25 December, 2025

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È stato rinviato al 25 e 26 settembre il Cagliari International Wine&Food Festival, patrocinato dal comune ed inserito all’interno dell’Estate cagliaritana.
«L’idea è maturata di concerto con l’amministrazione comunale, che ha subito avvallato la scelta di buon senso della nostra Associazione. Le motivazioni sono evidenti e comprensibiliha dichiarato Mario Bonamici, presidente della Aps Promo Eventi – la situazione non è ancora fluida per quanto riguarda gli eventi destinati al pubblico con un’affluenza come quella che la nostra manifestazione che, specie in occasione dell’ultima edizione, ha registrato una crescita notevole. Come è giusto che sia, vorremmo garantire il miglior scenario possibile nel totale rispetto delle regole e della sicurezza. Sarà evidentemente un evento per il pubblico, ma questa quarta edizione sarà particolarmente rivolta a tutte le aziende che prenderanno parte. Il loro settore, come molti altri del resto, è stato colpito duramente e vorremmo, nel nostro piccolo, contribuire ad una ripresa. Siamo fiduciosi e cercheremo di sfruttare al meglio le opportunità che il nostro evento porterà a tutti i partecipanti con sinergie e iniziative di collaborazione molto interessanti.»
«Una manifestazione che sta maturando e crescendo in interesse sia per le aziende che per il pubblico – ha aggiunto Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari, partner dell’evento -. Come organizzazione ci teniamo particolarmente soprattutto quest’anno, visto che la viticoltura è una dei settori agricoli maggiormente colpiti dall’emergenza Covid. Sperando che l’estate sia favorevole al settore, il festival a fine settembre sarà anche una occasione di festa per lasciarci alle spalle l’incubo virus.»
«Il successo di pubblico dello scorso anno e l’attenzione per questa bella iniziativaha sottolineato l’assessore alle Attività produttive, Turismo e Sviluppo del territorio del Comune di Cagliari, Alessandro Sorgiaci ha consigliato di rinviarla per dare la possibilità di bissare il successo di pubblico dello scorso anno che questa manifestazione merita.»
Antonio Caria

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L’emergenza Coronavirus ha stravolto la società nel suo insieme con tutte le situazioni drammatiche con le quali dobbiamo confrontarci ogni giorno. La politica si è trovata a dover fare i conti con tutta una serie di situazioni ed è stata messa a dura prova mostrando l’estrema  precarietà della nostra società. Le problematiche che la classe politica deve affrontare sono gravose e meritano una estrema attenzione perché il tempo è tiranno. Alla luce di quanto evidenziato, abbiamo posto alcune domande al coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Aldo Salaris.
Quali iniziative avete avviato?
«In primis la telemedicina. Abbiamo presentato un emendamento molto importante che si sviluppa attraverso una serie di norme che intendiamo inserire nella riforma sanitaria. Il caos derivante dalla pandemia ha fatto emergere problematiche e necessità che la telemedicina può risolvere. Abbiamo parlato anche di semplificazione normativa. Stiamo per intraprendere una serie di iniziative che coinvolgeranno altri Consigli regionali per eliminare una serie di norme inutili, per sburocratizzare, in materia soprattutto di appalti pubblici. Vogliamo semplificare ed accorciare i tempi di realizzazione delle infrastrutture prendendo esempio dal modello “ponte di Genova”. Come maggioranza stiamo poi andando incontro, con azioni specifiche, a quei settori oggi al collasso; artigiani, commercianti, attività produttive in generale. È di queste ultime ore il via libera al fondo da 200 milioni di euro per dare sostegno alle imprese colpite dalla crisi economica dovuta all’emergenza Covid-19.»
Per quanto attiene l’aspetto prettamente politico, il presidente Solinas è stato convergente rispetto alle vostre iniziative? E se è così, in che misura le ha recepite?
«Il presidente Solinas è al nostro fianco. Sin da subito ha sposato la battaglia sull’insularità, che ricordo essere la battaglia di tutti i sardi, e ha dato ampia disponibilità a recepire il progetto della telemedicina. Infine, come detto, siamo d’accordo sulla necessità di sbloccare i cantieri e di giungere ad una semplificazione normativa. Non può esistere che ci vogliano oltre 15 anni per vedere completata un’infrastruttura. Le nostre azioni sono in piena concertazione con il Presidente.»
Di cosa ha bisogno la Sardegna per uscire da questa crisi?
«Abbiamo bisogno di infrastrutture per essere competitivi con il resto del mondo. Parlo di porti, del potenziamento degli aeroporti e di un sistema di viabilità stradale efficiente. Infrastrutture che possano essere di supporto al turismo ma anche a imprenditori e aziende che vogliono investire in Sardegna. Questo si traduce in risorse, ricchezza e posti di lavoro.»
I corsi di politica da voi intrapresi, ai quali hanno dato lustro politici e non solo, che obiettivi hanno raggiunto? Il messaggio è stato accolto favorevolmente?
«La nostra missione è quella di dare un contributo per creare e formare la classe dirigente di oggi e di domani. Oggi vediamo un dilagare di fenomeni eccessivamente populisti, fenomeni che hanno come obiettivo l’urlo. Noi abbiamo un’altra idea della politica. Il nostro intento è quello di avvicinare i cittadini alla pratica dell’amministrazione pubblica facendo capire che in politica ci si deve formare. Considerata l’altissima partecipazione alla scuola di formazione dei Riformatori, pensiamo che questa sia la strada giusta.»
Un’ultima domanda: nel futuro dei Riformatori cosa dobbiamo aspettarci?
«La battaglia sull’insularità è la madre di tutte le battaglie, è una sfida epocale per il nostro futuro. Finché lo Stato non riconoscerà alla Sardegna il grave divario naturale derivante dalla condizione di insularità, non avremo un’effettiva parità e vivremo una situazione di svantaggio. Combatteremo per ottenerla e per far valere i nostri diritti. Noi siamo il partito delle idee, continueremo a proporre proposte che servano per migliorare la Sardegna e la vita di tutti i sardi.»
Armando Cusa

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A Buggerru si combatte da anni per riuscire ad avere il depuratore. Fino al 2012 il paese, circa 1.100 abitanti, aveva un impianto di pretrattamento che sarebbe poi dovuto essere sostituito da un depuratore vero e proprio, realizzato dal Comune. Il progetto venne bloccato in seguito ad alcune frane che interessarono l’area dell’ex laveria mineraria, a ridosso del costone roccioso dove si sarebbe dovuta posizionare la struttura. A quel punto, anche la zona in cui sorgeva l’impianto di pretrattamento venne dichiarata inagibile e fu vietato persino ai tecnici l’avvicinamento.
Una serie di serrati confronti sono avvenuti, negli ultimi anni, tra Abbanoa e l’attuale amministrazione, per portare all’individuazione di un punto strategico dove costruire il nuovo depuratore, di cui Buggerru ha urgente bisogno.
«Sono 4 anni che auspichiamo la risoluzione di questo annoso problema dichiara la sindaca Laura Cappelli -. L’ultima riunione insieme ad Abbanoa è avvenuta a fine febbraio. In quella sede il comune di Buggerru ha richiesto che vengano esposte due soluzioni da portare alla cittadinanza. Queste due soluzioni interesserebbero l’area portuale e la zona artigianale. Attualmente però entrambe le zone sono fortemente vincolate. Per la prima, essendo sulla costa, si dovrebbe chiedere una deroga al PPR. Inoltre, su entrambe, c’è un vincolo PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico n.d.r.).»
Abbanoa conferma, attraverso una nota stampa, gli avvenuti confronti con l’amministrazione buggerrese e la volontà di venire a patti con una soluzione, in tempi brevi.
Nella nota rilasciata dall’ente idrico si legge: «Abbanoa ha già aggiudicato l’affidamento dei servizi di progettazione, geologia, coordinamento della sicurezza, direzione lavori, contabilità ed eventuali procedure espropriative per la costruzione del nuovo impianto di trattamento dei reflui, al servizio del centro abitato. Il progetto è ora all’attenzione degli uffici regionali, per le necessarie autorizzazioni relative al piano paesaggistico regionale. È passaggio fondamentale che porterà nei prossimi mesi a bandire la gara anche per la realizzazione dell’importante opera, per la quale Abbanoa investirà oltre 3 milioni di euro. Abbanoacontinua ancora la notaha avviato un serrato confronto che ha portato all’individuazione di un nuovo sito nell’area portuale, alla realizzazione dello studio di fattibilità e all’ottenimento dei finanziamenti da parte di Egas e Regione. Il nuovo impianto sorgerà in un’area sicura e sarà dotato di tutte le caratteristiche tecniche per depurare i reflui, eliminando tutte le sostanze inquinanti.»
Ci si auspica, a questo punto, che l’opera possa essere realizzata in tempi brevi. «Noi lo auspichiamo perché è un problema veramente importante e ne va dell’igiene e della salute pubblica – conclude la sindaca Laura Cappelli -. Ci vogliamo proporre come un comune turistico, una meta turistica, quindi il depuratore è un tassello troppo importante.»
Federica Selis

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Il comune di Carbonia ha pubblicato sul sito web istituzionale l’elenco dei cittadini aventi diritto all’assegnazione dei contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione nelle abitazioni private per l’annualità 2020 in riferimento ai mesi da gennaio ad aprile.
Gli elenchi sono suddivisi in:

Fascia A;
Fascia B;
Elenco domande non ammesse.
Gli elenchi sono pubblicati al seguente link:https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/3443-graduatoria-assegnazione-dei-contributi-integrativi-per-il-pagamento-dei-canoni-di-locazione-art-11-comma-3-legge-n-431-del-9-dicembre-1998-annualita-2020-mensilita-gennaio-aprile
Il termine ultimo per la presentazione di opposizioni e osservazioni scade improrogabilmente il 18 luglio 2020.
L’importo del contributo da erogare sarà determinato in rapporto ai finanziamenti regionali che verranno assegnati al comune di Carbonia.

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Con la stagione estiva 2020 parte la sperimentazione della gestione dei servizi a Punta Trettu, località sul litorale di San Giovanni Suergiu.
L’Amministrazione comunale ha deciso di regolamentare l’area pubblica prospiciente il porticciolo, con una serie di servizi ai fruitori della zona,
quali parcheggi e servizi igienici a pagamento.

«Si tratta di un primo passo spiega il sindaco Elvira Usai verso la valorizzazione di un tratto di costa ad alta valenza naturalistica e sportiva, che attrae migliaia di giovani da tutta Europa per praticare sport acquatici.»

La gestione dei servizi, affidati ad una cooperativa, consentirà una più corretta fruizione del litorale.

«Considerato quanto emerso dalle stagioni precedentiribadisce Giuseppe Pinna, assessore dell’Urbanisticaabbiamo la necessità di regolamentare l’afflusso delle auto e dei camper: il parcheggio selvaggio ha forti ripercussioni sull’ambiente ed è causa di assembramenti, vietati in questo momento storico dalle norme anti-covid.»

Il servizio di vigilanza dalle 8.00 del mattino alle 18.00 della sera, consentirà di monitorare le presenze, di tutelare la pineta da eventuali rischi di inquinamento come abbandono di rifiuti, incendi o danni alla flora esistente. La valorizzazione di quel tratto di costa si inserisce in un quadro più ampio di programmazione del territorio, affidata all’elaborazione del Pul (piano di utilizzo dei litorali), attualmente in fase avanzata di redazione, che l’Amministrazione comunale conta di concludere entro l’anno.

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«I pazienti disabili gravissimi del Sulcis Iglesiente non ricevono più, adeguatamente e con puntualità: guanti sterili, guanti in lattice o in nitrile, fascette reggi cannula tracheostomica, garze sterili, circuiti per il ventilatore, alimenti diversi da quelli utilizzati per anni che hanno provocato non pochi problemi fisici ai malati.»
La denuncia è al centro dell’interrogazione presentata questa sera dal consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu. Fabio Usai pone l’accento sulla qualità dell’offerta sanitaria prodotta nel territorio di pertinenza dell’Area Socio Sanitaria Locale di Carbonia. Luogo in cui, dal 2000 ad oggi, sono stati assistiti oltre 70 pazienti in ventilazione meccanica continuativa. Attualmente l’età mediana di questi pazienti è di 58,4 anni.
«Un contesto nel quale la partecipazione attiva dei componenti familiari nell’assistenza evidenzia Fabio Usai – ha fatto sì che la percentuale di ricorso alle cure ospedaliere, rispetto al numero totale di assistiti, sia stata bassissima. Una condizione dietro la quale spesso si sono celate, soprattutto nelle famiglie più fragili dal punto di vista reddituale, gravi criticità e svariate situazioni estreme nelle quali i componenti di tali famiglie, per assistere i propri cari h24, hanno rinunciato spesso a cercare lavoro.»

«Sarebbe opportunosottolinea Fabio Usaiche l’Azienda Socio Sanitaria Locale di Carbonia e le istituzioni locali in genere, attivassero una minuziosa analisi dei bisogni delle fragilità di queste famiglie, per far fronte alle situazioni maggiormente critiche, offrendo concreta assistenza. Ma, soprattutto, che l’Azienda Sanitaria si adoperasse per fornire (sveltendo le procedure e rafforzando i canali di distribuzione esistenti) i pazienti disabili gravissimi di tutto ciò che concerne i presidi socio-sanitari indispensabili per la loro cura ed assistenza. Da mesi, infatti, si manifestano, nelle famiglie beneficiarie di un piano farmaceutico mensile gestito dalla farmacia territoriale, criticità ed interruzioni nella fornitura di guanti sterili, guanti in lattice o in nitrile, fascette reggi cannula tracheostomica, garze sterili, circuiti per il ventilatore, alimenti diversi da quelli utilizzati per anni che hanno provocato non pochi problemi fisici ai malati. »
«E’ una situazione inaccettabile, indegna di un paese civile e di una sanità moderna ed attenta alle esigenze dei pazienticonclude Fabio Usai -, in particolare di quelli più gravi. Per risolvere la quale sono stati sollecitati i principali decisori politici regionali.»

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«La sanità territoriale della Sardegna rischia il collasso: ad oggi non è possibile prenotare visite specialistiche o esami tramite il Cup. O meglio , è possibile prenotare soltanto presso le strutture private accreditate.»

La denuncia arriva dal coordinamento del Partito Democratico Sardegna che rilancia: «Durante i mesi delle restrizioni per il Covid, sono state eseguite solo le visite urgenti ( 5% del totale) e dal mese di maggio anche le visite brevi ( altro 5% del totale), mentre le visite differite  e le visite programmate che sono al 45% del totale, sono state rinviate a data da destinarsi e a tutt’oggi non si sa quando verranno eseguite. Un problema che si unisce alle già interminabili liste d’attesa, che sconfortano chi ha bisogno di effettuare visite o esami in tempi utili e tempestivi  a garantirne l’efficienza. Il Covid ha evidenziato le carenze di un sistema sanitario già claudicante, ora, nella fase della lenta ripresa, il diritto alla salute dovrebbe essere già tornato al centro dell’agenda quotidiana, ma così non è».
«E il risultato è catastroficoaggiungono dal coordinamento del Pd Sardegna -, perché queste carenze compromettono ancora di più il sistema sanitario, negano il diritto alla salute, creano un aggravio di spesa alle casse della sanità pubblica. È urgente riaprire le prenotazioni e tornare a prendersi cura delle persone se non individuate per tempo, alcune patologie possono diventare incurabili. La responsabilità è in capo all’assessorato regionale della Sanità e all’ATS, arenati in un assordante ed inaccettabile immobilismo.
Si invita peraltro la Giunta Regionale, a dare seguito a quanto previsto dalla rete ospedaliera varata negli anni scorsi, ed evitare iniziative che possano comprometterne gli esiti.»
Antonio Caria

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Il nuovo allenatore ed il nuovo direttore sportivo del Carbonia Calcio, sono già al lavoro per preparare la prossima stagione che vedrà la squadra biancoblù protagonista nel campionato nazionale di Serie D. Ieri abbiamo proposto la prima intervista con il nuovo allenatore Marco Mariotti, oggi proponiamo la prima intervista con il nuovo direttore sportivo Andrea Colombino, 39 anni, sassarese, scelto per coprire il vuoto aperto dalle dimissioni di Sebastian Puddu, passato al Muravera, dove ricopre lo stesso incarico di direttore sportivo.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10223392450147392/10223392440787158/?type=3&theater

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Nel corso di questa Consiliatura, precisamente nel mese di novembre 2017, il 31 marzo 2019 e, da ultimo, il 26 giugno 2020, ho presentato alcuni atti, tra cui mozioni e interrogazioni, volte ad avere notizia certa in merito,
all’esistenza o meno, di un presunto affresco e/o dipinto murale che, secondo quanto riportato dai mass media locali e da voci ricorrenti, si troverebbe “nascosto” sotto la vernice delle pareti in una delle sale della Torre Civica (ex Torre Littoria), ossia, nella grande sala, un tempo denominata, “Sala dell’Arengario”, risalente al periodo della fondazione della città di Carbonia e che non si sarebbe ritenuto di recuperare e/o restaurare durante i lavori di  ristrutturazione della Torre civica eseguiti nel 2001.

Questa mia azione, oltreché essere finalizzata a “far luce” su una questione tanto dibattuta, quanto “oscura”, mira a preservare e/o recuperare il patrimonio architettonico e storico identitario della Città di Carbonia, ancora oggi, risorsa poco valorizzata, a dispetto della sua notevole consistenza, della sua elevata attrattività dal p.v. turistico, culturale e della concorrenza al rafforzamento della memoria storica.

Per questo, non avendo avuto, ad oggi, risposte esaurienti da parte dell’Amministrazione comunale, ho ritenuto di inviare, in data 29 giugno 2020, una missiva informativa alla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.
A seguito di ciò, in data 07.07.2020, l’Ente sopra indicato, ha riscontrato la mia predetta nota, portandomi a conoscenza del fatto che, già dal mese di luglio del 2019, con loro richiesta formale si richiedeva all’Amministrazione
comunale di Carbonia di presentare «un progetto di maggiore dettaglio circa i saggi che si intenderebbero effettuare e una relazione con le testimonianze storiche circa la presenza di pitture murali del periodo fascista».
Si legge ancora «si rinnova tale richiesta e si ricorda che per l’esecuzione di tali saggi i lavori dovranno essere affidati ad un restauratore di beni culturali con i requisiti di legge».
Quanto appreso mi lascia seriamente perplessa e dispiaciuta per il silenzio che circonda questa vicenda, a dispetto delle forti istanze provenienti dalla società civile e dalla stessa politica,
e mi induce a reiterare, con determinazione e forza, salva la necessità di dover intraprendere ulteriori azioni, la richiesta di dare seguito immediato a quanto anzitempo già avanzato.

SAREMO VICINI ALLA VERITA’ E LA VERITA’ CI RENDERA’ PIU’ LIBERI….!!!???

Daniela Garau

Consigliera comunale di Carbonia

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La presidenza del Consiglio si farà carico di rappresentare alla Giunta regionale e all’assessore alla Sanità la grave situazione di disagio in cui sono costretti a lavorare i dipendenti delle aziende sanitarie della Sardegna. Lo ha assicurato il presidente dell’Assemblea sarda, Michele Pais, ai sindacati confederali. Una delegazione di Cgil, Cisl e Uil è stata ricevuta dalla Conferenza dei capigruppo al termine della manifestazione organizzata questa mattina sotto il palazzo di via Roma per denunciare i problemi irrisolti della sanità sarda.

I sindacati lamentano gravissimi deficit organizzativi e gestionali oltre alla cronica carenza di personale: «A due mesi dalla fine del lockdown, la sanità sarda è ancora in emergenza ha detto la segretaria regionale della Funzione pubblica della Cgil Roberta Gessa – l’attività ordinaria non è ancora ripresa. Per la carenza di personale molti servizi restano chiusi e, senza un piano di assunzioni, non potranno essere riaperti in sicurezza. E’ necessario procedere alle stabilizzazioni e rafforzare gli organici. Gli operatori sanitari meritano di più: abbiamo i salari più bassi d’Italia e, rispetto ai nostri colleghi europei, guadagniamo in media il 50% in meno».

«L’emergenza Covid non ha insegnato niente ha aggiunto Fulvia Murru della UIL FPL la politica prima ci ha riempito di elogi e poi ci ha dimenticati. La nostra categoria ha pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia, abbiamo avuto due morti e 150 contagiati. Eppure non si vuole far nulla. Il progetto di riforma della sanità non dà risposte ai cittadini e agli operatori sanitari. Niente si dice sulle liste di attesa e sull’assistenza sanitaria nei territori.»

Della difficile situazione gestionale ha parlato anche il segretario regionale della Cisl FP Massimo Cinus: «La sanità è senza governo le aziende sanitarie continuano ad essere commissariate, non può essere questo il modello di gestione ordinario».

I capigruppo hanno convenuto sulla necessità di un immediato cambio di rotta: «La politica ha il dovere di dare una sterzataha detto il capogruppo di Leu Daniele Cocconon è ammissibile che alcune decisioni prese all’unanimità in commissione Sanità non siano state attuate. C’è una risoluzione sulle liste d’attesa che è rimasta lettera morta. Stesso discorso sulle stabilizzazioni».

«Le belle parole non bastano piùha aggiunto il capogruppo dei M5S Desirè Mancaè ora di dare risposte concrete ai cittadini e agli operatori sanitari. Questa situazione non può andare avanti». Più cauto il consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Mario Mundula: «Il Covid è stato uno tsunami per la sanità. E’ vero che la politica ha dettato le linee guida ma occorre capire se le strutture sanitarie siano in grado di applicarle in sicurezza. Serve senso di responsabilità».

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha definito “inaccettabile” la mancata ripresa delle normali attività ospedaliere: «La sensazione è che ci sia stato un black out nella catena di comando. Sulla necessità di intervenire sul contratto integrativo degli operatori sanitari siamo d’accordo. Il problema è vecchio, la politica deve portare avanti un’azione comune nei confronti delle aziende sanitarie».

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, infine, ha auspicato un’inversione di rotta sul modello di governance: «I commissariamenti sono un limite. Non si capisce perché non si nominino i direttori generali almeno nelle strutture dove questo è possibile come il Brotzu e l’Aou di Sassari. Il problema va superato».