonio esistente), e la realizzazione -entro la fine dell’anno- dell’Exe, il Centro internazionale di scambi e confronti culturali, concepito come luogo di produzione e ospitalità di artisti.

Dopo una fase preparatoria partita a marzo, con attività dedicate alle scuole (ai ragazzi è stato chiedere di immaginare il paese tra cinquant’anni e di ripensare il Monumento alla frutta, opera-simbolo di una rivoluzione culturale figlia di una società contadina), la relizzazione del logo “50 anni del Paese Museo” da parte degli artisti Archimede Scarpa e Angelo Pilloni, e la “pulizia” del paese, una tradizione introdotta da Pinuccio Sciola, ora si entra nel vivo.

Sabato 5 e domenica 6 maggio, in concomitanza con la manifestazione Monumenti aperti, San Sperate inaugura ufficialmente l’Anno del Paese Museo. Per l’occasione nel palazzo municipale Angelo Pilloni realizzerà un murale con in logo del Cinquantennale. Domenica alle 18 sarà inoltre proposto “Semjai”, spettacolo itinerante, per la regia di Mariano Corda, in cui attraverso la riproposizione della semina si omaggiano i 50 anni del Paese Museo, centro dalle spiccate origini contadine.

I quatto mesi di laboratori che hanno portato a questo esito scenico saranno ripercorsi nella mostra fotografica di Lieven Loots, esposta nel Museo del crudo.

Venerdì 25 maggio, l’appuntamento è con “50 anni di Paese museo… Il Paese della creatività_Socializzare l’arte, Socializzare la Vita”, convegno organizzato dall’amministrazione comunale, con cui si apre il festival Sant’Arte organizzato dalla Fondazione Sciola, che proseguirà sino a domenica 27. Questo primo appuntamento seminaristico sarà incentrato sulla storia del Paese Museo che verrà ripercorsa dalla stessa voce dei suoi protagonisti (Nino Landis, Giampaolo Mameli e Ottavio Olita), ma anche dal punto di vista di accademici di grande levatura e studiosi, tra cui il filosofo Diego Fusaro.

A giugno arriva “Da nuraghes a murales”, iniziativa del Circolo scientifico della cultura italiana dell’Università di Varsavia e dell’Associazione culturale polacco-sarda.

Tra luglio e settembre un nuovo murale impreziosirà la via Cagliari, porta d’ingresso al paese: a realizzarlo sarà Angelo Pilloni in collaborazione con diversi artisti stranieri. Il progetto prevede la ripartizione in quadranti del muro di cinta del campo sportivo, ognuno dei quali ospiterà l’opera di un artista diverso. Oltre alla realizzazione di nuovi murales è previsto anche il restauro di alcuni di quelli già esistenti: il lavoro, che vedrà all’opera Angelo Pilloni ed Archimede Scarpa, sarà promosso e finanziato dall’associazione Art&venti.

A luglio ritornano anche i consueti appuntamenti con la Sagra delle pesche e con il festival Cuncamias, curato dall’associazione Antas.

A ottobre arriva anche il secondo appuntamento seminaristico, dedicato stavolta all’architettura della terra cruda dall’età nuragica agli anni Sessanta: «La terra alle radici dell’Arte. Dai muri di fango alle tele d’autore: la nascita e lo sviluppo del Paese Museo inquadrata da un punto di vista architettonico e archeolgico», realizzato in collaborazione con l’Associazione della Terra cruda e l’Unione dei comuni del Basso Campidano.

Questo primo scorcio d’autunno vedrà anche ospitare artisti stranieri grazie alla Residenza artistica LXL, curata da Noarte. Un progetto, questo, che vedrà parallelamente avviare in tutta la Sardegna una campagna di diffusione e condivisione del messaggio culturale del Paese Museo.

A novembre è in programma la “Festa d’autunno”, a cura dell’associazione Gruppo micologico “Donato Zanda”.

 

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«Egregio Signor Ministro, noi del Comitato Idonei Assistenti Giudiziari abbiamo pensato di consegnarLe questa targa in ringraziamento per l’impegno, la serietà e la disponibilità da Lei dimostrati in favore della nostra causa.»

Sono queste le parole che hanno accompagnato il conferimento del riconoscimento al ministro Andrea Orlando da parte di una delegazione del CIAG. Il Guardasigilli, in particolare, ha accolto con piacere nelle stanze del Ministero alcuni dei ragazzi provenienti da tutta Italia e risultati idonei all’ultimo concorso di Assistenti Giudiziari. Questi, visibilmente emozionati, hanno esternato la loro gratitudine al Ministro «non solo per aver ovviato alle enormi carenze di personale negli uffici giudiziari italiani, ma per aver dato la possibilità a tutti noi, 4915 persone, di iniziare un nuovo capitolo della nostra vita, per aver dato la tranquillità anche alle nostre famiglie che, con noi, hanno condiviso speranze, preoccupazioni, ansie e sacrifici». Rimarcando la differenza  tra gli impegni portati avanti con garbo e fermezza da parte del Ministro e la politica del non fare,  la delegazione del CIAG ha omaggiato anche «la persona che ci ha sempre accolti con disponibilità nonostante , ce ne rendiamo contro, ad un certo punto sbucassimo fuori da tutte le parti ovunque Lei si trovasse».

Il ministro della Giustizia, sorridente in volto, prendendo in consegna la targa, si è soffermato con i ragazzi ripercorrendo le tappe del concorso indetto due anni fa dal suo Ministero. Andrea Orlando si è dimostrato fiducioso per il futuro e nella possibilità che si concretizzi lo scorrimento totale graduatoria nell’arco di tre anni, tempo di validità legale della stessa. In tal senso, il rappresentante del Pd, inoltre, ha garantito il suo personale impegno anche quando, da qui a breve, probabilmente non sarà più Ministro. Questo, soprattutto, per l’enorme stima nutrita da Orlando nei confronti di tutti coloro i quali hanno superato le tre prove di un concorso ritenuto fiore all’occhiello di questo ministero della Giustizia. Dopo le foto di rito, la delegazione ha tenuto a sottolineare ad Andrea  Orlando che «in ogni caso, resterà sempre il nostro Ministro e un membro speciale del nostro Comitato. Lei sarà sempre uno di noi.»

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Questa mattina il consigliere regionale Daniele Cocco ha presentato un’interrogazione sulla precaria situazione della figura del terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) evidenziando il fatto che la dotazione organica del personale sanitario dell’ATS Sardegna comprende solamente 9 figure professionali TNPEE (3 assunti con contratto a tempo indeterminato e 6 assunti con contratto a tempo determinato) distribuiti nelle ASSL di Sassari (5 TNPEE), Olbia (3 TNPEE) e Sanluri (1 TNPEE) e che nelle restanti ASSL della regione (Nuoro, Lanusei, Oristano, Carbonia-Iglesias e Cagliari) vengono utilizzate altre figure professionali non specificamente formate per l’età evolutiva.

Come spiega il capogruppo di “Art. 1 – Sinistra per la Democrazia e il Progresso” in Consiglio regionale Daniele Cocco, il terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva è un professionista sanitario che svolge – in collaborazione con altri professionisti dell’area pediatrica – importantissimi interventi di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo.
L’interrogazione chiede al presidente della Regione ed all’assessore della Sanità, di porre immediatamente in essere un’iniziativa che consenta l’assunzione in ruolo di nuovo personale TNPEE anche attraverso procedure concorsuali o di stabilizzazione.

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Dopo i recenti campionati regionali di Kung Fu e Ju Jitsu, sabato 5 e domenica 6 maggio il Palazzetto dello sport di via delle Cernitrici ospiterà un nuovo grande evento che, per la prima volta, approda nella città mineraria: si tratta del Campionato interregionale Taekwondo Open Sardegna 2018. L’iniziativa è organizzata dal Comitato regionale Taekwondo FITA Sardegna con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia.

«Essere sede del campionato interregionale di Taekwondo dà lustro alla nostra città, che potrà assistere allo spettacolo del combattimento olimpico basato su un sistema di rilevazione dei punti di ultima generazione. Una serie di incontri dall’elevata cifra tecnica in cui a trionfare saranno sicuramente i valori ispirati al fair play», ha spiegato l’assessore allo Sport Valerio Piria.
Le gare cominceranno sabato 5 maggio dalle ore 8.40 fino alle ore 18.30. Domenica 6 maggio sono previsti nuovi incontri sempre nella fascia oraria dalle 8.40 alle 18.30. Sono diverse le categorie ammesse a partecipare al Campionato interregionale di Taekwondo: Esordienti fascia A, Cadetti fascia B, Cadetti fascia A, Juniores e Seniores. Parteciperanno ragazzi e ragazze di varie fasce d’età: dai 9 ai 35 anni.
Alla cerimonia di premiazione sarà presente l’assessore dello Sport Valerio Piria, insieme ad alcuni consiglieri comunali di Carbonia.

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Anche quest’anno il Consiglio regionale aderisce alla manifestazione “Monumenti Aperti”. Domani, sabato 5 maggio, e domenica 6 maggio), dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, saranno aperte al pubblico le due mostre inaugurate lo scorso 26 febbraio alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto speciale della Sardegna.

La prima, intitolata “Cronache dell’Autonomia 1943-1953”, è una mostra storica che racconta l’Isola nei 10 anni compresi fra la fase finale della seconda guerra mondiale, l’approvazione dello Statuto e la prima legislatura del Consiglio. Oltre alle foto d’epoca, i visitatori potranno ripercorrere i fatti principali di questo periodo storico attraverso i filmati dell’Istituto Luce e della Rai e le riproduzioni dei primi grandi reportage sulla Sardegna realizzati da principali testate nazionali ed internazionali.

La seconda esposizione, articolata attorno al modulo a spirale della scala che collega i 6 piani del palazzo, ha per titolo “70 anni di Autonomia – Sardegna 1948-2018”. Suddivisa per aree tematiche riferite a diversi momenti della vita istituzionale dell’Assemblea, è costruita con fotografie provenienti dall’archivio del Consiglio regionale, riordinate e catalogate per l’occasione. Supporti multimediali affiancano le immagini fotografiche per che consentire ai visitatori di approfondire alcuni aspetti relativi alle sezioni tematiche.

Le due mostre, curate da Davide Mariani con l’allestimento firmato da Stefano Ercolani, stanno ottenendo un grande successo di pubblico: sono già centinaia i visitatori che hanno potuto apprezzare le due esposizioni, con un picco di presenze per la Festa di Sant’Efisio del 1° maggio (circa 400 ingressi).     

Il percorso di Monumenti Aperti prevede anche la visita alle stanze della Presidenza, alla sala Capigruppo e alla galleria dove sono esposti tutti i ritratti dei presidenti del Consiglio che si sono succeduti dalla prima legislatura ad oggi. Una sosta sarà fatta anche nel corridoio che ospita “I Portolani” le antiche carte nautiche, realizzate su pelli di pecora, risalenti ai secoli XVI e XVII. La visita proseguirà  con l’accesso all’Aula consiliare  e ai corridoi che collegano i due corpi principali dell’edificio.

In occasione dell’edizione di quest’anno di Monumenti Aperti saranno inoltre visitabili altri due siti inseriti nell’itinerario “Trentapiedi dei Monumenti” proposto dagli studenti dal Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari. L’iniziativa curata da Vestigia (Laboratorio di didattica e comunicazione dei Beni culturali) prevede un percorso archeologico di tredici tappe nel quartiere Marina con due fermate in Consiglio: la prima, all’esterno del Palazzo, riguarda le grandi sculture realizzate negli anni ’80 da Costantino Nivola per l’Assemblea sarda; la seconda invece sarà interamente dedicata alle cisterne romane situate all’interno del parcheggio di via Cavour.