24 December, 2025

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Ritornato a distanza di pochi giorni nell’Isola per festeggiare insieme al neogovernatore Christian Solinas, la vittoria nelle elezioni Regionali di domenica 24 febbraio, il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini ha partecipato ad una conferenza stampa con lo stesso Christian Solinas ed il coordinatore regionale della Lega Eugenio Zoffili.

«Avevamo detto che la collaborazione con la Lega sarebbe stata di prospettiva e oggi, con la vittoria alle regionali – ha detto Christian Solinas -, siamo qui a testimoniarlo -. Un anno fa è iniziato il percorso che ha riportato in Senato un rappresentante del Partito sardo d’azione, ora attendiamo la proclamazione degli eletti e poi si parte. I primi problemi immediati da affrontare sono sanità, prezzo del latte e continuità territoriale.»

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Lina Lunesu Galizia, l’esponente della Lega che subentrerà in Senato a Christian Solinas, dopo la sua proclamazione a governatore della Sardegna e alle successive dimissioni da Palazzo Madama.

Matteo Salvini, tra le altre cose, ha detto di essere fiducioso su una rapida soluzione della vertenza dei pastori e, riguardo alla prossima Giunta regionale, che sarà pronta subito dopo la proclamazione degli eletti.

Circa duecento persone fuori dal mercato di San Benedetto a Cagliari hanno accolto Matteo Salvini. «Sono venuto qui per ringraziarvi con tutto il cuore – ha detto ai presenti – contate su di me. Per me è una grande responsabilità».

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L’organizzazione dei percorsi, la sistemazione e l’adeguamento funzionale, edile ed impiantistico, del pronto soccorso e della Radiologia del Santissima Annunziata di Sassari saranno gli argomenti della conferenza stampa in programma venerdì 1° marzo, alle ore 10,30.

All’incontro con gli organi di stampa, nella sede della direzione dell’Aou di Sassari, al secondo piano della palazzina Bompiani, in viale San Pietro numero 10, saranno presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, e i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni e Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca.

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Manlio Brigaglia, storico, saggista, docente prima al Liceo e poi all’Università, preziosissimo curatore dell’editing e promotore di decine di volumi di scrittori e ricercatori sardi. E giornalista. Scomparso il 10 maggio dell’anno scorso è stato ricordato in numerose iniziative culturali che hanno messo in risalto il valore della sua attività di ricercatore storico, di accademico e di “facitore” di libri, come amava definirsi. Ora, per iniziativa dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, verrà ricordata anche la sua attività giornalistica. A Cagliari (venerdì 1° marzo, dalle 14.00 alle 17.00, presso la sala “Giorgio Pisano” in piazza Unione Sarda) e a Sassari (sabato 2 marzo, dalle 10.00 alle 13.00, nell’Aula Magna del Dipartimento di Storia Università, in via Zanfarino 62). “Manlio Brigaglia giornalista e l’informazione in Sardegna ai tempi di Rovelli” è il titolo dell’iniziativa e sarà anche l’occasione per presentare l’ultimo libro di Sandro Ruju “La Nuova Sardegna ai tempi di Rovelli. Piombo, petrolio e Monopolio. Vicende, protagonisti e retroscena dall’Unione Sarda a TuttoQuotidiano”
All’incontro di Cagliari, dopo l’introduzione di Marco Milanese, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, Francesco Birocchi, presidente Ordine dei giornalisti della Sardegna, e Celestino Tabasso, presidente dell’Associazione della Stampa Sarda, interverranno: Guido Melis, (storico dell’Università “La Sapienza” di Roma), Sandro Ruju (storico e saggista), Gianni Filippini (giornalista già direttore de L’Unione Sarda), Paolo Fadda (storico e giornalista), Romano Cannas (giornalista, già direttore della Sede regionale Rai per la Sardegna) ed Alberto Pinna (giornalista, già inviato del Corriere della Sera).
A Sassari, il giorno successivo, dopo l’introduzione di Marco Milanese, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, Francesco Birocchi, presidente Ordine dei giornalisti della Sardegna, e Celestino Tabasso, presidente dell’Associazione della Stampa Sarda, interverranno: Guido Melis, (storico dell’Università “La Sapienza” di Roma), Sandro Ruju (storico e saggista), Antonio Di Rosa (direttore de La Nuova Sardegna), Romano Cannas (giornalista, già direttore della Sede regionale Rai per la Sardegna), Gabriele Satta (economista) ed Alberto Pinna (giornalista, già inviato del Corriere della Sera).
Manlio Brigaglia nei confronti del giornalismo ha nutrito, fin da giovanissimo, un’autentica passione. Dopo un’esperienza a “Il Corriere dell’Isola” e alla “Gazzetta Sarda” è stato per molti anni autorevole collaboratore de L’Unione Sarda e poi, dal 1994 de La Nuova Sardegna. E’ stato direttore de  “Il Lunedì della Sardegna” e collaboratore di alcuni quotidiani nazionali. Ha collaborato per moltissimi anni ai programmi della Sede regionale Rai per la Sardegna ed ha curato la redazione di numerose riviste di prestigio come “Ichnusa”, “Autonomia cronache”, “Il Democratico”, i “Quaderni sardi di storia”. Giornalista pubblicista, è intervenuto spesso nelle problematiche dei giornalisti, curando il volume “L’informazione in Sardegna” ed ha fatto parte degli organismi di categoria come il Consiglio direttivo dell’Associazione della Stampa sarda ed il Consiglio nazionale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Ai giornalisti partecipanti al corso verranno assegnati tre crediti formativi.   

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Il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio sarà presto in Sardegna per festeggiare l’ingresso in Consiglio regionale di sei rappresentanti pentastellati. Lo ha comunicato ieri lo stesso vicepresidente del Consiglio al candidato alla presidenza della Regione Francesco Desogus. «Luigi Di Maio mi ha chiamato per ringraziare me e tutti i candidati per l’impegno profuso in questa campagna elettorale. Al di là della delusione per un risultato che si attendeva superiore, c’è la soddisfazione per avere portato per la prima volta in Consiglio sei rappresentanti del Movimento. Per noi si apre dunque una pagina nuova. Ci sono tante sfide che ci attendono e che combatteremo come sempre con coraggio e dalla parte dei cittadini».

Questa mattina invece Francesco Desogus ha inviato un messaggio di auguri al neo presidente della Regione Christian Solinas. «Mi sono congratulato con lui per la vittoria e ho voluto auguragli buon lavoro, ribadendo la speranza che nella sua azione di governo, oltre ai temi della riforma sanitaria, del lavoro e del riordino enti locali, prevalga il rispetto dell’ambiente e una dovuta attenzione alle zone interne, da tempo abbandonate a se stesse».

 

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Sabato 2 marzo la Cineteca sarda di viale Trieste, a Cagliari, ospiterà la speciale Anteprima del “terre di confine filmfestival” – XII edizione, un appuntamento piuttosto importante perché oltre alla visione in prima assoluta del nuovo spot del tdcf 2019, sarà il momento della presentazione dell’intero calendario della kermesse, che quest’anno gode del sostegno delle legge regionale sul cinema. Nondimeno si darà un breve assaggio del festival con le proiezioni di due opere dei registi cileni Maite Alberdi (alle 11.00) e Pablo Larraín (alle 19.00).

Il programma dettagliato sarà illustrato alle 10.30 nel corso della conferenza stampa, alla quale prenderanno parte il regista Marco Antonio Pani in qualità di direttore artistico ed Antonello Zanda in rappresentanza della Società umanitaria Cineteca sarda, partner dell’iniziativa assieme alla Sardegna Film Commission.

Per i comuni di Solarussa ed Asuni, che ospiteranno la manifestazione nelle prossime settimane, interverranno i rispettivi sindaci Mario Tendas e Gionata Petza, mentre per l’associazione Su Disterru, che organizza l’evento, parlerà il presidente Sandro Sarai.

Subito dopo sarà proiettato lo spot documentario, dal titolo “La Libertà”, ideato da Marco Antonio Pani, realizzato con Paolo Carboni alle riprese e con gli allievi del laboratorio di cinematografia organizzato dal festival ad Asuni e Solarussa.

Alle 11.00 sarà proiettato il film “Yo no soy de aquì” (2016 – 26’) di Maite Alberdi, regista nata a Santiago del Cile nel 1983, produttrice, documentarista, sceneggiatrice e critico cinematografico. Il suo stile è legato alla narrazione di storie di vita quotidiana di piccole realtà, per focalizzare l’attenzione su tematiche quali la disabilità e l’emarginazione. L’opera è stata insignita nel 2016 del Budapest International Documentary Festival e nel 2017 del Go Short International Short Film Festival Nijmegen e del Ljubljana International Film Festival. Il tdcf il 15 marzo proporrà un suo secondo lavoro, “Los Niños”, ad Asuni.

L’anteprima cagliaritana prosegue in serata, alle 19 .00, con la proiezione di “El club” (2015 – 98’) di Pablo Larraìn, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico 43enne di Santiago, vincitore di numerosi premi nel corso della sua carriera. L’opera in programma ha ricevuto il Gran premio della giuria al Festival internazionale del cinema di Berlino 2015 e una candidatura ai Golden Globes. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

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«Vedere la questione insulare riconosciuta finalmente come priorità nel quadro delle proposte che le Regioni portano sul tavolo della politica di coesione è motivo di grande soddisfazione.»

Lo ha detto il presidente uscente Francesco Pigliaru, in riferimento al Documento sulla Programmazione europea 2021-2027 approvato oggi all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.  

«Insieme alla Sicilia, che con il vicepresidente Armao ha già dichiarato di voler entrare a far parte del network europeo che la Sardegna ha costruito in questi anni con Corsica e Baleari, siamo andati avanti su questo fronte con determinazione e impegno – spiega Francesco Pigliaru, ricordando che proprio oggi è stato comunicato l’invio della lettera a triplice firma alle massime cariche europee -. Siamo riusciti ad ottenere che da parte della Conferenza si portino a Bruxelles, con forza, le nostre richieste. In questa partita abbiamo detto molte volte e in molte sedi, con voce unica, che la politica di coesione post 2020 non solo non deve lasciare indietro le isole ma, al contrario, riconoscerne il ruolo strategico e creare le condizioni per uno sviluppo paritario e coerente con le altre aree d’Europa. Avere il sostegno della Conferenza, che ha accolto le nostre proposte, è un passaggio atteso e di grande importanza», conclude Francesco Pigliaru, che ha ringraziato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, relatrice del documento.

Nello specifico, nel testo si chiede di:

  • Prevedere misure normative e programmatorie specifiche per compensare la discontinuità territoriale, basate su un indice di “perifericità insulare” da definire principalmente sulla base dell’estensione territoriale, della popolazione interessata e della distanza chilometrica e temporale dal continente e dalle aree più sviluppate del Paese; 
  • Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale sia nelle aree urbane che nelle aree con gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici che hanno difficoltà ad accedere ai servizi di base (isole e aree interne), in coerenza con il dettato dell’art. 174 del TFUE.

 

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E’ stato il presidente della Corsica, Gilles Simeoni, ad inviare lo scorso venerdì alle massime cariche europee la lettera sull’insularità firmata insieme a Francesco Pigliaru e alla presidente delle Baleari Francina Armengol, lettera presentata al Comitato delle Regioni di Bruxelles lo scorso 5 febbraio. Il documento comune, già consegnato in quell’occasione alla Commissaria europea per le politiche regionali, Corinna Cretu, e contestualmente inviato da ognuno dei Presidenti regionali al proprio governo nazionale, è stato ora indirizzato ai presidenti della Commissione europea Jean-Claude Juncker, del Parlamento UE Antonio Tajani, del Consiglio europeo Donald Tusk. Al centro, la richiesta di attenzione sul fronte dell’insularità, perché le isole d’Europa non comprese in quelle ultraperiferiche vedano riconosciuta la loro situazione di svantaggio strutturale con l’applicazione dell’art. 174 del TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea).

«Come presidenti delle Regioni Corsica, Sardegna e Isole Baleari – scrivono Simeoni, Pigliaru e Armengol nel testo che accompagna il documento condiviso -, abbiamo inviato ai primi ministri dei nostri rispettivi Stati di appartenenza una lettera per segnalare l’esigenza di adottare, nella produzione legislativa europea da cui deriva gran parte della normazione interna, dispositivi normativi specifici, calibrati sulle sfide dei territori insulari. In considerazione della necessità di un’effettiva integrazione delle regioni insulari periferiche con lo spazio e il mercato europei, auspichiamo il sostegno da parte della Commissione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione Europea perché ne agevolino l’adozione, nell’ottica della maggiore partecipazione ai vantaggi concorrenziali del mercato interno e ai processi di convergenza economica dell’Unione Europea.»

I tre presidenti sottolineano come l’Unione Europea si trovi in una fase di passaggio delicato: “Gli scenari programmatici e normativi futuri sono in fase di definizione – scrivono -, e ciò avviene in un momento storico in cui in tutta Europa il clima culturale e politico è attraversato da correnti di scetticismo, quando non di disaffezione, rispetto alla causa europea. Questo sentimento è alimentato dalle crescenti diseguaglianze sociali e disparità nei livelli di sviluppo tra i territori, così come dalle differenze di accesso ai vantaggi del mercato interno per imprese e cittadini”.

I rappresentanti di Sardegna, Corsica e Baleari evidenziano come in questo contesto diventi ancora più urgente «la necessità di rinnovare il patto sociale tra cittadini e istituzioni, in primis quelle dell’Unione europea. La risposta a questi sintomi di malessere deve essere più Europa, non meno Europa, capace di promuovere un modello di sviluppo inclusivo e partecipativo in cui tutte le componenti del tessuto sociale possano sentirsi beneficiarie e protagoniste». Seppur riconoscendo come molta altra strada resti da fare, Pigliaru, Simeoni e Armengol ricordano che «il processo di integrazione europea rappresenta una conquista che non può essere messa in discussione. È fondamentale che le disposizioni dei Trattati non rimangano delle mere dichiarazioni di principio ma, al contrario, trovino attuazione concreta nelle condizioni di vita dei cittadini europei. In particolare, l’art. 174 del TFUE rappresenta la summa dello spirito solidaristico e delle aspirazioni alla costruzione di una Europa unita che sono alla base e la ragion d’essere dell’Unione. La sua piena applicazione è tuttavia, per noi presidenti di regioni insulari, una questione tuttora aperta».

«Le regioni insulari soffrono di svantaggi strutturali, naturali e permanenti che si traducono in fallimenti di mercato e diseconomie di scala che configurano un vero e proprio “costo di cittadinanza” – prosegue la lettera -. L’insularità è resa ancora più critica dalla condizione di perifericità, definita in termini di isolamento dalla piattaforma continentale e maggiore distanza dai centri economici e amministrativi. La stessa Commissione europea ha fotografato questa condizione di svantaggio competitivo attraverso l’Indice di Competitività Regionale pubblicato nel 2017. I tentativi di superare gli svantaggi strutturali e permanenti insiti nell’insularità periferica producono un continuo contenzioso con la Commissione europea, in materia di aiuti di Stato, come dimostra l’annosa questione della continuità territoriale.»

«Lo scenario normativo e programmatico post-2020 non deve lasciare indietro i territori insulari – concludono Francesco Pigliaru, Francina Armengol e Gilles Simeoni -. Percorsi di convergenza che riducano i divari di sviluppo tra le regioni, a beneficio dei cittadini e delle imprese che vivono nelle aree meno sviluppate d’Europa, non sono più differibili.»

 

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Il Carbonia ha pareggiato 1 a 1 la partita di ritorno dei quarti di finale con il Villasor e si è così qualificato, dopo lo 0 a 0 maturato due settimane fa al Comunale “Carlo Zoboli”, grazie al goal realizzato in trasferta, per le semifinali della Coppa Italia di Promozione regionale. Il Carbonia è passato in vantaggio al 15′ della ripresa con Giacomo Sanna ed è stato raggiunto alla mezz’ora da Giuseppe Mura.

Sugli altri campi, l’Orrolese ha compiuto un’autentica impresa, rimontando due goal ad Arborea e vincendo 3 a 2, risultato che la qualifica per le semifinali, dopo la sconfitta casalinga subita per 2 a 1, anche in questo caso per il maggior numero di goal realizzato in trasferta; ed il Valledoria ha eliminato l’Ozierese 1926, pareggiando 0 a 0 a Ozieri, dopo aver vinto in casa per 2 a 0. Il quadro delle semifinaliste verrà completato domani pomeriggio, a Fonni, dove alle 16.30 si affronteranno Fonni Calcio e Thiesi che partiranno dalla vittoria per 3 a 2 ottenuta dal Thiesi due settimane.

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Già l’anno scorso avevamo parlato delle assunzioni di operai ed altre figure da parte di Ferrero, con l’inizio del 2019 l’azienda ha confermato gli annunci presenti sulla pagina dedicata alle offerte di lavoro per la ricerca di operai, manutentori meccanici, responsabili di turno operativo e tante altre figure diplomate e laureate da inserire presso vari stabilimenti italiani. La Ferrero, fondata ad Alba (Torino) negli anni 40 da Pietro Ferrero, in pochi anni diventa una grande azienda e oggi è presente in 55 paesi, i suoi prodotti sono venduti in oltre 170 paesi e offre lavoro a quasi 35.000 dipendenti che celebrano l’attenzione e la qualità plasmando l’attività, le carriere e i marchi. Le possibilità di sviluppo professionali e di carriera internazionale all’interno del Gruppo sono tantissime infatti Ferrero, essendo sempre in continua espansione nei mercati emergenti, è costantemente alla ricerca di giovani talenti da inserire nelle tante sedi presenti in Italia e … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_ferrero_feb_2019.html .

Alba,17 maggio 2014
(GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

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Minitour in Lombardia per “Laribiancos”, produzione storica di Cada Die Teatro, tratta dal romanzo “Quelli dalle labbra bianche” di Francesco Masala. Lo spettacolo, adattato per il palcoscenico da Pierpaolo Piludu, che ne è anche il protagonista sotto la regia di Giancarlo Biffi e con le musiche originali di Paolo Fresu (disegno luci di Giovanni Schirru e suono di Giampietro Guttuso e Matteo Sanna), sarà in scena domani, giovedì 28 febbraio, alle 20.30, al Teatro Cesare Volta di Pavia e venerdì 1 marzo, alle 11.00, all’Auditorium San Dionigi di Vigevano.

“Quelli dalle labbra bianche”, pubblicato per la prima volta nel 1962, è un capitolo importante della letteratura sarda. Al centro del romanzo di Francesco “Cicitu” Masala il villaggio di Arasolè, con le sue storie dolorose legate alla tragedia della seconda guerra mondiale sul fronte russo. Ad Arasolè, un giorno, il campanaro Daniele Mele – la voce narrante delle memorie del villaggio – chiama a raccolta il paese per rendere omaggio, dopo vent’anni, ai caduti in guerra. Mele è l’unico superstite fra i dieci compaesani che partirono per la Russia verso l’impresa più ardua della loro vita, in una trincea in mezzo alla pianura russa ghiacciata, una disastrosa avventura dal tragico epilogo. Ad Arasolè erano “quelli dalle labbra bianche”sos laribiancos, i poveri, i “vinti”.

Note sullo spettacolo: “Li chiamavano “sos laribiancos”, “quelli dalle labbra bianche”: era il segno distintivo, inconfondibile, dei poveri di Arasolè, un paesino della Sardegna, ai confini con le foreste del Goceano. Sos laribiancos si riconoscevano subito: mangiavano poca carne, pochi carboidrati, poche proteine… mangiavano troppo poco. Lo spettacolo nasce da un profondo interesse e dall’alta considerazione per l’opera di Francesco Masala. In diverse occasioni il poeta-scrittore di Nughedu San Nicolò mi ha manifestato il desiderio di vedere in scena il testo teatrale Sos laribiancos, nella versione sardo logudorese. “… e se invece di una messa in scena fedele, provassi a narrare la vicenda?”. E’ nato così un racconto che si rifà sia al romanzo Quelli dalle labbra bianche, che ad altre opere di Masala dove compaiono a più riprese Culubiancu, Mammutone, Tric Trac e gli altri laribiancos di Arasolè partiti un pomeriggio di sole del 1940, sopra un carro bestiame, per andare a fare la guerra. Dove possibile ho cercato di lasciare inalterata la suggestione poetica delle parole dell’autore. Allo stesso tempo, spero con il giusto rispetto, ho dovuto scegliere, aggiungere, assemblare, tradire”. (Pierpaolo Piludu)

Sempre venerdì 1 marzo, Pierpaolo Piludu si trasferirà poi in Emilia, dove al Teatro delle Ariette di Castello di Serravalle (Bologna), alle 20.30, racconterà della ricerca, che va avanti da più di quindici anni, sui testimoni dei bombardamenti su Cagliari del 1943. Interverrà Gerardo Guccini, docente di Storia del teatro e dello spettacolo al DAMS di Bologna e profondo conoscitore del teatro di narrazione. Verrà presentato un frammento del documentario “Quando scappavamo col cappotto sul pigiama”, prodotto da Rai Sardegna, con la regia dello stesso Pierpaolo Piludu e di Cristina Maccioni, e un trailer teatrale dello spettacolo “Cielo nero”, scritto insieme a Francesco Niccolini, con la regia di Mauro Mou.