19 December, 2025

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del testo unificato su “Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia ForeSTAS”.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame del Testo unico riguardante “Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia Forestas” con l’intervento dei capigruppo.

Il primo a prendere la parola è stato il presidente del gruppo Fdi Paolo Truzzu che, riprendendo il dibattito della mattinata, ha ricordato che «molti hanno espresso dubbi ed in effetti è così anche se sono quelli classici del legislatore, a mio giudizio gli stessi di quando fu istituita Forestas, scelta strettamente collegata con la situazione attuale, quella cioè di portare il mondo forestale all’interno del sistema Regione». La domanda centrale, ha detto, «è chi fa, cosa fa e perché lo fa; siamo la Regione più boscosa d’Italia con un patrimonio immenso che va valorizzato perché oggi si fa troppo poco, ecco l’interesse pubblico da tutelare, senza soluzioni diverse dalla 31, mettendo i lavoratori alla pari degli altri». Quanto ad altri dubbi, ha aggiunto, «siamo fuori tempo massimo con soluzioni quasi obbligate che non lasciano spazi a compromessi al ribasso, l’Agenzia ed i suoi dipendenti devono essere messi nelle condizioni di dare il meglio, per diventare non un carrozzone ma uno straordinario motore dello sviluppo della Sardegna, per cui non c’è un problema di costi ma di missione di Forestas». Con questa operazione verità, ha concluso, «riusciremo anche a difendere i diritti dei più deboli, per cui questa legge va approvata con correttivi come divisioni contrattuali e soluzioni ad esaurimento per operai trimestrali».

Per l’Udc il consigliere Giorgio Oppi ha raccontato di aver fatto uno sforzo di memoria rispetto ad alcuni interventi «non pertinenti e puntuali, soprattutto in materia di stabilizzazioni bloccate e poi sbloccate già nel 2011 con accordi sindacali salvo interventi esterni e nuove difficoltà come quelle derivate dall’azione della Corte dei conti che impose la restituzione delle retribuzioni per tre anni». Giorgio Oppi ha poi ricordato la sua esperienza di assessore, mettendo in luce le tante anomalie di una ripartizione territoriale molto sbilanciata dei lavoratori Forestas con casi estremi come quello dell’Ogliastra con 600 unità e quasi nessuno a Sassari ed in Gallura». Le vere carenze, secondo Giorgio Oppi, «riguardano la forte scopertura di figure amministrative e non è corretto fare sempre riferimenti al passato; ora bisogna rendere giustizia e il problema dei fondi non c’è, andiamo invece con decisione verso un modello razionale valorizzando intelligenze e professionalità interne come abbiamo fatto in tanti altri casi».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, soffermandosi sulle varie posizioni in campo le ha definite «piuttosto confuse e in alcuni casi demagogiche», soffermandosi sul fatto che «in realtà si sta parlando di una legge arrivata in Aula dopo oltre un anno e mezzo di dibattito interno durante il quale si è parlato di tutto senza mettere a fuoco un problema strettamente collegato ad esigenze vitali della Sardegna». La mancanza di una progettualità forte è stata il punto debole di Forestas, ha continuato, «così come è mancata una riflessione sull’utilizzo sbagliato delle sue risorse umane e professionali, un po’ come tutte le agenzie regionali; Forestas invece deve essere ricostruita sulla base di ciò che serve alla Sardegna, tagliando clientelismi e rendite di posizione». Agendo in questa direzione, ha concluso, «risolveremo anche il problema semestrali con soluzioni intelligenti e di prospettiva, fermo restando che oggi stiamo costruendo uno strumento ma non possiamo tralasciare di indicare una strategia che metta al centro le foreste anche come mezzo naturale di contrasto al dissesto idro geologico del territorio».

Il capogruppo di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco ha sottolineato la necessità di riportare il dibattito sul tema concreto del contratto dei lavoratori dell’Agenzia, spiegando che «a proposito della definizione della missione di Forestas il nuovo contratto previsto da questa legge è coerente, a parte i dubbi che ancora ci sono ma non possiamo fermare il Consiglio all’infinito tralasciando la tutela di diritti acquisiti che finora non sono stati rispettati facendo emergere profonde differenze fra Forestas e le altre agenzie del sistema Regione». La commissione ha lavorato bene col supporto dei capigruppo, ha proseguito Daniele Cocco, «ponendo le migliori premesse per la legge ora in discussione, ma ora come Consiglio abbiamo il dovere politico e morale di dare una risposta alle tante domande che ci hanno sottoposto migliaia e migliaia di dipendenti; abbiamo sempre ascoltato tutti a cominciare dalle organizzazioni sindacali che spesso hanno chiesto tavoli separati alimentando confusione, ad esempio, fra semestrali che sono comunque dipendenti e trimestrali a rotazione». Ora, ha concluso, «lavoreremo su alcuni emendamenti qualificanti con lo scopo di dare più sicurezza ai semestrali».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha dichiarato di non poter affermare che «si sta scrivendo la storia con pagine nuove e inedite, abbiamo invece il grande merito di rimettere le cose al loro posto, cioè all’interno della 31 del ’98 che già allora faceva riferimento all’Azienda foreste demaniali e il fatto grave, semmai, è che ci siano voluti vent’anni». Il nostro gruppo, ha concluso, «è qua per lavorare e collaborare impedendo che si facciano fesserie e tutelando professionalità e competenze al servizio del nostro patrimonio ambientale, mettendo al centro il futuro dei 1220 dipendenti a tempo determinato che meritano ogni tutela».

Il capogruppo del Pietro Cocco ha osservato che il dibattito propone alcune questioni oggettive sulle quali riflettere. Abbiamo fatto Forestas in coerenza con la politica dell’Ente foreste, ha ricordato, «per dare valore al patrimonio ambientale e valorizzare conoscenze e professionalità di lavoratori nel campo ambientale e a stretto contatto con gli Enti locali, anche se ci sono problemi che risalgono al passato ed hanno la loro complessità ma, come in ogni materia complicata, bisogna moltiplicare gli sforzi per arrivare ad una soluzione nell’interesse generale». Arriviamo a questa legge dopo un grandissimo lavoro che non può essere liquidato con un’alzata di spalle, ha aggiunto, «per cui adesso bisogna scegliere se fermarsi al passato o cambiare e noi abbiamo fatto quest’ultima scelta, per un giusto riconoscimento retributivo e normativo a lavoratori il cui contratto nazionale vigente è legato a quello dei boscaioli toscani e delle comunità montane, realtà che non esistono più», Oggi non c’è più tempo e bisogna decidere, ha ammonito, «senza protagonismi ma con responsabilità e sotto questo profilo è giusto andare verso un contratto regionale che equipari i dipendenti di Forestas a quelli di altri enti ed agenzie; nel nostro gruppo abbiamo gruppo libertà di voto ma la maggioranza si è espressa per il sì, con una particolare attenzione per i semestrali che hanno diritto a risposte in poco tempo».

La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha detto che «se ci è voluto tutto questo tempo significa che i problemi sono stati tanti ma anche che la legge va approvata, anche se restano tante discrasie e non è che le responsabilità di governo possano essere cancellate con qualche amnesia». In questi anni, ha ricostruito, «la maggioranza ha fatto la politica del gambero non modificando la legge 1/77 sull’organizzazione della Regione e poi, quando è stata costituita l’Agenzia, è rimasta ferma senza prendere in esame la situazione del personale pensando di più alle designazione dei vertici». Il risultato di questo immobilismo, ha riassunto Alessandra Zedda, «è che i lavoratori di Forestas sono gli unici esclusi dal comparto regionale e questo è inaccettabile anche a fronte di lavoratori assunti per concorso, dipendenti con posizioni non adeguate al loro titolo di studio, o entrati nel sistema Regione con chiamate dirette; di qui la necessità di rendere giustizia a migliaia di lavoratori appartenenti ad una società di diritto pubblico controllata dalla Regione, con lo stesso sistema informatico e lo stesso regime di contabilità». Arriveremo a martedì con le nostre proposte per i semestrali, ha concluso, «ma la strada è quella di una legge giusta ed equa».

A nome della Giunta l’assessore agli Affari generali Filippo Spanu ha precisato, in apertura, che «i lavoratori sono già interessati dalla legge 31/98 in larga parte». In questa lunga fase istruttoria della legge, ha ricordato, «l’obiettivo della Giunta è stato sempre quello di migliorare per quanto possibile la piattaforma legislativa per fare in modo che raggiunga gli obiettivi che ci si propone, mantenendo un rapporto sempre molto stretto con la commissione arricchito da ampie occasioni di confronto esterno con tutte le parti interessati, nell’ottica del dialogo sociale e della coesione sindacale». Nel dibattito, ha aggiunto, «è stato messo l’accento sul cosa bisogna fare ma a nostro avviso anche il come riveste grande importanza; oggi Forestas ha le sue difficoltà ma ha fatto molti passi avanti sotto ogni punto di vista anche con disponibilità di risorse che assicura buone prospettive». Sul piano contrattuale, ha spiegato Filippo Spanu, «abbiamo un contratto regionale fondamentalmente per amministrativi ed uno per dirigenti, per cui i lavoratori di Forestas potrebbero sì arrivare ad un contratto pubblico ma, nella fase transitoria del confronto fra datore di lavoro e parti sociali, il contratto resterebbe quello attuale anche a non voler far cenno alla situazione dei dipendenti a termine». Alla fine, ha concluso, «avremo problemi di applicazione e di attuazione puntuale, di inquadramento, difficoltà di gestione delle rappresentanze e conflittualità sindacale, per cui assicuriamo l’impegno ad introdurre miglioramenti significativi del testo finalizzati a garantire funzioni omogenee con contratti omogenei, norme di pari livello alla 31/98 e soluzioni per le unità a tempo determinato. Di qui l’invito a collaborare ricercando la miglior coesione sindacale».

Dopo l’assessore Donatella Spano ha preso la parola l’on. Stefano Tunis (FI), che ha detto: “Platealmente in questi giorni i lavoratori di Forestas hanno abbandonato il Consiglio regionale e mi chiedo perché parte della maggioranza e la Giunta avessero interesse a far slittare sino a oggi una riforma che poteva essere fatta prima. Quali sono le forze oscure e gli obiettivi sottesi in questa vicenda? Ve lo dico io: l’interesse supremo della tutela dell’ambiente boschivo deve essere integrato con chi ha la responsabilità di tutelarlo. E la settimana prossima, piaccia o no alla Giunta, noi approveremo questo provvedimento e non un provvedimento modificato dalla Giunta”.

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “va respinto con forza l’atteggiamento anche arrogante del collega Stefano Tunis e va incaricato l’assessore a lavorare sino all’ultimo minuto utile per arrivare alla soluzione migliore”. Anche l’on. Eugenio Lai (Articolo 1) ha difeso il lavoro della maggioranza: “Noi e non altri non abbiamo bisogno di proconsoli romani o di commissari incaricati. Noi ci confrontiamo e non ascoltiamo le strade indicate da Roma. Ribadiamo che oggi voteremo il passaggio agli articoli per mettere poi tutti i dipendenti sotto il cappello della legge 31 e per migliorare la condizione dei semestrali. Vogliamo dire senza retorica che il confronto lo si fa soltanto con chi condivide queste proposte e conosce le attese dei dipendenti di Forestas. Non ci sono vie alternative alla legge 31 per il personale”. Un concetto confermato anche dal capogruppo Daniele Cocco (Art. 1 – Sdp), che ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau di procedere al voto per il passaggio agli articoli.

Fratelli d’Italia è intervenuta con l’on. Gianni Lampis, che ha detto: “Basta fare allusioni sui proconsoli romani, ognuno guardi in casa sua. Avremmo fatto meglio ad affrontare questa legge non alla fine della legislatura ma è chiaro che lo si deve fare almeno ora. Non è accettabile che ci siano dipendenti regionali di serie A e di serie B: per questo chiedo che si voti il passaggio agli articoli”. Anche l’on. Antonio Solinas (Pd) ha ricordato la necessità di “usare questi giorni per riflettere sulla legge e ci vuole coraggio a parlare della poca coesione della maggioranza se nella minoranza ci sono consiglieri come Stefano Tunis che stanno facendo la propria lista fuori dal partito”.

Favorevole al passaggio agli articoli anche l’on. Francesco Agus (Campo progressista), che ha aggiunto: “Lavoriamo sino alla fine per migliorare ma non accetto che questo testo di legge sia considerato come un oggetto che è entrato in aula forzatamente. La Prima commissione aveva un mandato chiaro: applicare ai lavoratori di Forestas il contratto regionale. E così è stato. Abbiamo fatto un lavoro buono: l’ottimo non è di questo pianeta”.

Per il gruppo Articolo 1 anche l’on. Paolo Zedda si è detto favorevole al voto per il passaggio agli articoli e così l’on. Attilio Dedoni (Riformatori), che ha “apprezzato l’intervento del presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus”.

Per la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, “il passaggio agli articoli è necessario e la proposta appare soddisfacente. Cercheremo un voto all’unanimità e non siamo disponibili a fare passi indietro accogliendo tutte le richieste della Giunta”. Per l’on. Mario Floris “se l’assessore ha un’altra idea la dica ma la commissione ha già trovato una soluzione”.

Dal Pd il capogruppo on. Pietro Cocco ha ribadito la posizione della maggioranza: “Abbiamo detto che è necessario fare modifiche sulla materia contrattuale e questa è la posizione che teniamo. Occorre intervenire soltanto sul tema dei lavoratori semestrali, definendo bene chi sono e che compiti hanno secondo il contratto”.

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il presidente Gianfranco Ganau ha tolto la seduta ricordando che il termine ultimo per il deposito degli emendamenti alla legge Forestas scade martedì 13 novembre alle 11 mentre i lavori del Consiglio regionale riprenderanno dall’articolato di legge mercoledì alle 10.00.

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«Per Oilos arriva anche il parere positivo della Conferenza Stato – Regioni, riunita oggi a Roma: manca solo la firma del Ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, e poi l’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, sarà una realtà riconosciuta a livello governativo.»

Lo annuncia l’assessore dell’agricoltura Pier Luigi Caria, che commenta: «Dopo il via libera della Conferenza Stato-Regioni attendiamo la firma del Ministro affinché l’Organismo interprofessionale possa finalmente partire e svolgere il ruolo per cui è stato costruito: intervenire concretamente sulle dinamiche del comparto lattiero-caseario ovino sardo per governare al meglio il mercato e costruire percorsi di stabilità rispetto al costante saliscendi del prezzo del latte pagato ai pastori. Sarà uno strumento fondamentale – prosegue l’assessore Pier Luigi Caria – per dare finalmente una risposta al problema del prezzo del latte, con il risultato di dare una solidità e una capacità organizzativa maggiore alle imprese pastorali, soprattutto sul piano della programmazione e degli investimenti».

L’organismo interprofessionale non ha al proprio interno rappresentanti della Regione Sardegna che opera solo come soggetto di supporto per le attività di assistenza tecnico-amministrativa. L’Oilos, con sede legale a Oristano presso l’ARAS di Nuraxinieddu, è composta da 25 soggetti che hanno designato a loro volta 11 rappresentanti: 5 del mondo della cooperazione; 3 per la parte privata dell’industria e 3 per i produttori primari (le Organizzazioni dei produttori composte dai pastori). Fanno parte di Oilos anche i Consorzi di tutela del Pecorino romano, Pecorino e Fiore sardo, e le associazioni di categoria agricola: Coldiretti, Cia, Copagri, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop e AGCI. Presidente è Salvatore Pala, già presidente della Coop. Unione pastori di Nurri, mentre vice presidenti sono Pier Luigi Pinna, della Fratelli Pinna di Thiesi, e Rino Putzolu dell’Op Pastori associati Sardegna (PAS) di Villanovaforru.

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“Ovunque proteggimi”, secondo lungometraggio del regista sardo Bonifacio Angius, sarà presentato in prima mondiale nella selezione ufficiale della 36ª edizione del Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile. Il film, con Alessandro Gazale, Francesca Niedda e Antonio Angius, è prodotto da Andrea Paris e Matteo Rovere, una produzione Ascent Film con Rai Cinema, e uscirà in sala a partire dal 29 novembre.

Quelle di Alessandro e Francesca sono due vite vissute al limite, in ogni senso. Inutile fermarli dopo il loro incontro: la loro è la forza di quei deboli la cui malinconia è superata solo dall’enorme speranza per un futuro migliore. 

“Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius, con Alessandro Gazale, Francesca Niedda e Antonio Angius sarà presentato in prima mondiale all’interno della selezione ufficiale della 36ª edizione del Torino Film Festival, in programma dal 23 novembre al 1° dicembre. Il film, secondo lungometraggio del regista sardo, è scritto da Bonifacio Angius, Fabio Bonfanti, Gianni Tetti, in collaborazione Vanessa Picciarelli.

Prodotto da Andrea Paris e Matteo Rovere, una produzione Ascent Film con Rai Cinema, “Ovunque proteggimi” è stato realizzato con Il contributo del ministero per i Beni e le Attività culturali e la Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali Informazione, Spettacolo e Sport con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, Fondo Sardegna Ospitalità ed il Fondo Filming Cagliari (in collaborazione con il comune di Cagliari).

Il film sarà distribuito nei cinema, a partire dal 29 novembre, da Ascent Film.

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Giulia giornaliste Sardegna ospite all’undicesima edizione del Cagliari Festival Scienza, dedicato quest’anno al tema tra Scienza e Risorse. Due gli appuntamenti che vedranno coinvolte nel weekend all’Exma’, il 10 e l’11 novembre, due “Giulie” all’interno di due importanti conferenze della manifestazione su donne, imprenditorialità innovativa e scienziate, per dibattere sui temi dei biomateriali per l’architettura e della divulgazione scientifica. Sabato 10 alle ore 16.00 nella Sala conferenze di via San Lucifero 71, a Cagliari, si terrà l’incontro moderato da Roberta Celot, responsabile Ansa Sardegna e vice coordinatrice Gi.U.Li.A, dal titolo “Scarti Preziosi” con la partecipazione di Daniela Ducato, tra le più importanti bio-imprenditrici, “pasionaria” tra le top ten con la sua azienda delle eccellenze tecnologiche mondiali per l’architettura per la pace. Focus dell’evento sulle eccedenze dell’agricoltura, i bio-materiali eccellenti per l’architettura, la cura del paesaggio, fino ai prodotti rinnovabili ad alta tecnologia industriale per una progettazione responsabile.

Domenica 11 novembre sempre all’Exma’, dalle 11.30 alle 13.00, Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste Sardegna modera la tavola rotonda “Le donne protagoniste nella divulgazione scientifica”. Partecipano Maria Del Zompo, Rettrice dell’Università di Cagliari, Gabriella Greison, fisica, scrittrice e giornalista, Silvia Rosa-Brusin, responsabile Tg della scienza e dell’ambiente Leonardo della Rai, Claudia Bianchi, matematica, scrittrice e divulgatrice della scienza attraverso i suoi libri per ragazzi (Editoriale Scienza), Daniela Paba, ordine dei Giornalisti della Sardegna e Giulia giornaliste, Marco Cattaneo, uno dei più grandi esperti di divulgazione scientifica, direttore di Le Scienze, Mente & Cervello, e dal 2010 di National Geographic Italia.

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Sono aperte fino al 21 novembre le iscrizioni ai corsi di accompagnamento alla creazione di impresa ed al lavoro autonomo, che si svolgeranno nelle sedi di Carbonia, Masainas e Sant’Antioco. Il progetto, denominato “Chi partecipa conta!”, fa parte dell’avviso pubblico “Misure integrate tra sviluppo locale partecipativo e occupazione negli ambiti della Green&Blue Economy: Linee di sviluppo progettuale 2 e 3 – POR Sardegna FSE 2014-2020”.

Per quanto concerne Carbonia, il corso, della durata di 140 ore, sarà gratuito e si svolgerà presso la sede IFOLD di via Mazzini 41. 

Il progetto è riservato a 20 partecipanti, di cui almeno il 45% donne. Gli iscritti dovranno essere disoccupati, lavoratori in CIGS, ASPI e mobilità, residenti o domiciliati in Sardegna, in possesso di licenza media ed esperienza lavorativa di almeno un anno, oppure di diploma di scuola secondaria superiore.

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Hanno preso il via nei giorni scorsi i lavori di ammodernamento delle colonne dei gas medicali del Santissima Annunziata. Le opere, appaltate alla Item Oxygen per un importo di circa 40mila euro, consentiranno il potenziamento e l’adeguamento delle reti gas esistenti che alimentano la Rianimazione e le sale operatorie dell’ospedale di viale Italia. Con l’avvio della fase di abbattimento del palazzo rosso, intanto, sono stati rivisitati i percorsi per i pedoni all’interno del perimetro ospedaliero.

I lavori alla rete dei gas medicali renderà necessario prevedere, prima di tutto, una serie di allacci che dovranno essere realizzati all’esterno, nell’area della scala di sicurezza situata nel cortile interno, che guarda la zona delle camere mortuarie.

In particolare, al piano della Rianimazione sarà necessario realizzare un’area filtro che, dal reparto, consentirà di raggiungere la scala di sicurezza e gli allacci delle nuove colonne di gas medicali.

Per consentire questi lavori, il reparto di Rianimazione per circa un mese ridurrà temporaneamente il numero di posti letto di due unità, passando da 15 a 13. Una situazione che tornerà alla normalità una volta concluse le opere.

I lavori rientrano nel programma di adeguamento del Santissima Annunziata, in attesa della costruzione del nuovo ospedale.

Sempre in questi giorni, dopo le attività propedeutiche all’abbattimento del palazzo rosso, la ruspa con il lungo braccio meccanico e la pinza idraulica è entrata ufficialmente in funzione. Gli operai della Salc hanno iniziato a lavorare sull’ala sud dell’edificio. Mentre la pinza “morde” la struttura da abbattere, un idrante con un getto continuo d’acqua bagna le zone interessate dalle operazioni così da ridurre le emissioni delle polveri.

Per garantire la sicurezza, la ditta appaltatrice ha ottenuto dal Comune l’autorizzazione a transennare il marciapiede di viale San Pietro e prospiciente l’area di manovra della ruspa. Una misura utile a garantire l’incolumità dei passanti e dei numerosi curiosi che, in questi giorni, sostano per osservare i lavori.

All’interno del presidio ospedaliero, inoltre, l’ufficio tecnico dell’Aou di Sassari ha realizzato anche una serie di percorsi di sicurezza per i pedoni (operatori, sanitari e utenza) che, per necessità, si devono muovere nel cortile per raggiungere le varie strutture: ospedale, ambulatori e laboratori del Palazzo rosa quindi camera mortuaria. I pedoni dovranno attenersi agli avvisi e alle prescrizioni predisposte dal coordinatore della sicurezza, e transitare esclusivamente nei percorsi appositamente dedicati e segnalati.

Indicazioni necessarie perché nel cortile interno del Santissima Annunziata transitano i mezzi delle imprese dei servizi ospedalieri e di altri lavori in appalto; inoltre è operativo anche il cantiere per la costruzione della nuova centrale dei gas medicali.

Resta sempre vietato, infine, il transito pedonale nel tratto compreso tra l’ingresso di viale San Pietro e la zona delle camere mortuarie.

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L’istituzione di un’Autorità Regionale di Coordinamento per la Prevenzione e Protezione idraulica della Sardegna, l’incremento delle risorse destinate agli enti locali per fronteggiare le emergenze, provvedimenti urgenti per contrastare il rischio alluvioni. Sono i pilastri della mozione presentata dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu per mitigare gli effetti di nuovi disastri conseguenti alla furia devastatrice del maltempo.

«La Sardegna – dice Gianluigi Rubiu – si è fatta trovare impreparata di fronte alle improvvise perturbazioni che hanno sferzato i diversi territori con danni ingenti soprattutto nelle campagne. I cambiamenti climatici e le recenti alluvioni che hanno interessato l’Isola (con frane, esondazioni, trombe d’aria) impongono alla Regione delle scelte coraggiose per la protezione idraulica delle città e delle aree campestri.»
«E’ necessaria un’autorità che possa predisporre tutte le attività per prevenire altri disastri e scongiurare che  altre catastrofi naturali possano abbattersi in modo inaspettato sulla Sardegna – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Appare irrisorio lo stanziamento pari a 6 milioni di euro da spartire tra Province, Comuni e Città metropolitana per provvedere alla messa in sicurezza dei territori. Da qui la necessità di un incremento delle risorse per provvedere agli interventi di riqualificazione e manutenzione del sistema idraulico isolano. Solo nel Sulcis Iglesiente gli impatti sul territorio sono stati devastanti – conclude Gianluigi Rubiu -, con le campagne spazzate via dalla furia dell’acqua e le aziende agricole in ginocchio.»

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Pronto riscatto in Europa, per la Dinamo Banco di Sardegna, dopo la sconfitta subita in campionato a Cremona che ha interrotto la lunga serie positiva. Ieri sera, la squadra di Vincenzo Esposito ha surclassato, come nella gara d’andata,la formazione inglese  del Leicester, con il punteggio di 95 a 60, confermandosi in testa alla classifica a punteggio pieno e qualificandosi con largo anticipo alla fase successiva della Fiba Europe Cup.

E’ stata una serata molto positiva per Achille Polonara, autore di 22 punti, 12 rimbalzi e 5 assist: bene Jaime Smith (12 punti e 6 assist) e Jack Cooley (12 punti di cui 10 nella terza frazione e 2 rimbalzi). Doppia cifra anche per Marco Spissu (11 punti e 4 assist) e Dyshawn Pierre (14 punti e 3 rimbalzi). Vincenzo Esposito ha alternato i giocatori pensando anche alla prossima gara di campionato con la capolista Venezia, tenendo a riposo Scott Bamforth.

«Siamo partiti un po’ col freno a mano tirato ma poi col passare dei minuti abbiamo alzato l’intensità difensiva e preso vantaggio – ha commentato a fine gara coach Vincenzo Esposito -. Abbiamo cercato di dare minuti a tutti i giocatori continuando a provare delle situazioni che avevamo già iniziato a provare a Cremona. Siamo contenti di aver centrato quello che era l’obiettivo, mantenendo il primo posto e adesso dobbiamo pensare alle altre due gare, in particolare a quella contro lo Szolnoki, per mantenere la posizione. Ora ci dobbiamo subito concentrare sulla prossima sfida di campionato, quella di sabato contro Venezia.»

Dinamo Banco di Sardegna  95 – Leicester Riders 60

Parziali: 19-21; 24-8; 26-20:26-11.

Progressivi: 19-21; 43-29; 69-49; 95-60.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 11, Smith 12, Bamforth, Petteway 4, Devecchi 2, Parodi , Magro 2, Pierre 14, Gentile 8, Thomas 8, Polonara 22, Cooley 12. All. Vincenzo Esposito.

Leicester Riders: Douse, Lascelles, Anderson 3, Ward-Hibbert 2, Gamble 6, Washington 15, Hampton 9, Larsson 4, Thomson 12, Wright 9. All. Rob Paternostro.

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«Non possiamo aspettare la prossima alluvione, la prossima frana, il prossimo sisma. Per le Regioni, che ora devono affrontare anche le spese della ricostruzione, chiediamo un serio impegno del Governo e in particolare del ministero dell’Ambiente per la realizzazione di progetti di qualità per la difesa e la prevenzione del rischio. E vogliamo che sia fatto attraverso un gioco di squadra con le Regioni, le Province autonome, gli Enti locali, in tempi certi con le adeguate risorse finanziarie.»

Così Donatella Spano, assessore della Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna e coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia in Conferenza delle Regioni. Oggi, a Roma, insieme alle altre Regioni ha incontrato il ministro dell’Ambiente, prima della seduta, per il punto sul dissesto idrogeologico. Ha sottolineato che per l’Italia, il Paese che negli anni ha maggiormente attinto al Fondo di Solidarietà dell’Unione europea, «è urgente interrompere la continua rincorsa per tamponare le emergenze e procedere nell’attività di prevenzione strutturale, contrastando le cause dei molti ritardi, delle inutili burocrazie e della scarsa chiarezza sui ruoli istituzionali.»

L’assessore regionale dell’Ambiente con delega alla Protezione civile, riferisce lo stato degli interventi finanziati contro il dissesto idrogeologico in Sardegna previste dal Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDiS): per Olbia, Cagliari-Pirri, piccole frane, canali tombati e ponti sono stati approvati e finanziati progetti oltre 204 milioni di euro di risorse statali. Il fabbisogno per gli altri interventi sul territorio è di oltre 1,4 miliardi. Inoltre l’accordo con il ministero dell’Ambiente del novembre 2017 prevede un finanziamento da quasi 12 milioni per la progettazione di altri 70 interventi. Nel dossier presentato al ministro Costa dall’assessore Donatella Spano lo scorso luglio, il dissesto idrogeologico e la tutela del suolo era una delle priorità ed era stato evidenziato il ruolo strategico della pianificazione in un quadro di rischio sempre aggiornato, fornito dal Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico – Italia Sicura. «Occorre quindi procedere con il completamento degli interventi», osserva l’asessore dell’Ambiente della Regione Sardegna.

Alla luce dello scioglimento della Struttura di missione e del passaggio di funzioni al ministero dell’Ambiente, Donatella Spano sottolinea che occorrono garanzie per riprendere il percorso avviato, sia sul livello di coordinamento con le altre istituzioni in una logica necessariamente sistemica, che di efficienza e tempestività: «Il ministero dell’Ambiente deve garantire il reperimento delle ulteriori risorse finanziarie per combattere seriamente il problema del dissesto idrogeologico del nostro Paese per il quale il fabbisogno previsto è di 1,5 miliardi all’anno: come si può pensare di dare una seria risposta a questo fabbisogno con soli 300 milioni di euro all’anno? Sono necessari ulteriori fondi – conclude Donatella Spano – per dare l’avvio ai programmi di intervento già definiti, approvati e finanziati e per procedere a siglare i nuovi accordi per garantire la realizzazione degli altri progetti già inseriti dalle Regioni e dalle Province autonome nella piattaforma ReNDiS: sono oltre 9mila i progetti  caricati, per una richiesta di fondi statali di circa 26 miliardi di euro».