23 December, 2025
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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma ha scritto al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, chiedendo informazioni dettagliate sulla vertenza Ottana.

«Vorrei rappresentarvi ancora una volta la mia preoccupazione – scrive Daniela Forma – stante la persistente cappa di incertezza sulla vertenza relativa all’area di Ottana, la quale interessa  maggiormente i lavoratori di Ottana Polimeri, di Ottana Energia come pure una parte degli ex tessili della Sardegna Centrale oramai privi della copertura degli ammortizzatori sociali. Vorrei pertanto chiedere un riscontro generale sulla vertenza – ha concluso Daniela Forma – e, nello specifico, a che punto ci troviamo rispetto al riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il sito di Ottana come pure rispetto alle interlocuzioni con Invitalia per l’acquisizione del sito industriale di Ottana Polimeri.»

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Ci sarà anche la clinica Urologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari tra i 50 centri che tra il 5 e il 6 aprile parteciperanno alla seconda edizione del “Siu live”, l’evento mondiale che metterà in connessione tra loro le chirurgie urologiche italiane europee e americane. In una diretta streaming in mondovisione saranno trasmessi interventi di robotica, chirurgia open, endourologia e laparoscopia.

L’evento è organizzato dalla società italiana di urologia, Siu, in collaborazione con le società europea (Eau) e americana (Aua) di urologia. Il programma vede coinvolti oltre ai centri italiani (37) anche centri europei (5) e statunitensi (7) e garantirà una esperienza chirurgica “live” a 360 gradi, con schermi che trasmetteranno in contemporanea le 58 differenti procedure urologiche che saranno realizzate in due giorni.

Sassari, con l’equipe diretta dal professore Massimo Madonia, sarà protagonista nella giornata di venerdì 6 aprile quando, tra le 9.30 e le 10.30, è previsto l’intervento di prostatectomia extraperitoneale radicale laparoscopica.

«Saremo l’unico centro sardo a partecipare a questo tipo di evento – afferma il direttore della clinica Urologica di Sassari Massimo Madonia e come centro di chirurgia avanzata realizzeremo un intervento mininvasivo complesso che ancora in pochi eseguono. Grazie a questa metodica, l’intervento presenta un ridotto tasso di complicanza intra e peri operatoria. Tutta l’equipe chirurgica, anestesiologica ed infermieristica di sala sarà impegnata in questo prestigioso evento così come quotidianamente si dedicano da anni. Grazie all’impegno di tutti la clinica Urologica dell’Aou è diventata un centro di riferimento nazionale e non solo.»

Per l’occasione nella sala del blocco operatorio delle cliniche saranno presenti i chirurghi Massimo Madonia, Iole Pecori e Fabio Caria, quindi l’equipe degli anestesisti diretti dal direttore del dipartimento Emergenza urgenza Pierpaolo Terragni con il referente anestesista Pierpaolo Mura. In sala anche l’equipe dei ferristi diretta da Elena Morelli.

L’intervento, che avrà la durata di un’ora circa, sarà ripreso da una telecamera che filmerà quanto accade attorno al tavolo operatorio. A questa si aggiungerà anche una camera dedicata che riprenderà l’operazione in laparoscopia. Il tutto con un’altissima definizione 4K che consentirà di proiettare gli interventi in diretta streaming su quattro grandi schermi installati a Roma, all’Hilton Airport, dove si svolgerà il congresso della Siu, la società italiana di urologia.

La due giorni potrà comunque essere seguita da diverse parti del mondo e i moderatori che da remoto commenteranno gli interventi potranno visualizzare commenti, domande e opinioni, che gli utenti connessi, grazie ad un servizio di chat online, potranno rivolgere a chirurghi e moderatori. L’evento sarà commentato e moderato in lingua inglese.

«Un modo nuovo di usufruire dell’insegnamento della chirurgia – commenta in chiusura Massimo Madonia che già nel 2016 ci aveva visto protagonisti con un corso svolto in diretta dalle sale operatorie dove erano stati realizzati quattro interventi chirurgici.»

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Cada Die Teatro e Il Crogiuolo si incontrano, mettono insieme risorse ed energie, seguendo il filone dell’impegno civile che ha sempre contraddistinto il loro percorso artistico, e organizzano negli spazi che condividono, quelli del Centro d’arte e cultura La Vetreria di Pirri, una rassegna congiunta: “Aprile alla Vetreria Aprile Resistente”, titolo che sintetizza la sinergia fra Cada Die e Crogiuolo. Per quasi un mese, dal 6 al 29 aprile, il linguaggio utilizzato sarà quello del teatro, fra musica e laboratori, per la manifestazione organizzata anche con Cemea (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva), che all’interno del Centro anima il Cafè Ludico e le attività connesse.

«Era il lontano 1991 quando decidemmo di occupare un grande capannone fatiscente della vecchia vetreria in procinto di essere rasa al suolo – ricorda Pierpaolo Piludu, attore storico di Cada Die -. Molti amministratori di allora ci guardavano come se fossimo matti o, nel migliore dei casi, dei sognatori, quando dicevamo che su quei ruderi sarebbe potuto sorgere un parco, un teatro, un centro culturale. Siamo felici di condividere questo sogno, che è diventato realtà, con i compagni del Crogiuolo e del Cemea, e ora lo siamo particolarmente, perché le nostre iniziative si intrecciano e si arricchiscono a vicenda.»

«Aprile Resistente – dice Rita Atzeri, presidente del Crogiuolo – è la denominazione ideata per gli spettacoli dello spazio Fucina Teatro e nasce dall’esigenza di difendere e diffondere i valori della Resistenza per ritrovarli nell’impegno quotidiano. L’incontro con Aprile alla Vetreria è la naturale conseguenza di una collaborazione artistica con Cada Die Teatro, tra gestori del Centro, che con il passare del tempo assumere sempre maggiore forza e valore artistico-sociale.»

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La Direzione ATS insieme alla Direzione dell’Area Socio Sanitaria di Carbonia hanno diffuso una nota nella quale esprimono «vicinanza e solidarietà all’Associazione Albeschida, vittima dell’ennesimo episodio di furto oltre che di un atto di vero e proprio vandalismo».

«Ancora una volta – si legge nella nota – si è approfittato di un giorno di festa per colpire un Associazione che tutti i giorni si prodiga per collaborare con i Servizi di Salute Mentale nell’organizzazione delle attività ludico-ricreative, per il recupero e riabilitazione dei pazienti con malattia psichiatrica.»

«La ASSL di Carbonia e la Direzione ATS aggiungono che «in questi giorni sta giungendo alla definizione del progetto di riqualificazione e potenziamento del Centro Diurno, ubicato presso il presidio ospedaliero Sirai, al piano superiore rispetto agli spazi occupati dell’Associazione: in questo contesto tutta l’Area verrà messa in sicurezza con un servizio di allarme e videosorveglianza al fine di evitare il ripetersi di simili episodi di violenza».

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Oltre cento lavoratori e rappresentanti sindacali del nuovo Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale hanno partecipato oggi all’assemblea, organizzata nella sede dell’Ente nelle campagne di San Sperate, a cui hanno preso parte l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, e la commissaria straordinaria, Maria Giuseppina Cireddu. Al centro del confronto la prossima fusione tra i Consorzi di Bonifica della Sardegna Meridionale, del Basso Sulcis e del Cixerri, che darà la luce al Consorzio più grande d’Italia. E’ stato poi affrontato il tema del turn over del personale e i percorsi di stabilizzazione che possano dare certezze ai tanti lavoratori avventizi che da 27, 28 anni lavorano 8 mesi a stagione senza tutele e garanzie previste invece per i colleghi contrattualizzati a tempo indeterminato. Al contempo si è parlato degli operatori a tempo determinato che, sulla scala dei diritti e delle certezze, sono quelli più indifesi e precarizzati. Numerosi gli interventi e le domande provenienti dal pubblico che hanno aiutato a far maggior chiarezza sul futuro del nascente Consorzio di Bonifica, con servizi da erogare agli agricoltori e alte professionalità da garantire e da trasmettere ai lavoratori più giovani da parte di chi sta per andare in pensione. Un clima sereno e pacato ha accompagnato l’assemblea dove l’assessore ha ribadito la fiducia riposta sulla commissaria ricordando il difficile lavoro di accorpamento che da alcuni mesi sta portando avanti su input specifico della Giunta Pigliaru che, proprio la scorsa settimana, le ha rinnovato l’incarico.
«Dopo aver studiato il report di fusione e letto le diverse email che mi avete inviato ho subito accolto l’invito ad incontrarvi di persona per capire di prima mano come state vivendo questo momento e come la politica può agire al meglio per accompagnare il cambiamento che vi vede tutti coinvolti. La situazione attuale andava riformata e appena conclusa la fusione daremo avvio alle elezioni per il rinnovo delle rappresentanze di governo del nuovo Consorzio di Bonifica – ha detto l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria -. Non mi aspettavo una partecipazione così numerosa, questo dimostra come il futuro del Consorzio vi stia tanto a cuore. Siamo all’80% del percorso di fusione, manca l’ultimo miglio dove dobbiamo ottimizzare ancora di più le grandi professionalità che ci lavorano. Il valore delle aziende è dato dalle persone e da quello che queste sanno fare. Il vero valore aggiunto del nuovo Consorzio di Bonifica – ha concluso Pierluigi Caria – sono certo sarà il suo personale altamente specializzato e capace di dare la giusta assistenza e le risposte necessarie ai tanti agricoltori che assistono ogni giorno in campagna.»

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La Giunta regionale ha stanziato 4,8 milioni di euro a favore di un centinaio di Comuni che hanno subìto una rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione.
«Sono stanziamenti importanti con un duplice effetto positivo – ha detto l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano -: i Comuni potranno contribuire al mantenimento del nostro prezioso patrimonio boschivo, anche in ottica antincendio, chiamando una serie di operatori per interventi selvicolturali, rimboschimenti, lavori fitosanitari e lavori di manutenzione della viabilità agro-silvo-pastorale a fondo naturale. Una boccata di ossigeno per chi ha perso il lavoro e un’azione a tutela dell’ambiente.»
L’attività è rilevante quindi per le azioni di prevenzione contro gli incendi: «Le risorse possono essere impiegate per lo sfalcio delle strade comunali a fondo naturale e per i lavori di sistemazioni idraulico forestale di cura dei boschi, tutti interventi necessari nella prevenzione antincendi». 
La programmazione degli interventi relativi al patrimonio boschivo deve essere attuata sulla base delle politiche del lavoro definite dalla Giunta regionale coerentemente con il programma LavoRas al fine di consentire l’inserimento e la salvaguardia dei livelli occupazionali. I criteri scelti per l’attribuzione delle somme tengono conto del numero dei posti di lavoro in meno nel settore forestale, di virtuosità in termini di avanzamento degli interventi e dell’estensione delle aree del territorio comunale concesse all’agenzia Forestas. In merito alle modalità di reclutamento del personale i Comuni potranno procedere con l’attuazione diretta del cantiere o, in caso non abbiano disponibilità di spazi assunzionali, con l’affidamento riservato a cooperative sociali di tipo B ovvero con l’affidamento a cooperative forestali nel rispetto delle vigenti disposizioni dettate in materia. Sul sito della Regione tutta la documentazione per le Amministrazioni comunali interessate alla concessione di contributi secondo le modalità previste dall’avviso.

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La presentazione di Zare Markovski.

Il presidente della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara, ha presentato questa mattina il coach che guiderà la squadra nel finale di stagione al posto del dimissionario Federico Pasquini: Zare Markovski. Per il tecnico macedone, 57 anni, è un ritorno sulla panchina della Dinamo, che ha già guidato, da giovane, dal 1991 al 1994. Nella sua lunga carriera ha allenato per diverse stagioni in Italia (a Reggio Emilia, Avellino, Bologna, Milano, Venezia, Caserta, Scafati, ma anche in diversi paesi (Jugoslavia, Svizzera, Francia, Turchia, Macedonia, Romania).

«Vorrei partire ringraziando Federico per il lavoro che ha fatto – ha esordito il presidente Stefano Sardara – perché ha fatto secondo me un gran lavoro sotto tanti punti di vista. Spesso dimentichiamo i momenti e i contesti in cui certe scelte sono state fatte: Federico è arrivato a Sassari come general manager e nel momento in cui governare la squadra era diventato  un grosso problema, tant’è vero che Calvani si era dimesso, con una classifica piuttosto complicata, lui ha preso in mano la squadra. Abbiamo raggiunto i playoff, siamo usciti al primo turno ma quello di Federico all’epoca fu un ottimo lavoro e per questo fu confermato per l’anno successivo, cioè la scorsa stagione, quando invece il lavoro fatto è stato ottimo. Abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia, siamo entrati nelle prime 8 di BCL e siamo arrivati ai playoff. Anche se poi la post season non è andata bene c’erano i presupposti per poter proseguire. Quest’anno purtroppo non è andata bene, la responsabilità è mia perché le scelte le ho fatte io e qualunque colpa deve ricadere esclusivamente su chi ha fatto scelte ma devo dire grazie a Federico, perché anche in questo contesto, nel momento in cui si è reso conto che una faccia nuova poteva risolvere un problema che – condivido – non è prettamente di natura tecnica, ha fatto un passo indietro. E questo lo fa solo chi ha a cuore una società, è Federico la ha a cuore.
Non aggiungo altro, non è il momento, ora bisogna pensare a portare la nave in porto, dobbiamo raggiungere i playoff e giocarci questa stagione che sono convinto possa ancora riservare delle ottime sorprese, perché io credo ancora nelle potenzialità della squadra: ieri l’ho incontrata, ho detto in maniera chiara quello che penso. Altre cose avrei voluto dire oggi ma credo che non sia il momento. Ora è invece il momento di ridare semplicemente il benvenuto, anzi il bentornato, a Zare, che la Dinamo ce l’ha tatuata sulla pelle. La telefonata per chiedergli di venire a Sassari è durata forse 30’ secondi – ha concluso Stefano Sardara -, ha subito accettato la sfida con entusiasmo.»

«Per quello che riguarda il passato e gli affetti, non posso che dire che la Dinamo rappresenta una bella pagina della mia carriera, della mia storia, riconoscendo il reciproco affetto che si è creato dall’inizio, da quando sono venuto qui giovanissimo con la mia famiglia – ha detto Zare Markovski –. Abbiamo creato una amicizia e un affetto di oltre 25 anni, è veramente un piacere rivivere tanti ricordi. Ora guardiamo al futuro, l’oggi domani sarà ieri, cerchiamo di dare il meglio oggi per cercare di dare ogni giorno di più, così che possa essere meglio anche il passato.
Parliamo della squadra, parliamo del momento: certamente quando esce un allenatore è un momento difficile e triste, condivido tutto ciò che ha detto il presidente riguardo al fatto che da quando Federico è arrivato a Sassari ha lasciato la propria impronta positiva, sotto tanti aspetti. Io adesso penso soltanto al domani, da questo momento il domani dura 5 settimane, bisogna ottenere il meglio di ciò che la squadra può dare e riportare la Dinamo in zona playoff. Non vedo l’ora di cominciare ad allenare e iniziare a dare il mio contributo a questa società nella quale sono nato e che fa parte della mia vita.»
«Il lavoro sarà certamente impegnativo, ieri ho seguito la conferenza stampa di Federico che è stata intellettualmente molto onesta. Ha detto che la pallacanestro è molto cambiata negli anni e che oggi i giocatori non sono più quelli di tanti anni fa, penso che questo lo vediamo anche nella quotidianità. A  Sassari abbiamo avuto prime scelte del draft e ora non le abbiamo, c’erano  giocatori molto più tecnici perché i ritmi permettevano a quelli tecnicamente bravi di esprimere il loro valore. Ora invece, dove tutto corre più in fretta, dove si gioca ogni tre giorni, dove non c’è neanche tempo per allenarsi, siamo molto più nelle mani dei giocatori e nelle loro caratteristiche, non soltanto tecniche ma caratteriali. Ho bisogno di lavorare con la squadra, conoscerla e impegnarci duro ogni giorno – ha concluso il nuovo coach della Dinamo -. Bisogna raccogliere più vittorie possibile, bisogna continuare a lavorare per questo campionato e arrivare ai playoff, questo è l’unico obiettivo che ora conta.»

Zare Markovski esordirà in panchina domenica 8 aprile, al PalaSerradimigni, a mezzogiorno, contro la Germani Basket Brescia, diretta concorrente nella corsa verso i playoff.

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Sburocratizzazione, procedure più snelle, semplificazione, agevolazioni per una programmazione armonica del territorio. Sono i punti chiave della nuova legge urbanistica concepita dal consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che muove i suoi rilievi sul testo presentato dalla Giunta Pigliaru.

«Si tratta di una norma che produrrà un percorso complicato per l’approvazione dei piani urbanistici, sottraendo così il potere di governo del territorio ai Comuni – spiega Edoardo Tocco -. L’impianto della norma sta espropriando la possibilità di decidere la programmazione del territorio. Il risultato sarà un ritardo degli enti locali nell’aggiornamento dei piani edificatori. Ecco perché occorre un coinvolgimento dei sindaci e degli uffici tecnici nell’elaborazione della legge. Sulle edificazioni nei terreni agricoli c’è una confusione senza fine. Occorre un parametro oggettivo – rimarca Edoardo Tocco – non legato all’attività di imprenditore agricolo. Si tenta di evitare il consumo del territorio ma un impiegato che eredita una casa in un’area rurale in realtà potrebbe essere costretto a tornare nel centro urbano in mancanza del presupposto legato alla professione. E’ indubbio che sulla legge si potrebbe aprire una svolta, ridando ossigeno ad un settore ora ingabbiato da tanti vincoli quasi insuperabili. Troppe le insidie tra le pieghe del disegno. Il piano paesaggistico regionale, che va a condizionare la pianificazione degli enti locali, non può essere lasciato alla discrezione della giunta ma deve passare al vaglio del consiglio regionale. Si tratta di un principio cardine nell’impianto di una legge disordinata. Gli  elementi di criticità del disegno – conclude Edoardo Tocco – devono quindi tradursi in un ripensamento delle norme.»

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Giuseppe Pulina.

La commissione “Attività produttive” ha concluso questa mattina il ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la valorizzazione della suinicoltura sarda. Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito i docenti del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari Gianni Battacone e Giuseppe Pulina, attuale amministratore unico dell’Agenzia Forestas.

I due docenti universitari hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa. «Finalmente si mette un punto fermo per la regolarizzazione del comparto e per favorire l’emersione dell’allevamento clandestino – ha detto Giuseppe Pulina – la Sardegna è l’unica regione “zootecnica” dell’Italia centro-meridionale. La legge arriva in un momento importante, le norme potranno essere di supporto all’attività di eradicazione della peste suina. La suinicoltura può tornare a svolgere un ruolo importante per l’economia isolana».

Giuseppe Pulina, dopo un excursus storico sulla presenza dell’allevamento dei suini in Sardegna, ha fornito alcuni dati sul mercato mondiale della carne: «Da qui al 2050 si stima un aumento del 70% dei consumi a livello globale. La richiesta riguarda, soprattutto, le produzioni avicole e suinicole. Anche in Italia si prevede una crescita significativa soprattutto nel settore della salumeria. In questo campo possiamo avere uno spazio rilevantissimo per la nostra capacità di trasformazione dei prodotti tipici (salumi e porcetto). La Sardegna può diventare una piattaforma di prodotti di alta qualità. La chiusura delle filiere rappresenterebbe un grande valore aggiunto».

Giuseppe Pulina è poi entrato nel dettaglio del testo normativo: «La proposta di legge poggia su tre punti fondamentali: la distinzione tra allevamenti familiari e aziende economiche, la formazione degli operatori, la capacità di fare impresa – ha affermato Giuseppe Pulina – nella suinicoltura c’è un terreno d’azione illimitato se ben gestito. Una volta debellata la peste suina si potrà tornare, con tecniche aggiornate, a pascolare nelle foreste per l’utilizzo del ghiandatico. Ora però serve discontinuità con il passato».

Giudizio condiviso da Gianni Bataccone che ha rivolto un plauso alla Commissione per aver predisposto un testo normativo che, per la prima volta, riconosce la suinicoltura come settore economico. «In Sardegna sono presenti circa 16mila allevamenti con codice aziendale. Il 65% di questi ha un numero ridottissimo di capi (da 1 a 5) – ha detto Gianni Bataccone – è una cifra straordinaria rispetto al resto d’Italia, significa che l’allevamento del suino è diffuso in tutta la Sardegna. Si tratta di realtà a conduzione familiare o inserite all’interno di aziende dove sono presenti altri animali per integrare il reddito».

Secondo Gianni Bataccone per valorizzare il settore e renderlo produttivo, salvaguardando la tradizione, serve un cambio di rotta: «Nell’Isola ogni 5 o 6 scrofe è presente un verro, un aspetto questo che ha pesato sulla diffusione delle peste suina – ha sottolineato Gianni Battacone – il problema potrebbe essere risolto attraverso il ricorso all’inseminazione artificiale, pratica che consentirebbe anche di abbattere i costi di produzione. Tenere un verro in azienda significa fornirgli 2 kg di mangime al giorno».

Il docente dell’Università di Sassari si è poi soffermato sulla tipologia dei suini allevati in Sardegna: «Mediamente per ogni “marrone” (110-130 kg) si macellano nell’isola due maialetti. La produzione è rivolta fondamentalmente al suinetto da latte. Manca la linea di produzione del suino pesante, ingrassato per il salumificio. Chi lavora carni sarde in realtà sta utilizzando marroni».

Secondo Gianni Bataccone, per gli elevati costi di produzione, sarà difficile che in Sardegna si sviluppino allevamenti di grandi dimensioni: «Questo però può essere un vantaggio. Il numero dei capi presenti in un’azienda è decisivo agli occhi del consumatore che lo associa al benessere animale e all’impatto ambientale. Penso che piccoli allevamenti, possibilmente all’aperto, potrebbero aprire altri spazi anche all’agricoltura con l’utilizzo di aree per la produzione di alimenti per i suini».

Sulla salvaguardia della razza sarda, Gianni Bataccone si è detto d’accordo con le finalità della norma ma con una precisazione: «Non deve essere trascurato il tema degli incroci. In Spagna, nazione leader nella suinicoltura, nel 2016 si sono macellati 49 milioni di suini. Solo il 6% sono di razza iberica o da incroci iberici. L’iberico puro rappresenta meno dell’1% della produzione perché la resa è inferiore».

Gianni Bataccone, dopo aver dato dato alcuni suggerimenti di carattere tecnico per la stesura definitiva della legge, si è soffermato sulle opportunità economiche offerte dal settore: «Un allevamento di 25-30 scrofe basta per assicurare un reddito dignitoso a una persona, lo sviluppo della suinicoltura potrebbe creare centinaia di posti di lavoro».

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Ritorno in Sardegna per la graphic journalist e sceneggiatrice Takoua Ben Mohamed, già tra i protagonisti del festival dei fumetti Nues edizione 2015. La giovane disegnatrice e scrittrice italotunisina sarà al centro di due serate, venerdì 6 aprile a Nuoro e l’indomani, sabato 7 aprile, a Selargius per presentare “Sotto il velo”, la striscia a fumetti da lei creata per raccontare con ironia la sua quotidianità di ragazza che ha liberamente scelto di portare il velo in Italia. 

Il doppio appuntamento fa da preludio all’edizione numero nove di Nues dal titolo Sfide (Stra)ordinarie: un articolato programma di eventi intorno ai fumetti e ai cartoni, con epicentro in autunno a Cagliari nella nuova sede del Centro Internazionale del Fumetto e futura Biblioteca del Fumetto e per l’AMI – Archivio Multimediale dell’Immaginario, ospitata nell’ex scuola elementare in via Falzarego, 35.

La data nel capoluogo barbaricino di venerdì (6 aprile), con l’organizzazione della sezione di Nuoro dell’A.N.P.I. e del Festival Nues, con il patrocinio del comune di Nuoro, è ospitata alle 17.30 nella biblioteca Sebastiano Satta. Qui, con l’autrice, intervengono lo sceneggiatore e regista Bepi Vigna per il Festival Nues e la Presidente sezione A.N.P.I di Nuoro Anna Cacciatori.

L’indomani sera (sabato 7 aprile) Takoua Ben Mohamed sarà invece a Selargius, al Centro culturale ASCE (al km n° 8 della Strada Statale 387), promotore dell’incontro con la cooperativa sociale Il Giardino di Clara – Studio Typos e il Festival Nues. Moderati dal giornalista Roberto Loddo, partecipano alla serata, con inizio alle 18.00, Anna Maria Brancato dell’Associazione Amicizia Sardegna Palestina e Bepi Vigna per il Festival Nues.

Nata a Douz, in Tunisia, nel 1991, cresciuta a Roma sin dall’infanzia, graphic journalist e sceneggiatrice, Takoua Ben Mohamed disegna e scrive storie vere a fumetti su tematiche sociali per la promozione del dialogo interculturale e interreligioso. Diplomata all’Accademia di cinema d’animazione Nemo Academy of Digital Arts di Firenze, studia giornalismo a Roma.  

Autrice del catalogo “Woman story”, ha ideato “il fumetto intercultura” all’età di 14 anni, grazie agli studi in giornalismo e all’attivismo in associazioni giovanili, culturali e umanitarie di volontariato. L’autrice ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il riconoscimento giornalistico Premio Prato Città Aperta e il Premio Speciale Moneygram Award 2016. Collabora con la redazione Rete Near Antidiscriminatorio dell’Unar, Riccio Capriccio, Ana Lehti (Finlandia) e la produzione Fargo Entertainment.