22 December, 2025

[bing_translator]

La vertenza sui costi dell’energia e sul phase-out dal carbone entro il 2025 non si sblocca e la situazione della Sider Alloys si complica. Oggi il responsabile del personale della SiderAlloys Italia Spa ha inviato una lettera alle segreterie F.S.M.-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL e FLM-UNITI CUB, con la quale ha comunicato che, «a decorrere da domani 25 ottobre, SiderAlloys Italia Spa darà corso ad un programma di fruizione delle ferie arretrate attualmente in capo a ciascuno dei dipendenti». «Tale programma si rende necessario per fronteggiare l’insufficienza dei programmi di lavoro relativi alla fase attuale del progetto di revamping – aggiunge il responsabile del personale della SiderAlloys Italia Spa -. Inoltre, stante l’attuale situazione, la fruizione delle ferie consentirà alla scrivente di ottemperare ai requisiti di legge previsti per la richiesta di un provvedimento di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria in Deroga, In tal senso, siamo a chiederVi la disponibilità ad effettuare un incontro sindacale a carattere d’urgenza per l’esame preliminare della problematica esposta.»

[bing_translator]

Il gruppo dei Progressisti ha presentato un’interrogazione con la quale sprona la Giunta regionale ad impegnarsi per risolvere le criticità inerenti i servizi svolti dai CAI (Centri antinsetti).

Negli ultimi anni i CAI hanno affrontato, con eccellenti risultati, numerose infestazioni, pericolose per le piante, gli animali e per i cittadini. Con l’aumento del carico di lavoro e la riduzione degli organici molte amministrazioni locali sono però costrette a rivolgersi a imprese private.

«E’ necessario riorganizzare i centri antinsetti e prevedere un incremento delle risorse finanziarie affinché le amministrazioni locali possano operare al meglio», sottolinea la consigliera regionale Laura Caddeo, prima firmataria dell’interrogazione.

I consiglieri regionali dei Progressisti chiedono al presidente della Regione ed alla Giunta di intervenire sul tema, con direttive specifiche e con l’internalizzazione dei servizi per razionalizzare la spesa pubblica e i servizi erogati.

[bing_translator]

Alle ore 19,45 circa un giovane armato di pistola ed il volto coperto da passamontagna ha intimato ad un impiegato dell’Eurospin di Villasimius di consegnarli l’incasso. Lo stesso, intimorito dalla presenza di alcuni clienti, ancora presenti, ha desistito nella condotta criminosa ed ha guadagnato l’uscita, allontanandosi a bordo di un’utilitaria di colore scuro, condotta da un complice che lo attendeva fuori. Sono in corso le ricerche, con vari posti di blocco sulle principali arterie stradali. Indagini a cura della stazione di Villasimius con l’ausilio del NORM della Compagnia di San Vito.

[bing_translator]

La Seconda e la Quarta commissione, riunite in seduta congiunta per un primo confronto sul tema dei cambiamenti climatici, hanno audito due studenti aderenti al “Fridays for future”, il grande movimento globale ispirato dalla svedese Greta Thunberg e che, anche in Sardegna, ha riportato nelle piazze migliaia di giovani per richiamare l’attenzione, di opinione pubblica e istituzioni, sui temi dell’ambiente e l’ecologia.

Ismail Samed ed Alice Beccari hanno illustrato i principali argomenti all’attenzione del movimento e ribadito l’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici insieme con la volontà di proseguire, ancor più convintamente, nelle diverse iniziative finalizzate a favorire efficaci azioni di mobilitazione individuale e collettiva.  Sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri dei Progressisti (Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo); del Movimento 5 Stelle (Desirè Manca e Roberto Li Gioi); da Ignazio Manca (Lega), Francesco Mura (FdI) e Piero Comandini (Pd), i due studenti non si sottratti dall’offrire un punto vista sulle questioni di attualità nell’Isola ed  in particolare su quelle che attengono l’energia, lo sviluppo industriale e i trasporti.

Ismail Samed e Alice Beccari hanno dichiarato ferma contrarietà all’ipotesi dell’utilizzo del metano in Sardegna e più in generale «a qualunque forma di utilizzo dei combustibili fossili» esprimendosi a favore soltanto delle cosiddette “energie rinnovabili”. Un fermo no, dunque, alla dorsale sarda, agli impianti di rigassificazione, ai collegamenti con il tubo sottomarino ed anche alle centrali a carbone attualmente operanti nell’Isola. Non piace agli studenti del “Friday for future” neppure l’ipotesi di un rilancio dell’industria in Sardegna («gli annunci di questi giorni sembrano quelli fatti in altre epoche quando si propagandava l’industrializzazione con i piani di rinascita che sono poi stati un fallimento») mentre si auspica «il varo di un nuovo piano energetico alternativo rispetto a quello approvato nella passata legislatura». «Ascoltare e coinvolgere i giovani – è stato il messaggio finale degli studenti – nelle scelte che condizionano il futuro e considerare l’emergenza climatica e ecologica come reale e soprattutto come questione centrale nelle decisioni politiche».

A seguire, la Seconda commissione si è riunita, sotto la presidenza di Alfonso Marras (Riformatori sardi), per l’audizione dell’assessora del Lavoro e del direttore dell’Aspal sulla cosiddetta “vertenza articolo 58” che riguarda l’inquadramento del personale transitato, per effetto di due leggi regionali, dalle amministrazioni provinciali all’Aspal. Come è noto, i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Sadirs, non concordano sull’ipotesi di accordo formulata dall’amministrazione e, ad esclusione della Cgil, hanno però mostrato segnali di apertura, nella trattativa che li contrappone all’assessorato e all’agenzia, per ciò che attiene “la decorrenza della parte economica” (gli arretrati spettanti ai lavoratori).

L’assessora Alessandra Zedda ed il direttore Aspal, Massimo Temussi, hanno ribadito la difficoltà nell’applicazione delle norme regionali per il corretto inquadramento del personale (comporterebbero costi troppo elevati rispetto alle coperture finanziarie) ma, preso atto delle disponibilità dichiarate dalle tre sigle sindacali e raccogliendo l’invito dei componenti la commissione consiliare, hanno accettato di procedere in tempi rapidi con una rivisitazione dei contenuti e delle tabelle, precedentemente formulate, nella proposta di accordo.

[bing_translator]

Come viene realizzato un buon prosciutto? Come si allevano gli animali? Quali i territori a vocazione suinicola? Come sono cambiati i salumi e perché? A queste e altre domande risponderanno esperti, allevatori, politici e studiosi sardi e di altre regioni, che sono stati invitati a intervenire sabato 26 ottobre a Seulo, alle 9.30, nella Sala Polifunzionale. Si parlerà di tradizioni e territorio, di realtà ed esperienze virtuose del comparto suino, e di un patrimonio da tutelare e valorizzare.

Il seminario “Presutu, il prosciutto di Seulo”. Ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul mondo suinicolo grazie al coinvolgimento di esperti del settore.

E’ un evento volto alla valorizzazione e tutela dei prodotti tradizionali del territorio e delle sue eccellenze. Tanti saranno i temi affrontati: dalla produzione dei salumi tradizionali al lavoro dell’agenzia Laore Sardegna, dal suino nero di Nebrodi a quello di razza sarda, con un occhio rivolto a realtà ed esperienze virtuose già presenti nel territorio di Seulo.

«L’obiettivo del seminario è, tra gli altri, quello di ribadire la necessità della eradicazione della peste suina africana, e pretendere di poter commercializzare ed esportare i nostri prodotti di punta, come il prosciutto, tenendo conto del fatto che le nostre aziende sono super controllate dal punto di vista sanitario, e che esistono studi che stabiliscono che, nelle carni, oltre i 90 giorni il virus scompare – ha detto il sindaco, Enrico Murgia -. Ritengo che debbano essere premiate le comunità virtuose e gli allevatori coscienziosi e Seulo ha queste caratteristiche: se tutti avessero adottato dei comportamenti come quelli messi in campo dalla nostra comunità, oggi la peste suina africana sarebbe un ricordo degli anni ’80.»

“Su Presutu” e i territori dell’isola. Gennargentu, Supramonte, Barbagia e Ogliastra sono i territori vocati all’allevamento e alla stagionatura del prosciutto per i loro inverni rigidi e asciutti e le grandi estensioni di foreste secolari di lecci e roverelle. Il salume è ottenuto da animali allevati alla stato semibrado con l’uso di ricoveri tradizionali, “i sidassus e is aurras”, a cui si ispira il moderno metodo di allevamento en plen air, nel rispetto delle norme di bio-sicurezza. Il periodo di ingrasso dura tre mesi, da ottobre a dicembre o gennaio se necessario, durante i quali gli animali si alimentano con ghiande, noci, castagne e integrazione di grano duro. Mentre il periodo della macellazione e lavorazione avviene nei mesi freddi, e le carcasse vengono appese per l’arcata mandibolare: questo per ottenere il tipico piegamento della zampa del prosciutto. La stagionatura varia dai 18 ai 24 mesi.

I lavori saranno moderati dal professor Giuseppe Pulina, del dipartimento di Agraria della Facoltà di Sassari, nonché teorizzatore della Blu Zone, saluti del sindaco Enrico Salvatore Murgia. Tra gli interventi i salumi tradizionali ottenuti da suini autoctoni TGA, del dottor Carlo Diaferia, Ricercatore presso la SSICA Fondazione di Ricerca Parma.

Una risorsa endogena, recupero e salvaguardia, fattore di sviluppo del territorio. Il suino nero dei Nebrodi. Dottor Vincenzo Pruiti Ciarello, Tecnico della Regione Sicilia. Il suino di razza sarda: un patrimonio da salvare! Dottor Sebastiano Porcu, tecnico dell’Agenzia Forestas. Come sono cambiati maiali e salumi negli ultimi 50 anni , prof Giuseppe Pulina. Da su Mannale a oggi. Michelangelo Salis, azienda “I Salis srls”. La carta di Seulo, Enrico Salvatore Murgia.

Le conclusioni sono lasciate all’assessora della Agricoltura della Regione Gabriella Murgia e all’assessore della Sanità Mario Nieddu.

[bing_translator]

La Biblioteca comunale di viale Arsia e la Sezione di Storia Locale, sita nei locali dell’ex torneria della Grande Miniera di Serbariu, saranno chiuse al pubblico venerdì 1° novembre in occasione della festività di Ognissanti e sabato 2 novembre, giornata della commemorazione dei defunti.
La ripresa delle attività è prevista per lunedì 4 novembre.

[bing_translator]

“Non siamo in fuorigioco”. È lo slogan della ricerca avviata da Unicef Italia nell’ambito del progetto denominato “Neet Equity”, che ha tracciato un identikit dei ragazzi di Carbonia che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione. «Si tratta di una fascia importante della nostra società che deve essere supportata mettendo in campo politiche attive, di partecipazione e inclusione – ha detto il sindaco Paola Massidda -. L’attenzione della nostra Amministrazione comunale verso il mondo giovanile è forte e costante. Lo dimostra anche la recente attivazione del nuovo Centro Eurodesk, uno sportello che eroga servizi qualificati di informazione, formazione e aggiornamento sulle politiche e sui programmi messi in campo dall’Unione europea in favore della gioventù».

Come ha precisato l’assessore delle Politiche giovanili Loredana La Barbera, «spesso i neet sono ragazzi dotati di elevate per quanto inespresse potenzialità. Talenti con idee, aspettative e sogni che dobbiamo cercare di valorizzare costruendo con loro percorsi e spazi di ascolto e condivisione».

Il progetto di Unicef Italia e del ministero della Gioventù, “Neet Equity” – lanciato nel 2018 e la cui conclusione è prevista nel 2020 – ha visto la partecipazione dei comuni di Carbonia, Napoli e Taranto e il coinvolgimento degli studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti di Istruzione Superiore. Ragazzi che si trovano spesso nella difficile transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro.

I primi risultati del progetto verranno presentati domani, venerdì 25 ottobre, alle ore 11.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma. Per l’Amministrazione comunale saranno presenti il sindaco Paola Massidda e l’assessore delle Politiche giovanili, Loredana La Barbera.

“Neet Equity” è un progetto selezionato dal dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale nell’ambito dell’Avviso “Prevenzione e contrasto al disagio giovanile”.

[bing_translator]

Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha emesso un’ordinanza – la n. 252 del 23 ottobre 2019 – che prevede l’istituzione di nuovi stalli riservati ai disabili nelle strade urbane della città.

«L’obiettivo è favorire la mobilità dei soggetti deboli e delle persone diversamente abili tramite la concessione e disponibilità di nuovi spazi riservati alla sosta dei veicoli con esposto l’apposito contrassegno per disabili. Si tratta di un provvedimento che mira a dare risposte alle richieste pervenute all’ufficio della Polizia Locale da parte di cittadini con difficoltà deambulatorie», ha affermato il sindaco Paola Massidda.

Il sindaco ha ordinato l’istituzione di tre nuovi parcheggi riservati ai disabili nelle seguenti strade urbane:
• Via Giovanni Maria Angioy presso il numero civico 12;
• Via Santa Caterina presso il numero civico 56;
• Via Trieste presso il numero civico 22.

«A breve l’Ufficio Tecnico Comunale – Settore Manutenzioni provvederà all’installazione e alla manutenzione della segnaletica stradale conformemente alle norme tecniche prescritte dal Codice della Strada e dal Regolamento di esecuzione», ha aggiunto l’assessore dei Lavori pubblici, Gian Luca Lai.

I cartelli sistemati negli stalli riservati ai disabili dal comune di Sassari. Un’idea anche per il comune di Carbonia.

[bing_translator]

Una riforma complessiva dei Consorzi di Bonifica a partire da una rivisitazione della normativa vigente. E’ la richiesta avanzata da tutti i rappresentanti dei Consorzi della Sardegna sentiti questa mattina dalla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale.

«Le modifiche apportate dalla legge 48 del 2018 alla precedente disciplina (legge n.6 del 2008) hanno creato situazioni di confusione che si ripercuotono sui servizi offerti all’agricoltura – ha detto Pietro Zirattu presidente dell’Anbi, l’associazione che riunisce tutti i Consorzi di Bonifica dell’Isola – tra queste il passaggio di competenze nella gestione delle dighe e negli interventi di infrastrutturazione del sistema irriguo. Occorre avere un quadro normativo chiaro. I Consorzi, insieme alle associazioni agricole, hanno elaborato una proposta. Siamo pronti a un confronto con la Regione che permetta di migliorare i servizi in agricoltura.»

Criticità e disagi vengono segnalati da tutti i territori. I presidenti dei Consorzi della Sardegna Meridionale, Nurra, Nord Sardegna, Gallura ed Ogliastra ed il Commissario del Consorzio di Oristano li hanno elencati nel dettaglio alla Commissione presieduta da Piero Maieli. Tra questi la necessità di un’accelerazione nelle procedura per la stabilizzazione dei lavoratori precari, l’esigenza di una congrua dotazione finanziaria per gli interventi di manutenzione straordinaria della rete irrigua, un piano per l’accorpamento e il riordino fondiario.

I presidenti dei Consorzi hanno poi illustrato alcune specifiche situazioni di emergenza.  Come il mancato collaudo dell’impianto per il riutilizzo delle acque reflue a Sassari, opera terminata e mai entrata in funzione. A differenza di quella della Gallura, indicata come esempio virtuoso del riciclo delle acque. Il Consorzio gallurese è pronto a mandare avanti un progetto analogo nella fascia costiera Santa Teresa-Palau, a patto che dalla Regione arrivino i finanziamenti richiesti.

In Ogliastra e nei sub comprensori del Nord Sardegna (Chilivani, Perfugas e Bassa Valle del Coghinas) il principale problema per gli agricoltori è rappresentato dalle difficoltà  di approvvigionamento idrico. Dai Consorzi sono arrivate richieste specifiche: lo sblocco di 5 milioni di euro per ampliare le aree irrigue in Ogliastra nei territori di Cardedu e Barisardo, un intervento di ristrutturazione della diga di Pattada, collaudata per 72 milioni di metri cubi nel 2002 e oggi, a causa di problemi strutturali,  con un invaso autorizzato di appena 34 milioni.

L’operato dei Consorzi, ma questo è un fatto noto da tempo, deve inoltre scontrarsi con l’obsolescenza delle reti irrigue. Gli impianti, costruiti nella stragrande maggioranza dei casi negli anni 50-60, sono ormai arrivati a fine ciclo. I continui interventi di manutenzione costano alla Regione decine di milioni di euro. «Servirebbe un piano straordinario per il rifacimento della rete che però richiederebbe un’ingente quantità di denaro – ha aggiunto Pietro Zirattu – intanto però si potrebbe intervenire per abbattere i costi dell’energia, magari con progetti di utilizzo delle rinnovabili. L’obiettivo finale deve essere sempre quello di dare acqua agli agricoltori a costi accessibili».

Il presidente Piero Maieli, ha assicurato il massimo impegno della Commissione: «E’ nostra intenzione procedere a una riforma complessiva del settore, nelle prossime settimane convocheremo anche i vertici di Enas, dei Distretti irrigui e le associazioni di categoria per ascoltare altri suggerimenti e proposte».

Successivamente la Commissione ha ascoltato anche i rappresentanti dell’associazione dei produttori di carciofi di Ittiri che da tempo lamentano continui disservizi nell’erogazione dell’acqua per i campi.

«La Regione aveva finanziato un intervento di 2,2 milioni di euro su una vecchia condotta del Bidighinzu per l’irrigazione della Valle dei Giunchi, quegli interventi non sono stati ancora portati a termine – ha spiegato il presidente dell’Associazione Salvatore Sanna – la nostra è una zona dove si produce un carciofo di altissima qualità, molto apprezzato nei mercati del Nord Italia. Potremmo produrre di più e meglio ma non possiamo farlo senza certezze.»

Agli agricoltori ha dato rassicurazioni Pietro Zirattu, questa volta nella veste di presidente del Consorzio della Nurra: «I lavori erano stati assegnati a Enas e poi girati al nostro Consorzio. Difficoltà burocratiche hanno impedito finora di portare a termine l’intervento – ha concluso Pietro Zirattu – adesso la situazione si è finalmente sbloccata. Interverremo nei punti critici della condotta per risolvere l’emergenza. Contestualmente presenteremo il progetto  per il rifacimento complessivo dell’infrastruttura idrica. I primi lavori cominceranno al più presto».

[bing_translator]

La XVIII edizione del Premio Fabrizio De André registra il suo record di iscrizioni. Al 20 ottobre, data di chiusura delle iscrizioni online, il numero complessivo dei progetti artistici partecipanti al Premio Fabrizio De André 2019 è di ben1190, il maggiore di sempre per il Premio dedicato al grande cantautore genovese che quest’anno giunge alla sua diciottesima edizione. Per l’inatteso quanto vasto numero di iscritti, al fine di consentire alla direttrice artistica Luisa Melis di valutare con attenzione ogni proposta ricevuta, la fase di ascolto e selezione verrà quindi prolungata di qualche giorno. Gli artisti che accederanno alle semifinali del Premio Fabrizio De André 2019 verranno annunciati non più in data 4 novembre, bensì il prossimo 25 novembre.

Patrocinato dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus, supportato da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, organizzato da iCompany, con la direzione artistica di Luisa Melis, il Premio Fabrizio De André ha come scopo quello di stimolare, presso autori, compositori, interpreti ed esecutori esordienti, una creatività sperimentale, libera da tendenze legate alle mode del momento, al fine di favorire l’originalità e di ricercare e promuovere nuove forme di cantautorato, scrittura e pittura contemporanea.

Le iscrizioni – totalmente gratuite – sono rimaste aperte da lunedì 15 luglio 2019 a domenica 20 ottobre 2019.

Le semifinali si svolgeranno a Roma nei mese di dicembre 2019, mentre la finale nazionale è fissata per il 16 gennaio 2020 all’Auditorium Parco della Musica, a Roma.

Il Premio Fabrizio De André si sviluppa in tre sezioni: Musica, Poesia, Pittura.

Faranno parte della giuria del Premio Fabrizio De André 2019:
Dori Ghezzi (Presidente di giuria), Luisa Melis (Direzione Artistica del Premio Fabrizio De André), Massimo Bonelli (iCompany e Concerto Primo Maggio), Dario Salvatori (giornalista e presentatore), Fausto Pellegrini (Rai News), Federico Durante (Billboard), Marco Gallorini (Woodworm), Marta Venturini (produttrice), Mattia Marzi (Rockol), Michele Moramarco (saggista, scrittore e autore musicale), Paolo Talanca (Il Fatto Quotidiano), Riccardo De Stefano (Exitwell), Silvia Boschero (Radio2), Vincent Messina (discografico, produttore), Diletta Parlangeli (giornalista), Enrico Schleifer (RadUni), Rossella Diaco (conduttrice RAI), Piero Cademartori (editore), Vincenzo Costantino Cinaski (poeta) e Roberto Sironi (pittore, musicista, scrittore).

Al vincitore assoluto della sezione Musica verrà attribuito il Premio SIAE Fabrizio De André che prevede la produzione di un brano e del relativo videoclip per la canzone che si sarà aggiudicata la vittoria.

Il vincitore avrà anche l’opportunità di siglare un contratto discografico con Sony Music Italia e riceverà un contributo da parte di Nuovo IMAIE (pari ad € 15.000,00) per la realizzazione di un live tour di almeno 8 concerti sul territorio nazionale.

Per le sezioni Pittura e Poesia la giuria sceglierà un adeguato numero di opere alle quali saranno date lettura e visibilità durante le diverse fasi del Premi.