24 December, 2025
Home2018 (Page 566)

[bing_translator]

Presso l’Ufficio Tributi del comune di Carbonia, è in distribuzione il Modello 730/2018, per la denuncia dei redditi percepiti nel 2017.

L’Ufficio sarà a disposizione nei seguenti giorni ed orari:

Martedì, dalle 10.00 alle ore 13.00 e dalle 16.00 alle ore 18.00.

Giovedì, dalle 10.00 alle 13.00.

Il Modello può essere ritirato, tutti i giorni, anche presso la Portineria del Comune.

 

[bing_translator]

Oggi scadevano i termini per aderire alla class action intenta dall’associazione dei consumatori Adiucomsum contro Abbanoa per il risarcimento dei danni subiti a causa dell’erogazione di acqua non potabile nel periodo 2011/2015.  E oggi l’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, ha diffuso una nota, nella quale afferma che «la class action sulla non potabilità si sta ormai configurando come un grande bluff. Il principio cardine: oggi in Italia il sistema tariffario non prevede alcuna decurtazione per i periodi di non potabilità. Non c’è un caso a livello nazionale a cui poter fare riferimento».

«Il motivo è semplice: l’Autorità vuole evitare che un Gestore trovi più conveniente avere una tariffa più bassa  che fare gli investimenti necessari per adeguare il sistema di potabilizzazione. Trova più incisivo utilizzare lo strumento  delle sanzioni, anche severe, qualora i Gestori siano inadempienti ai loro obblighi per negligenza o sottovalutazione. Personalmente – conclude l’Amministratore Unico – ritengo che le penalizzazioni anche severe verso i Gestori, peraltro previste  anche in Sardegna dalla Convenzione di Servizio stipulata con l’Ente d’Ambito, siano la strada corretta. Fermo restando che non possono essere addebitate al Gestore inadempienze riconducibili alle condizioni a volte disastrose con cui gli impianti a suo tempo sono stati affidati.»

«I Gestori devono essere impegnati e controllati affinché attuino gli interventi di regolarizzazione e ammodernamento di questi impianti: si tratta di investimenti ai quali è destinata una parte importante della tariffa, che anche per questo deve essere integralmente riscossa. Attacchi strumentali e dal sapore politico.»

«Abbanoa ritiene di essere in presenza di attacchi portati avanti in modo strumentale dagli ormai noti “professionisti dalle cause facili” e da personaggio politici in cerca di ribalta in una fase che precede la prossima campagna elettorale per le Regionali. Abbanoa ritiene di essere in presenza di una campagna che cerca toni forti e frasi ad effetto  ma debole nei contenuti e gestita con spregiudicatezza e approssimazione. Basti pensare agli “strafalcioni” presenti negli elenchi dei Comuni non potabili diffusi in questi giorni da un’Associazione di Consumatori» (Adicomsum, n.d.r.). 

«Sul fronte dei numeri, sui 377 Comuni della Sardegna, appena una quarantina (un laconico 10 per cento circa) sono stati interessati da ordinanze per l’acqua non potabile tra il 2011 e il 2015 e si è evitato accuratamente di guardare all’andamento 2016/2017. Fra l’altro, dagli elenchi diffusi da un’Associazione regionale di consumatori spuntano centri non gestiti da Abbanoa. E’ l’esempio di tre Comuni messi in bella mostra nel materiale informativo diffuso attraverso la Rete, che non ricadono sotto il governo del Gestore Unico. A riprova anche del fatto che la non potabilità riguarda anche i Comuni che sono alimentati da fonti proprie (sorgenti o pozzi).

Oggi, grazie agli interventi strutturali realizzati nelle reti e negli impianti portati avanti da Abbanoa, l’incidenza della non potabilità è bassissima ma c’è chi pur di affilare le armi contro Abbanoa non tiene conto del lavoro fatto in questi anni. Eppure i risultati sono evidenti. A Porto Torres la non potabilità è ormai solo un ricordo. A Sassari sono crollati sia i giorni di non potabilità sia le zone interessate (soprattutto frazioni con pochi abitanti). Se nel 2015 la popolazione interessata era il 58,37%, nel 2016 è risultata del 33,4% e nel 2017 è crollata al 9,01%. Emblematico è il caso di Musei dove proprio nel 2017 è stato completato un impianto di filtraggio all’avanguardia e completamente automatizzato per eliminare la torbidità che caratterizza l’acqua delle sorgenti di Musei (ogni anno la fonte di Guttureddu che approvvigiona il centro abitato è infatti soggetta a un aumento esponenziale dell’intorbidimento). Negli impianti di Siniscola (Marfili e Frunche e Oche) è in corso un intervento di potenziamento di circa 300.000 euro ma in progettazione c’è anche un ulteriore intervento di 925.000 euro. 

Esistono casi di rilievo Tempio, Luras, Calangianus e Bortigiadas ma anche qui Abbanoa ha lavorato per trovare la soluzione: a Tempio è stata bandita la gara per la progettazione del maxi intervento (finanziamento complessivo a disposizione è di 7.580.000 euro) e a Buggerru il Comune ha pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori  del nuovo impianto di trattamento (che risolverà i problemi di non potabilità).

Morimenta, frazione con pozzo locale. E’ considerato il centro maggiormente interessato, in territorio di Mogoro, da una non potabilità cronica. Si deve però sapere che la frazione di Morimenta non è servita da alcun potabilizzatore di Abbanoa, ma da un pozzo locale. La soluzione l’ha trovata proprio Abbanoa che servirà la frazione con un collegamento all’acquedotto Tirso garantendo acqua potabile. L’intervento, in fase di progettazione, renderà l’acqua da sempre non potabile in acqua buona da bere nelle frazioni di Morimenta stessa e di Sa Zeppara (Guspini). A questi interventi si affiancano, nel Bord Sardegna, i 20 milioni di euro in lavori già appaltati per realizzare un maxi potabilizzatore (Torpè) all’avanguardia e due nuovi acquedotti al servizio dell’Alta Baronia e della Bassa Gallura. Serviranno a garantire stabilità, specie nella stagione estiva, ai Comuni con difficoltà di approvvigionamento.

A garanzia dell’acqua distribuita in rete, il Gestore effettua infatti circa 17.000 prelievi di campioni annui (per determinare circa 300.000 parametri chimici e batteriologici). Significa che ogni giorno vengono eseguiti fino a 50 controlli a campione. I controlli interessano l’intera filiera del processo: verificano la qualità della materia prima, dello stato della potabilizzazione e delle proprietà chimiche e batteriologiche del prodotto in distribuzione, il tutto per garantire la massima sicurezza a ciascuno di noi. Un aspetto che merita ancora più attenzione se si  considera che la Sardegna, a differenza delle altre regioni d’Italia, preleva l’acqua grezza per l’85% da invasi artificiali che spesso non offrono una buona qualità dell’acqua. Acqua grezza che necessita di  trattamenti di potabilizzazione più delicati rispetto a quanto avviene in altre parti del Paese: a questo servono i 45 potabilizzatori presenti in Sardegna, vere fabbriche dell’acqua potabile.»

[bing_translator]

“Rosso Sardegna. Il filo rosso delle donne sarde tra arte, artigianato e impresa”: è questo il tema delle due intense giornate dell’Assemblea Nazionale Donne FASI, (Federazione Associazioni Sarde in Italia) il 21 e il 22 aprile, Firenze, Fortezza da Basso, organizzata dal Coordinamento Nazionale Donne FASI. L’evento è stato voluto, infatti, ì in coincidenza con l’occasione specialissima della mostra “Maria Lai il filo e l’infinito”, in corso alle Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti, e con la presenza dello stand della Regione Sardegna alla 82ª Mostra internazionale dell’artigianato di Firenze (Fortezza da Basso, 21 aprile – 1 maggio 2018 – www.mostraartigianato.it )

Le due giornate rappresentano una opportunità unica per conoscere il genio e la creatività delle donne sarde, fra passato e presente, attraverso la viva voce di alcune fra le protagoniste del mondo dell’imprenditoria e delle professioni, impegnate in Sardegna in una sfida ardita, capace di coniugare tradizione e innovazione, seguendo il filo tessuto da Maria Lai.

Si comincia, infatti, sabato 21 aprile, a partire dalle 10, nella Sala della Scherma alla Fortezza da Basso*, con un convegno che vedrà la partecipazione di artiste, artigiane, imprenditrici e professioniste. Le testimonianze spazieranno dall’arte all’imprenditoria, nelle parole di donne come Anna Gardu (Donna Sarda 2018, Pasticceria Hòro), Ignazia Tinti (ceramista – www.lafantasticabottega.com/), Valentina Sulas (attrice), Carmìna Conte (giornalista e conduttrice televisiva), Sara Carboni (wedding planner – www.saraevents.it/), Maria Carmela Folchetti (fotografa, ex presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna ), Pupa Tarantini (consigliera nazionale AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica e assessora Artigianato e Impresa del comune di Oristano) e Francesca Re (Associazione GALANA).

“Rosso Sardegna. Il filo rosso delle donne sarde tra arte, artigianato e impresa” vuole essere un momento di incontro e condivisione, ma anche di ispirazione e spunto per le donne impegnate nel volontariato nei circoli sardi riconosciuti dalla Regione Sardegna e uniti dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI www.fasi-italia.it).

Nel pomeriggio, dalle 15, si prosegue a Palazzo Pitti, Sala del Fiorino**, con la conferenza sulla vita e l’opera della grande artista sarda Maria Lai, organizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. E’ prevista la partecipazione di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi; Laura Donati (Funzionario storico dell’arte); Caterina Virdis, (già Docente di Storia dell’Arte- Università di Padova); Pietro Clemente (già Docente di Antropologia Culturale e Museale); Anna Dolfi, (Docente di Letteratura Italiana Contemporanea-Università di Firenze); Renata Pintus (Funzionario storico dell’arte). La Giornata si concluderà con la visita alla mostra Maria Lai “Il filo e l’infinito”, inaugurata l’8 marzo e che proseguirà fino al 3 giugno.

In serata è previsto un aperitivo con degustazione di vini sardi nella sede della Associazione dei Sardi in Toscana – ACSIT- in Piazza Santa Croce 19 (www.acsitfirenze.net).

Si conclude domenica 22 aprile, con un seminario che si svolgerà nella mattinata, a partire dalle 9.00, sempre nella sede della Associazione dei Sardi in Toscana: le donne e i giovani FASI si incontreranno per progettare gli eventi futuri di promozione della Sardegna.

*l’ingresso alla Fortezza da Basso è soggetto al pagamento del biglietto d’ingresso.

**la conferenza a Palazzo Pitti è soggetta al pagamento del biglietto d’ingresso.

[bing_translator]

Secondo quanto emerso dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information, migliora l’andamento dei pagamenti in Italia a marzo 2018.

CRIBIS fotografa uno scenario positivo per le imprese italiane, che mostrano una crescita rispetto all’anno precedente pari all’1,6% (37,2% a marzo 2018 contro 35,6% a marzo 2017) con una conseguente diminuzione delle aziende con ritardo nei pagamenti superiore ai 30 giorni (10,7% a marzo 2018 contro 12% a marzo 2017). Anche se i livelli sono ancora distanti dal 2008, si conferma il trend positivo registrato a dicembre 2017.

I principali indicatori dello studio realizzato da CRIBIS sono, da un lato, la tendenza delle aziende a pagare i propri fornitori entro la data di scadenza e, dall’altro, i dati relativi ai ritardi considerati gravi, in caso di saldo oltre 30 giorni dal termine stabilito.

«A fronte di una generale continuità con il trend registrato a dicembre 2017, i dati rilevati dal nostro studio a marzo di quest’anno mostrano un andamento ancor più positivo se confrontati con quelli di marzo dello scorso anno: il numero di aziende puntuali nei pagamenti è in crescita costante (+4,5%), con un importante calo di quelle con ritardi gravi (-10,8%) – ha commentato Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS -. L’Italia rimane però un paese in cui si paga con una media di 82 giorni: quasi 3 mesi per incassare una fattura, con punte di 127 giorni nella Sanità o 102 nella costruzione di edifici sono 102.»

«Le performance della Sardegna a marzo 2018 sono negative, con un dato inferiore alla media nazionale e alla media del Sud Italia (23,8%). I pagamenti puntuali mostrano, infatti, una concentrazione del 22,9% del totale a confronto con la media nazionale del 37,2% e del 23,8% delle regioni vicine. Le province che registrano il maggior numero di pagamenti puntuali sono Medio-Campidano, Ogliastra e Nuoro, ma i livelli del 2010 sono ancora lontani-»

[bing_translator]

La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma esprime apprezzamento per il lavoro portato avanti dalla Presidenza della Regione e, in particolare, dall’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha presentato in Giunta questa mattina la deliberazione che avvia formalmente l’iter per il riconoscimento dell’Area di crisi complessa per Ottana.

«Sono state tantissime – dichiara Daniela Forma – le sollecitazioni che dal Consiglio regionale sono arrivate alla Giunta perché intraprendesse questa strada nonostante le tante difficoltà legate alla non perfetta corrispondenza ai criteri statistici imposti dal Mise e l’assenza di un nucleo di imprese di grandi dimensioni su cui progettare la rinascita di una filiera produttiva ad Ottana.»

«Nonostante questo – aggiunge Daniela Forma – risulta importante per la Sardegna Centrale che la nostra Regione svolga pienamente il proprio compito e provi ogni strada utile per attivare uno strumento che offra una speranza in più per questo territorio così fragile e problematico. Lavoriamo ora più che mai, tutti insieme, sul fronte ministeriale – conclude Daniela Forma – per accompagnare l’istanza per il riconoscimento dell’area di crisi complessa per Ottana, consapevoli che la strada non è in discesa e che richiederà l’impegno di tutte le forze politiche ed istituzionali.»

[bing_translator]

La creatività made in IED Cagliari approda al Salone del Mobile di Milano, e porta a casa un importante premio, tra i più prestigiosi nel mondo dei giovani designer che presentano le loro proposte al Salone. Nel corso dell’appuntamento più importante a livello internazionale dedicato ai giovani talenti e al futuro della progettazione di arredi di interni, è stato consegnato all’interno del concorso SaloneSatellite Award 2018 dedicato ai creativi under 35, il primo premio a Stefano Carta Vasconcellos, ex-studente di Product Design e attualmente docente IED Cagliari nei corsi di Product e Interior.

Alla Fiera di Milano a Rho Pero il giovane designer di origine italo-sardo-brasiliana, ha portato il suo progetto innovativo Cucina Leggera (Light Kitchen), un blocco-cucina assemblabile tramite l’incastro di una serie di elementi che la compongono, senza l’utilizzo di viti o colla. Un’idea rivoluzionaria che fa parte della collezione di arredi “Celer Furniture”, pensata su una piattaforma digitale, le cui caratteristiche principali sono la personalizzazione per ogni utente, la compattezza, il montaggio e lo smontaggio semplicissimi, l’accessibilità economica, trasportabili inoltre ovunque e adattabili a nuovi spazi e nuove esigenze. Un progetto che si è distinto nel concorso della più importante fiera dedicata al furniture design, per la sua visione progettuale moderna che si adatta alle richieste e alle esigenze dello spirito nomade dell’attuale generazione, e che guarda anche nel futuro.

Ma la sede IED di Cagliari è presente in questi giorni al Salone del Mobile anche nello spazio “Casa IED” che riproduce una zona notte dove sono collocati elementi diversi di home design. Tra questi anche alcuni pezzi della collezione sperimentale di mobili e complementi per la casa “Sardiska”, ispirati all’artigianato sardo e rivisitati dagli studenti del corso triennale di Product Design insieme alla docente IED, Annalisa Cocco. Al consueto appuntamento internazionale con il mondo del design sono presenti inoltre anche altri docenti  IED Cagliari con i loro progetti. Tra questi Gianfranco Setzu e Monica Casu, docenti del corso di Fashion Design presentano “Storie Morbide. Every cushion has a story to tell” (Sharing Design_Milano Makers – Fabbrica del Vapore), e Pierluigi Piu, architetto e docente nel corso di Interior Design, con i progetti realizzati per l’azienda Lithea per l’allestimento del ristorante Olivo di Londra.

Progettualità, innovazione, linguaggio creativo e sperimentazione per una cultura del design che progetta soluzioni per la vita di tutti i giorni, nel mondo made in IED.

[bing_translator]

Si rinnova anche quest’anno a Macomer l’appuntamento con la Mostra regionale del Libro in Sardegna, la storica manifestazione che, giunta alla sua diciassettesima edizione, propone e presenta il meglio dell’editoria isolana. Con il tema “Mediterraneo: racconti di cultura e libertà”, da giovedì 26 a domenica 29 aprile saranno oltre settanta gli appuntamenti in programma, tra presentazioni, dibattiti, spettacoli, mostre, proiezioni e concerti, che vedranno protagonisti nomi come lo storico Manlio Brigaglia, l’archeologo Giovanni Ugas, il musicista Luigi Lai, lo scrittore Antonello Pellegrino, il fotografo Domenico Ruju, Annitta Garibaldi e Gian Nicola Cabizza. In programma anche un incontro dedicato allo scrittore Giulio Angioni.

Il cartellone, forte dei titoli dell’editoria sarda, accoglierà inoltre negli spazi delle ex Caserme Mura anche autori italiani e di livello internazionale come la danzatrice e pittrice Simona Atzori, la rivelazione Sasha Naspini (autore del romanzo “Le Case del malcontento”), il vincitore del Premio Strega Giovani Giuseppe Catozzella, l’avvocato Massimiliano Battagliola, lo studioso di questioni internazionali Vittorio Emanuele Varsi, il giornalista Vindice Lecis, lo scrittore Pietro Caliceti, il giornalista Sergio Frau, lo scrittore tunisino Anis Ezzine ed il regista Andrea Segre.

Un programma ricco e variegato, impreziosito dalle mostre “Novecento” di Antonello Fresu e “La Sardegna nel cuore” dedicata al pittore e incisore Mario Delitala, oltre che dai concerti che vedranno sul palco i Tazenda, il trio jazz Kerlox Dynamic 3, il maestro Luigi Lai e in un’unica straordinaria serata il duo sardo Elva Lutza, il provenzale Renat Sette e la catalana Ester Formosa.

La Mostra, promossa e organizzata dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dal Comune di Macomer d’intesa e con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi), insieme al Centro Unla e a Verbavoglio Libreria Emmepì, si conferma dunque come un appuntamento centrale nel panorama culturale sardo, capace di stimolare il dibattito su un tema importante come quello legato al Mediterraneo. La necessità di comunicazione e contaminazione tra culture, verso l’incontro e oltre lo scontro, verso la mentalità dello scambio e non della chiusura e dell’isolamento, è sempre più forte e sentita ed è infatti al centro del cartellone di quest’anno. In questa direzione va l’impegno dell’amministrazione comunale di Macomer, che rinnova il suo impegno riguardo una manifestazione importante a livello non solo regionale, e che punta ad essere sempre più un luogo di incontro tra i protagonisti della cultura e dell’editoria.

Attorno a questa traccia ruoteranno anche le iniziative dell’AES, all’interno delle due sezioni “Tra isola e mondo. Incontri con gli autori” e “Adotta un libro sardo. Incontri con le scuole”, dove trovano spazio circa trenta appuntamenti, suddivisi nelle sub-aree tematiche “Giustizia e libertà”, “Mediterraneo. Cultura e libertà”, “Sardegna. Cultura e Mediterraneo” e “Narrativa”. Saranno quindi presentate le più recenti pubblicazioni sulla storia della nostra isola, antica medievale e contemporanea, volumi sul banditismo, recenti approfondimenti sulle figure di Gramsci e Garibaldi da punti di vista inediti, per passare al romanzo storico, alla narrativa, alla poesia e non ultimo, alla lingua sarda.

«Essere giunti alla 17esima edizione della mostra del libro di Macomer è la conferma della vivacità di una manifestazione amata e attesa, non solo nel territorio dove storicamente si svolge, ma da tutta la Sardegna – spiega l’assessore regionale dall’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Giuseppe Dessena -. La Regione investe molte risorse in cultura e nello specifico in quelle dedicate alla promozione del libro sardo e all’editoria isolana, come la Mostra di Macomer, la partecipazione al Salone del libro di Torino e altri festival che si svolgono durante tutto l’arco dell’anno. Sono tutti progetti dedicati a giovani e meno giovani e, soprattutto, ai bambini e ai ragazzi in età scolare. Il ricco programma di Macomer, cresciuto quest’anno anche in termini numerici di eventi, e ospiti di grande livello, sottolinea l’importanza del lavoro svolto congiuntamente tra Regione, Comune e AES. Un lavoro che ci regala molte certezze ma soprattutto una prospettiva per il futuro.»

In rappresentanza dell’amministrazione di Macomer, ha partecipato alla conferenza stampa il consigliere comunale Gianfranco Congiu. «Macomer è fiera di ospitare una iniziativa culturale così importante, frutto della legge 22, una delle meglio riuscite” ha affermato. «L’amministrazione comunale investe nell’iniziativa risorse proprie e ringraziamo l’AES per l’ottimo sostegno e la compartecipazione ad un programma che è tra i più interessanti degli ultimi anni. Alla Regione chiediamo invece di individuare una data fissa per la Mostra, per consentire alla manifestazione di uscire dalla precarietà amministrativa in cui rischia ti trovarsi ogni anno».

L’AES ritorna quest’anno alla Mostra del libro in Sardegna con i trentatré editori più importanti dell’isola e le novità librarie più interessanti del momento. La presenza dell’associazione, fortemente voluta dalla Regione dopo l’assenza dello scorso anno e stagioni di forti polemiche, appare come il tentativo di superare in maniera costruttiva, qualificando il programma, le problematiche legate alla mancanza di centralità degli editori sardi, nella coerenza di un evento che è votato al sostegno del comparto e alla valorizzazione dell’editoria locale. «Sarà quindi un anno importante, un momento di transizione – sostengono i vertici AES – nel tentativo di ricucire uno strappo che tuttavia deve ancora essere recuperato riguardo alla gestione e al coordinamento».

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

[bing_translator]

«Siamo orgogliosi di voi. Avete realizzato un bellissimo progetto didattico-educativo che è stato meritatamente premiato in Senato. Un riconoscimento che dà lustro all’intera città di Carbonia.»

Così il sindaco Paola Massidda si è congratulato con le insegnanti e gli studenti della classe 5ª F dell’Istituto Comprensivo Deledda-Pascoli con sede a Cortoghiana.
I ragazzi della scuola hanno partecipato con successo al Progetto didattico-educativo “Vorrei una legge che…” promosso dal Senato della Repubblica nell’ambito delle iniziative rivolte al mondo della scuola e in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
L’iniziativa ha coinvolto le ultime classi delle scuole primarie e le prime classi delle scuole secondarie di primo grado. Gli studenti, dopo aver approfondito insieme ai loro insegnanti un tema che li ha particolarmente interessati, hanno proposto ed illustrato in forma creativa un vero e proprio “disegno di legge”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore della Pubblica istruzione Valerio Piria, che «si è complimentato con i ragazzi per la qualità del lavoro realizzato. Siamo convinti che, attraverso progetti di questo tipo, le nuove generazioni possano comprendere meglio l’importanza del confronto democratico e del senso civico, avvicinandosi nel contempo alle Istituzioni».
Il progetto della classe 5ª F è stato apprezzato dalla commissione di Valutazione e stamattina, alle ore 12.00, è stato illustrato nei minimi dettagli in Senato, dove i ragazzi hanno ricevuto un prestigioso premio. La Commissione ha valutato positivamente la rilevanza del tema scelto dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Deledda-Pascoli, l’originalità dell’idea e l’efficacia espressiva degli elaborati.
L’Amministrazione Comunale si complimenta con i docenti e gli studenti del nostro Istituto per l’ottimo risultato raggiunto

[bing_translator]

L’assessore Pierluigi Caria ed il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, hanno incontrato ieri una delegazione delle associazioni ARAS ed APA guidata dai commissari straordinari, Enrico Leccisi e Vito Tizzano, e dal rappresentante dell’Associazione italiana allevatori (AIA), Vincenzo Greco. Al tavolo hanno inoltre partecipato i rappresentanti degli assessorati della Programmazione e del Personale.
L’incontro ha visto tutti i partecipanti impegnati a trovare una soluzione condivisa sulla gestione delle sofferenze finanziarie che interessano l’Associazione regionale allevatori della Sardegna (ARAS) e le Associazioni provinciali allevatori (APA).
Alla luce del dissesto di bilancio in cui versano ARAS ed APA, motivo di forte preoccupazione di istituzioni, dipendenti e allevatori, la Regione ha più volte ribadito che vanno tutelati i posti di lavoro e le mansioni svolte dalle 5 associazioni nelle aziende zootecniche isolane: dall’assistenza tecnica sul benessere degli animali alla gestione dei libri genealogici delle razze.

Ad oggi, ARAS conta 299 dipendenti e le 4 APA complessivamente 81. Secondo un primo calcolo potrebbero essere accompagnati alla pensione fra le 10 e le 15 persone sul totale generale. Garantiti i lavoratori e le prestazioni per le imprese agricole, la Regione è disponibile a trattare sulla stipula di una nuova convenzione con un aumento delle mansioni e quindi delle risorse. Per poter procedere, Pierluigi Caria ha chiesto ai Commissari di avere e di visionare un piano aziendale che sia sostenibile con la nuova riorganizzazione. Nel ribadire la totale volontà della Giunta a trovare le giuste soluzioni, è stata inoltre chiesta garanzia affinché la filiera delle attività e della gestione del futuro organismo rimangano in Sardegna, così come è stata avanzata la proposta di rivedere lo statuto e i suoi organi di rappresentanza.

All’orizzonte ci sono tre ipotesi di riforma: nella prima si procederebbe alla costituzione di una nuova associazione privata, che stipulerebbe direttamente con la Regione convenzioni a lungo termine, associazione che quindi assorbirebbe i dipendenti sia di ARAS che delle 4 APA. All’interno di essa potrebbero nascere due sottosezioni, che andrebbero di fatto a seguire le attività svolte dalle attuali 5 associazioni. Altra ipotesi, qualora fosse autorizzata una deroga governativa, riguarda il transito con concorso di un numero ancora non definibile di lavoratori all’interno di Laore Sardegna. La parte rimanente andrebbe invece inquadrata fra le fila del nuovo soggetto privato che, come nel primo caso, stipulerebbe direttamente con la Regione convenzioni a lungo termine. Terza ipotesi, avente le medesime finalità di salvaguardia dell’organico e di continuità dei servizi agli allevatori, vedrebbe costituito un nuovo soggetto giuridico, derivante dalla trasformazione di ARAS in una società di servizi a partecipazione pubblico/privata, parallelamente alla riorganizzazione delle 4 APA in un’unica associazione regionale.

Pierluigi Caria ha proposto di incontrare a breve, insieme ai Commissari, le rappresentanze sindacali così da illustrare i possibili scenari che potrebbero portare alla chiusura della vertenza. Nei primi giorni di maggio il titolare dell’Agricoltura, il collega del Personale, Filippo Spanu, e una delegazione di consiglieri regionali parteciperanno a una serie di incontri tecnico-politici in programma al ministero della Funzione pubblica e in quello delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

«Abbiamo fatto un importante passo avanti. Stiamo battendo tutte le strade possibili per salvare i posti di lavoro e garantire al contempo professionalità importanti al mondo allevatoriale sardo.» Così Pierluigi Caria che ha aggiunto: «Abbiamo un mandato forte dall’intero Consiglio regionale, anche per reintegrare i dipendenti APA licenziati alcune settimana fa, e con tutta la politica e i portatori di interesse siamo disponibili a collaborare per chiudere quanto prima questa crisi che abbiamo ereditato noi, i lavoratori e gli allevatori della Sardegna».

«Apprezziamo l’impostazione data dalla Regione e con l’ultimo confronto possiamo dire di aver imboccato concrete strade per una possibile chiusura della vertenza.» Lo ha detto il Commissario Enrico Leccisi, mentre il collega Vito Tizzano ha commentato: «Rimane ancora tanto da fare ma siamo convinti che, con il clima collaborativo che caratterizza i tavoli di confronto, la via d’uscita sia sempre più vicina».

[bing_translator]

 

Senorbì, Assessore Paci programmazione territoriale Trexenta

L’assessore regionale della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci ha presentato oggi a Senorbì il progetto di sviluppo della Trexenta.

La Trexenta progetta il suo futuro, per creare lavoro, generare sviluppo, combattere lo spopolamento e integrare le fasce più deboli della popolazione. Lo fa all’interno della programmazione territoriale della Regione, avviando il tavolo istituzionale allargato al partenariato economico e sociale. Nove Comuni (Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala e Suelli) associati in un’unica Unione e poco più di 16mila abitanti per un unico progetto, presentato all’assessore Raffaele Paci ospite del sindaco Adalberto Sanna, a Casa Lonis, in piazza Municipio, a Senorbì. Il progetto punta ad innescare processi sinergici nei settori del patrimonio archeologico-naturalistico, agroalimentare e storico-culturale del territorio per generare processi virtuosi in campo economico e di conseguenza contrastare lo spopolamento e incentivare l’integrazione sociale delle fasce più deboli della cittadinanza.

«Stiamo investendo moltissimo sui territori – spiega l’assessore Raffaele Paci -. È fondamentale, per sostenere la crescita e lo sviluppo di tutta la Sardegna, partire dalle singole zone che puntano sui loro punti di forza, sulle loro specialità, sulle loro caratteristiche. Su un patrimonio unico al mondo e non replicabile in alcun modo, su prodotti che non si trovano da nessun altra parte e su un ambiente straordinario. Questo è alla base della nostra programmazione territoriale, progetti esclusivi perché nati da territori con caratteristiche esclusive, con l’impegno di tutte le istituzioni e l’irrinunciabile contributo delle imprese. E poi ci sono poche, ma chiare, regole d’ingaggio: la proposta può essere fatta almeno da un’Unione e non da un unico Comune, meglio ancora se più Unioni si alleano per coinvolgere una parte più ampia del territorio; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i progetti devono arrivare dal basso e, una volta firmata la convenzione, essere realizzati entro 36 mesi. E devono essere progetti di ampio respiro con ricadute in una zona quanto più possibile ampia. Da parte nostra c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta approvati, saranno realmente finanziati. C’è grande entusiasmo in tutte le zone della Sardegna coinvolte nella programmazione territoriale, ormai quasi il 90% – conclude Raffaele Paci-. E sono sicuro che anche questo territorio riuscirà a realizzare un progetto utile a favorire lo sviluppo e creare le condizioni per offrire anche qui un futuro ai nostri giovani.»

Gli obiettivi e le azioni proposte nel progetto puntano a raggiungere 6 obiettivi principali: incentivare le produzioni legate alle vocazioni agro-pastorali di qualità; migliorare i servizi di comunità per favorire il contrasto allo spopolamento; valorizzare il patrimonio ambientale, integrandolo con le attività di sviluppo turistico del territorio e creando sinergie con il comparto culturale-archeologico e con quello delle produzioni agroalimentari; migliorare la viabilità, i trasporti e la connettività; sviluppare percorsi formativi adeguati alle vocazioni economiche del territorio; potenziare i servizi di welfare. Con la manifestazione d’interesse presentata oggi si avvia il percorso di condivisione con la Regione che, dopo tutti gli step tecnici, porterà all’approvazione finale e al finanziamento.

Dalla Giunta sono stati già stanziati per la Trexenta 71 milioni e mezzo di euro. In particolare, 46 milioni e 800mila euro del Patto per la Sardegna permetteranno di realizzare il bivio di Senorbì e il bivio di Monastir sulla Statale 128; 20 milioni sono destinati a controllo e sicurezza delle linee ferroviarie regionali; 4,3 milioni finanziano le politiche di Iscol@ e 230mila la manutenzione delle strade.